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Gennaio-Febbraio 2004 - Chd.it

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12 <strong>Gennaio</strong>-<strong>Febbraio</strong> <strong>2004</strong> Quartieri<br />

Il fenomeno ricorrente dell’acqua alta<br />

E dove siamo, a Venezia?<br />

Se Siracusa piange per il recente<br />

nubifragio, Augusta non ride. Nel<br />

la c<strong>it</strong>tà federiciana, oltre alle violenti<br />

piogge comuni a tutta la Sicilia<br />

orientale, bisogna aggiungere la violenta<br />

mareggiata che ha letteralmente travolto<br />

il Lungomare Rossini, il Lungomare<br />

Granatello e Via delle Saline, arterie<br />

v<strong>it</strong>ali non solo per i numerosi ab<strong>it</strong>anti<br />

della zona, ma soprattutto per l’accesso<br />

all’ospedale civico “Muscatello”. La<br />

mareggiata, che ha trasportato le barche<br />

ormeggiate sul Lungomare Rossini fin<br />

sotto le case delle palazzine di fronte<br />

all’ ormeggio, è stata particolarmente<br />

violenta durante la notte fra 1’11 e il 12<br />

dicembre. La mattina del 12 gli ab<strong>it</strong>anti<br />

del popoloso quartiere si sono svegliati<br />

a causa del maltempo di pessimo umore,<br />

diventato quasi dramma quando si<br />

sono accorti di non poter raggiungere<br />

in molti casi la propria automobile a<br />

causa dell’acqua alta. Peraltro, l’acqua<br />

del mare, in molti casi, è penetrata<br />

all’interno dei garage, provocando non<br />

pochi danni. In quella zona il fenomeno<br />

dell’acqua alta, come a Venezia, è una<br />

piaga ricorrente. Ne abbiamo parlato nel<br />

numero scorso, documentando fotograficamente<br />

e richiamando l’attenzione<br />

del sindaco Carrubba e dell’Amministrazione<br />

comunale da lui presieduta.<br />

Carrubba dovrebbe essere il primo a<br />

dolersi di questa s<strong>it</strong>uazione, non solo<br />

perché è il primo c<strong>it</strong>tadino, ma perché ha<br />

ab<strong>it</strong>ato in zona fino a qualche tempo fa<br />

e conosce bene, perciò, la problematica,<br />

che arreca non pochi disagi ai c<strong>it</strong>tadini<br />

che risiedono al Lungomare Rossini, al<br />

Lungomare Granatello e in via Delle<br />

Saline. Nel 1962 furono costru<strong>it</strong>e case<br />

in cooperativa in un’area dove prima<br />

c’erano le saline. Successivamente il<br />

Comune ha realizzato strade di collegamento<br />

senza rendersi conto che, in<br />

taluni tratti, il manto stradale superava<br />

il livello delle case e non provvedeva a<br />

realizzare adeguate opere di canalizzazione<br />

delle acque piovane, per cui, tutte<br />

le volte che si registrano piogge battenti,<br />

il fenomeno dell’acqua alta è inev<strong>it</strong>abile<br />

con gravi problemi per la popolazione,<br />

che, finora, bisogna dire non ha inscenato<br />

proteste né ha promosso cause<br />

di risarcimento danni. Tutta la zona,<br />

comunque, mer<strong>it</strong>erebbe una maggiore<br />

attenzione, se solo si pensa che il Lungomare<br />

Granatello (lungomare, comunque,<br />

è un eufemismo) è completamente al<br />

buio e diventa disagevole ogni sera per<br />

recarsi in ospedale. Diventa pericoloso<br />

se si aggiunge l’acqua alta. Era dall’ormai<br />

lontano gennaio 1985 che non si<br />

registravano danni di simile portata dovuti<br />

alle piogge e alle mareggiate. Risale<br />

al 26 gennaio di quell’anno, infatti, un<br />

servizio che pubblicammo a pagina 7<br />

del Diario di Siracusa, con ampia documentazione<br />

fotografica, per riferire sui<br />

danni provocati dal maltempo. Allora i<br />

danni furono più estesi e interessarono<br />

svariati quartieri della c<strong>it</strong>tà. Da allora<br />

il Lungomare Paradiso fu protetto da<br />

una più solida barriera frangiflutti.<br />

Nulla del genere è stato, invece, fatto<br />

sui Lungomare Rossini e Granatello,<br />

nonostante un annunciato finanziamento<br />

di 700 milioni di lire. Per dare<br />

solo un’idea dei danni provocati dalla<br />

mareggiata c’è da registrare il fatto che<br />

per tutto il giorno del 15 dicembre è<br />

stato necessario l’intervento d’una pala<br />

meccanica per rimuovere tutti i detr<strong>it</strong>i<br />

lasciati dal mare, per non parlare delle<br />

enormi pozzanghere di fango.<br />

Foto di Cesare Rizza

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