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PROPRIO DELL'ORDINE CISTERCENSE San Gulielmo di Bourges ...

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perché sapesse quando doveva parlare. E così, con la prudenza delle sue risposte e con la grazia che gli era data<br />

dall’alto dava risposte sagge a tutti sia dentro che fuori del monastero, così che chi avesse per caso incontrato Gerardo<br />

non aveva più bisogno <strong>di</strong> cercare me. Egli andava incontro a chi mi cercava, impedendo che <strong>di</strong>sturbassero<br />

la mia quiete. E chi non riusciva a sod<strong>di</strong>sfare, lo conduceva da me, congedando gli altri.<br />

O uomo saggio! O amico fedele! Da una parte cercava <strong>di</strong> compiacere l’amico, e dall’altra badava a non venir<br />

meno al dovere della carità. Chi andò via da lui con le mani vuote? Se si trattava <strong>di</strong> un ricco, ne riportava un buon<br />

consiglio, se era un povero, un aiuto, non cercava mai il suo interesse, anzi si caricava <strong>di</strong> lavoro perché io ne fossi<br />

sgravato. Sperava infatti, poiché era umilissimo, <strong>di</strong> trarre maggio vantaggio dalla mia quiete che dal suo riposo.<br />

Ma come mai mi sono così <strong>di</strong>lungato sull’attività esterna <strong>di</strong> Gerardo? Forse egli ignorava le cose interne ed era<br />

privo dei doni spirituali?<br />

Lo sanno bene le persone spirituali che lo conobbero quanto le sue parole sapessero <strong>di</strong> Spirito <strong>San</strong>to. Lo sanno<br />

i confratelli come la sua condotta e i suoi sentimenti non fossero secondo la carne, ma ferventi nello Spirito. Chi<br />

più rigido <strong>di</strong> lui nell’osservanza della <strong>di</strong>sciplina? Chi più duro nel castigare il corpo, più elevato nella contemplazione,<br />

più sottile nella <strong>di</strong>scussione? Quante volte ragionando con lui, ho imparato quello che non conoscevo ed io<br />

che ero venuto per insegnare me ne tornavo maggiormente istruito!<br />

Non conosceva la letteratura, ma ebbe il senso e il gusto profondo delle lettere, perché aveva lo Spirito illuminante.<br />

Non solo nelle gran<strong>di</strong> cose, ma anche nelle minime egli era massimo.<br />

Dio voglia che non ti abbia perduto, ma che tu sia andato innanzi. Dio voglia che, anche se tar<strong>di</strong>, un giorno ti<br />

segua dovunque tu sia andato! Non vi è dubbio, infatti, che tu sei andato tra coloro che, verso la metà dell’ultima<br />

notte tu invitavi alla lode, quando, con il volto e la voce esultanti, hai intonato quel versetto <strong>di</strong> Davide tra lo stupore<br />

degli astanti: “Lodate il Signore dei cieli, lodatelo nell’alto dei cieli”.<br />

Fui chiamato per vedere questo miracolo: un uomo che, stando per morire, esultava e insultava la morte. Dov’è<br />

o morte la tua vittoria? Dov’è o morte il tuo pungiglione? Non più pungiglione, ma giubilo. Ormai l’uomo muore<br />

cantando e morendo canta.<br />

Responsorio<br />

R. Servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto: * pren<strong>di</strong> parte alla gioia<br />

del tuo Signore.<br />

V. Tu mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.<br />

R. Pren<strong>di</strong> parte alla gioia del tuo Signore.<br />

Antifona al Bene<strong>di</strong>ctus<br />

Nel mezzo dell’ultima notte della sua vita, il beato Gerardo, pieno <strong>di</strong> gioia, con volto sereno e voce<br />

esultante cantò e <strong>di</strong>sse: Lodate il Signore nell’alto dei cieli.<br />

Antifona al Magnificat<br />

O uomo ammirabile che affronta la morte, cantando nel momento della sua <strong>di</strong>partita.<br />

Memoria obbligatoria<br />

Dal comune dei monaci o delle vergini<br />

16 Giugno<br />

<strong>San</strong>ta Lutgarda<br />

Vergine e monaca<br />

Lutgarda nacque nel 1182 nella città <strong>di</strong> Tongres vicino a Limburgo. Nel 1205 fu eletta priora del monastero benedettino<br />

<strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Caterina presso <strong>San</strong> Trond dove era stata educata. Ab<strong>di</strong>cò a questo ufficio per passare nel monastero<br />

<strong>di</strong> Aywières nel Brabante e <strong>di</strong>venne monaca cistercense. Non essendo riuscita a imparare la lingua francese<br />

sperimentò la solitu<strong>di</strong>ne. Per oltre un<strong>di</strong>ci anni rimase cieca. Divampando l’eresia degli Albigesi si doleva moltissimo<br />

del danno che ne derivava alla Chiesa. Lutgarda <strong>di</strong>vulgò i primi scritti delle rivelazioni del Sacro Cuore <strong>di</strong><br />

Gesù . morì ad Aywières nel 1246.

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