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Come si dovrebbe fare e valutare il Test di Provocazione ... - RIAP

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TEST DI PROVOCAZIONE ORALE PER ALIMENTI<br />

8<br />

<strong>di</strong>fferenze <strong>si</strong>ano dovute prevalentemente alle caratteristiche<br />

della popolazione che <strong>si</strong> arruola: l’incidenza è<br />

probab<strong>il</strong>mente rara se non <strong>si</strong> includono bambini con<br />

storia <strong>di</strong> reazione allergica grave, mentre può salire<br />

anche al 30% dei ca<strong>si</strong> se la ca<strong>si</strong>stica ne comprende.<br />

Tuttavia è da tenere presente che reazioni gravi possono<br />

verifi car<strong>si</strong> anche in assenza <strong>di</strong> una precedente<br />

storia clinica. Nelle ca<strong>si</strong>stiche pubblicate dal 1976 a<br />

oggi non viene riportato alcun decesso 22 , anche se,<br />

come suggerisce Perry 54 , i risultati apparentemente<br />

rias<strong>si</strong>curanti potrebbero derivare dalla r<strong>il</strong>uttanza a<br />

sottoporre a TPO i bambini ad alto rischio.<br />

MISURE DI SICUREZZA<br />

Nell’accinger<strong>si</strong> ad effettuare un TPO è necessario mettere<br />

in atto tutti gli accorgimenti pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>i allo scopo<br />

<strong>di</strong> ridurre <strong>il</strong> verifi car<strong>si</strong> <strong>di</strong> reazioni allergiche gravi e <strong>di</strong><br />

essere nelle con<strong>di</strong>zioni ottimali per poterle trattare nel<br />

modo più tempestivo e adeguato. D’altra parte, seppure<br />

come detto sopra e<strong>si</strong>stono delle con<strong>di</strong>zioni che<br />

costituiscono un fattore <strong>di</strong> rischio per una reazione allergica<br />

grave, questa eventualità può verifi car<strong>si</strong> anche<br />

in soggetti senza fattori <strong>di</strong> rischio. Per questo motivo <strong>il</strong><br />

TPO deve essere eseguito da personale esperto nella<br />

esecuzione <strong>di</strong> TPO e quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> riconoscere e<br />

trattare l’anafi las<strong>si</strong> e in un ambiente me<strong>di</strong>co attrezzato<br />

con tutti i farmaci e i pre<strong>si</strong><strong>di</strong> necessari.<br />

Schematicamente potremmo proporre le seguenti<br />

con<strong>di</strong>zioni:<br />

1) Situazioni ad alto rischio. Sono bambini con allergia<br />

IgE me<strong>di</strong>ata molto probab<strong>il</strong>e perché sen<strong>si</strong>b<strong>il</strong>izzati<br />

verso l’alimento in causa e in cui l’anamne<strong>si</strong> mette<br />

in evidenza <strong>di</strong> solito <strong>si</strong>ntomi come i dolori addominali<br />

e <strong>il</strong> vomito, la <strong>di</strong>ffi coltà respiratoria e l’asma o<br />

lo shock ad esor<strong>di</strong>o entro alcuni minuti mas<strong>si</strong>mo 2<br />

ore dall’assunzione dell’alimento. In questi ca<strong>si</strong>, in<br />

specie se l’anamne<strong>si</strong> riporti una precedente reazione<br />

allergica grave, <strong>il</strong> TPO deve essere eseguito in<br />

strutture attrezzate, con personale adeguatamente<br />

preparato a fronteggiare l’emergenza ed in cui<br />

<strong>si</strong>a reperib<strong>il</strong>e, in tempi brevis<strong>si</strong>mi, un rianimatore,<br />

allertato prima <strong>di</strong> procedere all’esecuzione dell’indagine.<br />

Il test può essere eseguito anche in regime<br />

<strong>di</strong> Day Hospital 60 .<br />

2) Situazioni a pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e rischio. Sono bambini con<br />

pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>e allergia IgE me<strong>di</strong>ata. Sono <strong>di</strong> solito affetti<br />

da dermatite atopica o comunque da <strong>si</strong>ntomi<br />

che insorgono non imme<strong>di</strong>atamente in seguito<br />

alla assunzione <strong>di</strong> un alimento (riacutizzazione<br />

dell’eczema, <strong>di</strong>arrea acuta, ecc.) nei quali <strong>si</strong>a<br />

evidenziab<strong>il</strong>e la presenza delle IgE specifi che per<br />

l’alimento sospettato o al contrario bambini con<br />

una storia suggestiva per reazione allergica imme<strong>di</strong>ata<br />

e negatività delle IgE specifi che. Anche<br />

in questi ca<strong>si</strong> <strong>il</strong> rischio <strong>di</strong> una reazione anafi lattica<br />

è comunque presente. Infatti se l’anamne<strong>si</strong> è suggestiva<br />

per una reazione imme<strong>di</strong>ata la negatività<br />

della ricerca delle IgE specifi che potrebbe essere<br />

un falso negativo o, in specie se la reazione insorge<br />

dopo 2-4 ore e <strong>si</strong> tratta <strong>di</strong> un bambino nel primo<br />

anno <strong>di</strong> vita, potrebbe trattar<strong>si</strong> <strong>di</strong> una Food Protein<br />

