Promemoria SA 13-12-2010 - Università degli Studi di Torino

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
SEDUTA
DEL SENATO ACCADEMICO
del giorno 13 DICEMBRE 2010 - ore 15.00
PROMEMORIA
a cura del
SERVIZIO SUPPORTO AGLI ORGANI COLLEGIALI – Senato Accademico

ELENCO DEI COMPONENTI: 42
RETTORE-PRESIDENTE Prof. Ezio PELIZZETTI
Presidi di Facoltà:
Facoltà di Agraria
Facoltà di Economia
Facoltà di Farmacia
Facoltà di Giurisprudenza
Facoltà di Lettere e Filosofia
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Facoltà di Medicina e Chirurgia
Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia S. Luigi Gonzaga di Orbassano
Facoltà di Medicina Veterinaria
Facoltà di Psicologia
Facoltà di Scienze della Formazione
Facoltà di Scienze M.F.N.
Facoltà di Scienze Politiche
2
Prof.ssa Elisabetta BARBERIS
Prof. Sergio BORTOLANI
Prof. Michele TROTTA
Prof. Gianmaria AJANI
Prof. Lorenzo MASSOBRIO
Prof. Paolo BERTINETTI
Prof. Ezio GHIGO
Prof. Piermaria FURLAN
Prof. Bartolomeo BIOLATTI
Prof. Ferdinando ROSSI
Prof. Renato GRIMALDI
Prof. Alberto CONTE
Prof. Fabio ARMAO
Rappresentanti del Personale docente appartenenti alle 16 aree scientifico disciplinari:
Scienze Matematiche ed Informatiche
Scienze Fisiche
Scienze Chimiche
Scienze Agrarie
Scienze della terra
Scienze Biologiche
Scienze Mediche Sperimentali
Scienze Antichità Filologico Letterarie e Storico Artistiche
Scienze Storiche e Filosofiche
Scienze Pedagogiche e Psicologiche
Scienze Giuridiche
Scienze Economiche e Statistiche
Scienze Politiche e Sociologiche
Scienze Farmaceutiche
Scienze Veterinarie
Scienze Mediche Cliniche
Rappresentanti degli Studenti:
Rappresentanti del personale
Tecnico/amministrativo:
Prof. Angelo NEGRO
Prof. Ezio MENICHETTI
Prof. Paolo VENTURELLO
Prof. Ivo ZOCCARATO
Prof. Alessandro BORGHI
Prof. Gianfranco GILARDI
Prof.ssa Mirella GIOVARELLI
Prof. Enrico MALTESE
Prof. Enrico PASINI
Prof. Giovanni BRIANTE
Prof. Raffaele CATERINA
Prof. Sergio CONTI
Prof. Alfio MASTROPAOLO
Prof.ssa Roberta FRUTTERO
Prof. Luca ROSSI
Prof. Mauro Giulio PAPOTTI
Dott. Matteo AMATORI
Sig. Marco CAPRIOLI
Sig. Pietro Elias FUBINI
Sig.ra Cristina MARENGO
Sig.na Paola MERLO
Sig.na Silvia MIGNONI
Sig.na Micaela SOLLAZZO
Sig. Fabio ZILIO
Dott.ssa Elena BELTRAMO
Dott. Fabio PATERNÒ
Dott.ssa Angela RE
Dott. Giorgio VIARENGO
Partecipano all’adunanza: Pro-Rettore Prof. Sergio RODA
Direttore Amministrativo Dott.ssa Loredana SEGRETO

Il Senato Accademico è stato convocato con lettera prot. n. 41782 del 10.12.2010 con il
seguente
1. Comunicazioni del Rettore-Presidente.
ORDINE DEL GIORNO
2. Designazione Componenti del Nucleo di Valutazione d‟Ateneo.
3. Modifiche di Statuto: art. 9 – Costituzione dell‟Avvocatura di Ateneo – pareri ex art. 77 –
Relazione del Presidente della Commissione Modifiche di Statuto, Prof. Gianmaria Ajani.
4. Provvedimenti riguardanti la Programmazione e lo Sviluppo dell‟Ateneo - Relazione del
Presidente della Commissione Programmazione e Sviluppo, Prof. Sergio Conti.
5. Relazione Programmatica per il Bilancio di Previsione di Ateneo 2011.
6. Provvedimenti riguardanti la Didattica - Relazione del Presidente della Commissione Didattica,
Prof. Lorenzo Massobrio.
A). Studenti.
B). Corsi Post-lauream.
C). Nulla osta
D) Varie.
7. Modifica del Regolamento Didattico d‟Ateneo.
8. Regolamenti didattici di Facoltà e Scuole.
9. Provvedimenti riguardanti la Ricerca Scientifica - Relazione del Presidente della Commissione
Ricerca Scientifica, Prof. Gianfranco Gilardi.
A) Assegni e Dottorati di Ricerca.
B) Varie.
10. Provvedimenti riguardanti l‟Organico – Relazione del Presidente della Commissione Organico
di Ateneo, Prof. Alberto Conte.
A) Modifica Piano Organico di Ateneo del personale docente.
B) Personale docente.
C) Varie.
11. Accordi, Convenzioni, Centri e Fondazioni.
12. Varie ed eventuali.
3

I. – COMUNICAZIONI DEL RETTORE – PRESIDENTE.
II. – DESIGNAZIONE COMPONENTI DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE
D’ATENEO.
NOME COGNOME STRUTTURA DI APPARTENENZA DATA MAIL
1 Lucia Delogu
Prof. Associato - Facoltà di Scienze Politiche - Dipartimento di Scienze Giuridiche 23/11/2010
2 Alessandra Durio
Ricercatore Universitario - Facoltà di Economia -Dip. Statistica e Matematica "De Castro" 26/11/2010
3 Laura Garbolino
Tecnico Amministrativo a tempo indeterminato - cat. D - Dip. Matematica "G.Peano" 26/11/2010
4 Diego Marconi
Prof. Ordinario - Facoltà di Lettere e Filosofia - Dipartimento di Filosofia 21/11/2010
5 Renato Masin
Tecnico Amministrativo a tempo indeterminato - cat. D – Divisione Logistica 02/11/2010
6 Anna Maria Piazzolla
Esterna 17/11/2010
7 Andrea Scagni
Prof. Associato - Facoltà di Scienze Politiche - Dip. Statistica e Matematica "De Castro" 24
III. - MODIFICHE DI STATUTO: ART. 9 – COSTITUZIONE
DELL’AVVOCATURA DI ATENEO – PARERI EX ART. 77 – RELAZIONE
DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE MODIFICHE DI STATUTO,
PROF. GIANMARIA AJANI.
4

IV. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA PROGRAMMAZIONE E LO
SVILUPPO DELL’ATENEO – RELAZIONE PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO, PROF. SERGIO
CONTI.
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V.– RELAZIONE PROGRAMMATICA PER IL BILANCIO DI PREVISIONE
DI ATENEO 2011.
5/2010/V/provv. 1 – Relazione programmatica per il Bilancio di Previsione di Ateneo 2011.
Le competenze e le procedure per l‟approvazione del Bilancio sono contenute nell‟art. 11 dello
Statuto e nel Regolamento di Amministrazione, Finanza e Contabilità, agli artt. 18.2 e 25, di seguito
sinteticamente riportate.
1. L‟attività finanziaria dell‟Università si svolge in base ad un bilancio di previsione
pluriennale e in base ad un bilancio di previsione annuale di Ateneo.
2. I progetti di bilancio, redatti dal Direttore Amministrativo sulla base delle relazioni di
previsione e di sviluppo preparate dal Senato Accademico, sono esaminati da una Commissione
mista Senato Accademico-Consiglio di Amministrazione e sottoposti al parere consultivo del
Senato Accademico.
3. Il bilancio di previsione annuale e pluriennale viene approvato dal Consiglio di
Amministrazione.
Seguono, sempre nello Statuto, precise indicazioni sul fatto che il bilancio pluriennale deve
intendersi «triennale», e deve essere formulato in termini di «competenza» («costituisce il quadro
delle risorse finanziarie e consente di valutare la correlazione fra i flussi di entrata e di spesa»).
Occorre poi tener presente che il Senato, secondo lo Statuto, è anche «l‟organo politico
d‟indirizzo dell‟Ateneo cui compete la determinazione dei programmi, degli obiettivi e delle
priorità per lo sviluppo dell‟Università», nonché la «verifica della loro attuazione».
Il Senato Accademico, come previsto dalla L. 43/2005, nel mese di giugno u.s. ha approvato il
piano programmatico 2010-2013 individuando le linee politiche che l‟Ateneo torinese intende darsi
con riferimento alla didattica, ai servizi agli studenti, alla ricerca, all‟internazionalizzazione ed alle
risorse umane.
Inoltre, come noto, momenti significativi di programmazione sui quali il Senato è chiamato ad
esprimersi sono la programmazione del personale, la programmazione didattica e la
programmazione edilizia.
Per quanto concerne la programmazione finanziaria pluriennale occorre prendere atto che essa
è oggi pesantemente condizionata dai tagli sostanziosi del FFO disposti centralmente per il sistema
universitario italiano per il triennio 2010-2012. La manovra finanziaria, attualmente in fase di
predisposizione da parte del governo, recupererebbe solo parzialmente i fondi considerati necessari
per il funzionamento del sistema (ipotizzati 800 M euro), mentre le ripetute norme di contenimento
della spesa pubblica (non ultimo il blocco degli scatti retributivi del personale docente e degli
aumenti degli stipendi del personale tecnico-amministrativo) dovrebbero garantire risparmi
significativi per il sistema italiano, ma non per i singoli Atenei dovendo riversare tali risparmi allo
Stato.
In particolare, per quanto riguarda il Bilancio di Previsione per il 2011 alla luce della
legislazione vigente il Fondo di Finanziamento ordinario per il nostro Ateneo dovrebbe assestarsi su
un valore di 216 milioni di euro con una riduzione di ben 36 milioni rispetto al fondo previsto in
bilancio e pari a 252 milioni per il 2010. Grazie all‟ipotizzata integrazione di 800 milioni per il
sistema universitario, e immaginando il peso tradizionalmente rappresentato dal nostro Ateneo pari
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a circa il 3,5%, il Fondo di finanziamento ordinario potrebbe essere integrato ed arrivare a 244
milioni di euro. Cifra quindi ancora significativamente inferiore rispetto alle previsioni del 2010. La
legislazione inoltre prevede ulteriori tagli per l‟esercizio 2012.
Giova inoltre ricordare che, purtroppo, pure essendo arrivati alla soglia della chiusura di
esercizio, alla data odierna non è ancora pervenuta alcuna comunicazione dal Ministero circa il
Fondo di Finanziamento Ordinario riconosciuto per l‟anno in corso.
E' quindi chiaro che l‟approvazione del bilancio preventivo 2011 richiederà grandi sacrifici,
con risultati penalizzanti per le capacità dell'Ateneo di far fronte ai propri compiti istituzionali, e
cioè la ricerca scientifica e la didattica, e questo nonostante che l'Ateneo sia ai vertici delle
classifiche fra gli atenei italiani, sia per la ricerca, sia per la didattica.
La Direzione Amministrativa, in questa situazione di forte incertezza, ha comunque avviato i
lavori preparatori alla definizione del bilancio. Ha inoltre consolidato la prassi, già adottata negli
scorsi anni, di dare la massima visibilità ed intellegibilità nell‟esposizione dei dati, al fine di dare il
massimo supporto agli Organi di Governo nelle difficili scelte cui saranno chiamati per garantire il
pareggio di bilancio. Sarà quindi possibile analizzare la bozza di bilancio, oltre che secondo la
tradizionale vista dei capitoli, anche per centro di responsabilità e per funzione obiettivo; inoltre,
con riferimento in particolare alla spesa, sarà possibile verificarne il grado di rigidità ed il grado di
vincolo.
Indicazioni della Commissione Programmazione e Sviluppo per il futuro
Nelle condizioni descritte, le priorità della Commissione Programmazione e Sviluppo per il
prossimo esercizio finanziario sono le seguenti:
1. il mantenimento dei livelli di qualità nella didattica e nella ricerca raggiunti negli ultimi
anni;
2. stanziamenti in bilancio atti a garantire il perseguimento delle priorità di cui al punto
precedente e individuati come spese discrezionali di livello 1 e 2;
3. particolare attenzione alle voci di bilancio oggetto, negli anni precedenti, di maggiore
decurtazione (in particolare la ricerca scientifica e gli assegni di ricerca);
4. coerenza rispetto a una politica di bilancio pluriennale
La gravità della situazione finanziaria prospettata per i prossimi anni si impone ormai con forza
all‟attenzione degli Organi di Governo e richiede che si adotti non solo una politica di bilancio
pluriennale, ma di avviare una programmazione che tenga conto del prevedibile andamento
crescente di spese rigide ed obbligatorie in presenza di una sempre più probabile diminuzione delle
entrate.
A tal proposito si segnalano i temi che la Commissione stessa ha individuato, nel quadro di una
ridefinizione degli obiettivi e delle funzioni dell‟Ateneo, peraltro imprescindibili ai sensi dell‟art. 2
della Bozza di Decreto ministeriale sulle Linee guida per la nuova programmazione (2010-2012). Si
tratta di temi alquanto pervasivi, a loro volta strettamente intrecciati tra loro e nel contempo
contenitori di altre componenti che, pur importanti, rientrano in essi a pieno titolo.
1. Razionalizzazione del sistema dipartimentale. Si tratta di un problema ritenuto pressoché da tutte
le componenti dell‟Ateneo non ulteriormente dilazionabile, in ragione dei problemi di bilancio (a
7

medio/lungo termine) e di riqualificazione complessiva del sistema della ricerca e di quello
bibliotecario (queste tre componenti non sono infatti tra loro scindibili). L‟obiettivo è quello di
pervenire a un sistema in grado di collaborare con altre componenti pubbliche e private,
concorrendo per questo allo sviluppo dell‟economia regionale (e del Nord-ovest italiano).
2. Riassetto del sistema bibliotecario, peraltro strettamente intrecciato con la questione edilizia, con
la definizione delle macroaree disciplinari (e dipartimentali), con il sistema informativo.
3. Razionalizzazione dei corsi di laurea. Si tratta, in particolare, di individuare le modalità volte a
evitare duplicazioni (tra Facoltà) e l‟eccessiva proliferazione di indirizzi all‟interno degli stessi
CdL, le quali poco incidono (di regola) sulla qualità dell‟insegnamento.
4. Potenziale di ricerca. Oltre all‟obiettivo di non disperdere i finanziamenti, si tratta di affrontare il
problema della valutazione, dando per scartata l‟idea del criterio “unico” fra scienze naturali e
scienze umanistiche. Il problema è in stretta relazione con quello della razionalizzazione dei
dipartimenti. E‟ inoltre da ripensare la questione dei bandi europei, prevedendo in particolare la
presenza di una struttura in grado di gestirne la macchina (piuttosto complessa, soprattutto per
quanto alla rendicontazione).
5. Sedi periferiche. Così come per i corsi di laurea, la moltiplicamene delle sedi periferiche pone
urgenti problemi di rifunzionalizzazione. E‟ peraltro da ricostruire il quadro dei finanziamenti da
parte delle amministrazioni locali.
6. Edilizia. Tenuto conto di quanto realizzato negli ultimi anni, è da tenere sotto controllo la vicenda
della Città della salute, quella di Grugliasco, oltre che la ridefinizione organizzativa e funzionale di
Palazzo Nuovo. E‟ nel contempo da rivalutare la questione sicurezza, divenuta ormai urgente. E‟
inoltre da salvaguardare il ricco patrimonio immobiliare, che rappresenta una significativa posta in
palio nel momento in cui si apre il tema del rapporto con il territorio e delle potenziali sinergie con
le diverse componenti dell‟economia e della società piemontese.
7. Centralizzazione amministrativa. L‟obiettivo è di istruire un progetto di riorganizzazione
complessiva del personale, alla luce altresì della ridefinizione del sistema dipartimentale.
8. Sistema informatico e telematico. L‟obiettivo è quello di renderlo una risorsa e non soltanto una
fonte di spesa. Un sistema oggettivamente funzionante consentirebbe peraltro una riduzione dei
costi delle biblioteche.
8

VI. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA DIDATTICA – RELAZIONE
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIDATTICA, PROF. LORENZO
MASSOBRIO.
A) STUDENTI.
5/2010/VI/provv. 1 - Equipollenza di titolo accademico estero – Casagrande Liberacy.
Si sottopone all‟approvazione di codesto Senato Accademico la richiesta della Dott.ssa
Casagrande Liberacy, cittadina italiana, la quale chiede l‟equipollenza del titolo accademico in
Psicologo, conseguito presso l‟Universidade Sao Judas Tadeu di San Paolo (Brasile).
La Commissione per il Riconoscimento Titoli Accademici Esteri della Facoltà di Psicologia,
dopo attento esame, propone l‟equipollenza del titolo sopra citato alla laurea triennale in Scienze e
tecniche psicologiche, con un punteggio di 78/110.
Il Consiglio della Facoltà di Psicologia, nella seduta del 5 ottobre 2010, ha approvato
all‟unanimità.
Tutto quanto sopra premesso, si chiede al Senato Accademico di voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto l‟art. 170 del R.D. 31agosto 1933, n. 1952;
Visto il R.D. n.1269 del 4.06.1938 ed in particolare l‟art. 48;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e s.m.i.;
Visto l‟art. 48 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394 avente ad oggetto “Regolamento recante
norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell‟immigrazione e
norme sulla condizione dello straniero, a norma dell‟art. 1, comma 6, del decreto legislativo 25
luglio 1998, n. 286;
Visto quanto previsto dall‟art. 2 della Legge n. 148 dell‟11 luglio 2002 Ratifica ed esecuzione
della Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all'insegnamento superiore nella
Regione europea, fatta a Lisbona l'11 aprile 1997, e norme di adeguamento dell'ordinamento
interno;
9

Visto il Regolamento di riconoscimento titoli accademici esteri emanato con D.R n. 1184 del
20 dicembre 2004 e successivamente modificato con D.R. n. 1069 del 29 novembre 2005;
Visto il Regolamento Studenti dell‟Università degli Studi di Torino emanato con D.R. n. 5452
dell‟1 agosto 2007, ed in particolare l‟art. 11.4;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Psicologia nella seduta del 5 ottobre
2010;
Vista la relazione predisposta dal Settore Studenti Stranieri e Traduzioni della Divisione
Didattica e Segreterie Studenti;
__________, delibera di riconoscere l’equipollenza del titolo accademico estero, conseguito
dalla Dott.ssa Liberacy Casagrande presso l’Universidade Sao Judas Tadeu di San Paolo,
Brasile alla laurea triennale in Scienze e tecniche psicologiche (ex D.M. 509/99), con il
punteggio di 78/110.
5/2010/VI/provv. 2 - Equipollenza di titolo accademico estero – Chamorro Patricia Monica.
Si sottopone all‟approvazione di codesto Senato Accademico la richiesta della Dott.ssa Patricia
Monica Chamorro, cittadina italiana, la quale chiede l‟equipollenza del titolo accademico in
Geologia, conseguito presso l‟Università Nazionale di Cordoba, Argentina.
La Commissione per il Riconoscimento Titoli Accademici Esteri in Scienze geologiche, dopo
attento esame, propone l‟equipollenza del titolo sopra citato alla laurea specialistica in Geologia
applicata e ambientale, con un punteggio di 100/110.
Il Consiglio della Facoltà di Scienze M.F.N., nella seduta del 19 luglio 2010, ha approvato
all‟unanimità.
Tutto quanto sopra premesso, si chiede al Senato Accademico di voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto l‟art. 170 del R.D. 31agosto 1933, n. 1952;
Visto il R.D. n.1269 del 4.06.1938 ed in particolare l‟art. 48;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e s.m.i.;
Visto l‟art. 48 del D.P.R. 31 agosto 1999, n. 394 avente ad oggetto “Regolamento recante
norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell‟immigrazione e
10

norme sulla condizione dello straniero, a norma dell‟art. 1, comma 6, del decreto legislativo 25
luglio 1998, n. 286;
Visto quanto previsto dall‟art. 2 della Legge n. 148 dell‟11 luglio 2002 Ratifica ed esecuzione
della Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all'insegnamento superiore nella
Regione europea, fatta a Lisbona l'11 aprile 1997, e norme di adeguamento dell'ordinamento
interno;
Visto il Regolamento di riconoscimento titoli accademici esteri emanato con D.R n. 1184 del
20 dicembre 2004 e successivamente modificato con D.R. n. 1069 del 29 novembre 2005;
Visto il Regolamento Studenti dell‟Università degli Studi di Torino emanato con D.R. n. 5452
dell‟1 agosto 2007, ed in particolare l‟art. 11.4;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Scienze M.F.N. nella seduta del 19
luglio 2010;
Vista la relazione predisposta dal Settore Studenti Stranieri e Traduzioni della Divisione
Didattica e Segreterie Studenti;
____________________ delibera di riconoscere l’equipollenza del titolo accademico estero,
conseguito dalla Dott.ssa Patricia Monica Chamorro presso l’Università Nazionale di Cordoba,
Argentina alla laurea specialistica in Geologia applicata e ambientale (ex D.M. 509/99), con il
punteggio di 100/110.
5/2010/VI/provv. 3 - Deroga alle scadenze amministrative per l’anno accademico 2010-2011.
Il Senato Accademico ha approvato con delibera n. 12/2010/IV/1 del 7 giugno 2010 le
scadenze amministrative per l‟a.a. 2010/2011 prevedendo al punto (n) la chiusura al pubblico delle
segreterie studenti e di tutte le strutture afferenti alla Divisione Didattica e Segreterie Studenti per le
festività natalizie, nei seguenti giorni:
24 dicembre 2010
dal 31 dicembre 2010 al 7 gennaio 2011 compreso
Il 16 novembre 2010 è pervenuta presso la Divisione Didattica e Segreterie Studenti la
richiesta, a firma del direttore della SAA prof. Valter Cantino, della chiusura al pubblico della
segreteria studenti della Scuola per l‟intero periodo delle festività natalizie - dal 24 dicembre 2010
al 7 gennaio 2011 - in deroga a quanto già disposto da codesto consesso nella seduta del 7 giugno
2010.
Tale richiesta nasce da esigenze organizzative interne e dalla volontà di attenersi alle
indicazioni del Consiglio Direttivo volte al contenimento delle spese di utenze e servizi.
Quanto sopra premesso, si chiede a codesto Senato di voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
11

Il Senato Accademico,
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con D.R. n. 54 dell‟8 febbraio
1999 e successive modificazioni ed integrazioni;
Visti gli artt. 7 e 13 del Regolamento Didattico di Ateneo relativo al Vecchio Ordinamento,
aggiornato con D.R. n. 608 del 24/7/2006, e gli artt. 5 e 28 del Regolamento Didattico di Ateneo per
i nuovi ordinamenti, emanato con D.R. n. 798 del 26/9/01 ed il D.R. n. 829/bis del 28/09/01, e
successive modifiche ed integrazioni;
Visto il D.R. n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto "Modifica ed integrazione del
Regolamento Didattico di Ateneo - Modifica della Parte I - Norme Comuni (adeguamento al D.M.
270 del 22 ottobre 2004 ed ai successivi DD.MM. del 16 marzo 2007 concernenti le classi delle
lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) - a.a. 2008-2009”;
Visto il D.R. n. 1293 del 25 marzo 2010 avente a oggetto “Regolamento Didattico di Ateneo:
Modifica della Parte I – Norme Comuni”, con decorrenza dal 26 marzo 2010;
Visto il Regolamento Studenti dell‟Università degli Studi di Torino emanato con Decreto
Rettorale n. 345 del 19/04/2001 e successive modifiche ed integrazioni;
Tenuto conto della delibera n. 12/2010/IV/1 assunta dal Senato Accademico nella seduta del 7
giugno 2010 relativamente alle scadenze amministrative per l‟a.a. 2010/2011, con particolare
riferimento al punto (n):
n) è prevista la chiusura al pubblico delle Segreterie Studenti e di tutte le strutture afferenti alla
Divisione Didattica e Segreterie Studenti nei giorni di seguito indicati:
24 dicembre 2010
dal 31 dicembre al 7 gennaio 2011 compreso
Considerato che il Consiglio di Amministrazione ha disposto con delibera n. 4/2010/IV/4 la
possibilità di chiusura opzionale per il periodo dal 27 al 31 dicembre 2010 e dal 3 al 5 gennaio
2011;
Vista la richiesta prot. n. 1020 del 16 novembre 2010 presentata dalla Scuola di
Amministrazione Aziendale di chiusura per le festività natalizie dal 24 dicembre 2010 al 7 gennaio
2011;
Considerato che di tale chiusura la Scuola di Amministrazione Aziendale darà adeguata
informazione agli studenti;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti;
____________________, delibera di:
consentire la chiusura al pubblico della segreteria studenti della Scuola di
Amministrazione Aziendale per il periodo compreso tra il 24 dicembre 2010 e il 7 gennaio
2011, in deroga a quanto previsto al punto (n) della delibera del Senato Accademico n.
12/2010/IV/1 del 7 giugno 2010 relativa alle scadenze amministrative per l’a.a.
2010/2011;
12

tale chiusura la Scuola di Amministrazione Aziendale darà adeguata informazione agli
studenti.
5/2010/VI/provv. 4 - Aggiornamento della tabella di conversione voti italiani – votazioni ECTS
in relazione alla mobilità studenti con il programma Erasmus.
PS.INT.01
POG.65
L‟ECTS (European Credit Transfer and Accumulation System) rientra fra gli strumenti adottati
dall‟Unione Europea per consentire e incrementare la mobilità studentesca. In particolare, esso
intende attuare e rendere trasparente il riconoscimento degli studi e dei titoli conseguiti all‟estero,
come condizione preliminare volta alla creazione di uno spazio europeo aperto in materia di
istruzione e formazione.
18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 30/lode
In relazione alla mobilità studenti nell‟ambito del programma Erasmus, il Senato Accademico nella
seduta del 26/11/2006 ha deliberato:
1) l‟adozione della seguente tabella, costituita da un‟unica scala ECTS, ottenuta dai voti
assegnati in tutto l‟Ateneo, da applicarsi indistintamente in tutte le Facoltà, a tutti i corsi di
ECTS E D C B A
ATENEO 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 30/lode
2)
studio (compresi quelli Interfacoltà ed Interateneo), ed anche alle Lauree Binazionali, per
non penalizzare gli studenti che sostengono esami all‟estero e garantirne un equo
riconoscimento in tutti i casi in cui si renda necessario convertire voti italiani in votazioni
ECTS e viceversa:
di considerare equivalenti i voti “30/30” e “30/30 e lode” nella definizione della tabella di
conversione voti italiani – votazioni ECTS.
3) di stabilire in tre anni l‟arco temporale entro il quale effettuare il ricalcolo e l‟aggiornamento
della tabella di conversione voti italiani – votazioni ECTS, non ritenendo necessaria una
revisione annuale.
Al fine di premiare gli studenti che sostengono esami all‟estero, invita le Facoltà ad attribuire, in
fase di conversione della votazione ottenuta, il voto massimo rientrante in ogni categoria (esempio
il voto 24 per la categoria D).
Nel corso degli anni successivi, l‟applicazione pratica della tabella è risultata adeguata alle esigenze
e la Commissione Erasmus di Ateneo, nella seduta del 29/09/2010, ha stabilito di proporre la
riconferma del sistema di conversione attuale anche per il futuro.
Tutto ciò premesso, si chiede a codesto Senato di deliberare la conferma della tabella di conversione
voti italiani – votazioni ECTS in relazione alla mobilità studenti con il programma LLP/Erasmus.
(Relazione predisposta dalla Divisione Servizi agli Studenti – Direttore Dott. Roberto Barreri)
13

Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la Legge n. 168 del 09/05/1989 istitutiva del Ministero dell‟Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica;
Vista la Legge n. 341 del 19/11/1990 relativa alla "Riforma degli ordinamenti didattici
universitari";
Vista la Legge n. 264 del 02/08/1999 “Norme in materia di accessi ai corsi universitari”;
Visto il D.M. n. 270 del 22/10/2004, “Modifiche al regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell'Università e della ricerca
scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visto lo Statuto dell‟Università emanato con D.R. n. 54 del 08/02/1999 e s.m.i.;
Vista la Convenzione Consiglio d‟Europa - Unesco sul riconoscimento delle qualifiche relative
all‟istruzione superiore nella Regione Europa, adottata nella Conferenza Diplomatica di Lisbona
dell'11/04/1997, e la Legge n. 148 dell‟11/07/2002 relativa alla "Ratifica ed esecuzione della
Convenzione sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all'insegnamento superiore nella
Regione europea, fatta a Lisbona l'11 aprile 1997, e norme di adeguamento dell'ordinamento
interno";
Vista la Dichiarazione di Bologna del 19/06/1999;
Vista la ECTS User‟s Guide del 06/02/2009 (Commissione Europea – Direzione Generale per
l‟Educazione e la Cultura);
Visto il Piano di Programmazione 2007-2012 approvato dal Senato Accademico nella seduta
del 10/07/2006 e dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 25/07/2006, relativamente al
processo di internazionalizzazione;
Vista la delibera del Senato Accademico n. 4/2006/IV/2 del 26/11/2010;
Considerato che la Commissione Erasmus nella seduta del 29/09/2010 ha proposto di
confermare la tabella di conversione in vigore;
Vista la relazione predisposta dal Direttore della Divisione Servizi agli Studenti;
Valutato ogni opportuno elemento;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Incremento della mobilità Internazionale di studenti e
laureati”;
Considerato che la pratica è stata esaminata dalla Commissione Didattica in
data____________;
______________, delibera di:
14

- confermare quanto deliberato dal Senato Accademico nella seduta del 26/11/2006, in
particolare l’attuale tabella di conversione, sotto riportata, tra voti italiani e votazioni ECTS in
relazione alla mobilità studenti con il programma LLP/Erasmus:
ECTS E D C B A
ATENEO 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 30/lode
- procedere all’eventuale aggiornamento della tabella nel 2013 salvo che nuove disposizioni non
rendano necessaria una revisione prima di tale termine.
B) CORSI POST LAUREAM.
5/2010/VI/provv. 5 - Trasformazione della Scuola di specializzazione in “Psicologia clinica” -
D.M. 10 marzo 2010. Facoltà di Psicologia.
In applicazione del Decreto Ministeriale del 24 luglio 2006 concernente il “Riassetto delle
Scuole di Specializzazione di Area Psicologica” e del successivo Decreto Ministeriale di
integrazione del 10 marzo 2010, il Consiglio della Facoltà di Psicologia, nella seduta del 9
novembre 2010, ha approvato l‟ordinamento didattico della Scuola di Specializzazione di Area
Psicologica in “Psicologia clinica”, derivante dalla trasformazione della preesistente scuola di
identica denominazione, in conformità all‟Area ed alla Tipologia, contenute nei suddetti decreti
ministeriali.
L‟ordinamento didattico, qui di seguito allegato, sarà trasmesso, per quanto di competenza, al
Consiglio di Amministrazione, ed inviato al MIUR-CUN per la necessaria approvazione,
utilizzando la relativa procedura informatizzata predisposta dal Ministero denominata “Banca Dati
OFF/RAD - Scuole di specializzazione di Area psicologica”.
Tutto quanto sopra premesso, si invita il Senato Accademico a voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo di cui al Decreto Rettorale n. 2626 del 26 giugno
1996 e smi, ancora vigente per la parte relativa alle Scuole di Specializzazione;
15

Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto Rettorale n. 798 del 26
settembre 2001 e Decreto Rettorale di integrazione n. 829/bis del 29 settembre 2001 e successive
modifiche e integrazioni, ed in particolare la Parte I “Norme Comuni” di cui al Decreto Rettorale di
modifica n. 425 del 20 giugno 2003;
Visto il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004 n. 270 “Modifiche al regolamento recante norme
concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell‟Università e
della Ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999 n. 509”;
Visto il Decreto Rettorale n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto: “Modifica ed
integrazione del Regolamento Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni
(adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004 ed Ai successivi DD.MM. del 16 marzo 2007
concernenti le classi delle lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) – a.a.2008/2009”;
Visti il Decreto Ministeriale del 24 luglio 2006 concernente il “Riassetto delle Scuole di
Specializzazione di area psicologica”, pubblicato nella G.U. n° 246 del 21 ottobre 2006, ed il
Decreto Ministeriale di integrazione del 10 marzo 2010, pubblicato nella G.U. n° 151 del 1° luglio
2010;
Visto il Decreto Rettorale n. 1293 del 25 marzo 2010 avente ad oggetto “Regolamento
Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni”;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Psicologia nella seduta del 9 novembre
2010, concernente l‟approvazione dell‟ordinamento didattico della Scuola di Specializzazione di
Area Psicologica in “Psicologia clinica”, trasformazione della preesistente scuola di identica
denominazione;
Vista la relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti;
____________________________, delibera l’approvazione dell’ordinamento didattico della
Scuola di Specializzazione dell’Area psicologica in “Psicologia clinica”, derivante dalla
trasformazione della preesistente scuola identica denominazione afferente alla Facoltà di
Psicologia.
L‟ordinamento didattico della Scuola di specializzazione in oggetto, sarà sottoposto all‟esame del
MiUR – CUN mediante la “Banca Dati OFF/RAD - Scuole di specializzazione di Area psicologica”
e, previa approvazione da parte del competente Ministero, sarà inserito nel Regolamento Didattico
di Ateneo.
5/2010/VI/provv. 6 - Richiesta di istituzione e attivazione del Master universitario di I livello
in “General Management – Alto Apprendistato” (biennale) della Scuola di Amministrazione
Aziendale - a.a. 2010-2011.
Si comunica che il Consiglio Direttivo della Scuola di Amministrazione Aziendale, nella seduta
dell‟11 ottobre 2010, in deroga alle scadenze comunicate, ha approvato l‟istituzione e l‟attivazione,
per l‟a.a. 2010-2011, del Master universitario di I livello in “General Management – Alto
16

