PROMORAMA ::: PRESS
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BAND: THE BLACK HEART<br />
PROCESSION<br />
::: <strong>PROMORAMA</strong> ::: <strong>PRESS</strong> :::<br />
TITLE: THE SPELL LABEL: TOUCH & GO<br />
PAG. 15<br />
È cominciato tutto molto innocentemente e naturalmente, dalla nostra voglia di fare qualcosa che noi<br />
reputavamo diversa, diversa e unica, qualcosa che non avessimo già fatto, capisci? Poi ha continuato<br />
semplicemente a evolvere.<br />
Tobias: L'intento non era quello di formare un gruppo, quindi, se ci stai chiedendo se fosse più semplice<br />
all'epoca di quanto lo sia ora, non c'è poi tanta differenza. Forse, ora, ci poniamo diversamente, ma dal<br />
momento che l'idea iniziale era quella di non essere il solito gruppo, è sempre stato difficile.<br />
Pall: … Penso che ora - non per contraddire quello che hai appena detto - sia molto più difficile, in un certo<br />
senso: Toby vive a Portland e scrivere insieme è diventato complicato. Il progetto è nato perché<br />
sbevazzavamo insieme (sorride): c'era il piano, c'eravamo noi e abbiamo cominciato a fare musica. Ora<br />
dobbiamo fare un vero e proprio sforzo per incontrarci e fare un disco. Da questo punto di vista, è<br />
sicuramente un po' più complicato, ma il desiderio di e le ragioni per fare musica sono quelle iniziali e niente<br />
e cambiato.<br />
Sono sempre stata affascinata dai titoli che scegliete per i vostri dischi, quindi ho preparato alcune domande:<br />
perché avete scelto di terminare proprio con "Three" la serie di album intitolati con numeri?<br />
Pall: Fondamentalmente "Number Three" è stato il terzo album in tre anni di fila. Non c'è stata una ragione<br />
intenzionale, è stato più che altro naturale che finesse in quel periodo. Poi abbiamo iniziato a scrivere<br />
"Amore del Tropico" e ci stavamo accorgendo che c'era una nuova situazione e potevamo andare avanti con<br />
"Four", "Five" e "Six", ma prima o poi avremmo dovuto cambiare.<br />
In realtà l'abbiamo intitolato "One" perché pensavamo che sarebbe stato l'unico disco, poi sono arrivati<br />
"Two" e "Three" e ci siamo spostati verso qualcosa di differente, mentre "Amore del Tropico" ha dato vita a<br />
una svolta, quindi abbiamo deciso di intitolare così il disco.<br />
Con "The Spell"… Penso sia un titolo che si adatta benissimo al disco. Abbiamo deciso il titolo a quasi metà<br />
della sua scrittura: l'idea stava offuscando moltissime registrazioni.<br />
Tobias: … Forse il prossimo disco si intitolerà: "Four".<br />
Pall: Sai, con "One", "Two" e "Three" abbiamo veramente dovuto imparare a contare…<br />
Tobias: … non sapevamo dell'esistenza del 4, ma ora lo conosciamo!<br />
Pall: Non avrei immaginato che i numeri fossero così tanti!<br />
Se guardi l'artwork di "Amore del Tropico", da qualche parte c'è un 4. Non ricordo se sul cd o sul vinile, ma<br />
c'è un 4, forse nel titolo. Per "The Spell", c'è un 5 nell'artwork del cd. Continuiamo a numerare i dischi, ma<br />
abbiamo anche cominciato a dar loro un titolo.<br />
Abbiamo già parlato di "The Spell", quindi ora posso chiedervi di "Amore del Tropico". C'è una piccola<br />
discrepanza tra il titolo del disco e quello di una canzone: "Tropics of Love", ma sono più che certa che lo<br />
sapete già, immagino tua madre te l'abbia fatto notare (la mamma di Pall è italiana).<br />
Pall: Be', mia mamma mi ha aiutato con la traduzione. Volevamo che fosse leggermente diverso, quindi mi<br />
ha aiutato a venirne a capo.<br />
Torniamo a "The Spell". Penso che il suo suono sia più vicino alle atmosfere cupe dei primi tre lavori, che ad<br />
"Amore del Tropico". Come siete arrivati a ottenere questo suono?<br />
Tobias: Ci siamo arrivati passando per "Amore del Tropico": c'erano moltissime persone coinvolte nella<br />
lavorazione di quel disco. C'era una canzone in cui suonavano trenta persone e…<br />
Pall (a Tobias): Non c'erano trenta persone!<br />
Tobias (a Pall): Certo che c'erano! Pensa a "Tropics": c'erano tre coriste, un quartetto d'archi… guarda che<br />
erano tante!<br />
Pall: È vero…<br />
Tobias: Ad ogni modo, sono convinto che, in quel disco, abbiamo avuto molte difficoltà nel riproporre le<br />
canzoni dal vivo e per "The Spell" abbiamo consciamente tentato di semplificare le canzoni in modo da<br />
riproporle in concerto, anche con una strumentazione diversa, ma in maniera tale da ricreare la stessa<br />
atmosfera del disco. >>> continua