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ANTONIO MUOZ MOLINA

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ità, come avrebbe parlato a una dottoressa nell'ambulatorio del suo paese.<br />

In piedi, con la schiena appoggiata al freddo vetro della finestra sul balcone,<br />

l'ispettore l'ascoltava scoraggiato e stanco, e pensava che ogni tentativo<br />

di descrizione era inutile, perché la donna aveva visto l'assassino per pochi<br />

secondi diverse settimane prima, ed era anche possibile che lui non avesse<br />

alcun segno particolare, nulla di così poco comune e normale da colpire la<br />

memoria di qualcuno. A parte il sangue, che era come una macchia di colore<br />

nel grigio di una fotocopia, la donna non ricordava nulla, era sicura<br />

solo di ciò che quell'uomo non era, vale a dire che non assomigliava a nessuno,<br />

non era alto ma neanche basso, non aveva la barba, non vestiva in<br />

modo particolare, era giovane, questo sì, ma nemmeno molto giovane, non<br />

era grasso, corpulento forse, ma non troppo, non assomigliava agli stupratori<br />

che assalgono con il coltello, né agli uomini invecchiati e ombrosi che<br />

si avvicinano alle bambine nei parchi o toccano le cosce ai bambini nei cinema,<br />

non apparteneva a quella sordida congregazione di sguardi e profili<br />

catalogati in un album, identico a quelli che la gente usa per le foto di famiglia,<br />

con fogli adesivi e una protezione di plastica trasparente.<br />

«Che strano» disse poi la maestra, quando l'altra donna se n'era andata.<br />

L'ispettore le aveva chiesto di rimanere ancora un po' per riguardare attentamente<br />

le foto. «Non immaginavo che l'archivio della polizia fosse così.<br />

Non avete moderni computer, grandi schedari informatici?»<br />

«Qui non ancora, ma anche se li avessimo...» L'ispettore stava seduto al<br />

suo posto, con la luce della lampada e l'album aperto che lo separavano da<br />

Susana. Nel suo comportamento, soprattutto con le donne, cercava la sicurezza<br />

della distanza fisica, il conforto della correttezza professionale. «La<br />

cosa più probabile è che questo individuo non abbia precedenti e non sia<br />

mai stato arrestato. A tutti gli effetti, in questo momento è come se fosse<br />

invisibile. Nessuno di questi volti le ricorda niente? Faccia bene attenzione.<br />

Molti di loro si aggirano attorno alle scuole. Qualcuno può addirittura<br />

aver molestato lei.»<br />

Chiese all'ispettore se poteva fumare e lui fece cenno di sì con la testa,<br />

avvicinandole un portacenere. Lei estrasse dalla borsetta, non senza difficoltà,<br />

un pacchetto di sigarette e una scatola piuttosto inconsueta di fiammiferi<br />

da cucina, poi, invece di accendere la sigaretta, tirò fuori un astuccio<br />

per occhiali. Quando se li infilò, il suo volto si fece più serio, più delineato,<br />

dandole un'aria di donna più giovane e al tempo stesso più sicura di sé,<br />

senza quell'ingannevole accenno d'insicurezza che c'era normalmente nei<br />

suoi occhi miopi. Poteva avere trentasette o trentott'anni, pensò l'ispettore,

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