Artu n. 88 - Round Table Italia

6
rappresentato in tanti amici tabler di tutte le
epoche (semel tabler, semper tabler) e da cui
dobbiamo tutti prendere esempio.
Questo perché, ci piaccia o no, è un tempo di
cambiamento, come ebbe a dire John Fitzgerald
Kennedy nel famoso discorso della Nuova Frontiera.
E un service club come la Round Table,
fatto da giovani e per i giovani, non dovrebbe
certo essere atterrito dalle sfide e, anzi, dovrebbe
trovare nelle difficoltà lo stimolo a dare il
meglio di sé, battendo nuove vie, ma avendo
sempre bene in mente lo spirito di iniziativa di
chi ha creato la Round Table.
Passando alla parte più formale vorrei
intrattenerVi sulle attività che il Comitato Nazionale
ha svolto in questo anno che volge ormai
al termine, sulla scorta delle convinzioni che ho
cercato, peraltro, disordinatamene di esporVi.
Tema fondamentale su cui si è focalizzata l'attenzione
è stato quello dello sviluppo della
Round Table, argomento che sarà assolutamente
centrale per i prossimi anni. E l'organo di
governo ha, quindi, cercato di lavorare su più
fronti, ponendo le basi per un piano organico
e coordinato di intervento.
In primo luogo, come è stato fatto in altri paesi
europei, si è ritenuto necessario valutare, tramite
professionisti, lo stato di fatto della nostra associazione
e la percezione della stessa tanto da
parte dei membri, quanto da parte degli esterni.
Tali informazioni sono di vitale importanza per
implementare su basi concrete un piano di comunicazione
e di proselitismo fattibile, che fornisca
un set di strumenti di comunicazione tesi
a veicolare con maggiore efficacia il messaggio
della nostra associazione ai possibili interessati,
fruibile e riproducibile da tutte le tavole.
In secondo luogo, si è ritenuto opportuno sollecitare
un dibattito aperto e costruttivo in merito
alla questione, peraltro ciclica, dell'innalzamento
dell'età a quarantacinque anni. E, si badi bene,
non come panacea momentanea per aumentare
il numero degli iscritti, ma come riforma strut-
turale determinata da considerazioni di carattere
storico, sociologico e demografico. Tali osservazioni
si sono basate, per un verso,
sull'apprezzamento degli studi effettuati sulla
popolazione giovanile dai massimi istituti di ricerca
italiani, i quali hanno dimostrato, da un
lato, il noto fenomeno dell'allungamento della
vita media e, dall'altro, quello dell'innalzamento
della soglia di entrata nel mondo del lavoro e,
per un altro verso, dall'analisi dei dati derivanti
dalla nostra anagrafica, grazie al lavoro svolto
dall'Editore Nazionale, Fulvio Fugallo. Non solo,
ma a livello internazionale, sempre più paesi,
ultimo dei quali il Belgio, hanno deciso di innalzare
l'età, sulla scorta dell'esempio inglese.
Il Comitato Nazionale, sulla base di tali ricerche
e valutazioni, nonché in relazione alle posizioni
espresse dalle Zone, ha, quindi, ritenuto
necessario porre allo studio una seria e motivata
proposta di innalzamento dell'età, da sottoporre
quanto prima alla valutazione
dell'Assemblea dei Presidenti.
Sempre nell'ambito del tema dello sviluppo, su
istanza del Vice Presidente, Marco Bianchini, si
è introdotta sperimentalmente la serata “Porta un
amico in Tavola”, la quale pare aver condotto
a risultati soddisfacenti e stimolanti, per cui si
può pensare a una istituzionalizzazione.
A chiusura di questa sintesi ricordo che il prossimo
settembre, ci sarà il Charter meeting della
Tavola di Merano, evento fondamentale per il
nostro sodalizio, mentre notizie giungono dal
centro Italia, ove pare ci possano essere spunti
per Teramo e Perugia-Gubbio, senza dimenticare
Como. Mi permetto altresì di ricordare che l'impegno
dei prossimi Comitati dovrà esser rivolto
all'implementazione di tavole che consentano di
ridurre le distanze tra quelle esistenti, in modo
da consentire una migliore collaborazione e
condivisione dello spirito Round Table.
Sul fronte dei service, l'anno che volge al termine
è stato particolarmente denso.
È ovviamente continuato l'impegno istituzionale