Lezione VIII: Le cucurbitacee - Agronomoeforestale.it
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Corso di<br />
ORTOFRUTTICOLTURA<br />
<strong><strong>Le</strong>zione</strong> <strong>VIII</strong>: <strong>Le</strong> <strong>cucurb<strong>it</strong>acee</strong><br />
Docente: Risso Alessandro<br />
LE CUCURBITACEE<br />
• Circa 1000 specie erbacee, a portamento<br />
prostrato o rampicante diffuse nelle zone tropicali<br />
e subtropicali.<br />
• Presenza di v<strong>it</strong>icci che permettono alla pianta di<br />
aggrapparsi a sostegni.<br />
• Piante monoiche con fiori maschili e fiori<br />
femminili, con fiori grandi e vistosi.<br />
• Il frutto è detto peponide.<br />
• <strong>Le</strong> specie più coltivate sono l’anguria, il cetriolo, il<br />
melone, lo zucchino e la zucca.<br />
17/02/2013<br />
1
Cucumis melo<br />
IL MELONE<br />
• Originario delle zone caucasiche, introdotto in Italia in età<br />
cristiana.<br />
• Pianta che richiede alte temperature e terreni ben drenati,<br />
oltre che molta acqua e sole.<br />
• Una pianta di melone produce 4 o più frutti.<br />
• Raccolta da luglio a settembre<br />
IL MELONE - varietà<br />
Nelle prossime diapos<strong>it</strong>ive verranno illustrate le varietà di<br />
<strong>cucurb<strong>it</strong>acee</strong> proposte da OLTER. <strong>Le</strong> sigle che si troveranno<br />
nelle resistenze alle patologie sono qui descr<strong>it</strong>te.<br />
17/02/2013<br />
2
IL MELONE - varietà<br />
• gruppo cantaluopensis o meloni cantalupo, di<br />
media grandezza, superficie liscia o b<strong>it</strong>orzoluta,<br />
polpa giallo-arancio.<br />
• gruppo reticulatus, o meloni retati, di media<br />
grandezza, polpa bianca o giallo-verde, con<br />
superficie finemente reticolata.<br />
• gruppo inodorus, o meloni d'inverno, polpa<br />
biancastra o rosata liquescente con buccia liscia.<br />
IL MELONE - varietà<br />
17/02/2013<br />
3
Semina<br />
IL MELONE - varietà<br />
IL MELONE<br />
• Si effettua in serra fredda da metà aprile. Oppure direttamente in<br />
campo da metà maggio.<br />
• Disporre uno o due semi per vasetto (o per buca in campo) e<br />
coprirli con 1 cm di terriccio (o terra), e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 14 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 4-6 giorni.<br />
• È consigliabile seminare varietà diverse o eseguire due semine a<br />
distanza di 15-20 giorni per avere una maturazione scalare dei frutti<br />
17/02/2013<br />
4
Trapianto in piena terra<br />
IL MELONE<br />
• Solo se si è proceduto alla semina in vasetto, si effettua da<br />
fine maggio sino a metà giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 80-100 cm sulla fila e 100-120<br />
tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va leggermente interrato.<br />
IL MELONE<br />
Cure colturali<br />
• Quando la piantina ha 4-5 foglie cimare l’apice vegetativo per favorire<br />
lo sviluppo di rami secondari.<br />
• Selezionare poi 4 rami tra quelli che si svilupperanno ed eliminare gli<br />
altri. Dirigere i rami in direzioni diverse per sfruttare al meglio lo spazio<br />
e la luce.<br />
• Per ogni ramo si dovrebbe lasciare un solo melone, che raggiungerà<br />
così dimensioni e caratteristiche organolettiche ottimali. È anche<br />
possibile cimare il ramo fruttifero 4-5 foglie dopo il frutto per favorire<br />
la maturazione quando il frutto ha le dimensioni di una mela.<br />
• Raccogliere il frutto quando la buccia nella zona opposta all’attaccatura<br />
diventa leggermente molle.<br />
• Irrigazione abbondante, necessaria per tutta la stagione colturale, da<br />
sospendere circa una settimana prima della maturazione per ev<strong>it</strong>are<br />
marciumi e spaccature del frutto. Quando si irriga non si deve bagnare<br />
il frutto e bisogna ev<strong>it</strong>are che stia su terreno bagnato e umido per<br />