Apprendistato” (biennale), approvandone contestualmente il Regolamento, la scheda di
presentazione e il piano finanziario. Il Master in oggetto è stato presentato in risposta al Bando Alta
Formazione Continua in Apprendistato della Regione Piemonte
Il “Gruppo di lavoro per l’esame delle nuove proposte formative dell’Ateneo”, riunitosi in
data 25 novembre 2010, ha esaminato la documentazione del Master di I in parola, esprimendo il
proprio parere favorevole all‟istituzione e all‟attivazione dello stesso, per l‟a.a. 2010-2011.
L‟ufficio competente della Divisione Didattica e Segreterie Studenti provvederà a correggere
d‟ufficio eventuali errori ed omissioni dovuti a refusi o inesattezze di carattere amministrativo.
Sarà cura della Divisione Didattica e Segreterie Studenti predisporre il Decreto Rettorale di
istituzione ed attivazione del Master approvato; tale Decreto Rettorale sarà successivamente portato
alla presa d‟atto del Senato Accademico.
Tutto quanto sopra premesso si chiede al Senato Accademico di voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_03 “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro e delle
professioni (ex art. 3 comma 9 dm 270)”
POG_44 “Revisione procedure amministrative dei Master”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Visto il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004 n. 270 “Modifiche al regolamento recante norme
concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell‟università e
della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto Rettorale n. 798 del 26
settembre 2001 e n. 829/bis del 28/09/2001 e successive modifiche e integrazioni, ed in particolare
la Parte I “Norme Comuni” di cui al Decreto Rettorale di modifica n. 1293 del 25/03/2010, artt. 1.5
e 26;
Visto il “Regolamento per la disciplina dei Corsi di Perfezionamento ed altri servizi didattici
integrativi e dei corsi di Master” di cui al Decreto Rettorale n. 1832 del 28 aprile 2010 con
decorrenza dall‟a.a. 2010/2011;
Visto il Regolamento Tasse e Contributi, a.a. 2010-2011, emanato con Decreto Rettorale n.
3175 del 6 luglio 2010 ed in particolare l‟art. 12.4;
Vista la delibera assunta dal Consiglio Direttivo della Scuola di Amministrazione Aziendale
nella seduta dell‟11 ottobre 2010, concernente l‟approvazione dell‟istituzione e dell‟attivazione, per
17

l‟a.a. 2010/2011, del corso di Master di I livello in “General Management – Alto Apprendistato”
(biennale), del Regolamento, della Scheda relativa alla proposta di attivazione del Master e del
Piano Finanziario;
Visto il parere favorevole espresso dal “Gruppo di lavoro per l‟esame delle nuove proposte
formative dell‟Ateneo” nella seduta del 25 novembre 2010, in merito all‟istituzione ed
all‟attivazione, per l‟a.a. 2010-2011, del master in parola;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione dell‟obiettivo previsto dal
piano strategico di ateneo “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del
lavoro e delle professioni (ex art. 3 comma 9 DM 270)” e dell‟obiettivo gestionale “Revisione
procedure amministrative dei Master”.
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti;
______________________, delibera:
1. l’istituzione e l’attivazione, per l’anno accademico 2010/2011, del corso di Master
universitario di I livello in “General Management – Alto Apprendistato” (biennale) della
Scuola di Amministrazione Aziendale;
2. di dare mandato agli uffici competenti della Divisione Didattica e Segreterie Studenti:
di correggere d’ufficio eventuali errori ed omissioni dovuti a refusi o inesattezze di
carattere amministrativo;
di predisporre il Decreto Rettorale di istituzione e attivazione del Master che sarà
sottoposto successivamente alla presa d’atto del Senato Accademico.
MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO IN
GENERAL MANAGEMENT – ALTO APPRENDISTATO
SCUOLA DI AMMINISTRAZIONE AZIENDALE
Art. 1 - Istituzione
È istituito presso la Scuola di Amministrazione Aziendale – struttura didattica speciale
dell‟Università degli Studi di Torino, a partire dall‟anno accademico 2010-2011, il Master di primo
livello in General Management – Alto Apprendistato.
Art. 2 – Obiettivi e sbocchi occupazionali
Gli obiettivi perseguiti sono così esprimibili:
- Favorire l‟acquisizione di competenze gestionali idonee a integrare la formazione specifica del
partecipante, agevolandone le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro o di
riposizionamento volto a favorire la progressione verticale di carriera o il reinserimento in altre
istituzioni con ruoli diversi;
- offrire la possibilità di sperimentare le conoscenze acquisite nella concreta realtà aziendale;
- aprire una “finestra conoscitiva” sulle problematiche del management, nella prospettiva di un
ampliamento delle conoscenze e competenze acquisite in percorsi formativi più avanzati, anche di
durata biennale.
Gli sbocchi occupazionali:
Settori: tutti i settori aziendali.
Profilo: il profilo in uscita risulterà ad ampio spettro ponendo l‟allievo in grado di occuparsi con
sufficiente grado di autonomia di tutte le problematiche inerenti la gestione aziendale.
18

Art. 3 – Requisiti per l’ammissione
I requisiti per l‟accesso al Master sono:
Essere in possesso di Laurea (laurea vecchio ordinamento, Laurea di I livello, Laurea di II
livello, Titoli stranieri equipollenti riconosciuti idonei secondo le modalità previste dall‟art.
2.3 del Regolamento dell‟Università degli Studi di Torino).
Art. 4 – Durata e Sede
La durata del Master è biennale, con frequenza mensile.
Le lezioni si svolgeranno presso la Scuola di Amministrazione Aziendale, via Ventimiglia 115,
Torino.
Art. 5 – Numero dei partecipanti 1
Al Master saranno ammessi al massimo 30 studenti.
Il corso non sarà attivato qualora il numero degli iscritti sia inferiore a 10.
Il Comitato Scientifico, con decisione motivata, può in deroga attivare il Master con un numero di
iscritti inferiore, fatta salva la congruenza finanziaria.
Art. 6 – Modalità di ammissione e riconoscimento crediti universitari acquisiti in precedenza
(in conformità a quanto previsto dall‟art. 2 comma 5 del Regolamento per la disciplina dei corsi di
perfezionamento e di altri servizi didattici integrativi e dei corsi di master).
Gli studenti saranno opportunamente selezionati per valutarne le capacità, le conoscenze di base e le
motivazioni necessarie ad affrontare il corso. La selezione avverrà tramite:
Curriculum vitae
Prova scritta
Colloquio attitudinale e motivazionale
Art. 7 – Frequenza e verifiche
La frequenza alle lezioni è obbligatoria.
Il conseguimento dei crediti è subordinato al superamento da parte degli iscritti di apposite verifiche
di accertamento delle competenze acquisite effettuate periodicamente. Le verifiche periodiche in
numero non superiore a 10 per anno, daranno luogo a votazioni espresse in trentesimi e si intendono
superate superate con una votazione minima di 18/30.
Il conseguimento del master è subordinato al superamento di una prova finale di accertamento delle
competenze complessivamente acquisite, oltre che alla discussione della tesi.
La prova finale, che porterà al conseguimento del “Master Universitario di primo livello in
“General Management – Alto Apprendistato” sarà valutata in centodecimi.
Art. 8 – Articolazione e attività formative 2
Il corso si articola su:
- n. 384 ore lezione frontale
- Attività di tirocinio/project work della durata di 800 ore
L‟ammontare complessivo dei crediti acquisiti con il completamento del corso e il conseguimento
del titolo di master è pari a 83.
Le attività formative sono così suddivise:
1 Indicare il numero minimo ed il numero massimo di studenti iscrivibili.
2 Indicare le modalità di articolazione del corso – per aree tematiche, per moduli, ecc, qualora siano previsti, la quantità totale di
ore di didattica e di attività di tirocinio con i relativi CFU. Non possono essere previste più di 10 verifiche o valutazioni finali di
profitto per anno.
19

PIANO DIDATTICO
Titolo dell‟attività SSD CFU Struttura del credito
20
N. ore di
lezione
frontale
N. ore didattica
alternativa
N. ore studio
individuale
Risorse Umane e
comportamento organizzativo
M-PSI/06 8 64 136
Gestione dei processi
SECS-
8 64 136
aziendali e dei progetti
P/07
Gestione delle informazioni e
SECS-
8 64 136
comunicazione
P/07
Gestione servizio di
SECS-
8 64 136
approvvigionamento e di
produzione
P/08
Gestione dei servizi al cliente
SECS-
P/07
8 64 136
Amministrazione, finanza,
SECS-
8 64 136
controllo
P/07
TOTALE 48 384 816
CFU N. ore
Project work 32 800
PROVA FINALE 3 75
Art. 9 – Comitato Scientifico: COMPOSIZIONE E COMPITI 3
I componenti del Comitato Scientifico sono:
COMITATO SCIENTIFICO
Docente Struttura di appartenenza Ruolo SSD
Prof. Valter Cantino Facoltà di Economia Professore Ordinario SECS-P/07
Prof. Roberto Cavallo Perin Facoltà di Scienze Politiche Professore Ordinario IUS/10
Prof. Claudio Giovanni Cortese Facoltà di Psicologia Professore Associato M-PSI/06
Prof. Mario Dogliani Facoltà di Giurisprudenza Professore Ordinario IUS/08
Prof. Marco Pironti Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche, Naturali
Professore Associato SECS-P/08
Prof. Anna Maria Poggi Scienze della Formazione Professore Ordinario IUS/09
3 Il Comitato Scientifico è composto da non meno di 6 membri, almeno la metà dei quali docenti universitari di ruolo dell’Ateneo.
CFU
ORE (n. 384 ore lezione frontale; + 816
ore studio individuale+ 800 ore project
work+ 75 ore corrispondenti a 3 CFU
attribuiti alla prova finale)
Totale 83 2075

Prof. Mario Calderini Esperto Politecnico di Torino Professore ordinario ING-IND/35
Dott. Adolfo Repice Comune di Torino Segretario Generale
Dott. Claudio Zanon Azienda Ospedaliera
Universitaria
Proponente del Master: Prof. Valter Cantino.
21
Direttore
Il Comitato Scientifico ha la responsabilità organizzativa del Master, nel rispetto di quanto previsto
dall‟articolo 2 comma 8 del “Regolamento per la disciplina dei corsi di perfezionamento e di altri
servizi didattici integrativi e dei corsi di master”.
Il Comitato Scientifico individua il Referente Amministrativo ed elegge, nel proprio seno, il
Direttore del Master.
Art. 10 – Facoltà a cui e’ affidata la gestione amministrativa – contabile del master 4
Il Master afferisce alla Scuola di Amministrazione Aziendale – struttura didattica speciale
dell‟Università degli Studi di Torino.
Art. 11 – Struttura a cui è affidata la gestione delle carriere degli studenti
La gestione della carriera degli studenti del master è affidata alla Segreteria Studenti della Scuola di
Amministrazione Aziendale.
Art. 12 – Costo per partecipante
La contribuzione individuale al Master è di € 7.500,00 esclusa la quota definita annualmente dal
Consiglio di Amministrazione e recepita dal Regolamento Tasse e Contributi e che ogni
frequentante verserà direttamente all‟Ateneo.
Per i dipendenti delle Università di Torino iscritti a proprio carico o a carico dell‟amministrazione è
previsto uno sconto del 30% sulla quota di partecipazione al Master.
Si precisa, inoltre, quanto segue:
le rate del versamento: n. 3 così suddivise:
- prima rata da 2.500,00(*) euro da versare all‟atto dell‟iscrizione al Master
- seconda rata da 2.500,00 euro da versare entro 5 mesi dall‟iscrizione;
- terza rata da 2.500,00 da versare entro 10 mesi dall‟iscrizione.
*alla quale devono essere aggiunti la quota definita annualmente dal Consiglio Di
amministrazione, diritti SIAE e imposta di bollo vigente assolta in modo non virtuale.
la scadenza e le sanzioni amministrative per tardato pagamento: 70,00 euro da pagarsi entro il
mese successivo dalla data di inizio corso.
la data oltre la quale la non regolarizzazione della contribuzione implica la mancata iscrizione:
entro il mese successivo alla data di inizio corso.
le norme di rimborso nel caso di rinunce o mancata regolarizzazione della contribuzione: non è
previsto nessun rimborso.
Art. 13 – Borse di studio
Al momento non sono previste borse di studio. Se definite, verranno comunicate tempestivamente.
4 L’art. 2 comma 9 del “Regolamento per la disciplina dei corsi di perfezionamento e di altri servizi didattici integrativi e dei corsi
di Master” prevede che “qualora la gestione del Master sia affidata a soggetti esterni all’Ateneo, la convenzione o l’accordo devono
prevedere l’obbligo di rendicontazione alla Facoltà capofila”.

Per tutto quanto non espressamente previsto dal presente Regolamento si fa riferimento al
“Regolamento per la disciplina dei corsi di perfezionamento e altri servizi didattici integrativi e dei
corsi di master”, al “Regolamento Studenti”, al “Regolamento Tasse e Contributi” dell‟a.a. 2010 –
2011.
Il Master Universitario di primo livello in General Managemet – Alto Apprendistato - a.a. 2010-
2011 sarà attivato se finanziato dalla Regione Piemonte attraverso il Bando Alta Formazione
Continua in Apprendistato - interventi a gestione unitari regionale in attuazione dell‟Atto di
indirizzo approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 57 13142 del 25/01/2010 pubblicato
con determina dirigenziale 482 del 15/9/2010.
LIVELLO DEL MASTER
□X I LIVELLO
□ II LIVELLO
SCHEDA RELATIVA ALLA PROPOSTA DI ISTITUZIONE
DI MASTER UNIVERSITARIO
A.A. 2010-2011
DENOMINAZIONE DEL CORSO
GENERAL MANAGEMENT – ALTO APPRENDISTATO
QUANTITA’ DI CREDITI FORMATIVI UNIVERSITARI
CHE SI CONSEGUONO
STRUTTURA PROPONENTE E ALTRE STRUTTURE
Facoltà o Struttura didattica
speciale
SCUOLA DI AMMINISTRAZIONE AZIENDALE
Altre strutture o enti in
collaborazione
Atenei stranieri
Livello
Annuale
Con inizio
Biennale
Con inizio il
TIPOLOGIA DEL MASTER
RIEDIZIONE NUOVA PROPOSTA
22
83
Livello I
Annuale
Con inizio il
Biennale
Con inizio il
X
Gennaio
2011

COMITATO SCIENTIFICO
Docente Struttura di appartenenza Ruolo SSD
Prof. Valter Cantino Facoltà di Economia Professore Ordinario SECSP/07
Prof. Roberto Cavallo Perin Facoltà di Scienze Politiche Professore Ordinario IUS/10
Prof. Claudio Giovanni Cortese Facoltà di Psicologia Professore Associato M-PSI/06
Prof. Mario Dogliani Facoltà di Giurisprudenza Professore Ordinario IUS/08
Prof. Marco Pironti Facoltà di Scienze Matematiche,
Fisiche, Naturali
Professore Associato SECS-P/08
Prof. Anna Maria Poggi Scienze della Formazione Professore Ordinario IUS/09
Prof. Mario Calderini Politecnico di Torino Professore ordinario ING-IND/35
Dott. Adolfo Repice Comune di Torino Segretario Generale
Dott. Claudio Zanon Azienda Ospedaliera
Universitaria
Proponente del Master: Prof. Valter Cantino
PIANO DIDATTICO
23
Direttore
Titolo dell‟attività SSD CFU Struttura del credito
N. ore di
lezione
frontale
N. ore didattica
alternativa
N. ore studio
individuale
Risorse Umane e
comportamento organizzativo
M-PSI/06 8 64 136
Gestione dei processi aziendali
SECS-
8 64 136
e dei progetti
P/07
Gestione delle informazioni e
SECS-
8 64 136
comunicazione
P/07
Gestione servizio di
SECS-
8 64 136
approvvigionamento e di
produzione
P/08
Gestione dei servizi al cliente
SECS-
P/07
8 64 136
Amministrazione, finanza,
SECS-
8 64 136
controllo
P/07
TOTALE 48 384 816
CFU N. ore
Tirocinio 32 800
PROVA FINALE 3 75

REQUISITI D’ACCESSO
Numero minimo di studenti iscrivibili 10 Numero massimo di studenti iscrivibili 30
Titoli di studio che consentono l‟accesso
Lauree del vecchio ordinamento: tutte
Lauree di I livello: tutte
Lauree di II livello: tutte
Altro: Titoli stranieri equipollenti riconosciuti idonei
secondo le modalità previste dall‟art. 2.3 del regolamento
Master dell‟Università degli studi di Torino).
SEDE DEL CORSO E STRUTTURE DI GESTIONE
Sede di svolgimento delle attività didattiche del
Master
Facoltà a cui è affidata la gestione
amministrativo - contabile del master
Struttura a cui è affidata la gestione delle carriere
degli studenti
Struttura esterna cui è affidata la gestione
amministrativo contabile del master ai sensi
dell‟articolo 2 comma 10.
24
Scuola di Amministrazione Aziendale
Scuola di Amministrazione Aziendale
Segreteria Studenti della SAA
BREVE DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO
Il Master in General Management – Alto Apprendistato si pone l‟obiettivo di favorire l‟acquisizione
di competenze gestionali idonee a integrare la formazione specifica del partecipante, agevolandone
le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro o anche in vista di una progressione verticale di
carriera o un reinserimento in altre istituzioni con ruoli diversi.
Ulteriori obiettivi sono:
- offrire la possibilità di sperimentare le conoscenze che si acquisiscono, attraverso il learning on
the job, nella concreta realtà aziendale;
- aprire una “finestra conoscitiva” sulle problematiche del management, nella prospettiva di un
ampliamento delle conoscenze e competenze acquisite in precedenza.
PROFILO PROFESSIONALE E SETTORI OCCUPAZIONALI DI RIFERIMENTO
Settori: tutti i settori aziendali.
Profilo: il profilo in uscita risulterà ad ampio spettro ponendo l‟allievo in grado di occuparsi con
sufficiente grado di autonomia di tutte le problematiche inerenti la gestione aziendale.
CFU
ORE (n. 384 ore lezione frontale; + 816
ore studio individuale + 800 ore project
work + 75 ore corrispondenti a 3 CFU
attribuiti alla prova finale)
Totale 83 2075

INFORMAZIONI PER EVENTUALI COMUNICAZIONI SUL MASTER
Cognome e Nome Qualifica Telefono Fax E-mail
Fucarino Pina Segr. Direzione 011 6399207 011 6637722 direz.saa@unito.it
N. studenti
Finanziamenti esterni
Contributi della Regione Piemonte
Finanziamenti vari
PIANO FINANZIARIO
GENERAL MANAGEMENT – ALTO APPRENDISTATO
a.a. 2010-2011
FINANZIAMENTI (ENTRATE)
17 Quota d‟iscrizione 5
COSTI DI GESTIONE (USCITE)
25
TOTALE
7.500,00 127.500,00
TOTALE
Compenso docenti 67.000,00
Compenso personale tecnico-amministrativo 15.000,00
Tutor ed esercitatori 15.000,00
Materiale didattico, bibliografico, ecc… 6.000,00
Acquisto beni inventariabili -
Costi di promozione dell‟iniziativa 7.000,00
Altro (costi di progettazione, coordinamento) 13.000,00
TOTALE 123.000,00
EVENTUALI BORSE DI STUDIO PREVISTE
N. Borse di studio previste Importo Ente/i erogatore/i:
5/2010/VI/provv. 7 - Riepilogo annuale delle non attivazioni dei corsi di Master per l’a.a.
2009/2010.
5 Tale quota non include il contributo da versare all‟ateneo (pro-capite), nel caso il Master riceva il finanziamento
richiesto da parte della Regione Piemonte, la quota di iscrizione potrà subire variazioni.

In conformità a quanto deliberato dal Senato Accademico, nella seduta del 23 giugno 2008, in
merito alla semplificazione dell‟iter amministrativo concernente le procedure di disattivazione e di
non attivazione dei corsi di Master, si riepiloga quanto segue:
Master universitario di II livello in “Egittologia”, della Facoltà di Lettere e
Filosofia, in collaborazione con Fondazione per l‟Arte della Compagnia di San
Paolo, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Associazione
Culturale “Harwa” 2001 ONLUS. Il Consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia,
nella seduta del 16/09/2009, ha approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a.
2009-2010, “per mancanza di sostegno economico nel bilancio”;
Master universitario di I livello in “I professionisti del patrimonio culturale”,
della Facoltà di Scienze Politiche, in collaborazione con l‟Università del Piemonte
Orientale – Facoltà di Lettere e Filosofia, Compagnia di San Paolo e Fondazione
Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Il Consiglio della Facoltà di
Scienze Politiche nella seduta del 19/11/2009, ha approvato la non attivazione del
corso, per l‟a.a. 2009/2010, per il mancato sostegno della Compagnia di San Paolo;
Master universitario di I livello in “Integrazione e continuità assistenziale nei
servizi sociali e sanitari” della Facoltà di Scienze Politiche, in collaborazione con
ASL 12 Biella, Città Studi S.p.A. Biella, IRIS (Consorzio Intercomunale Servizi
Socio Assistenziali) Biella. Il Consiglio della Facoltà di Scienze Politiche, nella
seduta del 28/01/2010, ha approvato la non attivazione del corso per l‟a.a.
2009/2010, per la difficoltà a reperire i finanziamenti necessari per la gestione del
Master.
Master universitario di I livello in “Informatica gestionale: applicazione dei
sistemi ERP alla finanza aziendale”, della Facoltà di Scienze M.F.N., in
collaborazione con Percorsi (Agenzia Formativa) attivato con Decreto Rettorale
d‟urgenza n. 8/SA del 15/09/2009. Il Consiglio della Facoltà di Scienze M.F.N.,
nella seduta del 16/11/2009, ha approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a.
2009/2010, “per il mancato finanziamento previsto”.
Master universitario di I livello in “Scrittura di prodotti audiovisivi e
multimediali”, della Facoltà di Scienze della Formazione, in collaborazione con
Virtual Reality & Multi Media Park S.p.a., attivato con Decreto Rettorale n. 4796 del
15/09/2009. Il Consiglio della Facoltà di Scienze della Formazione, nella seduta del
16/12/2009, ha approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010, “per il
mancato raggiungimento del numero minimo di iscritti previsto per la sua
attivazione”.
Master universitario di II livello in “Competenze grafologiche per l’età
evolutiva”, della Facoltà di Scienze della Formazione, in collaborazione con la
Facoltà di Psicologia e l‟Associazione Grafologica Italiana, istituito e attivato con
Decreto Rettorale n. 31 del 11/01/2010. Il Consiglio della Facoltà di Scienze della
Formazione, nella seduta del 24/02/2010, ha approvato la non attivazione del corso,
per l‟a.a. 2009/2010, “per il mancato raggiungimento del numero minimo di
iscrizioni”.
Master universitario di I livello in “Traduzione per il cinema, la televisione e
l’editoria multimediale”, della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, istituito e
attivato con Decreto Rettorale n. 33 del 11/01/2010. Il Consiglio della Facoltà di
Lingue e Letterature Straniere, nella seduta del 29/04/2010, ha approvato la non
attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010 “per insufficienza di iscritti”.
Master universitario di I livello in “Patologia delle mucose gengivali non indotta
da placca batterica” della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in collaborazione con
ASO S. Giovanni Battista di Torino, Dipartimento di Odontostomatologia, istituito e
attivato con Decreto Rettorale n. 807 del 26/02/2010. Con nota dell‟8/10/2010 la
26

Prof.ssa Defabianis, proponente del Master, ha comunicato la non attivazione del
corso, per l‟a.a. 2009/2010 “per insufficienza di iscritti”. Il Consiglio della Facoltà di
Medicina e Chirurgia delibererà in merito nella riunione del 16 dicembre 2010.
Master universitario di II livello in “Psico-oncologia” (biennale), della Facoltà di
Medicina e Chirurgia “San Luigi Gonzaga” di Orbassano, in collaborazione con
ASO S. Giovanni Battista e Rete Oncologica Piemontese. Il Consiglio della Facoltà
di Medicina e Chirurgia “San Luigi Gonzaga” di Orbassano, nella seduta del
16/11/2010, ha approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010, “a causa
di problemi organizzativi”.
Master universitario di I livello in “Riabilitazione equestre” (biennale) della
Facoltà di Medicina Veterinaria, in collaborazione con la Scuola Universitaria
Interfacoltà in Scienze Motorie e il Centro Internazionale del Cavallo “La Venaria
Reale”, attivato con Decreto Rettorale n. 113 del 21/01/2010. Il Consiglio della
Facoltà di Medicina Veterinaria, nella seduta del 27/04/2010, ha approvato la non
attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010, “per il mancato raggiungimento del
numero minimo di iscritti previsto”.
Master universitario di I livello in “Risparmio e previdenza”, della Facoltà di
Economia e per essa la Scuola Universitaria di Management d‟Impresa in
collaborazione con il Consorzio per la Formazione Universitaria in Economia
Aziendale (CUEA) e il Consorzio per la Formazione, Innovazione e Qualità (CFIQ),
istituito e attivato con Decreto Rettorale n. 6621 del 23/11/2009. Il Consiglio della
Facoltà di Economia, nella seduta del 17/11/2010 , ha approvato la non attivazione
del corso, per l‟a.a. 2009/2010 “per il mancato raggiungimento del numero minimo
di iscritti previsto”.
Master universitario interfacoltà di II livello in “Nascita e genitorialità”, tra le
Facoltà di Medicina e Chirurgia e Psicologia, in collaborazione con l‟Azienda
Sanitaria Ospedaliera OIRM – S. Anna Torino e il Corep, attivato con Decreto
Rettorale n. 6250 del 17/11/2009. I Consigli delle Facoltà di Medicina e Chirurgia e
di Psicologia, nelle rispettive sedute del 25/02/2010 e del 9/03/2010, hanno
approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010, “a causa del mancato
raggiungimento del numero minimo di iscritti”.
Master universitario interfacoltà di II livello in “Bioinformatica e biologia dei
sistemi”, tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia e la Scuola Universitaria per le
Biotecnologie, istituito e attivato con Decreto Rettorale n. 7206 del 15/12/2009. Il
Consiglio delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, nella seduta del 28/01/2010, ha
approvato la non attivazione del corso, per l‟a.a. 2009/2010, “a causa del mancato
raggiungimento del numero minimo di iscritti”.
Il Consiglio Direttivo della Scuola di Amministrazione Aziendale, nella seduta del
01/03/2010, ha approvato la non attivazione dei seguenti master, per l‟a.a.
2009/2010:
- Master universitario di I livello in “Management dell’organizzazione e della
promozione turistica”, in collaborazione con INFOR attivato con Decreto Rettorale
n. 5170 del 30/09/2009, a causa del “mancato finanziamento della Regione
Piemonte”;
- Master universitario di I livello in “Gestione dei servizi bancari e finanziari
(Financial Banking and Business Management)”, attivato con Decreto Rettorale n.
200 del 01/02/2010, perché “non è stato raggiunto il numero minimo di iscritti”
previsto;
- Master universitario di I livello in “Management dei programmi comunitari.
Progettazione, gestione e controllo”, attivato con Decreto Rettorale n. 5961 del
11/11/2009, “per permettere una maggiore pubblicizzazione, unitamente a una
27

evisione del progetto, in linea con le indicazioni emerse nel corso della prima
edizione e sulla base delle richieste del mercato”;
- Master universitario di I livello in “Analisti di produzione cinematografica e
televisiva”, in collaborazione con la Facoltà di Scienze della Formazione, attivato
con Decreto Rettorale n. 7210 del 15/12/2009 perché “non è stato raggiunto il
numero minimo di iscritti” previsto;
- Master universitario di I livello in “Gestione dei processi di vendita”, istituito e
attivato con Decreto Rettorale n. 7209 del 15/12/2009, a causa del “mancato
finanziamento della Regione Piemonte”;
- Master universitario di II livello in “Finanza e controllo di gestione.
Orientamento CFO Direzione Amministrazione Finanza e Controllo”, attivato
con Decreto Rettorale n. 883 del 3/03/2010, perché “non è stato raggiunto il numero
minimo di iscritti” previsto.
Si segnala che l‟ufficio ha provveduto a comunicare alle strutture dell‟Amministrazione
Centrale interessate la non attivazione dei corsi più sopra elencati.
Tutto quanto sopra premesso, si invita il Senato Accademico a volersi esprimere in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_03 “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro e
delle professioni (ex art. 3 comma 9 D.M. 270)”
POG_44 “Revisione procedure amministrative dei Master”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Visto il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 “Modifiche al regolamento recante norme
concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro dell‟Università e
della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo emanato con Decreto Rettorale n. 798 del 26
settembre 2001 e n. 829/bis del 28/09/2001 e successive modifiche e integrazioni, ed in particolare
la Parte I “Norme Comuni” di cui al Decreto Rettorale di modifica n. 3450 del 5/06/2008 con
decorrenza dall‟a.a. 2008/2009, artt. 1.5 e 26;
Visto il “Regolamento per la disciplina dei Corsi di Perfezionamento ed altri servizi didattici e
integrativi e dei Corsi di Master” di cui al Decreto Rettorale n. 745 del 9 febbraio 2009 con
decorrenza dall‟a.a. 2009/2010;
28

Visti i Decreti Rettorali n. 8/SA del 15/09/2009, n. 4796 del 15/09/2009, n. 5170 del
30/09/2009, n. 5961 del 11/11/2009, n. 6250 del 17/11/2009, n. 6621 del 23/11/2009, n. 7206 del
15/12/2009, n. 7209 del 15/12/2009, n. 7210 del 15/12/2009, n. 31 del 11/01/2010, n. 33 del
11/01/2010, n. 113 del 21/01/2010, n. 200 del 01/02/2010, n. 807 del 26/02/2010, n. 883 del
3/03/2010, relativi all‟istituzione e/o attivazione dei Master più sotto elencati;
Visto il Regolamento Tasse e Contributi, a.a. 2009-2010, emanato con Decreto Rettorale n.
3950 del 20 luglio 2009 ed in particolare l‟art. 12.4;
Viste le delibere assunte dai Consigli delle Facoltà di Economia, Lettere e Filosofia, Lingue e
Letterature Straniere, Medicina e Chirurgia, Medicina e Chirurgia “San Luigi Gonzaga” di
Orbassano, Medicina Veterinaria, Psicologia, Scienze della Formazione, Scienze M.F.N., Scienze
Politiche e dal Consiglio Direttivo della Scuola di Amministrazione Aziendale, rispettivamente
nelle sedute del 17/11/2010, 16/09/2009, 29/04/2010, 28/01/2010 e 25/02/2010, 16/11/2010,
27/04/2010, 9/03/2010, 16/12/2009 e 24/02/2010, 16/11/2009, 19/11/2009 e 28/01/2010, 1/03/2010
concernenti l‟approvazione della non attivazione, per l‟a.a. 2009/2010, dei corsi di Master più sotto
elencati, per le motivazioni di cui in relazione;
Vista la nota dell‟8/10/2010 con la quale la Prof. Defabianis, proponente del Master, ha
comunicato la non attivazione del Master di I livello in “Patologia delle mucose gengivali non
indotta da placca batterica”, della Facoltà di Medicina e Chirurgia, per le motivazioni di cui in
relazione;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreteria Studenti;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione dell‟obiettivo previsto dal
piano strategico di ateneo “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del
lavoro e delle professioni (ex art. 3 comma 9 dm 270)” e dell‟obiettivo gestionale “Revisione
procedure amministrative dei Master”.
_______________, delibera ___________________________
1. la non attivazione, per l’a.a. 2009-2010, dei seguenti Master universitari:
Master universitario di II livello in “Egittologia”, della Facoltà di Lettere e
Filosofia, in collaborazione con Fondazione per l‟Arte della Compagnia di San
Paolo, Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e Associazione
Culturale “Harwa” 2001 ONLUS.
Master universitario di I livello in “I professionisti del patrimonio culturale”,
della Facoltà di Scienze Politiche, in collaborazione con l‟Università del Piemonte
Orientale – Facoltà di Lettere e Filosofia, Compagnia di San Paolo e Fondazione
Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.
Master universitario di I livello in “Integrazione e continuità assistenziale nei
servizi sociali e sanitari” della Facoltà di Scienze Politiche, in collaborazione con
ASL 12 Biella, Città Studi S.p.A. Biella, IRIS (Consorzio Intercomunale Servizi
Socio Assistenziali) Biella.
Master universitario di II livello in “Psico-oncologia” (biennale), della Facoltà di
Medicina e Chirurgia “San Luigi Gonzaga” di Orbassano, in collaborazione con
ASO S. Giovanni Battista Rete Oncologica Piemontese.
2. la disattivazione, per l’a.a. 2009-2010, dei seguenti Master universitari:
29

