01. presidente 001-030 - zetamente.net

A cena col presidente 25
lazzo Chigi in questi giorni (e in quali no?) è inabbordabile.
Si aspetta Nixon, arriva Nixon, parte Nixon. L’università
tumultua. C’è anche un morto, il ragazzo che precipita
dal secondo piano.
È fissato un pranzo a casa nostra per venerdì 28. Devono
venire il presidente, il ministro Bisaglia, Palmisano,
Saccomanno (avvocato di Verona o Padova), noi quattro,
forse qualche altro. Maledizione sempre venerdì, sempre
pranzo di magro.
Io e Giovanna concertiamo il menu al telefono. Prima
vagheggiamo l’idea di noleggiare un cameriere, poi decidiamo
per il pranzo in piedi. Sogliole su ricetta di Giovanna,
frittata di carciofi su ricetta mia – vol au vent comperati
e scaldati in forno, torta di panna e arancio, frutta; basta.
Vino, niente formaggio, champagne per aperitivo.
Preparo tutto con fiori ed addobbi sul tavolo sgomberato
di Gigi, tovaglia di pizzo in camera da pranzo, argenteria
mia e dei Ghiotto che riluce.
Intanto arrivano a Roma Pecorini e Bertoldi 19 i quali telefonano
che vogliono venire a cena da noi. «Niente cena;
no, neppure dopocena. Domani». «Come mai?» «Così».
Ore diciotto, telefonata dalla segretaria della presidenza
la quale con un certo malgarbo dice che il presidente
non verrà. Telefono ai Ghiotto e decidiamo che noi ceneremo
assieme lo stesso, e inviteremo il povero Pecos e lo
scocciato Bertoldi. Alle nove pranzo fra noi, divertentissimo.
Il Pecos non si capacita di tutto questo sfarzo in suo
onore. Non gli diciamo niente, neppure che fra un po’ arriva
il ministro Bisaglia. Sopraggiunge Cresci 20 , in gran ritardo
e mangia quel che è rimasto (abbastanza). Pecorini
intanto consuma la sua cena solo, di là, davanti al televisore
dove trasmettono un suo pezzo. Bertoldi reclama del
formaggio (assolutamente fuori programma, ma glielo
diamo lo stesso).
La confusione e la piacevolezza sono al colmo quando
verso mezzanotte arriva il ministro Bisaglia. Piccola acqua
gelata. Guardo Renato, che lo trova simpatico, ma non so