ev<strong>it</strong>are marciumi.<br />
17/02/2013<br />
5
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Peronospora (Pseudoperonospora cubensis)<br />
• Il fungo attacca tutte le <strong>cucurb<strong>it</strong>acee</strong>. I sintomi iniziali sono<br />
rinvenibili sulla pagina superiore delle foglie e appaiono come<br />
piccole macchie poligonali delim<strong>it</strong>ate dalle nervature fogliari, di<br />
colore grigio chiaro. Successivamente tendono a diventare color<br />
giallo brillante. In segu<strong>it</strong>o le macchie tendono ad ingrandirsi, a<br />
confluire e a necrotizzare assumendo una colorazione brunastra. A<br />
questo punto la foglia dissecca e si incurva, rimanendo però<br />
attaccata al fusto.<br />
• Il fungo sverna come micelio su <strong>cucurb<strong>it</strong>acee</strong> spontanee che<br />
fungeranno da fonte di inoculo. Può inoltre essere propagata<br />
tram<strong>it</strong>e semente infetta. I propaguli possono essere trasportati dal<br />
vento, dagli schizzi di pioggia, dagli attrezzi agricoli.<br />
• Predilige climi umidi e temperature fresche, comprese tra 15 e<br />
25°C. Temperature superiori inibiscono lo sviluppo del patogeno.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Peronospora (Pseudoperonospora cubensis)<br />
17/02/2013<br />
6
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Peronospora (Pseudoperonospora cubensis)<br />
Lotta agronomica<br />
• privilegiare s<strong>it</strong>i di coltivazione esposti in pieno sole<br />
• lim<strong>it</strong>are i ristagni idrici e l’umid<strong>it</strong>à eccessiva, garantendo un ottimo<br />
drenaggio del terreno<br />
• distruggere i residui infetti<br />
• Ev<strong>it</strong>are irrigazioni a pioggia<br />
• Ev<strong>it</strong>are eccessive concimazioni azotate<br />
• Effettuare rotazioni colturali<br />
• Ev<strong>it</strong>are un’eccessiva f<strong>it</strong>tezza d’impianto<br />
Lotta chimica<br />
• La difesa dalla peronospora delle <strong>cucurb<strong>it</strong>acee</strong> presenta alcuni punti cr<strong>it</strong>ici.<br />
In particolare la rapida cresc<strong>it</strong>a vegetativa rende necessari più interventi<br />
per coprire la nuova vegetazione. È difficile raggiungere tutte le parti della<br />
pianta poiché corrono strisciando sul terreno.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Cancro gommoso (Didymella bryoniae )<br />
• sintomi a carico di tutte le parti epigee: sugli steli e sulle foglie compaiono<br />
macchie idropiche che evolvono in necrosi di colore bruno, mentre sui frutti le<br />
lesioni sono frequentemente cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>e da marciumi molli.<br />
• Sulle foglie, il patogeno induce macchie fogliari tondeggianti che, partendo dal<br />
margine, si estendono verso il centro e successivamente necrotizzano. Sugli<br />
steli fogliari compaiono cancri gommosi e la vegetazione superiore può<br />
avvizzire e disseccare. I frutti possono essere interessati da marciumi molli.<br />
• <strong>Le</strong> infezioni si sviluppano, favor<strong>it</strong>e da microlesioni, con piogge o elevata<br />
umid<strong>it</strong>à relativa.<br />
Lotta agronomica<br />
• privilegiare s<strong>it</strong>i di coltivazione esposti in pieno sole<br />
• lim<strong>it</strong>are i ristagni idrici e l’umid<strong>it</strong>à eccessiva, garantendo un ottimo drenaggio<br />
del terreno<br />
• distruggere i residui infetti<br />
• Ev<strong>it</strong>are irrigazioni a pioggia<br />
• Effettuare rotazioni colturali<br />
17/02/2013<br />
7
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Cancro gommoso (Didymella bryoniae )<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Sclerotinia (Sclerotinia spp.)<br />
• viene aggred<strong>it</strong>a la parte basale del fusto e i frutti. Sulle parti<br />
