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L A G A Z Z E T T A DEI MORRESI EMIGRATI - Morreseemigrato.Ch

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seppur spirituale e l'ingiustificata paura di arrivare troppo tardi nella vita dell’educando 9 DI conseguenza<br />

gli sforzi vennero puntati sull'infanzia perché: "… piegasi di buon grado alla mano che la<br />

dirige; é una cera molle, una pasta docile che assume tutte le forme che le vengono impresse, questo<br />

il tempo propizio per istampare nello spirito e nella coscienza i principi che devono formarli,<br />

come si inocula il vaccino per preservare dal contagio, prima che deponga il veleno nelle sorgenti<br />

della vita...È allora che, come disegno su vergine creta, si istamperà in lui profonda la credenza di<br />

Dio….«in una Provvidenza, in una giustizia vendicatrice del delitto e rimuneratrice della virtù" 10 (!)<br />

Pur di convincere i fanciulli a seguire i corsi di religione di arrivò a mettere in atto un certo tipo i<br />

ricatto addirittura sulla salvezza eterna 11 (2), indice questo dell'incapacità di dialettizzare l'IR e interessi<br />

e vita dell'educando arroccandosi su posizioni dogmatiche e normative. Il già ricordato sacerdote<br />

Angiolo Pometta si fece sostenitore per l'IR del metodo erotematico (socratico) che doveva<br />

differire da quello acroamatico (monologico) perché mai v'era un'esposizione della materia dove il<br />

catechista parlava e gli alunni ascoltavano, ma doveva invece esserci una socratica conquista della<br />

verità.<br />

Ed ecco come il Pometta pensava di mettere in pratica la maieutica socratica: "Con domande un<br />

po’ mutate” si veda se e come si è capito il senso, tenendo conto dell'età e del vario grado di intelligenza.<br />

L’ordine dell'interrogare deve essere fatto in modo che lo scolaro non possa farne calcolo,<br />

come avviene, almeno nelle classi numerose" 12<br />

Non dobbiamo tanto meravigliarci del completo svuotamento dello aspetto formativo della maieutica<br />

socratica operato nei testi di catechismo per le scuole. La chiave di comprensione è ancora<br />

una volta da ricercare nella refrattarietà della <strong>Ch</strong>iesa a recepire in tutte le sue conseguenze la rivoluzione<br />

copernicana in campo educativo. Ciò evidentemente postulava una revisione ad imis fundamentis<br />

non solo dei contenuti e dei metodi dell’IR ma di tutta la presenza della <strong>Ch</strong>iesa nella società.<br />

Come giustificazioni si potrebbe accampare l'immaturità dei tempi 1’arroventata situazione politica,<br />

l'impreparazione del clero e altre ancora, ma a noi É parso che la <strong>Ch</strong>iesa abbia combattuto la<br />

sua battaglia contro la neutralità e la laicità dalla scuola non in nome del soggetto primo dell'educazione,<br />

cioè 1'educando, ma in nome dell'istituzione '<strong>Ch</strong>iesa’ peccando cosi di adultismo e arrivando,<br />

come é il caso del Pometta, a non comprendere il significato ultimo della maieutica socratica<br />

che lungi dall'essere un banale quanto dannoso gioco di domande e risposte É essenzialmente un atto<br />

di autoeducazione. Pensiamo che questi esempi diano un'esatta misura di come veniva vissuto il<br />

problema dell'IR nelle scuole ticinesi tra la fine del secolo scorso e la prima metà del nostro.<br />

La <strong>Ch</strong>iesa, a nostro avviso, cadde negli stessi errori (dogmatismo, adultismo), anche se di segno<br />

contrario, dei sostenitori della laicità e neutralità della scuola. A questi ultimi però va riconosciuto<br />

li merito di aver almeno sollevato il problema anche se in forma ultimativa, e di aver spronato la<br />

<strong>Ch</strong>iesa a non negligere un fattore, quello dell'IR, anche se una legge o un decreto le davano diritto<br />

di cittadinanza nulle scuole del cantone Ticino .<br />

(continua nella prossima Gazzetta)<br />

9 A distanza di circa un secolo dal catechismo del 1846, i testi successivi presentano la solita struttura, indice questo che<br />

nella <strong>Ch</strong>iesa non c’é stato un dibattito chiarificatore. Diamo un esempio di alcune domande contenute in un catechismo<br />

del 1941:<br />

"Si può stabilire la grandezza della Madonna in confronto alle creature?<br />

Si può stabilire la grandezza della Madonna in confronto agli angeli?<br />

Si può stabilire la grandezza di Maria in confronto a Gesù? •<br />

(G. MARTINOLI, La Madonna - Lezioni catechistiche. la Buona Stampa, Lugano-Massagno, 1941, pag.24).<br />

10 G. BUETTI, Manualetto di educazione morale por le scuole elementari e scuole maggiori, Grassi & Co., 1916, pag.4.<br />

11 "Il Sommo pontefice Benedetto gloriosamente regnante, ha affermato che la maggior parte dei dannati sono perduti<br />

a causa della ignoranza religiosa, ossia perché non hanno imparato le verità della fede, insegnata da Gesù Cristo e dalla<br />

sua chiesa. Dio non voglia che alcuno di voi si perda a cagione di questa lacrimevole ignoranza! ” .<br />

( Catechismo della diocesi di Lugano - pubblicato per ordine di Mons. Aurelio Bacciarini vescovo amministratore cattolico,<br />

Curia vescovile, Lugano, 1921).<br />

12 A. POMETTA, Il parroco maestro, la Buona stampa, Lugano, 1944, pag. 13-14.<br />

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