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Afragola. Il sindaco sul rione “Salicelle” fa la ... - NapoliMetropoli.it

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SABATO 15 OTTOBRE 2011 ANNO III - N. 17 diretto da Giovanni De Cicco<br />

<strong>Afrago<strong>la</strong></strong>. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> <strong>sul</strong> <strong>rione</strong> <strong>“Salicelle”</strong> <strong>fa</strong> <strong>la</strong> parte di dottor<br />

Jekyll e mister Hyde. Da un <strong>la</strong>to, “caccia” gli abusivi ed i morosi<br />

con una delibera di giunta e, dall’altro, promette in consiglio<br />

comunale una soluzione “impraticabile” al problema.<br />

Scoppia lo scandalo <strong>sul</strong>le nomine nel<strong>la</strong> Stu e <strong>sul</strong>l’appalto per<br />

<strong>la</strong> gestione dei tributi


2<br />

AFRAGOLA – Gli scontri tra le forze<br />

dell’ordine e gli abusivi del <strong>rione</strong> <strong>“Salicelle”</strong><br />

hanno riacceso i riflettori <strong>sul</strong><strong>la</strong> spinosa<br />

tematica delle occupazioni abusive. Quello<br />

che salta agli occhi è innanz<strong>it</strong>utto <strong>la</strong> “pol<strong>it</strong>ica dei<br />

due forni” attuata dall’amministrazione guidata<br />

da Vincenzo Nespoli. Da un <strong>la</strong>to, il <strong>sindaco</strong> tenta<br />

di tranquillizzare gli occupanti abusivi spiegando<br />

che tenterà di trovare una soluzione, investendo<br />

direttamente il Consiglio Regionale, dall’altro<br />

<strong>la</strong>to, ri<strong>la</strong>scia un’intervista al suo giornale, “Nuova<br />

c<strong>it</strong>tà”, e <strong>fa</strong> scrivere all’anonima giornalista,<br />

ev<strong>it</strong>ando di esporre <strong>la</strong> sua <strong>fa</strong>ccia, ma<br />

ribadendo ugualmente il concetto, che<br />

“volenti o nolenti gli abusivi saranno<br />

sgomberati”.<br />

C’è bisogno, quindi, di chiarezza. E per<br />

<strong>fa</strong>r<strong>la</strong>, come sempre, c’è <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à di<br />

sgombrare il campo da qualsiasi opinione<br />

e pregiudizio nei confronti di chicchessia e<br />

partire dai <strong>fa</strong>tti.<br />

Un passo indietro. Febbraio 2010, il giorno<br />

02 delibera di giunta comunale numero 09.<br />

Oggetto: presa d’atto di indirizzo re<strong>la</strong>tivo<br />

alle procedure di ri<strong>la</strong>scio degli alloggi<br />

Erp, nonché all’applicazione di misure<br />

di contrasto delle occupazioni abusive.<br />

L’<strong>it</strong>aliano è chiaro: misure di contrasto<br />

delle occupazioni abusive. C’è scr<strong>it</strong>to <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />

delibera. Tutti presenti. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> Vincenzo<br />

Nespoli, e gli assessori Antonio Pannone,<br />

Aniello Baia, Angelo Capone, Domenico<br />

Pol<strong>it</strong>o, Tommaso Bassolino, Roberto Russo,<br />

Giuseppe Zan<strong>fa</strong>rdino. Unico assente Aldo<br />

Casillo. L’istruttoria è firmata dal dirigente del<br />

servizio finanziario del Comune: “Visto che l’art.<br />

14 del<strong>la</strong> L.R. n. 1/08, ed integrato dall’art. 4<br />

commi 9 e 10 del<strong>la</strong> L.R. n. 1/2009, dispone, nei<br />

confronti degli occupanti senza t<strong>it</strong>olo al<strong>la</strong> data<br />

del 4/02/2008, <strong>la</strong> sospensione, per tre anni, delle<br />

procedure di ri<strong>la</strong>scio alloggio di cui all’art.30<br />

del<strong>la</strong> L.R. n. 18/97 esclusivamente ai soggetti<br />

ultrasessantacinquenni, ai nuclei <strong>fa</strong>miliari<br />

comprendenti soggetti portatori di handicap,<br />

alle <strong>fa</strong>miglie monoparentali con prole, sempre a<br />

condizione che l’uso dell’alloggio non sia stato<br />

sottratto agli aventi t<strong>it</strong>olo. Tale sospensione<br />

non può essere concessa ai nuclei <strong>fa</strong>miliari o<br />

ai soggetti che hanno consegu<strong>it</strong>o <strong>la</strong> detenzione<br />

dell’alloggio, indipendentemente da eventuali<br />

dichiarazioni degli assegnatari o detentori<br />

aventi t<strong>it</strong>olo, con azioni anche associative di<br />

violenza ovvero cagionando danni a persone<br />

o cose. Constatato, altresì, che numerosi ex<br />

assegnatari dei c<strong>it</strong>ati alloggi ri<strong>sul</strong>tano decaduti<br />

dall’assegnazione dell’alloggio per moros<strong>it</strong>à<br />

nel pagamento dei canoni di locazione ed oneri<br />

accessori (circa 200) ed in danno dei quali sono<br />

state emesse, nel corso degli anni, ordinanze di<br />

sgombero, allo stato esecutive, rinviando, anche<br />

per questi l’esecuzione coatta al<strong>la</strong> già c<strong>it</strong>ata<br />

graduatoria”. <strong>Il</strong> dirigente del settore finanziario,<br />

sollec<strong>it</strong>ato dall’esecutivo, si lim<strong>it</strong>a a definire<br />

quello che <strong>la</strong> legge prevede in questi casi. Poi<br />

tocca all’assessore competente dettare gli indirizzi<br />

per gli sgomberi: “Occupanti abusivi l’alloggio<br />

in data successiva al 04/02/2008, data di entrata<br />

in vigore del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>ata L.R. n.1/08, iniziando dalle<br />

occupazioni più recenti e dando prior<strong>it</strong>à ai nuclei<br />

che non comprendono ultrasessantacinquenni<br />

o soggetti portatori di handicap e <strong>fa</strong>miglie<br />

monoparentali con prole; Occupanti abusivi<br />

l’alloggio in data anteriore al 04/02/2008 che non<br />

hanno goduto dei benefici previsti dal<strong>la</strong> c<strong>it</strong>ata L.R.<br />

n. 1/08 e prior<strong>it</strong>ariamente in danno di coloro che<br />

si sono resi morosi, da più tempo, nel pagamento<br />

dell’indenn<strong>it</strong>à di occupazione; re<strong>la</strong>tivamente<br />

ai soggetti decaduti per moros<strong>it</strong>à, allo stato<br />

equiparati agli occupanti senza t<strong>it</strong>olo e quindi<br />

soggetti alle c<strong>it</strong>ate procedure, in considerazione<br />

dell’obiettivo dell’Amministrazione di alienazione<br />

di tali alloggi, le attiv<strong>it</strong>à di sgombero saranno<br />

subordinate al<strong>la</strong> mancata accettazione di un<br />

piano di rateizzo del deb<strong>it</strong>o da sottoscrivere entro<br />

il termine previsto nel redigendo rego<strong>la</strong>mento<br />

di gestione degli alloggi Erp. <strong>Il</strong> mancato<br />

rispetto dei termini di rateizzo, defin<strong>it</strong>i nel c<strong>it</strong>ato<br />

rego<strong>la</strong>mento, anche di una so<strong>la</strong> rata, comporterà<br />

<strong>la</strong> riattivazione delle procedure di sgombero<br />

nell’ordine e nelle modal<strong>it</strong>à sopra indicate. Le<br />

procedure di ri<strong>la</strong>scio degli immobili, per motivi<br />

di ordine pubblico, verranno esegu<strong>it</strong>e secondo<br />

<strong>la</strong> seguente tempistica: il Settore Finanziario,<br />

Servizio Patrimonio, procederà con cadenza<br />

non meno di una al bimestre, ad emettere un<br />

atto di intimazione al ri<strong>la</strong>scio coattivo dell’un<strong>it</strong>à<br />

ab<strong>it</strong>ativa; L’esecuzione coatta di sgombero è<br />

rimessa al<strong>la</strong> competenza del Settore di Polizia<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • DOSSIER SALICELLE (1): NESPOLI E<br />

Ecco <strong>la</strong> delibera che “caccia” gli abu<br />

E’ <strong>la</strong> numero 9 del 2 febbraio 2010: “L’esecuzione coatta di sgombero è rimessa<br />

iniziative dirette al contatto ed al coordinamento delle forze dell’ordine ivi compre<br />

La protesta dei residenti delle salicelle<br />

Municipale il quale intraprenderà tutte le<br />

iniziative dirette al contatto ed al coordinamento<br />

delle forze dell’ordine ivi compreso <strong>la</strong> gestione di<br />

s<strong>it</strong>uazioni emergenziali implicanti interventi del<br />

Pronto Soccorso. <strong>Il</strong> Settore Assetto del Terr<strong>it</strong>orio<br />

-Lavori pubblici curerà <strong>la</strong> procedura per il<br />

distacco delle varie utenze nonché assicurerà il<br />

trasloco delle masserizie e <strong>la</strong> loro inventariazione<br />

e custodia oltre al<strong>la</strong> redazione del verbale di stato<br />

di consistenza dell’immobile nonché contestuale<br />

verbale di immissione del nucleo <strong>fa</strong>miliare avente<br />

t<strong>it</strong>olo; Al fine di ottimizzare le attiv<strong>it</strong>à di vigi<strong>la</strong>nza<br />

dirette a contrastare il fenomeno delle<br />

occupazioni abusive dei c<strong>it</strong>ati alloggi,<br />

il Dirigente del settore di P.M. dovrà<br />

predisporre periodiche verifiche in<br />

tali rioni ed in partico<strong>la</strong>re <strong>la</strong>ddove il<br />

personale appartenente al Comando<br />

dei Vigili Urbani, nel corso delle c<strong>it</strong>ate<br />

attiv<strong>it</strong>à di vigi<strong>la</strong>nza ravvisi una forma di<br />

occupazione abusiva di un alloggio ERP,<br />

dovrà tempestivamente procedere al<strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>tiva segna<strong>la</strong>zione del<strong>la</strong> detenzione<br />

abusiva, ai Dirigenti dei settori<br />

Finanziario e Assetto del terr<strong>it</strong>orio ed<br />

LL.PP., con i quali concordare le predette<br />

attiv<strong>it</strong>à di sgombero e contestuale<br />

immissione dell’avente t<strong>it</strong>olo”. Insomma,<br />

un “papiello” dell’assessore che stabilisce<br />

tutte le pratiche per “sgomberare” gli<br />

alloggi occupati abusivamente. Anzi,<br />

al punto 4, sancisce che “l’esecuzione<br />

coatta di sgombero è rimessa al<strong>la</strong> competenza<br />

del settore di Polizia Municipale il quale<br />

intraprenderà tutte le iniziative dirette al<br />

contatto ed al coordinamento delle forze<br />

dell’ordine ivi compreso <strong>la</strong> gestione di<br />

s<strong>it</strong>uazioni emergenziali implicanti interventi<br />

del Pronto Soccorso”. La giunta in quel preciso<br />

momento è già consapevole che ci sarebbe stato<br />

l’intervento delle forze dell’ordine e pure gli<br />

scontri visto che par<strong>la</strong> di “s<strong>it</strong>uazioni emergenziali<br />

implicanti interventi di pronto soccorso”.<br />

Insomma, Nespoli – dopo gli scontri – dichiara<br />

che avrebbe trovato una soluzione, ma prima,<br />

sempre Nespoli, in giunta, con i suoi assessori e<br />

dirigenti, predispone tutto quanto necessario per<br />

lo sgombero forzato.<br />

Dottor Jekyll e mister Hyde. O “<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica dei<br />

due forni”.<br />

Da un <strong>la</strong>to stringe mani agli abusivi promettendo<br />

<strong>la</strong> risoluzione del<strong>la</strong> questione a loro <strong>fa</strong>vore, e<br />

dall’altro da precise disposizioni di come devono<br />

essere sgomberati <strong>fa</strong>cendosi scudo del<strong>la</strong> legge e<br />

utilizzando <strong>la</strong> forza. Enzo Nespoli deve per forza<br />

<strong>fa</strong>re questo. Una delibera di giunta comunale che<br />

non è stata mediata da alcuna riunione del consiglio<br />

comunale, che è stato chiamato ad esprimersi solo<br />

su un generico ordine del giorno all’indomani dei


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

LA POLITICA DEI DUE FORNI<br />

sivi e li “accompagna all’ospedale”<br />

al<strong>la</strong> competenza del Settore di Polizia Municipale il quale intraprenderà tutte le<br />

so <strong>la</strong> gestione di s<strong>it</strong>uazioni emergenziali implicanti interventi del Pronto Soccorso”<br />

disordini provocati dagli occupanti abusivi. Un<br />

consiglio comunale al quale non è giunta alcuna<br />

re<strong>la</strong>zione informativa <strong>sul</strong><strong>la</strong> “questione Salicelle”.<br />

Molti consiglieri comunali disconoscevano <strong>la</strong><br />

portata del fenomeno e non erano stati chiamati ad<br />

alcuna riflessione sugli indirizzi dati dal<strong>la</strong> giunta,<br />

quasi come se non si volesse dare “pubblic<strong>it</strong>à”<br />

a quanto si stava <strong>fa</strong>cendo. Un dato su tutti va<br />

riflettuto: il ri<strong>sul</strong>tato alle ultime Amministrative<br />

nel <strong>rione</strong> <strong>“Salicelle”</strong>. <strong>Il</strong> candidato a <strong>sindaco</strong> del<br />

Pdl ha ottenuto circa il 70 per cento dei consensi<br />

in quel quartiere. Non andiamo oltre. Fatevi<br />

un giro in campagna elettorale in quel<strong>la</strong> zona e<br />

osservate quali sono le modal<strong>it</strong>à di reperimento<br />

del consenso in quelle case dove risiede gran parte<br />

del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione disagiata. Si specu<strong>la</strong> <strong>sul</strong><strong>la</strong> <strong>fa</strong>me<br />

e <strong>sul</strong><strong>la</strong> disperazione. Comprano voti con denaro o<br />

addir<strong>it</strong>tura i candidati si presentano<br />

in quelle ab<strong>it</strong>azioni con pacchi di<br />

pasta, olio, pe<strong>la</strong>ti, sale, zucchero.<br />

Viveri di prima necess<strong>it</strong>à.<br />

Figuriamoci se questa gente si<br />

sente presa in giro e dopo anni di<br />

promesse <strong>fa</strong><strong>sul</strong>le si accorge che<br />

gli stanno togliendo <strong>la</strong> casa. Ecco<br />

perché ha reag<strong>it</strong>o male. Per car<strong>it</strong>à,<br />

<strong>la</strong> violenza va sempre condannata,<br />

senza mezzi termini. Però una<br />

riflessione pol<strong>it</strong>ica dev’essere<br />

<strong>fa</strong>tta. Mettetevi nei panni di un<br />

abusivo. Durante <strong>la</strong> campagna<br />

elettorale candidati senza scrupolo<br />

promettono che è tutto apposto.<br />

Che se vengono votati il problema<br />

è risolto. Intanto agli abusivi<br />

viene riconosciuta <strong>la</strong> residenza, gli<br />

al<strong>la</strong>cciano i servizi, e in qualche gli <strong>fa</strong>nno anche<br />

pagare le indenn<strong>it</strong>à di occupazione. Tutto come un<br />

vero assegnatario.<br />

Lui ottempera alle indicazioni di voto e si accorge<br />

dopo un paio di anni di essere stato preso per<br />

in giro. Immaginate quale potrebbe essere <strong>la</strong><br />

disperazione di quel<strong>la</strong> <strong>fa</strong>miglia. E poi, dopo gli<br />

scontri, va in consiglio comunale e ascolta il<br />

<strong>sindaco</strong> che promette: “Farò di tutto per risolvere<br />

il problema”. <strong>Il</strong> consiglio comunale viene invest<strong>it</strong>o<br />

di una s<strong>it</strong>uazione senza che siano stati snoccio<strong>la</strong>ti<br />

dati e senza che sia stata <strong>fa</strong>tta una “fotografia”<br />

del<strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione esistente, e <strong>sul</strong>l’onda emotiva e<br />

del<strong>la</strong> disperazione di chi sta per perdere <strong>la</strong> casa<br />

è costretto a votare un generico ordine del giorno<br />

per chiedere al consiglio regionale di <strong>fa</strong>rsi carico<br />

del problema. Insomma si “scarica il barile” nel<strong>la</strong><br />

consapevolezza che poco o nul<strong>la</strong> potrà accadere,<br />

come se si volesse giocare <strong>sul</strong><strong>la</strong> pelle di queste<br />

persone. Si continua a <strong>fa</strong>re una sorta di “doppio<br />

gioco”. Un “doppio gioco” delle ist<strong>it</strong>uzioni locali<br />

che servirà solo ad aumentare l’accumulo di<br />

rabbia di un eserc<strong>it</strong>o di disperati. Una bomba ad<br />

orologeria che rischia di esplodere da un momento<br />

all’altro con effetti devastanti. La linea dura è stata<br />

deliberata dal<strong>la</strong> giunta Nespoli ed è tutta spiegata in<br />

quel<strong>la</strong> delibera. Allora perché il <strong>sindaco</strong> promette<br />

una cosa e ne <strong>fa</strong> un’altra? Si ha <strong>la</strong> sensazione<br />

che il “pol<strong>it</strong>ico Nespoli” prende tempo, tenta di<br />

mantenere i voti in quel quartiere il più a lungo<br />

possibile, mentre il “<strong>sindaco</strong> Nespoli” mette in<br />

moto il meccanismo degli sgomberi, organizzando<br />

pure <strong>la</strong> gestione di s<strong>it</strong>uazioni emergenziali <strong>sul</strong><br />

piano dell’ordine pubblico così come richiede <strong>la</strong><br />

legge. Dottor Jekyll e mister Hyde. O, meglio, <strong>la</strong><br />

squallida “pol<strong>it</strong>ica dei due forni”.<br />

Ma qual è <strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione nel <strong>rione</strong> <strong>“Salicelle”</strong><br />

ed in generale degli alloggi popo<strong>la</strong>ri? Allo<br />

stato ri<strong>sul</strong>tano 1232 un<strong>it</strong>à ab<strong>it</strong>ative di edilizia<br />

residenziale pubblica (ERP); di cui 940 sono<br />

La protesta dei residenti delle salicelle<br />

alloggi ex “Cipe”, 180 alloggi più 40 costru<strong>it</strong>i<br />

dal Comune di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> e 72 appartamenti nelle<br />

torri “A” e “B” ex case parcheggio, oggi Erp<br />

(edilizia residenziale pubblica). Di questi, 213<br />

sono occupati abusivamente senza t<strong>it</strong>olo con<br />

ordinanza di ri<strong>la</strong>scio alloggio. Senza dimenticare<br />

le case di proprietà dell’ “Iacp” (Ist<strong>it</strong>uto autonomo<br />

case popo<strong>la</strong>ri), sempre nelle <strong>“Salicelle”</strong>, che<br />

ammontano a 150 alloggi. Di cui 100 al Corso<br />

Meridionale 99 conosciuti come i cosiddetti<br />

“Mattoni”, 20 alloggi alle spalle dei mattoni<br />

e 30 adiacenti ai 180 alloggi a ridosso dell’asse<br />

mediano. Circa 60 ab<strong>it</strong>azioni “Iacp” ri<strong>sul</strong>tano<br />

occupate abusivamente. Facendo un semplice<br />

conto, lim<strong>it</strong>andosi ai soli alloggi di proprietà del<br />

Comune di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> complessivamente su un<br />

patrimonio di 1232 alloggi, 213 sono le un<strong>it</strong>à<br />

ab<strong>it</strong>ative occupate sine t<strong>it</strong>ulo. A queste vanno<br />

aggiunti quei soggetti che pure essendo assegnatari<br />

non hanno pagato il canone rego<strong>la</strong>rmente e ai<br />

quali il Comune ha inviato il cosiddetto decreto<br />

di decadenza. In sintesi dei 1019 assegnatari<br />

rego<strong>la</strong>ri circa 200 sono stati destinatari di decreti<br />

di decadenza per moros<strong>it</strong>à. Ossia, erano t<strong>it</strong>o<strong>la</strong>ri di<br />

decreto di assegnazione alloggio ma non pagavano<br />

<strong>la</strong> pigione.<br />

Una riflessione degna di essere presa in<br />

considerazione, in mer<strong>it</strong>o a questi 200 assegnatari<br />

che per effetto del decreto di decadenza sono<br />

equiparati agli occupanti abusivi in quanto sono<br />

stati dichiarati decaduti perché da circa 15 anni<br />

non versano un solo centesimo di canone o quasi,<br />

(nonostante nel corso degli anni siano stati inv<strong>it</strong>ati<br />

e diffidati a rego<strong>la</strong>rizzare <strong>la</strong> propria posizione<br />

deb<strong>it</strong>oria sottoscrivendo un piano di rateizzo non<br />

l’hanno mai <strong>fa</strong>tto o se l’hanno sottoscr<strong>it</strong>to non<br />

l’hanno rispettato e molti di costoro lo hanno<br />

<strong>fa</strong>tto più volte) è quel<strong>la</strong> inerente l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di procedere allo sfratto di questi ultimi prima<br />

degli abusivi che hanno occupato l’alloggio<br />

ma che pagano rego<strong>la</strong>rmente l’indenn<strong>it</strong>à di<br />

occupazione.<br />

Ma quanto costa <strong>la</strong> pigione di un alloggio<br />

nel <strong>rione</strong> <strong>“Salicelle”</strong>? <strong>Il</strong> canone minimo<br />

sociale mensile va dal<strong>la</strong> soglia più bassa<br />

di 8,20 euro al mese fino a 21,34 euro.<br />

Tali importi sono determinati dal numero<br />

dei vani convenzionali (superficie diviso<br />

14) dell’alloggio moltiplicato per € 2,58<br />

e, si applica per coloro che non hanno<br />

alcun redd<strong>it</strong>o o un redd<strong>it</strong>o basso. <strong>Il</strong> prezzo<br />

cambia ovviamente rispetto al<strong>la</strong> tipologia<br />

dell’alloggio. <strong>Il</strong> canone per coloro che hanno<br />

invece un redd<strong>it</strong>o che va oltre i 12 mi<strong>la</strong> euro<br />

è leggermente più alto, ad esempio: arriva a<br />

58,30 euro al mese per un appartamento di<br />

86 metri quadrati circa occupato da un nucleo<br />

<strong>fa</strong>miliare di 5 persone con 3 minori e con<br />

un redd<strong>it</strong>o lordo intorno ai 38 mi<strong>la</strong> all’anno, che<br />

diventa redd<strong>it</strong>o convenzionale pari a circa 22mi<strong>la</strong><br />

euro. Chi rientra in questa casistica di sicuro non<br />

è un morto di <strong>fa</strong>me. Anzi, coi tempi che corrono<br />

si tratta di un privilegiato che sicuramente può<br />

permettersi non solo i 58 euro per un alloggio<br />

nelle <strong>“Salicelle”</strong>, ma potrebbe sostenere pure una<br />

pigione più alta nel centro c<strong>it</strong>tà. <strong>Il</strong> civico consesso<br />

ha approvato un ordine del giorno – senza alcun<br />

dibatt<strong>it</strong>o – indirizzato al presidente del consiglio<br />

regionale Paolo Romano. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> si è <strong>fa</strong>tto<br />

fotogra<strong>fa</strong>re mentre lo consegna al presidente del<strong>la</strong><br />

giunta regionale Ste<strong>fa</strong>no Caldoro. Si è messo in<br />

posa come se fosse <strong>la</strong> sua prima comunione. Una<br />

fotografia che ha il sapore di “mera propaganda”.<br />

Al momento quel che vale è il dispos<strong>it</strong>ivo del<strong>la</strong><br />

delibera di giunta che è chiarissima, così come<br />

sono chiare le leggi in materia che non possono<br />

essere modificate da un mero atto di indirizzo.<br />

Dottor Jekyll e mister Hyde, il <strong>sindaco</strong> Nespoli<br />

ed il pol<strong>it</strong>ico Nespoli. Un teatro tutto per loro, per<br />

gli abusivi degli alloggi popo<strong>la</strong>ri. Non sarebbe<br />

più onesto essere chiari. <strong>Il</strong> problema è tutto qua:<br />

prenderli in giro sarebbe cosa da quaquaraquà.<br />

3


4<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • DOSSIER SALICELLE (2): LE<br />

Oltre <strong>la</strong> pasta e l’olio, il <strong>sindaco</strong><br />

Falco (Pdl): “Sbagliato l’approccio al problema e non hanno coinvolto chi conosce <strong>la</strong><br />

Montefusco (Fli): “Una <strong>fa</strong>rsa. Vogliono rinviare tutto e passare <strong>la</strong> patata bollente al pr<br />

A<br />

FRAGOLA - Le reazioni pol<strong>it</strong>iche <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />

“questione Salicelle” sono diverse. E ancora<br />

una volta emergono in tutta <strong>la</strong> loro grav<strong>it</strong>à<br />

i lim<strong>it</strong>i di un’amministrazione incapace e di<br />

un sistema di governo accentrato nelle mani di<br />

un singolo soggetto, Vincenzo Nespoli, il quale<br />

non riesce a dare risposte concrete ai problemi del<br />

terr<strong>it</strong>orio. Alcuni dati sono indispensabili per <strong>fa</strong>rsi<br />

un’idea di quanto sta succedendo. <strong>Il</strong> problema<br />

dei morosi e degli occupanti esiste da anni. Si è<br />

incancren<strong>it</strong>o. Quindi, nessuno può dire che non lo<br />

conosceva. L’amministrazione, sollec<strong>it</strong>ata dall’allora<br />

prefetto Pansa e dal magistrato che segue <strong>la</strong><br />

vicenda delle graduatorie e degli sgomberi, ha<br />

scelto <strong>la</strong> strada da seguire. Ha scelto <strong>la</strong> linea dura.<br />

E <strong>la</strong> delibera di giunta contro quelli che Nespoli<br />

considera “illegali” è lì a dimostrarlo. Nessun problema.<br />

Sono scelte pol<strong>it</strong>iche leg<strong>it</strong>time, che seguono<br />

<strong>la</strong> legge. Sapete quando crol<strong>la</strong> tutto? Quando,<br />

poi, di fronte all’intervento delle forze dell’ordine<br />

e agli scontri tra polizia e manifestanti, <strong>la</strong> stessa<br />

amministrazione che ha scelto <strong>la</strong> linea dura, vuole<br />

<strong>fa</strong>r passare il messaggio di voler tute<strong>la</strong>re i morosi<br />

e gli abusivi con meri ordini del giorno approvati<br />

in Assise. Una domanda nasce spontanea: se<br />

davvero <strong>la</strong> giunta voleva risolvere il problema e<br />

schierarsi dal<strong>la</strong> parte del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione, perché ha<br />

aspettato gli scontri per affrontare <strong>la</strong> questione in<br />

quei termini in consiglio comunale? Pure perché<br />

quando <strong>la</strong> giunta ha approvato <strong>la</strong> <strong>fa</strong>mosa delibera<br />

