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Scurcola Marsicana - Associazionediabeticimarsicana.it

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La maggior parte delle documentazioni scientifiche<br />

dimostrano che una adeguata educazione<br />

migliora il livello di salute e rallenta l’insorgenza delle<br />

complicanze riducendo i rischi e non ultimo riducendo<br />

anche i costi relativi.<br />

In relazione alla malattia diabetica è fondamentale il concetto<br />

di conoscenza, responsabil<strong>it</strong>à e capac<strong>it</strong>à di autogestione.<br />

Se dovessimo scegliere una parola per descrivere la complessa<br />

terapia necessaria a controllare il diabete mell<strong>it</strong>o<br />

tipo 2 (DMT2) nella maggior parte dei casi quella parola<br />

potrebbe essere “cambiamento”. Infatti non un singolo fattore<br />

da cambiare ma un insieme di fattori su molti fronti<br />

come ad esempio un diverso stile di v<strong>it</strong>a, nuovi obiettivi<br />

terapeutici ed un diverso mon<strong>it</strong>oraggio di efficacia. I drammatici<br />

numeri di incidenza e prevalenza del diabete mell<strong>it</strong>o<br />

hanno portato ad usare la parola “epidemia” sono segni<br />

di altrettanto cambiamento della malattia, sono cambiati i<br />

numeri ed è cambiato l’approccio farmacologico negli ultimi<br />

venti anni.<br />

Questa premesse ci fanno meglio capire quanto importante<br />

sia l’adesione del paziente al trattamento e tale adesione<br />

dipende da vari fattori, tra cui preminente è la compless<strong>it</strong>à<br />

del trattamento stesso, intesa non solo come<br />

numero di farmaci da assumere ma anche e soprattutto<br />

come difficoltà a cambiare, spesso in maniera eclatante lo<br />

stile di v<strong>it</strong>a.<br />

Al paziente diabetico a cui viene prescr<strong>it</strong>ta una terapia antidiabetica<br />

viene prescr<strong>it</strong>ta in genere una dieta ipocalorica se<br />

in sovrappeso od obeso, quale elemento guida per una<br />

corretta alimentazione, eventualmente modificata se sussistono<br />

altre patologie dismetaboloche, ipperuricemia e<br />

dislipidemia. La prescrizione di una specifica terapia antidiabetica<br />

prevede tempi di assunzione specifici, legati alle<br />

caratteristiche del farmaco per esempio pre prandiale, ai<br />

pasti o indipendentemente da essi. Ma al soggetto diabetico<br />

non viene solo richiesto di cambiare stile alimentare o<br />

di assumere (tanti) farmaci, ma anche di praticare esercizio<br />

fisico, di mon<strong>it</strong>orare la glicemia e cosa ancor più complessa<br />

di effettuare degli aggiustamenti terapeutici. Tutto questo<br />

sforzo, oltretutto, nella maggior parte dei casi non ha ricadute<br />

immediate e soggettivamente percepibili e ciò rende<br />

ancora più difficile una adesione alle compless<strong>it</strong>à terapeutica<br />

adeguata.<br />

Numerose evidenze dimostrano come in realtà il fattore<br />

che più di tutti influenza negativamente l’adesione ad una<br />

terapia è la compless<strong>it</strong>à della terapia farmacologica.<br />

Il comp<strong>it</strong>o del medico di famiglia nella gestione della malattia<br />

diabetica deve muoversi in primo luogo nella collaborazione<br />

del paziente, affinché attraverso una comunicazione<br />

aperta sulla proposta del trattamento terapeutico, in<br />

concerto con lo specialista diabetologo, si aiutino i pazienti<br />

ad includere il processo di assunzione dei farmaci nel<br />

a cura del Dott. DOMENICO BARBATI<br />

Medico di Famiglia<br />

Medicina Generale<br />

L’ADESIONE DEL PAZIENTE ALLA TERAPIA DIABETICA<br />

“Abbiamo due orecchie ed una sola bocca. Proprio perché dovremmo ascoltare il doppio e parlare la metà”<br />

Ep<strong>it</strong>eto<br />

loro nuovo stile di v<strong>it</strong>a senza sconvolgere la già difficile quotidian<strong>it</strong>à<br />

di chi è costretto a vivere con il diabete.<br />

L’educazione del paziente diabetico deve muovere dal suo<br />

attivo coinvolgimento nella gestione della patologia, attraverso<br />

un percorso educativo adeguato. La comprensione<br />

della compless<strong>it</strong>à della malattia e di conseguenza del suo<br />

trattamento, assieme alla consapevolezza dei benefici a<br />

medio e lungo termine che derivano da tale trattamento,<br />

rappresentano la migliore motivazione per il paziente e<br />

pertanto ne rafforzano la compliance.<br />

Per educazione terapeutica si intende l’atto terapeutico<br />

continuo caratterizzato da “accompagnare” il paziente,<br />

“mettersi insieme” nel percorso della malattia cronica, teso<br />

a contrattare, concordare con lui un programma per la<br />

realizzazione di interventi possibili, finalizzati al raggiungimento<br />

del massimo risultato clinico e della migliore qual<strong>it</strong>à<br />

della v<strong>it</strong>a del paziente. La buona cura del diabete e la comparsa<br />

delle complicanze a lungo termine dipendono grandemente<br />

da come i pazienti sono stati educati alla gestione<br />

della propria condizione.<br />

I presupposti quindi dell’educazione del paziente deve<br />

avere come obiettivo l’aiuto costante ed il supporto<br />

necessario affinché i pazienti possono curarsi bene, mentre<br />

convivono con la loro condizione. Si tratta dunque di<br />

un processo integrato nel percorso della cura e che include<br />

tecniche per imparare l’autocontrollo della malattia, su<br />

supporto psicologico, la consapevolezza nelle scelte terapeutiche<br />

ed il coinvolgimento della famiglia e degli altri<br />

sistemi di supporto sociale. E’ ormai da tempo riconosciuto<br />

che alcuni principi sono importanti nell’educazione del<br />

diabete, si è spesso parlato della teoria comportamentale,<br />

nonché del coinvolgimento dei familiari per promuovere i<br />

comportamenti corretti diabete-correlati.<br />

L’auspicio quindi è che si possa veramente creare un rapporto<br />

di allargamento delle conoscenze da parte del<br />

paziente diabetico, che vede come attore indispensabile il<br />

medico di famiglia di concerto con lo specialista diabetologo,<br />

che riescano con tecniche consolidate di comunicazioni<br />

a motivare il percorso terapeutico del paziente per<br />

assicurargli una qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a migliore possibile.<br />

(La Prima parte nel Numero precedente)<br />

Associazione Diabetici <strong>Marsicana</strong> 7

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