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Lezione VI: La concimazione, i fitofarmaci, introduzione all'orticoltura

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Corso di<br />

ORTOFRUTTICOLTURA<br />

<strong>Lezione</strong> <strong>VI</strong>: <strong>La</strong> <strong>concimazione</strong>, i <strong>fitofarmaci</strong>, <strong>introduzione</strong> all’orticoltura<br />

Docente: Risso Alessandro<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Gli elementi della nutrizione<br />

MACROELEMENTI<br />

• Azoto N<br />

• Fosforo P<br />

• Potassio K<br />

• Calcio Ca<br />

• Zolfo S<br />

• Magnesio Mg<br />

MICROELEMENTI<br />

• Ferro (Fe), Rame (Cu), Boro (B), Zinco (Zn),<br />

Manganese (Mn), Molibdeno (Mo)<br />

23/01/2013<br />

1


LA CONCIMAZIONE<br />

Accrescimento radicale<br />

lignificazione<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

23/01/2013<br />

2


LA CONCIMAZIONE<br />

Concimazione organica<br />

• Si effettua quasi esclusivamente nel periodo di riposo<br />

vegetativo per i frutteti, nel periodo di assenza di<br />

coltivazioni (principalmente in inverno) per l’orto.<br />

• È la <strong>concimazione</strong> fondamentale, perché oltre ad apportare<br />

elementi nutritivi minerali apporta sostanza organica (s.o.)<br />

<strong>La</strong> s.o. serve a:<br />

• Stimolare l’accrescimento radicale,<br />

• Attivare i processi della microflora e microfauna del terreno<br />

• Aumentare la capacità di scambio dei minerali del terreno<br />

• Aumentare la disponibilità di Fosforo e Potassio<br />

• Migliorare le proprietà fisiche del suolo<br />

Letame<br />

bovino<br />

Letame<br />

suino<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

S.o. N P205 K2O Ca Mg Fe<br />

8 0,5 0,3 0,5 0,3 0,07 0,01<br />

3 0,25 0,14 0,25 0,17 0,03 0,01<br />

Pollina 50 1 1 1 1 0,3 0,05<br />

I dati rappresentano valori medi, sono espressi in percentuale (% o Kg/q) sul prodotto tal quale,<br />