“anti abusivi”, non ha chiesto consiglio a nessuno.<br />

Si è mossa sped<strong>it</strong>a, fregandosene dei morosi, fregandosene<br />

degli abusivi, fregandosene di tutti. Si<br />

è mossa in quel momento solo con l’obiettivo di<br />

dimostrare al<strong>la</strong> Procura e al<strong>la</strong> Prefettura che Enzo<br />

Nespoli è un <strong>fa</strong>utore del<strong>la</strong> legal<strong>it</strong>à. Questo era ed<br />

è il loro obiettivo. <strong>Il</strong> resto sono “sceneggiate” destinate<br />

a p<strong>la</strong>care <strong>la</strong> piazza e il popolo. Non è vero?<br />

Benissimo. Allora, se volevano tute<strong>la</strong>re come promesso<br />

i residenti del<strong>la</strong> <strong>“Salicelle”</strong>, dovevano porre<br />

il problema diversamente. Non organizzando gli<br />

sgomberi con l’uso del<strong>la</strong> forza e <strong>la</strong> previsione di<br />

interventi di pronto soccorso. Avevano il dovere di<br />

spiegare a Procura<br />

e Prefettura che<br />

in quel <strong>rione</strong> c’è<br />

un problema che<br />

si è incancren<strong>it</strong>o<br />

negli anni e soprattutto<br />

che quegli<br />

occupanti abusivi<br />

sono diversi<br />

da chi in altri<br />

paesi è nel<strong>la</strong> loro<br />

stessa s<strong>it</strong>uazione.<br />

Mi spiego meglio.<br />

<strong>Il</strong> presidente del<strong>la</strong><br />

Regione Campania,<br />

Ste<strong>fa</strong>no Caldoro,<br />

ed il pre-<br />

Giovanni Boccellino<br />

sidente del consiglio regionale, Paolo Romano,<br />

non possono varare una sanatoria. Per un semplice<br />

motivo. I rioni popo<strong>la</strong>ri, a Napoli e in provincia,<br />

sono nelle mani del<strong>la</strong> camorra (vedi anche le recenti<br />

inchieste de <strong>Il</strong> Mattino). I c<strong>la</strong>n dominanti <strong>sul</strong><br />

posto gestiscono le “assegnazioni”. Rispetto alle<br />

loro esigenze, “cacciano” i leg<strong>it</strong>timi assegnatari<br />

e affidano gli alloggi ai manutengoli, agli affiliati.<br />

Ecco perché <strong>la</strong> Procura e <strong>la</strong> Prefettura hanno<br />

utilizzato il pugno di ferro. Ecco perché non c’è<br />

possibil<strong>it</strong>à di una sanatoria. Sarebbe <strong>la</strong> “sanatoria<br />

del<strong>la</strong> camorra”. Caldoro lo ha spiegato più volte. <strong>Il</strong><br />

problema è un altro. Un amministratore che si rispetti,<br />

una volta sollec<strong>it</strong>ato dalle ist<strong>it</strong>uzioni sovracomunali,<br />

al posto di approvare in giunta quel<strong>la</strong><br />

delibera e varare <strong>la</strong> linea dura su <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, aveva<br />

il dovere di spiegare al magistrato e al prefetto che<br />

nelle Salicelle il discorso è diverso. Non c’è <strong>la</strong> camorra<br />

a gestire le occupazioni. Non è <strong>la</strong> camorra<br />

a gestire quelle ab<strong>it</strong>azioni. Si tratta di gente disperata,<br />

in difficili condizioni sociali ed economiche,<br />

che mer<strong>it</strong>ano un trattamento diverso. Ossia, non<br />

si deve affrontare quel tipo di emergenza sociale<br />

con l’uso dei manganelli e dei <strong>la</strong>crimogeni. Serve<br />

una soluzione che badi all’interesse pubblico. Che<br />

garantisca legal<strong>it</strong>à ma allo stesso tempo tenga presente<br />

il dramma di centinaia di <strong>fa</strong>miglie disagiate.<br />

Tutto qui. Invece no. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> e gli assessori di<br />

<strong>Afrago<strong>la</strong></strong> si sono prima messi al riparo e solo dopo<br />

gli sconti e l’uso del<strong>la</strong> forza hanno <strong>fa</strong>tto finta di<br />

tenere a cuore le sorti di quel quartiere. Hanno<br />

dimostrato ancora una volta di seguire esclusivamente<br />

i loro interessi, incapaci di tute<strong>la</strong>re quelli<br />

del terr<strong>it</strong>orio che amministrano. Una sceneggiata<br />

di pessimo gusto. E le reazioni dei pol<strong>it</strong>ici lo dimostrano.<br />

“<strong>Il</strong> problema andava gest<strong>it</strong>o diversamente<br />

– spiega Raf<strong>fa</strong>ele Falco, consigliere del Pdl -. La<br />

delibera approvata in giunta è giusta, nel senso che<br />

garantisce <strong>la</strong> legal<strong>it</strong>à. Ma non si doveva affrontare<br />

il problema solo in questi termini. Magari, in quel<br />

periodo, prima di votare quell’atto, se ci avessero<br />

chiamati e coinvolti sarebbe usc<strong>it</strong>a una soluzione<br />

migliore. Personalmente sono stato escluso dal<strong>la</strong><br />

gestione del<strong>la</strong> vicenda. Magari coinvolgendo chi<br />

l’ha segu<strong>it</strong>o da anni, gli assessori potevano avere<br />

dei consigli su come affrontare <strong>la</strong> tematica nel<br />

modo giusto. Nelle Salicelle non c’è <strong>la</strong> camorra a<br />

gestire le occupazioni e questo doveva essere <strong>fa</strong>tto<br />

presente in modo da tentare una soluzione ad hoc.<br />

Non si può accomunare <strong>la</strong> disperazione di gente<br />

perbene all’emergenza che si è creata altrove dovuta<br />

alle ingerenze del<strong>la</strong> criminal<strong>it</strong>à”.<br />

Insomma, Raf<strong>fa</strong>ele Falco mostra grande senso<br />

di responsabil<strong>it</strong>à. Difende <strong>la</strong> delibera di giunta<br />

da esponente del<strong>la</strong> maggioranza, ma <strong>fa</strong> trape<strong>la</strong>re<br />

il suo malcontento, mostrando il disagio di chi è<br />

in maggioranza, conosce il problema ma non può<br />

dare il suo contributo a causa di un sistema perverso<br />

che impedisce <strong>la</strong> partecipazione e <strong>la</strong> risoluzione<br />

dei problemi.<br />

<strong>Il</strong> vice <strong>sindaco</strong><br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> Antonio<br />

Pannone<br />

non ha dubbi: “<br />

La sanatoria non<br />

<strong>la</strong> può <strong>fa</strong>re il comune<br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>.<br />

E’ <strong>la</strong> Regione<br />

Campania l’ente<br />

preposto a sanare<br />

casi del genere.<br />

Siamo impegnati<br />

a creare un clima<br />

distensivo poiché<br />

gli scontri degli<br />

ultimi giorni han- Biagio Montefusco<br />

no generato di <strong>fa</strong>tto<br />

un problema di ordine pubblico. In ogni caso<br />

– continua Pannone – siamo impegnati per il rispetto<br />

del<strong>la</strong> legal<strong>it</strong>à. Per il futuro, siamo in attesa<br />

delle scelte che si prenderanno durante <strong>la</strong> riunione<br />

del com<strong>it</strong>ato per ordine e <strong>la</strong> sicurezza pubblica.”<br />

Dunque per il numero due del<strong>la</strong> casa comunale,<br />

<strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à di sanare l’abuso non è del comune<br />

ma del<strong>la</strong> Regione Campania. Stessa lunghezza<br />

d’onda di Mario Carnevale, capogruppo del Pdl,<br />

che gioca di rimessa: “Quel<strong>la</strong> delibera di giunta<br />

è frutto di un pressing che gli organi sovracomunali<br />

hanno <strong>fa</strong>tto <strong>sul</strong>l’amministrazione. <strong>Il</strong> senatore<br />

Nespoli si è mosso cercando di tute<strong>la</strong>re i residenti<br />

delle Salicelle e l’ordine del giorno consegnato a<br />

Caldoro ne è <strong>la</strong> testimonianza. Siamo nelle mani<br />

del<strong>la</strong> Regione”. Ha ragione. Adesso il Comune<br />

può <strong>fa</strong>re poco o nul<strong>la</strong>. Ed abbiamo pure spiegato<br />

perché <strong>la</strong> Regione non <strong>fa</strong>rà nul<strong>la</strong>. <strong>Il</strong> problema<br />

è sempre lo stesso: perché il <strong>sindaco</strong> e <strong>la</strong> giunta<br />

hanno consegnato l’ordine del giorno a Caldoro<br />

solo dopo gli scontri? Perché il <strong>sindaco</strong> prima<br />

di approvare <strong>la</strong> delibera di giunta <strong>sul</strong> “pugno di<br />

ferro” non ha coinvolto il consiglio comunale? A<br />

questi interrogativi nessuno del Pdl sa rispondere.<br />

Tranne Raf<strong>fa</strong>ele Falco, il quale ha ammesso che<br />

l’esecutivo, per scelta, non ha coinvolto nessuno.<br />

Ha deciso di proseguire sped<strong>it</strong>o dimostrando di<br />

voler applicare <strong>la</strong> legge e basta. Fregandosene,<br />

come detto, dei morosi e degli abusivi. “Mi metto<br />

nei panni dei leg<strong>it</strong>timi assegnatari – continua Raf<strong>fa</strong>ele<br />

Falco – e capisco che è loro dir<strong>it</strong>to avere un<br />

alloggio. Le ist<strong>it</strong>uzioni, però, allo stesso modo devono<br />

mettersi nei panni di chi non ha un tetto, ha<br />

occupato una casa popo<strong>la</strong>re ed ha pure pagato per<br />

il reato commesso. Sono <strong>fa</strong>miglie disperate, brave<br />

persone, e non si possono abbandonare. La legal<strong>it</strong>à<br />

è al primo punto, non si deve procedere, a mio avviso,<br />

dimenticando il dramma di altre centinaia di<br />

<strong>fa</strong>miglie. Servono controlli seri. Magari, quando<br />

hanno approvato <strong>la</strong> delibera potevano applicare un<br />

controllo preventivo e valutare se tra gli assegnatari<br />

o gli occupanti c’era gente che aveva appartamenti<br />

di proprietà magari f<strong>it</strong>tati. In quel caso c’era


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

REAZIONI<br />

non sa cosa dire a quel <strong>rione</strong><br />

tematica né il consiglio comunale”. Pannone (Pdl): “Siamo nelle mani del<strong>la</strong> Regione”.<br />

ossimo <strong>sindaco</strong>”. Giustino (Mpa): “Nespoli e cricca devono andarsene. Hanno Fall<strong>it</strong>o”<br />

il dovere di intervenireimmediatamente.<br />

Chi, invece,<br />

non ha un<br />

tetto e, ripeto, ha<br />

pagato per il reato<br />

commesso, non<br />

lo possiamo sbattere<br />

in strada e <strong>la</strong>varci<br />

le mani. Le<br />

emergenze sociali<br />

vanno affrontate<br />

e risolte con soluzioni<br />

concrete e<br />

serie”. Come dar-<br />

Raf<strong>fa</strong>ele Falco gli torto. insieme a Caldoro hanno il dovere di risolvere singolo occupante Gennaro Giustino<br />

L’opposizione incalza.<br />

Gennaro Giustino, leader del Movimento<br />

per <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, è schietto: “Si tratta di una questione<br />

spinosa che ha messo in evidenza, ancora una<br />

volta, l’incapac<strong>it</strong>à e i lim<strong>it</strong>i di un’amministrazione<br />

distante dal terr<strong>it</strong>orio, lontana dalle esigenze del<strong>la</strong><br />

gente. Continuano a mortificare le ist<strong>it</strong>uzioni,<br />

quando poi si trovano con l’acqua al<strong>la</strong> go<strong>la</strong> chiedono<br />

aiuto al consiglio comunale <strong>fa</strong>cendo appello<br />

a quel senso di responsabil<strong>it</strong>à che gli esponenti<br />

del Pdl, il <strong>sindaco</strong> e gli assessori non conoscono.<br />

Qualche anno <strong>fa</strong> hanno approvato <strong>la</strong> delibera di<br />

giunta sbandierando di aver risolto il problema:<br />

volevano liberare tutte le case con l’uso del<strong>la</strong> forza.<br />

Non si sono posti altri ques<strong>it</strong>i. Quando poi si<br />

sono r<strong>it</strong>rovati di fronte al<strong>la</strong> cruda realtà, hanno <strong>fa</strong>tto<br />

marcia indietro e sono venuti in au<strong>la</strong> tentando<br />

di scaricare l’emergenza e le loro inefficienze <strong>sul</strong>le<br />

spalle di tutti. L’opposizione, nonostante tutto, non<br />

si è tirata indietro, nei lim<strong>it</strong>i del possibile ha dato il<br />

suo contributo stravolgendo il contenuto dell’ordi-<br />

ne del giorno presentato dal<strong>la</strong> maggioranza. Di più<br />

non possiamo <strong>fa</strong>re, consapevoli che l’amministrazione<br />

si è mossa in r<strong>it</strong>ardo dimostrando incapac<strong>it</strong>à,<br />

inefficienza ed inconsapevolezza. Sono interessati<br />

ai problemi personali, sottovalutano quelli del<strong>la</strong><br />

collettiv<strong>it</strong>à. E poi si r<strong>it</strong>rovano nelle loro mani<br />

bombe ad orologeria che non sanno gestire. C’è<br />

una so<strong>la</strong> soluzione a tutti i problemi di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>:<br />

Nespoli e cricca sono incapaci e se ne devono andare<br />

via e <strong>la</strong>sciare il posto a gente competente che<br />

vuole <strong>la</strong>vorare esclusivamente nell’interesse del<strong>la</strong><br />

comun<strong>it</strong>à che amministra.<br />

Ancora più incisivo Biagio Montefusco, leader di<br />

Futuro e libertà: “Enzo Nespoli e l’onorevole Pina<br />

Castiello si assumessero le loro responsabil<strong>it</strong>à ed<br />

<strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione delle Salicelle. Hanno preso i voti,<br />

così come sa tutta <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà, e in periodo elettorale<br />

si sono presentati nelle case di quel quartiere coi<br />

pacchi di pasta, olio e pe<strong>la</strong>ti. Adesso cosa vogliono<br />

<strong>fa</strong>re? Nespoli intende prendere tempo e rimandare<br />

il problema al<strong>la</strong> prossima amministrazione perché<br />

sa bene che le sue incapac<strong>it</strong>à e i suoi af<strong>fa</strong>ri sono<br />

ormai visibili e alle elezioni il popolo lo punirà<br />

senza pietà. Ammesso che avrà <strong>la</strong> <strong>fa</strong>ccia tosta di<br />

ripresentarsi davanti agli elettori. Ecco perché lui<br />

vuol prendere tempo e scaricare tutto <strong>sul</strong> prossimo<br />

<strong>sindaco</strong>. Inconcepibile. Se non riesce a risolvere<br />

<strong>la</strong> questione, se non ha nemmeno l’autorevolezza<br />

e lo spessore di intervenire <strong>sul</strong> presidente del<strong>la</strong><br />

Regione Campania, il <strong>sindaco</strong>-senatore può solo<br />

presentarsi al protocollo, dimettersi e liberare <strong>la</strong><br />

c<strong>it</strong>tà dal<strong>la</strong> sua inutile e dannosa presenza”. Invece<br />

Giovanni Boccellino del part<strong>it</strong>o democratico,<br />

r<strong>it</strong>iene che l’amministrazione comunale non ha<br />

saputo gestire <strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione. “<strong>Il</strong> percorso di legal<strong>it</strong>à<br />

è sicuramente pieno di difficoltà e non si può<br />

tornare indietro.<br />

Questo quartiere<br />

ha <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à di<br />

legal<strong>it</strong>à propria a<br />

partire dal dir<strong>it</strong>to<br />

al<strong>la</strong> casa. Questi<br />

casi di occupazione<br />

abusiva delle<br />

case, e segno di<br />

guerra tra poveri.<br />

Ed è intollerabile<br />

ai giorni nostri.<br />

Vanno verificate<br />

le condizioni<br />

estreme di ogni<br />

<strong>la</strong>ddove ci possono<br />

essere dei requis<strong>it</strong>i” <strong>Il</strong> consigliere del Pd <strong>la</strong>menta<br />

inoltre <strong>la</strong> mancanza di edilizia popo<strong>la</strong>re – “c’è una<br />

assenza totale di edilizia popo<strong>la</strong>re a fronte di una<br />

grande domanda di case.<br />

L’amministrazione comunale preferisce <strong>la</strong> specu<strong>la</strong>zione<br />

edilizia tra cui quel<strong>la</strong> di via Sicilia a fronte<br />

di questi disagi”. Insomma, per il leader del part<strong>it</strong>o<br />

democratico, questo problema sarebbe stato sottovalutato<br />

ma che al tempo stesso nul<strong>la</strong> è stato <strong>fa</strong>tto<br />

per reprimerlo. Invoca una sanatoria defin<strong>it</strong>iva<br />

l’ex consigliere comunale Pasquale Castaldo, da<br />

sempre vicino al<strong>la</strong> gente del quartiere e pronto a<br />

sostenere anche questa battaglia che non es<strong>it</strong>a a<br />

definire ad alto tsso di social<strong>it</strong>à.<br />

Adesso <strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione è diventata incandescente.<br />

Gli sfratti verranno esegu<strong>it</strong>i a data da destinarsi.<br />

Certamente non sarà <strong>fa</strong>cile convincere chi aveva<br />

un tetto a <strong>la</strong>sciarlo per <strong>fa</strong>re posto a chi lo mer<strong>it</strong>a.<br />

Una brutta tego<strong>la</strong> tutta da risolvere al più presto<br />

possibile.<br />

lettera Aperta al <strong>sindaco</strong> di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong><br />

UNA CITTADINA DEllE SAlICEllE DESIDEROSA DI GIUSTIZIA<br />

Caro Sindaco, sono una c<strong>it</strong>tadina di afrago<strong>la</strong> che vive<br />

qui da quando è nata (03-02-1992). Ab<strong>it</strong>o nelle salicelle,<br />

più precisamente nei nuclei (‘e pa<strong>la</strong>zzine griggie<br />

dè fraulisi). <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> non è una grandissima c<strong>it</strong>tà ma<br />

nonostante ciò lei non si degna di prestare attenzione<br />

ai suoi c<strong>it</strong>tadini che le chiedono aiuto. Fino a poco<br />

prima di essere eletto ci veniva a trovare spesso e a<br />

<strong>fa</strong>re promesse elettorali per tutti, vecchi e giovani; ma<br />

come tutti i suoi predecessori una volta sal<strong>it</strong>o in carica<br />

e sedutosi a quel<strong>la</strong> bel<strong>la</strong> poltrona non ci ha più<br />

neanche pensato. Ricordo benissimo quando venne <strong>la</strong><br />

prima volta, quasi tenne un comizio per come ur<strong>la</strong>va,<br />

disse: “Chiunque avrà un problema potrà bussare al<strong>la</strong><br />

mia porta. Sarà ascoltato, conso<strong>la</strong>to sopratutto preso<br />

in considerazione e aiutato proprio come un amico. Io<br />

sono il vostro amico” . Beh!?!...<br />

Dopo poco tempo devo dire che il suo valore di amicizia<br />

vale veramente poco. Perché? Glielo dico io perché,<br />

quante volte lei è più venuto a <strong>fa</strong>rsi una passeggiata<br />

dalle nostre parti? Non credo di aver<strong>la</strong> mai vista. In<br />

più non si è mai occupato delle continue richieste di<br />

controllo del<strong>la</strong> quiete pubblica che, mi duole dirlo, non<br />

viene più rispettata neanche di notte.<br />

In una delle sue tante vis<strong>it</strong>e si occupò di <strong>fa</strong>r togliere<br />

l’immondizia, tagliare le aiuole e piantare alberelli. A<br />

parte questi ultimi che sono ridotti a piante rinsecch<strong>it</strong>e<br />

del suo passaggio non è rimasto più nul<strong>la</strong>. Siamo pieni<br />

d’immondizia caricati in posti strategici e puntualmente<br />

bruciata così tante volte da asfissiarci.<br />

Ci sono di tanto in tanto persone che si occupano degli<br />

spazi verdi ma nonostante sono giovani volenterosi<br />

nessuno <strong>fa</strong> niente per niente e così spesso bisogna<br />

aspettare l’estate per averli a nostra disposizione, questi<br />

giardinieri improvvisati. Le sembra bello e salutare<br />

tutto ciò?<br />

Molte volte una persona anziana e invalida è venuta in<br />

comune a chiedere se si poteva <strong>fa</strong>re qualcosa per migliorarle<br />

<strong>la</strong> discesa e <strong>la</strong> sal<strong>it</strong>a delle scale, tram<strong>it</strong>e l’istal<strong>la</strong>zione<br />

di un ascensore.<br />

Ah si perché noi qui non abbiamo neanche l’ascensore.<br />

Le sembra giusto che una signora piena di acciacchi<br />

dell’età aggravati da una invalid<strong>it</strong>à permanente, obesa,<br />

debba impiegare (quando non ha una mano forte che <strong>la</strong><br />

sostenga ) quasi un’ora a salire le scale?<br />

A questa signora è stato risposto che l’ascensore non<br />

si poteva mettere in funzione perché non instal<strong>la</strong>to,<br />

perché non c’era un’ amministratore. Mi chiedo dov’era<br />

lei quando questa signora e <strong>la</strong> sua <strong>fa</strong>miglia hanno<br />

chiesto più volte di par<strong>la</strong>rle, quando le hanno chiamato<br />

e ancora più importante se qualcuno le ha rifer<strong>it</strong>o di<br />

queste <strong>la</strong>mentele, se sono state r<strong>it</strong>enute degne di essere<br />

mostrate al suo cospetto?<br />

Io credo che un qualsiasi <strong>sindaco</strong> che si r<strong>it</strong>enga degno<br />

di questo nome debba ascoltare qualsiasi fioca voce<br />

che si ode prima che essa si tramuti in grido, perché<br />

anche il più misero ab<strong>it</strong>ante di un’oasi del deserto ha<br />

dir<strong>it</strong>to di essere ascoltato e creduto senza essere preso<br />

in giro. In nome di questi dir<strong>it</strong>ti, dei più fondamentali<br />

dir<strong>it</strong>ti dell’uman<strong>it</strong>à, le chiedo di prestare orecchio a<br />

questa voce e di porre fine allo strazio di questa come<br />

di tante altre <strong>fa</strong>miglie delle salicelle ma anche di tutt’<strong>Afrago<strong>la</strong></strong>.<br />

Le chiedo di non <strong>fa</strong>re il menefreghista e di non<br />

illudere tutti con <strong>fa</strong>lse e grandi promesse ma di <strong>fa</strong>re<br />

piccole e concrete azioni che migliorino il vivere civile.<br />

Grazie. La saluto.<br />

Maria Brancato<br />

5<br />

di Sissy Cantalupo


6<br />

A<br />

FRAGOLA – Tre settimane sono passate<br />

da quando il <strong>sindaco</strong> Vincenzo Nespoli<br />

ha creato dal notaio <strong>la</strong> Stu, società di trasformazione<br />

urbana, senza comunicare nul<strong>la</strong> di<br />

ufficiale ai consiglieri e al<strong>la</strong> maggioranza. Dopo<br />

il consiglio comunale <strong>sul</strong> bi<strong>la</strong>ncio, gli stessi<br />

consiglieri del Pdl e gli assessori “elemosinavano”<br />

notizie per capire cosa si ce<strong>la</strong>sse di così<br />

tanto imbarazzante dietro <strong>la</strong> nomina dei vertici<br />

del<strong>la</strong> Stu. Soprattutto sui revisori dei conti. In<br />

au<strong>la</strong> il consigliere dell’opposizione Gennaro<br />

Giustino lo ha chiesto al <strong>sindaco</strong> diverse volte.<br />

Lo ha sfidato a più riprese: “Ci dici chi sono i<br />

nomi dei revisori dei conti del<strong>la</strong> Stu?”. Nessuna<br />

risposta. Vincenzo Nespoli imbarazzato, <strong>fa</strong>ccia<br />

bianca, sguardo abbassato, rimasto senza voce<br />

e senza lingua. Ufficialmente non ha nemmeno<br />

comunicato al consiglio comunale l’intero<br />

organigramma. Sve<strong>la</strong>to qualche ora dopo dal<br />

portale d’informazione www.napolimetropoli.<br />

<strong>it</strong>. Mettiamo insieme i pezzi del mosaico e poi<br />

capiremo pure perché Nespoli ha tentato fino<br />

all’ultimo di tenere i nomi nascosti in un cassetto.<br />

Ne scoprirete davvero delle belle.<br />

<strong>Il</strong> giorno 26 settembre 2011, presso lo studio<br />

dell’avvocato Lorenzo Lentini, al<strong>la</strong> presenza<br />

del notaio Aniello Ca<strong>la</strong>brese di Pagani, il <strong>sindaco</strong><br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> Vincenzo Nespoli ha cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o<br />

<strong>la</strong> Stu, una società che si occuperà del<strong>la</strong><br />

realizzazione di interventi di trasformazione<br />

urbana del terr<strong>it</strong>orio comunale “individuati di<br />

volta in volta attraverso le delibere del civico<br />

consesso”. L’organigramma. Nunzio Boccia,<br />

fedele dirigente all’Utc di Vincenzo Nespoli,<br />

nominato direttore tecnico mentre a Car<strong>la</strong> Picardi,<br />

altra figura chiave del<strong>la</strong> burocrazia comunale<br />

e pi<strong>la</strong>stro del sistema, è stata affidata<br />

<strong>la</strong> poltrona di direttore generale. Tre incarichi<br />

nel Cda: Rocco Fusco, presidente, con una<br />

indenn<strong>it</strong>à di 1.700 euro circa al mese; Mauro<br />

Di Palo, esponente del<strong>la</strong> “Destra”, è il vicepresidente<br />

con un mensile di circa 1.150 euro e<br />

Ferdinando Chianese, unico componente, che<br />

avrà lo stesso rimborso spese di Di Palo.<br />

Alcuni dubbi sovvengono immediatamente. Su<br />

Mauro Di Palo ci sono accertamenti in corso<br />

in quanto <strong>la</strong> sua <strong>fa</strong>miglia avrebbe un contenzioso<br />

col Municipio, arrivato fino in Procura, per<br />

alcune osservazioni al Piano dei 5 Comuni non<br />

recep<strong>it</strong>e dal consiglio comunale. Un “pool” di<br />

avvocati sta verificando se sussiste l’ipotesi di<br />

incompatibil<strong>it</strong>à con <strong>la</strong> carica che gli è stata affidata.<br />