colp<strong>it</strong>e si sviluppa un marciume molle con produzione di<br />
abbondante muffa feltrosa bianca. All'interno di questa si<br />
possono osservare spesso piccoli sclerozi scuri. Il patogeno,<br />
che si conserva anche per diversi anni nel terreno, è<br />
favor<strong>it</strong>o da alte umid<strong>it</strong>à relative. Si sviluppa con un’ampia<br />
gamma di temperature, comprese tra 10 e 30°C<br />
17/02/2013<br />
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PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Sclerotinia (Sclerotinia spp.)<br />
Lotta agronomica<br />
• privilegiare s<strong>it</strong>i di coltivazione esposti in pieno<br />
sole<br />
• lim<strong>it</strong>are i ristagni idrici e l’umid<strong>it</strong>à eccessiva,<br />
garantendo un ottimo drenaggio del terreno<br />
• distruggere i residui infetti<br />
• Ev<strong>it</strong>are irrigazioni a pioggia<br />
• Effettuare rotazioni colturali<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Tracheomicosi (Verticillium e Fusarium)<br />
• La manifestazione della patologia è data da ingiallimenti,<br />
cui fanno segu<strong>it</strong>o avvizzimenti della parte aerea, specie<br />
nelle ore e nelle stagioni più calde. Nei casi più gravi si può<br />
andare incontro a morte dell'intera pianta. Un leggero<br />
scorticamento della parte basale del fusto evidenzierà<br />
tessuti sottocorticali caratteristicamente scuri,<br />
conseguentemente all'invasione da parte del fungo.<br />
17/02/2013<br />
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PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Tracheomicosi (Verticillium e<br />
Fusarium)<br />
Lotta agronomica<br />
• Effettuare rotazioni colturali<br />
• Effettuare irrigazioni<br />
localizzate e non per<br />
scorrimento<br />
Lotta chimica<br />
• quasi del tutto inefficace, in<br />
caso di attacco distruggere<br />
prontamente le piante infette<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Oidio (Erysiphe cichoracearum, Sphaerotheca fuliginea)<br />
• Il fungo sviluppa un micelio biancastro e polverulento sulla<br />
superficie delle foglie. Conseguentemente viene ridotta la<br />
funzional<strong>it</strong>à fotosintetica della pianta. La malattia, che può<br />
insorgere anche molto rapidamente, si manifesta con<br />
condizioni ambientali ventilate<br />
17/02/2013<br />
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PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 3 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Metalaxil Propamocarb<br />
Rame<br />
Sclerotinia<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
(Azoxystrobin)<br />
Cancro gommoso 1 Azoxystrobin<br />
Boscalid<br />
Metiram<br />
Oidio 3 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a. max 2<br />
interventi per ciclo<br />
colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL MELONE<br />
Afidi (Aphis gossypii)<br />
• L’insetto si sviluppa in colonie più o meno dense e numerose<br />
sulle parti più tenere della pianta. I sintomi consistono in<br />
arricciamenti fogliari provocati dalle punture dell’insetto che<br />
sottraendo linfa indeboliscono la pianta.<br />
17/02/2013<br />
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PRINCIPALI FITOFAGI DEL MELONE<br />
Aleurodidi (Trialeurodes vaporariorum)<br />
• Sulla pagina inferiore delle foglie si possono osservare colonie<br />
più o meno numerose di piccoli individui bianchi nei vari stadi<br />
di sviluppo (uova-neanidi-adulti).<br />
• Con la loro attiv<strong>it</strong>à trofica producono punture e avvizzimenti<br />
fogliari.<br />
• L'insetto (che può essere vettore di Virus f<strong>it</strong>opatogeni) può<br />
essere presente durante tutto il ciclo colturale, ma si sviluppa<br />