cioè con presenza di acqua, non essiccato.<br />

Altri concimi organici sono:<br />

Cornunghia, Farina di carne, farina di pesce, sangue secco, concime<br />

d’ossa, farina d’ossa, guano<br />

23/01/2013<br />

3


LA CONCIMAZIONE<br />

Concimi minerali<br />

• Sono concimi ottenuti principalmente per via chimica (di<br />

sintesi)<br />

• Hanno rivoluzionato l’agricoltura, portando ai livelli<br />

produttivi attuali.<br />

• L’eccessivo utilizzo ha comportato ad esempio salinità dei<br />

terreni e delle acque profonde<br />

• Sono importanti nel frutteto e nell’orto, ma da utilizzare<br />

moderatamente.<br />

Si dividono in più categorie:<br />

• Concimi azotati semplici<br />

• Concimi fosfatici<br />

• Concimi potassici<br />

• Concimi complessi<br />

Concimi azotati<br />

Nitrato<br />

d’ammonio<br />

Solfato di<br />

ammonio<br />

Calcio<br />

cianammide<br />

Nitrato di<br />

calcio<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

N P205 K2O Ca Mg S Note<br />

30<br />

21 23,7 Acidificante<br />

21<br />

15,5<br />

Urea 46<br />

Attività<br />

basica<br />

Attività<br />

basica<br />

23/01/2013<br />

4


Concimi fosfatici<br />

Perfosfato<br />

semplice<br />

Perfosfato<br />

monoammonico<br />

Fosfato<br />

monopotassico<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

N P205 K2O Ca Mg S Note<br />

18<br />

18 46 Molto<br />

solubile<br />

52 34<br />

Scorie Thomas 16 Attività<br />

basica<br />

Concimi potassici<br />

Cloruro di potassio 60<br />

Nitrato di potassio 13 46<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

N P205 K2O Ca Mg S Note<br />

Solfato di potassio 50 1,2 17,6 Acidificante<br />

Solfato di potassio<br />

e Magnesio<br />

30 11,2 22,7<br />

23/01/2013<br />

5


Concimi complessi<br />

NPK 15 5 20<br />

NPK 15 0 20<br />

NPK 12 6 18<br />

NPK 12 12 17<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

N P205 K2O Ca Mg S Note<br />

NPK + S 20 10 10 10<br />

NPK + Mg 20 14 20 2<br />

NPK +<br />

microelementi<br />

vari vari vari Può contenere boro, rame, ferro,<br />

zinco, manganese, molibdeno<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Limiti massimi di fertilizzazione in Kg/ha/anno<br />

COLTURA AZOTO<br />

Melo e pero 70<br />

Pesco 120<br />

Susino 85<br />

Albicocco 90<br />

Ciliegio 85<br />

23/01/2013<br />

6


LA CONCIMAZIONE<br />

Come si calcola il giusto apporto di fertilizzanti:<br />

• Nella ortofrutticoltura domestica è molto difficile<br />

avere un dato certo, poiché le superfici sono<br />

ridotte e difformi, con molte colture differenti in<br />

poco spazio. Ma tali condizioni fanno sì che non vi<br />

sia un asporto di sostanze minerali, pertanto la<br />

<strong>concimazione</strong> deve essere moderata, limitandosi<br />

alla <strong>concimazione</strong> organica invernale e ad una<br />

<strong>concimazione</strong> complessa alla ripresa vegetativa.<br />

Gli altri interventi, comprese le fertilizzazioni<br />

fogliari, devono essere attentamente valutati.<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Come si calcola il giusto apporto di fertilizzanti:<br />

• Nella ortofrutticoltura specializzata si parte<br />

dalla disponibilità di base del terreno facendo<br />

le analisi. Esistono poi delle tabelle che<br />

permettono di calcolare gli asporti annui di<br />

elementi nutritivi. Su tali dati si può calcolare<br />

quanti concimi apportare.<br />

23/01/2013<br />

7


LA CONCIMAZIONE<br />

ASPORTI DI ELEMENTI ESPRESSI in Kg/q DI PRODOTTO RACCOLTO per ettaro<br />

COLTURA AZOTO FOSFORO POTASSIO<br />

Melo 0,17 0,15 0,36<br />

Pero 0,34 0,20 0,48<br />

Pesco 0,40 0,24 0,65<br />

Susino 0,36 0,20 0,60<br />

Albicocco 0,6 0,33 1,00<br />

Ciliegio 0,45 0,25 0,70<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Come si calcola il giusto apporto di fertilizzanti<br />