L’opposizione dichiara che solleverà <strong>la</strong><br />

questione anche innanzi al segretario comunale<br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> dottoressa Lea Baron. Mauro Di<br />

Palo non par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> vicenda, spiega solo i motivi<br />

al<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> sua nomina: “<strong>Il</strong> mio incarico<br />

nasce da lontano – spiega Di Palo – e rientra<br />

in una promessa che Vincenzo Nespoli ha <strong>fa</strong>tto<br />

anni <strong>fa</strong> a me ed al part<strong>it</strong>o che rappresento. Con<br />

l’ingresso in amministrazione del<strong>la</strong> Destra,<br />

spero che ci sia un nuovo s<strong>la</strong>ncio per garantire<br />

sviluppo al terr<strong>it</strong>orio”. Insomma, l’incarico a<br />

Di Palo rientra nell’accordo con gli esponenti<br />

del part<strong>it</strong>o di Storace, i quali al ballottaggio alle<br />

Amministrative del 2008 hanno sostenuto il<br />

<strong>sindaco</strong> in carica nel<strong>la</strong> tornata del ballottaggio.<br />

Loro hanno garant<strong>it</strong>o i voti, Nespoli garantisce<br />

al rappresentante del<strong>la</strong> destra visibil<strong>it</strong>à e una<br />

poltrona .<br />

<strong>Il</strong> presidente del Cda, Rocco Fusco, invece, si<br />

mostra nervoso: “No comment, no comment,<br />

no comment, no comment, no comment”. E<br />

attacca il telefono senza nemmeno salutare.<br />

Senza nemmeno ascoltare <strong>la</strong> domanda. Questione<br />

di educazione e di imbarazzo. <strong>Il</strong> perché<br />

lo capiremo più avanti. Ferdinando Chianese<br />

già candidato alle ultime amministrative nel<br />

Pdl (150 voti circa) è il nome che ri<strong>sul</strong>ta essere<br />

stato indicato dal gruppo consiliare del popolo<br />

del<strong>la</strong> libertà. Restiamo al resto dell’organigramma.<br />

<strong>Il</strong> collegio dei revisori dei conti, i cui<br />

nomi sono stati tenuti in un cassetto e coperti<br />

dal “segreto di Stato”. <strong>Il</strong> mistero è stato sve<strong>la</strong>to<br />

dal portale www.napolimetropoli.<strong>it</strong>. <strong>Il</strong> presidente<br />

è Filomena Marciello di Casoria; Pierpaolo<br />

Amiranda di Napoli, viale Colli Aminei<br />

24, e Narciso Ciavatta, nato a Procida e residente<br />

a Napoli, i due componenti. I supplenti:<br />

Enrico Fiorellinetto di Cerco<strong>la</strong> e Maria Astarel<strong>la</strong><br />

nata a Maddaloni e residente ad Acerra.<br />

Un primo rilievo è che non c’è nemmeno un<br />

professionista di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>. <strong>Il</strong> Comune è una<br />

colonia del <strong>sindaco</strong>-senatore da sfruttare per i<br />

suoi “interessi pol<strong>it</strong>ici”. Altro rilievo. Sul<strong>la</strong> carta<br />

ri<strong>sul</strong>ta che il direttore tecnico e quello generale<br />

siano stati nominati da Rocco Fusco, da<br />

Mauro Di Palo e Ferdinando Chianese. Scelti e<br />

nominati, solo <strong>sul</strong><strong>la</strong> carta, dal Cda. Direte, cosa<br />

c’è di male? Una cosa so<strong>la</strong>. Hanno <strong>fa</strong>tto queste<br />

nomine ratificando le indicazioni di Vincenzo<br />

Nespoli mentre nell’atto cost<strong>it</strong>utivo del<strong>la</strong> Stu,<br />

l’articolo 18 rec<strong>it</strong>a: “Qualora sia insediato un<br />

consiglio di amministrazione, il <strong>sindaco</strong> del Comune<br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, sent<strong>it</strong>a <strong>la</strong> giunta municipale<br />

inderogabilmente, elegge fra i suoi membri il<br />

presidente”. Cosa che non è avvenuta. Una settimana<br />

dopo il 26 settembre, ossia il giorno di<br />

cost<strong>it</strong>uzione del<strong>la</strong> Stu e delle re<strong>la</strong>tive nomine,<br />

né <strong>la</strong> giunta né il Consiglio sapeva nul<strong>la</strong>. Non<br />

conoscevano nemmeno i cognomi dei prescelti<br />

ad occupare quelle poltrone. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> interrogato<br />

nel<strong>la</strong> riunione dei capogruppo ha prefer<strong>it</strong>o<br />

non rispondere. E lo scenario si è ripetuto<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • SCANDALO STU: PROFESSIONISTI COL “SO<br />

Un revisore dei conti rinviato a giudizio in un’i<br />

Si chiama Pierpaolo Amiranda. L’indagine: un commercialista finto organizza<br />

dal redd<strong>it</strong>o pari al 19 per cento delle spese mediche sostenute. Metà finiv<br />

dopo 15 giorni,<br />

a conclusione<br />

del civico consesso<br />

<strong>sul</strong> bi<strong>la</strong>ncio.<br />

Niente di<br />

niente. I nomi<br />

li hanno appresi<br />

da Mosaico<br />

e dal portale<br />

napolimetropoli.<strong>it</strong>.<br />

Ancora.<br />

L’articolo 21<br />

dello statuto rec<strong>it</strong>a:<br />

“L’organo<br />

amministrativo<br />

è competente Mauro Di Palo componente CDA<br />

a nominare il<br />

direttore generale ed il direttore tecnico del<strong>la</strong><br />

società, <strong>sul</strong><strong>la</strong> scorta del parere obbligatorio<br />

e vinco<strong>la</strong>nte del<strong>la</strong> giunta municipale del Comune<br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>. In deroga a quanto previsto<br />

in epigrafe, i suddetti potranno essere espressamente<br />

designati dal Comune di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong><br />

nell’atto cost<strong>it</strong>utivo, con obbligo di successiva<br />

nomina da parte dell’organo amministrativo”.<br />

Nul<strong>la</strong> di tutto questo è successo. Nello studio<br />

del notaio Nespoli ha tirato fuori i nomi e così<br />

sia. Dov’è il parere “vinco<strong>la</strong>nte e obbligatorio”<br />

del<strong>la</strong> giunta? Magari le carte le metteranno a<br />

posto. Gli assessori non sono ma<strong>rione</strong>tte, non<br />

può passare il principio che sono lì per lo stipendio,<br />

ma dopo venti giorni dal<strong>la</strong> nomina<br />

ancora non hanno tutti una comunicazione<br />

ufficiale del loro <strong>sindaco</strong>. Certo non possono<br />

dire che è tutto apposto. Nei <strong>fa</strong>tti, non possono<br />

smentire nemmeno le loro reazioni dopo il<br />

26 settembre. Non sapevano nul<strong>la</strong>. Anzi, si affrettarono<br />

a gettare acqua <strong>sul</strong> fuoco spiegando<br />

che “il <strong>sindaco</strong> Nespoli ha formato <strong>la</strong> Stu ed<br />

avrebbe informato <strong>la</strong> giunta, <strong>la</strong> maggioranza e<br />

il Consiglio appena tornava da Roma con una<br />

comunicazione ufficiale”. Che non è mai arrivata.<br />

Da Roma Nespoli è tornato diverse volte,<br />

si è presentato pure in au<strong>la</strong> ma non ha detto nul<strong>la</strong>.<br />

Nemmeno di fronte agli interrogativi posti<br />

dal consigliere Giustino. Come detto, Nespoli<br />

si è sottratto al confronto con <strong>la</strong> testa abbassata<br />

e <strong>la</strong> lingua in go<strong>la</strong>. Mistero e tanto imbarazzo.<br />

Perché tanti misteri sui nomi di soggetti individuati<br />

per amministrare soldi pubblici? Senza<br />

dimenticare l’articolo 22 dello statuto: “La<br />

nomina del presidente del collegio dei revisori<br />

spetta inderogabilmente al <strong>sindaco</strong> del Comune<br />

di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, sent<strong>it</strong>a <strong>la</strong> giunta”. Nespoli ha<br />

ottemperato al<strong>la</strong> disposizione, tranne le ultime<br />

tre parole: sent<strong>it</strong>a <strong>la</strong> giunta. Ha scelto lui i revisori<br />

dei conti e i nomi non li ha comunicai agli


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

LITO” PEDIGREE<br />

nchiesta su truffe al sistema san<strong>it</strong>ario e fiscale<br />

va finte operazioni chirurgiche per “clienti”, i quali sfruttavano <strong>la</strong> detrazione<br />

a nelle tasche dei finti ma<strong>la</strong>ti, l’altra metà nelle tasche dell’organizzazione<br />

assessori nemmeno dopo <strong>la</strong> seduta dal notaio. E<br />

gli assessori, mortificati a più riprese, abbassano<br />

<strong>la</strong> testa e ingoiano l’ennesimo rospo. <strong>Il</strong> tema<br />

comincia ad assumere i contorni di una questione<br />

di autorevolezza e di dign<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong><br />

non può immaginare di aver formato un governo<br />

a lui ideale, con assessori che devono stare<br />

lì, ad aval<strong>la</strong>re ogni tipo di scelta, quando e se<br />

r<strong>it</strong>iene di informali, consapevole che nessuno<br />

degli amministratori ha il coraggio di reagire.<br />

A propos<strong>it</strong>o, tra i primi adempimenti del Cda<br />

del<strong>la</strong> Stu, è previsto il r<strong>it</strong>iro dei dieci decimi del<br />

cap<strong>it</strong>ale presso <strong>la</strong> banca dove sono depos<strong>it</strong>ati i<br />

soldi. <strong>Il</strong> prelievo sarà <strong>fa</strong>tto di sicuro, ad essere<br />

delegato è stato il presidente Rocco Fusco, nessuno<br />

però sa ancora dirci dove finiranno quei<br />

bigliettoni.<br />

Per quanto grave, tutto qui lo scandalo? Se così<br />

fosse, nessuno capirebbe perché il <strong>sindaco</strong>-senatore<br />

Nespoli ha tentato di coprire, ha tentato<br />

di nascondere il più possibile i nomi dei revisori<br />

dei conti. Perché? Nessuno lo ha ancora cap<strong>it</strong>o.<br />

O meglio, nessuno lo poteva capire. Lo sveliamo<br />

in questo articolo.<br />

Prima rilevazione. Pierpaolo Amiranda: viale<br />

Colli Aminei 24. Strano segno del destino.<br />

Viale Colli Aminei 24 è un indirizzo già noto<br />

agli afragolesi. Ri<strong>sul</strong>ta nell’ordinanza re<strong>la</strong>tiva<br />

al<strong>la</strong> “Sean immobiliare” vicino al nome di<br />

Maurizio Matacena, dottore commercialista<br />

e coinvolto nello scandalo del<strong>la</strong> specu<strong>la</strong>zione<br />

immobiliare del <strong>sindaco</strong> Nespoli a base di<br />

bancarotta fraudolenta e ricic<strong>la</strong>ggio di denaro<br />

proveniente dal <strong>fa</strong>llimento dell’ist<strong>it</strong>uto di vigi<strong>la</strong>nza<br />

“La Gazzel<strong>la</strong>”. E’ solo uno strano segno<br />

del destino? Vedremo. Per il momento sottolineiamo<br />

quello che appare un dettaglio. Importante<br />

ma pur sempre un dettaglio. Da solo non<br />

in grado di giustificare né l’omertà del <strong>sindaco</strong><br />

a tenere riservati i nomi, né <strong>la</strong> reazione stizz<strong>it</strong>a e<br />

maleducata di Rocco Fusco. E’ apparso sub<strong>it</strong>o<br />

evidente che c’era dell’altro. Chissà cosa. Niente<br />

paura. Un altro tassello è a posto. Pierpaolo<br />

Amiranda, componente del collegio dei revisori<br />

dei conti del<strong>la</strong> Stu, è stato rinviato a giudizio<br />

in un’inchiesta di rilevanza nazionale: 17<br />

arresti e 12 indagati. Con 900 persone coinvolte.<br />

Di cosa si tratta? Indovinate? Truf<strong>fa</strong> allom<br />

Stato e <strong>fa</strong>tture <strong>fa</strong>lse. Un sistema geniale. Un<br />

commercialista finto organizzava finte operazioni<br />

chirurgiche per “clienti”, i quali sfruttavano<br />

il fisco che prevede <strong>la</strong> detrazione dal redd<strong>it</strong>o<br />

pari al 19 per cento delle spese mediche sostenute.<br />

Di questo 19 per cento incassato in maniera<br />

fraudolenta, metà finiva nelle tasche dei finti<br />

ma<strong>la</strong>ti, l’altra metà nelle tasche dell’organizzazione.<br />

Un sistema perverso smascherato dopo<br />

una lunga inchiesta dagli investigatori del Co-<br />

mando Provinciale del<strong>la</strong> Guardia di Finanza di<br />

Napoli (coordinati dal Generale di Brigata Giovanni<br />

Mainolfi). Un bl<strong>it</strong>z con numeri da capogiro:<br />

oltre alle 17 persone portate in carcere sono<br />

indagate almeno altre 900 persone, e <strong>la</strong> mole<br />

di spese san<strong>it</strong>arie f<strong>it</strong>tizie si aggira intorno ai 14<br />

milioni di euro solo a Napoli. Ma l’indagine si è<br />

estesa all’intero terr<strong>it</strong>orio nazionale. La Stu viene<br />

partor<strong>it</strong>a dal consiglio comunale in maniera<br />

“anoma<strong>la</strong>” e nasce e cresce in maniera strana.<br />

Non si capisce ad esempio – tra l’altro – perché<br />

si è andati presso lo studio di un avvocato di<br />

Salerno al<strong>la</strong> presenza di un notaio di Pagani e,<br />

non si è previsto, invece, che il notaio venisse<br />

presso <strong>la</strong> casa comunale di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, attesa<br />

l’eccezional<strong>it</strong>à dell’evento. La Stu è <strong>la</strong> prima ed<br />

unica società di azioni del comune. Ma queste<br />

sono sensibil<strong>it</strong>à che non appartengono ne al <strong>sindaco</strong><br />

ne a chi lo consiglia. Vi basta questo per<br />

capire perché il <strong>sindaco</strong> teneva secretati i nomi<br />

e perché Rocco Fusco ancora prima di ascolta-<br />

AFRAGOLA - Martedì 11. us il presidente<br />

del Collegio dei Revisori dott. Paolo Lista ha<br />

rassegnato il mandato ricevuto dal Consiglio<br />

Comunale meno di due mesi or sono. Era il<br />

27 luglio scorso che il Consiglio Comunale<br />

deliberava <strong>la</strong> nomina del nuovo Collegio<br />

con l’intento di spazzare via tutti i pregiudizi<br />

precedenti. <strong>Il</strong> dott. Palo Lista, presidente del<br />

nuovo Collegio ancora fresco d’insediamento,<br />

si è dimesso. <strong>Il</strong> dott. Lista <strong>la</strong>scia l’incarico<br />

in procinto di adempimenti importanti quali<br />

<strong>la</strong> sottoscrizione del Certificato al Bi<strong>la</strong>ncio<br />

2011, licenziato dal precedente Collegio con<br />

parere non <strong>fa</strong>vorevole, <strong>la</strong> sottoscrizione del<br />

Conto Annuale per <strong>la</strong> ricognizione delle spese<br />

del personale dell’Ente, da sempre tallone<br />

di Achille delle spese di funzionamento del<br />

Comune, ed in ultimo il Rendiconto di Gestione<br />

anno 2010 adempimento già postergato<br />

dall’amministrazione comunale per ragioni<br />

non ben precisate, anche in questo caso il<br />

precedente Collegio si è espresso con parere<br />

non <strong>fa</strong>vorevole. Forse le questioni sono tutte<br />

di mer<strong>it</strong>o altro che pregiudizi! L’unico parere<br />

che il Collegio presieduto dal dott. Paolo Lista<br />

ha licenziato, in linea con le valutazione<br />

dei precedenti Revisori, è stato quello re<strong>la</strong>tivo<br />

al riequilibrio con lo stato di attuazione dei<br />

re <strong>la</strong> domanda del<br />

cronista ha reag<strong>it</strong>o<br />

con un ripetuto<br />

“no comment?”,<br />

attaccando il telefono<br />

senza nemmeno<br />

salutare?<br />

Hanno scelto i<br />

revisori dei conti<br />

del<strong>la</strong> Stu. Non<br />

serviva un bando.<br />

Era inutile. A prima<br />

vista si nota<br />

immediatamente<br />

che i professionisti<br />

incaricati hanno<br />

Vincenzo Nespoli<br />

i curricu<strong>la</strong> che il primo c<strong>it</strong>tadino preferisce di<br />

più. Rocco Fusco si metta l’anima in pace: “No<br />

comment, no comment, no comment, no cmment”.<br />

Non c’è nul<strong>la</strong> da commentare. Bastano<br />

i <strong>fa</strong>tti.<br />

Si dimette Paolo lista presidente del<br />

collegio dei revisori dei conti del comune<br />

programmi<br />

Bi<strong>la</strong>ncio di<br />

Previsione<br />

2011 destando<br />

non poche<br />

perpless<strong>it</strong>à,<br />

finanche il<br />

Sindaco in<br />

seno all’ultimoConsiglioComunale<br />

del<br />

07.10.2011<br />

non ha omesso<br />

di rap-<br />

Paolo Lista<br />

presentarle.<br />

Oramai è palese che <strong>la</strong> struttura burocratica<br />

dell’Ente si è distinta, in diversi momenti topici<br />

del<strong>la</strong> gestione, più per l’arb<strong>it</strong>rarietà che<br />

per <strong>la</strong> pedissequa osservanza del<strong>la</strong> norma. Le<br />

dimissioni del dott. Palo Lista sono per l’amministrazione<br />

comunale l’ennesima tego<strong>la</strong>,<br />

naturalmente i <strong>fa</strong>tti che hanno determinato <strong>la</strong><br />

scelta del professionista sono prettamente di<br />

ordine personale, resta il <strong>fa</strong>tto però che una<br />

diversa chiave di lettura non può escludersi.<br />

Gli osservatori attenti, gli addetti ai <strong>la</strong>vori potranno<br />

trarre tutte le conclusioni del caso.<br />

7


8<br />

AFRAGOLA - ALTRO SCANDALO SULL’APPALTO DEI TRIBUTI<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

<strong>la</strong> “Geset” incassa e i c<strong>it</strong>tadini le pagano i locali e le utenze<br />

<strong>Il</strong> cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to d’appalto all’art. 19 prevede che dopo 30 giorni dal<strong>la</strong> firma del contratto l’azienda deve disporre<br />

di uffici e macchinari propri. Pena <strong>la</strong> rescissione. Dopo 90 giorni utilizza <strong>la</strong> sede e i telefoni del Comune<br />

A<br />

AFRAGOLA – Altro appalto, altro<br />

scandalo. Ciò che in altri Comuni<br />

cost<strong>it</strong>uirebbe uno scandalo, ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong><br />

ormai passa tutto sotto silenzio. Una<br />

c<strong>it</strong>tà narcotizzata. E’ arrivato il momento<br />

dell’appalto per l’affidamento del servizio<br />

di riscossione dei tributi. La gara è stata vinta<br />

dal<strong>la</strong> società “Geset”, <strong>la</strong> quale si è vista<br />

aggiudicare il servizio in via provvisoria il<br />

29 aprile 2010. <strong>Il</strong> contratto, invece, è stato<br />

sottoscr<strong>it</strong>to a luglio. Insomma, <strong>la</strong> “Geset”<br />

<strong>la</strong>vora ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> già da<br />

più di 4 mesi. Un elemento<br />

da non trascurare. Determinante<br />

ai fini del<strong>la</strong> valutazione<br />

del caso. Leggiamo<br />

prima l’articolo 19 del<br />

cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to d’appalto: “<strong>Il</strong><br />

concessionario – è scr<strong>it</strong>to<br />

nel cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to - si impegna<br />

entro 30 giorni dal<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong><br />

del contratto, pena <strong>la</strong><br />

risoluzione dello stesso, e<br />

per tutta <strong>la</strong> durata dell’incarico,<br />

a tenere aperto nel<br />

terr<strong>it</strong>orio del Comune di<br />

<strong>Afrago<strong>la</strong></strong> con spese a suo<br />

carico, un idoneo ufficio di<br />

ricevimento dell’utenza…<br />

L’ufficio dovrà essere dotato<br />

di attrezzature informatiche di tecnologia<br />

avanzata (computers, fotocopiatrici,<br />

etc.) nonché di tutti i servizi necessari al<strong>la</strong><br />

<strong>fa</strong>cil<strong>it</strong>azione delle comunicazioni (telefono,<br />

<strong>fa</strong>x, posta elettronica)…”. Pure in questo<br />

caso l’<strong>it</strong>aliano è chiaro: entro 30 giorni<br />

dal<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> del contratto, “Geset” deve disporre<br />

di un suo ufficio ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, dotato<br />

di ogni tipo di tecnologia e utenze, al fine<br />

dello svolgimento del servizio <strong>sul</strong> terr<strong>it</strong>orio<br />

c<strong>it</strong>tadino. Non siamo ad un mese dal<strong>la</strong> firma<br />

del contratto. Ma a quattro mesi e nul<strong>la</strong> è<br />

stato rispettato. La “Geset” sapere dove ha<br />

gli uffici? Al piano terra del Comune. Nei<br />

locali del Comune, utilizzando <strong>la</strong> luce del<br />

Comune, l’energia elettrica del Comune, le<br />

scrivanie del Comune, i telefoni del Comune,<br />

le fotocopiatrici del Comune, il toner del<br />

Comune, <strong>la</strong> stampante del Comune, le linee<br />

telefoniche del Comune. E persino <strong>la</strong> carta<br />

del Municipio. La “geset” incassa i soldi e<br />

i c<strong>it</strong>tadini le pagano le spese. Basta questo,<br />

ai sensi del cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to d’appalto, per prov-<br />

vedere con urgenza al<strong>la</strong> rescissione del contratto.<br />

Invece no. Sono passati, ribadiamo, 4<br />

mesi dal<strong>la</strong> stipu<strong>la</strong> del contratto, il cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to<br />

non è stato rispettato, i costi che dovevano<br />

gravare <strong>sul</strong>l’azienda ricadono <strong>sul</strong>le spalle<br />

dei contribuenti e l’amministrazione ha<br />

messo a disposizione del<strong>la</strong> “Geset” pure <strong>la</strong><br />

d<strong>it</strong>ta che si occupa delle pulizie del Pa<strong>la</strong>zzo<br />

comunale. Insomma, rega<strong>la</strong>no l’ufficio,<br />

<strong>fa</strong>nno risparmiare al<strong>la</strong> “Geset” il consumo<br />

di corrente elettrica, il consumo delle linee<br />

telefoniche, gli risparmiano persino il costo<br />

del toner nel<strong>la</strong> stampante e nel <strong>fa</strong>x, e per di<br />

più gli puliscono e gli ordinano pure l’ufficio.<br />

I business è bello e pronto. Si tratta<br />

di un’operazione, l’ennesima da cifre da<br />

capogiro. Immaginate. A questa d<strong>it</strong>ta spetta<br />

il servizio che riguarda l’accertamento e<br />

<strong>la</strong> riscossione dell’imposta comunale sugli<br />

immobili, Ici; del<strong>la</strong> tassa smaltimento rifiuti<br />

solidi urbani, Tarsu; dell’imposta comunale<br />

<strong>sul</strong><strong>la</strong> pubblic<strong>it</strong>à, dei dir<strong>it</strong>ti <strong>sul</strong>le pubbliche<br />

affissioni, e del<strong>la</strong> riscossione coattiva del<br />

canone sui consumi idrici”. Già di per sé,<br />

<strong>la</strong> scelta di esternalizzare i servizio Tributi è<br />

apparsa agli occhi di tutte le forze pol<strong>it</strong>iche<br />

come una follia. Non c’è agli atti un’analisi<br />

del rapporto costi-benefici. Per di più in un<br />

settore che aveva iniziato a funzionare come<br />

un orologio svizzero grazie al<strong>la</strong> sinergia tra<br />

il dirigente Marco Chiauzzi, <strong>la</strong> responsabile<br />

del servizio Giovanna Romano e Afragol@<br />

net. Inoltre, se si è deciso di esternalizzarlo<br />

e si mettono dei paletti nel cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to che, di<br />

<strong>fa</strong>tto, escludono <strong>la</strong> partecipazione all’appalto<br />

di altre aziende, il comp<strong>it</strong>o dell’amministrazione<br />

è di tute<strong>la</strong>re l’interesse pubblico,<br />

ossia quello di garantire nel caso specifico<br />

il rispetto dei paletti che proprio lei ha stabil<strong>it</strong>o.<br />

Mi spiego meglio. Se nel cap<strong>it</strong>o<strong>la</strong>to<br />

c’è scr<strong>it</strong>to che l’azienda che vince l’appalto<br />

deve disporre di un ufficio <strong>sul</strong> terr<strong>it</strong>orio,<br />

magari diverse società hanno deciso di soprassedere<br />

perché non dispongono di locali<br />

o perché hanno cap<strong>it</strong>o che con quei costi<br />

non ne valeva <strong>la</strong> pena partecipare. Fatta<br />

<strong>la</strong> selezione, che cosa succede? Che<br />

si presenta <strong>la</strong> “Geset”, vince <strong>la</strong> gara ed<br />

il Comune le rega<strong>la</strong> i locali, le attrezzature<br />

e tutte le utenze per svolgere il<br />

servizio. Soldi che sborsa <strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à<br />

e che risparmia l’imprend<strong>it</strong>ore. La domanda<br />

sorge spontanea: in cambio di<br />

cosa? Perché questo silenzio omertoso<br />

dell’amministrazione? Perché tanti<br />

<strong>fa</strong>vori ai privati <strong>sul</strong><strong>la</strong> pelle dei contribuenti?<br />

Uno scandalo che può essere<br />

annoverato nel<strong>la</strong> voce di “danno erariale”.<br />

E non è <strong>la</strong> prima volta che l’amministrazione<br />

Nespoli rega<strong>la</strong> proprie strutture<br />

o le mette a disposizione di privati<br />

imprend<strong>it</strong>ori a cifre irrisorie. Non<br />

vogliamo par<strong>la</strong>re del<strong>la</strong> sol<strong>it</strong>a storia,<br />

anche questa ormai divenuta consuetudine,<br />

del<strong>la</strong> spartizione pol<strong>it</strong>ica dei posti di <strong>la</strong>voro<br />

assegnati ai <strong>fa</strong>miliari degli assessori, dei<br />

consiglieri ed agli amici dei potenti. Ci sono<br />

però tanti <strong>la</strong>ti oscuri ancora da scoprire. Parliamo,<br />

ad esempio, del servizio affissioni.<br />

Sempre affidato al<strong>la</strong> “Geset”. Primo punto:<br />

nel passaggio di cantiere, gli operai che<br />

prima <strong>la</strong>voravano per <strong>la</strong> Gosaf, sono passati<br />

al<strong>la</strong> nuova società a costi ridotti e allo<br />

stesso tempo hanno inser<strong>it</strong>o nell’organico<br />

un nuovo attacchino che si vanta di essere<br />

il “cumpariello” del <strong>sindaco</strong> Vincenzo Nespoli.<br />

Sapete cosa gli è successo al<strong>la</strong> prima<br />

usc<strong>it</strong>a per le affissioni ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>? Multato<br />

dai vigili urbani. Volete pure sapere perché?<br />

Svolgeva il servizio per conto del<strong>la</strong> “Geset”<br />

a bordo di un’automobile sprovvista di assicurazione.<br />

L’opposizione annuncia una<br />

mozione finalizzata al<strong>la</strong> revoca dell’appalto<br />

nonché una lettera al<strong>la</strong> Corte dei conti. Soperchiato<br />

l’ennesimo pentolone.