Master universitario di I livello in “Informatica gestionale: applicazione dei
sistemi ERP alla finanza aziendale”, della Facoltà di Scienze M.F.N., in
collaborazione con Percorsi (Agenzia Formativa) (DR d‟urgenza n. 8/SA del
15/09/2010).
Master universitario di I livello in “Scrittura di prodotti audiovisivi e
multimediali”, della Facoltà di Scienze della Formazione, in collaborazione con
Virtual Reality & Multi Media Park S.p.a. (DR n. 4796 del 15/09/2009).
Master universitario di II livello in “Competenze grafologiche per l’età
evolutiva”, della Facoltà di Scienze della Formazione, in collaborazione con la
Facoltà di Psicologia e l‟Associazione Grafologica Italiana (DR n. 31 del
11/01/2010).
Master universitario di I livello in “Traduzione per il cinema, la televisione e
l’editoria multimediale”, della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere (DR n. 33
del 11/01/2010).
Master universitario di I livello in “Patologia delle mucose gengivali non indotta
da placca batterica” della Facoltà di Medicina e Chirurgia, in collaborazione con
ASO S. Giovanni Battista di Torino, Dipartimento di Odontostomatologia (DR n.
807 del 26/02/2010).
Master universitario di I livello in “Riabilitazione equestre” (biennale) della
Facoltà di Medicina Veterinaria, in collaborazione con la Scuola Universitaria
Interfacoltà in Scienze Motorie e il Centro Internazionale del Cavallo “La Venaria
Reale” (DR n. 113 del 21/01/2010).
Master universitario di I livello in “Risparmio e previdenza”, della Facoltà di
Economia e per essa la Scuola Universitaria di Management d‟Impresa in
collaborazione con il Consorzio per la Formazione Universitaria in Economia
Aziendale (CUEA) e il Consorzio per la Formazione, Innovazione e Qualità (CFIQ)
(DR n. 6621 del 23/11/2009).
Master universitario interfacoltà di II livello in “Nascita e genitorialità”, tra le
Facoltà di Medicina e Chirurgia e Psicologia in collaborazione con l‟Azienda
Sanitaria Ospedaliera OIRM – S. Anna Torino e il Corep (DR n. 6250 del
17/11/2009).
Master universitario interfacoltà di II livello in “Bioinformatica e biologia dei
sistemi”, tra la Facoltà di Medicina e Chirurgia e la Scuola Universitaria per le
Biotecnologie (DR n. 7206 del 15/12/2009).
Master universitario di I livello in “Management dell’organizzazione e della
promozione turistica”, della Scuola di Amministrazione Aziendale, in
collaborazione con INFOR (DR n. 5170 del 30/09/2009).
Master universitario di I livello in “Gestione dei servizi bancari e finanziari
(Financial Banking and Business Management)”, della Scuola di
Amministrazione Aziendale (DR n. 200 del 01/02/2010)
Master universitario di I livello in “Management dei programmi comunitari.
Progettazione, gestione e controllo”, della Scuola di Amministrazione Aziendale
(DR n. 5961 del 11/11/2009).
Master universitario di I livello in “Analisti di produzione cinematografica e
televisiva”, della Scuola di Amministrazione Aziendale, in collaborazione con la
Facoltà di Scienze della Formazione (DR n. 7210 del 15/12/2009).
Master universitario di I livello in “Gestione dei processi di vendita”, della
Scuola di Amministrazione Aziendale (DR n. 7209 del 15/12/2009).
Master universitario di II livello in “Finanza e controllo di gestione.
Orientamento CFO Direzione Amministrazione Finanza e Controllo”, della
Scuola di Amministrazione Aziendale (DR n. 883 del 3/03/2010).
30

Il competente ufficio provvederà alla redazione del Decreto Rettorale di
disattivazione.
5/2010/VI/provv. 8 - Costituzione Comitati Ordinatori delle Scuole di Specializzazione
mediche non aggregate – Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino e “S. Luigi GONZAGA di
Orbassano.
Con delibere del 12 e 28 ottobre scorsi i Consigli delle Facoltà di Medicina e Chirurgia “S. Luigi
GONZAGA” di Orbassano e di Torino hanno approvato quanto deciso in sede di Coordinamento
dei Direttori delle Scuole di Specializzazione in oggetto, con riguardo alla costituzione di Comitati
Ordinatori e all‟individuazione dei Coordinatori delle Scuole di Specializzazione attivate secondo il
nuovo ordinamento ex DDMM 270/2004 e 1° agosto 2005 e s.m.i. e non aggregate con Scuole di
altri Atenei.
Il Coordinamento dei Direttori delle Scuole, in data 7 ottobre 2010, aveva approvato quanto di
seguito riportato:
“Il coordinatore ricorda che in una circolare ministeriale veniva proposta la formazione dei
comitati ordinatori al posto dei consigli di Scuola di Specializzazione, esclusivamente per la scuole
del nuovo ordinamento. Questa modifica, nelle scuole aggregate, è resa obbligatoria
dall’attivazione di specifici accordi di collaborazione tra le sedi aggregate firmate dai Rettori.
Secondo quanto previsto dalla circolare ministeriale il comitato ordinatore è diretto da un
coordinatore nominato dalla Facoltà alla quale afferisce la Scuola ed appartenente allo stesso
ateneo.
Il Comitato ordinatore è composto da almeno 2 docenti e/o ricercatori afferenti al SSD di
riferimento della Scuola e determina le modalità di svolgimento:
delle attività formative
delle valutazioni in itinere
della prova finale.
Il comitato ordinatore è altresì composto da 1 docente o ricercatore di un SSD necessario per i
requisiti minimi di docenza della Scuola e da 1 rappresentante dei medici in formazione
specialistica.
Il comitato ordinatore delle Scuole aggregate deve essere composto anche da:
almeno 2 docenti e/o ricercatori per ogni sede aggregata;
1 rappresentate dei medici in formazione specialistica per ogni sede aggregata.
La sede aggregata deve inoltre comunicare il nome del proprio coordinatore di sede.
La possibilità di prevedere, per finalità di razionalizzazione ed uniformità organizzativa, la
costituzione di comitati ordinatori anche per le scuole riassettate non aggregate è stata ventilata da
un gruppo di esperti di nomina ministeriale e comunicata agli Atenei con nota prot. n. 2031 dell‟8
maggio 2009, trasmessa a firma dell‟allora Capo Dipartimento, Dott. Antonello MASIA e avente ad
oggetto “Trasmissione delle indicazioni per le scuole di specializzazione mediche non federate”
(N.d.R. oggi “non aggregate”).
Con tale nota veniva inoltre previsto che tale modalità di gestione delle Scuole avesse il carattere
della temporaneità. Pare opportuno, pertanto, che la disciplina proposta, se approvata dal SA, operi
nelle more e non oltre dell‟adozione di un regolamento generale di Ateneo che disciplini
funzionamento ed organi delle scuole attivate secondo il nuovo ordinamento ex DD.MM. 270/2004
e 1° agosto 2005 e s.m.i.
Tutto quanto sopra premesso, si prega il Senato Accademico di voler deliberare in merito.
31

(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreteria Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la Legge 9 agosto 1990, n. 241;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 “Modifiche al Regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del Ministro
dell‟Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visto il D.Lgs. 17 agosto 1999, n. 368, recante “Attuazione della direttiva 93/16/CEE in
materia di libera circolazione dei medici e di reciproco riconoscimento dei loro diplomi, certificati
ed altri titoli e delle direttive 97/50/CE, 98/21/CE, 98/63/CE e 99/46/CE che modificano la direttiva
93/16/CEE”;
Visto il Decreto Ministeriale 1° agosto 2005, recante il riassetto delle scuole di
Specializzazione di Area Sanitaria” e s.m.i.;
Visto il Decreto Ministeriale 29 marzo 2006, recante “Definizione degli standard e dei requisiti
minimi delle scuole di specializzazione”;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Ritenuto che le intervenute modifiche normative e le indicazioni ministeriali circa la Scuole di
Specializzazione riassettate secondo il nuovo ordinamento universitario rendono di fatto non più
applicabili e vigenti gli artt. 47 e 48 dello Statuto;
Vista la nota ministeriale prot. n. 2031 dell‟8 maggio 2009, a firma del Capo Dipartimento,
Dott. Antonello MASIA, avente ad oggetto “Trasmissione delle indicazioni per le scuole di
specializzazione mediche non federate”;
Visto quanto deciso in data 7 ottobre 2010 in sede di Coordinamento dei Direttori delle Scuole
di Specializzazione mediche non aggregate delle Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino e “S.
Luigi GONZAGA di Orbassano;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà Medicina e Chirurgia “S. Luigi
GONZAGA” di Orbassano in data 12 ottobre 2010;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà Medicina e Chirurgia di Torino in data 28
ottobre 2010;
Considerato che non è possibile ricondurre la proposta di delibera ad uno specifico obiettivo
previsto dal piano strategico di Ateneo;
32

Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti;
__________________, delibera _____________________
nelle more che venga adottato un Regolamento generale di Ateneo che disciplini funzionamento
ed organi delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria attivate secondo il nuovo
ordinamento ex DD.MM. 270/2004 e 1° agosto 2005 e s.m.i., di consentire quanto segue:
1. Il Consiglio della Scuola di Specializzazione non aggregata con scuola/e di altro/i Ateneo/i è
sostituito da un Comitato Ordinatore diretto da un Coordinatore nominato dalla Facoltà alla
quale afferisce la Scuola ed appartenente all’Università degli studi di Torino.
Tale Comitato Ordinatore è composto da almeno 2 docenti e/o ricercatori afferenti al SSD di
riferimento della Scuola e determina le modalità di svolgimento:
delle attività formative;
delle valutazioni in itinere;
della prova finale.
Il Comitato Ordinatore è altresì composto da 1 docente o ricercatore di un SSD necessario
per i requisiti minimi di docenza della Scuola e da 1 rappresentante dei medici in formazione
specialistica.
2. I Direttori delle Scuole del vecchio ordinamento restano in carica sino al completamento del
ciclo didattico da parte degli specializzandi immatricolatisi nell’a.a. 2007/08.
3. Dopo l’emanazione con Decreto Rettorale del nuovo Regolamento generale di Ateneo che
disciplinerà funzionamento ed organi delle Scuole di Specializzazione di Area Sanitaria
attivate secondo il nuovo ordinamento, i Comitati Ordinatori e i Coordinatori di cui al punto
1 della presente delibera rimangono in carica per il tempo strettamente necessario a costituire
i nuovi organi.
La presente disciplina si applica a partire dall’anno accademico 2009/10. Al fine di garantire
uniformità di organizzazione, eventuali nomine già intervenute, non conformi a quanto sopra
delineato, devono ritenersi invalide ex nunc.
5/2010/VI/provv. 9 – Ricorso Codacons per specializzandi non medici.
Con cinque ricorsi presentati dinanzi al Tribunale Civile di Roma, il CODACONS, unitamente a
studenti iscritti presso numerose scuole di specializzazione del paese, tra cui le nostre, ha richiesto
la condanna in solido delle Amministrazioni convenute (Repubblica Italiana, MIUR, Ministero
della Salute, Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Ministero dell'Economia e delle
Finanze, Tesoreria Centrale dello Stato, Università degli studi di Torino e altre) al risarcimento dei
danni nei confronti degli attori, consistenti nella mancata erogazione delle somme previste a titolo
di "adeguata remunerazione" per l'attività da essi svolta nell'ambito dei rispettivi corsi di
specializzazione, nonché nel mancato versamento dei contributi previdenziali, danni da quantificarsi
nella somma di € 25.000,00 per ciascun anno di scuola di specializzazione (...).
Le Scuole al momento interessate dai ricorsi sono le seguenti:
33

BIOCHIMICA CLINICA
MICROBIOLOGIA E VIROLOGIA
PATOLOGIA CLINICA
FISICA MEDICA
PSICOLOGIA DELLA SALUTE
PSICOLOGIA CLINICA
La questione è nota.
I ricorrenti sostengono che gli specializzandi non medici, iscrittisi alle scuole di specializzazione, a
decorrere dall‟a.a. 2008/2009, pur essendo assoggettati allo stesso identico regime di obblighi e
doveri, in ordine alla frequenza delle scuole di specializzazione, di cui al D.M., 1 agosto 2005,
recante Riassetto scuole di specializzazione di area sanitaria, non ricevono alcuna remunerazione,
né tanto meno alcuna copertura previdenziale, diversamente dagli specializzandi medici.
Per questi ultimi, infatti, il D.lgs. n. 368/99, ed in particolare gli artt. 34 e segg. prevedono il diritto
ad apposita remunerazione ed alla copertura previdenziale.
TITOLO VI
Formazione dei medici specialisti.
Capo I
34. 1. La formazione specialistica dei medici ammessi alle scuole universitarie di specializzazione
in medicina e chirurgia, di tipologia e durata di cui all'articolo 20 e comuni a tutti o a due o più Stati
membri, si svolge a tempo pieno. Fermo restando il principio del rispetto del tempo pieno, il medico
specializzando e il laureato in medicina e chirurgia partecipante al corso di formazione specifica in
medicina generale possono esercitare le attività di cui all'articolo 19, comma 11, della legge 28
dicembre 2001, n. 448, nei limiti delle risorse finanziarie alle stesse attività destinate.
2. È soggetta alle disposizioni del presente decreto legislativo anche la formazione specialistica dei
medici ammessi a scuole di tipologia non comune a due o più Stati membri dell'Unione europea e
attivate per corrispondere a specifiche esigenze del servizio sanitario nazionale.
3. L'elenco delle specializzazioni di cui al presente articolo è predisposto ed aggiornato con decreto
del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica di concerto con il Ministro della
sanità.
35. 1. Con cadenza triennale ed entro il 30 aprile del terzo anno, le regioni e le province autonome
di Trento e di Bolzano, tenuto conto delle relative esigenze sanitarie e sulla base di una
approfondita analisi della situazione occupazionale, individuano il fabbisogno dei medici specialisti
da formare comunicandolo al Ministero della sanità e dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica. Entro il 30 giugno del terzo anno il Ministro della sanità, di concerto con il Ministro
dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica e con il Ministro del tesoro, del bilancio e
della programmazione economica, sentita la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, determina il numero globale degli specialisti
da formare annualmente, per ciascuna tipologia di specializzazione, tenuto conto delle esigenze di
programmazione delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano con riferimento
alle attività del servizio sanitario nazionale.
2. In relazione al decreto di cui al comma 1, il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e
tecnologica, acquisito il parere del Ministro della sanità, determina il numero dei posti da assegnare
a ciascuna scuola di specializzazione accreditata ai sensi dell'articolo 43, tenuto conto della capacità
ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa della scuola
stessa.
3. (…)
4. (…)
5. (…)
34

37. 1. All'atto dell'iscrizione alle scuole universitarie di specializzazione in medicina e chirurgia, il
medico stipula uno specifico contratto annuale di formazione-specialistica, disciplinato dal presente
decreto legislativo e dalla normativa per essi vigente, per quanto non previsto o comunque per
quanto compatibile con le disposizioni di cui al presente decreto legislativo. Il contratto è
finalizzato esclusivamente all'acquisizione delle capacità professionali inerenti al titolo di
specialista, mediante la frequenza programmata delle attività didattiche formali e lo svolgimento di
attività assistenziali funzionali alla progressiva acquisizione delle competenze previste
dall'ordinamento didattico delle singole scuole, in conformità alle indicazioni dell'Unione europea.
Il contratto non dà in alcun modo diritto all'accesso ai ruoli del Servizio sanitario nazionale e
dell'università o ad alcun rapporto di lavoro con gli enti predetti.
2. Lo schema-tipo del contratto è definito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su
proposta del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, di concerto con i
Ministri della sanità, del tesoro e del lavoro e della previdenza sociale, sentita la Conferenza
permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
3. Il contratto è stipulato con l'università, ove ha sede la scuola di specializzazione, e con la regione
nel cui territorio hanno sede le aziende sanitarie le cui strutture sono parte prevalente della rete
formativa della scuola di specializzazione.
4. Il contratto è annuale ed è rinnovabile, di anno in anno, per un periodo di tempo
complessivamente uguale a quello della durata del corso di specializzazione. Il rapporto instaurato
ai sensi del comma 1 cessa comunque alla data di scadenza del corso legale di studi, salvo quanto
previsto dal successivo comma 5 e dall'articolo 40.
5. Sono causa di risoluzione anticipata del contratto:
a) la rinuncia al corso di studi da parte del medico in formazione specialistica;
b) la violazione delle disposizioni in materia di incompatibilità;
c) le prolungate assenze ingiustificate ai programmi di formazione o il superamento del periodo di
comporto in caso di malattia;
d) il mancato superamento delle prove stabilite per il corso di studi di ogni singola scuola di
specializzazione.
6. In caso di anticipata risoluzione del contratto il medico ha comunque diritto a percepire la
retribuzione maturata alla data della risoluzione stessa nonché a beneficiare del trattamento
contributivo relativo al periodo lavorato.
7. Le eventuali controversie sono devolute all'autorità giudiziaria ordinaria ai sensi del decreto
legislativo 31 marzo 1998, n. 80.
38. 1. Con la sottoscrizione del contratto il medico in formazione specialistica si impegna a
seguire, con profitto, il programma di formazione svolgendo le attività teoriche e pratiche previste
dagli ordinamenti e regolamenti didattici determinati secondo la normativa vigente in materia, in
conformità alle indicazioni dell'Unione europea. Ogni attività formativa e assistenziale dei medici in
formazione specialistica si svolge sotto la guida di tutori, designati annualmente dal consiglio della
scuola, sulla base di requisiti di elevata qualificazione scientifica, di adeguato curriculum
professionale, di documentata capacità didattico-formativa. Il numero di medici in formazione
specialistica per tutore non può essere superiore a 3 e varia secondo le caratteristiche delle diverse
specializzazioni.
2. Le modalità di svolgimento delle attività teoriche e pratiche dei medici in formazione, ivi
compresa la rotazione tra le strutture inserite nella rete formativa, nonché il numero minimo e la
tipologia degli interventi pratici che essi devono aver personalmente eseguito per essere ammessi a
sostenere la prova finale annuale, sono preventivamente determinati dal consiglio della scuola in
conformità agli ordinamenti e regolamenti didattici di cui al comma 1, ed e agli accordi fra le
università e le aziende sanitarie di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre
1992, n. 502, e successive modificazioni. Il programma generale di formazione della scuola di
specializzazione è portato a conoscenza del medico all'inizio del periodo di formazione ed è
35

aggiornato annualmente in relazione alle mutate necessità didattiche ed alle specifiche esigenze del
programma di formazione del medico stesso.
3. La formazione del medico specialista implica la partecipazione guidata alla totalità delle attività
mediche dell'unità operativa presso la quale è assegnato dal Consiglio della scuola, nonché la
graduale assunzione di compiti assistenziali e l'esecuzione di interventi con autonomia vincolate
alle direttive ricevute dal tutore, di intesa con la direzione sanitaria e con dirigenti responsabili delle
strutture delle aziende sanitarie presso cui si svolge la formazione. In nessun caso l'attività del
medico in formazione specialistica è sostitutiva del personale di ruolo.
4. I tempi e le modalità di svolgimento dei compiti assistenziali nonché la tipologia degli interventi
che il medico in formazione specialistica deve eseguire sono concordati dal Consiglio della scuola
con la direzione sanitaria e con i dirigenti responsabili delle strutture delle aziende sanitarie presso
le quali lo stesso svolge la formazione sulla base del programma formativo personale di cui al
comma 2. Le attività e gli interventi sono illustrati e certificati, controfirmati dal medico in
formazione specialistica, su un apposito libretto personale di formazione, a cura del dirigente
responsabile dell'unità operativa presso la quale il medico in formazione specialistica volta per volta
espleta le attività assistenziali previste dal programma formativo di cui al comma 2.
5. L'attività tutoriale, ove svolta da dirigenti sanitari nei confronti dei medici in formazione
specialistica, costituisce specifico titolo da valutare per il conferimento di incarichi comportanti
direzione di struttura, ovvero per l'accesso agli incarichi di secondo livello dirigenziale.
39. 1. Al medico in formazione specialistica, per tutta la durata legale del corso, è corrisposto un
trattamento economico annuo onnicomprensivo.
3. Il trattamento economico è costituito da una parte fissa, uguale per tutte le specializzazioni e per
tutta la durata del corso, e da una parte variabile, ed è determinato annualmente con decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, di concerto con il Ministro della salute e con il Ministro dell'economia e delle finanze,
avuto riguardo preferibilmente al percorso formativo degli ultimi tre anni. In fase di prima
applicazione, per gli anni accademici 2006-2007 e 2007-2008, la parte variabile non potrà eccedere
il 15 per cento di quella fissa.
4. Il trattamento economico è corrisposto mensilmente dalle università presso cui operano le scuole
di specializzazione.
4-bis. Alla ripartizione ed assegnazione a favore delle università delle risorse previste per il
finanziamento della formazione dei medici specialisti per l'anno accademico di riferimento si
provvede con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute e con il
Ministro dell'economia e delle finanze (59) .
Il DPCM 7 marzo 2007, emanato in attuazione di tale D.lgs. ha, poi, stabilito per gli stessi una
remunerazione annua di euro 25.000 l‟anno.
I ricorrenti sostengono altresì che la mancata remunerazione degli specializzandi non medici si pone
in contrasto con la Direttiva CEE 82/76, trasfusa poi nella direttiva CEE 93/16, a sua volta
riprodotta nella Direttiva CE 36/2005, in quanto la stessa pur facendo riferimento ai medici, risulta
a detta loro rivolta a garantire, in generale, il diritto degli specializzandi a percepire un‟adeguata
remunerazione in ragione dell’impegno a tempo pieno loro richiesto e dell’apporto che gli stessi
sono chiamati a dare all’interno dei centri in cui svolgono la specializzazione, come emerge da
una lettura dell‟art. 13 della succitata Direttiva 82/76, che così recita:
“Caratteristiche della formazione a tempo pieno e della formazione a tempo ridotto dei medici
specialisti
l. Formazione a tempo pieno dei medici specialisti
Essa si effettua in posti di formazione, specifici riconosciuti dalle autorità competenti.
36

Essa implica la partecipazione alla totalità delle attività mediche del servizio nel quale si effettua la
formazione, comprese le guardie, in modo che lo specialista in via di formazione dedichi a tale
formazione pratica e teorica tutta la sua attività professionale per l"intera durata della normale
settimana lavorativa e per tutta la durata dell'anno, secondo le modalità fissate dalle autorità
competenti.
Tale formazione forma pertanto oggetto di una adeguata remunerazione.”
Gli attori del ricorso sostengono che, trovando la remunerazione fondamento nell’impegno a
tempo pieno e nell’apporto professionale dato dagli specializzandi, non può che conseguirne il
diritto anche degli specializzandi non medici a percepire tale remunerazione.
In secondo luogo, la mancata remunerazione degli specializzandi non medici, si porrebbe in
contrasto con gli stessi principi stabiliti dal codice civile in materia di compenso per l‟attività svolta,
oltre a costituire una forma di indebito arricchimento dello Stato a danno dei predetti specializzandi
non medici.
Tale mancata remunerazione renderebbe, inoltre, costituzionalmente illegittimi, per violazione del
principio di eguaglianza, di cui all‟art. 3 Cost., gli artt. 34 e segg. Del D.lgs. n. 368/99, nella parte in
cui, a fronte dell‟assoggettamento degli specializzandi non medici agli stessi doveri e obblighi
previsti da tali articoli, espressamente richiamati dal succitato D.M., 1 agosto 2005, non prevedono
l‟applicazione del trattamento economico e previdenziale previsto dai medesimi articoli per gli
specializzandi medici.
Ciò, concludono, sarebbe in palese violazione del principio d‟eguaglianza, che imporrebbe di
trattare in modo uguale situazioni analoghe: a detta dei ricorrenti, la situazione degli specializzandi
non medici sarebbe perfettamente identica a quella degli specializzandi medici, come risulta dal
fatto che gli specializzandi non medici sono assoggettati in tema di obblighi e doveri allo stesso
regime giuridico previsto per gli specializzandi medici, i quali in cambio dell‟assolvimento di tali
doveri percepiscono appunto apposita remunerazione oltre al versamento dei contributi
previdenziali.
Il quadro normativo della vicenda è inoltre completato dal disposto dell‟articolo 8 della Legge 29
dicembre 2000, recante “Norme sull’organizzazione e sul personale del settore sanitario”, che
prevede che:
8. Scuole di specializzazione.
1. Il numero di laureati appartenenti alle categorie dei veterinari, odontoiatri, farmacisti, biologi,
chimici, fisici, psicologi iscrivibili alle scuole di specializzazione post-laurea è determinato ogni tre
anni secondo le medesime modalità previste per i medici dall'articolo 35 del decreto legislativo 17
agosto 1999, n. 368, ferma restando la rilevazione annuale del fabbisogno anche ai fini della
ripartizione annuale delle borse di studio nell'ambito delle risorse già previste.
Ai fini di una valutazione circa il possibile esito di tali ricorsi, si segnala che al momento non risulta
esservi giurisprudenza al riguardo. La problematica, ad ogni modo, si inserisce nel solco di quella
ben nota riguardante le rivendicazioni di carattere economico avanzate nel corso degli ultimi anni
da parte dei medici specializzatisi presso scuole di specializzazione universitarie a partite dai primi
anni ottanta.
Per quanto di rilevanza si segnala che, a seguito di breve indagine effettuata presso altri Atenei, è
emerso che alcuni di essi, in primis Padova e Bologna, pare abbiano deciso in via cautelare di non
procedere più all‟attivazione delle scuole interessate già a partire dallo scorso anno accademico.
37

Si richiede pertanto al Senato Accademico un pronunciamento circa una possibile non attivazione
cautelare per il corrente anno accademico delle Scuole di Specializzazione di seguito indicate
(vedasi elenco), in attesa di poter effettuare un approfondimento sulle ragioni giuridiche delle
rivendicazioni degli studenti (anche al fine di differenziare eventualmente le posizioni di ciascuna
scuola di specializzazione) ed acquisire dunque ulteriori elementi di valutazione in ordine
all‟andamento della vicenda giudiziaria in senso favorevole o meno all‟Ateneo.
Si precisa che per le scuole non ad accesso misto e per quelle non regolamentate dal DM 1 agosto
2005, l‟approfondimento è richiesto al fine di poter valutare se esistono in particolar modo i
presupposti di carattere generale che, a detta dei ricorrenti, dovrebbero giustificare la remunerazione
per l'attività svolta: impegno a tempo pieno, apporto professionale dato dagli specializzandi,
esclusività del rapporto.
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE INTERESSATE
1. Biochimica clinica;
2. Microbiologia e virologia;
3. Patologia clinica;
4. Genetica Medica;
5. Farmacia ospedaliera;
6. Fisica medica;
AREA SANITARIA
7. Chirurgia odontostomatologica (vecchio ordinamento);
8. Ortognatodonzia (vecchio ordinamento);
9. Psicologia clinica (vecchio ordinamento);
10. Psicologia della Salute
AREA PSICOLOGICA
AREA VETERINARIA
11. Ispezione degli alimenti di origine animale;
12. Patologia suina;
13. Sanità animale, allevamento e produzioni zootecniche;
14. Igiene e tecnologia delle carni.
38

C) NULLA OSTA.
5/2010/VI/provv. 10 - nulla osta per il conferimento di supplenze o affidamenti fuori sede –
a.a. 2010/2011.
Si sottopongono all‟approvazione di codesto Senato Accademico le richieste di concessione di
nulla osta per il conferimento di affidamenti fuori sede, avanzate dai sotto indicati docenti, per le
quali sono pervenute le autorizzazioni rilasciate dalle Facoltà di: AGRARIA, GIURISPRUDENZA,
LETTERE E FILOSOFIA, MEDICINA E CHIRURGIA, SCIENZE DELLA FORMAZIONE e
SCIENZE POLITICHE
Si precisa inoltre che le deliberazioni sono conformi alle disposizioni impartite dal S.A. nelle
sedute del 5/11/2001, del 5/04/2004 e del 16/04/2007.
FACOLTÀ di AGRARIA
DOCENTE
Prof. Gianfranco
MINOTTA
Prof. Gianfranco
MINOTTA
Delibera del 08/09/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
“Sistemi culturali arborei - mod 2
Selvicoltura”
Presso il Corso di Laurea in Agrotecnologie
per l‟ambiente e il territorio della Facoltà di
Agraria
“Selvicoltura e sistemi naturali”
Presso il Corso di Laurea Magistrale in
Scienze della produzione e protezione delle
piante della Facoltà di Agraria
Prof. Vittorino NOVELLO “Ampelologia e scelta varietale”
Presso il Corso di Laurea in Viticoltura ed
Enologia della Facoltà di Agraria
FACOLTÀ di GIURISPRUDENZA
DOCENTE
Prof. Enrico Michele
GENTA TERNAVASIO
Delibera del 29/04/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
“Storia del diritto”
Presso la Facoltà di Giurisprudenza
Prof. Francesco PIZZETTI “Tutela e protezione dei dati personali”
Presso la Facoltà di Giurisprudenza
Prof. Michele ROSBOCH “Attività integrative all’insegnamento
di Storia del diritto italiano ed
europeo”
Presso la Facoltà di Giurisprudenza
39
ATENEO
Università degli Studi di
Milano
Università degli Studi di
Milano
Università degli Studi di
Foggia
ATENEO
Libera Università
Internazionale Studi Sociali
"Guido Carli" Luiss-Roma
Libera Università
Internazionale Studi Sociali
"Guido Carli" Luiss-Roma
Libera Università
Internazionale Studi Sociali
"Guido Carli" Luiss-Roma

FACOLTÀ di LETTERE E FILOSOFIA
DOCENTE
Delibera del 01/07/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
Prof. Ferruccio TAMMARO “Storia della musica moderna e
contemporanea”
Presso la Facoltà di Lettere e Filosofia
FACOLTÀ di MEDICINA E
CHIRURGIA
DOCENTE
Dott.ssa Maria Michela
GIANINO
Delibera del 23/09/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
"Igiene generale ed applicata" C.I.
Diritto e responsabilità e scienze (1 anno)
"Organizzazione aziendale (Economia
aziendale: analisi e utilizzo dei dati nei
processi decisionali ) C.I. Management dei
servizi sanitari (2 anno)
Presso il Corso di Laurea Magistrale in
Scienze Infermieristiche “A Gemelli”
Prof.ssa Roberta SILIQUINI “Epidemiologia”
Presso il Corso di Laurea Specialistica in
Scienze Infermieristiche
FACOLTÀ di SCIENZE DELLA
FORMAZIONE
DOCENTE
Delibera del 31/03/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
Dott. Franco FABBRI “Economia dei beni musicali”
Presso il Corso di Laurea in Scienze e
tecnologie della comunicazione musicale
della Facoltà di Scienze M.F.N.
FACOLTÀ di SCIENZE DELLA
FORMAZIONE
DOCENTE
Delibera del 16/06/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
DI
Dott. Claudio MASIERO “Informatica di base”
Presso la Facoltà di Psicologia
40
ATENEO
Università degli Studi di
Genova – Sede di Imperia
ATENEO
Università Cattolica del
Sacro Cuore di Roma
Università Cattolica del
Sacro Cuore di Roma –
Sede Cottolengo di Torino
ATENEO
Università degli Studi di
Milano
ATENEO
Università degli Studi della
Valle d‟Aosta

