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54 <strong>Journal</strong> <strong>of</strong> <strong>Italian</strong> <strong>Translation</strong><br />
Alessandra Calvani<br />
55<br />
28 NOTES<br />
Ibidem.<br />
29 Ibidem.<br />
30 Ibidem, pag. 23-24.<br />
31 Ibidem, pag. 29.<br />
32 Ibidem, pag. 32.<br />
33 Ibidem, pag. 33.<br />
34 E ancora leggendo un’opera del 1923, Il byronismo italiano, si notano<br />
ancora quegli stessi rimaneggiamento ottocenteschi, quel ricondurre il<br />
personaggio ai propri canoni, trasformando così Byron in un uomo ossessionato<br />
dall’ansia del religioso (“Allora l’uomo, si chiami esso Manfredo,<br />
Faust, Caino, si scaglia contro il fantasma che pensa crea Dio, e la bestemmia<br />
è disperato atto di fede” pag. 138 o “…la bestemmia di Caino è l’inno verso<br />
il vero Dio, che la superstizione avvilisce ed oscura”, pag. 141),eroe della<br />
libertà (“La libertà, sintesi di tutte le conquiste, di tutto l’avvenire, di tutta<br />
la felicità, era il problema e l’angoscia dell’Europa intiera, la bestemmia e<br />
l’anelito dei popoli: la parola esagitata di Byron incendiò, sangue violento,<br />
la decrepita immobilità delle tradizioni; ed il suo canto fu la pr<strong>of</strong>ezia e il<br />
sogno ed il verbo”, pag. 78)e spesso calunniato (“la consorte superba, rigida,<br />
campione d’aristocrazia puritana, non poteva comprendere il marito; […]<br />
un’ondata di calunnia e di fango s’avventava contro il poeta”, pag. 17),<br />
senza mai un accenno agli scandali che lo videro coinvolto. Citazioni in A.<br />
Porta, Byronismo italiano, Casa Editrice L. F. Cogliati, Milano, 1923.<br />
35 E mi viene in mente il Poe di l’appuntamento mortale, ma anche il Pushkin<br />
di La figlia del capitano e addirittura il Dostoevskij di Delitto e Castigo,<br />
dei Demoni, con i suoi personaggi esasperati, forti, eccessivi, ma soprattutto<br />
con la loro volontà d’agire su un destino altrimenti avverso.<br />
36 Criticava infatti la versione di Cary che non aveva “tradotto” ma<br />
“tradito” e riferendosi alla propria versione del Morgante Maggiore del<br />
Pulci esprimeva a Murray il desiderio che venisse pubblicato con il testo<br />
a fronte “perché desidero che il lettore ne giudichi la fedeltà, stanza per<br />
stanza, spesso verso per verso, se non parola per parola”, in G. Byron, Lettere<br />
italiane, Guida Editori, Napoli, pag. 124.<br />
37 Ibidem, pag. 137.<br />
38 Ibidem, pag. 141.<br />
1 A. Calvani, Il viaggio italiano di Sterne, Cesati Editore, Firenze, 2004.<br />
2 Il caso estremo opposto può essere ben rappresentato da Sterne, il cui<br />
Viaggio sentimentale era stato tradotto dal solo Foscolo e che dovette aspettare<br />
fino agli anni ’90 per essere nuovamente tradotto.<br />
3 Vedi Peter L. Thorslev, Jr., The Byronic Hero, University <strong>of</strong> Minnesota<br />
Press, Minneapolis, 1965.<br />
4 In proposito vedi Romanticismo europeo e traduzione, Atti del seminario<br />
internazionale Ischia 10 – 11 Aprile 1992, a cura di Lilla Maria Crisafulli<br />
Jones, Annalisa Goldoni, Romolo Runcini, Valentino editore, Napoli, 1995,<br />
pag. 90.<br />
5 L’autore che scrive una data opera in una lingua avrà certamente<br />
un’educazione, una cultura, delle esperienze che ne influenzeranno la<br />
scrittura, esperienze che non possono essere quelle del suo traduttore; per<br />
non parlare poi dei condizionamenti politici o di quelli dettati banalmente<br />
da esigenze editoriali.<br />
6 Vedi Il viaggio italiano di Sterne, op. cit., cap. II., pag. 71.<br />
7 Prima redazioni della Notizia intorno a Didimo Chierico, in P. Fasano,<br />
Stratigrafie foscoliane, Bulzoni, Roma, pag. 151.<br />
8 In Il viaggio italiano di Sterne, op. cit., cap. II.<br />
9 In Romanticismo europeo e traduzione, op. cit., pag. 81.<br />
10 Ibidem, pag. 72.<br />
11 Ibidem, pag. 73.<br />
12 In George G Byron, Il Giaurro – frammento di novella turca, Osservazioni<br />
di Lodovico di Breme, Milano, 1816, pag. 4.<br />
13 Ibidem.<br />
14 Ibidem, pag.5.<br />
15 “nella più imperfetta bozza di vera ispirazione v’ha più poesia, e se<br />
n’ha da sperare più sicuro effetto, e più intimo piacere, che non produrrà<br />
giammai il più lindo, lisciato ed irreprensibile madrigale”, Ibidem.<br />
16 Ibidem, pag. 6.<br />
17 Ibidem, pag. 8.<br />
18 Ibidem, pag. 12.<br />
19 “Ciò conseguito la forma sarà da reputarsi ottima in grazia dell’effetto”,<br />
in Osservazioni di Lodovico di Breme, Op. cit., pag. 12.<br />
20 Ibidem, pag. 14.<br />
21 Lo stesso aggettivo infatti venne usato da Foscolo per definire le<br />
traduzioni letterali, “cadaveriche” appunto, rispetto a quelle “animate”.<br />
22 In Osservazioni di Lodovico di Breme, Op. cit., pag. 20.<br />
23 Ibidem, pag. 21.<br />
24 Ibidem, pag. 22.<br />
25 Ibidem.<br />
26 Ibidem, pag. 22-23.<br />
27 Ibidem, pag. 23.