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • VINCENZO DE STEFANO EVITA LO SCIOGLIMENTO<br />

Falco & Iazzetta: ecco i Raf<strong>fa</strong>ele che <strong>fa</strong>nno impazzire il <strong>sindaco</strong><br />

Passa il riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio: 13 voti a <strong>fa</strong>vore e 12 contrari. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> salvo per miracolo. L’Api non si presenta<br />

in au<strong>la</strong>. Biagio Castaldo trema: bisogna rieleggere il presidente del Consiglio e l’ufficio di presidenza<br />

A<br />

Felice Espos<strong>it</strong>o<br />

FRAGOLA – Riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio<br />

in au<strong>la</strong>. Rischio scioglimento. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong><br />

supera pure quest’altro fosso, tra mille<br />

capriole e tanta fortuna. Segno evidente che<br />

non c’è una maggioranza pol<strong>it</strong>ica che persegue<br />

un’idea di c<strong>it</strong>tà. Lo abbiamo scr<strong>it</strong>to tante volte.<br />

Singoli consiglieri pronti a barattare il loro voto<br />

in Assise in cambio di prebende. Ri<strong>sul</strong>tato finale<br />

del<strong>la</strong> votazione, il riequilibrio passa per un solo<br />

voto. Tredici di maggioranza contro i dodici di<br />

opposizione. Quest’ultima ha dovuto soccombere<br />

per l’assenza forzata di Biagio Montefusco di Fli<br />

e Francesco Petrellese di Rinasc<strong>it</strong>a impegnato in<br />

un convegno medico in Sardegna. Determinante, a<br />

conti <strong>fa</strong>tti, l’assenza di Aniello Silvestro dell’Api.<br />

<strong>Il</strong> quale è ancora sospeso: messo in una s<strong>it</strong>uazione<br />

di grande imbarazzo dall’ex <strong>sindaco</strong> di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong><br />

Santo Salzano e dal coordinatore del suo part<strong>it</strong>o<br />

(nonché <strong>sindaco</strong> di Card<strong>it</strong>o) Peppe Barra che lo<br />

vorrebbero in maggioranza. Nel frattempo però,<br />

<strong>la</strong> sua assenza, ha permesso al primo c<strong>it</strong>tadino di<br />

ev<strong>it</strong>are lo scioglimento anticipato del Consiglio.<br />

Nonostante l’es<strong>it</strong>o “pos<strong>it</strong>ivo”, nel<strong>la</strong> coalizione<br />

di governo, soprattutto nel Pdl, c’è grande<br />

fibril<strong>la</strong>zione. Assenti Raf<strong>fa</strong>ele Falco e Raf<strong>fa</strong>ele<br />

Iazzetta, i quali hanno posto da tempo problemi<br />

seri <strong>sul</strong><strong>la</strong> gestione del part<strong>it</strong>o a livello locale<br />

caratterizzata da una mancanza di partecipazione<br />

e guida pol<strong>it</strong>ica. Lamentano <strong>la</strong> scarsa efficienza di<br />

alcuni dirigenti, il mancato raggiungimento degli<br />

obiettivi programmatici, ma soprattutto lo scarso<br />

coinvolgimento nelle scelte amministrative,<br />

spesso condannando i metodi utilizzati dal primo<br />

c<strong>it</strong>tadino che hanno poco di pol<strong>it</strong>ica e molto di<br />

autor<strong>it</strong>arismo. Falco e Iazzetta non sono disposti<br />

a <strong>fa</strong>re da “mazza”, o a “reggere il moccolo” a<br />

chicchessia. Non sono disposti a ratificare scelte<br />

assunte altrove. Ecco perché il primo c<strong>it</strong>tadino<br />

ha dovuto raccattare durante <strong>la</strong> riunione del<br />

civico consesso i consiglieri in giro per <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà.<br />

C<strong>la</strong>moroso il caso di Raf<strong>fa</strong>ele Fusco, sempre del<br />

Pdl, arrivato poco prima del<strong>la</strong> votazione in quanto<br />

il vice<strong>sindaco</strong> Antonio Pannone lo ha recuperato,<br />

a seduta in corso, durante una cerimonia religiosa<br />

al<strong>la</strong> chiesa del Rosario. Mentre per portare in au<strong>la</strong><br />

Cristina Acri, impegnata altrove, c’è stato un<br />

continuo pressing telefonico. Sol<strong>it</strong>o copione. <strong>Il</strong><br />

<strong>sindaco</strong>, comunque, incassa il ri<strong>sul</strong>tato grazie al<br />

voto determinante del consigliere Vincenzo De<br />

Ste<strong>fa</strong>no. Esterno al Pdl, è lui il tredicesimo che<br />

mantiene in v<strong>it</strong>a <strong>la</strong> maggioranza e l’esecutivo.<br />

Diverse le telefonate del primo c<strong>it</strong>tadino al<br />

consigliere De Ste<strong>fa</strong>no preoccupato per <strong>la</strong> sua<br />

assenza. Dopo un dibatt<strong>it</strong>o che ha visto l’assessore<br />

Angelo Capone leggere <strong>la</strong> scarna re<strong>la</strong>zione<br />

in modo lentissimo, interval<strong>la</strong>ndo <strong>la</strong> lettura da<br />

lunghe bevute di acqua, al sol fine di permettere al<br />

<strong>sindaco</strong> di raggiungere <strong>la</strong> risicata “maggioranza”<br />

in au<strong>la</strong> e, dopo l’intervento – per niente attinente<br />

all’ordine del giorno – del consigliere Nico<strong>la</strong><br />

Fontanel<strong>la</strong>, anch’esso finalizzato al recupero in<br />

au<strong>la</strong> dei consiglieri Fusco, Acri e De Ste<strong>fa</strong>no il<br />

riequilibrio passa per il rotto del<strong>la</strong> cuffia. Ancora<br />

una volta senza una maggioranza consiliare di 16<br />

consiglieri. I malumori nel part<strong>it</strong>o di Berlusconi<br />

crescono sempre di più. Non solo in Consiglio, ma<br />

pure in giunta. Come ad esempio l’assessore Angelo<br />

Capone, che nonostante <strong>la</strong> brutta figura di dover<br />

leggere una re<strong>la</strong>zione di poche righe in tantissimo<br />

tempo, per permettere al <strong>sindaco</strong> di recuperare i<br />

cocci del<strong>la</strong> sua “maggioranza”, non riesce più ad<br />

adeguarsi al sistema. Non riesce ad inserirsi in un<br />

contesto dove a <strong>fa</strong>re da col<strong>la</strong>nte non è <strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica<br />

ma interessi singoli e di parte che mortificano le<br />

<strong>Il</strong> consigliere Pelliccia con Casini<br />

ist<strong>it</strong>uzioni locali e <strong>la</strong> collettiv<strong>it</strong>à. Stesso disagio<br />

per l’assessore vice<strong>sindaco</strong> Antonio Pannone,<br />

accusato (insieme all’assessore Angelo Capone e<br />

a qualche consigliere comunale Pdl) dal <strong>sindaco</strong><br />

– in piena seduta consiliare – di tenere rapporti<br />

troppo stretti con il consigliere di opposizione<br />

Gennaro Giustino. Insomma il <strong>sindaco</strong> per <strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica vorrebbe che i suoi assessori e consiglieri<br />

comunali mettessero in discussione finanche i<br />

rapporti di amicizia e di affetto con i componenti<br />

dell’opposizione. Ormai sono saltati tutti gli<br />

schemi e a non rendersi conto sembra sia rimasto<br />

solo il <strong>sindaco</strong>-senatore con <strong>la</strong> sua corte di “servi<br />

sciocchi”. S<strong>it</strong>uazione di imbarazzo anche per il<br />

consigliere Domenico Pelliccia che i “rumors”<br />

di corridoio danno in rotta di convergenza con<br />

l’UDC di Pierferdinando Casini. Monta, dunque,<br />

sempre di più il disagio e il malumore nel part<strong>it</strong>o<br />

del <strong>sindaco</strong> e dell’onorevole Pina Castiello<br />

coordinatrice degli azzurri ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>. “Nel Pdl<br />

non c’è partecipazione – spiega Raf<strong>fa</strong>ele Iazzetta<br />

– mi piacerebbe dare una mano al<strong>la</strong> risoluzione<br />

dei problemi, mi piacerebbe dare un contributo<br />

al<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà purtroppo devo constatare che gli stessi<br />

miei colleghi di part<strong>it</strong>o se ne fregano. Hanno altri<br />

obiettivi e ri<strong>sul</strong>ta difficile <strong>fa</strong>re pol<strong>it</strong>ica o pensare<br />

agli interessi del paese. <strong>Il</strong> part<strong>it</strong>o è allo sbando,<br />

ognuno tratta <strong>la</strong> propria posizione direttamente<br />

col <strong>sindaco</strong> e tira l’acqua al proprio mulino. E’<br />

difficile giustificare o aval<strong>la</strong>re certi atteggiamenti”.<br />

Raf<strong>fa</strong>ele Iazzetta ha pagato caro il suo dissenso:<br />

il papà, dipendente comunale, è stato sub<strong>it</strong>o<br />

“pun<strong>it</strong>o” e spostato presso <strong>la</strong> protezione civile.<br />

“Mio padre – continua Raf<strong>fa</strong>ele Iazzetta – non<br />

c’entra nul<strong>la</strong> con <strong>la</strong> mia attiv<strong>it</strong>à pol<strong>it</strong>ica. Non<br />

credo assolutamente che il <strong>sindaco</strong> abbia deciso<br />

<strong>la</strong> collocazione di mio padre come r<strong>it</strong>orsione al<br />

mio atteggiamento. Che, badate bene, non è di<br />

cr<strong>it</strong>ica, ma si tratta di un contributo al fine di<br />

tornare al<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica, un contributo di idee che<br />

ha l’obiettivo di migliorare il quadro. <strong>Il</strong> senatore<br />

Nespoli è una figura ab<strong>it</strong>uata a <strong>fa</strong>re pol<strong>it</strong>ica a<br />

livello nazionale, non penso che si abbassi a certi<br />

tipi di atteggiamenti. Non penso e non credo.<br />

Non sto cr<strong>it</strong>icando nessuno, ho semplicemente<br />

<strong>fa</strong>tto <strong>la</strong> fotografia di quanto sta succedendo nel<br />

Pdl e al Municipio”. Ma c’è ancora qualche altro<br />

problema rilevante. <strong>Il</strong> 23 luglio scorso è scaduta <strong>la</strong><br />

nomina dell’ufficio di presidenza e del presidente<br />

del consiglio comunale, Biagio Castaldo<br />

(vicepresidenti: Aniello Silvestro e Raf<strong>fa</strong>ele<br />

Fusco). Lo statuto prevede a metà consiliatura <strong>la</strong><br />

loro rielezione. Fanno finta, però, che nessuno se<br />

ne sia accorto. La segretaria comunale, Lea Baron,<br />

è stata chiamata in causa su questo argomento<br />

divenuto una vera e propria spina nel fianco di ciò<br />

che resta del<strong>la</strong> maggioranza di centrodestra. Una<br />

spina nel fianco perché Biagio Castaldo non vuole<br />

“mol<strong>la</strong>re <strong>la</strong> presa” ed ha concordato col <strong>sindaco</strong><br />

<strong>la</strong> sua permanenza <strong>sul</strong><strong>la</strong> poltrona più importante<br />

dell’assemblea c<strong>it</strong>tadina. E Nespoli per garantire<br />

l’impegno deve per forza ev<strong>it</strong>are <strong>la</strong> votazione<br />

in quanto quel ruolo <strong>fa</strong> go<strong>la</strong> a tanti e per di più<br />

Castaldo, se si dovesse andare al<strong>la</strong> conta, non ha<br />

i numeri per garantirsi <strong>la</strong> posizione. Salterebbe<br />

l’ennesimo equilibrio e Castaldo stavolta non<br />

perdonerebbe il Sindaco e <strong>la</strong> sua cricca. Sarebbe<br />

determinato a mandarli a casa. Quindi, l’unica<br />

soluzione per tenere a bada gli appet<strong>it</strong>i dei<br />

consiglieri comunali ed ev<strong>it</strong>are di trasformare<br />

l’elezione del presidente del Consiglio in un<br />

rego<strong>la</strong>mento di conti tra bande interne al Pdl, con<br />

l’implosione del<strong>la</strong> stessa maggioranza; il <strong>sindaco</strong><br />

prende tempo e rinvia <strong>la</strong> seduta. Unica eccezione:<br />

<strong>la</strong> segretaria comunale dovrebbe mostrarsi ancora<br />

una volta garante delle ist<strong>it</strong>uzioni, del<strong>la</strong> legge e<br />

delle regole. Al di là degli interessi pol<strong>it</strong>ici di chi<br />

governa. Di sicuro Lea Baron nelle prossime ore<br />

non resterà a guardare.<br />

9


10<br />

A<br />

Nell’aria si sente, nei bar s’inizia a<br />

discutere, i part<strong>it</strong>i sondano il terreno<br />

con i possibili futuri alleati. Ormai<br />

tanti si dicono convinti che <strong>la</strong> consiliatura non<br />

arriverà al<strong>la</strong> scadenza ma si voterà in anticipo,<br />

presumibilmente in primavera prossima, magari<br />

un<strong>it</strong>amente alle elezioni pol<strong>it</strong>iche. <strong>Il</strong> destino del<br />

governo afragolese è certamente legato a doppio<br />

filo al destino del governo nazionale, giacchè<br />

Nespoli che da <strong>sindaco</strong> in carica non potrà essere<br />

ricandidato al par<strong>la</strong>mento alle prossime elezioni<br />

certamente sceglierà il seggio a Roma. <strong>Il</strong> bi<strong>la</strong>ncio<br />

dei tre anni di questa giunta è a mio avviso quasi<br />

totalmente <strong>fa</strong>llimentare; sostanzialmente non è<br />

cambiato molto dal commissariamento, <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà è<br />

amministrata esclusivamente nel<strong>la</strong> quotidian<strong>it</strong>à,<br />

l’elezione di questa maggioranza e del<strong>la</strong> giunta<br />

Nespoli non hanno portato alcuna nov<strong>it</strong>à,<br />

non è stato messo in atto un disegno pol<strong>it</strong>icoamministrativo<br />

degno di questo appel<strong>la</strong>tivo, si è<br />

sopravvissuto rincorrendo il consigliere di turno<br />

disposto a salvare <strong>la</strong> baracca, disattendendo tutte<br />

le promesse del libro dei sogni con cui si raggirò<br />

una c<strong>it</strong>tà. Con onestà intellettuale do atto di un<br />

discreto <strong>la</strong>voro unicamente nel pattugliamento<br />

del terr<strong>it</strong>orio e nel settore delle pol<strong>it</strong>iche sociali.<br />

Oggi dunque, a distanza di soli tre anni si par<strong>la</strong><br />

di elezioni, alleanze, liste, sindaci da candidare. Io<br />

r<strong>it</strong>engo che il paese di una cosa abbia certamente<br />

bisogno: una coalizione autenticamente pol<strong>it</strong>ica,<br />

scevra da pregiudiziali di tipo ideologiche e<br />

men che meno personali, un<strong>it</strong>a in un programma<br />

realizzabile davvero e non un catalogo di <strong>fa</strong>vole,<br />

che metta al primo posto gli interessi delle <strong>fa</strong>sce<br />

più deboli, perché è solo cosi che si sta bene<br />

tutti. E quando penso al programma mi vengono<br />

in mente delle prior<strong>it</strong>à: il recupero del centro<br />

antico innanz<strong>it</strong>utto attraverso l’abbattimento e <strong>la</strong><br />

ricostruzione degli edifici <strong>fa</strong>tiscenti con annesso<br />

piano di edilizia residenziale pubblica, lotta alle<br />

mini-discariche abusive, un piano integrato di<br />

parcheggi senza le odiose strisce blu, un progetto<br />

per riv<strong>it</strong>alizzare il commercio locale iniziando<br />

dalle aperture domenicali, il recupero del campo<br />

“Moccia” e annessa costruzione di un pa<strong>la</strong>zzetto<br />

polifunzionale usufruibile per tutte le realtà<br />

sportive del terr<strong>it</strong>orio spesso costrette a spostarsi.<br />

La realizzazione di tutto ciò e certamente altro<br />

non può che competere a un’alleanza di forze,<br />

oltre che logicamente un<strong>it</strong>e dal programma,<br />

rappresentate da personal<strong>it</strong>à serie, credibili, senza<br />

ombre, che possano par<strong>la</strong>re di legal<strong>it</strong>à senza<br />

rischiare di <strong>fa</strong>r ridere il pubblico, con alle spalle un<br />

background onesto e autorevole. <strong>Il</strong> paese desidera<br />

sana pol<strong>it</strong>ica, c’è sfiducia ma al tempo stesso<br />

voglia di riscatto; agli afragolesi necess<strong>it</strong>a una<br />

c<strong>la</strong>sse pol<strong>it</strong>ica capace di risvegliare il senso civico<br />

con una narrazione bel<strong>la</strong> ma non impossibile. E<br />

quando leggo di ipotetici assembramenti che si<br />

candiderebbero al<strong>la</strong> guida del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà composti da<br />

trombati del<strong>la</strong> vecchia pol<strong>it</strong>ica, signorotti locali e<br />

imprend<strong>it</strong>ori senza scrupoli mi vengono i brividi,<br />

sembra <strong>la</strong> riedizione di un film horror anche se<br />

mai andato in onda. La speranza per un futuro<br />

diverso deve essere riposta fortemente non meno<br />

che nelle giovanili pol<strong>it</strong>iche afragolesi, capaci<br />

spesso di smarcarsi dalle nomenc<strong>la</strong>ture e sempre<br />

pronte ad esprimere il proprio pensiero. La pol<strong>it</strong>ica<br />

nell’ultimo decennio è mancata, dai part<strong>it</strong>i non è<br />

usc<strong>it</strong>a una c<strong>la</strong>sse dirigente di trent’enni, motivo per<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA FUTURO E LIBERTA’<br />

<strong>Il</strong> bi<strong>la</strong>ncio di questa amministrazione è <strong>fa</strong>llimentare<br />

Nespoli e “maggioranza” hanno disatteso tutte le promesse del libro dei sogni<br />

col quale si raaggirò <strong>la</strong> C<strong>it</strong>tà in campagna elettorale. L’esperienza è ormai fin<strong>it</strong>a<br />

di Giuseppe Cimmino*<br />

cui i ventenni che <strong>fa</strong>nno pol<strong>it</strong>ica in c<strong>it</strong>tà dovranno<br />

inev<strong>it</strong>abilmente accorciare i tempi e competere<br />

all’amministrazione del<strong>la</strong> cosa pubblica. Ma<br />

attenzione a non peccare di giovanilismo, bando<br />

ai giovani di mestiere, a chi non ha nient’altro che<br />

<strong>la</strong> giovane età, perché spesso sento dire “<strong>la</strong>rgo ai<br />

giovani che devono dare <strong>la</strong> scossa” senza chiarire<br />

che lo spazio deve essere concesso a giovanotti<br />

con idee e progetti da offrire. Buona fortuna,<br />

<strong>Afrago<strong>la</strong></strong>!<br />

Futuro e libertà


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

AFRAGOLA • LA RIFLESSIONE DI GENNARO SALZANO<br />

Siamo al punto più basso del<strong>la</strong> storia civile, pol<strong>it</strong>ica, economica, e sociale di <strong>Afrago<strong>la</strong></strong><br />

Non sarà possibile costruire nessuna alternativa al disastro attuale se non si avrà <strong>la</strong> consapevolezza<br />

da parte di tutti i protagonisti che essa non potrà essere l’occasione di soddis<strong>fa</strong>zioni personali<br />

AFRAGOLA - Delineare il futuro pol<strong>it</strong>ico di<br />

<strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, ora che anche a gran parte del<strong>la</strong><br />

c<strong>it</strong>tadinanza appare evidente che si è giunti<br />

al punto più basso del<strong>la</strong> sua storia civile, pol<strong>it</strong>ica,<br />

economica, sociale, è impresa assai difficile. Forse<br />

impossibile. Da dove si dovrebbe cominciare? Dai<br />

part<strong>it</strong>i? Quali? Dai singoli? Per quanto di buona<br />

volontà non possono essere sufficienti. La nostra<br />

c<strong>it</strong>tà vive una condizione drammatica. L’interesse<br />

privato, e molto spesso direi micro-privato,<br />

<strong>fa</strong> premio su tutto, sia in chi per formazione e<br />

cultura dovrebbe riuscire ad elevarsi anche solo 5<br />

centimetri da terra, sia in chi questi 5 centimetri<br />

non potrà mai sca<strong>la</strong>rli. Ormai le coscienze<br />

appaiono del tutto tac<strong>it</strong>ate, esautorate; finanche<br />

quello che dovrebbe essere naturale pensare, non<br />

lo si pensa più. La motivazione più ricorrente è<br />

“così <strong>fa</strong>n tutti”: si riconosce l’indecenza, ma<br />

invece di condannar<strong>la</strong> e allontanar<strong>la</strong> <strong>la</strong> si pratica.<br />

Nessuna rego<strong>la</strong>, nessuna alleanza, nessuna formu<strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica, nessun programma elettorale potrà mai<br />

essere sufficiente se non c’è chi eserc<strong>it</strong>a lo sforzo,<br />

minimo, di indirizzare <strong>la</strong> propria coscienza verso<br />

ciò che in qualsiasi parte del mondo civile è<br />

normale.<br />

Era il lontanissimo 1991 quando con l’amico<br />

Camillo Manna organizzammo un convegno che<br />

int<strong>it</strong>o<strong>la</strong>mmo “Un salto nel buio”. L’idea fu mia,<br />

Camillo <strong>la</strong> accolse con un po’ di perpless<strong>it</strong>à ma poi<br />

acconsentì. Si par<strong>la</strong>va delle prospettive pol<strong>it</strong>iche<br />

e di sviluppo del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà quando era ancora in<br />

ballo il parco a tema; si sviluppavano appena le<br />

nuove direttrici del<strong>la</strong> viabil<strong>it</strong>à extraurbana; si<br />

par<strong>la</strong>va di area metropol<strong>it</strong>ana e statuto comunale.<br />

