Lezione VII: Le solanacee - Agronomoeforestale.it
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Corso di<br />
ORTOFRUTTICOLTURA<br />
<strong><strong>Le</strong>zione</strong> <strong>VII</strong>: <strong>Le</strong> <strong>solanacee</strong><br />
Docente: Risso Alessandro<br />
CLASSIFICAZIONE BOTANICA<br />
DIVISIONE CLASSE ORDINE FAMIGLIA GENERE SPECIE<br />
Magnolioph<strong>it</strong><br />
a<br />
Magnoliopsid<br />
a<br />
Solanales Solanaceae Solanum lycopersicum<br />
melongena<br />
Cappareles Brassicaceae<br />
Capparaceae<br />
Cucurb<strong>it</strong>ales Cucurb<strong>it</strong>acee<br />
Brassica<br />
Capparis<br />
oleracea<br />
spinosa<br />
Liliopsida Liliales Liliacee Allium sativum<br />
Commelinales Poacee Poa<br />
Hordeum<br />
annua<br />
murinum<br />
05/02/2013<br />
1
LE SOLANACEE<br />
• Circa 3000 specie<br />
• Famiglia di grande importanza economica<br />
• Molte specie provengono dal continente<br />
americano<br />
• Specie coltivate sono la patata, il pomodoro, il<br />
peperone, la melanzana, il tabacco<br />
• Specie con proprietà farmaceutiche sono la<br />
Atropa belladonna, la Datura stramonium, la<br />
Mandragora autumnalis<br />
DICOTILEDONI E MONOCOTILEDONI<br />
• Apparato radicale con<br />
f<strong>it</strong>tone<br />
• Piante erbacee o<br />
legnose<br />
• Foglie distinte in<br />
picciolo e lamina<br />
• Nervature reticolate<br />
• Seme e plantula con<br />
due cotiledoni<br />
• Apparato radicale<br />
fascicolato<br />
• Piante generalmente<br />
erbacee<br />
• Foglie senza distinzione<br />
in lamina e picciolo<br />
• Nervature parallele<br />
• Seme e plantula con un<br />
cotiledone<br />
05/02/2013<br />
2
DICOTILEDONI E MONOCOTILEDONI<br />
L’ORTICOLTURA<br />
<strong>Le</strong> operazioni colturali<br />
• Lavorazione del terreno<br />
• Concimazione di fondo<br />
• Preparazione del terreno<br />
• Semina (o trapianto)<br />
• Irrigazione<br />
• Difesa dalle infestanti<br />
• Difesa dalle patologie<br />
• Raccolta<br />
• (Produzione del seme)<br />
05/02/2013<br />
3
IL POMODORO<br />
Lycopersicon aesculentum (Solanum lycopersicum)<br />
• Il pomodoro predilige posizioni soleggiate, terreno ricco e in<br />
grado di trattenere l’umid<strong>it</strong>à.<br />
• Una pianta di pomodoro può produrre da 2 a 10 kg di frutti, a<br />
seconda della varietà e, delle condizioni climatiche e della<br />
disponibil<strong>it</strong>à di nutrienti e di acqua<br />
• Raccolta da giugno a ottobre<br />
IL POMODORO - varietà<br />
Nelle prossime diapos<strong>it</strong>ive verranno illustrate le varietà di<br />
pomodori e ortaggi proposte da OLTER. <strong>Le</strong> sigle che si<br />
troveranno nelle resistenze alle patologie sono qui<br />
descr<strong>it</strong>te.<br />
05/02/2013<br />
4
IL POMODORO - varietà<br />
IL POMODORO - varietà<br />
05/02/2013<br />
5
IL POMODORO - varietà<br />
IL POMODORO - varietà<br />
05/02/2013<br />
6
IL POMODORO<br />
Semina<br />
Si effettua in serra riscaldata a febbraio – marzo, in serra fredda<br />
da metà marzo.<br />
Ev<strong>it</strong>are di seminare in semenzaio per escludere il primo trapianto<br />
in vasetto. Disporre direttamente tre semi per vasetto e<br />
coprirli con 0,5 cm di terriccio, e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
La temperatura ottimale di germinazione è tra i 12 e i 18 °C<br />
I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 1 – 2<br />
settimane.<br />
IL POMODORO<br />
Trapianto in piena terra<br />
• Si effettua da metà aprile sino all’inizio di giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 40-50 cm sulla fila e 70-80 cm<br />
tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va interrato di 1-2 cm per<br />
favorire l’attecchimento e la produzione di radici avventizie.<br />
• Disporre sub<strong>it</strong>o accanto alla piantina un palo tutore per<br />
sostenerne lo sviluppo, nel caso di pomodori a cresc<strong>it</strong>a<br />