meglio in presenza di temperature più alte.<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DEL MELONE<br />
Ragnetto rosso (Tetranychus urticae)<br />
• È un acaro polifago, infesta infatti molti ortaggi, piante arboree ed erbacee, e la maggior<br />
parte delle piante da frutto.<br />
• Gli attacchi sono molto frequenti in estati molto calde e non piovose.<br />
• I danni a carico delle foglie si manifestano con intense depigmentazioni e bronzature sulle<br />
pagine fogliari, che causano sulle foglie stesse dei disseccamenti con cadute precoci. Si<br />
notano anche finissime ragnatele prodotte dall’acaro.<br />
• In pieno campo questo f<strong>it</strong>ofago è in grado di compiere 8-10 generazioni ogni anno, per poi<br />
svernare come femmina adulta in zone riparate.<br />
• L'elevato numero di generazioni annuali e l'accavallamento dei diversi stadi v<strong>it</strong>ali, rendono la<br />
lotta a questo parass<strong>it</strong>a particolarmente problematica<br />
17/02/2013<br />
12
PRINCIPALI FITOFAGI DEL MELONE<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Azadiractina<br />
Etofenprox<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 1 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Ragnetto rosso 1 Bauveria bassiana<br />
Phytoseiulus persimilis<br />
Fenazaquin<br />
Abamectina<br />
Etoxazole<br />
C<strong>it</strong>rullus lanatus<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
L’ANGURIA<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno per ogni p.a.<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
• Il frutto è originario dell’Africa, dove cresce spontaneamente,<br />
producendo fino a 100 frutti per pianta.<br />
• Il cocomero era già coltivato dagli Egizi.<br />
• Pianta che richiede alte temperature e terreni ben drenati,<br />
oltre che molta acqua e sole.<br />
• Una pianta di anguria produce 4 o più frutti.<br />
• Raccolta da luglio a settembre<br />
17/02/2013<br />
13
L’ANGURIA- varietà<br />
L’ANGURIA- varietà<br />
17/02/2013<br />
14
Semina<br />
L’ANGURIA- curios<strong>it</strong>à<br />
L’ANGURIA<br />
• Si effettua in serra fredda da metà aprile. Oppure<br />
direttamente in campo da metà maggio.<br />
• Disporre uno o due semi per vasetto (o per buca in campo) e<br />
coprirli con 1 cm di terriccio (o terra), e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 14 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 3-5<br />
giorni.<br />
17/02/2013<br />
15
Trapianto in piena terra<br />
L’ANGURIA<br />
• Solo se si è proceduto alla semina in vasetto, si effettua da<br />
fine maggio sino a metà giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 100 -120 cm sulla fila e 120-<br />
150 tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va leggermente interrato.<br />
L’ANGURIA<br />
Cure colturali<br />
• Quando la piantina ha 4-5 foglie cimare l’apice vegetativo per favorire<br />
lo sviluppo di rami secondari.<br />
• Selezionare poi 4 rami tra quelli che si svilupperanno ed eliminare gli<br />
altri. Dirigere i rami in direzioni diverse per sfruttare al meglio lo spazio<br />
e la luce.<br />
• Per ogni ramo si dovrebbe lasciare un solo cocomero, che raggiungerà<br />
così dimensioni e caratteristiche organolettiche ottimali. È anche<br />
possibile cimare il ramo fruttifero 4-5 foglie dopo il frutto per favorire<br />
la maturazione quando il frutto ha le dimensioni di una mela.<br />
• Raccogliere il frutto quando si stacca senza fatica dal gambo.<br />
• Irrigazione abbondante, necessaria per tutta la stagione colturale, da<br />
sospendere circa una settimana prima della maturazione per ev<strong>it</strong>are<br />
marciumi e spaccature del frutto. Quando si irriga non si deve bagnare<br />
il frutto e bisogna ev<strong>it</strong>are che stia su terreno bagnato e umido per<br />
ev<strong>it</strong>are marciumi.<br />
17/02/2013<br />
16