Prof. Paolo SIBILLA “Antropologia alpina” Università degli Studi della
Valle d‟Aosta
FACOLTÀ di SCIENZE POLITICHE
DOCENTE
Prof. Manuela
ALBERTONE
Dott. Egidio Walter
CRIVELLIN
Delibera del 28/10/2010
AUTORIZZAZIONE A TENERE IL CORSO
ATENEO
DI
“Les fondaments economiques de la Université Lumière Lyon 2
notion de republique en France au
XVIIIème siecle”
Presso la Facoltà di Sciences Economiques
et de Gestion
“Storia delle istituzioni politiche” Università degli Studi della
Presso la Facoltà di Scienze Politiche Valle d‟Aosta
(Relazione predisposta dalla Divisione Gestione Risorse Umane – Direttore Dott.ssa Adriana
Belli)
Il Senato Accademico,
Visto l‟art. 9 della legge 18/3/1958 n. 311;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la deliberazione del Senato Accademico n. 2/2001/IX/1 del 5 novembre 2001, avente ad
oggetto “Nulla osta per affidamenti presso altri Atenei”;
Vista la deliberazione del Senato Accademico n. 9/2004/IV/13 del 5 aprile 2004, avente ad
oggetto “Modalità per la concessione dei nulla osta per lo svolgimento di supplenze ed affidamenti
fuori sede”;
Vista la deliberazione del Senato Accademico n. 10/2007/V/14 del 16 aprile 2007, avente ad
oggetto “Art. 1, comma 16 della Legge 230/2005. Carico didattico”;
Viste le deliberazioni favorevoli delle Facoltà di appartenenza del predetto personale;
Visto il parere della Commissione Didattica;
Vista la relazione predisposta dalla Divisione Gestione Risorse Umane;
esprime parere favorevole / non favorevole alla concessione dei nulla osta richiesti.
41

D) VARIE.
5/2010/VI/provv. 11 - Gruppo di lavoro per l’esame delle nuove proposte formative
dell’Ateneo: integrazione della sua composizione .
Con Decreto Rettorale n. 6157 del 22/11/2010 è stata aggiornata la composizione del “Gruppo
di Lavoro per l‟esame delle nuove proposte formative dell‟Ateneo” che risulta essere la seguente:
Prof. Lorenzo Massobrio – in qualità di Presidente della Commissione Didattica del Senato
Accademico
Prof. Gian Maria Ajani
Prof. Fabio Armao
Prof. Paolo Bertinetti
Prof. Sergio Bortolani
Prof. Alberto Conte
Prof. Ezio Ghigo
Prof. Renato Grimaldi
Prof. Enrico Pasini
Dott.ssa Natalina Bolognesi
Il suddetto Gruppo di Lavoro, riunitosi in data 25/11/2010, ha proposto di conferire l‟incarico
di segretario verbalizzante delle proprie riunioni alla Dott.ssa Cristina Mongillo per le pratiche
relative ai corsi di Master di I e di II livello e alla Dott.ssa Manuela Zingale per quelle relative agli
Ordinamenti Didattici dei corsi di laurea di I e di II livello.
Tutto quanto sopra premesso si chiede al Senato Accademico di volersi esprimere in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_03 “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del lavoro e
delle professioni (ex art. 3 comma 9 dm 270)”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989 n. 168 – “Istituzione del Ministero dell‟Università e della ricerca
scientifica e tecnologica”;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con D.R. n. 54 dell‟8 febbraio
1999 e successive modificazioni ed integrazioni;
Visto il Decreto Rettorale n. 32 del 23/01/2001 con il quale è stato costituito il Gruppo di
lavoro per l‟attuazione amministrativa ed informatica dei nuovi ordinamenti didattici;
Considerato che, nella seduta del 10 novembre 2005, la Commissione Didattica del Senato
Accademico, ha costituito, in sostituzione del “Gruppo di lavoro per l‟attuazione amministrativa ed
informatica dei nuovi ordinamenti didattici” il “Gruppo di lavoro per l‟esame delle nuove proposte
formative dell‟Ateneo”;
42

Visto il Decreto Rettorale n. 6157 del 22 novembre 2010, concernente la seguente
composizione del suddetto Gruppo di Lavoro: Prof. Lorenzo Massobrio (in qualità di presidente
della Commissione Didattica del Senato Accademico), Prof. Gian Maria Ajani, Prof. Fabio Armao,
Prof. Paolo Bertinetti, Prof. Sergio Bortolani, Prof. Alberto Conte, Prof. Ezio Ghigo, Prof. Renato
Grimaldi, Prof. Enrico Pasini, Dott.ssa Natalina Bolognesi;
Considerato che il “Gruppo di lavoro per l‟esame delle nuove proposte formative dell‟Ateneo”,
riunitosi in data 25 novembre 2010, ha proposto di nominare, in qualità di segretario verbalizzante
delle riunioni del Gruppo stesso, la Dott.ssa Cristina Mongillo per le pratiche relative ai corsi di
Master di I e di II livello e la Dott.ssa Manuela Zingale per quelle relative agli Ordinamenti
Didattici dei corsi di laurea di I e di II livello;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione dell‟obiettivo previsto dal
piano strategico di ateneo “Sviluppo di attività formative rispondenti alle esigenze del mondo del
lavoro e delle professioni (ex art. 3 comma 9 dm 270)”
Vista la relazione dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti
___________________, delibera l’integrazione del Decreto Rettorale n. 6157 del 22/11/2010
relativo alla composizione del “Gruppo di lavoro per l’esame delle nuove proposte formative
dell’Ateneo”, come qui di seguito specificato:
“Partecipa, inoltre, alle riunioni del Gruppo di Lavoro, con funzioni di Segretario
verbalizzante, la Dott.ssa Cristina Mongillo per i Master di I e di II livello e la Dott.ssa Manuela
Zingale per gli Ordinamenti Didattici dei corsi di laurea di I e di II livello”.
L’ufficio competente provvederà a predisporre il relativo Decreto Rettorale di
integrazione.
43

VII. – MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO D’ATENEO.
5/2010/VII/provv. 1 - Modifica del Regolamento Didattico d’Ateneo – Parte VII – Corsi di
Laurea (ai sensi del D.M. 270/2004) - Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.3 – Corso di
Laurea in “Diritto per le imprese e le istituzioni” (Classe L–14): modifica dell’ordinamento
didattico. Decorrenza a.a. 2011/2012.
Il Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26 ottobre 2010 ha deliberato di
modificare l‟ordinamento didattico del corso di laurea in “Diritto per le imprese e le istituzioni”
(classe L-14). La modifica consiste nell‟includere fra i settori scientifico disciplinari delle Attività
Affini e Integrative, nel gruppo A12, IUS/17 - Diritto penale, mantenendo invariate tutte le restanti
parti dell‟ordinamento didattico e della Tabella delle attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all‟esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca Dati
dell‟Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa approvazione da parte
del competente Ministero, l‟ordinamento didattico così modificato sostituirà la versione precedente
inserita nella Parte VII – Corsi di Laurea (ai sensi del D.M. 270/2004), Art. 4 – Facoltà di
Giurisprudenza – Art. 4.3, del Regolamento Didattico di Ateneo.
Tutto quanto sopra premesso si invita il Senato Accademico a voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_01 “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei corsi di studio finalizzati al
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, art. 17, comma 95;
Visto il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 509 del 1999;
Visto il Decreto Rettorale n. 798 del 26 settembre 2001 ed il Decreto Rettorale di integrazione
n. 829/bis del 28 settembre 2001, relativi all‟emanazione del regolamento Didattico di Ateneo
dell‟Università degli Studi di Torino e successive modificazioni e integrazioni;
44

Visto il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche del regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro
dell‟università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visti i Decreti Ministeriali del 16 marzo 2007 concernenti la determinazione delle classi di
laurea e delle classi di laurea magistrale;
Visto il Decreto Ministeriale 3 luglio 2007, prot. n. 362 “Attuazione art. 1– ter
(programmazione e valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7,
convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43 – definizione delle linee generali di indirizzo della
programmazione delle Università per il triennio 2007– 2009 ”;
Visto il Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n. 386 “Definizione delle linee guida per
l‟istituzione e l‟attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (attuazione decreti
ministeriali del 16 marzo 2007, di definizione delle nuove classi dei corsi di laurea e di laurea
magistrale)”;
Visto il Decreto Ministeriale 18 ottobre 2007, n. 506 “Attuazione art. 1– ter (programmazione e
valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 convertito nella legge 31
marzo 2005, n. 43 – individuazione di parametri e criteri (indicatori) per il monitoraggio e la
valutazione (ex post) dei risultati dell‟attuazione dei programmi delle Università”;
Visto il Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007, n. 544 “Definizione dei requisiti dei corsi di
laurea e di laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i DD. MM. 16 marzo 2007, delle
condizioni e criteri per il loro inserimento nella Banca Dati dell‟offerta formativa e dei requisiti
qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia
per le classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270”;
Visto il Decreto Rettorale n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto: “Modifica ed
integrazione del Regolamento Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni
(adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004 ed i successivi DD. MM. del 16 marzo 2007
concernenti le classi delle lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) – a.a. 2008/2009”;
Visto il Decreto Rettorale n.1293 del 25 marzo 2010 avente ad oggetto: “Regolamento
Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni”;
Visto il Decreto Rettorale n. 3005 del 28 giugno 2010 relativo alla modifica dell‟ordinamento
didattico e contestuale modifica della denominazione del Corso di Laurea “Scienze del diritto e
dell‟attività normativa” (Classe L-14) in “Diritto per le imprese e le istituzioni” (Classe L-14).
Decorrenza a.a. 2010/2011;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26
ottobre 2010, concernente la modifica dell‟ordinamento didattico del corso di studio in oggetto;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei
corsi di studio finalizzati al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti, Servizio Percorsi Didattici;
45

_______________________, delibera la modifica dell’ordinamento didattico del Corso di
Laurea in “Diritto per le imprese e le istituzioni” (Classe L-14) della Facoltà di Giurisprudenza,
a decorrere dall’a.a. 2011/2012 secondo il testo qui di seguito riportato. La modifica consiste
nell’includere fra i settori scientifico disciplinari delle Attività Affini e Integrative, nel gruppo
A12, IUS/17 - Diritto penale, mantenendo invariate tutte le restanti parti dell’ordinamento
didattico e della Tabella delle attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all’esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca
Dati dell’Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa
approvazione da parte del competente Ministero, l’ordinamento didattico così modificato
sostituirà la versione precedente inserita nella Parte VII – Corsi di Laurea (ai sensi del D.M.
270/2004), Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.3, del Regolamento Didattico di Ateneo.
5/2010/VII/provv. 2 - Modifica del Regolamento Didattico d’Ateneo – Parte IX – Corsi di
Laurea Magistrale (ai sensi del D.M. 270/2004) - Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.3
– Corso di Laurea Magistrale in “Studi giuridici europei” (Classe LM–90): modifica
dell’ordinamento didattico. Decorrenza a.a. 2011/2012.
Il Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26 ottobre 2010 ha deliberato di
modificare l‟ordinamento didattico del corso di laurea magistrale in “Studi giuridici europei”
(Classe LM-90). La modifica consiste nella variazione dei requisiti di accesso attualmente esistenti
nel senso di prevedere: Diritto privato (6 CFU), Diritto costituzionale o Istituzioni di Diritto
pubblico (6 CFU), Economia politica o Politica economica (6 CFU), oltre al colloquio obbligatorio
per l‟accertamento dei requisiti, mantenendo invariate tutte le restanti parti dell‟ordinamento
didattico e della Tabella delle attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all‟esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca Dati
dell‟Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa approvazione da parte
del competente Ministero, l‟ordinamento didattico così modificato sostituirà la versione precedente
inserita nella Parte IX – Corsi di Laurea Magistrale (ai sensi del D.M. 270/2004), Art. 4 – Facoltà di
Giurisprudenza – Art. 4.3, del Regolamento Didattico di Ateneo.
Tutto quanto sopra premesso si invita il Senato Accademico a voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_01 “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei corsi di studio finalizzati al
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, art. 17, comma 95;
46

Visto il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 509 del 1999;
Visto il Decreto Rettorale n. 798 del 26 settembre 2001 ed il Decreto Rettorale di integrazione
n. 829/bis del 28 settembre 2001, relativi all‟emanazione del regolamento Didattico di Ateneo
dell‟Università degli Studi di Torino e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche del regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro
dell‟università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visti i Decreti Ministeriali del 16 marzo 2007 concernenti la determinazione delle classi di
laurea e delle classi di laurea magistrale;
Visto il Decreto Ministeriale 3 luglio 2007, prot. n. 362 “attuazione art. 1– ter
(programmazione e valutazione delle università), comma 2, del d.l. 31 gennaio 2005, n. 7,
convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43 – definizione delle linee generali di indirizzo della
programmazione delle università per il triennio 2007– 2009 ”;
Visto il Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n. 386 “Definizione delle linee guida per
l‟istituzione e l‟attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (attuazione decreti
ministeriali del 16 marzo 2007, di definizione delle nuove classi dei corsi di laurea e di laurea
magistrale)”;
Visto il Decreto Ministeriale 18 ottobre 2007, n. 506 “Attuazione art. 1– ter (programmazione e
valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 convertito nella legge 31
marzo 2005, n. 43 – individuazione di parametri e criteri (indicatori) per il monitoraggio e la
valutazione (ex post) dei risultati dell‟attuazione dei programmi delle Università”;
Visto il Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007,n. 544 “Definizione dei requisiti dei corsi di
laurea e di laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i DD. MM. 16 marzo 2007, delle
condizioni e criteri per il loro inserimento nella Banca Dati dell‟offerta formativa e dei requisiti
qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia
per le classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270”;
Visto il Decreto Rettorale n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto: “Modifica ed
integrazione del Regolamento Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni
(adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004 ed i successivi DD. MM. del 16 marzo 2007
concernenti le classi delle lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) – a.a. 2008/2009”;
Visto il Decreto Rettorale n. 1293 del 25 marzo 2010 avente ad oggetto: “Regolamento
Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni”;
Visto il Decreto Rettorale n. 2995 del 28 giugno 2010 avente ad oggetto “Modifiche ed
integrazioni del Regolamento Didattico di Ateneo in adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004
e dei successivi decreti ministeriali del 16 marzo 2007”, relativo all‟istituzione del Corso di Laurea
47

Magistrale in “Studi giuridici europei” (Classe LM-90) della Facoltà di Giurisprudenza. Decorrenza
a.a. 2010/2011;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26
ottobre 2010, concernente la modifica dell‟ordinamento didattico del corso di studio in oggetto;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei
corsi di studio finalizzati al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti, Servizio Percorsi Didattici;
______________, delibera la modifica dell’ordinamento didattico del Corso di Laurea
Magistrale in “Studi giuridici europei” (Classe LM-90) della Facoltà di Giurisprudenza, a
decorrere dall’a.a. 2011/2012 secondo il testo qui di seguito riportato. La modifica consiste nella
variazione dei requisiti di accesso attualmente esistenti nel senso di prevedere: Diritto privato (6
CFU), Diritto costituzionale o Istituzioni di Diritto pubblico (6 CFU), Economia politica o
Politica economica (6 CFU), oltre al colloquio obbligatorio per l’accertamento dei requisiti,
mantenendo invariate tutte le restanti parti dell’ordinamento didattico e della Tabella delle
attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all’esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca
Dati dell’Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa
approvazione da parte del competente Ministero, l’ordinamento didattico così modificato
sostituirà la versione precedente inserita nella Parte IX – Corsi di Laurea (ai sensi del D.M.
270/2004), Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.3, del Regolamento Didattico di Ateneo.
5/2010/VII/provv. 3 - Modifica del Regolamento Didattico d’Ateneo – Parte IX – Corsi di
Laurea Magistrale (ai sensi del D.M. 270/2004) - Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.2
– Corso di Laurea Magistrale in “Scienze giuridiche per le amministrazioni pubbliche e
private” (Classe LM–63): modifica dell’ordinamento didattico. Decorrenza a.a. 2011/2012.
Il Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26 ottobre 2010 ha deliberato di
modificare l‟ordinamento didattico del corso di laurea magistrale in “Scienze giuridiche per le
amministrazioni pubbliche e private” (Classe LM-63). La modifica consiste nella variazione dei
requisiti di accesso attualmente esistenti nel senso di prevedere: Diritto privato (6 CFU), Diritto
costituzionale o Istituzioni di Diritto pubblico (6 CFU), Economia politica o Economia aziendale (6
CFU), Diritto commerciale o Diritto amministrativo (6 CFU), oltre al colloquio obbligatorio per
l‟accertamento dei requisiti, mantenendo invariate tutte le restanti parti dell‟ordinamento didattico e
della Tabella delle attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all‟esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca Dati
dell‟Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa approvazione da parte
del competente Ministero, l‟ordinamento didattico così modificato sostituirà la versione precedente
inserita nella Parte IX – Corsi di Laurea Magistrale (ai sensi del D.M. 270/2004), Art. 4 – Facoltà di
Giurisprudenza – Art. 4.2, del Regolamento Didattico di Ateneo.
Tutto quanto sopra premesso si invita il Senato Accademico a voler deliberare in merito.
48

(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa Natalina
Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_01 “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei corsi di studio finalizzati al
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, art. 17, comma 95;
Visto il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 509 del 1999;
Visto il Decreto Rettorale n. 798 del 26 settembre 2001 ed il Decreto Rettorale di integrazione
n. 829/bis del 28 settembre 2001, relativi all‟emanazione del regolamento Didattico di Ateneo
dell‟Università degli Studi di Torino e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche del regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro
dell‟università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visti i Decreti Ministeriali del 16 marzo 2007 concernenti la determinazione delle classi di
laurea e delle classi di laurea magistrale;
Visto il Decreto Ministeriale 3 luglio 2007, prot. n. 362 “Attuazione art. 1– ter
(programmazione e valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7,
convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43 – definizione delle linee generali di indirizzo della
programmazione delle Università per il triennio 2007– 2009 ”;
Visto il Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n. 386 “Definizione delle linee guida per
l‟istituzione e l‟attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (attuazione decreti
ministeriali del 16 marzo 2007, di definizione delle nuove classi dei corsi di laurea e di laurea
magistrale)”;
Visto il Decreto Ministeriale 18 ottobre 2007, n. 506 “Attuazione art. 1– ter (programmazione e
valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 convertito nella legge 31
marzo 2005, n. 43 – individuazione di parametri e criteri (indicatori) per il monitoraggio e la
valutazione (ex post) dei risultati dell‟attuazione dei programmi delle Università”;
Visto il Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007,n. 544 “Definizione dei requisiti dei corsi di
laurea e di laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i DD. MM. 16 marzo 2007, delle
49

condizioni e criteri per il loro inserimento nella Banca Dati dell‟offerta formativa e dei requisiti
qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia
per le classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270”;
Visto il Decreto Rettorale n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto: “Modifica ed
integrazione del Regolamento Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni
(adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004 ed i successivi DD. MM. del 16 marzo 2007
concernenti le classi delle lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) – a.a. 2008/2009”;
Visto il Decreto Rettorale n. 2910 del 11 giugno 2009 avente ad oggetto “Modifiche ed
integrazioni del Regolamento Didattico di Ateneo in adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004
e dei successivi decreti ministeriali del 16 marzo 2007”, relativo all‟istituzione del Corso di Laurea
Magistrale in “Scienze giuridiche per le amministrazioni pubbliche e private” (Classe LM-63) della
Facoltà di Giurisprudenza. Decorrenza a.a. 2009/2010;
Visto il Decreto Rettorale n. 1293 del 25 marzo 2010 avente ad oggetto: Regolamento
Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni”;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Giurisprudenza nella seduta del 26
ottobre 2010, concernente la modifica dell‟ordinamento didattico del corso di studio in oggetto;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei
corsi di studio finalizzati al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti, Servizio Percorsi Didattici;
______________, delibera la modifica dell’ordinamento didattico del Corso di Laurea
Magistrale in “Scienze giuridiche per le amministrazioni pubbliche e private” (Classe LM-63)
della Facoltà di Giurisprudenza, a decorrere dall’a.a. 2011/2012 secondo il testo qui di seguito
riportato. La modifica consiste nella variazione dei requisiti di accesso attualmente esistenti nel
senso di prevedere: Diritto privato (6 CFU), Diritto costituzionale o Istituzioni di Diritto pubblico
(6 CFU), Economia politica o Economia aziendale (6 CFU), Diritto commerciale o Diritto
amministrativo (6 CFU), oltre al colloquio obbligatorio per l’accertamento dei requisiti,
mantenendo invariate tutte le restanti parti dell’ordinamento didattico e della Tabella delle
attività formative.
La modifica in oggetto sarà sottoposta all’esame del M.I.U.R.– CUN mediante la Banca
Dati dell’Offerta Formativa – Sezione Regolamento Didattico di Ateneo e, previa
approvazione da parte del competente Ministero, l’ordinamento didattico così modificato
sostituirà la versione precedente inserita nella Parte IX – Corsi di Laurea (ai sensi del D.M.
270/2004), Art. 4 – Facoltà di Giurisprudenza – Art. 4.2, del Regolamento Didattico di Ateneo.
50

VIII. – REGOLAMENTI DIDATTICI DI FACOLTÀ E SCUOLE.
5/2010/VIII/provv. 1 - Regolamento Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia di
Torino.
Il Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino nella seduta del 23 settembre 2010
ha approvato il testo del Regolamento Didattico di Facoltà adeguato al nuovo schema-tipo
approvato dal Senato Accademico nella seduta del 12.04.2010, in seguito alle modifiche apportate
alla Parte I – “Norme comuni” del Regolamento Didattico di Ateneo.
Il Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, nella seduta del 28 ottobre 2010,
ha approvato l‟inserimento del comma 5 all‟art. 26, nel Regolamento Didattico di Facoltà approvato
nel precedente Consiglio di Facoltà del 23 settembre 2010.
Il Gruppo di Lavoro, nella seduta del 25 novembre 2010, ha sollevato dei rilievi, discussi e già
recepiti nella nuova versione allegata alla presente.
Tutto quanto sopra premesso si invita il Senato Accademico a voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreterie Studenti – Direttore Dott.ssa
Natalina Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
PS_DID_01 “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei corsi di studio finalizzati al
miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, art. 17, comma 95;
Visto il D.P.R. 27 gennaio 1998, n. 25;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 509 del 1999;
Visto il Decreto Rettorale n. 798 del 26 settembre 2001 ed il Decreto Rettorale di integrazione
n. 829/bis del 28 settembre 2001, relativi all‟emanazione del regolamento Didattico di Ateneo
dell‟Università degli Studi di Torino e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il Decreto Ministeriale n. 270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche del regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto del Ministro
dell‟università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
51

Visto il Decreto Ministeriale 3 luglio 2007, prot. n. 362 “Attuazione art. 1– ter
(programmazione e valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7,
convertito nella legge 31 marzo 2005, n. 43 – definizione delle linee generali di indirizzo della
programmazione delle Università per il triennio 2007– 2009 ”;
Visto il Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n. 386 “Definizione delle linee guida per
l‟istituzione e l‟attivazione, da parte delle Università, dei corsi di studio (attuazione decreti
ministeriali del 16 marzo 2007, di definizione delle nuove classi dei corsi di laurea e di laurea
magistrale)”;
Visto il Decreto Ministeriale 18 ottobre 2007, n. 506 “Attuazione art. 1– ter (programmazione e
valutazione delle Università), comma 2, del D.L. 31 gennaio 2005, n. 7 convertito nella legge 31
marzo 2005, n. 43 – individuazione di parametri e criteri (indicatori) per il monitoraggio e la
valutazione (ex post) dei risultati dell‟attuazione dei programmi delle Università”;
Visto il Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007, n. 544 “Definizione dei requisiti dei corsi di
laurea e di laurea magistrale afferenti alle classi ridefinite con i DD. MM. 16 marzo 2007, delle
condizioni e criteri per il loro inserimento nella Banca Dati dell‟offerta formativa e dei requisiti
qualificanti per i corsi di studio attivati sia per le classi di cui al D.M. 3 novembre 1999, n. 509 e sia
per le classi di cui al D.M. 22 ottobre 2004, n. 270”;
Vista la delibera n. 9/2005/VII/1, assunta dal Senato Accademico nella seduta del 14 marzo
2005, concernente l‟approvazione dei testi dei Regolamenti Didattici delle Facoltà di Agraria,
Economia, Farmacia, Giurisprudenza, Lettere e Filosofia, Lingue e Letterature Straniere, Medicine
e Chirurgia, Medicina Veterinaria, Psicologia, Scienze della Formazione, Scienze M.F.N., Scienze
Politiche con riserva di adeguarli allo schema-tipo di Regolamento Didattico di Facoltà, in corso di
compilazione;
Visto il Decreto Rettorale n. 3450 del 5 giugno 2008 avente ad oggetto: “Modifica ed
integrazione del Regolamento Didattico di Ateneo – Modifica della Parte I – Norme Comuni
(adeguamento al D.M. 270 del 22 ottobre 2004 ed i successivi DD.MM. del 16 marzo 2007
concernenti le classi delle lauree universitarie e le classi di laurea magistrale) – a.a.2008/2009”;
Vista la delibera n. 11/2008/VII/1 assunta dal Senato Accademico in data 21 luglio 2008,
concernente l‟approvazione dello schema-tipo del Regolamento Didattico di Facoltà;
Vista la delibera n. 13/2008/IV/14 assunta dal Senato Accademico nella seduta del 15
settembre 2008, avente ad oggetto: “Modalità di individuazione dei ricercatori nei Consigli di
Facoltà”;
Vista la delibera n. 4/2008/IV/1 assunta dal Senato Accademico nella seduta del 15 dicembre
2008, avente ad oggetto: “Interpretazione Art. 40 dello Statuto dell‟Università degli studi di
Torino”;
Vista la delibera n. 9/2009/VI/1 assunta dal Senato Accademico il 6 aprile 2009 concernente
l‟approvazione dello schema-tipo del Regolamento Didattico di Facoltà;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino il 16
luglio 2009 concernente l‟approvazione dell‟adeguamento del Regolamento Didattico di Facoltà
approvato dal Senato Accademico nella seduta del 6 aprile 2009;
52

