1 Il Gazzettino 23/07/2005 Via IV novembre, chiusa la ferita ... - Ciceti
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costruire il parking, prima dal<strong>la</strong> Giunta Zanonato e dopo dall'Amministrazione guidata dal<strong>la</strong> Destro, <strong>la</strong><br />
«TreviPark» di Cesena che è parte di una multinazionale delle costruzioni, sta facendo di tutto per portare a<br />
termine <strong>la</strong> realizzazione del parcheggio underground; dall'altro <strong>la</strong>to c'è <strong>la</strong> resistenza dei residenti, compresi<br />
quelli del<strong>la</strong> pa<strong>la</strong>zzina del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> B (che non presenta alcuna lesione ndr), che non si stancano di dire che il<br />
parcheggio non s'ha da fare perché continuerebbe a provocare ulteriori dissesti idrogeologici. Naturalmente<br />
in tale contenzioso tra le due parti, che dura da oltre due anni e che è finito diverse volte anche al<strong>la</strong> ribalta<br />
delle televisioni e del<strong>la</strong> stampa nazionale, predomina pur sempre <strong>la</strong> decisione del<strong>la</strong> magistratura padovana,<br />
che a tutt'oggi non ha ancora eliminato il vincolo del sequestro giudiziario del cantiere.<br />
D'altronde <strong>la</strong> posizione del<strong>la</strong> Trevi è oramai nota a tutti gli addetti a <strong>la</strong>vori. La società di Cesena ha gia<br />
acquistato, naturalmente a prezzi stracciati, due appartamenti dai sette proprietari del condominio del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong><br />
A. Per una terza abitazione <strong>la</strong> trattativa è già stata aperta. La strategia del<strong>la</strong> Trevi, a questo punto, sembra<br />
essere molto chiara: <strong>la</strong> società intende comprare tutti gli appartamenti del condominio A (quello lesionato)<br />
per poi potere avere carta bianca nell'ultimazione dei <strong>la</strong>vori per <strong>la</strong> realizzazione del contestato parcheggio<br />
sotterraneo. Ieri mattina abbiamo effettuato una visita al «<strong>la</strong>go morto» e siamo venuti a conoscenza di<br />
partico<strong>la</strong>ri inediti, a dir poco interessanti. «Siamo davanti ad una vicenda paradossale - dice Renato Finesso,<br />
fratello di Leonino, uno dei residenti nel<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> A, deceduto poco tempo fa -. Anche per pagare <strong>la</strong> parcel<strong>la</strong><br />
di 20.000 euro ai nostri avvocati difensori, noi eredi siamo costretti a vendere ad un prezzo modesto<br />
l'abitazione di mio fratello al<strong>la</strong> stessa società, che ha causato i danni. Secondo voi questa <strong>la</strong> chiamate<br />
giustizia?». Anche <strong>la</strong> signora Bianca Jacopetti, 83 anni, madre del musicista Jacopo, residente all'ultimo<br />
piano del condominio del<strong>la</strong> Sca<strong>la</strong> B, è arrabbiatissima. «Mai vista una vergogna simile - dice l'anziana<br />
donna -. Non capisco perché sia il Comune che <strong>la</strong> società Trevi insistono a volere terminare i <strong>la</strong>vori del<br />
parcheggio sotterraneo. E nessuno ci informa in modo chiaro. E' proprio vero che il <strong>la</strong>go dentro il buco non<br />
può essere eliminato perché i pa<strong>la</strong>zzi limitrofi subirebbero altri danni? Perché dovremmo sopportare ancora<br />
a lungo una situazione del genere, che da maggio ci sta rega<strong>la</strong>ndo una va<strong>la</strong>nga di zanzare tigre ed ulteriori<br />
inquietudini? Sono stanca di vivere gli ultimi anni del<strong>la</strong> mia vita in queste condizioni. Ho deciso di vendere<br />
il mio appartamento ed andare a vivere altrove. Prima del fattaccio mi avevano offerto un miliardo di<br />
vecchie lire. Oggi, purtroppo, il valore reale è stato deprezzato. Dovrei perderci minimo il trenta per cento.<br />
Non è giusto.»<br />
<strong>Il</strong> Mattino di Padova 22/08/2003 ↓ ↑ =<br />
Febbraio 2001, è l'inizio dell'incubo<br />
Sigilli al cantiere, poi dissequestrato. Una lunga battaglia giudiziaria<br />
L'incubo di via <strong>IV</strong> Novembre inizia il 20 febbraio 2001, quando un sifonamento provocato dai <strong>la</strong>vori di<br />
costruzione di un autosilos sotterraneo di 72 posti auto, affidato al<strong>la</strong> ditta «Trevi Park» di Cesena, fa<br />
smottare il terreno ed inclina il corpo A del civico 9 di 15 centimetri. Crepe nelle case ed anche in strada. <strong>Il</strong><br />
cantiere è subito messo sotto sequestro e gli abitanti del<strong>la</strong> «Sca<strong>la</strong> A» costretti ad abbandonare le loro case. E'<br />
l'inzio del<strong>la</strong> loro odissea. La Trevi assicura il risanamento del terreno e delle case danneggiate a proprie<br />
spese, ma <strong>la</strong> magistratura impone i sigilli al cantiere e apre un fascicolo sul caso con l'accusa di disastro<br />
colposo. I cittadini del condominio lesionato si riuniscono in un comitato che invia un'esposto in Procura sul<br />
caso. Ma dopo qualche mese il cantiere è dissequestrato e gli indagati prosciolti.<br />
Nel tentativo di stabilizzare <strong>la</strong> situazione, dopo che si sono registrati movimenti del pa<strong>la</strong>zzo per sei<br />
millimetri al mese, si iniettano nel terreno robuste quantità di cemento. Ma un anno dopo il primo incidente,<br />
i tecnici del<strong>la</strong> Trevi, tornati al <strong>la</strong>voro, nel trivel<strong>la</strong>re il terreno nel<strong>la</strong> zona circostante il silo provocano un<br />
secondo al<strong>la</strong>gamento rompendo una tubatura. Un pomeriggio di al<strong>la</strong>gamento e grande spavento per i<br />
cittadini ma per fortuna nessun ferito e danni non significativi.<br />
<strong>Il</strong> 22 ottobre 2002 <strong>la</strong> giunta stanzia 14.309 euro per i residenti, ma il comitato si <strong>la</strong>menta di non trovare<br />
nell'amministrazione comunale un interlocutore valido. Sul fronte giudiziario dopo una serie di perizie,<br />
l'ultima, affidata a due professori dell'Università «La Sapienza», ha stabilito che non ci sono pericoli di<br />
crollo del pa<strong>la</strong>zzo A. Ad oggi due dei sette proprietari di appartamenti nello stabile sgomberatohanno<br />
venduto il proprio appartamento al<strong>la</strong> «Trevi», le altre cinque famiglie sono ancora sfol<strong>la</strong>te, in attesa che il<br />
procedimento giudiziario arrivi a conclusione e possano essere iniziati i <strong>la</strong>vori di ristrutturazione del<br />
pa<strong>la</strong>zzo. Continuano a vivere in condizioni fortemente disagiate gli inquilini delle scale B e C. (c.ma.)<br />
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