Esempio:<br />

Se la produzione di un pescheto è di 300 q/ha, gli asporti<br />

saranno i seguenti:<br />

Azoto: 300 x 0,4 = 120 unità (corrispondenti a kg/ha)<br />

Fosforo: 300 x 0,24 = 72 unità<br />

Potassio: 300 x 0,65 = 195 unità<br />

Se fertilizziamo ad esempio con un nitrato di ammonio (30% N)<br />

ogni 100 kg di concime apporteremo 30 kg di azoto. Pertanto<br />

dovremo utilizzare 400 kg di nitrato di ammonio per ettaro<br />

per reintegrare i 120 kg asportati dalla coltura.<br />

23/01/2013<br />

8


LA CONCIMAZIONE<br />

Come si calcola il giusto apporto di fertilizzanti<br />

Esempio:<br />

• Ipotizziamo che il nostro frutteto abbia una densità di 1000 piante/ha.<br />

Può essere un dato abbastanza veritiero. In tal caso ogni pianta occupa<br />

una superficie di 10 mq. Cioè partendo dal fusto, ogni pianta occupa<br />

l’area di un cerchio di raggio di 3 metri. Il concime va dato su questa<br />

superficie.<br />

• Pertanto, sempre nell’esempio del pesco in piena produzione, se<br />

dobbiamo dare 120 kg/ha di N, dividendo per mille, avremo: 120 g per<br />

pianta di N. Se concimiamo con nitrato di ammonio, essendo l’azoto al<br />

30% daremo 400 g di concime per pianta.<br />

• Dovremo poi dare 72 g di F, quindi utilizzando ad esempio perfosfato<br />

semplice (18% F) daremo 400 g di concime per pianta.<br />

• Dovremo poi dare 195 g di K, quindi utilizzando ad esempio solfato di<br />

potassio (50% K), daremo 390 g di concime per pianta.<br />

• Tali quantità vanno dosate nelle epoche descritte nella tabella<br />

successiva.<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Quantità ed epoche di intervento<br />

Nutriente Epoca Apporto<br />

N Pre fioritura<br />

Allegagione<br />

Caduta foglie<br />

1/4<br />

2/4<br />

1/4<br />

P Ripresa vegetativa 1/1<br />

K Fine inverno<br />

Ingrossamento frutti<br />

Ca Pre fioritura<br />

Allegagione<br />

1/2<br />

1/2<br />

1/3<br />

2/3<br />

23/01/2013<br />

9


LA CONCIMAZIONE<br />

Interazioni tra i diversi elementi<br />

• Il potassio ha un antagonismo con il calcio. In elevata presenza<br />

di potassio il calcio non è disponibile per le piante. Ciò<br />

provoca, ad esempio su melo, la butteratura del frutto.<br />

Pertanto in terreni argillosi,dove la dotazione di K è alta, o in<br />

altri terreni in cui si sa di avere alte dotazioni di K, non<br />

apportare tale elemento.<br />

• Il Magnesio ha gli stessi problemi del Calcio. Vale quanto detto<br />

sopra. Carenza di Magnesio determina disseccamenti dei<br />

margini fogliari.<br />

• Inoltre il Magnesio è antagonista anche del Calcio, pertanto in<br />

terreni ben dotati di Mg non apportare tale elemento per non<br />

incorrere in carenze di Ca.<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Correggere il ph del suolo<br />

• Terreni acidi (ph


LA CONCIMAZIONE<br />

Correggere il ph del suolo<br />

Terreni alcalini (ph>7,5): utilizzare Gesso (CaSO4)<br />

Su tutti i tipi di terreno 2 q/ha di Gesso<br />

Correggere l’elevata presenza di calcare<br />

Ammendare con sabbia a dose variabile<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

Il sovescio<br />

• Consiste nell’interramento totale o parziale di<br />

una coltura, di norma eseguita appositamente<br />

per tale destinazione.<br />

• Tecnica che aveva perso di importanza, è stata<br />

rivalutata in agricoltura biologica e nel set-aside.<br />

• L’utilizzo di tale pratica ha lo scopo principale di<br />

apportare al terreno sostanza organica e azoto, e<br />

secondariamente per contenere l’erosione<br />

superficiale<br />

23/01/2013<br />

11


Il sovescio<br />

Specie utilizzate:<br />

LA CONCIMAZIONE<br />

• Favetta, lupino, trifoglio incarnato, veccia<br />

villosa, erba medica, trifoglio.<br />

L’interramento di queste colture apporta da 4 a<br />

7 t/ha di s.o., oltre alla fissazione dell’azoto nel<br />

terreno e quindi ad una maggiore disponibilità<br />

di tale elemento per le colture<br />

I FITOFARMACI<br />

Sono indispensabili per la difesa delle colture.<br />

Sono prodotti chimici, pericolosi per la salute e<br />

l’ambiente.<br />

Vanno utilizzati con cura e rispettando le dosi e modalità<br />

presenti in etichetta.<br />

Si dividono in:<br />

• Fungicidi<br />

• Insetticidi<br />

• Acaricidi<br />

• Limacidi<br />

• Diserbanti<br />

• Fitoregolatori<br />

23/01/2013<br />

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I FITOFARMACI<br />

Le formulazioni<br />

Le formulazioni<br />

I FITOFARMACI<br />

23/01/2013<br />

13


I FITOFARMACI<br />

<strong>La</strong> DL50 o CL50<br />

• <strong>La</strong> dose letale (o concentrazione letale per i gas) per il<br />