indeterminata.<br />
• Come tutori si possono utilizzare diversi metodi e materiali:<br />
spago robusto legato a ganci nelle serre, pali tutori di canna di<br />
bambù, di plastica e metallo<br />
05/02/2013<br />
7
IL POMODORO<br />
Cure colturali<br />
• <strong>Le</strong>gatura al palo tutore: da eseguire regolarmente per<br />
ev<strong>it</strong>are che la pianta si spacchi sotto il proprio peso<br />
• Sfemminellatura: consiste nell’eliminazione dei getti laterali<br />
che si sviluppano nell’ascella fogliare. Si tolgono con due<br />
d<strong>it</strong>a finchè non sono troppo grossi.<br />
• Rincalzatura: il pomodoro è favor<strong>it</strong>o da questa tecnica<br />
colturale, consistente nell’accumulare terreno intorno al<br />
colletto e al fusto della pianta. Questo favorisce la<br />
produzione di nuove radici avventizie. Praticare la<br />
rincalzatura una o due volte nella stagione.<br />
• Irrigazione, necessaria per tutta la stagione colturale, da<br />
eseguire preferibilmente per scorrimento in solchi<br />
adacquatori o con microirrigazione<br />
IL POMODORO<br />
Palo tutore a spirale Pinza legatrice<br />
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8
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Peronospora (Phytophthora infestans)<br />
• Il fungo sverna nel terreno come spora, e si sviluppa poi sulle piante<br />
con temperature comprese tra 10 e 25 °C, pioggia, nebbia, elevata<br />
umid<strong>it</strong>à relativa<br />
• I sintomi si manifestano su tutti gli organi della pianta e possono<br />
portare alla perd<strong>it</strong>a completa della produzione.<br />
• Sulle bacche di pomodoro si osservano macchie di colore dapprima<br />
grigio – verdastre, in segu<strong>it</strong>o brune soprattutto all'apice dei frutti<br />
ancora verdi. Anche in caso di attacco poco intenso, con il sintomo<br />
localizzato ad alcune aree, il prodotto risulta comunque<br />
incommerciabile.<br />
• Sulle foglie, inizialmente compaiono delle aree decolorate che<br />
tendono ad inscurire assumendo una colorazione prima verde scuro<br />
e poi brunastra. <strong>Le</strong> macchie possono ingrandirsi, confluire e portare<br />
al disseccamento dell'intero lembo fogliare.<br />
• Sui fusti compaiono macchie irregolari, con perd<strong>it</strong>a di turgore e<br />
successiva rottura del fusto.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Peronospora (Phytophthora infestans)<br />
05/02/2013<br />
9
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Peronospora (Phytophthora infestans)<br />
Lotta agronomica<br />
• impiegare cultivar tolleranti<br />
• ev<strong>it</strong>are l'irrigazione a pioggia<br />
• non eccedere con le concimazioni<br />
• tutorare le piante, ev<strong>it</strong>ando che i rami tocchino il suolo<br />
• attuare rotazioni colturali<br />
• aumentare la distanza tra le piante per permettere un buon<br />
ricircolo dell'aria ed ev<strong>it</strong>are ristagni di umid<strong>it</strong>à<br />
• Irrigare al mattino piuttosto che alla sera<br />
Lotta chimica<br />
• Intervenire se si presentano le condizioni ambientali adatte per il<br />
patogeno e proseguire con turni di 7-15 giorni a seconda della<br />
persistenza del principio attivo impiegato.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Alternariosi (Alternaria solani)<br />
• <strong>Le</strong> spore di Alternaria solani sono universalmente presenti in<br />
settori dove le piante osp<strong>it</strong>i sono state coltivate.<br />
Per germinare le spore necess<strong>it</strong>ano di acqua. Predilige alte<br />
temperature e umid<strong>it</strong>à elevata. <strong>Le</strong> infezioni sono più diffuse su<br />
piante mal nutr<strong>it</strong>e o in condizioni di stress.<br />
• Provoca macchie fogliari a motivi geometrici e può anche<br />
causare lesioni e marciumi sul frutto. I primi sintomi fogliari di<br />