Visto il Decreto Rettorale n. 1293 del 25 marzo 2010 avente ad oggetto “Regolamento
Didattico di Ateneo: modifica della Parte I – Norme Comuni”;
Vista la delibera n. 10/2010/VII/1 assunta dal Senato Accademico il 12 aprile 2010 concernente
l‟approvazione della modifica dello schema-tipo di Regolamento Didattico di Facoltà, secondo il
testo di seguito riportato, in adeguamento alle disposizioni contenute nella Parte I – Norme Comuni
del Regolamento Didattico di Ateneo;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino il 23
settembre 2010, concernente l‟approvazione dell‟adeguamento del Regolamento Didattico di
Facoltà approvato dal Senato Accademico;
Vista la delibera assunta dal Consiglio della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino il 28
ottobre 2010, concernente l‟approvazione dell‟inserimento del comma 5 all‟art. 26, nel
Regolamento Didattico di Facoltà approvato nel precedente Consiglio di Facoltà del 23 settembre
2010;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Fissazione di criteri e linee guida per la progettazione dei
corsi di studio finalizzati al miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia dei processi formativi”;
Visti i rilievi del Gruppo di Lavoro, riunitosi in data 25 novembre 2010;
Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti, Servizio Percorsi Didattici;
____________________,delibera ____________________________________il Regolamento
Didattico della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino, secondo il testo qui di seguito
riportato, adeguato al nuovo schema-tipo approvato dal Senato Accademico il 12.04.2010:
REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DI
TORINO
Art. 1. Corsi e titoli di studio
1. La Facoltà è la struttura nella quale, anche in collaborazione con altre strutture dell‟Università, si
svolgono i corsi di studio per il conseguimento dei titoli di laurea e di laurea
specialistica/magistrale, nonché le altre attività didattiche e formative previste dalla legge, dallo
statuto e dal Regolamento didattico di Ateneo.
2. La Facoltà di Medicina e Chirurgia di Torino conferisce i titoli delle lauree e delle lauree
specialistiche/magistrali indicate negli ordinamenti didattici della Facoltà.
3. La Facoltà organizza altresì master di primo e di secondo livello, corsi di perfezionamento
scientifico, corsi speciali a fini di formazione professionale, di aggiornamento, di alta formazione
permanente e ricorrente, nonché altre attività formative, eventualmente in collaborazione e a
seguito di convenzioni con altri enti pubblici e privati e con Università nazionali ed estere.
4. La Facoltà può organizzare corsi di studio e altre attività formative in sedi decentrate sulla base di
apposite convenzioni stipulate con enti pubblici e privati che ne garantiscano il finanziamento
continuativo. Tali convenzioni sono approvate dal Senato Accademico.
Sono organi della Facoltà:
1) il Preside;
2) il Consiglio di Facoltà;
Art. 2. Organi della Facoltà
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3) i Consigli di corso di studio;
4) il Consiglio di gestione.
Art. 3. Preside
1. Il Preside è un professore di ruolo di prima fascia che abbia optato per il regime di impegno a
tempo pieno o abbia presentato una preventiva dichiarazione di opzione in tal senso, da far
valere in caso di nomina.
2. Il Preside rappresenta la Facoltà; convoca e presiede il Consiglio di Facoltà e il Consiglio di
gestione e ne attua le delibere; vigila sulle attività didattiche della Facoltà e cura l‟osservanza
delle norme concernenti gli ordinamenti didattici e la conformità ai medesimi del piano carriera
stabilito annualmente nonché il funzionamento della Facoltà; al termine dell‟anno accademico
sottopone al Consiglio di Facoltà una relazione sul funzionamento della Facoltà e sull‟attività
didattica; nomina personalmente o per delega le commissioni per gli esami di profitto e di laurea
(v. comma 3 art. 25); esercita tutte le altre funzioni attribuitegli dalle norme legislative vigenti,
dallo Statuto e dal Regolamento didattico di Ateneo.
3. Il Preside è eletto dal Consiglio di Facoltà nella sua composizione più ampia. Per l‟elezione
occorre la maggioranza assoluta degli aventi diritto, nella prima votazione, e la maggioranza
assoluta dei votanti, in seconda votazione. Qualora quest‟ultima maggioranza non sia raggiunta,
si procede al ballottaggio fra i due votati che, nell‟ultima votazione, hanno riportato il maggior
numero di voti; è eletto chi riporta il maggior numero di voti. Le sedute per l‟elezione del
Preside sono convocate e presiedute dal Decano della Facoltà.
4. Il Preside è nominato con decreto rettorale. Dura in carica tre anni accademici. Le funzioni di
Preside non possono essere assunte per più di due mandati consecutivi. La nomina dopo due
mandati consecutivi può avvenire solo dopo che sia trascorso un periodo pari alla durata di un
intero mandato.
5. Il Preside può chiedere al Rettore di essere parzialmente o totalmente esentato dallo svolgimento
dell‟attività didattica. Al Preside spetta un‟indennità di carica fissata annualmente dal Consiglio
di Amministrazione.
6. Il Preside designa, tra i professori di prima fascia che abbiano optato per il regime a tempo pieno
o abbiano presentato una preventiva dichiarazione di opzione in tal senso, da far valere in caso di
nomina, un Vicepreside vicario che lo supplisce nell‟esercizio delle sue funzioni in caso di
impedimento o assenza e al quale può delegare parte delle sue funzioni. Il Preside può designare,
se occorre, altri Vicepresidi ai quali delegare altre competenze. Il Vicepreside vicario è nominato
con decreto rettorale; gli altri Vicepresidi con provvedimento del Preside, secondo l‟art. 39 dello
Statuto.
7. Il Preside può essere coadiuvato, nell‟esercizio delle sue funzioni, da una Giunta di presidenza da
lui stesso nominata: la composizione della Giunta è comunicata al Consiglio di Facoltà nella
seduta immediatamente successiva alla nomina. La Giunta si riunisce periodicamente su
iniziativa del Preside: non sono previsti né ordine del giorno né la stesura di verbali. Il Preside è
responsabile dell‟operato della Giunta di fronte al Consiglio di Facoltà.
8. Il Preside può affidare determinati incarichi a singoli docenti; può altresì nominare commissioni
istruttorie su determinati problemi, in vista dell‟esame di essi da parte del Consiglio di Facoltà. Il
Preside è responsabile dell‟operato dei docenti incaricati e, ove le faccia proprie, delle proposte
delle commissioni.
Art. 4. Consiglio di Facoltà
1. Il Consiglio di Facoltà è composto, ai sensi dell‟art. 40 dello Statuto da:
a) tutti i professori di ruolo – ordinari, straordinari e associati – appartenenti alla Facoltà;
b) i ricercatori confermati titolari di insegnamenti ufficiali per almeno 60 ore, in numero non
superiore a ciascuno dei gruppi dei professori ordinari e associati. Se il numero dei ricercatori
confermati titolari di insegnamenti ufficiali è superiore al numero di ciascun gruppo dei
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professori ordinari e associati, la titolarità alla partecipazione è individuata in base a regolare
elezione da parte di tutti i ricercatori universitari della facoltà. Tale titolarità, pur essendo
determinata attraverso una procedura elettorale, non dà luogo all‟individuazione di una
rappresentanza del personale ricercatore e pertanto per i ricercatori non opera il vincolo di
mandato triennale previsto dall‟art. 40.2 dello Statuto per i membri eletti del Consiglio di
Facoltà. La verifica del numero dei ricercatori titolari e le elezioni per l‟eventuale rinnovo
della suddetta componente avranno luogo nel mese di settembre di ogni anno sulla base della
situazione, in termini di titolarità di insegnamenti, riferita all‟anno accademico corrente.
c) una rappresentanza degli studenti, nella misura stabilita dall‟art. 40 dello Statuto.
d) due rappresentanti del personale tecnico amministrativo afferente alla Facoltà.
2. La durata del mandato dei rappresentanti degli studenti è di due anni accademici; quella dei
rappresentanti del personale tecnico amministrativo è di tre anni accademici. Tali rappresentanti
sono rieleggibili consecutivamente una sola volta: la rielezione, dopo due mandati consecutivi,
può avvenire solo dopo che sia trascorso un periodo pari alla durata di un intero mandato.
L‟elezione è indetta dal Preside, ai sensi del successivo art. 8.
3. Ai fini della determinazione del numero legale richiesto per la validità delle sedute del Consiglio
di Facoltà, si tiene conto dei rappresentanti degli studenti soltanto se vi intervengono.
4. Al Consiglio di Facoltà, nel quadro degli indirizzi del Senato Accademico e sentite le altre
strutture didattiche e scientifiche interessate, spettano i seguenti compiti:
a) il coordinamento delle attività didattiche e la programmazione dell‟uso delle risorse;
b) la programmazione del numero di studenti iscrivibili ad ogni anno di corso di studi;
c) la verifica delle attività didattiche secondo criteri di efficienza, in modo da programmare la
piena utilizzazione dei professori e dei ricercatori nell‟osservanza delle rispettive norme di stato
giuridico;
d) l‟attivazione delle procedure relative alla copertura dei posti di professore, secondo le norme
vigenti;
e) l‟approvazione della relazione annuale sull‟attività didattica da trasmettere al Nucleo di
Valutazione;
f) le proposte di Facoltà per la programmazione triennale secondo le indicazioni del competente
Ministero;
g) la proposta al Consiglio di Amministrazione dell‟entità dei contributi richiesti agli studenti per
esercitazioni, laboratori e servizi destinati ai singoli corsi di laurea;
h) la proposta di attivazione e disattivazione di corsi di studio;
i) l‟attivazione e la disattivazione di insegnamenti e il conferimento di affidamenti, supplenze e
contratti di insegnamento;
j) l‟approvazione del Regolamento di Facoltà, da sottoporre all‟approvazione del Senato
Accademico, e dei regolamenti dei corsi di studio.
Spettano altresì al Consiglio di Facoltà:
a) la proposta di modifiche da apportare al Regolamento didattico di Ateneo;
b) l‟approvazione delle relazioni periodiche dei professori e dei ricercatori;
c) ogni altro compito stabilito dalla legge, dallo Statuto e dai Regolamenti didattici.
5. Il Consiglio di Facoltà può stabilire criteri comuni a cui i relativi Consigli dei corsi di studio
devono conformarsi nelle loro deliberazioni. Esso può inoltre delegare determinati compiti a
questi Consigli.
6. Alle deliberazioni sulle materie che riguardano le persone e le procedure per la copertura dei
posti di professore di prima fascia partecipano soltanto i professori di prima fascia. Alle
deliberazioni relative alle persone e alle procedure per la copertura dei posti di professore di
seconda fascia partecipano soltanto i professori di prima e di seconda fascia. Alle deliberazioni
relative alle persone e alle procedure per la copertura dei posti di ricercatore partecipano soltanto
i professori di prima e seconda fascia e i ricercatori. Gli studenti ed il personale tecnico
amministrativo partecipano a tutte le deliberazioni, ad eccezione di quelle concernenti le
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procedure per la copertura dei posti e le persone dei professori e dei ricercatori nonché il
conferimento di affidamenti, supplenze e contratti di insegnamento.
7. Il Consiglio di Facoltà si riunisce, di regola, sulla base di un calendario prestabilito, almeno una
volta ogni due mesi, e ogni qual volta il Preside lo ritenga opportuno; dev‟essere inoltre
convocato, entro il termine di cinque giorni, qualora ne faccia motivata richiesta almeno un
quinto dei suoi membri.
8. Il Consiglio di Facoltà è convocato e presieduto dal Preside; le sedute per l’elezione del Preside
sono convocate e presiedute dal Decano. In caso di assenza del Preside o del Decano funge da
presidente il Vicepreside vicario o, qualora anch‟egli sia assente, il professore ordinario, di ruolo,
più anziano presente alla seduta.
9. Le sedute del Consiglio di Facoltà sono valide quando tutti gli aventi diritto siano stati
regolarmente convocati, con l'indicazione dell'ordine del giorno, almeno quattro giorni lavorativi
prima della data dell'adunanza, e quando ad esse intervenga la maggioranza assoluta degli aventi
diritto. Nel computo per determinare la maggioranza predetta non si tiene conto degli aventi
diritto che abbiano giustificato la loro assenza per motivi di salute, per seri motivi di famiglia o
per inderogabili motivi d'ufficio. Deve comunque essere presente almeno un terzo degli aventi
diritto. Ai fini della determinazione del numero legale si tiene conto dei rappresentanti degli
studenti soltanto se essi sono presenti; qualora la rappresentanza degli studenti non sia ancora
stata nominata, le sedute sono egualmente valide.
10. Funge da segretario delle sedute del Consiglio di Facoltà un professore ordinario presente alla
seduta designato dal Preside.
11. Alle sedute del Consiglio di Facoltà non possono intervenire estranei, salvo che non ne sia
ritenuta opportuna l'audizione per la trattazione di determinati argomenti. In questo caso il
Preside dispone l'invito, e il Consiglio lo ratifica all'inizio della seduta. Gli estranei devono
lasciare la seduta all'atto delle votazioni.
12. La trattazione di argomenti non previsti all'ordine del giorno può essere proposta in via
eccezionale all'inizio della seduta, ed è consentita soltanto se nessuno dei presenti si oppone.
Nella seduta successiva, gli assenti giustificati possono chiedere che il problema sia
ulteriormente discusso dal Consiglio o fare dichiarazioni in merito alla delibera approvata.
13. Nelle sedute del Consiglio tutti i presenti hanno diritto di intervenire sulle questioni all'ordine
del giorno. Il Preside organizza il dibattito secondo criteri di efficienza, articolandolo - ove
occorra - in una discussione generale dell'argomento, nella successiva discussione dei singoli
aspetti o parti, nella proposta e nella votazione conclusiva.
14. Per ogni punto (o sottopunto specifico) dell'ordine del giorno ciascun membro del Consiglio
può prendere la parola una sola volta, per non più di cinque minuti per intervento; ha inoltre
diritto a un'eventuale replica di non più di due minuti. Per argomenti di particolare complessità e
rilevanza il Preside può consentire - eventualmente su richiesta avanzata da uno o più membri
del Consiglio - di derogare dai limiti suddetti. Non sono consentiti interventi non pertinenti
all'ordine del giorno.
15. Nessuno può prendere parte alla discussione e alla votazione su questioni che lo riguardino
personalmente, o che riguardino un suo parente o affine fino al quarto grado incluso.
16. Le mozioni d'ordine e le mozioni di rinvio sospendono la discussione, e vengono poste subito in
votazione, dopo un intervento a favore e uno contro. I richiami al regolamento o all'ordine del
giorno sospendono anch'essi la discussione: ove siano fondati, il Preside li accoglie assicurando
la regolarità dello svolgimento della seduta. Le richieste d'intervento per fatto personale possono
invece essere rinviate al termine della discussione in corso.
17. E' fatto obbligo al Preside di garantire, nel corso della seduta, il numero legale: le richieste di
verifica del numero legale sospendono la discussione, che può essere ripresa soltanto dopo che la
verifica abbia dato esito positivo.
18. Le votazioni si svolgono, di regola, per alzata di mano. Qualora un membro del Consiglio ne
faccia richiesta, si procede ad appello nominale, in ordine alfabetico; il Preside vota per ultimo.
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E' previsto lo scrutinio segreto per l'elezione del Preside e, ove richiesto, per le questioni che
concernono persone.
19. Le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta dei presenti, salvo i casi in cui la legge
preveda maggioranze differenti. In caso di parità prevale il voto del Preside. Il voto di astensione
non riduce il computo dei votanti in ragione del quale deve essere calcolato il quorum funzionale
e dunque equivale a voto negativo.
20. Di ogni seduta del Consiglio deve essere redatto il verbale, sottoscritto dal Preside e dal
segretario. I verbali delle sedute sono pubblici e devono essere messi a disposizione dei membri
del Consiglio e di altri eventuali richiedenti.
21. Il Preside può indire in determinate occasioni, sulla base di precise esigenze, Consigli di Facoltà
aperti a persone estranee al corpo docente per discutere problemi che interessino la Facoltà. In
questi casi non sono previste né votazioni né delibere.
Art. 5. Consigli di corso di studio
1. Per ogni corso di studio attivato nella Facoltà è istituito il relativo Consiglio. I Consigli di corso
di studio sono composti dai titolari di insegnamenti ufficiali che in essi svolgono attività
didattica.
2. Ne fanno inoltre parte rappresentanze di studenti della Facoltà iscritti al corso di studio, nella
misura prevista per il Consiglio di Facoltà e il personale tecnico amministrativo assegnato al
corso di studio (ove esista).
3. Ciascun professore e ricercatore può essere responsabile di attività formative in diversi corsi di
studio; può far parte di più di un Consiglio di corso di studio.
4. La durata del mandato dei rappresentanti degli studenti e del personale tecnico-amministrativo,
nonché le relative modalità di elezione, sono analoghe a quelle stabilite per i rappresentanti in
seno al Consiglio di Facoltà. Ai fini del numero legale, qualora le rappresentanze non siano state
ancora nominate, le sedute sono ugualmente valide.
5. Ogni corso di studio ha un proprio Regolamento il quale, nel rispetto della libertà di
insegnamento e di quanto stabilito nello Statuto, nel presente Regolamento, nonché nel rispetto
dello schema tipo deliberato dal Senato Accademico, determina:
a) la denominazione e gli obiettivi formativi del corso di studio, con l‟indicazione della relativa
classe di appartenenza;
b) le conoscenze minime richieste per l‟accesso al corso e le eventuali modalità di verifica delle
stesse;
c) il quadro delle attività formative da inserire nei curricula secondo le indicazioni dei decreti
ministeriali: attività relative alla formazione di base, caratterizzanti il corso, affini o integrative,
autonomamente scelte dallo studente, inerenti alla preparazione della prova finale nonché, per i
corsi di laurea, alla conoscenza di almeno una lingua dell‟Unione Europea diversa dall‟italiano.
d) i curricula offerti agli studenti (da dichiarare obbligatoriamente nella Banca dati dell‟Offerta
Formativa) e le regole di presentazione, ove necessario, dei piani carriera;
e) l'elenco degli insegnamenti attivabili, con l'indicazione dei settori scientifico-disciplinari di
riferimento, della tipologia dell‟attività formativa, dell‟ambito disciplinare e dell'eventuale
articolazione in moduli;
f) la tipologia delle altre attività formative ivi comprese le attività professionali certificate;
g) gli obiettivi specifici di ogni attività formativa;
h) i crediti didattici assegnati a ogni attività formativa;
i) le eventuali propedeuticità;
j) la tipologia delle forme didattiche, anche a distanza, degli esami e delle altre verifiche del
profitto degli studenti;
k) le caratteristiche della prova finale per il conseguimento del titolo di studio;
l) le modalità di frequenza a singoli insegnamenti, anche in riferimento alla condizione degli
studenti non impegnati a tempo pieno;
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m) la tipologia e quantità del riconoscimento di crediti acquisiti dallo studente in altro corso
dell'Università di Torino ovvero nello stesso o altro corso di altra Università italiana;
n) le forme di verifica di crediti acquisiti in altri corsi di studio o in altro Ateneo;
o) le prove integrative di esami sostenuti su singoli insegnamenti qualora ne siano divenuti
obsoleti i contenuti culturali;
p) le tipologie e modalità del tutorato.
6. Il Regolamento didattico del corso di studio è approvato dal Consiglio di Facoltà, su proposta del
Consiglio del corso di studio, il quale lo sottopone a revisione almeno ogni cinque anni; esso è
annualmente adeguato all‟Offerta formativa pubblica e di conseguenza legato alla coorte riferita
all‟anno accademico di prima iscrizione ad un determinato corso di studio.
7. Le deliberazioni dei Consigli di corso di studio devono conformarsi ai criteri generali stabiliti, a
scopo di coordinamento, dal Consiglio di Facoltà.
8. Il Consiglio di corso di studio è convocato in composizione limitata ai professori di prima fascia,
di ruolo, per le questioni relative alle persone e ai posti di professore di prima fascia; ai
professori di prima e seconda fascia per le questioni relative alle persone e ai posti di professore
di seconda fascia; ai professori delle due fasce e ai ricercatori, per le questioni relative alle
persone e ai posti di ricercatore.
9. Ogni Consiglio di corso di studio elegge al proprio interno un Presidente tra i professori di I
fascia di ruolo membri del Consiglio stesso. Egli è eletto a maggioranza assoluta dei votanti,
nella prima votazione; qualora questa maggioranza non sia raggiunta, si procede al ballottaggio
fra i due votati che, nella prima votazione, hanno ottenuto il maggior numero di voti; è eletto chi
riporta il maggior numero di voti. Il Presidente dura in carica tre anni accademici e si applica
quanto previsto dall‟art. 72 dello Statuto d‟Ateneo in merito al Preside di Facoltà.
10. Il Presidente convoca e presiede il Consiglio e sovrintende alle attività del corso di studio. Le
sedute per l'elezione del presidente sono convocate e presiedute dal Decano. In caso di assenza
del presidente o del Decano funge da presidente il professore ordinario o associato, di ruolo, più
anziano presente alla seduta.
11. Funge da segretario delle sedute del Consiglio un professore di prima o seconda fascia presente
alla seduta designato dal Presidente.
12. Per quanto riguarda le condizioni di validità delle sedute, le modalità di convocazione, di
discussione e di votazione, nonché per quanto riguarda la stesura del verbale, si applicano le
medesime norme stabilite per il Consiglio di Facoltà, che devono essere recepite dai relativi
regolamenti. I verbali delle sedute dei Consigli di corso di studio sono depositati presso la
presidenza della Facoltà.
13. Il Presidente può designare, tra i professori di ruolo, un vicepresidente che lo supplisce in tutte
le sue funzioni in caso di impedimento o di assenza.
14. Sono compiti del Consiglio di corso di studio:
a) la programmazione e il coordinamento delle attività didattiche per il conseguimento dei titoli
di studio e delle altre attività previste dal Regolamento didattico di Ateneo e da questo
Regolamento;
b) l‟esame e l‟approvazione dei piani carriera degli studenti;
c) la proposta al Consiglio di Facoltà di attivazione e disattivazione di insegnamenti;
d) ogni altro compito delegato dalla Facoltà, secondo le norme contenute nel Regolamento
didattico di Ateneo e in questo Regolamento.
Art. 6. Commissioni del Consiglio di Facoltà e degli altri Consigli
1. Il Consiglio di Facoltà può istituire commissioni temporanee o permanenti con compiti istruttori
e/o consultivi o con compiti operativi delegati dal Consiglio. All'atto della costituzione il
Consiglio determina la composizione, le competenze e - nel caso di commissioni temporanee - la
data di scadenza del mandato di ogni commissione: la composizione deve rispondere a criteri di
competenza e di rappresentatività dei settori interessati.
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2. La Commissione didattica paritetica permanente è costituita da un eguale numero di docenti e di
studenti.
3. La Commissione dura in carica tre anni accademici. Qualora un membro si dimetta o venga a
cessare per qualsiasi causa, la Commissione viene reintegrata dal Consiglio di Facoltà nella
seduta immediatamente successiva. Il mandato del subentrante scade alla scadenza del triennio.
4. La Commissione didattica ha funzioni di confronto tra docenti e studenti e di istruttoria sui
problemi relativi all‟efficacia, alla funzionalità e alla valutazione dei risultati dell‟attività
didattica, dei piani di studio, del tutorato e dei servizi forniti agli studenti; riferisce
periodicamente, e ogni volta che lo ritenga necessario, al Consiglio di Facoltà; svolge funzioni di
collegamento con i corsi di studio e con i Dipartimenti per i problemi che riguardano l‟attività
didattica; prepara la relazione annuale sulle attività e i servizi didattici da trasmettere al
Consiglio di Facoltà; propone eventuali attività didattiche integrative. Le sue adunanze possono
essere aperte a tutti i docenti, studenti e personale della Facoltà. Il Preside può richiedere la
convocazione d'urgenza della Commissione e intervenire alle sue adunanze.
La Commissione è inoltre convocata su richiesta di almeno un terzo dei suoi componenti.
5. E‟ istituita una Commissione per l‟orientamento, nominata dal Consiglio di Facoltà, con la
partecipazione di rappresentanti degli studenti. La Commissione ha lo scopo di curare le attività
di orientamento e ogni iniziativa da assumere in questo ambito sia in collaborazione con strutture
interfacoltà sia in collaborazione con la scuola secondaria.
6. I Consigli dei corsi di studio possono istituire, con le medesime modalità, analoghe commissioni,
compresa una commissione didattica paritetica permanente, con un numero paritetico di docenti
e di rappresentanti degli studenti.
Art. 7. Elezione dei ricercatori in seno al Consiglio di Facoltà
1. Nel caso in cui, ai sensi dell‟art. 4 comma 1 lett. b, si debba procedere ad individuare la titolarità
alla partecipazione dei ricercatori confermati in seno al Consiglio di Facoltà l'elezione è indetta
dal Preside entro il mese di settembre; essa è valida quando alla riunione del collegio elettorale
siano stati convocati tutti gli aventi titolo e quando vi prenda parte almeno un terzo dei
medesimi. L'elettorato attivo spetta ai ricercatori in servizio al momento in cui è indetta
l'elezione.
L‟elettorato passivo spetta ai ricercatori confermati aventi i requisiti previsti dall‟art. 40 comma
1 lett. b dello Statuto di Ateneo.
2. L'elezione dei ricercatori avviene a scrutinio segreto. Ogni elettore dispone di un numero di voti
pari a un terzo degli eligendi. L'eventuale arrotondamento avverrà per eccesso. Il quorum per
essere eletti è costituito da due voti validi se l'eligendo è uno solo, e da tre voti validi se gli
eligendi sono due o più di due.
3. La determinazione dell'elenco degli aventi titolo a partecipare alla votazione e la convocazione
sono di spettanza del Preside di Facoltà. Qualora sia stata omessa la convocazione di qualche
avente titolo o non sia stato raggiunto il quorum prescritto, il Preside procede a nuova
convocazione entro quindici giorni.
4. Il collegio elettorale è presieduto dal Preside o da un professore ordinario da lui delegato; egli è
affiancato da uno o due scrutatori, designati all'inizio della seduta, e da un segretario che ne
redige il verbale.
5. Al termine delle operazioni elettorali il presidente del collegio, dopo aver constatato la regolarità
della votazione, ne proclama i risultati e trasmette al Preside il verbale della riunione.
6. I ricercatori eletti entrano subito in carica e hanno titolo a partecipare alle sedute del Consiglio fin
dalla seduta immediatamente successiva.
7. Nel caso che nel corso del mandato un ricercatore eletto venga a cessare per qualsiasi causa, o
abbia mutato il suo status, gli subentra il primo dei non eletti, e successivamente chi lo segue
nella graduatoria dei votati, fino al suo esaurimento. In mancanza, il Preside procede a una nuova
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convocazione del collegio elettorale. Il subentrante cessa dalla titolarità alla fine dell‟anno
accademico.
8. Eventuali ricorsi motivati avverso le elezioni devono essere indirizzati in prima istanza al Preside
e in seconda istanza al Rettore. Il Preside è tenuto a procedere, anche d'ufficio, all'annullamento
di elezioni in cui non siano state rispettate le condizioni di validità stabilite, o in cui siano state
accertate irregolarità nello svolgimento delle operazioni elettorali.
9. Per tutto quanto non espressamente previsto ai punti precedenti, valgono le norme stabilite dal
regolamento per l'elezione dei ricercatori approvato dal Consiglio di Facoltà nella seduta del
22/02/2007.
Art. 8. Elezione delle rappresentanze in seno al Consiglio di Facoltà.
1. I rappresentanti degli studenti nel Consiglio di Facoltà e nei Consigli di corso di studio sono eletti
con le modalità previste dal relativo regolamento di Ateneo. I nominativi degli eletti sono
comunicati dal Rettore al Preside, che li trasmette a sua volta - per quanto riguarda i
rappresentanti nei Consigli di corso di studio - ai rispettivi presidenti.
2. I rappresentanti degli studenti entrano in carica subito dopo il decreto rettorale di nomina e hanno
titolo a partecipare alle sedute del rispettivo Consiglio fin dalla seduta immediatamente
successiva alla comunicazione del decreto. Nel periodo di carica, qualora un rappresentante degli
studenti si dimetta o venga a cessare per qualsiasi causa, gli subentra il primo dei non eletti.
3. I rappresentanti del personale tecnico-amministrativo sono eletti dal personale stesso, convocato
dal Preside in apposita assemblea, con modalità analoghe a quelle per l'elezione dei ricercatori.
Art. 9. Consiglio di gestione
1. Il Consiglio di gestione è l‟organo che gestisce l‟attività amministrativa e contabile della Facoltà.
Esso è composto da:
a) il Preside;
b) non più di sette professori o ricercatori;
c) due rappresentanti degli studenti;
d) un rappresentante del personale tecnico-amministrativo assegnato alla Facoltà;
e) il segretario amministrativo della Facoltà.
2. I membri di cui alle lettere b) e c) sono eletti al proprio interno dal Consiglio di Facoltà; il
membro di cui alla lettera d) è eletto dal personale tecnico-amministrativo assegnato alla Facoltà,
con le modalità previste 8, c. 3.
3. I membri elettivi del Consiglio di gestione durano in carica un triennio solare; essi sono
rieleggibili consecutivamente una sola volta. In caso di elezione di un ricercatore confermato, la
permanenza nel Consiglio di Gestione è subordinata alla riconferma annuale all‟interno del
Consiglio di Facoltà; qualora nel corso del mandato il ricercatore membro del Consiglio di
gestione cessi di far parte del Consiglio di facoltà, decade dall'ufficio e il Preside indice una
nuova elezione nella seduta del Consiglio di Facoltà immediatamente successiva. I membri
elettivi del Consiglio di gestione non possono contemporaneamente far parte del Senato
Accademico o del Consiglio di Amministrazione dell'Università, né essere direttori di
dipartimento; qualora nel corso del mandato siano nominati a una di tali cariche, decadono
dall'ufficio, e il Preside indice una nuova elezione nella seduta del Consiglio di Facoltà
immediatamente successiva.
4. Il Consiglio di gestione si riunisce, di regola, una volta al mese sulla base di un calendario
prestabilito; deve essere inoltre convocato, entro il termine di una settimana, qualora ne facciano
motivata richiesta almeno due membri.
5. Le riunioni del Consiglio di gestione sono valide quando tutti gli aventi diritto siano stati
regolarmente convocati, con l'indicazione dell'ordine del giorno, almeno tre giorni lavorativi
prima della data della riunione, e quando ad esse intervengano almeno la metà più uno dei
membri.
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6. Il Consiglio di gestione è convocato e presieduto dal Preside, che può delegare a tale scopo il
Vice-Preside: in caso di assenza di entrambi, funge da presidente il professore ordinario di ruolo
più anziano presente alla riunione. Le funzioni di segretario verbalizzante sono svolte dal
segretario amministrativo o, in sua assenza, da un altro membro del Consiglio all'uopo designato.
7. Il Consiglio di gestione approva, sulla base della programmazione delle attività didattiche e
dell'uso delle risorse deliberata dal Consiglio di Facoltà, il bilancio preventivo predisposto dal
Preside tenendo conto in particolare delle esigenze e delle proposte delle strutture didattiche
della Facoltà; destina i fondi assegnati alla Facoltà ai vari capitoli di bilancio; effettua le
variazioni di bilancio che si rendano necessarie in corso di esercizio; delibera sulle spese da
effettuare e sulle richieste di autorizzazione da sottoporre al Consiglio di amministrazione;
approva a fine esercizio il bilancio consuntivo.
8. Il Consiglio di gestione delibera con il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
9. Il Preside rende noto e illustra al Consiglio di Facoltà il bilancio preventivo e il bilancio
consuntivo approvati dal Consiglio di gestione.
Art. 10. Guide didattiche
1. La Facoltà cura annualmente la pubblicazione, entro la data di inizio delle iscrizioni, di una
Guida destinata agli studenti, contenente ogni notizia utile ad orientarli nei loro studi.
2. La Guida è composta di due sezioni. La prima, che rappresenta il Manifesto degli studi relativo al
successivo a.a., è approvata dai Consigli dei Corsi di Studio e dal consiglio di Facoltà, previa
consultazione della commissione paritetica di Facoltà, e riporta, in particolare, per ogni corso di
studio attivato nella Facoltà:
a) i percorsi formativi offerti e consigliati e le modalità di presentazione, da parte dello studente,
del proprio piano carriera, ove richiesto;
b) le attività didattiche previste nel successivo anno accademico;
c) le modalità di svolgimento delle attività di laboratorio, pratiche e di tirocinio;
d) le date di inizio e fine delle lezioni;
e) la distribuzione degli appelli d‟esame;
f) le disposizioni sugli obblighi di frequenza.
La seconda sezione della Guida contiene tutti i programmi degli insegnamenti e i relativi numeri
di codice, la tipologia di attività formativa, l‟ambito disciplinare, il settore scientifico
disciplinare, i rispettivi crediti formativi universitari, nonché ogni altra notizia utile che le
strutture didattiche intendano fornire agli studenti.
3. Tale parte deve essere aggiornata ogni anno e disponibile entro la data di inizio delle iscrizioni.
Art. 11. Crediti formativi universitari
1. Al credito formativo universitario, di seguito denominato credito, corrispondono 25 ore di lavoro
dello studente (salvo diverse disposizioni indicate dai decreti ministeriali).
2. La quantità media di impegno complessivo di apprendimento, svolto in un anno da uno studente
impegnato a tempo pieno negli studi universitari, è convenzionalmente fissata in 60 crediti.
3. I crediti corrispondenti a ciascuna attività formativa sono acquisiti dallo studente con il
superamento dell‟esame o di altra forma di verifica del profitto, effettuata con le modalità di cui
all‟art. 24 del presente regolamento.
4. Al corso di studio che accoglie lo studente compete il riconoscimento totale o parziale dei crediti
acquisiti in altro corso di studio dell‟Ateneo ovvero nello stesso o in altro corso di altra
Università, anche estera, nonché il riconoscimento, quale credito formativo, di conoscenze e
abilità professionali, certificate ai sensi della normativa vigente, e di altre conoscenze e abilità
maturate in attività formative di livello post secondario alla cui progettazione e realizzazione
l‟Università abbia concorso. Al momento dell‟immatricolazione ad un corso del nuovo
ordinamento possono essere valutati quali crediti formativi universitari anche esami sostenuti da
studenti decaduti o rinunciatari iscritti a corsi di laurea con ordinamento previgente al Decreto
61