Induced Enterocolitis Sindrome (FPIES) 61 .<br />

3) Situazioni a basso rischio. Sono bambini in cui la<br />

storia clinica è suggestiva <strong>di</strong> un’allergia alimentare<br />

non IgE me<strong>di</strong>ata, con <strong>si</strong>ntomi che insorgono<br />

molte ore dopo l’assunzione dell’alimento, prevalentemente<br />

o meglio solo gastrointestinali come<br />

la <strong>di</strong>arrea cronica, <strong>il</strong> malassorbimento con scarso<br />

accrescimento o l’eczema e nei quali la ricerca<br />

delle IgE specifi che risulta negativa. Anche in questi<br />

ca<strong>si</strong> tuttavia la <strong>di</strong>agno<strong>si</strong> può essere <strong>di</strong>ffi c<strong>il</strong>e, <strong>si</strong>a per<br />

l’assenza <strong>di</strong> segni <strong>di</strong> laboratorio in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> allergia,<br />

<strong>si</strong>a per la latenza temporale tra assunzione dell’alimento<br />

e insorgenza della <strong>si</strong>ntomatologia. Pertanto,<br />

seppure la reintroduzione dell’alimento possa essere<br />

eseguita gradualmente a casa, è preferib<strong>il</strong>e<br />

che <strong>si</strong>a condotta in modo standar<strong>di</strong>zzato, dopo<br />

aver vi<strong>si</strong>tato <strong>il</strong> bambino per accertar<strong>si</strong> delle sue<br />

con<strong>di</strong>zioni generali prima <strong>di</strong> introdurre l’alimento<br />

sospetto e poter quin<strong>di</strong> meglio interpretare l’eventuale<br />

insorgenza <strong>di</strong> <strong>si</strong>ntomi succes<strong>si</strong>vi. Non è infrequente<br />

infatti che <strong>si</strong>ntomi vaghi e reci<strong>di</strong>vanti <strong>di</strong> altra<br />

origine (ad es. <strong>di</strong>arrea cronica, dolori addominali)<br />

vengano attribuiti invece alla allergia alimentare.<br />

Nel caso in cui non <strong>si</strong> <strong>si</strong>a convinto della <strong>di</strong>agno<strong>si</strong>,<br />

vi è in<strong>di</strong>cazione ad eseguire un DBPCFC.<br />

Prima <strong>di</strong> eseguire <strong>il</strong> TPO è opportuno preparare i farmaci<br />

che potrebbero essere necessari. In particolare<br />

è con<strong>si</strong>gliab<strong>il</strong>e preparare la <strong>si</strong>ringa della adrenalina<br />

già riempita con la dose adeguata <strong>di</strong> adrenalina da<br />

iniettare per via IM.<br />

Circa la neces<strong>si</strong>tà <strong>di</strong> applicare una ago-cannula,<br />

le più recenti Linee Guida 22 recitano che “come regola<br />

generale un accesso venoso <strong>dovrebbe</strong> essere<br />

<strong>di</strong>sponib<strong>il</strong>e quando <strong>si</strong> effettua un TPO e sempre se <strong>si</strong><br />

sospetta la pos<strong>si</strong>b<strong>il</strong>ità <strong>di</strong> una reazione severa <strong>si</strong>stemica.<br />

Nei bambini piccoli l’accesso EV è necessario solo in<br />

ca<strong>si</strong> selezionati, ma se <strong>si</strong> sospetta una reazione grave,<br />

è con<strong>si</strong>gliab<strong>il</strong>e applicare una ago cannula prima del<br />

test”. Queste raccomandazioni, che sembrano suggerire<br />

<strong>di</strong> essere meno “inva<strong>si</strong>vi” nei bambini piccoli,<br />

tengono probab<strong>il</strong>mente in con<strong>si</strong>derazione <strong>il</strong> fatto che<br />

le morti per anafi las<strong>si</strong> sono più frequentemente descritte<br />

dopo l’età <strong>di</strong> 5 anni. D’altra parte è necessario<br />

sottolineare che nel sospetto <strong>di</strong> FPIES è raccomandato<br />

applicare una ago-cannula e tenere presente che<br />

se reperire un accesso venoso nei bambini piccoli in<br />

generale può non essere fac<strong>il</strong>e, <strong>di</strong>venterebbe una vera<br />

impresa farlo nel caso in cui <strong>il</strong> bambino presentasse<br />

una importante reazione allergica.<br />

È necessario ricordare infi ne come l’applicazione<br />

della ago cannula può essere essa stessa causa<br />

<strong>di</strong> complicanze, oltre che <strong>di</strong> dolore e irritab<strong>il</strong>ità per <strong>il</strong><br />

bambino 53 .<br />

Concluso <strong>il</strong> TPO, se non <strong>si</strong> è verifi cata alcuna reazione,<br />

è necessario tenere in osservazione <strong>il</strong> bambino per<br />

almeno 2 ore dopo l’assunzione dell’ultima dose. Alla<br />

<strong>di</strong>mis<strong>si</strong>one, verrà stab<strong>il</strong>ito un appuntamento ambulatoriale<br />

per i giorni succes<strong>si</strong>vi, per <strong>valutare</strong> l’insorgenza<br />

<strong>di</strong> reazioni ritardate.<br />

Se invece <strong>si</strong> è verifi cata una reazione allergica, <strong>il</strong> tempo<br />

della osservazione deve essere aumentato in relazione<br />

alla gravità della reazione stessa. In caso <strong>di</strong> reazione<br />

anafi lattica al TPO viene raccomandata osservazione<br />

ospedaliera per 6-24 ore per <strong>il</strong> rischio dell’anafi las<strong>si</strong><br />

bifa<strong>si</strong>ca 62-64 .<br />

<strong>Come</strong> <strong>si</strong> <strong>dovrebbe</strong> <strong>fare</strong> e <strong>valutare</strong> <strong>il</strong> <strong>Test</strong> <strong>di</strong> provocazione orale per alimenti. Norme pratiche <strong>di</strong> comportamento

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