sol<strong>it</strong>o si verificano sulle foglie più vecchie con piccole macchie<br />
ad anelli concentrici gialli, marroni tendenti al nero. In<br />
condizioni favorevoli (caldo con rugiada abbondante), si<br />
possono avere defogliazioni significative .<br />
• Col progredire della malattia, i sintomi possono migrare al<br />
fusto della pianta e sui frutti. Sul frutto vi sono macchie simili<br />
in apparenza a quelle sulle foglie di colore marrone scuro con<br />
cerchi concentrici.<br />
05/02/2013<br />
10
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Alternariosi (Alternaria solani)<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Alternariosi (Alternaria solani)<br />
Lotta agronomica<br />
• Impianto cultivar resistenti.<br />
• Eliminare le parti infette dal campo per ridurre inoculo per il<br />
prossimo anno.<br />
• Irrigare al mattino.<br />
• Utilizzare un sistema di irrigazione a goccia per ridurre al<br />
minimo la bagnatura fogliare.<br />
• Pacciamare il terreno per ev<strong>it</strong>are che le spore schizzino sulle<br />
foglie.<br />
• Rotazione colturale.<br />
05/02/2013<br />
11
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Septoriosi (Septoria lycopersici)<br />
• Il fungo provoca numerose e diffuse piccole macchie marroni<br />
che si sviluppano su tutta la foglia. In caso di gravi infestazioni<br />
l’attacco interessa tutta la superficie fogliare e la foglia intera<br />
necrotizza.<br />
• <strong>Le</strong> modal<strong>it</strong>à di attacco sono le stesse di Alternaria così come<br />
sono le stesse le modal<strong>it</strong>à di difesa.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Septoriosi (Septoria lycopersici)<br />
05/02/2013<br />
12
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Muffa grigia (Botrytis cinerea)<br />
• Il fungo attacca tutti gli organi epigei della pianta. Su foglie e<br />
fusti si manifesta con aree irregolari di marciume chiaro che<br />
presto danno luogo (in presenza di alta umid<strong>it</strong>à) allo sviluppo<br />
della caratteristica muffa grigia. Anche i fiori possono essere<br />
colp<strong>it</strong>i in maniera analoga. Il danno più grave è quello a carico<br />
dei frutti, sui quali, attraverso fer<strong>it</strong>e di varia natura, il fungo<br />
determina marcescenza molle degli stessi.<br />
• Fattori predisponenti sono: alte temperature ed umid<strong>it</strong>à ,<br />
eccessiva vigoria della pianta, scarsa ventilazione<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Muffa grigia (Botrytis cinerea)<br />
Lotta agronomica: arieggiare le chiome, non eccedere con le concimazioni<br />
05/02/2013<br />
13
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Cladosporiosi (Cladosporium fulvum)<br />
• Sulla pagina superiore delle foglie compaiono delle ampie ed<br />
irregolari macchie necrotiche cui corrispondono, sulla pagina<br />
inferiore, efflorescenze vellutate di color marrone-fulvo. La<br />
f<strong>it</strong>opatia si sviluppa anche velocemente (36-48 ore) in<br />
presenza di temperature comprese tra i 15 e i 27 °C e di alta<br />
umid<strong>it</strong>à relativa.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
Oidio (Erysiphe spp.,<strong>Le</strong>veillula spp.)<br />
• Pur non essendo tra le più temibili malattie del pomodoro, il mal<br />
bianco può, su certe varietà e in alcune condizioni climaticocolturali,<br />
creare qualche problema. La f<strong>it</strong>opatia si manifesta con<br />
efflorescenze bianco-farinose su foglie, fusti, frutti.<br />
05/02/2013<br />
14
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
POMODORO<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 5 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Metalaxil Mancozeb<br />
Propamocarb Rame<br />
Alternariosi<br />
Septoriosi<br />
2<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Azoxystrobin<br />
Rame<br />
Muffa grigia 1 Bacillus subtilis<br />
Pyrimenthanil Fenhexamid<br />
