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e palazzi; vale la pena di visitare a piedi il lato sud-occidentale della città vecchia,<br />

per ammirarne le architetture tardo-gotiche e rinascimentali sorte a margine di vie<br />

tracciate ancora nel Medioevo.<br />

La città, svuotatasi a causa delle guerre e delle frequenti epidemie di peste e malaria,<br />

nel corso dei secoli XVI e XVII viene sistematicamente ripopolata da Albanesi, Greci<br />

e Croati della Bosnia e della Dalmazia. A ricordo della pestilenza, all’inizio del XVI<br />

secolo fu eretta ex-voto la chiesa di S. Rocco collocata all’entrata in città. Essendo la<br />

popolazione in costante aumento, si dà inizio alla costruzione di una chiesa parrocchiale<br />

di maggiori dimensioni, perciò viene abbattuto l’edifi cio più piccolo a tre absidi<br />

di cui si è parlato poc’anzi. Il campanile è rimasto quello del XVII secolo, mentre<br />

la chiesa dedicata alla Beata Vergine Assunta fu completata nel 1760.<br />

Questo edifi cio, caratterizzato da una navata con volta, un presbiterio a semicerchio<br />

e una serie di cappelle laterali, ha dato lo spunto per la realizzazione di altri<br />

edifi ci similari (Pinguente, Buie, Grisignana, Piemonte, Parenzo, Torre). Il periodo di<br />

prosperità infl uì anche sul circondario; nella prima metà del XVIII secolo la famiglia<br />

De Franceschi acquista una villa di campagna nella località di Seghetto e la ristruttura<br />

ricavandone un grande e lussuoso complesso economico-abitativo baroccoclassicistico,<br />

in cui spicca un palazzo dalla facciata anticata che gli conferisce l’aspetto<br />

di un castello. Il settore dov’erano ubicati gli stabili adibiti alle varie attività rurali<br />

e la cappella di famiglia fu poi ampliato; nel XIX secolo, nel cortile sul retro fu eretto<br />

l’oleifi cio, mentre nella parte frontale della villa è stata collocata una torre con un<br />

parapetto ispirato allo spirito del Romanticismo.<br />

Il XIX secolo portò delle modifi che: fu demolito l’anello difensivo esterno che nel<br />

XIV secolo abbracciava il rione detto Borgo (a quei tempi la zona più nuova che<br />

sorgeva sulla terraferma), dove c’erano addirittura quattro chiese e due conventi.<br />

Del XIX secolo è anche il lungomare. Il resto delle mura cittadine è stato gradualmente<br />

inglobato dall’architettura abitativa più recente che si espande inesorabile e<br />

aggressiva, spesso incurante dell’ambiente e della storia.<br />

Consigliamo di visitare:<br />

Il festival Sepomaia viva, un’occasione per imparare divertendosi molte cose sulla<br />

vita dell’antica Istria; si valorizzano, in particolare, le pregiate località a nord di<br />

Umago (Zambrattia, Sipar, Catoro, Tiola, Muntarol).<br />

Curiosità:<br />

Una decina di chilometri a nord di Umago si trova Salvore, località nota per il suo<br />

faro, il primo al mondo a utilizzare l’illuminazione a gas. Fu costruito nel 1818 su<br />

progetto di Pietro Nobile, architetto viennese del tardo classicismo. Ancor oggi in<br />

uso, risulta essere il faro più antico in funzione nell’Adriatico.

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