A discutere chiamammo tutti i big del<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica<br />

c<strong>it</strong>tadina e alcuni nazionali: Gigino Bassolino,<br />

Peppino Cuccurese, Errico Forte, Mimmo<br />

Vasaturo, Gennaro Espero, Rocco Fusco, e<br />

poi, giacchè fu organizzato dal Centro studi<br />

“Progresso A”, chiamammo a concludere Michele<br />

Viscardi e Teresa Armato. L’interrogativo che<br />

ponemmo era: “quale ident<strong>it</strong>à per quale futuro?”;<br />

<strong>la</strong> frase di presentazione <strong>la</strong> scegliemmo da un<br />

filosofo romantico, Herder: “L’ident<strong>it</strong>à nasce<br />

dal<strong>la</strong> tradizione e <strong>la</strong> tradizione è <strong>la</strong> sacra catena<br />

che lega gli uomini al passato e che conserva e<br />

trasmette tutto ciò che è stato <strong>fa</strong>tto da coloro che<br />

hanno preceduto”. Ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong>, come in molti<br />

altri contesti non si è trasmesso nul<strong>la</strong>, non si è mai<br />

pensato a formare <strong>la</strong> nuove leve, né a sostenere<br />

<strong>la</strong> loro ascesa. La sclerosi gerontocratica ha<br />

attanagliato anche <strong>la</strong> nostra c<strong>it</strong>tà e gli effetti sono<br />

stati il vuoto e, appunto, un salto nel buio.<br />

Demmo quel t<strong>it</strong>olo al convegno perché vedevamo<br />

davanti un’assenza totale di prospettiva di senso<br />

e di luoghi dove dare corpo a questa prospettiva.<br />

Nei part<strong>it</strong>i non c’era <strong>la</strong> costruzione del futuro;<br />

io stesso non riuscii in alcun modo ad ottenere<br />

<strong>la</strong> tessera del<strong>la</strong> Dc quando <strong>la</strong> chiesi insieme agli<br />

amici Donato Di Palo, Leonardo Patrizio e Marco<br />

Salzano: quattro diciottenni che si impegnavano,<br />

altrove, a discutere del<strong>la</strong> loro c<strong>it</strong>tà.<br />

Eppure era un momento delicatissimo: lo Statuto<br />

comunale, che oggi è semplice strumento tecnico,<br />

lo immaginammo come una sorta di “Cost<strong>it</strong>uzione<br />

comunale”, e quindi come occasione per<br />

recuperare uno spir<strong>it</strong>o di partecipazione collettiva<br />

proprio mentre l’area metropol<strong>it</strong>ana minacciava<br />

di <strong>fa</strong>r sparire le ident<strong>it</strong>à comunali. Volevamo<br />

sapere, insomma, dove saremmo andati a sbattere.<br />

Oggi lo sappiamo. Questa c<strong>it</strong>tà non ha una<br />

dirigenza pol<strong>it</strong>ica all’altezza delle necess<strong>it</strong>à. E<br />

non ce l’ha, a mio avviso, perché i detentori delle<br />

risorse intellettuali e morali che occorrerebbero<br />

per governar<strong>la</strong>, non <strong>fa</strong>nno comun<strong>it</strong>à e, di<br />

conseguenza, non esprimono rappresentanza. <strong>Il</strong><br />

dopo terremoto ha <strong>fa</strong>tto emergere un ceto sociale<br />

pseudo-imprend<strong>it</strong>oriale che vive i meccanismi<br />

dell’accumu<strong>la</strong>zione e del prof<strong>it</strong>to nel modo più<br />

materialistico possibile, senza mediarli in alcun<br />

modo con una formazione culturale e morale<br />

che <strong>fa</strong>ccia riferimento a ent<strong>it</strong>à che vadano oltre<br />

il singolo. Questo ceto, non governato e non<br />

incana<strong>la</strong>to nel<strong>la</strong> dialettica democratiche e nelle<br />

dinamiche civili ha fin<strong>it</strong>o con l’intrecciarsi con le<br />

logiche criminali che hanno di<strong>la</strong>gato nell’ultimo<br />

quindicennio, impossessandosi del terr<strong>it</strong>orio. E<br />

parlo di quindicennio non a caso: a valle del percorso<br />

iniziato con quel convegno ci fu l’amministrazione<br />

di Pasquale Caccavale: era l’Ulivo nei terr<strong>it</strong>ori.<br />

L’Ulivo nacque, a livello nazionale, come argine<br />

a difesa del Patto Cost<strong>it</strong>uzionale contro l’avanzata<br />

del nichilismo materialista di Forza Italia e il<br />

secessionismo leghista. Vinse, ma le radici erano<br />

assediate. Anche ad <strong>Afrago<strong>la</strong></strong> accadde qualcosa<br />

di simile. L’assedio fu forte, <strong>sul</strong><strong>la</strong> stampa locale<br />

e anche all’interno del<strong>la</strong> maggioranza che uscì<br />

dalle urne. <strong>Il</strong> Ppi e il Pds erano i part<strong>it</strong>i più forti<br />

e rappresentativi, ma in essi emersero delle leve<br />

<strong>sul</strong>l’onda dell’emergenza che non avevano il<br />

necessario retroterra per leggere quanto stava<br />

accadendo. E così invece di <strong>fa</strong>re da argine, si<br />

misero a picconare <strong>la</strong> diga, insieme a qualche<br />

presunto vecchio saggio che, avendo <strong>la</strong> testa<br />

troppo nel passato, non riusciva a capire cosa stava<br />

accadendo, convinto che si sarebbe continuato<br />

come era sempre stato. Questo accadeva a livello<br />

nazionale e questo accadeva a livello locale.<br />

Quello dell’amministrazione Caccavale, e <strong>la</strong> sua<br />

caduta in partico<strong>la</strong>re, fu il vero momento di svolta.<br />

E credo non sia un caso che il grande picconatore<br />

sia stato l’attuale <strong>sindaco</strong>. A lui era chiaro quello<br />

che stava succedendo. Molti dei protagonisti del<strong>la</strong><br />

odierna vicenda pol<strong>it</strong>ica portano le responsabil<strong>it</strong>à<br />

di quel<strong>la</strong> vicenda, di quel<strong>la</strong> fer<strong>it</strong>a che ha <strong>fa</strong>tto da<br />

spartiacque <strong>la</strong>cerante del<strong>la</strong> storia c<strong>it</strong>tadina. Le<br />

conseguenze furono pesanti: <strong>sul</strong><strong>la</strong> base di quel<strong>la</strong><br />

Amministrazione eleggemmo Mimmo Tuccillo<br />

deputato, ma una volta eletto, ci r<strong>it</strong>rovammo senza<br />

referenti al Comune e fu impossibile immaginare<br />

11<br />

di Gennaro Salzano *<br />

o anche soltanto abbozzare una sinergia virtuosa.<br />

<strong>Il</strong> bipo<strong>la</strong>rismo, e non solo, dispiegava tutta <strong>la</strong> sua<br />

valenza negativa e distruttrice. Gli anni successivi<br />

sono stati <strong>la</strong> conseguenza inev<strong>it</strong>abile di quello che<br />

accadde in quel<strong>la</strong> prima parte degli anni ’90: il<br />

decadimento del<strong>la</strong> dialettica pol<strong>it</strong>ica; <strong>la</strong> cresc<strong>it</strong>a<br />

disordinata del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà illegale; lo scadimento<br />

progressivo del<strong>la</strong> rappresentanza pol<strong>it</strong>ica; lo<br />

scambio cliente<strong>la</strong>re come metodo esclusivo di<br />

governo. <strong>Il</strong> 2008 è stato, poi, <strong>la</strong> sanzione defin<strong>it</strong>iva<br />

del degrado: da una parte <strong>la</strong> consacrazione<br />

terr<strong>it</strong>oriale del<strong>la</strong> decadenza berlusconiana,<br />

dall’altra il suo scimmiottamento intrecciato<br />

al<strong>la</strong> decadenza del bassolinismo. La coalizione<br />

guidata (?) da Mimmo Moccia non aveva nul<strong>la</strong><br />

a che spartire con l’esperienza del 1995; essa fu<br />

un enorme errore pol<strong>it</strong>ico cui velle<strong>it</strong>ariamente mi<br />

sottrassi. Sapevo che non l’avrei potuta fermare,<br />

ma almeno avevo <strong>la</strong>nciato l’al<strong>la</strong>rme e potevo<br />

avere <strong>la</strong> coscienza a posto. Quel<strong>la</strong> operazione non<br />

doveva passare. Ancora oggi mi chiedo se fu <strong>fa</strong>tta<br />

apposta o, se chi <strong>la</strong> costruì e <strong>la</strong> avallò, non si rese<br />

conto di quello che stava <strong>fa</strong>cendo. Scrivo queste<br />

cose, non per amarcord, ma perché senza <strong>fa</strong>re i<br />

conti seriamente, a viso aperto e senza sconti,<br />

con quello che è accaduto in questi anni, non sarà<br />

possibile costruire nessuna alternativa solida al<br />

disastro attuale. La costruzione di una co<strong>la</strong>zione<br />

di governo seria e solida, se sarà possibile, lo<br />

sarà solo con <strong>la</strong> consapevolezza da parte di tutti i<br />

protagonisti che esse non potrà essere l’occasione<br />

di soddis<strong>fa</strong>zioni personali, pur leg<strong>it</strong>time. Tutti, di<br />

fronte a questo disastro, dovremmo pensare a dare<br />

corpo a ciò che è giusto più che a ciò che piace.<br />

Se non saremo capaci di <strong>fa</strong>re questo non sapremo<br />

neanche costruire un progetto serio e soprattutto<br />

non saremo c<strong>la</strong>sse dirigente. Le singole buone<br />

volontà si scontreranno con le altre singole buone<br />

volontà e l’animale pol<strong>it</strong>ico continuerà ad avere<br />

campo libero.<br />

*Coordinatore Reginale Italia Popo<strong>la</strong>re - Popo<strong>la</strong>ri


12<br />

FRATTAMINORE • SPUNTA IL QUINTO CANDIDATO DEL Pd<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

Vogliono silurare i quattro “ufficiali” per <strong>fa</strong>vorire il <strong>fa</strong>rmacista<br />

Gli aspiranti candidati a <strong>sindaco</strong> del part<strong>it</strong>o di Bersani (Tavasso, D’Angelo, Persico e Barbato)<br />

dovrebbero <strong>fa</strong>re un passo indietro per Giuseppe Bencivenga. Maurizio Barbato: “Meglio un pol<strong>it</strong>ico”<br />

FRATTAMINORE – “Et voilà”, il colpo<br />

di teatro è arrivato puntuale. <strong>Il</strong> Pd vuole<br />

silurare i 4 aspiranti candidati (Barbato,<br />

Persico, D’Angelo e Tavasso) per tirare <strong>la</strong> vo<strong>la</strong>ta<br />

a Giuseppe Bencivenga, <strong>fa</strong>rmacista lontano dal<br />

terr<strong>it</strong>orio e dal<strong>la</strong> scena pol<strong>it</strong>ica c<strong>it</strong>tadina. Un<br />

progetto artico<strong>la</strong>to che l’altra sera è usc<strong>it</strong>o allo<br />

scoperto. Riunione a Napoli con il “tutor” del<strong>la</strong><br />

locale sezione del part<strong>it</strong>o di Bersani, Leonardo<br />

Impegno. La proposta è decisa: “Se i 4 non<br />

riescono a trovare una sintesi, perché non si punta<br />

su un candidato di superamento?”. Insomma, una<br />

quinta persona. <strong>Il</strong> nome, come detto, è Giuseppe<br />

Bencivenga.<br />

Alcune frange del part<strong>it</strong>o, come quel<strong>la</strong> legata a<br />

Lello Topo, consigliere regionale ed ex <strong>sindaco</strong><br />

di Vil<strong>la</strong>ricca, lo stanno sponsorizzando da<br />

mesi. Gli ostacoli, però, sono insormontabili.<br />

Per diversi motivi. <strong>Il</strong> primo. Bencivenga era<br />

pronto a sottoscrivere il modello interno al Pd<br />

di aspirante candidato a <strong>sindaco</strong>. Come Barbato,<br />

Persico, D’Angelo e Tavasso. Era pronto a <strong>fa</strong>rlo<br />

nonostante non sia un mil<strong>it</strong>ane del Pd e non sia un<br />

pol<strong>it</strong>ico. Non ha mai <strong>fa</strong>tto nul<strong>la</strong> a Frattaminore. Lo<br />

conoscono in pochi. E chi lo conosce, lo conosce<br />

come <strong>fa</strong>rmacista.<br />

All’ultimo momento Bencivenga, però, non lo ha<br />

presentato. E’ stato convinto a non sottoscrivere<br />

<strong>la</strong> sua candidatura perché il progetto era chiaro:<br />

<strong>fa</strong>r scontrare i “polli” e poi lui doveva essere <strong>la</strong><br />

sintesi finale. Una “trappo<strong>la</strong>” che mortifica <strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica, mortifica <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente di tutto il<br />

centrosinistra, mortifica <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente del Pd.<br />

E proprio Maurizio Barbato lo ha sottolineato ieri<br />

sera, durante <strong>la</strong> riunione e ribad<strong>it</strong>o stamattina al<br />

portale www.napolimetropoli.<strong>it</strong>. Una dichiarazione<br />

pacata, il momento è delicato, ma chiara e decisa:<br />

“E’ difficile se non impossibile arrivare al<br />

superamento dei 4 candidati – spiega Barbato -.<br />

Resto a disposizione del part<strong>it</strong>o ma nessuno può<br />

permettersi il lusso di prenderci in giro. Abbiamo<br />

segu<strong>it</strong>o l’<strong>it</strong>er che il part<strong>it</strong>o ha indicato. Si può<br />

pure arrivare ad un’altra deicsione, non ho <strong>fa</strong>me<br />

personale. Però, bisognerebbe che portassero un<br />

nome che aggreghi di più e soprattutto sia un<br />

pol<strong>it</strong>ico, un pol<strong>it</strong>ico del Pd, un mil<strong>it</strong>ante. Seguendo<br />

le parole che il segretario Perrotta ha detto al<strong>la</strong><br />

stampa per <strong>fa</strong>r capire che Massimo Del Prete non<br />

era in gara.<br />

Perrotta giustificò questa scelta spiegando che .<br />

Condivido Perrotta ma le sue parole valgono<br />

per tutti. Non solo per Massimo Del Prete.<br />

Nell’interesse del Pd, ripeto, sono a disposizione<br />

per un passo indietro, ma solo davanti ad una<br />

figura pol<strong>it</strong>ica che dimostri una leadership forte e<br />

che riesca ad aggregare di più. Altrimenti significa<br />

che siamo di fronte ad una presa in giro”. Non<br />

c’è altro da aggiungere. Una stretta di mano a<br />

Maurizio Barbato. <strong>Il</strong> Forum ha sempre detto che<br />

ha a disposizione una c<strong>la</strong>sse dirigente di tutto<br />

rispetto, capace, competente e ambiziosa. Sono<br />

stati messi pure dei nomi <strong>sul</strong> tavolo, quindi se<br />

Andrea Perrotta coordinatore del Pd<br />

si pesca il c<strong>la</strong>ssico coniglio dal cilindro nel<strong>la</strong><br />

cosiddetta società “civile”, significa attestare il<br />

<strong>fa</strong>llimento del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse pol<strong>it</strong>ica locale, significa<br />

che in campo, nei part<strong>it</strong>i, ci sono solo “mezze<br />

tacche” e per trovare una persona capace di <strong>fa</strong>re<br />

il primo c<strong>it</strong>tadino si è costretti a pescare un<br />

personaggio senza una storia pol<strong>it</strong>ica alle spalle e<br />

senza mil<strong>it</strong>anza.<br />

Un <strong>fa</strong>llimento, su tutti i fronti. E non l’hanno<br />

saputo nemmeno <strong>fa</strong>re. Leonardo Impegno par<strong>la</strong>va<br />

di un quinto soggetto e il “trappolone” è stato<br />

chiaro nel<strong>la</strong> mente di tutti.<br />

Se Giuseppe Bencivenga voleva candidarsi poteva<br />

presentare, così come si era paventato, il modello<br />

di candidatura. Se non lo ha <strong>fa</strong>tto, e lo ha deciso<br />

all’ultimo momento, significa che qualcuno è<br />

intervenuto e gli ha consigliato di stare “fuori<br />

dal<strong>la</strong> rissa nel<strong>la</strong> <strong>fa</strong>se iniziale perché sarebbe usc<strong>it</strong>o<br />

come sintesi finale”.<br />

Hanno <strong>fa</strong>tto male i conti. Tavasso, Persico,<br />

D’Angelo e Barbato non sono dei bambini ai quali<br />

hanno dato i giocattoli e <strong>fa</strong>tto divertire quando<br />

non serviva. Hanno <strong>fa</strong>tto il giro nel<strong>la</strong> giostra,<br />

adesso possono pure scendere. E poi non hanno<br />

<strong>fa</strong>tto i conti con gli alleati. Qualunque part<strong>it</strong>o<br />

degno di questo nome annovera tra le sue fi<strong>la</strong><br />

candidati a <strong>sindaco</strong> capaci e di livello. Se il Pd<br />

r<strong>it</strong>iene di non averlo tra i suoi mil<strong>it</strong>anti, sarebbe<br />

un c<strong>la</strong>moroso autogol. E comunque potrebbe <strong>fa</strong>re<br />

tranquil<strong>la</strong>mente un passo indietro.<br />

Ci sono i socialisti, c’è Rifondazione, c’è l’Udeur<br />

e ci sono i Popo<strong>la</strong>ri. Gente che ha sudato e<br />

<strong>la</strong>vorato per cinque lunghi anni. <strong>Il</strong> coniglio dal<br />

cilindro è l’ultima spiaggia per chi è consapevole<br />

di aver <strong>fa</strong>ll<strong>it</strong>o. Una consapevolezza che non c’è<br />

nel Forum. Se, come detto, ce l’ha il Pd, lo dica<br />

chiaramente e passi il testimone a chi è pronto a <strong>fa</strong>r<br />

rinascere Frattaminore ri<strong>la</strong>nciando il centrosinistra<br />

di governo. Con tutto l’orgoglio e <strong>la</strong> competenza<br />

possibile….


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

FRATTAMINORE • I POPOLARI BLINDANO L’ALLEANZA<br />

“Se non ci sarà accordo <strong>sul</strong> nome, proporremo le primarie”<br />

Michele Pellino, segretario del “Gon<strong>fa</strong>lone”, <strong>la</strong>ncia Sossio Liguori: “E’ lui l’unico candidato Popo<strong>la</strong>re, non siamo<br />

ab<strong>it</strong>uati a bruciare nomi ed a mancare di rispetto alle persone”. Sul Pd: “Si comporterà da grande part<strong>it</strong>o qual è”<br />

F<br />

RATTAMINORE – <strong>Il</strong> momento pol<strong>it</strong>ico<br />

è delicato. Pochi giorni e si saprà<br />

defin<strong>it</strong>ivamente che fine <strong>fa</strong>rà il Forum e<br />

soprattutto si saprà il nome del candidato<br />

a <strong>sindaco</strong> che dovrà affrontare in campagna<br />

elettorale il <strong>sindaco</strong> uscente Enzo Caso. <strong>Il</strong> Pd sta<br />

<strong>la</strong>vorando per tentare una sintesi tra i 4 aspiranti<br />

candidati a <strong>sindaco</strong>, nonostante sia spuntato fuori<br />

un quinto nome, Bencivenga, <strong>fa</strong>rmacista, estraneo<br />

al<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica e sociale del terr<strong>it</strong>orio. Vedremo<br />

come finirà, per il momento <strong>sul</strong> tavolo resta il<br />

nome di Sossio Liguori, esponente di spicco dei<br />

Popo<strong>la</strong>ri.<br />

Incontriamo il segretario del “Gon<strong>fa</strong>lone”,<br />

Michele Pellino, a piazza San Maurizio, roccaforte<br />

dei Popo<strong>la</strong>ri. Un buon caffè e sub<strong>it</strong>o si entra nel<br />

vivo del<strong>la</strong> discussione. <strong>Il</strong> primo punto che viene<br />

sottolineato, a scanso di equivoci, è proprio quello<br />

su Sossio Liguori.<br />

“Sgombriamo il campo da qualsiasi equivoco:<br />

Sossio Liguori è il candidato a <strong>sindaco</strong> dei<br />

Popo<strong>la</strong>ri. Ho ascoltato qualcuno che per mancata<br />

conoscenza del<strong>la</strong> questione o in ma<strong>la</strong>fede ha<br />

ripetuto che Liguori è un nome da bruciare.<br />

Assolutamente non è così e lo dimostreremo coi<br />

<strong>fa</strong>tti. Sossio Liguori è il candidato a <strong>sindaco</strong> dei<br />

Popo<strong>la</strong>ri, unico e solo. Non imponiamo nul<strong>la</strong> a<br />

nessuno. E’ una scelta pol<strong>it</strong>ica med<strong>it</strong>ata, pensata,<br />

valutata, analizzata, usc<strong>it</strong>a dopo un ragionamento<br />

non solo all’interno del part<strong>it</strong>o ma anche con ampi<br />

settori del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione”. Pellino mi sfida: “Lei è<br />

un giornalista conosciuto <strong>sul</strong> terr<strong>it</strong>orio. Vada senza<br />

di me in giro per le strade del<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà, nei negozi,<br />

davanti alle associazioni, scelga lei <strong>la</strong> location e<br />

chieda di Sossio Liguori. Vedrà che non troverà un<br />

solo c<strong>it</strong>tadino che spenderà una paro<strong>la</strong> negativa.<br />

E’ una persona perbene, un uomo <strong>sul</strong><strong>la</strong> cui onestà<br />

nessuno può spendere parole negative. E’ un<br />

esempio. Di sicuro con lui al Municipio l’interesse<br />

collettivo sarà garant<strong>it</strong>o al cento per cento. Non<br />

bruciamo i candidati, non siamo ab<strong>it</strong>uati a questo<br />

schema perché prima del<strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica c’è il rispetto<br />

per le persone. E Sossio è una persona che mer<strong>it</strong>a<br />

tantissimo, una persona che mer<strong>it</strong>a tutto l’affetto e<br />

tutto il sostegno di Frattaminore. Se l’è guadagnato<br />

giorno per giorno, <strong>la</strong>vorando nel sociale, nel<strong>la</strong><br />

chiesa, nel mondo delle associazioni, ha <strong>la</strong>vorato<br />

e <strong>la</strong>vora costantemente per Frattaminore. E<br />

nonostante questo non ha mai chiesto nul<strong>la</strong> in<br />

cambio. L’idea di candidarlo a <strong>sindaco</strong> è maturata<br />

in tutti i mil<strong>it</strong>anti dei Popo<strong>la</strong>ri. Ci siamo confrontati<br />

con tanti c<strong>it</strong>tadini ed abbiamo ricevuto risposte<br />

incoraggianti, totalmente <strong>fa</strong>vorevoli. Ci siamo<br />

convinti che fosse <strong>la</strong> persona giusta e gli abbiamo<br />

chiesto un sacrificio per Frattaminore. Lui ci ha<br />

guardato negli occhi ed ha accettato dicendo: . E così<br />

sarà”.<br />

Faccio il cattivo. L’unica cosa che Enzo Caso<br />

potrà dire su Liguori è questa: “Dietro di lui c’è<br />

Salvatore Barbato”…<br />

“Caso ha sbagliato pure questa volta. Salvatore<br />

Barbato, nostro grande presidente e leader, è al<br />

fianco di Sossio Liguori, non dietro, e ne siamo<br />

fieri perché il paese sa come sono andate certe<br />

cose, conosce le storie personali dei singoli e<br />

delle <strong>fa</strong>miglie, quindi nessuno, tranne che sia in<br />

ma<strong>la</strong>fede, può mettere in dubbio il grande amore<br />

che Barbato ha per <strong>la</strong> nostra terra. E per di più<br />

non è solo. Al fianco di Liguori, Caso ci troverà<br />

in tanti. Non solo Salvatore Barbato. Ci sono io,<br />

ci saranno tutti i candidati delle liste, i mil<strong>it</strong>anti<br />

Popo<strong>la</strong>ri, le <strong>fa</strong>miglie, le associazioni, i giovani che<br />

credono in un futuro migliore, e spero che ci sarà<br />

tutta <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente del Forum, dai giovani<br />

di Rifondazione che hanno tantissime idee da<br />

realizzare; spero che ci sarà Raf<strong>fa</strong>ele Mazzoccolo<br />

e tutti i mil<strong>it</strong>anti dell’Udeur; spero che ci sarà<br />

Andrea Perrotta e tutti i mil<strong>it</strong>anti del Pd; spero<br />

che ci sarà Enzo Fausto e tutti i mil<strong>it</strong>anti socialisti.<br />

Saremo tutti al fianco di Sossio. Poi, entrando<br />

nello specifico, Enzo Caso sbaglia perché se<br />

comincia col <strong>fa</strong>ngo e con <strong>la</strong> dietrologia non ne<br />

usciamo più. Anzi, capovolgo <strong>la</strong> domanda: chi c’è<br />

dietro il sistema Caso? Qual è il sistema Caso? Chi<br />

c’è dietro Enzo Caso? Chi c’è stato sempre dietro<br />

Enzo Caso? Chi sono i componenti e le <strong>fa</strong>miglie del<br />

sistema Caso? Non scendo a questi livelli perché<br />

non è il mio stile e <strong>la</strong> rissa è l’arma del debole,<br />

di chi si sente in difficoltà e cerca di metter<strong>la</strong> in<br />

caciara. Non cadremo in questo trabocchetto.<br />

Sossio Liguori ha deciso che <strong>fa</strong>rà una campagna<br />

elettorale fuori dagli schemi pol<strong>it</strong>ici. Vuole par<strong>la</strong>re<br />

con <strong>la</strong> gente, non deve <strong>fa</strong>rsi conoscere perché lo<br />

conoscono tutti. Porterà seren<strong>it</strong>à e pace nelle case<br />

dei frattaminoresi e ne gioverà pure il confronto<br />

pol<strong>it</strong>ico. Basato esclusivamente sui problemi e<br />

<strong>sul</strong>le soluzioni da proporre”.<br />

Siete motivatissimi. Ma <strong>la</strong> strada è lunga. C’è<br />

il Pd che potrebbe rivendicare il candidato a<br />

<strong>sindaco</strong>?<br />

“Giustissimo. C’è il Pd, part<strong>it</strong>o che ha le carte in<br />

rego<strong>la</strong> ed una c<strong>la</strong>sse dirigente in grado di guidare<br />

il paese e <strong>la</strong> coalizione. Così come pure nell’Udeur<br />

e nei socialisti ci sono figure di grandissimo<br />

spessore e capac<strong>it</strong>à con le carte in rego<strong>la</strong> per<br />

governare Frattaminore. <strong>Il</strong> problema è pol<strong>it</strong>ico.<br />

Noi <strong>sul</strong> tavolo abbiamo messo un nome di garanzia<br />

per tutti, un uomo di sicura onestà, con un valore<br />

aggiunto, in termini elettorali, certificato e sempre<br />

dimostrato. Non il <strong>sindaco</strong> dei Popo<strong>la</strong>ri, ma il<br />

<strong>sindaco</strong> di tutti. Un candidato a <strong>sindaco</strong> capace<br />

di <strong>fa</strong>re breccia nell’elettorato moderato che alle<br />

Comunali <strong>fa</strong> sempre <strong>la</strong> differenza. Un candidato<br />

a <strong>sindaco</strong> che si <strong>fa</strong> votare perché si chiama Sossio<br />

Liguori e va oltre gli steccati pol<strong>it</strong>ici. Insomma,<br />

Sossio Liguori sarebbe il <strong>sindaco</strong> di Frattaminore.<br />

<strong>Il</strong> Pd sicuramente porterà <strong>sul</strong> tavolo un nome<br />

di grande spessore e qual<strong>it</strong>à, e di sicuro non<br />

discuteremo <strong>sul</strong>le persone ma <strong>sul</strong>l’identik<strong>it</strong> ideale<br />

tracciato da tutti e <strong>sul</strong> tipo di campagna elettorale<br />

che intendiamo <strong>fa</strong>re pure rispetto al progetto<br />

di governo che vogliamo realizzare. La nostra<br />

proposta è <strong>sul</strong> tavolo. Se quel<strong>la</strong> del Pd non ci<br />

convince, e se di conseguenza nemmeno Liguori<br />

dovesse convincere il Pd, non c’è alcun problema.<br />

Per noi l’alleanza è prior<strong>it</strong>aria. Proporremo uno<br />

strumento che è nel Dna del part<strong>it</strong>o di Bersani,<br />

un modo democratico per <strong>fa</strong>r scegliere al popolo:<br />

le primarie di coalizione da organizzare entro <strong>la</strong><br />

fine di novembre. Perché dobbiamo pensare a <strong>fa</strong>re<br />

le liste e <strong>la</strong>sciare il candidato a <strong>sindaco</strong> il tempo<br />

13<br />

necessario per<br />

radicare il<br />

progetto<br />

di governo<br />

nel paese.<br />

Se restiamo<br />

un<strong>it</strong>i, e come<br />

io spero con<br />

Sossio Liguori<br />

candidato<br />

a <strong>sindaco</strong>,<br />

ne vedremo<br />

delle belle.<br />

Vinceremo al<br />

primo turno tra<br />

un plebisc<strong>it</strong>o di<br />

consensi”.<br />

Non ha <strong>fa</strong>tto<br />

i conti col<br />

quinto nome del Pd. Bruciare i primi quattro<br />

per cacciare il coniglio dal cilindro: Bencivenga,<br />

il <strong>fa</strong>rmacista. Che ne pensa?<br />

“Persona rispettabilissima ma penso che non ci<br />

siano le condizioni. Serve un pol<strong>it</strong>ico che conosca<br />

il terr<strong>it</strong>orio, conosca <strong>la</strong> pol<strong>it</strong>ica, conosca <strong>la</strong> gente<br />

e si è <strong>fa</strong>tto apprezzare per il <strong>la</strong>voro che ha <strong>fa</strong>tto.<br />

Sarebbe <strong>la</strong> mortificazione per tutta <strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />

dirigente che ha <strong>la</strong>vorato nei part<strong>it</strong>i ed ha mangiato<br />

<strong>la</strong> polvere in questi cinque anni di opposizione.<br />

Non possiamo diffondere l’idea che chi si impegna<br />

nei part<strong>it</strong>i, chi <strong>la</strong>vora per il terr<strong>it</strong>orio e sottraendo<br />

tempo pure al<strong>la</strong> <strong>fa</strong>miglia, è penalizzato e bisogna<br />

aspettare a casa <strong>la</strong> chiamata. Preferisco <strong>la</strong>nciare<br />

un messaggio diverso: abbiamo sempre detto<br />

che il Forum ha una c<strong>la</strong>sse pol<strong>it</strong>ica e dirigente di<br />

qual<strong>it</strong>à. E’ ora di dimostrarlo. Non possiamo autobocciarci<br />

al<strong>la</strong> prima vera occasione. Bencivenga<br />

è un imprend<strong>it</strong>ore di grande successo, ma <strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica e l’amministrazione pubblica sono altre<br />

cose. I Popo<strong>la</strong>ri preferiscono un <strong>sindaco</strong> pol<strong>it</strong>ico<br />

espressione del progetto che tutti insieme stiamo<br />

redigendo. Voglio aggiungere una cosa”.<br />

Prego.<br />

“Non credo che il Pd abbia un quinto candidato.<br />

I candidati sono quattro e stanno <strong>fa</strong>cendo un<br />

percorso interno per stabilire chi rappresenta <strong>la</strong><br />

sintesi migliore, per poi confrontarsi al tavolo con<br />

gli alleati. Non accetteremo mai questi giochetti,<br />

che mortificano le persone. Non solo quelle del Pd<br />

ma bisogna avere rispetto pure per gli alleati. E <strong>la</strong><br />

c<strong>la</strong>sse dirigente del Pd è sempre stata all’altezza<br />

del<strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione. Non commetteranno errori da<br />

neof<strong>it</strong>i. Capisco che ci sono fibril<strong>la</strong>zioni interne e<br />

capisco pure che ci sono dall’esterno persone che<br />

vogliono condizionare <strong>la</strong> dinamica per dividerci e<br />

per garantire <strong>la</strong> v<strong>it</strong>toria a Enzo Caso. Ma hanno<br />

sbagliato i conti. <strong>Il</strong> Pd si comporterà come ha<br />

sempre <strong>fa</strong>tto. Da grande part<strong>it</strong>o qual è saprà<br />

sicuramente capire l’<strong>it</strong>inerario e <strong>la</strong> strada giusta da<br />

seguire per portarci tutti al<strong>la</strong> v<strong>it</strong>toria. Per Portare<br />

Frattaminore al<strong>la</strong> v<strong>it</strong>toria”.<br />

Con Sossio Liguori candidato <strong>sindaco</strong>?<br />

“Ovviamente. Lo spero per Frattaminore e<br />

sinceramente pure per Sossio. Lo mer<strong>it</strong>a e <strong>la</strong><br />

popo<strong>la</strong>zione dopo il decadimento degli ultimi anni<br />

mer<strong>it</strong>a un <strong>sindaco</strong> come Sossio”.