Boscalid<br />
Cladosporiosi 3 Azoxystrobin<br />
Boscalid<br />
Metiram<br />
Oidio 1 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Prodotto biologico<br />
Max 2 tratt. anno<br />
Per ogni p.a. max 2<br />
interventi per ciclo<br />
colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL POMODORO<br />
Afidi (Myzus persicae , Aphis gossypii)<br />
• L’insetto si sviluppa in colonie più o meno dense e<br />
numerose sulle parti più tenere (germogli) della<br />
pianta. Oltre al danno diretto dato<br />
dall'indebolimento della pianta per sottrazione di<br />
linfa, si evidenzia anche la produzione di melata, con<br />
conseguente possibile sviluppo di fumaggini, nonchè<br />
la potenziale trasmissione di Virus patogeni di vario<br />
tipo<br />
05/02/2013<br />
15
PRINCIPALI FITOFAGI DEL POMODORO<br />
Aleurodidi (Trialeurodes vaporariorum , Bemisia tabaci)<br />
• Sulla pagina inferiore delle foglie si possono osservare colonie più o<br />
meno numerose di piccoli individui bianchi nei vari stadi di sviluppo<br />
(uova-neanidi-adulti).<br />
• Con la loro attiv<strong>it</strong>à trofica producono punture e avvizzimenti<br />
fogliari, nonché abbondante melata, substrato di sviluppo per<br />
successive fumaggini grigiastre.<br />
• L'insetto (che può essere vettore di Virus f<strong>it</strong>opatogeni) può essere<br />
presente durante tutto il ciclo colturale, ma si sviluppa meglio in<br />
presenza di temperature più alte.<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL POMODORO<br />
Tuta Absoluta<br />
• Si tratta di un temibile microlepidottero originario del Sud America<br />
diffusosi recentemente nei principali comprensori di coltivazione del<br />
Pomodoro.<br />
• In Italia segnalata per la prima volta nel 2009, è in grado di sviluppare<br />
tra le 10 e le 12 generazioni ogni anno. Ogni femmina può deporre<br />
250-300 uova.<br />
• <strong>Le</strong> larve scavano delle caratteristiche mine fogliari. Il danno maggiore è<br />
arrecato però dalle gallerie che le stesse scavano nei frutti. Attraverso<br />
queste fer<strong>it</strong>e, infatti, le bacche vanno incontro all'aggressione da parte<br />
di funghi patogeni (Botrytis e altro) con sviluppo di marciumi.<br />
05/02/2013<br />
16
PRINCIPALI FITOFAGI DEL POMODORO<br />
Nottue fogliari (Heliothis armigera, Autographa gamma)<br />
• <strong>Le</strong> larve di questo lepidottero aggrediscono foglie, fiori e<br />
frutti. Il parass<strong>it</strong>a sverna sotto forma di crisalide nel terreno.<br />
Generalmente si sviluppa in due generazioni all’anno.<br />
• <strong>Le</strong> larve della prima generazione danneggiano (in aprilemaggio)<br />
soprattutto foglie e fiori. Quelle della seconda (in<br />
giugno-luglio) scavano gallerie nei frutti nei pressi della cav<strong>it</strong>à<br />
calicina.<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL POMODORO<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Piretro naturale<br />
Azadiractina<br />
Aleurodidi 2<br />
Tuta absoluta 3 Spinosad<br />
Indoxacarb<br />
Azadiractina<br />
Nottue 2 Bacillus thuringiensis<br />
Spinosad<br />
Indoxacarb<br />
Cipermetrina<br />
Deltametrina<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Thiamethoxam<br />
Imidacloprid<br />
Acetamiprid Massimo 2<br />
interventi all’anno<br />
per ogni p.a.<br />
05/02/2013<br />
17
Solanum melongena<br />
LA MELANZANA<br />
• Pianta originaria dell’India, coltivata diffusamente solo a<br />
partire dal Medioevo.<br />
• Pianta esigente, richiede terreno profondo e fertile,<br />
abbondante sostanza organica e posizioni soleggiate.<br />
• Una pianta di melanzana è in grado di produrre sino a 12-15<br />
frutti<br />
• Raccolta da luglio a ottobre<br />
LA MELANZANA - varietà<br />
05/02/2013<br />
18
LA MELANZANA<br />
Semina<br />
• Si effettua in serra riscaldata a marzo-aprile, in serra fredda da<br />
metà aprile.<br />