AVVERSITA’<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELL’ANGURIA<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 3 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Metalaxil Propamocarb<br />
Rame<br />
Sclerotinia<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
(Azoxystrobin)<br />
Cancro gommoso 1 Azoxystrobin<br />
Boscalid<br />
Metiram<br />
Oidio 3 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a. max 2<br />
interventi per ciclo<br />
colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DELL’ANGURIA<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Azadiractina<br />
Etofenprox<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 1 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Ragnetto rosso 1 Bauveria bassiana<br />
Phytoseiulus persimilis<br />
Fenazaquin<br />
Abamectina<br />
Etoxazole<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno per ogni p.a.<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
17/02/2013<br />
17
Cucurb<strong>it</strong>a pepo<br />
LO ZUCCHINO<br />
• Pianta che richiede terreno profondo e fertile e posizioni<br />
soleggiate.<br />
• Una pianta di zucchino è in grado di produrre circa uno<br />
zucchino ogni 2 giorni, fino ad un massimo di 40-45 frutti a<br />
pianta.<br />
• Raccolta da giugno a settembre.<br />
LO ZUCCHINO - varietà<br />
17/02/2013<br />
18
LO ZUCCHINO - varietà<br />
LO ZUCCHINO<br />
Semina<br />
• Si effettua in serra fredda da aprile a maggio.<br />
• Disporre un seme per vasetto (o due semi per buca in campo) e<br />
coprirli con 2 cm di terriccio (o terra), e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• Non è molto esigente in temperatura, temperature ottimali di<br />
germinazione tra i 12 e i 15 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 3 – 5<br />
giorni.<br />
• È consigliabile effettuare una nuova semina 1 o 2 mesi dopo la<br />
prima per allungare il periodo di disponibil<strong>it</strong>à dell’ortaggio.<br />
17/02/2013<br />
19
Trapianto in piena terra<br />
LO ZUCCHINO<br />
• Solo se si è proceduto alla semina in vasetto, si effettua da<br />
maggio in avanti.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 60-90 cm sulla fila e 90-120 tra<br />
le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va leggermente interrato.<br />
LO ZUCCHINO<br />
Cure colturali<br />
• Pianta che non richiede particolari cure, raccogliere<br />
frequentemente gli zucchini per favorire la<br />
produzione di nuovi fiori. Nel caso si raccolgano i fiori<br />
maschili si abbia cura di lasciarne sempre qualcuno<br />
per l’impollinazione dei fiori femminili.<br />
• Irrigazione, necessaria per tutta la stagione colturale,<br />
da eseguirsi ev<strong>it</strong>ando di bagnare foglie, fusti e frutti<br />
per non favorire malattie come mal bianco e muffa<br />
grigia.<br />
17/02/2013<br />
20
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Muffa grigia (Botrytis cinerea)<br />
• Il fungo attacca tutti gli organi epigei della pianta. Su<br />
foglie e fusti si manifesta con aree irregolari di marciume<br />
chiaro che presto danno luogo (in presenza di alta<br />
umid<strong>it</strong>à) allo sviluppo della caratteristica muffa grigia.<br />
Anche i fiori possono essere colp<strong>it</strong>i in maniera analoga. Il<br />
danno più grave è quello a carico dei frutti, sui quali,<br />
attraverso fer<strong>it</strong>e di varia natura, il fungo determina<br />
marcescenza molle degli stessi.<br />
• Fattori predisponenti sono alti valori termici e di umid<strong>it</strong>à<br />
e scarsa ventilazione<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Muffa grigia (Botrytis cinerea)<br />
17/02/2013<br />
21
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Sclerotinia (Sclerotinia spp.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
MELONE<br />
Oidio (Erysiphe cichoracearum, Sphaerotheca fuliginea)<br />