14<br />

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MOSAICO<br />

CAIVANO • POLITICI TRAVESTITI DA PULCINELLA<br />

Se ne cantano di tutti i colori, ma non vogliono andare a casa<br />

Gennaro Salzano, coordinatore regionale dei Popo<strong>la</strong>ri: “A Caivano siamo<br />

all’opposizione”. Bervicato (Pd): “C’è un accordo <strong>sul</strong><strong>la</strong> giunta tecnica”. Porcaro (Udc):<br />

“Non è vero, l’abbiamo bocciata. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> è assente”. Vanacore al Pd: “Pagliacci”<br />

C<br />

AIVANO - La s<strong>it</strong>uazione è a dir poco<br />

paradossale. A metà settimana si è scoperto<br />

che non tutta <strong>la</strong> vecchia giunta si è dimessa.<br />

I part<strong>it</strong>i l<strong>it</strong>igano tra governo tecnico e pol<strong>it</strong>ico,<br />

mentre in carica resta un esecutivo espressione di<br />

un centro che non c’è più. Impazzimento collettivo<br />

e attaccamento spregiudicato al<strong>la</strong> poltrona e allo<br />

stipendio. Poi, c’è <strong>la</strong> nov<strong>it</strong>à dell’ultim’ora. Quali<br />

sono i part<strong>it</strong>i di maggioranza che dovrebbero<br />

sig<strong>la</strong>re un accordo e di conseguenza nominare<br />

l’amministrazione? Direte, Api, Udc, Pd e<br />

Popo<strong>la</strong>ri. Risposta sbagliata. <strong>Il</strong> perché lo spiega<br />

il coordinatore regionale dei Popo<strong>la</strong>ri per l’Italia,<br />

Gennaro Salzano: “I Popo<strong>la</strong>ri a Caivano sono<br />

all’opposizione, siamo estranei a questo teatrino<br />

che non ha nul<strong>la</strong> di pol<strong>it</strong>ico ed è estraneo al<strong>la</strong> nostra<br />

cultura. Tocca al <strong>sindaco</strong> Falco <strong>fa</strong>re chiarezza ma<br />

ribadisco che <strong>la</strong> forza pol<strong>it</strong>ica che rappresento<br />

è all’opposizione”. Quindi, se il “Gon<strong>fa</strong>lone”<br />

non <strong>fa</strong> parte del nuovo accordo, come <strong>fa</strong>ranno a<br />

definire <strong>la</strong> nuova coalizione una “maggioranza<br />

pol<strong>it</strong>ica” composta da tanti singoli consiglieri che<br />

rappresentano solo se stessi? Quel<strong>la</strong> dei Popo<strong>la</strong>ri è<br />

una nov<strong>it</strong>à che ha scompaginato ancora una volta<br />

i giochi. Emione, Serrao, Carofilo e chi <strong>la</strong> pensa<br />

come loro, non rappresentano più il “Gon<strong>fa</strong>lone”.<br />

A questo punto il simbolo è saldamente nelle mani<br />

di Marsico e Lanna, i quali hanno ufficialmente<br />

preso le distanze dal<strong>la</strong> maggioranza. Come <strong>fa</strong>rà<br />

il primo c<strong>it</strong>tadino ad uscire da questa s<strong>it</strong>uazione?<br />

Intanto, il paese paga gli assessori, ufficialmente in<br />

carica, ma <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà in realtà resta senza un governo<br />

e senza una maggioranza.<br />

Chiara <strong>la</strong> posizione del segretario dell’Udc, Alfredo<br />

Porcaro: “Abbiamo chiesto al <strong>sindaco</strong> di non r<strong>it</strong>irare<br />

le dimissioni perché abbiamo verificato che non<br />

c’era <strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à di un accordo pol<strong>it</strong>ico – spiega<br />

Porcaro – ma Tonino Falco ha lo stesso r<strong>it</strong>irato<br />

le dimissioni. Dopodiché, lo abbiamo incontrato<br />

così come abbiamo par<strong>la</strong>to con i vertici regionali e<br />

nazionali del part<strong>it</strong>o. La nostra proposta è chiara:<br />

esecutivo pol<strong>it</strong>ico. Rest<strong>it</strong>uire le deleghe nelle<br />

mani del primo c<strong>it</strong>tadino e lui, autonomamente,<br />

si sarebbe preoccupato di redistribuirle ai part<strong>it</strong>i<br />

del<strong>la</strong> maggioranza. Bocciando a chiare lettere e<br />

senza ripensamenti <strong>la</strong> proposta di giunta tecnica.<br />

<strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> ci disse che ci avrebbe <strong>fa</strong>tto sapere.<br />

Dopo quel<strong>la</strong> riunione non l’abbiamo più rivisto.<br />

Non si è <strong>fa</strong>tto più vivo. Anzi, qualche volta che ci<br />

siamo incontrati per caso c’è stato giusto il tempo<br />

di qualche diverbio.<br />

La posizione del part<strong>it</strong>o Popo<strong>la</strong>ri non è una cosa<br />

che ci riguarda, è un problema del primo c<strong>it</strong>tadino<br />

che deve prendere atto di quello che l’Udc ha<br />

cap<strong>it</strong>o qualche giorno prima: non ci sono le<br />

condizioni per un accordo pol<strong>it</strong>ico. Tocca a lui<br />

prenderne atto”. Porcaro risponde senza peli <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />

lingua anche in mer<strong>it</strong>o alle mancate dimissioni<br />

degli assessori. “Perché si devono dimettere –<br />

spiega il segretario locale dell’Udc -? <strong>Il</strong> Pd ha<br />

chiesto ed ottenuto le dimissioni del <strong>sindaco</strong> e<br />

non del<strong>la</strong> giunta. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong>, nonostante il nostro<br />

inv<strong>it</strong>o a non r<strong>it</strong>irarle al<strong>la</strong> scadenza dei 20 giorni, ha<br />

deciso di proseguire quindi tocca a lui <strong>fa</strong>rci capire<br />

cosa vuole <strong>fa</strong>re ed in che termini. L’Udc resta <strong>sul</strong>le<br />

sue posizioni inamovibili”.<br />

Altro punto. <strong>Il</strong> Part<strong>it</strong>o democratico ha presentato<br />

<strong>la</strong> “giunta tecnica” come ultima spiaggia per<br />

salvare <strong>la</strong> consiliatura. Proprio Iuri Bervicato,<br />

coordinatore del Pd, ha spiegato che “se il <strong>sindaco</strong><br />

non riusciva nemmeno a <strong>fa</strong>re questo, si chiudeva<br />

l’esperienza”. Ebbene, l’Udc ha categoricamente<br />

bocciato <strong>la</strong> proposta; il <strong>sindaco</strong> non l’ha presa<br />

in considerazione perché si è accorto che il<br />

“governo dei professori” non avrebbe superato<br />

l’esame dell’au<strong>la</strong>, insomma sarebbe nata<br />

un’amministrazione senza il supporto di una<br />

maggioranza consiliare.<br />

E il Pd cosa <strong>fa</strong>? Aspetta non si sa cosa e chi. <strong>Il</strong><br />

<strong>sindaco</strong>, dal canto suo, non ha i numeri per<br />

governare, non è espressione di una coalizione<br />

di governo, resta, però ugualmente in carica e<br />

non si sa per <strong>fa</strong>re cosa e con chi. In tutta questa<br />

vicenda il Pd rischia di rimetterci ulteriormente<br />

<strong>la</strong> <strong>fa</strong>ccia. Ufficialmente è ancora all’opposizione,<br />

si è “sputtanato” proponendosi ai part<strong>it</strong>i di<br />

maggioranza come alleato per sost<strong>it</strong>uire quelle<br />

forze che hanno deciso di passare all’opposizione<br />

e come premio ha ricevuto dagli stessi alleati e<br />

dal primo c<strong>it</strong>tadino solo calci in <strong>fa</strong>ccia senza mai<br />

reagire.<br />

Iuri Bervicato non ci sta a questa lettura e decide<br />

di uscire allo scoperto per <strong>fa</strong>re chiarezza: “<strong>Il</strong> Pd<br />

resta all’accordo pol<strong>it</strong>ico che è stato firmato<br />

dal <strong>sindaco</strong> e da 15 consiglieri comunali, dove<br />

il part<strong>it</strong>o di Bersani è stato l’unico che si è<br />

preoccupato di inserire dei punti programmatici<br />

prior<strong>it</strong>ari per il paese. Un accordo che prevede una<br />

giunta tecnica. Se poi a Caivano nemmeno <strong>la</strong> firma<br />

è sinonimo di garanzia rispetto ai patti sanc<strong>it</strong>i, è<br />

un altro discorso. Non ce ne frega niente di quello<br />

che succede in maggioranza e all’opposizione,<br />

noi vogliamo svolgere <strong>la</strong> nostra parte di tute<strong>la</strong><br />

dell’interesse collettivo.<br />

E’ chiaro che non si può andare avanti in queste<br />

condizioni. Se entro il riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio non<br />

si chiarirà defin<strong>it</strong>ivamente il quadro e se non ci<br />

dovesse essere una soluzione pol<strong>it</strong>ica, si va tutti a<br />

casa. Ma badate bene, non metteremo mai le nostre<br />

firme <strong>sul</strong><strong>la</strong> sfiducia accanto a quelle di soggetti con<br />

i quali non vogliamo avere nul<strong>la</strong> a che <strong>fa</strong>re oggi<br />

per tutto quello che hanno combinato. Se non c’è<br />

una soluzione, il riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio non passa<br />

e si va tutti a casa. E’ assurdo l’atteggiamento<br />

dell’Udc. Non può dettare le condizioni e aspettare<br />

dal <strong>sindaco</strong> una risposta al suo ultimatum.<br />

E non voglio esprimermi <strong>sul</strong><strong>la</strong> qual<strong>it</strong>à<br />

dell’ultimatum e sui veri motivi delle singole<br />

posizioni. Pol<strong>it</strong>icamente è assurdo, un<br />

atteggiamento che rappresenta <strong>la</strong> negazione del<strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica. E’ come se loro stessero <strong>fa</strong>cendo quello<br />

che, invece, potrebbe <strong>fa</strong>re il Pd. Inoltre, vogliamo<br />

capire chi è l’Udc, se il part<strong>it</strong>o è nelle mani del<br />

<strong>sindaco</strong> o dei consiglieri. La ver<strong>it</strong>à e che noi del Pd<br />

siamo gli unici che vogliono impegnarsi per il bene<br />

del paese. Lo abbiamo ripetuto anche in riunione<br />

agli altri part<strong>it</strong>i. Andiamo avanti e affrontiamo i<br />

problemi. Prendetevi tutte le poltrone del mondo,<br />

15<br />

a noi non interessano, vogliamo solo pensare<br />

ai problemi del terr<strong>it</strong>orio”. Bervicato, inoltre,<br />

attacca l’opposizione: “Valutiamo i <strong>fa</strong>tti. Ad oggi,<br />

dopo tanti proc<strong>la</strong>mi, le firme dal notaio dei <strong>fa</strong>mosi<br />

13 consiglieri non sono mai state presentate e non<br />

hanno avuto nemmeno il coraggio di protocol<strong>la</strong>re<br />

una mozione di sfiducia. Sapete perché? Perché i<br />

consiglieri di minoranza sono i primi a non voler<br />

andare a casa. L’hanno detto chiaramente. Non<br />

hanno presentato nul<strong>la</strong> perché hanno il timore che<br />

<strong>la</strong> sfiducia possa passare <strong>sul</strong> serio.<br />

La presenteranno quando avranno <strong>la</strong> certezza che<br />

esiste una maggioranza e che, di conseguenza, non<br />

ci saranno i numeri per <strong>fa</strong>r cadere il <strong>sindaco</strong>”. <strong>Il</strong><br />

leader dell’opposizione, coordinatore dell’Mpa,<br />

rispedisce le accuse del Pd al m<strong>it</strong>tente: “Sono dei<br />

pagliacci. Non abbiamo presentato <strong>la</strong> mozione<br />

di sfiducia perché <strong>la</strong> legge consente 30 giorni di<br />

tempo per metter<strong>la</strong> all’ordine del giorno e noi<br />

non vogliamo allungare l’agonia di un ma<strong>la</strong>to<br />

terminale che sta affossando Caivano. <strong>Il</strong> tempo<br />

è scaduto. Tonino Falco ha trad<strong>it</strong>o il mandato<br />

elettorale e se ne deve andare a casa. Sfidiamo<br />

il Pd. I tredici consiglieri dell’opposizione sono<br />

pronti a dimettersi in au<strong>la</strong>, al protocollo, davanti al<br />

segretario comunale e chiudere questo vergognoso<br />

e sconcertante teatrino.<br />

Li sfido pubblicamente. Bervicato pensasse ai<br />

problemi di casa sua, visto che il presidente del<br />

Pd Antonio Centore si è dimesso perché non<br />

condivide <strong>la</strong> linea di salvare il ma<strong>la</strong>to terminale<br />

voluta solo da Bervicato e dai consiglieri del<br />

Pd. Sono i <strong>fa</strong>ntasmi del vecchio grande part<strong>it</strong>o,<br />

il Pci”. Inoltre, si sono dimessi al protocollo il<br />

vice<strong>sindaco</strong> Raf<strong>fa</strong>ele Del Gaudio e l’assessore<br />

tecnico Tonino De Rosa. Restano, però, in carica<br />

gli assessori dell’Udc ed il coordinatore locale<br />

dello “scudocrociato” ha spiegato pure perché,<br />

e restano in carica anche Carofilo e Emione, due<br />

esponenti ex Popo<strong>la</strong>ri rimasti or<strong>fa</strong>ni del part<strong>it</strong>o.<br />

Loro aspettano che sia il <strong>sindaco</strong> a revocarli,<br />

il <strong>sindaco</strong> Falco non ha il coraggio di <strong>fa</strong>rlo ed<br />

ha chiesto ai consiglieri di riferimento dei due<br />

assessori di inv<strong>it</strong>arli alle dimissioni. Ricevendo<br />

un secco diniego. “Sei tu il <strong>sindaco</strong>, sei hai il<br />

coraggio li devi revocare”. <strong>Il</strong> coraggio non c’è<br />

e tutto resta come prima. Lo stipendio arriva<br />

puntuale a fine mese, l’amministrazione nei <strong>fa</strong>tti<br />

non c’è e i problemi del paese si aggravano di<br />

giorno in giorno. I tredici consiglieri sono pronti<br />

alle dimissioni ma il Pd, nei <strong>fa</strong>tti, tiene in v<strong>it</strong>a<br />

l’intero teatrino.<br />

<strong>Il</strong> Municipio rischia di diventare come un motel,<br />

con porte girevoli. Chi entra e chi esce, un mega<br />

mercato delle vacche dove <strong>la</strong> trattativa è ad<br />

personam: un baratto. Altro che bene del paese.<br />

In questi casi, il peggiore commissario è meglio<br />

di un <strong>sindaco</strong> solo, iso<strong>la</strong>to, imbrigliato tra mille<br />

contraddizioni interne, sfiduciato dal suo part<strong>it</strong>o,<br />

e con una corte di singoli soggetti, scaricati<br />

dai part<strong>it</strong>i di appartenenza, che hanno un solo<br />

obiettivo. Quello di non perdere <strong>la</strong> poltrona ed i<br />

privilegi. Questo nessuno lo può chiamare bene<br />

del paese.


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO


18<br />

CARDITO • ACCORDO VICINO IN MAGGIORANZA<br />

ARDITO – <strong>Il</strong> Part<strong>it</strong>o democratico si è<br />

opposto sempre al<strong>la</strong> vend<strong>it</strong>a di uno dei suoli<br />

nel<strong>la</strong> “S<strong>la</strong>i” di proprietà del Municipio.<br />

L’amministrazione, quando il part<strong>it</strong>o di Bersani<br />

era all’opposizione, voleva renderlo edificabile<br />

e lo mise <strong>sul</strong> mercato. S<strong>it</strong>-in e catene in au<strong>la</strong><br />

bloccarono l’af<strong>fa</strong>ire. Poi altro tentativo: venderlo<br />

e soffocare il Comune di deb<strong>it</strong>i per realizzare <strong>la</strong><br />

caserma. Nul<strong>la</strong> da <strong>fa</strong>re. <strong>Il</strong> Pd si è ancora opposto.<br />

La proposta era migliorabile. Ed in<strong>fa</strong>tti è<br />

stata migliorata. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra<br />

ha trovato <strong>la</strong> soluzione per accontentare tutti.<br />

L’amministrazione <strong>fa</strong>rà un bando di gara sui<br />

due lotti del<strong>la</strong> “S<strong>la</strong>i”. Gli imprend<strong>it</strong>ori che<br />

parteciperanno dovranno presentare un’offerta per<br />

il suolo edificabile, dotato di rego<strong>la</strong>re concessione<br />

edilizia, e descrivere nei dettagli il costo re<strong>la</strong>tivo<br />

al<strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> caserma dei carabinieri.<br />

<strong>Il</strong> bando, ancora in <strong>fa</strong>se embrionale, ovviamente<br />

darà precedenza a chi offre di più per l’acquisto<br />

del lotto e chi riuscirà a garantire <strong>la</strong> costruzione<br />

dello stabile da destinare all’Arma al prezzo più<br />

basso. <strong>Il</strong> Municipio, dal canto suo, è pronto a<br />

contrarre un mutuo trentennale di due milioni di<br />

euro con una rata semestrale di 75mi<strong>la</strong> euro, salvo<br />

ribasso previsto in gara e salvo plusvalenze del<br />

suolo. Però, badate bene. La rata partirà dal giorno<br />

in cui <strong>la</strong> caserma sarà consegnata chiavi in mano.<br />

In quanto il lotto edificabile che l’amministrazione<br />

dà all’imprend<strong>it</strong>ore equivale ad un anticipo cash<br />

<strong>sul</strong> <strong>la</strong>voro da eseguire. A conti <strong>fa</strong>tti, con un<br />

investimento di duemilioni di euro, il Comune si<br />

r<strong>it</strong>roverà un immobile dal valore di 5 milioni di euro<br />

(calco<strong>la</strong>ndo pure il terreno). Lotti che, attualmente,<br />

sono stati stimati dall’ingegnere Amedeo Di Fratto,<br />

appena un milione e 200 mi<strong>la</strong> euro cadauno. E<br />

non è tutto. In<strong>fa</strong>tti, dopo i primi 5-6 anni, con <strong>la</strong><br />

pigione che il Ministero garantirà all’Ente locale<br />

per il f<strong>it</strong>to dei locali, l’amministrazione riuscirà a<br />

pagare <strong>la</strong> rata del mutuo ed a fine anno si r<strong>it</strong>roverà<br />

pure un gruzzoletto liquido da spendere. Insomma,<br />

ci guadagnerà nel breve periodo garantendo un<br />

tesoretto per il futuro. Unico rammarico non aver<br />

persegu<strong>it</strong>o questa strada qualche anno <strong>fa</strong>. Un piano<br />

da vero manager. La necess<strong>it</strong>à dell’operazione è<br />

defin<strong>it</strong>a da un altro dato: il Comune paga dai 25<br />

ai 30mi<strong>la</strong> euro l’anno per bonificare tutti i suoli,<br />

incluso quelli del<strong>la</strong> S<strong>la</strong>i, inutilizzati. Terreni che<br />

nel migliore dei casi rappresentano un posto dove<br />

una decina di c<strong>it</strong>tadini portano il cane a <strong>fa</strong>re pipì. E<br />

le <strong>fa</strong>miglie pagano 30mi<strong>la</strong> euro, senza calco<strong>la</strong>re i<br />

costi degli Lsu, per bonificarli ogni 12 mesi. Soldi<br />

che, ovviamente, andranno risparmiati. “Ecco<br />

perché abbiamo già messo in vend<strong>it</strong>a altri suoli<br />

di proprietà del Municipio che non servivano a<br />

nul<strong>la</strong> e cost<strong>it</strong>uivano esclusivamente un peso morto<br />

per le casse e per le <strong>fa</strong>miglie di Card<strong>it</strong>o – spiega<br />

il <strong>sindaco</strong> -, nel rispetto del programma e<strong>la</strong>borato<br />

dal<strong>la</strong> coalizione di governo e votato dai c<strong>it</strong>tadini.<br />

Sul piano che ho redatto in mer<strong>it</strong>o al<strong>la</strong> costruzione<br />

del<strong>la</strong> caserma sfido chiunque, atti e conti al<strong>la</strong> mano,<br />

a dire che non è conveniente <strong>sul</strong> piano economico.<br />

Dato per certo che tutti vogliono <strong>sul</strong> terr<strong>it</strong>orio<br />

<strong>la</strong> caserma dei carabinieri. E’ un’operazione<br />

vantaggiosa per <strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à <strong>sul</strong> piano economico<br />

e aumenta <strong>la</strong> sicurezza dei c<strong>it</strong>tadini e <strong>la</strong> certezza di<br />

legal<strong>it</strong>à”. Ancora una volta, <strong>sul</strong>l’amministrazione<br />

Giuseppe Barra si è dimostrato il migliore. Di<br />

sicuro poteva pensarci prima, su questo aspetto è<br />

stato già “bacchettato”, ma meglio tardi che mai.<br />

Altro aspetto da mettere in evidenza: se non ci<br />

pensa lui, il <strong>sindaco</strong>, nessuno si è dimostrato in<br />

grado di trovare una soluzione. Se il progetto va<br />

in porto, sarà il fiore all’occhiello del “decennio”.<br />

Insomma, si è riusc<strong>it</strong>i a trovare una mediazione e<br />

ad ev<strong>it</strong>are un’inutile e ulteriore cementificazione<br />

del terr<strong>it</strong>orio nel cuore di un quartiere di periferia<br />

da sempre abbandonato <strong>la</strong> proprio destino. Uno<br />

sguardo al <strong>rione</strong> “S<strong>la</strong>i”: c’è lo stadio “V<strong>it</strong>torio<br />

Papa”, unica struttura funzionante. Mentre <strong>la</strong><br />

vil<strong>la</strong> comunale e ciò che resta del campo di<br />

basket sono aree degradate, anguste, non vigi<strong>la</strong>te,<br />

divenute negli anni proprietà privata di chi vuole<br />

consumare una dose di droga immerso nel verde<br />

e lontano da occhi indiscreti. Nessuno può dire<br />

che quei due polmoni di verde, vil<strong>la</strong> comunale e<br />

campo di basket, siano a disposizione del <strong>rione</strong>.<br />

Inoltre, il campo da basket è solo un ricordo. La<br />

cancel<strong>la</strong>ta è stata divelta, l’inferriata l’ha smontata<br />

il Comune non si sa seguendo quale cr<strong>it</strong>erio logico,<br />

il muro di recinzione cade a pezzi, i tabelloni e i<br />

canestri sono stati divelti, così come il campo da<br />

gioco ri<strong>sul</strong>ta devastato in più parti. Gli “scugnizzi”<br />

hanno trasformato quello spazio in un campo<br />

da calcetto, improvvisando le porte con alcun<br />

resti di fioriere. Uno spazio che a periodi alterni<br />

diventa una “piazza” per lo spaccio di sostanze<br />

stupe<strong>fa</strong>centi. Vai <strong>sul</strong> posto, compri <strong>la</strong> droga e<br />

puoi consumar<strong>la</strong> senza il timore di controlli e<br />

senza il timore di essere “beccato”. I vigili urbani<br />

non si vedono in quel<strong>la</strong> zona da diversi anni.<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

La vend<strong>it</strong>a del lotto nel<strong>la</strong> “S<strong>la</strong>i” servirà a finanziare <strong>la</strong> caserma<br />

Sacrificano un terreno di proprietà del Municipio utilizzato da poche persone per portare i cani a <strong>fa</strong>re<br />

pipì. Pronto il bando: chi acquista il suolo dovrà costruire lo stabile dell’Arma. <strong>Il</strong> piano nei dettagli<br />

C<br />

<strong>Il</strong> lotto di terreno dove sorgerà <strong>la</strong> caserma<br />

<strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra ha trovato <strong>la</strong><br />

soluzione per costruire <strong>la</strong> caserma dei carabinieri<br />

L’ultimo bl<strong>it</strong>z imponente, durante i primi anni<br />

del “decennio” Barra, fu simbolico: macchine dei<br />

caschi bianchi e consiglieri comunali arrivarono in<br />

quel luogo per mostrare i muscoli e <strong>fa</strong>r capire ai<br />

residenti che <strong>la</strong> musica era cambiata. Fumo negli<br />

occhi. Col tempo si è tornati al<strong>la</strong> normal<strong>it</strong>à. Anzi,<br />

quel bl<strong>it</strong>z fu accompagnato, per chi se lo ricorda,<br />

da sonori fischi dei giovani fermi davanti al<strong>la</strong><br />

pizzeria, al<strong>la</strong> sa<strong>la</strong> giochi ed al bar, indirizzati agli<br />

amministratori e ai caschi bianchi. Un’iniziativa,<br />

per quanto pos<strong>it</strong>iva, iso<strong>la</strong>ta. Che non è serv<strong>it</strong>a a<br />

nul<strong>la</strong>. Ecco perché quello che vale per Card<strong>it</strong>o in<br />

generale, vale ancora di più per il <strong>rione</strong> “S<strong>la</strong>i”:<br />

non c’è bisogno di nuove case e basta. Eco perché<br />

ha <strong>fa</strong>tto bene il Pd, mesi <strong>fa</strong>, a schierarsi contro<br />

<strong>la</strong> vend<strong>it</strong>a del lotto di terra. Così come il Pd ha<br />

<strong>fa</strong>tto bene a fermare l’altra idea <strong>sul</strong> tavolo, ossia<br />

quel<strong>la</strong> di contrarre un mutuo di 4milioni di euro<br />

per costruire <strong>la</strong> caserma. Troppo oneroso. Avrebbe<br />

messo in difficoltà le casse dell’Ente, se non<br />

in ginocchio. Allor quale migliore soluzione di<br />

quel<strong>la</strong> pensata da Giuseppe Barra? Ossia, si mette<br />

in vend<strong>it</strong>a il lotto e allo stesso tempo si garantisce<br />

<strong>la</strong> costruzione del<strong>la</strong> caserma, rest<strong>it</strong>uendo ai<br />

residenti <strong>la</strong> vil<strong>la</strong> comunale ed il campo di basket.<br />

Bisogna ristrutturarli, un “maquil<strong>la</strong>ge” necessario.<br />

Disponendo un servizio di apertura e chiusura,<br />

utilizzando gli Lsu, ed affidando <strong>la</strong> sicurezza ai<br />

caschi bianchi. Non <strong>sul</strong><strong>la</strong> carta, ma <strong>sul</strong> serio. Basta<br />

<strong>fa</strong>rsi vedere per pochi minuti più volte al giorno<br />

e <strong>la</strong> s<strong>it</strong>uazione migliorerebbe di sicuro. Anche<br />

quel<strong>la</strong> legata agli scippi e alle rapine.


