01. presidente 001-030 - zetamente.net
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20<br />
Mariangela Cisco Ghirotti<br />
fi elettrici). Spiega che abbiamo esposto, in appunti, una<br />
valanga di idee (Gigi), alcune ottime e attuabili, altre<br />
orientative o addirittura sul paradosso, ma indicative di un<br />
certo genere di interessi. In finale di seduta gliele metteremo<br />
in mano e il <strong>presidente</strong> dice che le leggerà attentamente<br />
domenica. Si stabilisce il prossimo raduno per martedì.<br />
Gigi non ci sarà, e io non ne potrò fare la cronaca. Martedì<br />
è oggi e forse la riunione è già in corso.<br />
C’è stato prima un rapido consulto su chi mettere nel<br />
gruppo di cervelli, cioè su chi può servire da trait-d’union<br />
fra gli scomunicati (noi) e il pontefice. Qualcuno del partito<br />
(il suo addetto stampa e il ministro Bisaglia sottosegretario<br />
alla presidenza).<br />
Il <strong>presidente</strong> guarda l’orologio e dice che è l’ora. Scendiamo<br />
con le valigie. L’auto del <strong>presidente</strong> è lì sotto e l’autista<br />
a tutta velocità ci porta alla stazione. Il <strong>presidente</strong> intanto<br />
ci racconta della visita dell’astronauta Bosman.<br />
Arriviamo largamente in tempo. Saluti e breve ricerca<br />
con gli occhi di un facchino. Niente facchini alla stazione<br />
di Roma. Il <strong>presidente</strong> afferra la mia valigia e io con molto<br />
imbarazzo mi avvio con questo insolito facchino. Dopo<br />
un po’ ci raggiunge l’autista, prende le valigie e ci precede.<br />
Respiro meglio. Passeggiata a tre lungo il marciapiede bagnato<br />
per raggiungere la carrozza-letto. Io sto alla sinistra<br />
dei due che parlano fitto. Il <strong>presidente</strong> rallenta e mi lascia<br />
in mezzo; Gigi passa immediatamente vicino a lui. Il <strong>presidente</strong><br />
passa a destra e mi ricolloca in mezzo. Gigi ripassa<br />
immediatamente dall’altra parte. Il <strong>presidente</strong> dice che sarebbe<br />
il caso di smetterla con questo balletto e per lasciarmi<br />
in mezzo fa un ultimo inutile tentativo. Gigi non sente<br />
niente, partito com’è dietro il suo discorso. Io dico sottovoce<br />
al <strong>presidente</strong> che è meglio lasciar correre. Ridiamo<br />
noi due e finalmente si arriva al nostro scompartimento.<br />
Le valigie sono a posto, ma l’autista è scomparso.<br />
Ci salutiamo e Rumor, tutto solo, piccolo, un po’ curvetto<br />
si avvia verso la stazione, nel buio. È ormai l’ora della<br />
partenza. Gigi in un soprassalto di responsabilità scende