17/02/2013<br />
22
AVVERSITA’<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLO ZUCCHINO<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 2 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Propamocarb Rame<br />
Sclerotinia 1 Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
(Azoxystrobin)<br />
Muffa grigia 1 Bacillus subtilis<br />
Ciprodinil<br />
Fenexamid<br />
Boscalid<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Oidio 2 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a. max 2<br />
interventi per ciclo<br />
colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
PRINCIPALI FITOFAGI DELLO ZUCCHINO<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Azadiractina<br />
Etofenprox<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 1 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Ragnetto rosso 1 Bauveria bassiana<br />
Phytoseiulus persimilis<br />
Fenazaquin<br />
Abamectina<br />
Etoxazole<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno per ogni p.a.<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
17/02/2013<br />
23
Cucumis sativus<br />
IL CETRIOLO<br />
• Pianta originaria dell’Africa o dell’India.<br />
• Pianta coltivata già ai tempi degli Egizi, poi dai Greci e dai<br />
Romani.<br />
• Pianta mediamente esigente, richiede posizioni soleggiate.<br />
• Una pianta di cetriolo è in grado di produrre sino a 20 frutti.<br />
• Raccolta da giugno a settembre<br />
IL CETRIOLO - varietà<br />
17/02/2013<br />
24
Semina<br />
IL CETRIOLO<br />
• Si effettua in serra fredda da inizio aprile. Oppure<br />
direttamente in campo da inizio maggio.<br />
• Disporre due o tre semi per vasetto (o per buca in campo) e<br />
coprirli con 1 cm di terriccio (o terra), e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 14 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 4-6<br />
giorni.<br />
Trapianto in piena terra<br />
IL CETRIOLO<br />
• Solo se si è proceduto alla semina in vasetto, si effettua da<br />
metà maggio a inizio giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 30-50 cm sulla fila e 60-80 tra<br />
le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va leggermente interrato.<br />
17/02/2013<br />
25
IL CETRIOLO<br />
Cure colturali<br />
• Quando la piantina ha 6-7 foglie cimare l’apice vegetativo per<br />
favorire lo sviluppo di rami secondari che porteranno i frutti.<br />
• I cetrioli si possono coltivare a terra o far crescere su pali tutori<br />
come i pomodori.<br />
• In caso di coltivazione a terra allargare i rami e distribuirli<br />
uniformemente sul terreno, ev<strong>it</strong>are di bagnare foglie e frutti<br />
durante l’irrigazione e sollevare i frutti da terra per ev<strong>it</strong>are marciumi<br />
disponendo per esempio delle tavolette di legno sotto al frutto.<br />
• In caso di coltivazione con tutori legare spesso i rami ai tutori e<br />
selezionare solo alcuni rami, togliendo quelli in eccesso per non<br />
creare ammassi di vegetazione facilmente attaccabili da malattie<br />
fungine.<br />
• Raccogliere i frutti alla dimensione desiderata.<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE DEL<br />
CETRIOLO<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 2 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Propamocarb Rame<br />
Sclerotinia 1 Tricoderma asperellum<br />
Tricoderma harzianum<br />
(Azoxystrobin)<br />
Muffa grigia 1 Bacillus subtilis<br />
Ciprodinil<br />
Fenexamid<br />
Boscalid<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Oidio 2 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
Per ogni p.a. max 2<br />
interventi per ciclo<br />
colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
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PRINCIPALI FITOFAGI DEL CETRIOLO<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Azadiractina<br />