Ministeriale 3 novembre 1999, n. 509. Relativamente al trasferimento degli studenti da un corso
di laurea o di laurea specialistica/magistrale ad un altro, ovvero da un‟università ad un‟altra, è
assicurato il riconoscimento del maggior numero possibile dei crediti già maturati dallo studente,
secondo criteri e modalità previsti dal regolamento didattico del corso di laurea o di laurea
specialistica/magistrale di destinazione, anche ricorrendo eventualmente a colloqui per la verifica
delle conoscenze effettivamente possedute. Il mancato riconoscimento di crediti deve essere
adeguatamente motivato.
5. Il corso di studio predetermina e rende noti a cura del presidente, anche attraverso la
pubblicazione sul sito web di Facoltà, i criteri e le procedure con i quali esso intende effettuare i
riconoscimenti.
6. In relazione alla quantità dei crediti riconosciuti, la durata del corso di studio può essere
abbreviata rispetto a quella normale.
7. I regolamenti dei corsi di studio potranno definire il numero minimo di crediti che dovrà
acquisire, nel corso di ogni anno accademico, lo studente a seconda che sia impegnato negli studi
universitari a tempo pieno o a tempo parziale.
8. I crediti relativi alla conoscenza di almeno una lingua dell‟Unione Europea diversa dall‟italiano
sono acquisiti nel curriculum per la laurea attraverso specifiche prove ovvero, secondo una
apposita normativa definita dal Senato Accademico, attraverso il riconoscimento di certificazioni
rilasciate da strutture specificamente competenti per ognuna delle lingue. I Regolamenti dei corsi
di studio definiscono il livello delle conoscenze e competenze richieste.
Art. 12. Rapporto tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi
1. Le disposizioni concernenti la coerenza tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici
obiettivi formativi programmati sono deliberate dal Consiglio di corso di studio previo parere
favorevole di una commissione paritetica competente per il corso di studio o, in assenza di essa,
della commissione paritetica di Facoltà.
2. Il parere è reso entro 30 giorni dalla richiesta; decorso inutilmente tale termine, la delibera del
Consiglio di corso di studio può essere assunta. Qualora il parere non sia favorevole, la
deliberazione proposta dalla struttura didattica è sottoposta al Consiglio di Facoltà, che la
trasmette con le proprie osservazioni al Senato Accademico.
Art. 13. Attività di orientamento e di tutorato
1. La Facoltà, anche in collaborazione con enti esterni e con le rappresentanze studentesche, svolge
come attività istituzionale:
a) orientamento universitario;
b) elaborazione e diffusione di informazione sui percorsi di studio universitario, sul
funzionamento dei servizi e sui benefici per gli studenti;
c) orientamento rivolto all‟inserimento nel mondo del lavoro ai diversi livelli.
2. La Facoltà nel suo insieme e i corsi di studio, per quanto di loro competenza, istituiscono un
servizio di tutorato per l‟accoglienza ed il sostegno degli studenti, al fine di prevenire la
dispersione ed il ritardo negli studi e di promuovere una proficua partecipazione attiva alla vita
universitaria in tutte le sue forme. Le attività di tutorato si svolgono in conformità al
Regolamento d‟Ateneo, anche in collaborazione con eventuali iniziative delle rappresentanze ed
organizzazioni studentesche.
3. I docenti, per quanto di loro competenza, sono tenuti ad impegnarsi nelle iniziative promosse e
realizzate da tali servizi.
4. La Facoltà s‟impegna, per quanto di sua competenza, a rimuovere le difficoltà che ostacolano i
percorsi di studio agli studenti stranieri, in particolare istituendo corsi di italiano, specialmente
per quanto concerne i linguaggi tecnici richiesti dalle diverse discipline.
Art. 14. Verifica della preparazione iniziale e numero programmato
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1. I regolamenti didattici dei corsi di laurea determinano i casi nei quali la carriera scolastica dello
studente che vi accede fornisce elementi sufficienti per considerarne adeguata la preparazione
iniziale, con particolare riferimento all‟art. 9, comma 1, lettera b delle Norme Comuni del
Regolamento Didattico di Ateneo. Per gli altri casi, il regolamento individua le modalità di
verifica della preparazione.
2. La Facoltà offre, anche in collaborazione con istituti di istruzione secondaria superiore, attività
formative propedeutiche alla verifica di cui al c.1 del presente articolo.
3. Qualora la verifica non sia risultata positiva, i Consigli di corso di studio indicano agli studenti
specifici obblighi formativi aggiuntivi, da soddisfare entro il primo anno di corso; indicano
altresì le modalità di verifica relative a tali obblighi, per l‟assolvimento dei quali possono essere
offerte apposite attività didattiche. Tali obblighi formativi aggiuntivi sono assegnati anche agli
studenti dei corsi di laurea ad accesso programmato che siano stati ammessi ai corsi con una
votazione inferiore ad una prefissata votazione minima.
4. I regolamenti didattici dei corsi di laurea specialistica/magistrale determinano i casi nei quali la
carriera universitaria del laureato che vi accede fornisce elementi sufficienti per considerarne
adeguata la preparazione iniziale, con particolare riferimento all‟art.9, comma 1, lettera b delle
Norme Comuni del Regolamento Didattico di Ateneo. Per gli altri casi, il regolamento stabilisce
le modalità di verifica della preparazione.
5. Il Consiglio di Facoltà propone al Senato Accademico, sulla base della normativa vigente (legge
n. 264 del 2 agosto 1999), il numero di posti a disposizione per l‟iscrizione degli studenti a quei
corsi di studio per i quali sia prevista la limitazione nelle iscrizioni; stabilisce inoltre i criteri per
le prove di valutazione ai fini dell‟iscrizione.
Art. 15. Iscrizione e frequenza ai corsi di studio
1. Si può ottenere l‟iscrizione ai corsi di studio solo in qualità di studenti. E‟ vietata l‟iscrizione
contemporanea a più corsi di studio che comportino il conseguimento di un titolo. I titoli di
ammissione ai diversi corsi di studio sono indicati nei rispettivi ordinamenti didattici.
2. Salvo diverse disposizioni di legge, gli studenti iscritti ai vari corsi di studio possono chiedere il
congelamento della propria carriera accademica per il tempo in cui frequentano altri corsi presso
la medesima Università o altri Atenei, anche stranieri. L‟autorizzazione è concessa dal Consiglio
di Facoltà o dal Consiglio di corso di studio; ad essi spetta anche il riconoscimento delle
conoscenze, dei curricula e dei relativi crediti acquisiti all‟estero.
3. La Facoltà può attivare forme d‟iscrizione di studenti a tempo parziale, definendo il numero
minimo di crediti da acquisire nel corso dei singoli anni; essa propone al Consiglio
d‟Amministrazione la misura della riduzione delle tasse e dei contributi prevista per gli studenti
a tempo parziale.
4. I regolamenti dei corsi di studio, nell‟ambito della normativa vigente, stabiliscono i limiti
temporali di validità dei corsi frequentati e quelli al di là dei quali è necessaria una verifica dei
crediti acquisiti al fine di valutarne la non obsolescenza.
Art. 16. Iscrizione a corsi singoli
1. Chi è in possesso dei requisiti necessari per iscriversi ad un corso di studio, oppure sia già in
possesso di titolo di studio a livello universitario, può prendere iscrizione a singoli insegnamenti
impartiti presso l‟Ateneo (secondo le disposizioni dei regolamenti dei singoli corsi di laurea). Le
modalità di iscrizione sono fissate nel Regolamento Studenti dell‟Università di Torino. La
frequenza e/o il superamento degli esami effettuati tramite iscrizioni a corsi singoli possono
essere riconosciuti e convalidati nel caso che lo studente si iscriva successivamente a un corso di
laurea o di laurea specialistica/magistrale.
Art. 17. Trasferimenti, passaggi, riconoscimento di studi compiuti in altre Università
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1. I regolamenti dei corsi di studio stabiliscono i criteri e le modalità dei trasferimenti da altri Atenei
o da altri corsi di studio attivati nell‟Università di Torino.
2. I Consigli dei corsi di studio propongono al Consiglio di Facoltà il riconoscimento o meno dei
crediti e dei titoli accademici conseguiti in altre Università, anche nell‟ambito di programmi di
scambio.
3. Nel caso siano riconosciuti attività di studio ed esami sostenuti all‟estero, anche nell‟ambito di
programmi di scambio, può essere concessa l‟abbreviazione del percorso di studio.
4. I titoli conseguiti all‟estero possono essere dichiarati a tutti gli effetti equivalenti a quelli
corrispondenti rilasciati dalla Facoltà. Qualora non sia dichiarata l‟equivalenza, l‟interessato può
essere ammesso a sostenere l‟esame finale per il conseguimento del titolo, con dispensa totale o
parziale dagli esami di profitto e/o dalla frequenza degli insegnamenti previsti negli ordinamenti
didattici.
5. Le disposizioni di cui ai commi precedenti del presente articolo si applicano anche nei confronti
di studi effettuati e di titoli conseguiti presso Università italiane.
Art. 18. Articolazione ed organizzazione delle attività formative
1. Le strutture didattiche competenti stabiliscono l‟articolazione e la durata delle attività formative
(insegnamenti), in coerenza con le determinazioni assunte relativamente ai crediti formativi.
2. Ogni attività formativa può articolarsi in moduli, che siano chiaramente individuabili all‟interno
di essa.
3. Per il pieno raggiungimento degli obiettivi formativi del corso di studio, il Consiglio competente,
nel rispetto della libertà d‟insegnamento, provvede collegialmente alla programmazione, al
coordinamento e alla verifica dei risultati delle attività formative.
4. Il Regolamento didattico del corso di studio disciplina le modalità e le scadenze per i diversi
adempimenti relativi agli interventi di cui al comma precedente. Sono previste in ogni caso
almeno una riunione annuale per la programmazione e una per la valutazione dei risultati.
5. Sono titolari e responsabili di attività formative esclusivamente i docenti di ruolo (professori e
ricercatori) e i professori a contratto. Cultori della materia possono collaborare all‟interno di
moduli dei quali siano titolari e responsabili docenti di ruolo o professori a contratto.
6. Il riconoscimento di cultore della materia è deliberato dai Consigli di corso di studio, su delega
del Consiglio di Facoltà, sulla base di criteri prestabiliti che assicurino il possesso di requisiti di
alto profilo scientifico.
7. I corsi di studio possono attivare insegnamenti liberi tenuti da liberi docenti che possono essere
pareggiati ad un insegnamento ufficiale e possono comportare l‟acquisizione di crediti solo sulla
base di apposite delibere assunte dal Consiglio di corso di studi e dalla Facoltà.
8. I regolamenti dei corsi di studio prevedono le modalità per la eventuale sostituzione di attività
formative svolte nel corso medesimo con altre, anche di Università estere.
Art. 19. Curricula consigliati e piani carriera
1. Nel rispetto dei curricula definiti nel regolamento didattico di ogni corso di studio, i Consigli
indicano annualmente, nel manifesto degli studi, unicamente i curricula inseriti nella Banca Dati
ministeriale dell‟Offerta Formativa.
2. Lo studente presenta il proprio piano carriera, ove richiesto, nel rispetto dei vincoli previsti dal
decreto ministeriale relativo alla classe di appartenenza, con le modalità previste nel manifesto
degli studi.
3. Il piano carriera può essere articolato su una durata più lunga rispetto a quella normale per gli
studenti a tempo parziale, ovvero, in presenza di un rendimento didattico eccezionalmente
elevato per quantità di crediti ottenuti negli anni accademici precedenti, su una durata più breve.
4. Il piano carriera individuale, ovvero difforme dai piani carriera indicati nel regolamento del corso
di studio, deve essere conforme all‟ordinamento didattico e viene sottoposto all‟approvazione del
Consiglio del corso di studio.
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5. Le delibere di cui al comma 4 sono assunte entro 40 giorni dalla scadenza del termine fissato per
la presentazione dei piani carriera.
Art. 20. Compiti didattici dei docenti
1. I docenti (professori e ricercatori) responsabili di attività formative adempiono ai compiti
didattici svolgendo la loro attività nei corsi di studio per il conseguimento dei titoli previsti dalle
disposizioni legislative in vigore. Adempiono inoltre ai compiti didattici nello svolgimento delle
attività di tutorato e delle altre attività previste dallo Statuto.
2. La Facoltà annualmente attribuisce ai singoli docenti i compiti didattici, di orientamento e di
tutorato, su proposta dei Consigli di corso di studio, individuando nel contempo il docente
responsabile di ogni attività didattica.
3. Il docente è tenuto a svolgere regolarmente l‟attività didattica dell‟insegnamento o dei moduli a
lui affidati. Qualora, per ragioni di salute o altro legittimo impedimento, non possa tenere la
lezione o l‟esercitazione, questa può essere svolta da altro docente o rinviata. In quest‟ultimo
caso il docente deve provvedere affinché ne sia data tempestiva comunicazione agli studenti e, se
la durata dell‟assenza è superiore ad una settimana, deve informare il Preside della Facoltà.
4. Seminari ed esercitazioni, svolte a completamento dei corsi sotto la responsabilità del docente,
tendono a una maggiore partecipazione diretta dello studente alla conoscenza degli argomenti del
corso e sono valutati come parte dell‟attività didattica.
5. Il numero delle ore dedicate alle attività didattiche e a quelle previste dalla legge per compiti
organizzativi interni, secondo il regime di impegno scelto, è certificato dal professore su apposito
registro predisposto dal Senato Accademico; il registro deve essere consegnato al Preside alla
fine dell‟anno accademico: il Preside provvederà ad inoltrarlo all‟ufficio competente.
6. I ricercatori sono tenuti a compilare il registro dell‟attività didattica secondo modalità indicate dal
Senato Accademico. Alla fine dell‟anno accademico il registro deve essere consegnato al Preside
che provvederà ad inoltrarlo all‟ufficio competente.
7. I docenti devono assicurare la loro reperibilità e disponibilità per il ricevimento degli studenti
lungo tutto il corso dell‟anno accademico, secondo modalità determinate all‟inizio dell‟anno
accademico, approvate dalle strutture didattiche competenti e comunicate al Preside.
8. I docenti hanno l‟obbligo di partecipare alle sedute dei Consigli di Facoltà e degli altri organi
collegiali, nonché delle commissioni accademiche di cui facciano parte. La partecipazione ai
Consigli di Facoltà è prevalente su ogni altro obbligo accademico.
9. Il Preside provvede alla vigilanza e al controllo dell‟adempimento dei doveri didattici dei
professori e dei ricercatori, con particolare riguardo alla regolarità delle lezioni e all‟osservanza
del relativo orario, alla regolarità degli esami di profitto e di laurea, agli orari di ricevimento. A
tale scopo il Preside può avvalersi di appositi incaricati o di commissioni da lui nominate.
10.I Presidenti dei Consigli di corso di studio collaborano con il Preside nella vigilanza
sull‟adempimento dei doveri didattici, e lo informano tempestivamente di eventuali
inadempienze.
11. In caso di inosservanza dei doveri didattici il Preside richiama, verbalmente o per iscritto, il
docente inadempiente; qualora il richiamo risulti inefficace, o comunque in casi gravi, lo
denuncia al Rettore per l‟apertura di un procedimento disciplinare.
Art. 21. Registro didattico
1. Per ogni attività formativa è tenuto un registro nel quale si annota, giorno per giorno, l‟argomento
della lezione, seminario o esercitazione svolti.
2. Tale registro è conservato a cura del responsabile dell‟attività formativa e, alla fine delle lezioni,
è firmato dal responsabile medesimo e depositato presso l‟ufficio di presidenza della Facoltà.
3. Nel registro sono indicate anche lezioni, seminari, esercitazioni tenuti dal docente che sostituisca
il responsabile. In questo caso sono richieste le firme sia del sostituto sia, per presa visione, del
responsabile dell‟attività formativa.
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4. Il registro è esibito ad ogni richiesta del Presidente del Consiglio di corso di studio, del Preside o
del Rettore.
Art. 22. Congedi e aspettative
1. I professori e i ricercatori hanno diritto a periodi di congedo per esclusiva attività scientifica e a
periodi di aspettativa in conformità a quanto previsto dalle norme legislative vigenti.
2. Le domande di congedo dei professori devono essere presentate al Rettore e, per conoscenza, al
Preside, al Presidente del corso di studio e al Direttore del Dipartimento di afferenza, entro la
fine di febbraio dell‟anno accademico precedente. Il Consiglio di Facoltà, sulla base delle
indicazioni del Consiglio di corso di studio competente, stabilisce se le attività formative di cui il
docente è responsabile possono essere sospese durante il periodo del congedo.
Art. 23. Verifica dell’attività didattica
1. È compito del Consiglio di Facoltà e dei consigli delle altre strutture didattiche fornire le
necessarie indicazioni ai nuclei di valutazione interna previsti dalla legge, secondo criteri e
modalità stabilite dal Senato Accademico. A tal fine il Consiglio di Facoltà e i Consigli dei corsi
di studio procedono ad una valutazione annuale dell‟attività didattica, anche attraverso
questionari da essi predisposti e compilati dagli studenti sui corsi frequentati.
2. E‟ costituita, all‟interno della Commissione didattica di Facoltà, una Commissione per
l‟autovalutazione della didattica, che redige, sulla base dei dati forniti dalle strutture didattiche e
tenendo conto dei risultati della valutazione effettuata mediante i questionari distribuiti agli
studenti, una relazione annuale sull‟attività e sui servizi didattici.
Art. 24. Calendario delle lezioni e degli esami
1. Il periodo ordinario delle lezioni inizia dopo il 15 settembre e termina entro il 30 giugno, salvo
diversa indicazione deliberata dal Senato Accademico. Altre attività di carattere integrativo o
speciale possono svolgersi nel periodo stabilito dalle strutture didattiche competenti. Il periodo di
svolgimento degli appelli d‟esame viene fissato all‟inizio di ogni anno accademico.
2. Le attività formative possono essere articolate in periodi didattici, preferibilmente due, con una
interruzione dell‟attività didattica, al termine di ciascun periodo, per lo svolgimento di almeno un
appello d‟esame. Il calendario delle attività didattiche (lezioni ed esami) è stabilito annualmente
dal Consiglio di Facoltà su proposta del Preside, sentita la Commissione didattica.
3. L‟orario delle lezioni e il calendario degli esami sono stabiliti, per i corsi di laurea e di laurea
specialistica/magistrale, dal Preside o dai suoi delegati, sentiti la Commissione didattica e i
docenti interessati, e fatte salve le esigenze tecniche e di coordinamento; per gli altri corsi gli
orari delle lezioni sono stabiliti dai responsabili delle strutture didattiche, sentiti i docenti
interessati.
4. Gli appelli degli esami di profitto iniziano al termine dell‟attività didattica dei singoli corsi di
insegnamento.
5. Qualora non sia diversamente stabilito nei regolamenti dei corsi di studio, il calendario degli
esami di profitto per i corsi di laurea e di laurea specialistica/magistrale deve prevedere otto
appelli, opportunamente distribuiti nel corso dell‟anno accademico. Gli appelli possono essere
ridotti a tre per corsi non attivati nell‟anno, salvo motivate esigenze delle Facoltà o dei singoli
corsi di studio. Le prove esclusivamente scritte devono prevedere almeno cinque appelli,
distribuiti in tre sessioni: estiva, autunnale, invernale.
6. L‟intervallo tra due appelli successivi deve essere di almeno dieci giorni.
7. Gli esami relativi a ciascun anno accademico terminano entro il 30 aprile dell‟anno accademico
successivo.
8. Il calendario degli esami deve essere comunicato con congruo anticipo. La pubblicità degli orari
delle lezioni e degli appelli deve essere assicurata nei modi e nei mezzi più ampi possibili. Lo
stesso vale per ogni altra attività didattica, compresi gli orari di disponibilità dei docenti.
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9. Le date degli esami, una volta pubblicate, non possono essere in alcun caso anticipate; gli esami
si svolgono secondo un calendario di massima predisposto dal docente il giorno dell‟appello.
10. Qualora, per un giustificato motivo, un appello di esame debba essere spostato o l‟attività
didattica prevista non possa essere svolta, il docente deve darne comunicazione tempestiva agli
studenti ed al responsabile della struttura didattica per i provvedimenti di competenza.
11. Le sessioni di laurea sono fissate annualmente dalle Facoltà secondo specifiche esigenze
didattiche. La prima sessione di esami di laurea è quella di giugno/luglio; essa può essere
anticipata alla sessione di febbraio/aprile per gli studenti che acquisiscano tutti i crediti necessari
per il conseguimento del titolo di studio in tempo utile per potervi partecipare; mentre gli
studenti che passano dal vecchio al nuovo ordinamento possono presentarsi, dopo aver acquisito
tutti i crediti necessari, alla prima sessione utile di esami di laurea.
Art. 25. Verifiche del profitto
1. Gli esami di profitto, e in generale ogni accertamento dell‟efficacia dell‟attività didattica che
comporti conseguenze nel curriculum dello studente, si svolgono con modalità determinate dai
regolamenti delle strutture didattiche competenti, che ne garantiscono l‟obiettività, la
ragionevolezza e la pubblicità. I regolamenti possono determinare il termine massimo entro il
quale la verifica deve essere sostenuta.
2. La valutazione attraverso esame finale può tenere conto di elementi derivanti da riconoscimento
di prove intermedie, esercitazioni e altre attività svolte dallo studente ed è disciplinata dai
successivi commi.
3. Le commissioni esaminatrici per gli esami di profitto dei corsi di studio sono nominate dal
Preside della Facoltà o, per sua delega, dai responsabili delle altre strutture didattiche. Sono
composte da almeno due membri e sono presiedute dal professore ufficiale del corso o dal
professore indicato nel provvedimento di nomina. In caso di attività formativa composta di più
moduli distinti (insegnamento integrato), ognuno dei quali è affidato ad un docente, ciascun
docente titolare di modulo fa parte della Commissione d‟esame e il più anziano assume la
funzione di Presidente della commissione. È possibile operare per sottocommissioni, purché
queste siano composte di almeno due membri e operino sotto la responsabilità del Presidente
della commissione.
4. Tutti gli studenti, su richiesta, hanno il diritto di essere esaminati anche dal Presidente della
commissione d‟esame.
5. I membri diversi dal presidente possono essere professori, ricercatori, cultori della materia. Il
riconoscimento di cultore della materia è deliberato dal consiglio di Facoltà o dai consigli
competenti, per le strutture esterne alla Facoltà.
6. Gli studenti che si presentano all'esame, risposto all‟appello, ne sostengono le prove per
l‟accertamento delle conoscenze secondo modalità determinate dalla commissione all‟inizio
dell‟anno accademico. Per gravi e giustificati motivi è consentito mutare nel corso dell‟anno le
modalità di svolgimento dell‟esame, ma in ogni caso mai dopo il momento della fissazione degli
appelli.
7. Lo studente può presentarsi ad un medesimo esame tre volte in un anno accademico.
8. Il Presidente della Commissione informa lo studente dell‟esito della prova e della sua valutazione
prima della proclamazione ufficiale del risultato; sino a tale proclamazione lo studente può
ritirarsi dall‟esame senza conseguenze per il suo curriculum personale valutabile al fine del
conseguimento del titolo finale e da comunicare in caso di trasferimento ad altri corsi di studio.
La presentazione all‟appello deve essere comunque registrata. Il ritiro dello studente è
verbalizzato unicamente sul registro degli esami.
9. Ulteriori specifiche modalità per l‟iscrizione, l‟appello e lo svolgimento delle prove d‟esame
possono essere fissate da regolamenti delle strutture didattiche competenti.
10. Nella determinazione dell‟ordine con cui gli studenti devono essere esaminati, il docente ha
l‟obbligo di tenere in particolare conto le specifiche esigenze degli studenti lavoratori.
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11. Le commissioni dispongono di un punteggio che va da un minimo di 18 punti sino ad un
massimo di 30 punti per la valutazione positiva complessiva del profitto. All‟unanimità può
essere concessa la lode, qualora il voto finale sia 30. Sul registro degli esami e sul libretto dello
studente deve essere indicato, oltre al voto, anche il numero dei crediti corrispondenti all'attività
formativa di cui si è superata la verifica.
12. Il verbale di esame è firmato dal presidente e da un altro membro della commissione, con
funzioni di segretario.
13. È assicurata la pubblicità delle prove ed è pubblica la comunicazione del voto finale.
14. Per le valutazioni attraverso forme diverse dall‟esame finale i Consigli dei corsi di studio,
secondo il proprio regolamento didattico, individuano le modalità e i soggetti responsabili.
Art. 26. Conferimento dei titoli accademici
1. I titoli di studio sono conferiti a seguito di prova finale. Per le lauree il regolamento didattico del
corso di studio disciplina le modalità della prova e le modalità della valutazione conclusiva, che
deve tenere conto delle valutazioni sulle attività formative precedenti e sulla prova finale nonché
di ogni altro elemento rilevante.
2. Per il conseguimento della laurea specialistica/magistrale è prevista la presentazione di una tesi
elaborata in modo personale dallo studente sotto la guida di un relatore.
3. Le commissioni per il conferimento del titolo sono composte da non meno di tre membri e non
più di nove per la laurea, da non meno di sette e non più di undici membri per la laurea
specialistica/magistrale, compreso il presidente, e sono nominate dal Preside di Facoltà o, su sua
delega, dai responsabili delle strutture didattiche. La maggioranza dei membri deve essere
costituita da professori ufficiali.
4. Le Commissioni dispongono di centodieci punti; qualora il voto finale sia centodieci, può essere
concessa all‟unanimità la lode. Per la laurea specialistica/magistrale, può essere concessa
all‟unanimità, la lode e, secondo la disciplina dei singoli corsi di studio, la menzione o la dignità
di stampa. La prova è superata se lo studente ha ottenuto una votazione non inferiore a
sessantasei punti.
5. Ai sensi dell‟articolo 6, comma 3, del Decreto Legislativo n. 502/1992 e successive
modificazioni, la prova finale dei corsi di Laurea afferenti alle classi delle professioni sanitarie di
cui al Decreto Interministeriale 2/4/2001, “Determinazione delle classi delle lauree universitarie
delle professioni sanitarie””, ha valore di esame di Stato abilitante all‟esercizio professionale.
- Tale prova finale:
a) consiste nella redazione di un elaborato e nella dimostrazione di abilità pratiche;
b) è organizzata in due sessioni in periodi definiti a livello nazionale, con Decreto del
Ministro dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca di concerto con il Ministro
della Sanità.
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal Rettore su proposta del Consiglio di Corso di Laurea, e comprende almeno 2
membri designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle Associazioni
professionali individuate con apposito decreto del Ministro della Salute sulla base della
rappresentatività a livello nazionale. Le date delle sedute sono comunicate ai Ministeri
dell‟Istruzione, dell‟Università e della Ricerca e della Salute che possono inviare esperti, come
loro rappresentanti, alle singole sessioni. In caso di mancata designazione dei predetti
componenti, il Rettore esercita il potere sostitutivo.
6. Ai sensi dell'art. 6, comma 3, del decreto legislativo n. 502/1992 e successive modificazioni, la
prova finale dei corsi di Laurea afferenti alle classi delle professioni sanitarie di cui al Decreto
Interministeriale 19.02.2009 “Determinazione delle classi dei corsi di laurea per le professioni
sanitarie, ai sensi del DM 22 ottobre 2004, n. 270” ha valore di esame di Stato abilitante
all'esercizio professionale. La prova finale si compone di:
68

a) una prova pratica nel corso della quale lo studente deve dimostrare di aver acquisito le
conoscenze e abilità teorico-pratiche e tecnico-operative proprie dello specifico profilo
professionale;
b) redazione di un elaborato di una tesi e sua dissertazione.
La prova è organizzata, con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca di
concerto con il Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali, in due sessioni definite a
livello nazionale. La prima, di norma, nel periodo ottobre-novembre e la seconda in marzoaprile.
La Commissione per la prova finale è composta da non meno di 7 e non più di 11 membri,
nominati dal rettore su proposta del Consiglio di corso di laurea, e comprende almeno 2 membri
designati dal Collegio professionale, ove esistente, ovvero dalle Associazioni professionali
maggiormente rappresentative individuate secondo la normativa vigente. Le date delle sedute
sono comunicate, con almeno trenta giorni di anticipo rispetto all'inizio della prima sessione, ai
Ministeri dell'istruzione, dell'università e della ricerca e al Ministero del lavoro, della salute e
delle politiche sociali che possono inviare propri esperti, come rappresentanti, alle singole
sessioni. Essi sovrintendono alla regolarità dell'esame di cui sottoscrivono i verbali. In caso di
mancata designazione dei predetti componenti di nomina ministeriale, il rettore può esercitare il
potere sostitutivo.
Art. 27. Tutela dei diritti degli studenti
Gli studenti, per la tutela dei loro diritti, possono presentare un esposto scritto al Preside e, per
conoscenza, alla Commissione didattica di facoltà. La pratica deve essere sollecitamente inoltrata
all‟organo competente per i provvedimenti necessari.
Art. 28. Norme transitorie
La Facoltà assicura la conclusione dei corsi di studio e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli
ordinamenti didattici previgenti, agli studenti già iscritti alla data di entrata in vigore dei nuovi
ordinamenti didattici e disciplina altresì la possibilità per gli stessi studenti di optare per l‟iscrizione
a corsi di studio con i nuovi ordinamenti. Ai fini dell‟opzione, i Consigli di corso di studio
determinano i crediti da assegnare agli insegnamenti previsti dagli ordinamenti didattici previgenti e
valutano in termini di crediti le carriere degli studenti già iscritti.
INDICE
Art. 1. Corsi e titoli di studio
Art. 2. Organi della Facoltà
Art. 3. Preside
Art. 4. Consiglio di Facoltà
Art. 5. Consigli di corso di studio
Art. 6. Commissioni del Consiglio di Facoltà e degli altri Consigli
Art. 7. Elezione dei ricercatori in seno al Consiglio di Facoltà
Art. 8. Elezione delle rappresentanze in seno al Consiglio di Facoltà
Art. 9. Consiglio di gestione
Art. 10. Guide didattiche
Art. 11. Crediti formativi universitari
Art. 12. Rapporto tra i crediti assegnati alle attività formative e gli specifici obiettivi formativi
Art. 13. Attività di orientamento e di tutorato
Art. 14. Verifica della preparazione iniziale e numero programmato
Art. 15. Iscrizione e frequenza ai corsi di studio
Art. 16. Iscrizione a corsi singoli
Art. 17. Trasferimenti, passaggi, riconoscimento di studi compiuti in altre Università
Art. 18. Articolazione ed organizzazione delle attività formative
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Art. 19. Curricula consigliati e piani carriera
Art. 20. Compiti didattici dei docenti
Art. 21. Registro didattico
Art. 22. Congedi e aspettative
Art. 23. Verifica dell‟attività didattica
Art. 24. Calendario delle lezioni e degli esami
Art. 25. Verifiche del profitto
Art. 26. Conferimento dei titoli accademici
Art. 27. Tutela dei diritti degli studenti
Art. 28. Norme transitorie
5/2010/VIII/provv. 2 - Regolamento didattico della Scuola di Studi Superiori.
Il Consiglio della Scuola di Studi Superiori dell‟Università degli Studi di Torino ed il Comitato
Scientifico della Scuola congiuntamente, in data 19 novembre 2010, hanno approvato il
Regolamento didattico della struttura.
Tutto quanto sopra premesso si prega il Senato Accademico di voler deliberare in merito.
(Relazione predisposta dalla Divisione Didattica e Segreteria Studenti – Direttore Dott.ssa
Natalina Bolognesi)
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Il Senato Accademico,
Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
Vista la Legge 9 agosto 1990, n. 241;
Visto il Regolamento Didattico di Ateneo;
Visto il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270 “Modifiche al Regolamento recante
norme concernenti l‟autonomia didattica degli Atenei, approvato con Decreto del Ministro
dell‟Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8 febbraio 1999 e successive modificazioni;
Visto il Regolamento Studenti dell‟Università degli Studi di Torino emanato con Decreto
Rettorale n. 571 del 26 luglio 2005 e successive modificazioni;
Visto il Regolamento per il funzionamento della Scuola di Studi Superori dell‟Università degli
studi di Torino, approvato dal Senato Accademico con delibera n. 8/2010/II/1del 15/02/2010;
Vista la delibera assunta congiuntamente dal Consiglio della Scuola di Studi Superiori e dal
Comitato Scientifico della Scuola stessa in data 19 novembre 2010;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo “Individuazione delle aree di intervento con forti ricadute
sulla qualità dell'offerta formativa”;
70

Vista la relazione della Divisione Didattica e Segreterie Studenti;
Consolidamento Scuola di Studi Superiori – Approvazione Regolamenti interni –
Regolamento Didattico
PS_DID_02
POG_19
__________________, delibera di approvare, nel testo sotto riportato, il Regolamento
Didattico della Scuola di Studi Superiori dell’Università degli Studi di Torino.
REGOLAMENTO DIDATTICO della SCUOLA DI STUDI SUPERIORI
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TORINO
emanato con Decreto Rettorale n. ___ del ______________
INDICE
TITOLO I - ALLIEVI
ART. 1 - Posti della Scuola di Studi Superiori
ART. 2 - Accesso alla Scuola di Studi Superiori
ART. 3 - Commissioni giudicatrici
ART. 4 – Nomine
ART. 5 - Ammissione ad anni successivi al primo
ART. 6 – Certificazioni
ART. 7 - Diritti degli allievi
ART. 8 - Attività autogestite
TITOLO II – STRUTTURE DIDATTICHE PERSONALE DOCENTE – CALENDARIO
ACCADEM I CO
ART.9 - Personale docente
ART. 10 – Consigli di Classe
ART. 11 - Calendario Accademico
TITOLO III – DOVERI DEGLI ALLIEVI
ART. 12 – Curricola e Piano di Studi
ART. 13 – Obblighi didattici degli allievi
ART. 14 – Passaggi d‟anno
ART. 15 - Lingue straniere
ART. 16 - Esame finale
ART. 17 - Sospensione dell‟attività didattica e della vita comunitaria
ART. 18 - Disciplina
ART. 19 - Disciplina dei Collegi
ART. 20 - Obbligo di residenza
TITOLO IV DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
ART. 21- Istituzione iniziale delle Classi
ART. 22 - Rapporti con l‟esterno
ART. 23- Entrata in vigore
ART. 24 – Modifiche
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TITOLO I
Allievi
Art. 1
(Posti della Scuola di Studi Superiori)
Entro il mese di giugno di ogni anno il Consiglio della Scuola, sentito il parere del Comitato
Scientifico e tenendo conto delle risorse disponibili, stabilisce il numero dei posti della Scuola di
Studi Superiori da mettere a disposizione per l‟anno accademico successivo e ne approva il relativo
bando di ammissione.
Gli allievi ammessi alla Scuola di Studi Superiori passano agli anni successivi, secondo il disposto
dell‟art. 14, fino al completamento del corso di studi universitari o del quinto anno di studi nei casi
in cui il corso di studi abbia durata superiore.
Art. 2
(Accesso alla Scuola di Studi Superiori)
I posti di allievo vengono attribuiti mediante selezione per esami. La selezione è aperta ai cittadini
italiani e stranieri in possesso dei requisiti di cui ai commi successivi.
Il Presidente (o Vice Presidente) con proprio provvedimento emana i bandi di selezione, che sono
pubblicati nell‟Albo Ufficiale dell‟Università di Torino.
Sono ammessi alla selezione per i posti del primo anno della Scuola di Studi Superiori gli studenti
in possesso di diploma di scuola secondaria superiore di durata quinquennale con una votazione
minima pari o superiore ad 80/100.
Non potrà essere ammesso alla selezione chi, alla data di scadenza del termine di presentazione
della domanda, abbia compiuto ventuno (21) anni di età.
Il Consiglio della Scuola, nell‟approvare ai sensi dell‟art. 1 il bando di selezione, stabilisce, sentito
il parere del Comitato Scientifico, le materie su cui verteranno le prove conformemente ai fini
statutari della Scuola di Studi Superiori.
Tali prove consistono in una (1) prova scritta e una (1) prova orale.
Art. 3
(Commissioni giudicatrici)
La commissione giudicatrice della selezione di ammissione alla Scuola di Studi Superiori, nonché il
Suo Presidente, sono nominati ogni anno dal Consiglio della Scuola, su proposta del Comitato
Scientifico.
La Commissione svolge la sua attività articolandosi in sottocommissioni, una per ciascuna delle
classi attivate.
Limitatamente allo svolgimento della prova scritta, la Commissione può avvalersi della
collaborazione di professori, ricercatori, borsisti, assegnisti dell‟Ateneo di Torino, i cui nominativi
dovranno figurare nei verbali dei lavori concorsuali.
Le ammissioni alla prova orale saranno deliberate in seduta plenaria.
Art. 4
(Nomine)
Il Presidente (o il Vice Presidente) della Scuola approva le graduatorie delle selezioni e nomina i
vincitori.
Essi devono presentare entro il termine previsto dal Bando di selezione i documenti richiesti. In
caso di rinuncia di uno o più dei candidati vincitori il posto è attribuito immediatamente in base alla
graduatoria degli idonei, secondo i termini prescritti e comunque non oltre l‟inizio dell‟Anno
Accademico. Eventuali rinunce o esclusioni durante il corso di studi non danno diritto di accesso
alla Scuola ad altri candidati idonei in graduatoria.
72