• Ev<strong>it</strong>are di seminare in semenzaio per escludere il primo<br />
trapianto in vasetto. Disporre direttamente tre semi per<br />
vasetto e coprirli con 0,5 cm di terriccio, e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 15 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 1 –<br />
2 settimane.<br />
Trapianto in piena terra<br />
LA MELANZANA<br />
• Si effettua da metà maggio sino a metà giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 40-50 cm sulla fila e 70-80 cm<br />
tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va interrato di 1-2 cm per<br />
favorire l’attecchimento e la produzione di radici avventizie.<br />
05/02/2013<br />
19
LA MELANZANA<br />
Cure colturali<br />
• Quando la piantina ha ben attecch<strong>it</strong>o in pieno campo<br />
ed ha un’altezza di 25 cm circa, cimare la pianta per<br />
favorire lo sviluppo di rami secondari<br />
• Rincalzatura: la melanzana è favor<strong>it</strong>a da questa<br />
tecnica colturale. Praticare la rincalzatura una o due<br />
volte nella stagione.<br />
• Irrigazione, necessaria per tutta la stagione colturale,<br />
da eseguire preferibilmente per scorrimento in solchi<br />
adacquatori o con microirrigazione<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA MELANZANA<br />
Marciumi del colletto (Sclerotinia spp., Phoma lycopersici)<br />
• Il patogeno si insedia a livello del colletto determinando la<br />
formazione di aree depresse di 5-10 mm che, via via, si<br />
allargano formando una caratteristica peluria biancastra. LA<br />
pianta va incontro a rapida morte. <strong>Le</strong> infezioni sono favor<strong>it</strong>e<br />
da temperature intorno ai 25-30 °C<br />
05/02/2013<br />
20
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA MELANZANA<br />
Marciumi del colletto (Sclerotinia spp., Phoma lycopersici)<br />
• Lotta chimica difficile, si consigliano trattamenti preventivi con<br />
prodotti rameici.<br />
• In caso di attacco distruggere prontamente le piante colp<strong>it</strong>e.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA MELANZANA<br />
• Marciume del pedale (Phytophthora capsici)<br />
• La malattia colpisce foglie, fusti e frutti. Si manifesta con<br />
maculature clorotiche e successiva necrosi dei tessuti. In<br />
condizione di alta umid<strong>it</strong>à, sulla pagina inferiore delle foglie si<br />
sviluppa la tipica efflorescenza fungina biancastra. La f<strong>it</strong>opatia<br />
si sviluppa a temperature comprese tra 10 e 25°C, in presenza<br />
di alte umid<strong>it</strong>à ambientali.<br />
05/02/2013<br />
21
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA MELANZANA<br />
Marciume del pedale (Phytophthora capsici)<br />
Lotta agronomica:<br />
• effettuare una buona sistemazione del terreno per ev<strong>it</strong>are i<br />
ristagni idrici;<br />
• non impiantare la coltura in terreni pesanti ed asf<strong>it</strong>tici;<br />
• impiegare varietà poco suscettibili;<br />
• innestare le piantine su ibridi non suscettibili;<br />
• adoperare acque di irrigazione non contaminate;<br />
• adottare l’irrigazione localizzata;<br />
• eliminare immediatamente le piante affette.<br />
AVVERSITA’<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA MELANZANA<br />
Marciumi basali 1<br />
Marciumi del padale 2<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Prodotti rameici<br />
Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
Muffa grigia 1 Bacillus subtilis<br />
Fenhexamid<br />
Oidio 1 Zolfo<br />
Azoxystrobin<br />
Boscalid<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
05/02/2013<br />
22
PRINCIPALI FITOFAGI DELLA<br />
MELANZANA<br />
Dorifora (<strong>Le</strong>ptinotarsa decemlineata)<br />
• Gli adulti svernano nel terreno. Gli accoppiamenti avvengono al<br />
raggiungimento di una temperatura media giornaliera di 16 °C; in<br />
segu<strong>it</strong>o avviene la deposizione di uova preferibilmente sulla pagina<br />