50% della popolazione degli animali da laboratorio. Si<br />

esprime in mg/Kg di peso dell’animale.<br />

• Una DL50 di 20 mg/kg significa che ad esempio un<br />

animale (o un uomo) di 50 kg deve ingerire 20 mg x 50<br />

= 1 kg di p.a. per morire.<br />

• Più è bassa la DL50 più il prodotto è pericoloso.<br />

• Se tale dato sembra essere poco preoccupante, si pensi<br />

a tutti gli effetti cronici che dosi migliaia di volte<br />

inferiori ripetute nel tempo possono avere sugli<br />

individui<br />

I FITOFARMACI<br />

Modalità di azione dei <strong>fitofarmaci</strong><br />

• Di copertura: il prodotto rimane sulla superficie dei<br />

tessuti vegetali trattati<br />

• Citotropici: il prodotto penetra la superficie<br />

vegetale e si diffondono limitatamente nei tessuti<br />

circostanti<br />

• Translaminari: il prodotto penetra da una pagina<br />

fogliare all’altra<br />

• Sistemici: il prodotto penetra nel tessuto vegetale e<br />

viene traslocato dalla pianta per mezzo della linfa<br />

23/01/2013<br />

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I FITOFARMACI<br />

Classi tossicologiche in etichetta<br />

Esempio<br />

di etichetta<br />

I FITOFARMACI<br />

23/01/2013<br />

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I DISERBANTI<br />

Ne esistono di due tipologie:<br />

• Pre-emergenza (antigerminello): si applicano sul<br />

terreno prima dell’emergenza (della germinazione)<br />

delle erbe infestanti. Essi inibiscono la germinazione<br />

del seme. Esempio di p.a. : Pendimetanil<br />

• Post-emergenza: si applicano sulle erbe infestanti e ne<br />

causano il disseccamento e la morte. Possono essere<br />

efficaci:<br />

– su tutte le erbe (gliphosate)<br />

– selettivi sulle erbe a foglia larga<br />

– selettivi sulle erbe a foglia stretta<br />

– selettivi su specifiche erbe in mezzo a erbe simili<br />

N.B. FORTEMENTE SCONSIGLIATI NELL’ORTOFRUTTICOLTURA DOMESTICA O HOBBISTICA<br />

Tipologie di coltivazione<br />

L’ORTICOLTURA<br />

• Orticoltura di pieno campo<br />

• Orticoltura in serra<br />

• Orticoltura fuori terra (idroponica)<br />

23/01/2013<br />

16


L’ORTICOLTURA<br />

23/01/2013<br />

17


L’ORTICOLTURA<br />

Le operazioni colturali<br />

• <strong>La</strong>vorazione del terreno<br />

• Concimazione di fondo<br />

• Preparazione del terreno<br />

• Semina (o trapianto)<br />

• Irrigazione<br />

• Difesa dalle infestanti<br />

• Difesa dalle patologie<br />

• Raccolta<br />

• (Produzione del seme)<br />

23/01/2013<br />

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LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

Obiettivi:<br />

• mantenere e/o migliorare la fertilità dei suoli<br />

• creare le condizioni ideali per l’impianto, la<br />

crescita delle colture<br />

• garantire l’integrazione delle azioni del clima e<br />

degli esseri viventi per migliorare le proprietà<br />

fisiche, chimiche e biologiche del suolo<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

I VANTAGGI<br />

• Esposizione di una maggior superficie di suolo<br />

agli agenti climatici (gelo, piogge, ecc.)<br />

• aumento porosità, miglior infiltrazione, miglior<br />

drenaggio,<br />

• approfondimento apparati radicali.<br />

• Incorporamento ammendati che migliorano la<br />

struttura<br />

• Rimescolamento in tutto il profilo degli elementi<br />

minerali<br />

23/01/2013<br />

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LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