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

CARDITO • LO SCENARIO IN VISTA DELLE ELEZIONI<br />

Tutti vogliono <strong>la</strong> corona del re, ma sarà il re a decidere a chi donar<strong>la</strong><br />

In maggioranza tanti pretendenti. <strong>Il</strong> Pd <strong>fa</strong> marcia indietro: vota il riequilibrio, il Puc e poi si parlerà del futuro. Dinardo<br />

ha compiuto <strong>la</strong> missione: distrutto il centrodestra. <strong>Il</strong> “popolo delle part<strong>it</strong>e iva individuali” elemosina un posto in lista<br />

CARDITO – La maggioranza (Api, Pd e Idv)<br />

ha superato le difficoltà dopo un periodo<br />

vissuto da separati in casa e l’aggressione<br />

che il part<strong>it</strong>o di Bersani ha sub<strong>it</strong>o da settori<br />

dell’Api e dall’Italia dei valori.<br />

E’ tornato il sereno pure perché il <strong>sindaco</strong><br />

Giuseppe Barra ha richiamato tutti all’ordine e<br />

<strong>fa</strong>tto capire che sena i “democratici” si “bruciava”<br />

<strong>la</strong> consiliatura e si metteva a repentaglio il ri<strong>sul</strong>tato<br />

delle prossime Amministrative. In<strong>fa</strong>tti, dato certo<br />

è che <strong>la</strong> part<strong>it</strong>a tra due diversi schieramenti si<br />

giochi a patto che l’attuale coalizione di governo<br />

si spacchi. Diversamente, il verdetto è già scr<strong>it</strong>to.<br />

Bisognerà votare per scegliere i consiglieri e<br />

chi si schiererà contro l’attuale alleanza, sarà<br />

consapevole di concorrere per <strong>la</strong> divisione dei<br />

seggi all’opposizione. I problemi comunque<br />

restano. E quello principale è <strong>la</strong> successione a<br />

Peppe Barra. Seguendo una logica pol<strong>it</strong>ica, <strong>la</strong><br />

leadership sarebbe del Part<strong>it</strong>o democratico. E’ <strong>la</strong><br />

forza pol<strong>it</strong>ica più votata <strong>sul</strong> terr<strong>it</strong>orio ed è l’unico<br />

vero part<strong>it</strong>o organizzato in c<strong>it</strong>tà. L’Api vive di luce<br />

riflessa del <strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra. Se il <strong>sindaco</strong><br />

cambia part<strong>it</strong>o e si iscrive a Forza Nuova, l’Api<br />

scompare e gli attuali mil<strong>it</strong>anti si iscriveranno<br />

a Forza Nuova. Non si <strong>fa</strong> v<strong>it</strong>a di part<strong>it</strong>o. C’è n<br />

leader, forte e carismatico, che decide per tutti, pur<br />

ascoltando Francesco Pisano e Franco Castaldo.<br />

Non ne parliamo dell’Italia dei valori. Un part<strong>it</strong>o<br />

per due: Andrea Falco e Pasquale Barra. Falco è<br />

il segretario. Chi lo ha nominato? Un congresso?<br />

Assolutamente no. Erano in tre. Mariagrazia<br />

Romano si è dimessa dal civico consesso, sono<br />

rimasti in due. Falco si è dimesso dal Consiglio e<br />

per non restare fuori si è autonominato, con l’avallo<br />

di Pasquale Barra, segretario. Tutto qui. Non c’è<br />

una sezione (<strong>la</strong> apriranno tra poco a ridosso delle<br />

elezioni al corso Daniele nei locali dove Pasquale<br />

Barra aprì il com<strong>it</strong>ato alle Regionali per De Mare,<br />

candidato dell’Mpa, ndr), non ci sono mil<strong>it</strong>anti e<br />

in cinque anni mai un congresso. Part<strong>it</strong>i virtuali.<br />

A differenza del Pd. Ecco perché, se vogliono<br />

mettere da parte i voti, <strong>la</strong> leadership toccherebbe<br />

sempre al part<strong>it</strong>o di Giuseppe Cirillo. Questa è <strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica. Poi, ci sono le ambizioni personali. E in<br />

maggioranza in molti aspirano. Pasquale Barra,<br />

Biagio Auriemma, Luigi Fusco, Francesco Pisano.<br />

Più avanti capiremo chi riuscirà a tenere un<strong>it</strong>a <strong>la</strong><br />

coalizione e chi avrà <strong>la</strong> matur<strong>it</strong>à di mettere da parte<br />

le ambizioni personali e privilegiare il progetto<br />

pol<strong>it</strong>ico. <strong>Il</strong> ruolo determinante sarà sempre di<br />

Giuseppe Barra. L’unico in grado di incidere<br />

<strong>sul</strong>le scelte dei singoli. Insomma, l’alleanza si<br />

spaccherà solo se il primo c<strong>it</strong>tadino non vorrà<br />

accettare l’idea di consegnare il paese ad un<br />

<strong>sindaco</strong> del Pd ed utilizzerà come testa d’arieta<br />

Pisano o Pasquale Barra. Diversamente, i giochi<br />

sono <strong>fa</strong>tti. L’alleanza c’è e si può solo rafforzare<br />

coi part<strong>it</strong>i che decidono di salire <strong>sul</strong> carro del<br />

vinc<strong>it</strong>ore. Bisogna capire solo chi saranno i nuovi<br />

interpreti.<br />

All’opposizione Rocco Saviano è al<strong>la</strong> finestra. E’<br />

l’unico che può contare su un part<strong>it</strong>o strutturato e<br />

radicato, una sezione operativa ed un pacchetto di<br />

consensi che hanno superato pure <strong>la</strong> <strong>fa</strong>se delicata<br />

del<strong>la</strong> scissione coi “riformisti” (Fusco, Romano,<br />

Lago e D’Anna ndr) passati col Pd. Saviano ha<br />

<strong>la</strong> lista e uomini di fiducia a sua disposizione.<br />

Ha davanti a sé uno scenario molto ampio,<br />

tocca a lui decidere qual è <strong>la</strong> strada migliore da<br />

seguire. Restando all’opposizione troviamo quei<br />

consiglieri che il <strong>sindaco</strong> ha bol<strong>la</strong>to come il<br />

“popolo delle part<strong>it</strong>e iva individuali”. Par<strong>la</strong>no a<br />

nome di un part<strong>it</strong>o ma non hanno mai <strong>fa</strong>tto una<br />

lista e probabilmente mil<strong>la</strong>nteranno di aver<strong>la</strong> fino<br />

all’ultimo momento per tentare di incidere <strong>sul</strong>le<br />

coalizioni e <strong>la</strong> scelta dei candidati a <strong>sindaco</strong>, salvo<br />

poi trovare rifugio in liste altrui. Chiacchiere e<br />

distintivo. Antonio Giangrande dell’Udeur, Enzo<br />

Amirante dell’Udc e Francesco Desimone di Noi<br />

Sud. Mai una proposta nell’interesse del paese,<br />

avranno difficoltà a giustificare l’incoerenza e<br />

<strong>la</strong> pochezza pol<strong>it</strong>ica e intellettuale che li ha resi<br />

sconosciuti all’intera comun<strong>it</strong>à dopo 10 anni di<br />

civico consesso. Per l’inaffidabil<strong>it</strong>à dimostrata, se<br />

non <strong>fa</strong>nno <strong>la</strong> lista rischiano di trovarsi senza dimora<br />

in quanto nessuno, col taglio dei consiglieri, è<br />

disposto a creare un conten<strong>it</strong>ore pol<strong>it</strong>ico, a <strong>fa</strong>re<br />

15 candidati ed al<strong>la</strong> fine dare osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à ad un<br />

soggetto che porta 300 voti, che ruba il seggio e<br />

poi si comporta in maniera individuale tentando<br />

di garantire solo ed esclusivamente i propri<br />

interessi. Da questo punto di vista, è fin<strong>it</strong>o il<br />

tempo delle vacche grasse. Costretti tutti a tornare<br />

sotto l’ascel<strong>la</strong> di Peppe Barra. Gennaro Vicale e<br />

Vincenzo Sor<strong>it</strong>to, invece, consiglieri indipendenti,<br />

hanno scelto di sostenere <strong>la</strong> causa del Part<strong>it</strong>o<br />

democratico. Passiamo al centrodestra. Dopo dieci<br />

anni Rocco Dinardo ha portato a compimento <strong>la</strong><br />

sua missione: ha cancel<strong>la</strong>to prima Forza Italia dal<br />

panorama pol<strong>it</strong>ico locale, poi An, il Pdl ed infine<br />

il centrodestra. Lo stesso Sabatino Delle Cave, ex<br />

consigliere comunale di An e candidato a <strong>sindaco</strong><br />

non eletto alle ultime Amministrative per il part<strong>it</strong>o<br />

di Fini, dovrebbe candidarsi al Consiglio nel<strong>la</strong><br />

lista di Saviano o a sostegno del<strong>la</strong> candidatura<br />

a <strong>sindaco</strong> dell’avvocato penalista Vincenzo<br />

Mormile. <strong>Il</strong> quale ha scelto <strong>la</strong> strada delle liste<br />

civiche.<br />

Fermento nel<strong>la</strong> sinistra radicale. Rifondazione<br />

comunista è stata commissariata ed un gruppo<br />

di giovani sta tentando di ricostruire <strong>la</strong> sezione<br />

locale dopo <strong>la</strong> “svend<strong>it</strong>a” dei valori e degli ideali<br />

messa in atto da Del Gaudio e Guardabascio.<br />

Finché avevano l’assessore e lo stipendio hanno<br />

aval<strong>la</strong>to il sistema “cemento e stipendi”. Solo<br />

quando sono stati “cacciati” dall’esecutivo, hanno<br />

19<br />

Pasquale Barra ha chiesto al <strong>sindaco</strong><br />

<strong>la</strong> candidatura a primo c<strong>it</strong>tadino<br />

iniziato per un brevissimo periodo a contestare il<br />

sistema con parole al vetriolo. Hanno seminato<br />

vento e raccolto tempesta. <strong>Il</strong> Prc è da rifondare. E<br />

in quest’opera di ricostruzione prende sempre più<br />

corpo <strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à di una federazione di sinistra<br />

con i “compagni” di Sel: Romano, Franco e<br />

Gragnaniello. Con una serie di figure storiche del<strong>la</strong><br />

pol<strong>it</strong>ica locale in attesa di costruire un’alternativa<br />

seria all’attuale maggioranza. Almerindo<br />

Santucci, Luigi e Vincenzo Campanile, Franco<br />

Gragnaniello, Mimmo Avanzo ed altri cognomi<br />

storici legati al<strong>la</strong> sinistra. Delusi coloro che<br />

pensavano in un’azione decisa del Pd, così come<br />

promesso da vertici locali. Prima del riequilibrio<br />

di bi<strong>la</strong>ncio, così come avevano <strong>fa</strong>tto capire i<br />

consiglieri comunali ed il nuovo segretario, Elia<br />

Schiavo, bisognava chiarire <strong>la</strong> posizione di tutti i<br />

part<strong>it</strong>i del<strong>la</strong> maggioranza <strong>sul</strong> futuro. Insomma, non<br />

era un ricatto ma una posizione coerente. Se c’è <strong>la</strong><br />

volontà e l’intesa di stare insieme <strong>sul</strong> presente e<br />

<strong>sul</strong> futuro bene, altrimenti sarebbe inconcepibile<br />

approvare il Puc, restare incol<strong>la</strong>ti al<strong>la</strong> poltrona<br />

e al<strong>la</strong> gestione fino all’ultimo giorno utile e poi<br />

presentarsi divisi alle elezioni. Come si potrebbe<br />

giustificare <strong>la</strong> divisione? In nessun modo. Quindi,<br />

l’obiettivo era quello di sgombrare il campo da ogni<br />

equivoco. Con impegni seri e concreti. Una sorta<br />

di ultimatum. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong>, invece, ha dimostrato che<br />

comanda lui. E’ sceso in campo, ha dettato i tempi,<br />

ha messo in archivio le fibril<strong>la</strong>zioni sui possibili<br />

candidati a <strong>sindaco</strong> e dettato l’<strong>it</strong>inerario da<br />

seguire: via libera al riequilibrio, poi il Puc ed al<strong>la</strong><br />

fine si deciderà il candidato al<strong>la</strong> sua successione.<br />

Fino a marzo li <strong>fa</strong>rà giocare e divertire. Quando il<br />

gioco si <strong>fa</strong>rà serio saprà lui come <strong>fa</strong>re e risolvere<br />

ogni controversia. A quel punto nessuno può<br />

tirarsi indietro. Le ambizioni del Pd rischiano di<br />

entrare in una morsa pericolosa. <strong>Il</strong> tempo dirà chi<br />

ha avuto ragione. Solo Peppe Barra può decidere<br />

di spaccare e nessun’altro. Lo decide lui, se lo<br />

vuole, quando vuole, con chi vuole.


20<br />

CARDITO • IL DIBATTITO<br />

C<br />

ARDITO – Eccoci qua per un’altra<br />

valutazione al<strong>la</strong> luce degli ultimi<br />

avvenimenti. Non soffermiamoci <strong>sul</strong>le<br />

dinamiche quotidiane o sugli ultimi mesi del<br />

“decennio”. Nul<strong>la</strong> di nuovo sotto al sole. Gli ultimi<br />

cinque anni come sono cominciati, così finiranno.<br />

Stessi attori, stessi valori, che in gran parte ho<br />

combattuto e non condiviso. Bisogna andare<br />

oltre. E’ il momento di andare oltre. Perché<br />

cr<strong>it</strong>icare è semplice, lo possono <strong>fa</strong>re tutti. L’aria<br />

non si paga, <strong>la</strong> libertà di espressione è garant<strong>it</strong>a<br />

dal<strong>la</strong> Cost<strong>it</strong>uzione, quindi tutti possono esprimere<br />

giudizi, soprattutto se negativi, su altri. Inv<strong>it</strong>o a<br />

comporre un’analisi dal<strong>la</strong> prospettiva opposta.<br />

Non quel<strong>la</strong> di passare ai raggi x, nei dettagli,<br />

cosa è successo nel “decennio” e gli autori del<br />

“decennio”. La riflessione da <strong>fa</strong>re è un’altra: cosa<br />

c’è oltre quello che ha prodotto il “decennio”? <strong>Il</strong><br />

<strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra lo ha ripetuto più volte:<br />

“C’è il nul<strong>la</strong>”. Personalmente non sono d’accordo.<br />

C’è qualche cosa di buono come l’impegno in<br />

prima persona dell’avvocato Vincenzo Mormile<br />

che di sicuro, in qualsiasi ruolo l’elettorato lo<br />

relegherà, riuscirà a dare un contributo pos<strong>it</strong>ivo<br />

e di qual<strong>it</strong>à al<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à; e c’è tanto, caro<br />

Peppe Barra, di negativo. Un eserc<strong>it</strong>o marcio<br />

di accattoni, di “professionisti del<strong>la</strong> pagnotta”,<br />

di gente che predica il perbenismo e una volta<br />

a cavallo riesce a <strong>fa</strong>re peggio del peggiore<br />

esponente del “decennio”. E lo ha già dimostrato.<br />

E’ gente senza dign<strong>it</strong>à e senza orgoglio. Con<br />

l’occhio orientato al prof<strong>it</strong>to e con le mani a<br />

tessere ragnatele, trappole invisibili per alleati<br />

e avversari. Ecco perché sono i peggiori. Sono<br />

quelli che hanno “azzuppato” senza dare nul<strong>la</strong><br />

al<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à e trad<strong>it</strong>o. Pugna<strong>la</strong>ndo tutti<br />

alle spalle. Poi, dopo aver “azzuppato”, hanno<br />

cr<strong>it</strong>icato chi li ha sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>i nel<strong>la</strong> “zuppa”. Sono<br />

quelli che cambiano versione <strong>sul</strong> “decennio” e<br />

sui protagonisti rispetto all’interlocutore o al<br />

contesto. Magari riescono a cambiare versione<br />

nel<strong>la</strong> stessa giornata da piazza Garibaldi a<br />

Card<strong>it</strong>o a pizza Giovanni XXIII a Card<strong>it</strong>ello. Di<br />

buono c’è una sinistra radicale, una sparuta<br />

minoranza, ma fiera del<strong>la</strong> sua divers<strong>it</strong>à. Bisogna<br />

rispettar<strong>la</strong> ed apprezzar<strong>la</strong>. Poteva <strong>fa</strong>re scelte più<br />

redd<strong>it</strong>izie come hanno <strong>fa</strong>tto i vecchi “compagni”<br />

di Rifondazione che riuscirono a svendere un<br />

patrimonio di idee per una pigione. Invece<br />

no. L’attuale sinistra ha una storia alle spalle<br />

che difende a testa alta e con grande dign<strong>it</strong>à.<br />

Spero che l’elettorato riuscirà a premiar<strong>la</strong>. Un<br />

consigliere significherebbe davvero tanto. Di<br />

cattivo ci sono i dinosauri in agguato, con un<br />

piede nei part<strong>it</strong>i del “decennio” ed uno nelle<br />

liste dell’alternativa che non ci sono: puzzano di<br />

vecchio. Puzzano di muf<strong>fa</strong>. E sinceramente sono<br />

peggiori del “decennio”. Lo hanno già dimostrato<br />

i padri e i figli non saranno da meno. Anzi, sono<br />

più pericolosi. I loro cognomi sono certificati.<br />

A pochi mesi dal<strong>la</strong> fine, il mio giudizio è uguale<br />

a quello di Rocco Saviano: il migliore <strong>sindaco</strong> col<br />

peggiore consiglio comunale possibile. Le analisi<br />

<strong>sul</strong> perché siamo arrivati a questo le ho <strong>fa</strong>tte e<br />

sarebbe inutile ripeterle. Mi interessa il futuro.<br />

A me ed al<strong>la</strong> gente. Interessa il futuro. Capire<br />

come si può migliorare. <strong>Il</strong> dato di partenza,<br />

però, che piaccia o meno, è il “decennio”. Non<br />

significa modificare i giudizi <strong>sul</strong> passato. Le<br />

cose pos<strong>it</strong>ive restano e le abbiamo raccontate.<br />

Così come restano quelle negative. Peppe Barra<br />

ha dichiarato, in un’intervista ri<strong>la</strong>sciata al<br />

sottoscr<strong>it</strong>to, che vuole portare via con sé tutto<br />

quanto non è andato; “mezze tacche”, af<strong>fa</strong>risti<br />

e “pagnottisti” inclusi. Ed allo stesso tempo<br />

continuare a <strong>fa</strong>re pol<strong>it</strong>ica nel suo paese come<br />

il “padre” del<strong>la</strong> nuova era. Se lo <strong>fa</strong>, chiuderà in<br />

bellezza. C’è una c<strong>la</strong>sse dirigente che è cresciuta<br />

e bisogna a questo punto riconoscer<strong>la</strong>: Nunzio<br />

Raucci, Pasquale Barra, Francesco Pisano,<br />

Giuseppe Cirillo, Luigi Fusco, Eugenio Lago,<br />

Franco Castaldo, Pierpaolo Garo<strong>fa</strong>lo, Giovanni<br />

Aprovidolo, Raf<strong>fa</strong>ele Miele e Luigi Iorio. E c’è un<br />

altro saggio che li ha guidati: Rocco Saviano.<br />

Sono cresciuti in maggioranza e all’opposizione.<br />

O chi addir<strong>it</strong>tura è riusc<strong>it</strong>o a <strong>fa</strong>re pol<strong>it</strong>ica e ad<br />

impegnarsi senza ricoprire cariche ist<strong>it</strong>uzionali.<br />

Esempio di passione. <strong>Il</strong> resto rappresenta il nul<strong>la</strong>.<br />

Rappresentano quel cancro da estirpare. Quei<br />

“professionisti del<strong>la</strong> pagnotta”, come raccontato,<br />

che riescono a stare ovunque giocando su tutti<br />

i tavoli. Cambiano versione, gente senza spina<br />

dorsale, senza dign<strong>it</strong>à; chi si vende per 400 euro,<br />

chi per l’af<strong>fa</strong>re del<strong>la</strong> v<strong>it</strong>a. <strong>Il</strong> male del “decennio”<br />

è questo. “Mezze tacche”, “pagnottisti” e<br />

“tengo<strong>fa</strong>miglia” da pensionare alle prossime<br />

elezioni. Poi con i veri leader del<strong>la</strong> nuova c<strong>la</strong>sse<br />

dirigente si ragionerà di sviluppo sperando<br />

che abbiano imparato <strong>la</strong> lezione. Voglio<br />

credere che le perversioni del “decennio” siano<br />

scatur<strong>it</strong>e dall’elezione di “mezze tacche” e gente<br />

improvvisata, imprend<strong>it</strong>ori legati a fenomeni<br />

criminali, che hanno condizionato il quadro. Ed<br />

hanno avuto gioco <strong>fa</strong>cile perché c’era un altro<br />

obiettivo da perseguire: pensionare <strong>la</strong> vecchia<br />

c<strong>la</strong>sse dirigente. Un passaggio di testimone<br />

avvenuto in maniera traumatica. La vecchia<br />

c<strong>la</strong>sse dirigente sepolta. Quel<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente<br />

che ha <strong>fa</strong>tto af<strong>fa</strong>ri <strong>sul</strong><strong>la</strong> pelle del<strong>la</strong> comun<strong>it</strong>à<br />

portando, però, <strong>la</strong> giacca e <strong>la</strong> cravatta. Loro<br />

pilotavano ugualmente i concorsi. Lottizzavano<br />

ugualmente gli incarichi. Sull’edilizia avevano<br />

lo stesso sistema e pure quello dei tecnici era lo<br />

stesso. Con una so<strong>la</strong> differenza: ne privilegiavano<br />

uno solo. Lo stesso che col “decennio” ha <strong>fa</strong>tto<br />

comunque af<strong>fa</strong>ri, ma al suo fianco sono cresciuti<br />

tutti i tecnici e gli imprend<strong>it</strong>ori. Non dico questo<br />

per giustificare i “dieci anni”, proprio io che li<br />

ho sempre combattuti. Così come combatterò<br />

sempre qualsiasi tipo di sistema, e nel<strong>la</strong> cronaca<br />

quotidiana continuerò a mettere in luce tutto<br />

quello che non va. Al<strong>la</strong> fine, però, è doveroso<br />

e necessario analizzare quanto successo con<br />

seren<strong>it</strong>à. La storia serve per capire e per<br />

programmare il futuro. Serve, per chi è in buona<br />

fede, a capire cosa non è andato, perché non è<br />

andato, quali sono stati gli errori commessi e<br />

come si deve <strong>fa</strong>re per non ripeterli.<br />

Ri<strong>la</strong>ncio l’ipotesi che <strong>la</strong>nciai prima del “decennio”.<br />

Un’ipotesi che proprio Pasquale Barra colse al<br />

volo, salvo poi tradire l’idea e <strong>la</strong> missione strada<br />

<strong>fa</strong>cendo: un patto generazionale tra giovani che<br />

hanno a cuore le sorti del paese. Che vogliono<br />

rimboccarsi le maniche per cambiare il paese.<br />

Per migliorarlo e tenere fuori aspetti deviati.<br />

Per riportare al centro del dibatt<strong>it</strong>o i problemi,<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