Etofenprox<br />
Thiamethoxam<br />
Aleurodidi 1 Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Ragnetto rosso 1 Bauveria bassiana<br />
Phytoseiulus persimilis<br />
Fenazaquin<br />
Abamectina<br />
Etoxazole<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
LA ZUCCA<br />
Cucurb<strong>it</strong>a pepo v. maxima<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno per ogni p.a.<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
• Pianta originaria dell’America centrale.<br />
• Pianta annuale molto vigorosa.<br />
• Pianta mediamente esigente, richiede clima temperato caldo,<br />
terreni sciolti o di medio impasto, senza ristagni idrici e ben<br />
dotato di sostanza organica.<br />
• Una pianta di zucca è in grado di produrre 3 o 4 o più frutti<br />
sino a 20 e più kg di prodotto.<br />
• Raccolta da luglio a ottobre<br />
17/02/2013<br />
27
LA ZUCCA - varietà<br />
• Diverse tipologie di zucca:<br />
• Zucche invernali<br />
• Zucche a turbante<br />
• Zucche ornamentali<br />
• Zucche a fiasco: tra queste la Lagenaria<br />
Vulgaris era utilizzata secca e svuotata come<br />
conten<strong>it</strong>ore per liquidi, la parte interna<br />
essiccata è utilizzata come spugna vegetale.<br />
LA ZUCCA - varietà<br />
17/02/2013<br />
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Semina<br />
LA ZUCCA<br />
• Si effettua in serra fredda da inizio aprile. Oppure<br />
direttamente in campo da inizio maggio.<br />
• Disporre uno o due semi per vasetto (o per buca in campo) e<br />
coprirli con 2 cm di terriccio (o terra), e bagnare con acqua<br />
nebulizzata per non spostare i semi appena disposti.<br />
• Mantenere il terriccio sempre umido.<br />
• La temperatura ottimale di germinazione è tra i 14 e i 18 °C<br />
• I cotiledoni spunteranno, a seconda delle temperatura, in 4-6<br />
giorni.<br />
Trapianto in piena terra<br />
LA ZUCCA<br />
• Solo se si è proceduto alla semina in vasetto, si effettua da<br />
metà maggio a inizio giugno.<br />
• <strong>Le</strong> distanze di impianto sono di 80-100 cm sulla fila e 100-150<br />
tra le file.<br />
• Al momento del trapianto il colletto va leggermente interrato.<br />
17/02/2013<br />
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Cure colturali<br />
LA ZUCCA<br />
• Quando la piantina ha 5-6 foglie cimare l’apice<br />
vegetativo per favorire lo sviluppo di rami<br />
secondari che porteranno i frutti.<br />
• Allargare i rami secondari che si formeranno e<br />
distribuirli uniformemente sul terreno, ev<strong>it</strong>are di<br />
bagnare foglie e frutti durante l’irrigazione.<br />
• Irrigazione frequente ed abbondante<br />
AVVERSITA’<br />
PRINCIPALI PATOLOGIE FUNGINE<br />
DELLA ZUCCA<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Peronospora 2 Cimoxanil Azoxystrobin<br />
Propamocarb Rame<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Oidio 2 Zolfo<br />
Azoxystrobin Penconazolo<br />
Tetraconazolo Tebuconazolo<br />
Per ogni p.a., eccetto il<br />
rame, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
Per ogni p.a., eccetto lo<br />
zolfo, max 2 interventi<br />
per ciclo colturale<br />
17/02/2013<br />
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PRINCIPALI FITOFAGI DELLA ZUCCA<br />
AVVERSITA’<br />
TRATTAMENTI<br />
AMMESSI<br />
Afidi 2 Azadiractina<br />
Etofenprox<br />
Thiamethoxam<br />
Imidacloprid<br />
Acetamiprid<br />
Ragnetto rosso 1 Bauveria bassiana<br />
Phytoseiulus persimilis<br />
Fenazaquin<br />
Abamectina<br />
Etoxazole<br />
PRINCIPI ATTIVI LIMITAZIONI D’USO<br />
Massimo 2 interventi<br />
all’anno per ogni p.a.<br />
Prodotto biologico<br />
Prodotto biologico<br />
GRAZIE PER L’ATTENZIONE<br />
Prossima lezione LUNEDI’ 04/03 ore 17.00<br />
Parleremo di LEGUMINOSE<br />
Arrivederci!<br />
17/02/2013<br />
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