• Classificazione delle lavorazioni<br />

In funzione della profondità di lavoro:<br />

• <strong>La</strong>vorazioni superficiali: profondità 40 cm<br />

In funzione della successione e dello scopo:<br />

• di messa a coltura (su terreni mai coltivati)<br />

• lavori preparatori (prima della semina)<br />

• lavori complementari (o di affinamento)<br />

• lavori consecutivi (o di coltivazione)<br />

In funzione del lavoro eseguito dagli attrezzi:<br />

• Attrezzi rovesciatori: aratro e vangatrice<br />

• Attrezzi discissori: ripper, erpici, estirpatori, coltivatori<br />

• Attrezzi rimescolatori: zappatrici (fresatrici), erpici a dischi e rotanti, aratri<br />

a dischi.<br />

• Attrezzi misti: aratro ripuntatore<br />

• Attrezzi speciali: rulli compressori, sottocompressori e frangizolle<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

<strong>La</strong>vori preparatori: eseguiti per predisporre il letto di semina<br />

• aratura<br />

• vangatura<br />

• zappatura (fresatura)<br />

• scarificatura<br />

<strong>La</strong>vori complementari (o di affinamento): eseguiti per<br />

preparare il suolo alla successiva semina e per agevolare le<br />

prime fasi di crescita delle piante<br />

• estirpatura<br />

• livellatura - pareggiamento<br />

• erpicatura<br />

• fresatura<br />

• rullatura<br />

23/01/2013<br />

20


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

<strong>La</strong>vori consecutivi (o di coltivazione o successivi):<br />

eseguiti dopo la semina con diversi scopi: far aderire<br />

il suolo al seme, limitare l’evaporazione, eliminare le<br />

infestanti<br />

• erpicatura<br />

• scarificatura<br />

• sarchiatura e zappatura<br />

• rincalzatura<br />

• rullatura<br />

• fresatura<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

23/01/2013<br />

21


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

23/01/2013<br />

22


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

Epoca di aratura<br />

Autunnale:<br />

• Interramento concimi organici in un momento di lenta mineralizzazione,<br />

prevale l’umificazione; favorita l’azione di fattori climatici (temperatura:<br />

gelo-disgelo = azione di rottura zolle)<br />

Invernale:<br />

• soluzione di ripiego se non si sono effettuate le autunnali: difficoltà di<br />

trovare terreno in tempera, minor tempo per l’azione del gelo<br />

Primaverile:<br />

• poco prima della semina per evitare rapida degradazione della s.o.;<br />

difficile preparare bene il letto di semina senza l’aiuto degli agenti<br />

climatici. Ordinarie solo in terreni molto sciolti. Si effettuano in terreni<br />

torbosi per favorire la mineralizzazione<br />

Estiva<br />

• Comportano forte mineralizzazione dell’humus, si effettuano in caso<br />

occorra accumulare acqua e le piogge che comincino già a settembre, o in<br />

suoli argillosi che diventano rapidamente troppo bagnati e non lavorabili.<br />

Comporta l’uso di trattrici di alta potenza e forte consumo degli attrezzi.<br />

23/01/2013<br />

23


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

Inconvenienti dell’aratura<br />

• zollosità elevata: tipica di terreni argillosi e secchi, rende difficile e<br />

costosa la successiva preparazione del letto di semina; se l’aratura è<br />

effettuata molto tempo prima della semina la zollosità sparisce e si<br />

ha per un lungo periodo un terreno con molta scabrezza che riduce<br />

ruscellamento ed erosione; i rizomi di alcune infestanti esposti<br />

all’aria e distrutti<br />

• suola di aratura: (crostone di lavorazione) schiacciamento del fondo<br />

del solco operato dal vomere e dal tallone dell’aratro, che<br />

impedisce la penetrazione dell’acqua, dell’aria e delle radici; occorre<br />

variare ogni anno la profondità di lavorazione<br />

• interramento irregolare concimi e s.o.: Il materiale apportato tende<br />

a concentrarsi sul fondo del solco e non a rimescolarsi col terreno<br />

• Inversione degli strati: talvolta sfavorevole in arature profonde,<br />

favorevole in arature superficiali per portare in superficie strati ben<br />

strutturati dagli apparati radicali<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

