1 Collettamento ed adduzione: limiti e prospettive delle reti ...

More documents

Recommendations

Info

I due rami nella parte terminale (impianti di sollevamento di Boscotrecase e di Cercola) vanno a confluire nel complesso distributivo dell’ex Acquedotto Vesuviano (oggi GORI), alimentato anche dall’acquedotto Campano tramite la torre piezometrica di Cercola e dall’acquedotto del Serino, nei pressi di Ottaviano. L’acquedotto dei Monti Lattari, collegabile e parzialmente già collegato all’acquedotto del Sarno, risulta essere il quarto componente dello schema adduttivo regionale. Esso è costituito essenzialmente da due rami. Il primo, costituito da una condotta del DN 900 in acciaio ed alimentante il bacino di utenza (Pagani, Nocera Inferiore, Angri, S. Egidio del Monte Albino,) posto a sud est di Sarno, ha origine nell’impianto di S. Maria di Lavorate e raggiunge il territorio di Gragnano, anche se allo stato è sezionato nel partitore di Angri, mentre il secondo ramo, costituito da una condotta del DN 600/500/450, ha origine nell’impianto di Gragnano provvedendo all’alimentazione dei sei comuni della penisola Sorrentina e, attraverso una condotta sottomarina di recente realizzazione (DN 350 L=7.800 m), dell’isola di Capri. Tale adduttore viene alimentato con la risorsa emunta dalle falde profonde localizzate rispettivamente alle pendici del Monte Taccaro in Angri ed in Gragnano. In estrema sintesi la complessità del sistema adduttivo, gestito direttamente dalla Regione Campania Settore Ciclo Integrato delle Acque, è rappresentata dai seguenti dati: • area di competenza: Provincie di Napoli e Caserta, (quasi per intero) Provincie di Salerno e Benevento (circa al 50%) Provincia di Avellino (marginalmente) • abitanti serviti : circa 4 milioni ( totale Campania circa 5,5 milioni) • comuni serviti : circa 210 compresi 4 capoluoghi ( NA, CE, SA, BN ) • volume idrico annuo distribuito: circa 370.000.000 mc (circa 11 mc/sec) • massima portata delle risorse idriche: circa 12 mc/sec • lunghezza adduttori: circa 1.200 km ( comprese gallerie e condotte sottomarine circa 40 km ) 6
• impianti di sollevamento: circa 50 impianti • serbatoi: oltre 100 per una capacità di 600.000 mc • impianti di trattamento: 11 3. Limiti. I limiti del sistema adduttivo regionale possono essere classificati in due tipologie: amministrativi e strutturali. I limiti normativi scaturiscono dal fatto che le concessioni che riguardano i prelievi extra regionali non sono stati mai assenti definitivamente e spesso vengono messi in discussione. Non è secondario, per quanto concerne l’Acquedotto Campano, che l’opera di captazione delle sorgenti del Biferno è gestita dalla Regione Molise e la Campania assume un ruolo passivo rispetto alla ripartizione della portata. Negli ultimi anni il Molise ha potenziato i propri acquedotti alimentati dal Biferno cosicché le fluttuazioni stagionali sono divenute via via più gravose per la Campania. Non sfugge, infatti, che l’aumento delle portate derivate a favore degli acquedotti molisani occupa pressochè in toto la portata minima stagionale standard della sorgente; di conseguenza alla Campania viene dedicata solo la portata eccedente i valori perenni. Durante le fasi di massimo deficit, dunque, il flusso del Biferno immesso nell’Acquedotto Campano raggiunge valori bassissimi (da 100 l/s a 250 l/s) e provoca alle utenze storicamente alimentate da questo acquedotto disagi mai verificatisi prima. Anche l’altro grande adduttore regionale, l’Acquedotto della Campania, soffre di limiti amministrativi. Infatti esso potrebbe derivare dal fiume Gari, in Cassino, senza per questo compromettere il naturale ecosistema del fiume, una maggiore risorsa (4500 - 5000 l/s a fronte degli attuali 3000 l/s), considerato che le opere di adduzione, a seguito di approvazione del progetto da parte del Consiglio Superiore dei LL.PP, vennero realizzate per addurre una portata di 6.000 l/s. 7
Page 1 and 2: Collettamento ed adduzione: limiti
Page 3 and 4: In termini di portate medie nominal
Page 5: La portata massima nominale dei cam
Page 9 and 10: Interventi di tipo strutturale. Int
Page 11: Ristrutturazione sifoni principali

1 Collettamento ed adduzione: limiti e prospettive delle reti ...

Create successful ePaper yourself

Delete template?

Save as template?