inferiore delle foglie.<br />
• Si tratta di un coleottero molto diffuso sulla patata. Anche su<br />
melanzana può arrecare danni di una certa importanza. Sia le larve<br />
che gli adulti si nutrono delle foglie provocando erosioni che, nei<br />
casi più gravi possono condurre a vere e proprie defogliazioni.<br />
• La lotta deve essere tempestiva, ed attuata preferibilmente nei<br />
confronti degli adulti e prima che questi producano le loro uova<br />
AVVERSITA’<br />
Dorifora<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DELLA<br />
MELANZANA<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Piretro naturale<br />
Azadiractina<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 2 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Tuta absoluta 3 Spinosad<br />
Indoxacarb<br />
Azadiractina<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Bacillus thuringiensis<br />
Azadiractina Thiamethoxam<br />
Acetamiprid Imidacloprid<br />
Nottue 2 Bacillus thuringiensis<br />
Spinosad Indoxacarb<br />
Cipermetrina Deltametrina<br />
Massimo 2<br />
interventi all’anno<br />
per ogni p.a.<br />
05/02/2013<br />
23
Capsicum annuum<br />
IL PEPERONE<br />
• Pianta originaria dell’America, si divide in peperoni dolci e<br />
peperoni piccanti.<br />
• Pianta esigente, richiede terreno profondo e fertile,<br />
abbondante sostanza organica e posizioni soleggiate.<br />
• Una pianta di peperone è in grado di produrre sino a 7-8 frutti<br />
• Raccolta da luglio a ottobre<br />
IL PEPERONE- varietà<br />
05/02/2013<br />
24
IL PEPERONE- varietà<br />
IL PEPERONE<br />
Semina<br />
• Si effettua in serra riscaldata a marzo, in serra fredda ad<br />
aprile.<br />
• Ev<strong>it</strong>are di seminare in semenzaio per escludere il primo<br />
trapianto in vasetto. Disporre direttamente tre semi per<br />
vasetto e coprirli con 0,5 cm di terriccio, e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 15 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 1 –<br />
2 settimane.<br />
05/02/2013<br />
25
Trapianto in piena terra<br />
IL PEPERONE<br />
• Si effettua da metà maggio sino a metà giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 40-50 cm sulla fila e 70-80 cm<br />
tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va interrato di 1-2 cm per<br />
favorire l’attecchimento e la produzione di radici avventizie.<br />
Cure colturali<br />
IL PEPERONE<br />
• Tutorare le piante per ev<strong>it</strong>are che si rompano<br />
sotto il peso dei frutti.<br />
• Irrigazione, necessaria per tutta la stagione<br />
colturale, da eseguire localizzata pianta per<br />
pianta, per ev<strong>it</strong>are la diffusione di malattie come<br />
la phytopthora.<br />
05/02/2013<br />
26
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
PEPERONE<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Marciumi del padale 2 Prodotti rameici<br />
Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
Muffa grigia 1 Bacillus subtilis<br />
Fenhexamid<br />
Oidio 1 Zolfo<br />
Azoxystrobin<br />
Boscalid<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL PEPERONE<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Piretro naturale<br />
Azadiractina<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 2 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Tuta absoluta 3 Spinosad<br />
Indoxacarb<br />
Azadiractina<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Nottue 2 Bacillus thuringiensis<br />
Spinosad Indoxacarb<br />
Cipermetrina Deltametrina<br />
Massimo 2<br />
interventi all’anno<br />
per ogni p.a.<br />
05/02/2013<br />
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Solanum tuberosum<br />
LA PATATA<br />
• Pianta originaria dell’America, è oggi uno degli ortaggi più<br />
diffusi ed utilizzati.<br />
• Pianta esigente, richiede terreno profondo e fertile,<br />
abbondante sostanza organica e posizioni soleggiate.<br />
• Una pianta di patate è in grado di produrre sino a 3-4 kg di<br />