Un patto per il paese e per leg<strong>it</strong>timare <strong>la</strong> nuova c<strong>la</strong>sse dirigente<br />

<strong>Il</strong> “decennio” è stato il prezzo da pagare per sancire il passaggio di testimone e seppellire <strong>la</strong> vecchia c<strong>la</strong>sse pol<strong>it</strong>ica che<br />

in termini di af<strong>fa</strong>rismo e clientele era peggio degli attuali governanti. Si riparta dal meglio che c’è, correggendo gli errori<br />

cancel<strong>la</strong>re le perversioni, per quanto possibile,<br />

di un sistema che nel “decennio” è usc<strong>it</strong>o allo<br />

scoperto grazie alle inchieste del<strong>la</strong> stampa. Ma<br />

si tratta di un sistema che a Card<strong>it</strong>o esiste da<br />

sempre, solo che nessuno ne ha mai par<strong>la</strong>to.<br />

Riportare al centro del<strong>la</strong> selezione del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />

dirigente <strong>la</strong> mer<strong>it</strong>ocrazia e collocare ognuno nel<br />

posto che mer<strong>it</strong>a. Tanto i “professionisti del<strong>la</strong><br />

pagnotta” resteranno a casa. Non hanno gli<br />

attributi per uscire allo scoperto. Leccano il culo<br />

a tutti , a secondo del<strong>la</strong> piazza, sperando che i<br />

governanti di domani gli riconoscano qualche<br />

“incaricuccio”. <strong>Il</strong> problema non è questo e non si<br />

deve confondere perché sta passando un brutto<br />

messaggio, un messaggio distorto. Chi <strong>la</strong>vora<br />

per l’Ente locale non è un venduto. La questione<br />

è un’altra: bisogna selezionare i migliori <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />

base di quello che possono dare al paese. Non<br />

gente che non <strong>fa</strong> nul<strong>la</strong>, che ruba 400-500 euro al<br />

mese e <strong>fa</strong> finta di sputarci pure sopra. Predicano<br />

bene e razzo<strong>la</strong>no male. Intascano il possibile e<br />

per intascarlo hanno svenduto valori, dign<strong>it</strong>à,<br />

idee e soprattutto hanno svenduto <strong>la</strong> loro <strong>fa</strong>ccia,<br />

trasformando i loro cognomi in offese. Sono<br />

dentro e fuori l’attuale maggioranza. Sono<br />

tra i sosten<strong>it</strong>ori e gli accusatori dell’attuale<br />

maggioranza. Ecco perché, caro <strong>sindaco</strong>, bisogna<br />

stare attenti. C’è da <strong>fa</strong>re pulizia all’interno del<strong>la</strong><br />

tua coalizione ma pure all’esterno. Consapevole<br />

che serve un patto generazionale che ti veda<br />

in prima linea ad ev<strong>it</strong>are che si scateni una<br />

guerra <strong>fa</strong>tta di personalismi e gelosie, una<br />

guerra capace di trasformare Card<strong>it</strong>o come i<br />

paesi lim<strong>it</strong>rofi. Basta guardare cosa è successo<br />

a Crispano (scioglimento per camorra e <strong>fa</strong>ide<br />

che hanno bloccato <strong>la</strong> nuova amministrazione) e<br />

Caivano (il <strong>sindaco</strong> si è dimesso dopo pochi mesi e<br />

si r<strong>it</strong>rova senza maggioranza con un paese senza<br />

governo) per capire di cosa parlo. Gli aspetti<br />

che non vanno devono essere corretti, alcuni<br />

cancel<strong>la</strong>ti. Le “mezze tacche” non saranno elette<br />

perché sono d<strong>it</strong>te individuali, come dici tu, gente<br />

senza valori, senza idee e senza storia. Saranno<br />

bocciati dall’elettorato e se non riescono a <strong>fa</strong>re <strong>la</strong><br />

lista, nessuno se li deve caricare. Sono il cancro,<br />

insieme ai “tengo<strong>fa</strong>miglia”, da estirpare. Però, <strong>fa</strong>i<br />

attenzione a quello che c’è fuori. Non c’è il nul<strong>la</strong>.<br />

C’è qualcosa di peggiore. Infine, tocca ai nuovi<br />

esponenti del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente intervenire<br />

su questo dibatt<strong>it</strong>o. Gli spunti di riflessione ci<br />

sono. Auspico che Cirillo, Fusco, Barra, Pisano,<br />

Castaldo, Raucci, Saviano, Aprovidolo e così<br />

via intendano intervenire con loro scr<strong>it</strong>ti. Per<br />

cominciare a par<strong>la</strong>re dei problemi, per aprire<br />

un dibatt<strong>it</strong>o, per tentare di vo<strong>la</strong>re alto e di<br />

metterci alle spalle il “decennio”, ripartendo dal<br />

“decennio”, da quei pochi aspetti pos<strong>it</strong>ivi emersi.<br />

Ripartiamo dalle cose pos<strong>it</strong>ive. Ripartiamo da un<br />

patto generazionale che può cost<strong>it</strong>uire il primo<br />

passo verso il salto di qual<strong>it</strong>à. Pure perché dopo<br />

le elezioni si ripristinerà un quadro democratico:<br />

una maggioranza che governa ed un’opposizione<br />

che control<strong>la</strong> e quando, e se, ce ne sarà bisogno,<br />

sarà pronta a denunciare. Se il “decennio” è<br />

il prezzoo che si doveva pagare per il cambio<br />

generazionale, lo abbiamo pagato. Adesso si<br />

cambi registro.<br />

giovanni de cicco


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

CRISPANO • I CONSIGLIERI DEL PD? ASSENTEISTI E FANNULLONI<br />

Se ne fregano dei vivi... e pure dei morti<br />

Salta <strong>la</strong> riunione del Cda del cim<strong>it</strong>ero in vista del primo novembre. Tutto ok grazie ad un decreto di Nunzio Raucci.<br />

Marina Cennamo assenteista cronica: “Ho i certificati medici”. E Carlo Espos<strong>it</strong>o non sost<strong>it</strong>uisce il dimissionario La Sa<strong>la</strong><br />

C<br />

RISPANO – Se ne fregano pure dei morti.<br />

L’immobilismo dell’amministrazione di<br />

Crispano e l’iso<strong>la</strong>mento del <strong>sindaco</strong> Carlo<br />

Espos<strong>it</strong>o, influisce, ovviamente in negativo, pure<br />

sui <strong>la</strong>vori del consiglio d’amministrazione del<br />

Consorzio cim<strong>it</strong>ero Card<strong>it</strong>o-Crispano. Alle porte<br />

c’è <strong>la</strong> ricorrenza dei defunti e il Cda si è riun<strong>it</strong>o<br />

per varare importanti provvedimenti, in modo<br />

da garantire il perfetto funzionamento di ogni<br />

servizio e accogliere l’utenza senza sbavature.<br />

Sapete cosa è successo? Che il presidente<br />

dell’organo, Nunzio Raucci, si è accol<strong>la</strong>to da solo<br />

ogni tipo di responsabil<strong>it</strong>à perché il Cda non riesce<br />

a funzionare a dovere. Perché? Basta guardare gli<br />

atti e le assenze. Le colpe sono tutte dei componenti<br />

Crispano. Assenteisti, <strong>fa</strong>nnulloni e incompetenti.<br />

L’unica che si è presentata al<strong>la</strong> riunione è Pina<br />

De Luca del Pd. Un solo componente su tre di<br />

Crispano. Carlo <strong>la</strong> Sa<strong>la</strong> si è dimesso e Carlo<br />

Espos<strong>it</strong>o non ha nominato il suo sost<strong>it</strong>uto. Quindi,<br />

<strong>la</strong> casel<strong>la</strong> è da tempo vuota. Marina Cennamo,<br />

sempre del Pd, invece, ha battuto ogni record<br />

possibile. Sistematicamente assente. Non <strong>la</strong><br />

si vede e non <strong>la</strong> si sente. Così, nonostante <strong>la</strong><br />

presenza costante dei componenti di Card<strong>it</strong>o, con<br />

<strong>la</strong> supervisione del <strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra, molto<br />

attento ai problemi del camposanto, <strong>la</strong> riunione è<br />

andata deserta. E le decisioni sono state assunte,<br />

come detto, con decreto del presidente Raucci.<br />

Da solo si è accol<strong>la</strong>to tutte le responsabil<strong>it</strong>à di<br />

ogni singo<strong>la</strong> decisione. Ricap<strong>it</strong>oliamo: De Luca<br />

si presenta alle riunioni e non dice nul<strong>la</strong>, avulsa<br />

da quelle che sono le tematiche del camposanto<br />

e le possibile soluzioni. Un figurante. Non apre<br />

mai bocca. Marina Cennamo, invece, è riusc<strong>it</strong>a<br />

a <strong>fa</strong>re di meglio: non si presenta mai. L’altra<br />

poltrona affidata ad un componente di Crispano,<br />

dopo le dimissioni di La Sa<strong>la</strong> non è stata assegnata<br />

perché Carlo Espos<strong>it</strong>o non è riusc<strong>it</strong>o nemmeno a<br />

nominare un altro componente. <strong>Il</strong> primo c<strong>it</strong>tadino<br />

di Crispano o si è dimenticato oppure non riesce<br />

a trovare un consigliere disponibile. Vergognoso.<br />

Quindi il governo del cim<strong>it</strong>ero è paralizzato a<br />

causa dell’immobilismo del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente<br />

di Crispano. Anche di fronte ad una ricorrenza<br />

molto sent<strong>it</strong>a dal<strong>la</strong> c<strong>it</strong>tadinanza, se ne sono fregati,<br />

ancora assenze su assenze. Dai banchi del<strong>la</strong><br />

maggioranza nessun commento. Lo stesso <strong>sindaco</strong><br />

Carlo Espos<strong>it</strong>o non par<strong>la</strong> del cim<strong>it</strong>ero e di tutte le<br />

problematiche, anche gravi, legate al camposanto,<br />

come quel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>tiva al<strong>la</strong> costruzione dei nuovi<br />

loculi impantanata in una guerra giudiziaria<br />

con <strong>la</strong> d<strong>it</strong>ta appaltatrice. E’ come se fossero<br />

problemi solo dei c<strong>it</strong>tadini, degli amministratori<br />

e del <strong>sindaco</strong> di Card<strong>it</strong>o Giuseppe Barra. E’ mai<br />

possibile continuare su questa strada?<br />

Alcune domande che non trovano risposta:<br />

come mai Carlo Espos<strong>it</strong>o non riesce nemmeno<br />

a nominare il componente del Cda che tra<br />

l’altro spetta all’opposizione? Come mai Carlo<br />

Espos<strong>it</strong>o non riesce a garantire mai <strong>la</strong> presenza<br />

nel Cda del cim<strong>it</strong>ero dell’esponente del Pd Marina<br />

Cennamo, figlia del superdirigente del Comune<br />

e del Pd Salvatore Cennamo? Marina risponde<br />

così: “Le mie assenze sono tutte giustificate<br />

perché agli atti ci sono una serie di certificati<br />

medici. Tutte giustificate tranne una. Sul perché<br />

il <strong>sindaco</strong> Espos<strong>it</strong>o non riesce a nominare un<br />

altro componente al posto di La Sa<strong>la</strong> non dovete<br />

chiedere a me. Non so nul<strong>la</strong>. Io posso par<strong>la</strong>re per<br />

<strong>la</strong> mia s<strong>it</strong>uazione. Le assenze sono tutte giustificate<br />

dai certificati medici”. Per car<strong>it</strong>à. Un ma<strong>la</strong>nno<br />

di stagione può cap<strong>it</strong>are a tutti. Così come tutti<br />

possono avere dei guai fisici. Ci mancherebbe.<br />

Ma se le condizioni fisiche dell’esponente del<br />

Pd non sono adeguate a reggere un incarico di<br />

v<strong>it</strong>ale importanza come il governo del cim<strong>it</strong>ero, il<br />

<strong>sindaco</strong> Carlo Espos<strong>it</strong>o perché l’ha nominata? Se i<br />

problemi fisici sono arrivati dopo <strong>la</strong> nomina e sono<br />

così forti da impedire a Cennamo di presentarsi<br />

sistematicamente in riunione, perché non si<br />

dimette e si da spazio a chi, invece, ha tempo,<br />

voglia, idee e salute per affrontare un’incombenza<br />

del genere? Domande, ancora una volta, senza<br />

risposta. Marina Cennamo si è giustificata: “Ho<br />

presentato i certificati medici”. Ben detto. MA<br />

dovrebbe capire che i certificati medici, da soli,<br />

non riescono ad affrontare e risolvere i problemi<br />

del cim<strong>it</strong>ero. Ad esempio, non è possibile <strong>fa</strong>r<br />

saltare il servizio delle <strong>la</strong>mpade votive e di fronte<br />

alle proteste del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione presentare, il primo<br />

novembre, i certificati medici di Marina. La gente<br />

non ha l’anello al naso. Siamo al paradosso. Si<br />

rischia di diventare ridicoli.<br />

<strong>Il</strong> primo c<strong>it</strong>tadino di Crispano scarica sempre <strong>la</strong><br />

colpa sui giornalisti senza mai entrare nel mer<strong>it</strong>o<br />

delle questioni. Agli atti ci sono le assenze.<br />

Chiunque c<strong>it</strong>tadino può verificare: i rappresentanti<br />

di Crispano si sono comportati da <strong>fa</strong>nnulloni,<br />

assenteisti ed incompetenti.<br />

Carlo La Sa<strong>la</strong> spiega l’immobilismo così: “Mi<br />

sono dimesso per problemi pol<strong>it</strong>ici. Ho portato<br />

tante proposte ed il nuovo piano rego<strong>la</strong>tore del<br />

camposanto è agli atti da 4 anni. Tante belle<br />

proposte ma non si è mai deciso nul<strong>la</strong>. Pure sui<br />

loculi non hanno voluto ascoltare i miei consigli<br />

ed ora chissà quando risolveranno <strong>la</strong> questione e<br />

se <strong>la</strong> risolveranno. Su ogni decisione importante<br />

bisognava sistematicamente ascoltare i due<br />

sindaci, di Card<strong>it</strong>o e di Crispano. A questo punto<br />

mi sono detto: a cosa serve <strong>la</strong> mia presenza? Non<br />

sono il tipo da <strong>fa</strong>re <strong>la</strong> . Così mi sono<br />

dimesso. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> Espos<strong>it</strong>o non ha nominato<br />

nessun’altro? Non so perché. Non è una domanda<br />

da <strong>fa</strong>re a me”. La Sa<strong>la</strong> per certi aspetti può<br />

avere pure ragione, ma deve comunque capire<br />

che lui rappresenta l’opposizione, tra l’altro<br />

rappresentante del paese di minoranza nel Cda<br />

del cim<strong>it</strong>ero. Quindi, a La Sa<strong>la</strong> spetta il comp<strong>it</strong>o<br />

di controllo. E deve sapere che ha di fronte una<br />

maggioranza, nel caso specifico di Card<strong>it</strong>o, capace<br />

di affrontare e risolvere i problemi. Tocca a lei<br />

<strong>fa</strong>re proposte. In<strong>fa</strong>tti, il <strong>sindaco</strong> Giuseppe Barra<br />

si è speso molto per realizzare i nuovi loculi e<br />

per trovare <strong>la</strong> soluzione giusta che portasse tutti<br />

fuori dal tunnel. <strong>Il</strong> problema è un altro: senza <strong>la</strong><br />

col<strong>la</strong>borazione di Crispano non si può <strong>fa</strong>re nul<strong>la</strong>.<br />

Se Marina Cennamo continua con le sue continue<br />

e costanti assenze, se il <strong>sindaco</strong> si ostina a non<br />

voler sost<strong>it</strong>uire La Sa<strong>la</strong> e quindi a <strong>la</strong>sciare vuoto<br />

quel posto, ogni sforzo diventa vano. I <strong>fa</strong>tti non<br />

<strong>la</strong>sciano spazio a giustificazioni. Possibile che<br />

nemmeno con <strong>la</strong> ricorrenza dei morti alle porte,<br />

i componenti del Pd e del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse dirigente e<br />

pol<strong>it</strong>ica di Crispano abbiano avvert<strong>it</strong>o <strong>la</strong> necess<strong>it</strong>à<br />

e <strong>la</strong> responsabil<strong>it</strong>à di dare il loro contributo per<br />

21<br />

Nunzio Raucci, presidente del Cda del cim<strong>it</strong>ero<br />

garantire che tutto fi<strong>la</strong>sse liscio? E’ successo<br />

pure questo. Non c’è lim<strong>it</strong>e al peggio. Nel<br />

Part<strong>it</strong>o democratico c’è grande imbarazzo. Così<br />

come nel paese. Una s<strong>it</strong>uazione di immobilismo<br />

totale, caratterizzata da una serie di assessori che<br />

pensano esclusivamente al loro orticello. Licenze,<br />

incarichi, stipendi. Una guerra frontale di tutti<br />

contro tutti all’interno del Part<strong>it</strong>o democratico che<br />

sta logorando il <strong>sindaco</strong> ed affossando il paese.<br />

Sull’assenteismo nel Cda del cim<strong>it</strong>ero sono stati<br />

fortunati perché il presidente Nunzio Raucci è un<br />

giovane moderato, pacato, tranquillo, che tenta<br />

sempre di ev<strong>it</strong>are polemiche e divisioni. Ma sui<br />

comportamenti dei rappresentanti del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>sse<br />

pol<strong>it</strong>ica di Crispano servirebbe davvero una presa<br />

di posizione forte, decisa, senza mezzi termini. Si<br />

può operare e sbagliare. L’assenteismo, l’essere<br />

<strong>fa</strong>nnulloni, invece, sono comportamenti che<br />

non si possono accettare. Che non hanno alcuna<br />

giustificazione. Carlo Espos<strong>it</strong>o concepisce gli<br />

incarichi del Cda come semplici posti di potere<br />

da lottizzare e utilizzare per garantirsi l’equilibrio<br />

interno. Insomma, le prime “scelte”, e che prime<br />

scelte, in giunta, ed il resto accontentati con <strong>la</strong><br />

nomina nel Consorzio.<br />

A cosa serve se poi non ci vanno mai e quelle<br />

volte che De Luca ci va resta in silenzio, muta<br />

come un pesce, senza idee e senza soluzioni? Ci<br />

dice il <strong>sindaco</strong> cosa ha prodotto Marina Cennamo<br />

occupando quell’incarico? Sul<strong>la</strong> competenza<br />

del<strong>la</strong> giovane consigliera del Pd, nessuno può<br />

metterci bocca. Ma oltre una serie infin<strong>it</strong>a di<br />

certificati medici e qualche assenza ingiustificata,<br />

agli atti, al nome di Marina Cennamo del Pd di<br />

Crispano, non ri<strong>sul</strong>ta nul<strong>la</strong>. Come detto, solo<br />

certificati medici e assenze ingiustificate. Intanto,<br />

<strong>la</strong> vertenza dei loculi non trova soluzione e<br />

qualsiasi tipo di problema ricade solo <strong>sul</strong>le spalle<br />

dei consiglieri di Card<strong>it</strong>o e nel caso specifico, in<br />

vista del<strong>la</strong> ricorrenza dei morti, è stata necessaria<br />

un’assunzione di responsabil<strong>it</strong>à da parte del<br />

presidente Nunzio Raucci.<br />

La pol<strong>it</strong>ica di Crispano può solo vergognarsi.


22<br />

Scuo<strong>la</strong> Superiore<br />

di Lingue Straniere<br />

Inglese<br />

Francese<br />

Spagnolo<br />

Cinese<br />

Via Frattapicco<strong>la</strong>, 36<br />

Crispano<br />

Tel. 081.831.71.64<br />

15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO


15 OTTOBRE 2011<br />

MOSAICO<br />

SATIRA<br />

“o pazzo ‘a casa torna<br />

Na zefira e‘ vient<br />

…’u rialo ‘e Berta ‘a nepota: arapette ‘a<br />

cascia e le dette ‘na noce…!<br />

Cari amici eccoci quà, a narrar le gesta ‘e<br />

Sua Maestà, “Cenzino à…rresta”.!<br />

Gesù, Gesù, oramai ò popolo nùn ne po’<br />

chiù…! Che confusione, ovunque c’è miseria<br />

e disperazione. Signori miei sta pè scuppià<br />

‘a RIVOLUZIONE…!<br />

E come spesso accade, in certe s<strong>it</strong>uazioni,<br />

ecco <strong>fa</strong>rsi avanti i sol<strong>it</strong>i vecchi furbacchioni…?<br />

Che emozione…! tempi belli quelli del<strong>la</strong><br />

“Cantina dò Nasone”, quando per essere<br />

felici bastava sùl nà canzone; cù “ò Gnummat”<br />

e “Millelire”…ed è quel che dire, a<br />

soddis<strong>fa</strong>re ogni capriccio del giovane “Mimmilluccio”..hi..hi..hi.!<br />

Poco più in là “ò Saracin”, cà una nè <strong>fa</strong> e<br />

ciènt né cùmbin, in cerca di clemenza per<br />

propria convenienza…evviva Sua Eccellenza…!<br />

Quando all’improvviso, veloce come il vento,<br />

giunge <strong>la</strong> notizia di un tragico avvenimento…?<br />

In<strong>fa</strong>tti, nello stesso momento è in<br />

atto l’ammutinamento; potete immaginare lo<br />

sgomento dell’intero reggimento…sic!<br />

Chi poteva creare tanto scompiglio se non “i<br />

Chiochioro” pat’è figlio, che con l’appoggio<br />

‘e “Paneran” puntano dr<strong>it</strong>to ‘a vott cò<br />

gran…sic!<br />

Ed ecco, che l’intero reame, stremato dal<strong>la</strong><br />

<strong>fa</strong>me, si prepara a dare guerra al nemico del<strong>la</strong><br />

propria terra: pè ”Cenzino à…rresta”, non è<br />

più tempo di <strong>fa</strong>re festa;…chi semina vento…<br />

raccoglie tempesta!<br />

Aveva ragione <strong>la</strong> buonanima di nonno “Filippo”,<br />

sempre pronto ‘a malignà al<strong>la</strong> vista<br />

‘e Sua Maestà:<br />

Quando il RE oramai è perduto, ecco giungere<br />

un disperato aiuto…?<br />

“Fuijte, fuijte, jammo ‘a f<strong>fa</strong> ‘mpressa, arrivano<br />

e guardie”…! Grande è <strong>la</strong> sorpresa<br />

quando dal nero furgoncino spunta lui…”ò<br />

Bambino” cù ‘o sol<strong>it</strong>o carrozzino, a <strong>fa</strong>re<br />

sfoggio di lealtà a servizio e Sua Maestà…<br />

sic!<br />

Pernacchi e fischi per i poveri fuggiaschi;<br />

una brutta delusione che pagano con una<br />

dura lezione.<br />

E fù a questo punto che spuntò n’anema fureste<br />

e brutta comm’à peste…”ò Minotauro”;<br />

per il principe del foro, per metà uomo<br />

e metà toro, troppo ghiotta è l’occasione per<br />

tentar <strong>la</strong> promozione; e così senza nessuna<br />

pietà per il servo di Sua Maestà, con uno sfogo<br />

appassionato aggredì lo scellerato.<br />

La cornacchia, gelosa del corvo, il quale<br />

dà auspici agli uomini, prevede il futuro ed<br />

è perciò da essi invocato come testimonio,<br />

si mise in testa di <strong>fa</strong>re altrettanto. Vedendo<br />

passare dei viandanti, volò su un albero e<br />

piantatasi là, cominciò a gracchiare a tutta<br />

forza. Al suono del<strong>la</strong> sua voce, quelli si<br />

volsero spaventati, ma uno disse sub<strong>it</strong>o:>.<br />

Morale del<strong>la</strong> <strong>fa</strong>vo<strong>la</strong>: Così anche tra gli uomini,<br />

chi si mette a gareggiare coi più potenti<br />

di lui non solo non riesce ad uguagliarli, ma<br />

si guadagna anche le beffe.<br />

Con l’ennesima e saggia novel<strong>la</strong>, volge al<br />

termine <strong>la</strong> nostra consueta puntatel<strong>la</strong>…!<br />

Ma niente paura, continua l’avventura…!<br />

E’ già in arrivo <strong>la</strong> nuova storia dò Re senza<br />

gloria. Per l’intera popo<strong>la</strong>zione è vicina<br />

l’ora del<strong>la</strong> LIBERAZIONE. In preda<br />

al<strong>la</strong> follia…a pa<strong>la</strong>zzo tutti scappano via.<br />

Tranne il vostro umile serv<strong>it</strong>ore, “Giggin<br />

ò scumbinat”, che resterà ad allietare le<br />

vostre ore perché, se par<strong>la</strong>no tutti allora…<br />

parlo pure io.!<br />

MOSAICO<br />

23<br />

Centenario<br />

Salone Di Maso 1910 - 2010<br />

Nascette ‘o millenoveciento e diece,<br />

ha <strong>fa</strong>tto cient’anne ’o duimi<strong>la</strong> e diece,<br />

è uno tra ‘e cchiù antiche r’‘e mistiere,<br />

ve sto par<strong>la</strong>nno, amice, r’‘o barbiere.<br />

Stu salone ‘o rapette Don Gennaro<br />

e è stato sempe ‘mmiezz’ ‘o piscinaro,<br />

po ‘o <strong>la</strong>ssaie ‘o figlio ‘on Ferdinando<br />

e tutti quanti sapimmo fin’a quando.<br />

Doppo ca Biase buono s’è mparato,<br />

Dio a’ on Ferdinando s’ha chiammato.<br />

Biase pur ’isso sta addiventanno anziano<br />

comme’ o pate e fra poco passa ‘a mano.<br />

Già sta scr<strong>it</strong>to ca ho <strong>la</strong>ssa stu cumando<br />

pe trasferi ‘o salone o figlio Ferdinando,<br />

accùssi, tra ra<strong>sul</strong>e, pennielle e ’o proraso,<br />

cuntinua sta storia r’ ‘a dinastia Di Maso.<br />

Oggi ved<strong>it</strong>e tutti ca int’ a stu salone<br />

stanno alliniate <strong>la</strong>vandine e pultrone,<br />

paricchia ggente’ ncoppo s’è assettata<br />

<strong>fa</strong>cennese ‘e capille e ‘a barba rasata,<br />

a me ricordo pure ‘ e chillu cavallucce<br />

usato p’‘e criature ca <strong>fa</strong>cevano ‘e capricce.<br />

Io so’ cliente vuosto ‘a cinquant’anne<br />

e ve <strong>fa</strong>ccio ll’augurio pe sti cient’anne,<br />

auguri sinceri p’ ‘ a storia ‘e stu salone<br />

ve <strong>fa</strong> cu tutt’ ‘ o core<br />

Peppe Perone

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