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Teorie della moneta.pdf - Facoltà di Economia

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Fig. 7 - La curva LM secondo Patinkin<br />

Si tratta dunque <strong>di</strong> un ragionamento che contribuisce al definitivo imbastar<strong>di</strong>mento del pensiero <strong>di</strong> Keynes - appiattito<br />

sul modello IS-LM - e che riconferma (nel lungo periodo) i risultati <strong>di</strong> Pigou e Fisher, le cui analisi vengono corrette e<br />

raffinate.<br />

6. Equilibrio economico generale e <strong>moneta</strong><br />

Se nella General Theory, la separazione tra settore del cre<strong>di</strong>to e settore delle imprese, pur ammessa e stu<strong>di</strong>ata<br />

dallo stesso Keynes nel Treatise on Money del 1930, non è contemplata perché ritenuta non rilevante, nei modelli<br />

neoclassici <strong>di</strong> equilibrio generale che si rifanno alla così detta sintesi neoclassica, essa viene decisamente negata. Per la<br />

teoria dell'equilibrio economico generale le aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e le imprese rientrano tutte nell'unico grande settore delle<br />

imprese in senso lato.<br />

La tra<strong>di</strong>zione neoclassica si sviluppa su premesse rigorose ed eleganti che con<strong>di</strong>zionano pesantemente una<br />

rappresentazione rilevante – rilevante per gli acca<strong>di</strong>menti reali si intende - <strong>della</strong> funzione <strong>della</strong> <strong>moneta</strong> all’interno <strong>di</strong> un<br />

sistema economico. La teoria dell’equilibrio generale sviluppata negli anni ’60 e ’70 cerca <strong>di</strong> risolvere alcune<br />

incoerenze presenti nel tatonnement del precedente modello <strong>di</strong> Walras; in particolare in The Keynesian Counterrevolution:<br />

a Theoretical Approach, del 1965, Clower ha evidenziato il fatto che la variazione dei prezzi non può ridursi<br />

a funzione dei piani degli agenti, ma deve essere ricondotta alle loro azioni effettive sul mercato. In Disequilibrium<br />

Foundations of Equilibrium Economics del 1983, R. Fisher ha sistematizzato una seconda incoerenza del ragionamento<br />

walrasiano: l’agente che opera in presenza <strong>di</strong> concorrenza perfetta è tenuto a credere, per il buon funzionamento del<br />

mercato, che i prezzi annunciati siano <strong>di</strong> equilibrio, sebbene ciò venga smentito a ogni sta<strong>di</strong>o del processo <strong>di</strong><br />

convergenza verso l’equilibrio. I risultati ottenuti, però, non sod<strong>di</strong>sfanno pienamente le premesse iniziali. Anche se sono<br />

stati elaborati processi <strong>di</strong> formazione dei prezzi, detti <strong>di</strong> non-tatonnement, nei quali sono state introdotte transazioni<br />

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