23/01/2013<br />

24


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

Erpicatura<br />

Operazione atta a:<br />

• rompere croste o zolle rimaste (o formatesi) da<br />

lavorazioni precedenti<br />

• Interramento fertilizzanti, eliminazione infestanti<br />

• Rottura croste superficiali<br />

Tipi di Erpici:<br />

• a telaio rigido: a denti fissi o a denti elastici<br />

• a dischi<br />

• Rotanti<br />

23/01/2013<br />

25


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

Sarchiatura<br />

• <strong>La</strong>vorazione successiva che consente di rompere<br />

la crosta di suolo nelle colture definite sarchiate<br />

(mais, barbabietola, patata)<br />

Scopi principali:<br />

• Rompere la croste superficiali: limitare perdita di<br />

acqua per evaporazione attraverso la risalita<br />

capillare<br />

• Eliminare le malerbe (azione meccanica)<br />

23/01/2013<br />

26


LE LAVORAZIONI DEL TERRENO<br />

LA ROTAZIONE COLTURALE<br />

• Consiste nel variare ogni anno il tipo di coltura<br />

su di un dato appezzamento di terreno.<br />

• Solitamente le rotazioni sono triennali, ma si<br />

praticano anche biennali o quadriennali<br />

• Tale pratica offre diversi vantaggi<br />

23/01/2013<br />

27


LA ROTAZIONE COLTURALE<br />

I VANTAGGI DELLA ROTAZIONE COLTURALE<br />

LA ROTAZIONE COLTURALE<br />

In relazione all’influenza che può avere nei confronti dell’agroecosistema,<br />

ogni coltura può essere definita:<br />

• sfruttante, se lascia il terreno in condizioni peggiori di come<br />

lo ha trovato (frumento);<br />

• miglioratrice, se lascia il terreno in condizioni migliori di<br />

come lo ha trovato (leguminose);<br />

• preparatrice, se lascia il terreno in buone condizioni di<br />

fertilità non tanto per caratteristiche proprie, ma per la<br />

tecnica colturale alla quale sono state sottoposte (colture<br />

sarchiate).<br />

Una buona pratica dovrebbe, in linea di massima, prevedere<br />

un’alternanza tra le categorie di colture su indicate, in<br />

modo tale da recuperare con piante miglioratrici, gli effetti<br />

depauperanti delle colture che sfruttano la fertilità del<br />

terreno.<br />

23/01/2013<br />

28


LA ROTAZIONE COLTURALE<br />

In modo più puntuale, in orticoltura si può obbedire al principio di<br />

alternare:<br />

• piante a radici profonde (pomodoro) con piante a radici superficiali<br />

(lattuga);<br />

• piante delle quali si utilizzano le radici o i tuberi (patata, carota) con<br />

quelle delle quali si utilizzano i frutti o la parte aerea (peperone,<br />

cavolo broccolo, lattuga);<br />

• piante ad apparato radicale molto espanso (cereale) con piante ad<br />

apparato radicale modesto (lattuga);<br />

• piante a chioma ampia (melanzana) con piante a portamento<br />

limitato (lattuga, cipolla, aglio);<br />

• piante per le quali i lavori di preparazione e le cure colturali sono<br />

più accurate e più intense (pomodoro, carciofo) con piante meno<br />

esigenti sotto questo aspetto (zucchino, cereali);<br />

• piante azoto-fissatrici (leguminose) con piante particolarmente<br />

utilizzatrici di azoto (patata);<br />

LA ROTAZIONE COLTURALE<br />

23/01/2013<br />

29


GRAZIE PER L’ATTENZIONE<br />

Prossima lezione LUNEDI’ 04/02 ore 17.00<br />

Parleremo di SOLANACEE<br />

Arrivederci!<br />

23/01/2013<br />

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