31.05.2013 Views

. - Mce

. - Mce

. - Mce

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ispetti il bisogno di comunicazione reale del bambino con i suoi coetanei.<br />

Secondo il parere di Aldo Visalberghi l’impiego precoce del computer può però azzerare i processi di progressiva<br />

conquista della scrittura e della lettura che non è più costruita, ma solo scoperta[2]<br />

La soluzione proposta da Aldo Visalberghi, profondo conoscitore ed estimatore di Freinet, consiste nel dare il<br />

tempo e lo spazio necessario al bambino di sviluppare la sua operatività concreta ; così facendo sia l’intelletto, sia le sue<br />

capacità creative saranno abbastanza consolidate da non soccombere alle tante informazioni trasmesse dai nuovi mezzi di<br />

comunicazione.<br />

Anche la televisione, che oggi rappresenta uno dei passatempi preferiti dai bambini, deve essere presa in<br />

considerazione dalla scuola ; come Freinet inseriva nella sua opera didattica la diversificata realtà vissuta dal bambino, così,<br />

oggi, non si può marginalizzare la televisione, la quale dà, comunque, conoscenza, realizzando esperienze.<br />

Quindi come Freinet rispettava la diversificata realtà quotidiana del bambino costellata anche da numerosi<br />

strumenti, oggi la scuola ha il dovere di conoscere, analizzare e rielaborare i nuovi e tanti livelli di informazione per poi<br />

collocarli in un sistema educativo che non può assolutamente emarginare nessun strumento in mano ai bambini.<br />

Il MCE nacque sulla scia del Movimento francese : esso possedeva realmente le potenzialità e gli strumenti per<br />

rinnovare la scuola italiana, ma la sua attività didattica fu sempre limitata a poche scuole isolate all’interno delle quali era<br />

pressoché assente il sostegno degli altri insegnanti che non aderivano alle tecniche Freinet e avevano una visione<br />

conservatrice della scuola e della didattica.<br />

Fu proprio la difficoltà ad instaurare realmente la cooperazione che determinò i grandi conflitti interni al<br />

Movimento che si potenziarono nel momento in cui il dialogo e i rapporto cooperativi vennero a mancare anche all’interno<br />

di quest’ultimo ; tutto ciò determinò una serie di nuove problematiche, non prettamente didattiche, che rallentarono il<br />

processo di inserimento della didattica MCE all’interno della scuola italiana.<br />

Anche se il Movimento di Cooperazione Educativa non riuscì ad attuare una globale pedagogia popolare, ebbe<br />

tuttavia il grande merito sia di diffondere le tecniche Freinet all’interno del sistema scolastico italiano (e ciò consentì anche<br />

in chi non le accettò pienamente di guardare il bambino e la scuola in un’ottica diversa da quella classista e autoritaria<br />

tipica della scuola tradizionale), sia di diventare, in breve tempo e tramite le pagine della rivista, un importante punto<br />

d’incontro per insegnanti elementari e di scuola superiore, ma anche studiosi di problemi scolastici in genere, che tramite il<br />

porsi domande e il ricevere risposte trovarono terreno fertile per ampliare il proprio bagaglio intellettuale, pedagogico e<br />

didattico.<br />

Un ulteriore svolta del Movimento si ebbe all’inizio degli anni ’80 ; tale svolta fu ritenuta necessaria nel momento<br />

in cui il MCE si ritrovò a fare i conti con la difficoltà di relazione con l’esterno ; ciò determinò una ricomposizione interna<br />

che portò il Movimento italiano a ricucire i rapporti con il suo passato.<br />

Il Movimento di Cooperazione Educativa si ritrovò, in qualche modo, a discutere sulla nuova dimensione di una<br />

pedagogia che privilegi il bambino rispetto alla disciplina recuperando, così, la globalità dei processi percettivi e<br />

formativi[3]. Risulta evidente che vi fu, in questo periodo, un ritorno alle radici del MCE ; infatti anche la prima generazione<br />

di aderenti utilizzò tale idea di pedagogia come punto di partenza per la propria opera di rinnovamento scolastico e<br />

didattico.<br />

Dagli interventi dei tanti personaggi che furono i protagonisti del Convegno di Torino si comprende che,<br />

effettivamente, la maggior parte di coloro che contribuirono dalla nascita fino ad oggi alla vita della rivista, pubblicando i<br />

propri articoli, furono anche coloro che, poi, sia nel loro piccolo sia ad ampio raggio, rinnovarono e rinnovano realmente, in<br />

varia misura, la scuola italiana ; la rivista e il Movimento grazie ad una strutturazione basata sul rispetto e sulla libertà<br />

riuscirono, oltre che ad attirare in sé maestri realmente interessati al risanamento della scuola, sia a far emergere le<br />

potenzialità di ogni suo componente sia a far capire che la collaborazione e la cooperazione sono i due elementi portanti di<br />

ogni possibile rinnovamento.<br />

[1] Tamagnini Giuseppe, Il Movimento di Cooperazione Educativa ritrova le sue radici, in Catarsi Enzo, Freinet e la in Italia, Milano, La Nuova Italia, Movimento di Cooperazione educativa, 1999, p.177.<br />

[2] Visalberghi Aldo, Freinet, o della concretezza illuminata, in Catarsi Enzo, Freinet e la in Italia, Milano, La<br />

Nuova Italia, Movimento di Cooperazione educativa, 1999, p.163.<br />

[3] Rizzi Rinaldo, Freinet, la pedagogia popolare e la ricerca-azione in Italia, Catarsi Enzo,Freinet e la in<br />

Italia, Milano, La Nuova Italia, MCE, 1999<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

8. Bibliografia<br />

Alfieri Fiorenzo, Il mestiere di maestro, Milano EMME Edizioni 1974.<br />

Catarsi Enzo, Freinet e la in Italia, Milano, La Nuova Italia, MCE, 1999.<br />

Ciari Bruno, Le nuove tecniche didattiche , Roma, Editori riuniti, 1961.<br />

Convegno di Rimini, in , a. I, n.1, giugno 1951, pp. 1-5.<br />

Di Pietro Gianfranco, Proposte al MCE, in >, a. XVII, n.5, maggio 1968, pp.20-23.<br />

Freinet Elise e Célestin, Nascita di una pedagogia popolare, Firenze, La Nuova Italia, 1955.<br />

Freinet Elise, Il nostro Movimento nell’attuale rivoluzione, in , a. XVII, n.8-9, agostosettembre<br />

1968, pp.14-18.<br />

Laporta Raffaele, La comunità scolastica, Firenze, L Nuova Italia, 1963.<br />

Laporta Raffaele, La difficile scommessa, Firenze, La Nuova Italia, 1963.<br />

Laporta Raffaele, Sulla cooperazione educativa, in , a. XIII, n.1, gennaio 1964, pp. 27-32.<br />

Laporta Raffaele, Mele Ortensia, Rizzi Rinaldo, Alle origini del MCE, Chieti, Università Curtis, 1994.<br />

Pettini Aldo, Origini e sviluppo della Cooperazione educativa in Italia. Dalla CTS al MCE, Milano, EMME Edizioni, 1980.<br />

12

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!