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Teorie della moneta.pdf - Facoltà di Economia

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<strong>moneta</strong>ria, in presenza <strong>di</strong> n perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione, la base <strong>moneta</strong>ria utilizzata dal settore bancario per finanziare il<br />

flusso degli investimenti del settore delle imprese nel primo periodo <strong>di</strong> produzione, pari a F= wN, genera un potenziale<br />

<strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, in misura sempre più decrescente, pari nel periodo j, per j = 1, …., n a:<br />

F j = Πj=1,… n (1-qM – q) j d(1-c)(1-t) wN (1+b+g),<br />

che per n → ∞, tende a 0.<br />

Il processo ora descritto si basa sul fatto che i cre<strong>di</strong>ti bancari creano un flusso <strong>di</strong> depositi in un momento<br />

temporale successivo: flusso <strong>di</strong> depositi, che , solo se è positivo, permette al settore bancario <strong>di</strong> riciclare <strong>moneta</strong> già<br />

esistente nel circuito economico, che può essere utilizzata come cre<strong>di</strong>to per i perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione successivi.<br />

Poiché i depositi bancari <strong>di</strong>pendono dalle scelte attuate dalla classe dei lavoratori in materia <strong>di</strong> allocazione del<br />

risparmio - che, seguendo l’insegnamento <strong>di</strong> Keynes, <strong>di</strong>pendono dal red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile in funzione del livello degli<br />

investimenti decisi dal settore delle imprese – essi si possono considerare senza alcun dubbio una variabile endogena, il<br />

cui livello è in funzione dell’andamento dello stesso processo economico. Ne consegue che l’offerta <strong>di</strong> <strong>moneta</strong> non può<br />

essere ritenuta esogena (almeno per la parte non costituita da immissione <strong>di</strong> nuova base <strong>moneta</strong>ria): maggiore è il livello<br />

dei depositi bancari, maggiore è la potenziale offerta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to del settore bancario, a parità <strong>di</strong> base <strong>moneta</strong>ria.<br />

Poiché la remunerazione dei depositi bancari a vantaggio <strong>della</strong> classe dei lavoratori è la principale causa<br />

dell’inesistenza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> equilibrio del circuito economico e la presenza <strong>di</strong> depositi bancari incide positivamente<br />

sulla creazione <strong>di</strong> <strong>moneta</strong>, è possibile arrivare alla seguente conclusione: cioè che il processo <strong>di</strong> creazione endogena <strong>di</strong><br />

<strong>moneta</strong> è causa stessa dell’impossibilità <strong>di</strong> raggiungere una posizione <strong>di</strong> equilibrio.<br />

11. Moneta e capitalismo: merce, cre<strong>di</strong>to e finanza 10<br />

“La borghesia non può esistere senza rivoluzionare <strong>di</strong> continuo gli strumenti <strong>di</strong> produzione, quin<strong>di</strong> i rapporti<br />

<strong>di</strong> produzione, quin<strong>di</strong> tutto l’insieme dei rapporti sociali. […] Il continuo rivoluzionamento <strong>della</strong> produzione,<br />

l’incessante scuotimento <strong>di</strong> tutte le con<strong>di</strong>zioni sociali, l’incertezza e il movimento eterni contrad<strong>di</strong>stinguono l’epoca<br />

borghese da tutte le altre.” [K. Marx, F. Engels, Il manifesto del partito comunista, 1848]<br />

L’evoluzione del ruolo <strong>della</strong> <strong>moneta</strong> è un in<strong>di</strong>catore dei mutamenti <strong>della</strong> gestione del potere; l’evoluzione <strong>della</strong><br />

variabile economica <strong>moneta</strong> all’interno <strong>della</strong> società riflette in modo chiaro la struttura del potere e <strong>della</strong> gerarchia<br />

sociale esistente.<br />

La rivoluzione industriale inglese nasce dall’uso capitalisticamente produttivo <strong>della</strong> ricchezza detenuto dai lord<br />

terrieri, estorta sulla base <strong>di</strong> princìpi che sancivano la <strong>di</strong>seguaglianza sociale per statuto <strong>di</strong>vino e giuri<strong>di</strong>co. La<br />

<strong>di</strong>sponibilità nell’uso <strong>della</strong> <strong>moneta</strong> introduce forme più sofisticate <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminazione e gerarchia: la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong><br />

<strong>moneta</strong>-cre<strong>di</strong>to è riservata a chi, detenendo privatamente i mezzi <strong>di</strong> produzione, può in modo unilaterale (nel prezzo,<br />

nelle quantità e nelle tecniche) organizzare la produzione. La possibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> <strong>moneta</strong>-cre<strong>di</strong>to segna così il<br />

<strong>di</strong>scrimine economico tra chi detiene i mezzi <strong>di</strong> produzione e chi solo la propria forza-lavoro.<br />

La <strong>moneta</strong>-cre<strong>di</strong>to è <strong>moneta</strong>-segno perché non è legata ad una merce. In epoca precapitalistica il valore <strong>della</strong><br />

10 Per la stesura <strong>di</strong> questo paragrafo oltre al saggio <strong>di</strong> Andrea Fumagalli, Moneta e potere, in Moneta e Impero, Ombre corte, Verona,<br />

2002, ci si avvale anche <strong>di</strong> due interventi <strong>di</strong> Giorgio Lunghini: Sviluppo tecnologico, <strong>di</strong>soccupazione e bisogni sociali (relazione<br />

presentata al convegno “Tecnologia e Società”, tenuto presso l’Accademia dei Lincei, Roma 2000) e I fallimenti <strong>della</strong><br />

globalizzazione (in“La rivista del manifesto”, n. 41, luglio 2003).<br />

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