tuberi.<br />
• Raccolta da giugno ad agosto<br />
Varietà<br />
LA PATATA<br />
<strong>Le</strong> patate si dividono, a seconda del periodo di raccolta in:<br />
• Precoci, maturano a inizio estate<br />
• Semiprecoci, maturano a metà estate<br />
• Tardive, maturano a fine estate<br />
Si dividono poi in base al colore della pasta in:<br />
• Patate a pasta bianca<br />
• Patate a pasta gialla<br />
• Patate a pasta rossa<br />
05/02/2013<br />
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LA PATATA<br />
Semina<br />
• È consigliabile acquistare patate da seme esenti da virus, o prodursi<br />
il materiale di propagazione solo se si è certi che non vi erano<br />
patologie virali.<br />
• La patata da seme deve avere almeno due occhi, da cui germoglia la<br />
nuova pianta. È possibile tagliare la patata in modo che venga<br />
interrato un solo occhio che darà comunque origine a una nuova<br />
pianta.<br />
• Utile la pratica del pre-germogliamento che consiste nel mettere le<br />
patate tagliate in cassette esposte alla luce di modo che inizino a<br />
germogliare. Così la pianta crescerà più facilmente quando sarà<br />
messa nel terreno.<br />
• Gli occhi vanno interrati a circa 10 cm di profond<strong>it</strong>à, con una<br />
distanza sulla fila di circa 40 cm e una distanza tra le file di almeno<br />
60 cm<br />
LA PATATA<br />
Cure colturali<br />
• Rincalzature: indispensabili finchè le piante ormai<br />
adulte non si toccheranno una con l’altra.<br />
• Irrigazioni abbondanti da quando spuntano le nuove<br />
piante, da sospendere circa 15 giorni prima della<br />
raccolta per favorire la maturazione e ev<strong>it</strong>are<br />
marciumi.<br />
• A 15 giorni dalla raccolta, in caso di piante molto<br />
vigorose, piegare i fusti al terreno per favorire<br />
l’accrescimento dei tuberi.<br />
05/02/2013<br />
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AVVERSITA’<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA PATATA<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 5 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Metalaxil Mancozeb<br />
Propamocarb Rame<br />
Alternariosi 2 Pyraclostrobin+Dimetomorf<br />
Rame<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DELLA PATATA<br />
Elateridi (Agriotes spp.)<br />
• <strong>Le</strong> larve di questo coleottero, dal<br />
tipico aspetto vermiforme, di colore<br />
giallo arancio, aggrediscono l'apparato<br />
radicale, i tuberi e il colletto delle<br />
piante, specialmente nelle prime fasi<br />
di sviluppo. Come conseguenza si<br />
possono avere r<strong>it</strong>ardi della<br />
vegetazione, moria di piantine,<br />
danneggiamento dei tuberi in zone<br />
più o meno ampie della coltivazione.<br />
La loro attiv<strong>it</strong>à parass<strong>it</strong>aria è più<br />
intensa nei periodi freschi e umidi<br />
(primavera), per arrestarsi quasi<br />
completamente all'innalzarsi delle<br />
temperature.<br />
• Controllo difficoltoso, un tempo<br />
esegu<strong>it</strong>o con geodisinfestanti, ora<br />
quasi non più ammessi in agricoltura.<br />
05/02/2013<br />
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PRINCIPALI FITOFAGI DELLA PATATA<br />
AVVERSITA’<br />
Dorifora<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Piretro naturale<br />
Azadiractina<br />
Thiamethoxam<br />
Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Bacillus thuringiensis<br />
Azadiractina Thiamethoxam<br />
Acetamiprid Imidacloprid<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno<br />
per ogni p.a.<br />
Elateridi 1 Thiametoxam Trattare solo con presenza<br />
accertata di larve nel<br />
terreno o infestazione<br />
rilevata nell’anno<br />
precedente.<br />
GRAZIE PER L’ATTENZIONE<br />
Prossima lezione LUNEDI’ 18/02 ore 17.00<br />
Parleremo di CUCURBITACEE<br />
Arrivederci!<br />
05/02/2013<br />
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