Scarica file - Rotary Club - Castel dell'Ovo
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La serata al Complesso dei Girolamini , Chiesa e quadreria<br />
del proprio gusto artistico. La stessa<br />
impostazione modulare delle cappelle,<br />
molte delle quali disegnate da Dioniso<br />
Lazzari, anch’egli toscano, con la<br />
reiterata articolazione di una grande<br />
pala d’altare, di due dipinti di formato<br />
più ridotto alle pareti laterali, sormontati<br />
da piccole tele quadrate, sottolinea<br />
l’esigenza di organica impostazione<br />
compositiva, che neanche il<br />
sovrabbondante partito decorativo<br />
marmoreo riesce ad attenuare.<br />
Un gusto eclettico, questo, che,<br />
comunque, non va mai in contrasto con<br />
i dettami pietistici e devozionali propri<br />
della Controriforma, ai quali gli<br />
oratoriani di Napoli sembrano<br />
scrupolosamente attenersi. E allora,<br />
ecco giustificate le presenze di maestri<br />
del tardo-manierismo romano<br />
(Pomarancio, Federico Zuccari) e<br />
napoletano (Marco Pino, Fabrizio<br />
Santafede, Bernardo Azzolino, fino a<br />
Belisario Corenzio), insieme agli<br />
esponenti del classicismo romano e<br />
bolognese, come Guido Reni (presente<br />
nel complesso dei Girolamini con ben<br />
tre opere) e di Francesco Gessi . Molto<br />
significativa è la presenza di Pietro da<br />
Cortona che con il suo Sant’Alessio<br />
morente mostra appieno il fantasioso<br />
luminismo della nascente pittura<br />
barocca .<br />
Ovviamente, è del tutto privilegiata la<br />
cultura figurativa del Barocco<br />
napoletano, il cui esponente principale,<br />
Luca Giordano, documenta, con<br />
l’affresco in controfacciata, la<br />
straordinaria capacità dinamica del<br />
colore, frutto di una “dannata libertà di<br />
coscienza” artistica, poco disposta al<br />
rispetto alle regole e molto incline,<br />
piuttosto, alla pura invenzione. Luca<br />
puntella con le sue magistrali opere<br />
anche le cappelle presenti in chiesa fino<br />
ai due Incontri di San Filippo con San<br />
Carlo, che costituiscono il punto finale e<br />
culminante del suo impareggiabile<br />
itinerario pittorico. I maggiori interpreti<br />
del tardo Barocco napoletano dai<br />
Beinaschi a Giacomo Del Po,<br />
Malinconico, fino a Solimena, per citare<br />
solo i protagonisti, esprimono il loro<br />
vigore pittorico con composizioni<br />
complesse nell’equilibrato<br />
bilanciamento fra colorismo squillante e<br />
rigore disegnativo. Con questi