I vincitori delle selezioni di ammissione devono comprovare l‟iscrizione al primo anno di uno dei
corsi di laurea dell‟Università degli Studi di Torino.
La Scuola di Studi Superiori potrà chiedere ai vincitori e agli eventuali idonei subentranti di
presentare apposito certificato attestante l‟immunità da malattie comunicabili o che non consentano
la vita in comunità.
Art. 5
(Ammissione ad anni successivi al primo)
Ammissioni ad anni successivi possono essere previste solo per allievi di altre Scuole superiori ad
ordinamento speciale o equivalenti straniere, sulla base di specifici accordi con le stesse o di
valutazione specifica degli organi di governo della Scuola e nel limite dei posti disponibili.
Con propria delibera il Consiglio della Scuola, sentito il Comitato scientifico, può decidere altresì,
tenuto conto delle risorse disponibili e di eventuali posti rimasti vacanti, di bandire il concorso per
l‟ammissione diretta al IV anno o al I anno di Laurea Magistrale, riservato a coloro che siano già in
possesso di un titolo universitario di I livello e/o di un curriculum di studi ritenuto idoneo.
Art. 6
(Certificazioni)
Agli studenti che abbiano conseguito la laurea Magistrale e completato il curriculum nell‟ambito
della Scuola di studi Superiori viene rilasciato un Certificato di Alta Qualificazione. Nel caso di
corsi di studio di durata superiore ai cinque anni, il Certificato viene comunque rilasciato al
completamento del quinto anno di corso, secondo i parametri di profitto stabiliti dalla Scuola.
Art. 7
(Diritti degli allievi)
1. Gli allievi dei corsi che ne facciano richiesta usufruiscono dell‟ospitalità residenziale nella
Scuola, dell‟esonero dal pagamento delle tasse universitarie e di un contributo il cui ammontare è
fissato di anno in anno dal Consiglio della Scuola.
2. Il contributo di cui al comma 1 del presente articolo è soggetto, ai fini fiscali, alla normativa
vigente in materia di borse di studio erogate dalle Università e dalla Regione Piemonte.
3. Il contributo non viene erogato per l‟anno in cui l‟allievo aderisce a programmi di mobilità
studentesca, salvo il recupero dello stesso con le modalità previste dall‟art. 13.9.
4. Gli studenti che non ottemperano agli obblighi didattici previsti dal successivo articolo 13
decadono dal posto di allievo della Scuola. La decisione finale sulla permanenza nella Scuola degli
studenti inadempienti spetta comunque al Comitato Scientifico. Il Comitato valuta il
comportamento e il profitto degli allievi, segnalando le possibili conseguenze agli interessati in
tempo utile per porre rimedio. In caso di gravi inadempienze, il Consiglio della Scuola potrà
richiedere all‟allievo, preventivamente avvertito, la restituzione totale o parziale del contributo di
cui al comma 1, delle spese sostenute per l‟ospitalità residenziale e il pagamento delle tasse
universitarie precedentemente esonerate, relativamente all‟ultimo anno di frequenza.
Art. 8
(Attività autogestite)
Gli allievi della Scuola di Studi Superiori possono organizzare attività formative autogestite nei
settori della cultura e degli scambi culturali, dello sport e del tempo libero.
Gli allievi della Scuola di Studi Superiori possono, inoltre, costituire un‟ assemblea con funzioni
consultive.
TITOLO II
PERSONALE DOCENTE – CONSIGLI DI CLASSE - CALENDARI O ACCADEMICO
73

Art. 9
(Personale Docente)
Il Comitato Scientifico della Scuola di Studi Superiori, su proposta del Consiglio di Classe, può
assegnare l‟insegnamento di un corso o di parte di esso tramite affidamento ad un docente
dell‟Università di Torino o di altra Università Italiana oppure per contratto ad un qualsiasi studioso
italiano o straniero. Affidamenti e contratti saranno assegnati secondo le modalità previste in
materia dai Regolamenti di Ateneo.
Per ogni insegnamento o corso tenuto nell‟ambito della Scuola viene individuato un docente
Responsabile al quale è affidata l‟organizzazione del corso ed il coordinamento fra i diversi docenti
partecipanti, in modo da garantire la coerenza delle attività didattiche ed il raggiungimento degli
obiettivi formativi.
I docenti che partecipano alle attività della Scuola possono anche seguire le ricerche che gli studenti
conducono, in particolare quelle finalizzate alla preparazione della tesi di laurea.
I ricercatori dell‟Università di Torino, vincitori di concorsi espressamente finalizzati dalle Facoltà
alle materie oggetto di insegnamento nella Scuola, collaborano all‟orientamento scientifico degli
allievi. Ogni anno essi potranno essere incaricati, su loro stessa proposta o su invito del Consiglio di
Classe, a tenere cicli di lezioni, dei quali dovranno essere precisati l‟argomento, l‟articolazione e la
durata. Spetta al Consiglio di Classe stabilire se tali cicli di lezioni siano integrativi degli
insegnamenti ufficiali.
I docenti della Scuola di Studi Superiori possono invitare professori, ricercatori dell‟Università
degli Studi di Torino o di altre Università e studiosi esterni a tenere durante l‟orario ufficiale del
corso, o in ore aggiuntive, lezioni o seminari su temi che egli ritenga pertinenti agli argomenti che
sono oggetto del corso. La corresponsione di eventuali onorari o rimborsi spese da parte della
Scuola resta comunque subordinata all‟autorizzazione del Consiglio della Scuola. Qualora si tratti
di cicli di lezioni o seminari, ne dovrà essere data comunicazione ufficiale al Consiglio di Classe.
La Scuola di Studi superiori può avvalersi della collaborazione di giovani studiosi che abbiano
conseguito il dottorato di ricerca per svolgere attività di didattica integrativa e funzioni di tutoraggio
e supporto agli studenti.
Art. 10
(Consigli di classe)
I Consigli di Classe sono composti da professori, ricercatori, dirigenti e professionisti, italiani e
stranieri, che svolgano il ruolo di Docente Responsabile di uno o più corsi organizzati in seno alla
Scuola.
I componenti dei Consigli di Classe sono designati, con il loro consenso, dal Comitato scientifico
della Scuola e il loro numero non deve essere inferiore a 5. I Consigli delle Classi eleggono al loro
interno un Coordinatore.
I Consigli delle Classi della Scuola di Studi Superiori coordinano l‟attività didattica dei professori e
dei ricercatori della Scuola, individuano i tutori, interni o esterni e specificano gli obblighi didattici
degli allievi.
In ogni caso, fino alla costituzione dei Consigli di Classe le competenze loro spettanti sono
esercitate dal Comitato Scientifico.
Art. 11
(Calendario accademico)
L‟inizio e la fine dell‟anno accademico sono quelli annualmente stabiliti per l‟Università di Torino.
TITOLO III
DOVERI DEGLI ALLIEVI
Art. 12
74

(Curricola e Piano di studi)
Attraverso i corsi organizzati presso la Scuola gli studenti acquisiscono 15 crediti formativi annuali
aggiuntivi e, inoltre, i crediti che gli ordinamenti delle Facoltà attribuiscono a corsi o attività
didattiche lasciati alla libera scelta dello studente.
I corsi sono inseriti in Curricula che hanno durata quinquennale, corrispondenti all‟intero ciclo di
studi necessario per conseguire la laurea magistrale o a ciclo unico. Nel caso di corsi di studio di
durata superiore, il Curriculum della Scuola si conclude al termine del quinto anno di studi. Nei
Curricula sono previsti corsi appartenenti a più classi della SSST.
Gli allievi sono tenuti a sottoporre al Consiglio Scientifico, che ne dispone l‟approvazione, il piano
di studi individuale per l‟anno accademico corrente, relativo ai corsi interni alla Scuola o ai corsi
esterni riconosciuti dalla Scuola secondo le modalità indicate all‟art. 13. L‟elenco dei corsi interni
attivati e di quelli esterni riconosciuti dalla Scuola è pubblicato annualmente dal Consiglio
Scientifico in tempo utile prima dell‟inizio dell‟Anno Accademico.
Art. 13
(Obblighi didattici degli allievi)
1. Ogni allievo ha l‟obbligo di frequentare regolarmente le lezioni, le esercitazioni e i laboratori
dei corsi interni, secondo il proprio piano di studi di cui all‟articolo 12, nonché quelli che li
completano presso le Facoltà. Ai fini del riconoscimento dei crediti curricolari della Scuola, gli
Allievi devono frequentare almeno il 75% delle ore di attività didattiche frontali per ogni corso
indicato nel piano di studi individuale. Gli Allievi possono altresì acquisire crediti seguendo
corsi presso scuole, istituzioni o altri enti esterni con i quali la Scuola abbia stabilito specifici
accordi o convenzioni. In tal caso, gli Allievi sono tenuti ad indicare tali corsi nel proprio piano
di studi individuale. Il riconoscimento e l‟accreditamento di tali corsi è comunque subordinato
al giudizio del Consiglio Scientifico, che valuta la congruenza con le finalità della Scuola e con
il curriculum personale del candidato, e definisce le modalità di frequenza e di verifica del
profitto. Lo stesso Consiglio Scientifico può indicare specifici seminari, convegni scientifici o
altre manifestazioni culturali esterne alla Scuola che possono essere riconosciute ed accreditate
come attività della Scuola per gli allievi partecipanti.
2. L‟accertamento dei risultati conseguiti dagli studenti nell‟ambito dei singoli corsi avverrà con
una verifica finale in forma scritta, orale o di relazioni su temi concordati con i docenti. La
valutazione del profitto, espressa in trentesimi, spetterà ad una Commissione composta dal
docente responsabile, coadiuvato da altri docenti del corso o da altri docenti della Scuola
eventualmente nominati dal Consiglio di Classe. Nella valutazione complessiva si terrà conto
anche del contributo e della partecipazione degli allievi alle attività didattiche. Le modalità di
valutazione sono stabilite dai docenti all‟inizio di ogni corso e tempestivamente comunicate agli
studenti.
3. Il Comitato Scientifico determina, in riferimento al numero massimo di esami fissato dai Decreti
relativi alle Classi di Laurea e di Laurea Magistrale, il debito formativo non superabile rispetto
alla normale acquisizione di 60 CFU all‟anno e i criteri di valutazione atti ad assicurare l‟alto
livello degli studi compiuti dagli allievi e la costanza e la qualità del loro impegno.
4. Ogni allievo della SSST deve riportare negli esami universitari sostenuti durante l‟anno
accademico, interni ed esterni alla Scuola, la media di almeno 27 su 30 ed in ciascun esame il
punteggio di almeno 24 su 30.
5. Gli esami in più sostenuti dagli allievi non contribuiscono a formare la media generale, ma in
essi non potrà essere conseguito un voto inferiore a 24 su 30.
6. Per gli esami anticipati, le votazioni vengono valutate per l‟anno a cui si riferiscono.
7. Gli Allievi che decidano di utilizzare i programmi di mobilità studentesca, devono
tempestivamente comunicarlo alla Segreteria Studenti, segnalando i corsi interni cui non
potranno partecipare. Limitatamente all‟anno in cui sono coinvolti nei programmi di mobilità,
gli Allievi sono esentati dal rispetto degli obblighi relativi ai corsi interni, segnalati alla
Segreteria, cui non potranno partecipare.
75

8. Gli Allievi devono recuperare tali corsi interni entro la fine dell‟anno successivo a quello in cui
si è svolto il programma di mobilità. Tra il primo settembre ed il 15 ottobre dell‟anno
successivo a quello in cui si è svolto il programma di mobilità, gli Allievi comunicano alla
Segreteria i corsi interni scelti per il recupero. Gli Allievi che recuperano, con le modalità sopra
descritte, i corsi interni non svolti durante il periodo di mobilità studentesca, hanno diritto a
recuperare il premio di studio di cui non hanno beneficiato durante il periodo di mobilità.
9. Gli Allievi che usufruiscono di programmi di mobilità possono, nell‟ambito di tali programmi,
acquisire crediti riconosciuti dalla Scuola. A tal fine, gli Allievi sono tenuti a presentare al
Consiglio Scientifico il programma dei corsi che intendono seguire durante il periodo di
mobilità. Il Consiglio Scientifico può concedere il riconoscimento di crediti così acquisiti,
valutando la congruenza delle attività proposte dall‟allievo con le finalità della Scuola e con il
suo curriculum personale. In ogni caso, i crediti riconosciuti dalla Scuola devono essere
aggiuntivi rispetto a quelli acquisiti per il corso di studi istituzionale al quale afferisce lo
studente.
Art. 14
(Passaggio d’anno)
1. Tra il primo settembre ed il 15 ottobre di ogni anno, gli Allievi richiedono il passaggio all‟anno
successivo. Dopo il 30 novembre, la Scuola verifica che i requisiti previsti al precedente art. 13
siano stati rispettati e perfeziona il passaggio d‟anno degli Allievi, comunicandolo agli interessati.
Qualora gli obblighi didattici non siano stati totalmente raggiunti, il passaggio avverrà sotto la
condizione che gli stessi siano comunque ottemperati entro il mese di marzo dell‟anno successivo, e
comunque entro la sessione straordinaria, secondo il calendario stabilito dalla Facoltà di
appartenenza.
2. Gli Allievi che, alla fine del terzo anno, si iscrivano ad un corso di laurea magistrale afferente ad
una Classe accademica diversa da quella del triennio, faranno parte della Classe cui afferisce il
corso di laurea magistrale.
3. Per essere ammesso al quarto anno e ai corsi della laurea magistrale biennale ogni allievo della
SSST deve aver adempiuto a tutti gli obblighi di cui al precedente articolo, ed aver ottenuto la
laurea entro la sessione invernale dell‟ultimo anno del triennio.
4. Gli Allievi che, al momento dell‟iscrizione al corso di laurea magistrale, debbano recuperare dei
debiti formativi, accederanno al quinto anno dei Corsi ordinari se durante il quarto anno avranno
adempiuto a tutti gli obblighi rispetto alla Scuola e acquisito, nel corso di laurea magistrale, almeno
60 CFU.
5. Il mancato adempimento degli obblighi didattici ed il mancato rispetto della media dei voti
richiesta comportano la decadenza dal posto di allievo della Scuola.
6. In casi eccezionali, per problemi di salute o gravi motivi personali o di famiglia, e dietro
presentazione di adeguata documentazione, il Consiglio di Classe può ammettere sotto condizione
un Allievo all‟anno successivo. In tal caso, l‟Allievo dovrà adempiere, inderogabilmente entro la
fine del anno accademico cui è stato ammesso sotto condizione, agli obblighi accademici ed interni
previsti per il suo anno. Gli Allievi ammessi sotto condizione non beneficiano del premio di studio
previsto per il loro anno dal precedente art. 7, ma avranno diritto a recuperarlo se, durante l‟anno in
cui sono sotto condizione, adempiranno a tutti gli obblighi previsti dalla SSST, inclusi quelli relativi
al recupero delle inadempienze degli anni precedenti.
7. Gli Allievi possono essere ammessi sotto condizione solo per una volta.
8. Gli allievi che sono in regola con gli obblighi di cui al presente articolo sostengono l‟esame finale
di cui al successivo articolo entro un anno dal conseguimento della Laurea Magistrale.
Art. 15
(Lingue straniere)
Gli allievi sono tenuti a raggiungere entro il quinto anno un livello certificato nelle lingue inglese,
francese, spagnola o tedesca. Il raggiungimento di tale livello sarà certificato dal Centro Linguistico
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di Ateneo, da istituzioni esterne oppure comprovato dalle certificazioni private prodotte dagli
allievi.
La Scuola di Studi Superiori fornirà strumenti per l‟apprendimento delle lingue straniere.
Art. 16
(Esame finale)
Gli allievi sostengono, ai fini del conseguimento del Certificato di alta Qualificazione, l‟esame
finale dopo il conseguimento della laurea magistrale o del quinto anno di studi nei casi in cui il
corso di studi abbia durata superiore.
L‟esame finale della Scuola di Studi Superiori viene sostenuto annualmente in una data definita dal
Comitato Scientifico.
L‟esame finale consiste nella discussione pubblica di fronte ad una commissione di un tema di
interesse scientifico proposto dal candidato e preventivamente approvato dal Consiglio di Classe.
Per l‟attribuzione della votazione relativa all‟esame di diploma, la commissione dispone di un
punteggio complessivo di 70 punti. La votazione verrà conferita tenendo conto del curriculum dello
studente e della discussione finale.
La commissione è nominata dal Presidente o Vice Presidente ed è composta da un numero di
membri non inferiore a tre, scelti tra i professori e i ricercatori dell‟Università di Torino e della
Scuola di Studi Superiori.
Per particolari discipline, previa approvazione del Consiglio della Classe competente, possono far
parte della commissione per l‟esame finale della Scuola di Studi Superiori anche docenti e
ricercatori di altre Università.
Art. 17
(Sospensione dell’attività didattica e della vita comunitaria)
Per gravi motivi, il Consiglio di Classe può autorizzare l‟allievo a differimenti o sospensioni
dell‟attività didattica per non più di una volta e fino a un anno. Chi si trovi nello stato previsto dal
precedente comma, non usufruisce dei diritti di cui all‟art. 7 del presente Regolamento nonché
dell‟elettorato attivo e passivo.
Art. 18
(Disciplina)
Nei rapporti degli allievi tra di loro e tra essi e il personale della Scuola di Studi Superiori non può
in nessun caso venir meno il reciproco rispetto.
Le mancanze commesse dagli allievi, sono sanzionate, sentiti gli interessati e il Consiglio della
Classe con:
a) l‟ammonizione pronunciata dal Presidente o Vice Presidente;
b) l‟ammonizione pronunciata dal Comitato Scientifico;
c) l‟allontanamento dalla Scuola di Studi Superiori per tempo determinato;
d) l‟espulsione dalla Scuola di Studi Superiori.
Le sanzioni di cui alle lettere c) e d) sono disposte dal Presidente o Vice Presidente su deliberazione
del Comitato Scientifico. In casi di particolare gravità ed urgenza il Presidente o Vice Presidente
può, di sua autorità, allontanare dalla Scuola di Studi Superiori un allievo per un periodo non
superiore a quindici giorni, in attesa del giudizio del Consiglio della Scuola.
In caso di allontanamento o di espulsione dalla Scuola di Studi Superiori di giovani minorenni, il
Presidente (o Vice Presidente) ne informa la famiglia o chi ne abbia la responsabilità giuridica.
Art. 19
(Disciplina dei Collegi)
L‟allievo s‟impegna a collaborare all‟ordinato funzionamento dei Collegi presso i quali la Scuola
alloggia i propri iscritti e a rispettare le norme che li regolano.
Art. 20
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(Obbligo di residenza)
Durante l‟anno accademico, salvo i periodi di vacanza previsti dal calendario accademico, gli allievi
che ne fanno richiesta risiedono nei collegi universitari messi a disposizione dalla Scuola di Studi
Superiori. Essi sono tenuti a risiedere continuativamente nelle residenze e a dare tempestiva
comunicazione alla Scuola in caso di assenze di qualsiasi natura della durata superiore ad una
settimana. Gli studenti sono altresì tenuti a partecipare alla vita comunitaria e all‟attività di studio e
di ricerca all‟interno delle strutture della Scuola.
Agli allievi può essere concesso, con provvedimento del Presidente (o Vice Presidente), qualora
non ostino motivi di natura finanziaria e organizzativa, di soggiornare nei Collegi della Scuola di
Studi Superiori durante i periodi di vacanza accademica.
TITOLO IV
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE
Art. 21
(Istituzione iniziale delle Classi)
Nella Scuola di Studi Superiori sono istituite la Classe di Scienze Umane per il Governo e la Classe
di Scienze Naturali per il Governo.
Art. 22
(Rapporti con l’esterno)
La Scuola di Studi Superiori, in collaborazione con le Università, con enti pubblici e privati,
italiani, stranieri e internazionali, intraprende collaborazioni per attività scientifiche e culturali,
anche mediante convenzioni e partecipazione a consorzi; promuove inoltre corsi di orientamento
universitario.
La Scuola può stabilire specifici accordi e convenzioni con altre scuole o istituzioni per il
riconoscimento di corsi ed insegnamenti esterni, i cui crediti potranno essere riconosciuti agli
Allievi della Scuola, secondo le modalità indicate nell‟articolo 13.
La Scuola di Studi Superiori stipula, anche in collaborazione con altri enti pubblici e privati,
contratti di diritto privato con studiosi italiani e stranieri, per lo svolgimento di attività seminariali e
di ricerca.
Art. 23
(Entrata in vigore)
Il presente Regolamento entra in vigore con la sua emanazione da parte del Rettore dell‟Università
di Torino, previa approvazione da parte del Consiglio della Scuola di Studi Superiori e successiva
approvazione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione dell‟Università di Torino.
Art. 24
(Modifiche)
Le modifiche al presente Regolamento sono proposte dal Comitato Scientifico della Scuola di Studi
Superiori e approvate secondo le modalità di cui al precedente articolo.
Le modifiche entrano in vigore all'inizio dell‟anno accademico successivo alla data di approvazione
delle stesse, fatte salve diverse disposizioni deliberate dal Comitato Scientifico.
78

IX. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA RICERCA SCIENTIFICA –
RELAZIONE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE RICERCA
SCIENTIFICA, PROF. GIANFRANCO GILARDI.
A) ASSEGNI E DOTTORATI DI RICERCA.
5/2010/IX/provv. 1 - Rinnovo assegni REGIONE PIEMONTE Azione C - anno 2007.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto l'Accordo tra Regione Piemonte, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino,
Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche per il potenziamento del
sistema della ricerca e dell' alta formazione siglato il 30.7.2007
Considerato che, nell‟ambito di detto accordo, erano stati attivati tra gli altri n. 17 assegni
biennali - Azione C (Attrazione di ricercatori stranieri);
Considerato che la Regione Piemonte ha comunicato l‟intenzione di rinnovare i contratti degli
assegnisti dell‟Azione C per un ulteriore biennio;
Vista la propria deliberazione n. 15/2010/VIII/3 relativa al rinnovo di tali assegni;
Considerata l‟opportunità di applicare la procedura di rinnovo anche nei confronti di quegli
assegnisti non più in servizio, in considerazione del numero esiguo di assegni attivati per l‟azione
C;
Considerato che, a seguito di dichiarazione di disponibilità economica da parte dei Dipartimenti
interessati, risultano ulteriormente rinnovabili n. 2 assegni - Azione C (Attrazione di ricercatori
stranieri), di cui uno avente durata annuale e uno avente durata biennale;
Vista la deliberazione n. 11/2009/X/2 dell‟ 11-5-2009 relativa ai criteri da utilizzare per il
rinnovo;
Considerato che a seguito dell‟inserimento dei prodotti della ricerca gli assegnisti interessati
hanno superato il punteggio minimo richiesto per il rinnovo;
79

Considerato che il costo annuo di ciascun assegno è pari a € 35.000,00 (importo assegno €
22.000,00 + € 13.000 quale quota a parziale copertura delle spese di rientro dall‟estero e
sistemazione in Piemonte) e sarà così ripartito:
Quota annua Regione
(50% dell‟importo dell‟assegno)
Maggiorazione annua carico
Regione
Quota annua ateneo
(25% dell‟importo dell‟assegno)
80
Quota annua CGA
(25% dell‟importo dell‟assegno)
11.000,00 13.000,00 5.500,00 5.500,00
Considerato che, per il rinnovo dei 2 assegni sopra citati, la spesa annua complessiva sarà
pari a € 70.000, di cui € 48.000 a carico della Regione Piemonte, € 11.000 a carico dei centri di
Gestione Autonoma e €11.000 a carico dell‟Ateneo;
_______________________, delibera di:
1) attivare n. 2 assegni di ricerca (uno avente durata annuale e uno avente durata
biennale) di cui all’Accordo con la Regione Piemonte – Anno 2007 - Azione C, i cui titolari
risultano utilmente collocati nella graduatoria predisposta a seguito della valutazione dei prodotti
della ricerca secondo i criteri e le modalità stabilite con deliberazione n. 11/2009/X/2 dell’11-5-
2009.
2) approvare la graduatoria di merito redatta a seguito dell’inserimento dei prodotti della
ricerca sul Catalogo, da parte degli assegnisti interessati alla procedura di rinnovo degli assegni
di cui in oggetto.

COGNOME NOME SEDE_DI_SERVIZIO MACROAREA
BOTAVINA Maria Chimica I.F.M, NATURA 3 1 3 4 11 12,7
DECOURT Benedicte Scienze Giuridiche UMANE 1 2 4 7 7
01 - Libro
02 - Contributo specifico in volume
03 - Pubblicazione su rivista (senza IF)
04 - Articoli su rivista (ISI GOLD)
05 - Articoli su rivista (ISI SILVER)
06 - Articoli su rivista (ISI BRONZE)
07 - Proceedings di congressi/convegni internazionali
08 - Proceedings di congressi/convegni nazionali
09 - Software e Prodotti multimediali
10 - Brevetti
11 - Curatela
12 - Ttraduzione
13 - Manufatto o opera d'arte
Altro
Nota a sentenza firmata
Prefazione, postfazione o introduzione
Recensione, Scheda bibliogr., Replica o simili
N° Totale Prodotti
Punteggio Tipologie 01-13
81

5/2010/IX/provv. 2 - Rinnovo assegni REGIONE PIEMONTE - anno 2008.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto l'Accordo tra Regione Piemonte, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino,
Università del Piemonte Orientale e Università di Scienze Gastronomiche per il potenziamento del
sistema della ricerca e dell' alta formazione siglato il 30.7.2007
Considerato che, nell‟ambito di detto accordo, sono stati attivati:
- n. 82 assegni biennali - Azione A (Contenimento del Brain drain) di cui 5 d‟intesa con ASP;
- n. 2 assegni biennali - Azione B (Rientro dall‟estero dei ricercatori italiani);
- n. 6 assegni biennali - Azione C (Attrazione di ricercatori stranieri);
Considerato altresì che a partire dal mese di febbraio 2011 si concluderà il 2° anno per la
maggior parte di detti assegni, che pertanto potranno essere rinnovati per un ulteriore biennio;
Considerato che con nota prot. 5683/DB1303 del 24-11-2010 con cui la Regione Piemonte ha
comunicato la propria disponibilità al cofinanziamento del rinnovo dei sotto indicati assegni:
- n. 64 assegni - Azione A (Contenimento del Brain drain);
- n. 2 assegni - Azione B (Rientro dall‟estero dei ricercatori italiani);
- n. 4 assegni - Azione C (Attrazione di ricercatori stranieri)
rimandando la valutazione del rinnovo dei 5 assegni attivati d‟intesa con ASP;
Considerato che alla data odierna, risultano rinnovabili, a seguito di dichiarazione della
disponibilità finanziaria, rispettivamente:
- n. 56 assegni - Azione A (Contenimento del Brain drain)
- n 3 assegni – Azione A (Contenimento del Brain drain) originariamente attivati d‟intesa
con ASP;
- n. 1 assegno - Azione B (Rientro dall‟estero dei ricercatori italiani);
- n. 2 assegni - Azione C (Attrazione di ricercatori stranieri).
Considerato che le richieste di rinnovo sono per un numero nettamente inferiore a quello
finanziabile da parte della Regione;
Ritenuto pertanto, nell‟attesa di eventuali ulteriori comunicazioni regionali, di poter attivare il
rinnovo degli assegni ASP con le economie derivanti dal minor numero di rinnovi;
Vista la propria deliberazione n. 11/2009/X/2 dell‟11-5-2009, relativa ai criteri di valutazione
per il rinnovo di tali assegni ed alle modalità di valutazione;
Considerato che il costo annuo di ciascun assegno è pari a:
- € 22.000 per l‟azione A (€ 11.000 a carico della Regione)
- € 30.000 per l‟azione B (€ 19.000 a carico della Regione)
- € 35.000 per l‟azione C (€ 24.000 a carico della Regione)
e che i Centri di Gestione Autonoma debbono corrispondere a titolo di cofinanziamento la quota di
€ 5.500 annui;
82

Considerato che nell‟ipotesi che tutti gli assegnisti superino positivamente la valutazione dei
prodotti della ricerca secondo i criteri stabiliti dal Comitato di Gestione (art. 11 dell‟Accordo) in
data 15-4-2009, la spesa annua complessiva, pari ad € 1.398.000,000 sarà così ripartita:
Tipologia n.
Azione A
(compresi
assegni ASP)
Quota
Annua
Regione
Maggiorazione
a carico
Regione
Costo annuo
complessivo a
carico Regione
Costo annuo
complessivo
a carico
Ateneo
Costo annuo
complessivo
a carico
CGA
59 11.000,00 0,00 649.000,00 324.500,00 324.500,00
Azione B 1 11.000,00 8.000,00 19.000,00 5.500,00 5.500,00
Azione C 2 11.000,00 13.000,00 48.000,00 11.000,00 11.000,00
Totale 716.000,00 341.000,00 341.000,00
_________________________, delibera di attivare un massimo di:
- n. 59 assegni - Azione A (Contenimento del Brain drain) compresi n. 3 assegni ASP;
- n. 1 assegno - Azione B (Rientro dall’estero dei ricercatori italiani);
- n. 2 assegni - Azione C (Attrazione di ricercatori stranieri).
aventi durata biennale da utilizzare per il rinnovo degli assegni di ricerca di cui
all’accordo con la Regione Piemonte – anno 2008, i cui titolari risulteranno utilmente collocati
nella graduatoria predisposta a seguito della valutazione dei prodotti della ricerca secondo i
criteri e le modalità stabilite con deliberazione n . 11/2009/X/2 dell’11-5-2009.
5/2010/IX/provv. 3 - Progetto UniEast – Presa d’atto - Attivazione assegni di ricerca.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Considerata l‟importanza di stimolare progetti di cooperazione internazionale che coinvolgano
Università e Centri di Ricerca di eccellenza con lo scopo di innalzare le qualità della ricerca e della
didattica;
Visto il “Progetto UNIEST”, presentato dall‟Università degli Studi di Torino alla Fondazione
UniCredit and Universities Knight of Labor Ugo Foscolo Foundation nell'ambito della realizzazione
di una delle linee strategiche del piano di programmazione dell‟ateneo;
Considerato che attraverso tale iniziativa, si intende realizzare un programma di mobilità
incoming particolarmente qualificato, indirizzato a dottori di ricerca nelle scienze economiche,
finanziarie, giuridiche, politiche e sociali, provenienti da Atenei della Turchia, della Polonia e della
Russia;
83

Considerato che il tema di ricerca sul quale si attiveranno gli assegni di ricerca sono le
dinamiche attuali dell‟integrazione europea nei confronti della Turchia, della Russia e della Polonia;
Visto il progetto di ricerca oggetto dell‟attività degli assegnisti che sarà volto con la
responsabilità scientifica dei Proff.ri Michele Graziadei, Fabio Armao e Gabriella Racca;
Considerato che gli assegnisti di ricerca, i quali dovranno essere in possesso del titolo di dottore
di ricerca o titolo equivalente conseguito in atenei della Russia, della Turchia o della Polonia nelle
scienze economiche, finanziarie, giuridiche, politiche e sociali, svolgeranno la loro attività presso i
Dipartimenti di Scienze Giuridiche, Studi Politiche, Diritto dell‟Economia;
Considerato che Fondazione UniCredits and Universities Knight of Labor Ugo Foscolo
Foundation ha comunicato, con lettera dell‟8 novembre 2010, di aver approvato il progetto in
oggetto e di aver assegnato all‟Università degli Studi di Torino, un contributo di €. 40.000,00 per
l‟anno accademico 2010- 2011;
Vista la deliberazione del Consiglio di Amministrazione del 30 novembre 2010 con la quale è
stato accettato il contributo di cui sopra;
Appurato che il progetto prevede l‟attivazione di n. 3 assegni di ricerca nonché di attribuire un
contributo ai Dipartimenti che ospiteranno i candidati selezionati per i costi sostenuti relativi a
tutorship e spese generali;
Preso atto che l‟arrivo degli ospiti sarà programmato a partire dal febbraio 2011 e comunque
entro il termine dell‟a.a. 2010-2011;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino emanato con D.R.n. 54 del 08/02/1999 e
s.m.i.;
Sentito il parere della Commissione Ricerca nella seduta del 9 dicembre 2010;
_____________________, delibera di:
1) prendere atto del programma di mobilità incoming, indirizzato a dottori di ricerca nelle
scienze economiche, finanziarie, giuridiche, politiche e sociali, provenienti da Atenei della
Turchia, della Polonia e della Russia finanziato dalla Fondazione UniCredits and Universities
Knight of Labor Ugo Foscolo Foundation, in breve denominato Progetto UNIEST;
2) attivare n. 3 assegni di ricerca di durata semestrale e dell’importo di € 11.500 ciascuno
sulle dinamiche attuali dell’integrazione europea nei confronti della Turchia, della Russia e della
Polonia da destinare a dottori di ricerca o in possesso di titolo equivalente conseguito in atenei
della Russia, della Turchia o della Polonia nelle scienze economiche, finanziarie, giuridiche,
politiche e sociali,
5/2010/IX/provv. 4 - Requisiti di partecipazione ai concorsi per assegni a totale carico dei
CGA.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
84

Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la Legge n. 449/97 ed in particolare l'art. 51 comma 6, che ha istituito gli Assegni di
Ricerca;
Visto il regolamento universitario per l‟attivazione di assegni di ricerca emanato con.
Decreto Rettorale N. 57/OC del 28-1-2002.;
Vista la Deliberazione n. 15/2010/VIII/5 con la quale il S.A., nelle more della modifica del
Regolamento degli assegni di ricerca, ha stabilito che per la partecipazione ai bandi per
l‟attribuzione di assegni di ricerca a totale carico dei CGA, siano necessari i seguenti requisiti:
a) essere in possesso del Diploma di Laurea conseguito con il precedente ordinamento o Diploma
di Laurea specialistica/magistrale conseguito con l‟attuale ordinamento (o titolo straniero
equivalente) e
b) essere in possesso di una produzione scientifica accreditata.
Considerato che nella medesima seduta è stato stabilito che la produttività scientifica dei
candidati debba essere valutata secondo i parametri del “Catalogo dei Prodotti della Ricerca” e
secondo i pesi decisi dal Nucleo di valutazione nella seduta del 25/03/2009, stabilendo una soglia
minima, da indicare nei relativi bandi, al di sotto della quale i candidati non possono partecipare a
tali selezioni;
Considerato che la Commissione Ricerca Scientifica del 3/11/2010 ha stabilito che ciascuna
commissione di Area determini il punteggio minimo al di sotto del quale i candidati non possano
partecipare alle selezioni per l‟attribuzione degli assegni di ricerca a totale carico dei CGA;
Valutato di dover stabilire nel triennio precedente la scadenza del bando, l‟arco temporale di
riferimento per la valutazione della produttività scientifica dei candidati;
Viste, pertanto, le relative comunicazioni dei rappresentanti di Area;
________________ delibera:
1) che la soglia minima, al di sotto della quale i candidati non possono partecipare alla
selezione per l’attribuzione degli assegni di ricerca a totale carico dei CGA, da indicare nei
relativi bandi, sia come di seguito indicato:
AREA PUNTI
01 – Scienze Matematiche ed informatiche 0.6
02 – Scienze Fisiche 1.5
03 – Scienze Chimiche 1.5
04 – Scienze Agrarie 2.0
05 – Scienze della Terra 1.5
06 – Scienze Biologiche 1.5
07 – Scienze mediche sperimentali
2.0
16 – Scienze mediche cliniche
08 – Scienze delle antichità, Storico artistiche e filologico letterarie 1.5
09 – Scienze Storiche e filosofiche 1.5
10 – Scienze Pedagogiche e Psicologiche 1.5
85

11 – Scienze Giuridiche 1.5
12 – Scienze Economiche e Statistiche 1.5
13 – Scienze Politiche e Sociologiche 1.0
14 - Scienze Farmaceutiche 1.0
15 – Scienze Veterinarie 1.0
2) di stabilire che, ai fini della determinazione del punteggio, si debba valutare la produzione
scientifica del triennio precedente la scadenza del bando.
5/2010/IX/provv. 5 - Rinnovo assegni conferiti a laureati a totale carico dei CGA ed attivi al
31/12/2010.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la Legge n. 449/97 ed in particolare l'art. 51 comma 6, che ha istituito gli Assegni di
Ricerca;
Visto il regolamento universitario per l‟attivazione di assegni di ricerca emanato con. Decreto
Rettorale N. 57/OC del 28-1-2002.;
Vista la Deliberazione n. 11/2008/X/2 del 21/07/2008 con la quale il S.A., nelle more della
modifica del Regolamento degli assegni di ricerca, aveva stabilito per gli assegni a totale carico dei
CGA, che il requisito necessario ed indispensabile per la partecipazione ai bandi è il possesso del
titolo di Dottore di ricerca conseguito presso una università italiana o titolo equipollente conseguito
presso una università straniera;
Vista la Deliberazione n. 13/2008/V/4 del 15/09/2008 con la quale il S.A, in deroga a quanto
stabilito nella precedente riunione, aveva autorizzato il rinnovo degli assegni a totale carico delle
strutture attivi al 31-12-2008, prescindendo dal possesso del titolo di dottore di ricerca da parte dei
beneficiari;
Considerato che, con la medesima deliberazione il SA aveva altresì precisato che tale rinnovo
sarebbe stato possibile al massimo fino al 31-12-2010;
Vista la Deliberazione n. 15/2010/VIII/5 con la quale il S.A., nelle more della modifica del
Regolamento degli assegni di ricerca, ha stabilito che per la partecipazione ai bandi per
l‟attribuzione di assegni di ricerca a totale carico dei CGA, saranno necessari, a partire dalla I
tornata 2011, i seguenti requisiti:
c) essere in possesso del Diploma di Laurea conseguito con il precedente ordinamento o Diploma
di Laurea specialistica/magistrale conseguito con l‟attuale ordinamento (o titolo straniero
equivalente) e
d) essere in possesso di una produzione scientifica accreditata;
86

Considerato che gli assegnisti sopra citati potrebbero partecipare, con i nuovi criteri di
selezione, alla prossima I tornata 2011 per la quale l‟inizio delle attività di ricerca è
presumibilmente prevista per il mese di maggio 2011;
Ritenuto, tuttavia necessario garantire una continuità nell‟attività di ricerca svolta da tali
assegnisti;
Valutata pertanto la possibilità di applicare i nuovi criteri per la partecipazione ai bandi anche al
rinnovo degli assegni in argomento e di stabilire che il rinnovo potrà essere disposto a condizione
che l‟assegnista dimostri di avere una adeguata produzione scientifica accreditata con un punteggio
almeno pari alla soglia minima prevista per la singola Area Scientifico Disciplinare dalla
competente Commissione di Area;
Considerata l‟opportunità, ai fini della determinazione del punteggio, di valutare la produzione
scientifica relativa al periodo di fruizione dell‟assegno;
________________ delibera di:
1) attivare gli assegni a totale carico della struttura sulla base delle richieste di rinnovo che i
CGA presenteranno per gli assegni in oggetto in un massimo di 13 assegni;
2) stabilire che i rinnovi potranno essere disposti a condizione che i titolari siano in possesso,
nel periodo di fruizione dell’assegno, di un’adeguata produzione scientifica accreditata con un
punteggio almeno pari alla soglia minima prevista per la singola Area Scientifico Disciplinare
dalla competente Commissione di Area.
5/2010/IX/provv. 6 - Dottorato di ricerca in Tecnologie Applicate alle Scienze Chirurgiche
ciclo XXVI.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto il bando di concorso per l‟attivazione del XXVI ciclo di Dottorato di ricerca,
pubblicato sulla G.U. Ufficiale 4 a serie speciale n. 67 del 24 agosto 2010;
Tenuto conto che per Dottorato di ricerca in Tecnologie Applicate alle Scienze Chirurgiche
sono stati messi a concorso n. 4 posti di cui due coperti da borsa di studio;
Preso atto che espletate le procedure concorsuali e dall‟esame dei verbali risultano solo tre
vincitori (di cui due borsisti);
Considerato che il Regolamento di Ateneo per il funzionamento delle Scuole di Dottorato e
dei Dottorati di Ricerca dell‟Università di Torino prevede all‟art. 17 comma 6 che …”il numero
minimo degli ammessi a ciascun Dottorato di ricerca (con o senza borsa di studio) non può
essere inferiore a quattro”;
87

Tenuto conto che al momento il Dottorato di ricerca non soddisfa i requisiti necessari per
l‟attivazione;
Vista la nota del 24 novembre 2010 con cui il Coordinatore del Dottorato, prof. Mario
Morino, per non sacrificare il lavoro fatto nella istituzione del Dottorato e nel rispetto delle
aspettative dei candidati risultati idonei presenta istanza al fine di ottenere l'autorizzazione ad
attivare il Corso per i tre candidati risultati idonei in deroga al Regolamento e, qualora questa
richiesta non potesse essere accolta, chiede l'autorizzazione a bandire il posto rimasto vacante;
Esaminato ogni opportuno elemento;
Visto il parere espresso dalla Commissione Ricerca Scientifica del Senato Accademico in
data 9 dicembre 2010;
Visto il Regolamento di Ateneo per il funzionamento delle Scuole di Dottorato e dei
Dottorati di Ricerca dell‟Università di Torino;
Visto lo Statuto dell‟Ateneo di Torino approvato con D.R. n. 57 del 10/03/1999 e ss.mm.ii.;
_______________________, delibera di:
1. ribandire il posto residuo (senza borsa di studio) per il Dottorato di ricerca in
Tecnologie Applicate alle Scienze Chirurgiche ciclo XXVI;
2. autorizzare l’iscrizione dei vincitori (di cui al verbale del concorso espletato in data 10
novembre 2010) sotto condizione di effettiva attivazione del Dottorato a seguito
dell’espletamento delle procedure concorsuali e della proclamazione del vincitore.
5/2010/IX/provv. 7 - Conferimento del titolo di Dottore di ricerca “alla memoria”.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la richiesta in data 23 novembre 2010 con la quale i Proff. ri Roberto Dovesi, Tutor di
Alessio Meyer e Direttore del Dipartimento di Chimica IFM presso il quale lo studente ha svolto la
propria attività di ricerca, Carlo Lamberti, Coordinatore dell‟indirizzo in Scienza e Tecnologia dei
Materiali e dei Nanosistemi della Scuola SAT, Elio Giamello, Direttore della Scuola SAT, e Paolo
Venturello, rappresentante dell‟area 3 “Scienze chimiche” nel Senato Accademico, chiedono che sia
conferito il titolo di Dottore di Ricerca in Scienza ed Alta Tecnologia (Indirizzo in Scienza e
Tecnologia dei Materiali e dei Nanosistemi) allo studente del XXIII ciclo Alessio Meyer, deceduto
il 17 dicembre 2009;
Considerate le ragioni della richiesta ed in particolare l‟eccezionale valore scientifico della
ricerca svolta da Alessio Meyer nei due anni di Dottorato;
Visto il verbale del 4 dicembre 2009 del Collegio dei Docenti della Scuola di Dottorato in
Scienza e Alta Tecnologia relativo all‟indirizzo in Scienza e Tecnologia dei Materiali e Nanosistemi
88

dell‟Università di Torino con la quale è stata valutata l‟attività scientifica e didattica e la relazione
dei primi 2 anni di Dottorato di tutti gli studenti del XXIII ciclo
Considerato che in tale sede il collegio ammise Alessio Meyer al III, ed ultimo anno di
dottorato, deliberando che egli risultava il miglior studente del suo ciclo e che la completezza della
sua relazione di fine II anno era tale da poterla già quasi considerare all‟altezza di una Tesi di
Dottorato. Infatti, alla fine del II anno Alessio Meyer aveva gia pubblicato 8 lavori su riviste
internazionali di grande prestigio nel campo della Chimica Fisica, della Chimica Computazionale e
della Fisica dello Stato Solido (3 lavori erano stati inviati alle riviste, e risultano ora pubblicati) e
aveva presentato autorevolmente 3 comunicazioni orali a congressi internazionali;
Considerato che l‟eccezionale lavoro svolto con passione da Alessio Meyer in due anni risulta,
in termini di impatto sulla comunità scientifica, ben superiore alla media dei lavori svolti dai suoi
colleghi del XXIII ciclo che riceveranno a breve il titolo di Dottore di Ricerca con una media
(comunque buona) di 4.27 articoli pubblicati per studente sui 3 anni (media calcolata sui rimanenti
12 studenti dello stesso indirizzo);
Vista la deliberazione del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Scienza ed Alta
Tecnologia del 29 novembre 2010 con la quale si propone il conferimento del titolo di Dottore di
Ricerca “alla memoria” in Scienza ed Alta Tecnologia (Indirizzo in Scienza e Tecnologia dei
Materiali e dei Nanosistemi) allo studente del XXIII ciclo Alessio Meyer, deceduto il 17/12/2009;
Vista la normativa vigente sul Dottorato di ricerca;
Visto il Regolamento di Ateneo per il funzionamento delle Scuole di Dottorato e dei Dottorati
di Ricerca dell‟Università di Torino;
Visto lo Statuto di Ateneo emanato con D.R. 54 dell‟8 febbraio 1999 e s.m.i.;
Sentito il parere della Commissione Ricerca nella seduta del 3 dicembre 2010;
__________, prende atto del conferimento del titolo di Dottore di Ricerca “alla memoria”
in Scienza ed Alta Tecnologia (Indirizzo in Scienza e Tecnologia dei Materiali e dei
Nanosistemi) allo studente del XXIII ciclo Alessio Meyer, deceduto il 17/12/2009
B) VARIE.
5/2010/IX/provv. 8 - Costituzione società Spin off accademico “Grape s.r.l.”
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali – Direttore
Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
Considerato l‟interesse dell‟Università ad affiancare alle tradizionali attività di ricerca e di
insegnamento, anche un ruolo più attivo nel sostegno alla crescita e allo sviluppo economico del
Paese;
89

Considerato che tale obiettivo può essere realizzato non solo producendo ricerca e formando
risorse umane qualificate, ma anche valorizzando economicamente il patrimonio tecnologico frutto
della ricerca universitaria;
Considerato che ai sensi dell‟art. 1 comma 3 del Regolamento sull‟approvazione degli Spin off
dell‟Università ed accademici “sono definite Spin off Accademici le società per azioni o a
responsabilità limitata, nelle quali l‟Università non abbia una quota di partecipazione, a condizione
che lo Spin off sia proposto da docenti o tecnici dipendenti dell‟Università e che il progetto stesso
sia approvato dall‟Università”;
Vista la proposta congiunta del Prof. Vincenzo Gerbi e del Prof. Luca Simone Cocolin,
rispettivamente ordinario e associato presso il Dipartimento Valorizzazione e Protezione delle
Risorse Agroforestali, del Prof. Andrea Schubert, e della Dott.ssa Alessandra Ferrandino,
rispettivamente ordinario e tecnico presso il Dipartimento di Colture Arboree, di costituire uno Spin
off Accademico denominato “Grape s.r.l.”;
Considerato che il progetto di Spin off Grape scaturisce dal risultato delle ricerche all‟interno
del campo agroalimentare, più specificatamente nel settore viticolo-enologico, ed avrà come
principale obiettivo l‟erogazione di una rete diversificata di servizi ad alto contenuto tecnologicoinnovativo,
che consentiranno di coprire tutte le esigenze della filiera viti-vinicola, dalla fase più
strettamente agronomica, di valutazione biologica e fisiologica dei vigneti, alla fase qualitativa di
analisi di uve e vini;
Considerato che i servizi svolti dallo Spin off saranno rivolti principalmente ad aziende
vitivinicole medio-grandi, laboratori di analisi, consulenti pluri-aziendali e consorzi di tutela per il
miglioramento e la salvaguardia di particolari varietà di vitigni e vini piemontesi;
Considerato che la società Spin off Grape si costituirà come Società a responsabilità limitata
con capitale sociale interamente versato pari a € 12.000,00 (dodicimila/00) e composto
esclusivamente da conferimenti in denaro dei soci fondatori, suddivisi come segue:
- Simona Campolongo € 3.000 (pari ad una quota del 25%)
- Chiara Pagliarani € 3.000 (pari ad una quota del 25%)
- Fabrizio Torchio € 3.000 (pari ad una quota del 25%)
- Luca Simone Cocolin € 1.000 (pari ad una quota dell‟8,3 %)
- Vincenzo Gerbi € 1.000 (pari ad una quota dell‟8,3 %)
- Andrea Schubert € 500 (pari ad una quota del 4,1%)
- Alessandra Ferrandino € 500 (pari ad una quota del 4,1%);
Visto che la Commissione Spin off d‟Ateneo, nella sedute del 13 luglio e 30 settembre 2010,
dopo aver esaminato il business plan, lo statuto e altra documentazione integrativa, ha espresso
parere favorevole alla costituzione della società Grape quale Spin off Accademico dell‟Università
di Torino, con le seguenti motivazioni:
"La Commissione Spin Off, dopo approfondita discussione, valuta positivamente il progetto
Grape. Il progetto d'impresa si colloca nel campo agroalimentare, all‟interno del settore
vitivinicolo. Il carattere di innovatività di Grape consiste nell‟utilizzo di metodiche di analisi
chimiche, microbiologiche e agronomiche all‟avanguardia, che, a differenza di quelle tradizionali
offerte dal mercato, si distinguono per rapidità, non invasività e minori costi. Inoltre la società si
occuperà anche di messa a punto di protocolli di microvinificazione, obbligatoria in Italia per la
selezione clonale della vite. I futuri soci lavoratori sono dottorandi di ricerca in possesso di
conoscenze specifiche e complementari, acquisite in percorsi formativi presso differenti gruppi di
90

icerca, guidati dai tre professori proponenti. L‟integrazione di tali conoscenze rappresenta un
valore aggiunto particolarmente degno di nota";
Considerato che per i propri scopi statutari lo Spin off Grape opererà in stretta collaborazione
con il settore di Microbiologia agraria e Tecnologie alimentari della Facoltà di Agraria;
Considerato che la società Grape avrà sede all‟esterno dell‟Università, presso la struttura del
Consorzio Ampelion di Alba (CN);
Considerato che i Professori Vincenzo Gerbi, Andrea Schubert e Luca Simone Cocolin e la
dott.ssa Alessandra Ferrandino partecipano alla società esclusivamente in qualità di soci di capitale
e quindi non necessitano di alcuna autorizzazione né da parte del Consiglio di Facoltà di Agraria, né
da parte del Direttore della Gestione Risorse Umane;
Vista la deliberazione del Consiglio della Facoltà di Agraria del 25 novembre 2010, che
esprime all‟unanimità parere favorevole alla costituzione dello spin off accademico “Grape”, a
condizione che l‟utilizzo di spazi e attrezzature della Facoltà che si rendesse necessario sia
regolamentato subito dopo la costituzione dello spin off stesso, tramite il perfezionamento della
convenzione, il cui schema-tipo è stato approvato in Consiglio di Amministrazione il 22 settembre
2009;
Vista la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle
Risorse Agroforestali del 13 luglio 2010;
Vista la deliberazione del Consiglio del Dipartimento di Colture Arboree del 10 giugno 2010;
Visto il vigente Statuto d‟Ateneo;
Visto il vigente Regolamento per l‟Amministrazione, Finanza e Contabilità;
Visto il vigente Regolamento sull‟approvazione degli Spin off dell‟Università ed accademici;
Visto che la Commissione Spin off ha approvato il progetto Grape nelle sedute del 13 luglio e
30 settembre 2010;
____________, delibera di approvare il progetto di Spin off Accademico Grape presentato
dai professori Vincenzo Gerbi, Andrea Schubert, Luca Simone Cocolin e dalla dott.ssa
Alessandra Ferrandino come descritto in premessa.
91

X. - PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI L’ORGANICO - RELAZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ORGANICO DI ATENEO, PROF.
ALBERTO CONTE.
A) MODIFICA PIANO ORGANICO DI ATENEO DEL PERSONALE
DOCENTE.
B) PERSONALE DOCENTE.
C) VARIE.
92

XI. - ACCORDI, CONVENZIONI, CENTRI E FONDAZIONI.
5/2010/XI/provv. 1 – Convenzione tra l'Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina
e Chirurgia e l’Associazione Insediamenti Universitari nel Canavese, per il funzionamento
del Master in “Cure palliative e di fine vita”, a.a. 2010/2011.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali –
Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la bozza di convenzione tra l'Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina e
Chirurgia e l‟Associazione Insediamenti Universitari nel Canavese, per il funzionamento del Master
in “Cure palliative e di fine vita”.
Considerato che l‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese è intenzionata a
collaborare a tale iniziativa formativa assumendo gli atti giuridici necessari ad assicurare il
personale e le funzioni di segreteria del corso;
Vista la deliberazione del 23 settembre 2010 con la quale il Consiglio della Facoltà di Medicina
e Chirurgia ha approvato la stipula della suddetta convenzione a far tempo dall‟a.a. 2010/2011;
Visto l‟art. 2 della convenzione il quale stabilisce che la gestione amministrativo-contabile sarà
gestita dalla suddetta Associazione con obbligo di rendicontazione alla Facoltà di Medicina e
Chirurgia, secondo quanto previsto dall‟art. 2 comma 9 del vigente Regolamento per la disciplina
dei Master;
Tenuto conto che le risorse economico finanziarie necessarie al funzionamento del Master
saranno costituite dalle somme erogate da soggetti esterni e dalle quote di iscrizione al Master;
Considerato che la convenzione decorre dall‟a.a. 2010/2011 ed ha validità di un ciclo didattico
e pertanto sino al termine del corso attivato e che le parti potranno procedere al rinnovo
dell‟accordo, previa adozione di atto formale degli enti firmatari;
Vista la Legge n.168 del 9 maggio 1989;
Visto il D.M. 3.11.1999, n. 509;
Visto il D.M. 22.10.2004 n. 270;
Visto lo Statuto di Ateneo;
Visti il vigente Regolamento per la disciplina dei Corsi di Perfezionamento e altri servizi
integrativi e dei Corsi per Master ed il vigente Regolamento Studenti dell‟Università degli Studi di
Torino;
Visto il vigente Regolamento di Ateneo per l'Amministrazione, la Finanza e la Contabilità;
93

Considerato che la pratica è stata esaminata dalla Commissione Didattica in data 30 novembre
2010;
_________________, delibera di approvare, nel testo sottoriportato, autorizzando il Rettore a
sottoscriverla, la convenzione tra l'Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina e
Chirurgia e l’Associazione Insediamenti Universitari nel Canavese, per il funzionamento del
Master in “Cure palliative e di fine vita”, a.a. 2010/2011;
CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO, FACOLTÀ DI
MEDICINA E CHIRURGIA, E L’ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI
UNIVERSITARI NEL CANAVESE, PER IL FUNZIONAMENTO DEL MASTER IN
“CURE PALLIATIVE E DI FINE VITA”
PREMESSO
- che l‟art. 3 del D.M. 22-10-2004 n. 270, “Modifiche al regolamento recante norme concernenti
l'autonomia didattica degli atenei, approvato con D.M. 3 novembre 1999, n. 509 del Ministro
dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica” prevede che “ (…) in attuazione
dell'articolo 1, comma 15, della legge 14 gennaio 1999, n. 4, le università possono attivare,
disciplinandoli nei regolamenti didattici di ateneo, corsi di perfezionamento scientifico e di alta
formazione permanente e ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea
magistrale, alla conclusione dei quali sono rilasciati i master universitari di primo e di secondo
livello”;
- che con D.R. n. 1832 del 28.04.2010 e successive modifiche e integrazioni, è stato emanato il
“Regolamento per la disciplina dei Corsi di perfezionamento e altri servizi didattici e integrativi
e dei Corsi di Master”;
- che l‟art. 2.9 del citato regolamento, nel testo attualmente vigente, prevede che “I corsi di
master possono essere organizzati anche in forma consorziata, previe convenzioni ed accordi
con soggetti esterni, anche stranieri”;
- che l‟Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina e Chirurgia intende attivare un
Master Universitario di I livello in “Cure Palliative e di fine vita”;
- che l‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese è intenzionata a collaborare a
tale iniziativa formativa;
quanto sopra premesso
TRA
L‟Università degli Studi di Torino, con sede in Torino, Via Verdi n. 8, 10124 Torino – C.F.
80088230018, nella persona del Rettore pro-tempore, prof. Ezio Pelizzetti, nato a Santhià (VC) il 16
febbraio 1944, domiciliato per la carica nella sede dell‟ente e autorizzato alla stipula della presente
con deliberazione del Senato Accademico in data ………………;
E
L‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese - C.F. 97537970010 e Partita IVA
93027750012 con sede in Ivrea, Piazza Vittorio Emanuele, 1, nella persona dell‟Ing. Sergio Primus,
nato a Trieste il 06.06.1949, domiciliata per la carica nella sede dell‟Ente, autorizzato alla stipula
del presente atto.
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:
ART. 1
94

A partire dall‟anno accademico 2010/2011 l‟Università di Torino, Facoltà di Medicina e Chirurgia
ha attivato il Master Universitario di I livello in “Cure palliative e di fine vita”.
ART. 2
1. La programmazione scientifica del corso è di competenza della Facoltà di Medicina e Chirurgia
e del Comitato scientifico del Master.
2. Il personale e le funzioni di segreteria del corso sono assicurati dall‟Associazione per gli
insediamenti nel Canavese che assume gli atti giuridici necessari ad assicurare, su indicazione
del Direttore il miglior svolgimento delle lezioni e delle esercitazioni e provvederà ad adottare
le misure organizzative e materiali necessarie.
3. Tale gestione sarà garantita nel rispetto delle norme e delle procedure stabilite dal Comitato
Scientifico e dal Regolamento del Master.
4. L‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese riceve le somme erogate da
soggetti esterni finalizzate alla copertura finanziaria delle spese necessarie per l‟attivazione ed il
funzionamento del Master. Inoltre raccoglie le quote di iscrizione al Master, come previsto dal
vigente Regolamento Tasse e Contributi dell‟Università di Torino, nella misura annualmente
determinata.
5. Le domande di iscrizione verranno inviate al Comitato Scientifico per l‟espletamento della
graduatoria e del test/colloquio di ammissione.
6. L‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese si impegna a gestire le risorse e le
attività amministrativo-contabili nel rispetto della normativa e dei regolamenti vigenti, in
particolare secondo quanto previsto dall‟art. 2 comma 11 del vigente Regolamento per la
disciplina dei Corsi di Master citato in premessa (attribuzione incarichi di insegnamento)
nonché secondo quanto stabilito dal Comitato Scientifico del Master.
7. Tra le funzioni di segreteria rientrano in particolare la predisposizione del materiale didattico
necessario, la gestione dei docenti e la redazione dell‟orario dell‟attività didattica, il controllo
della frequenza degli ammessi al corso e quant‟altro possa occorrere sotto il profilo tecnicoorganizzativo
alla migliore riuscita del corso stesso.
8. Sarà cura del Direttore trasmettere al Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia
dell‟Università di Torino, alla fine di ogni edizione del Master, una relazione sullo svolgimento
dell‟attività approvata dal Comitato Scientifico.
9. L‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese, che cura la gestione
amministrativo-contabile del Master, ha l‟obbligo di rendicontazione alla Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell‟Università di Torino, secondo quanto previsto dall‟art. 2 comma 9 del citato
Regolamento per la disciplina dei master.
ART. 3
L‟Università di Torino, garantisce la copertura assicurativa per gli infortuni e per la responsabilità
civile verso terzi degli studenti e del proprio personale impegnato nelle attività oggetto della
presente convenzione.
L‟Associazione per gli insediamenti universitari nel Canavese garantisce analoga copertura
assicurativa ai propri dipendenti o collaboratori in genere impegnati nello svolgimento delle
suddette attività.
ART. 4
La presente convenzione ha inizio con il ciclo didattico del Master in Cure Palliative e di fine vita
attivato nel corso dell‟anno 2010/2011, ed ha durata di un ciclo didattico, vale a dire fino al termine
del corso attivato per l‟anno 2010/2011; essa potrà essere rinnovata previa adozione di atto formale
degli enti firmatari.
La presente convenzione può essere disdetta anticipatamente, con lettera raccomandata da inviare 3
mesi prima della scadenza. In caso di risoluzione anticipata sono fatti salvi tutti gli impegni assunti
95

alla data della comunicazione dell‟anticipato recesso.
ART. 5
Per qualsiasi controversia inerente l‟applicazione della presente convenzione è competente il Foro
di Torino.
ART. 6
La presente convenzione è registrata solamente in caso d‟uso, a cura e spese del richiedente.
Le spese di bollo relative alla presente convenzione sono a carico dell‟Associazione per gli
insediamenti universitari.
ART. 7
Per tutto quanto non previsto nella presente convenzione si fa riferimento alla normativa nazionale
in materia di ordinamenti didattici ed alla regolamentazione vigente presso l‟Ateneo di Torino.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 2 - Convenzione tra l’Università degli studi di Torino – Facoltà di Medicina
Veterinaria - l’associazione per gli insediamenti universitari in Provincia di Cuneo, la
Provincia di Cuneo e il Comune di Moretta per il funzionamento delle scuole di
specializzazione in patologia suina ed in ispezione degli alimenti di origine animale – per
l’anno accademico 2009/2010 e per gli a.a. dal 2010/2011 al 2012/2013.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Attività Istituzionali – Direttore Dott.ssa
Adriana Belli)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Richiamata la Convenzione quadro sottoscritta in data 9 gennaio 2009 tra l‟Università di
Torino, la Provincia di Cuneo, i Comuni di Alba, Cuneo, Savigliano, l‟Associazione per gli
insediamenti universitari nella Provincia di Cuneo e l‟ Aso S.Croce – Carle per il funzionamento dei
corsi svolti dall‟Università di Torino nel territorio della Provincia di Cuneo, con scadenza al 30
settembre 2019;
Considerato che la Convenzione quadro prevede la regolamentazione uniforme delle attività
didattiche e di ricerca che l‟Ateneo torinese svolge nel cuneese, anche al fine di stimolare una
collaborazione attiva e proficua con gli Enti interessati agli insediamenti universitari sul territorio;
Considerato che l‟Università degli Studi di Torino - Facoltà di Medicina Veterinaria, tenendo
conto delle esigenze individuate in ambito regionale e sentiti gli enti pubblici interessati ha attivato
in Moretta, provincia di Cuneo, fin dall‟a.a. 1998/99 le Scuole di Specializzazione in patologia
Suina e in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;
Visto che le Scuole di Specializzazione in Patologia Suina e in Ispezione degli Alimenti di
Origine Animale sono comprese nella Convenzione quadro fra i corsi svolti nella provincia di
96

Cuneo, allegato n. 3, le attività di ricerca sono riportate nell‟allegato n. 4 e che sono state rilevate le
spese sostenute per il funzionamento delle scuole medesime, allegato n. 2;
Considerata la necessità di regolamentare con apposita convenzione i reciproci impegni per il
funzionamento delle suddette Scuole di Specializzazione, coerentemente con quanto previsto dalla
Convenzione quadro;
Considerato che la Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale
svolge attività di didattica e di ricerca, in particolare sull‟ispezione, controllo e tecnologia delle
derrate alimentari di origine animale;
Considerato che la Scuola di Specializzazione in patologia Suina annessa al Dipartimento di
Patologia Animale, svolge attività didattica nell‟ambito delle Scienze Veterinarie applicate
all‟allevamento alimentare, genetica, patologia, qualità tecnologica della carne;
Visto che per lo svolgimento delle lezioni teoriche e pratiche delle materie di specializzazione
si rende indispensabile disporre di adeguate strutture e di risorse provviste di competenze
professionali;
Visto che l'Associazione per gli Insediamenti Universitari in Provincia di Cuneo, la Provincia
di Cuneo ed il Comune di Moretta sono in grado di mettere a disposizione della Facoltà di Medicina
Veterinaria le strutture ed i mezzi da quest'ultima ritenuti idonei per l'espletamento delle attività
delle due Scuole di Specializzazione;
Considerato che gli Enti locali si impegnano a mettere a disposizione aule debitamente
attrezzate nonché un locale da adibire a segreteria amministrativa, provvedendo altresì ad assumere
a proprio carico le spese relative al riscaldamento, pulizia, luce, acqua;
Visto che gli Enti locali si impegnano inoltre ad assumere a proprio carico gli oneri finanziari
per i servizi di segreteria amministrativa, le spese di docenza, per le ricerche, conferenze e seminari,
per un importo complessivo massimo di €. 118.000,00 per l‟anno accademico 2009/2010, così
ripartito :
- per il servizio di Segreteria operativa delle due Scuole di Specializzazione, nella misura
massima di €. 18.000,00;
- per spese di docenza, ricerche, conferenze e seminari, nella misura massima di €.
60.000,00 per la Scuola di Specializzazione in Patologia Suina e di €. 40.000,00 per la
Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale.
Visto che la Facoltà di Medicina Veterinaria, in data 18 dicembre 2009, la Provincia di Cuneo,
in data 23/11/2009, il Comune di Moretta, in data 30/11/2009 e l‟Associazione Insediamenti
Universitari in provincia di Cuneo in data 11/12/2009 hanno approvato il testo della Convenzione
sotto riportato, con validità per l‟ anno accademico 2009/2010;
Considerato che successivamente gli Enti locali interessati e la Facoltà di Medicina Veterinaria,
di comune accordo, hanno ritenuto di prorogare i termini di validità della suddetta convenzione,
approvando il medesimo testo convenzionale, con validità triennale a far tempo dall‟inizio
dell‟anno accademico 2010/2011 e fino al termine dell‟anno accademico 2012/2013;
Considerato che la Facoltà di Medicina Veterinaria in data 25 maggio 2010, il Comune di
Moretta in data 12 luglio 2010, la Giunta provinciale in data 18/05/2010 e l‟Associazione
97

insediamenti universitari in provincia di Cuneo in data 16/06/2010 hanno approvato il testo della
Convenzione con validità triennale a far tempo dall‟a.a. 2010/2011;
Visto che gli Enti locali si impegnano ad assumere a proprio carico gli oneri finanziari per i
servizi di segreteria amministrativa, le spese di docenza, per le ricerche, conferenze e seminari, per
un importo complessivo massimo di €. 354.000,00, per gli anni accademici 2010/2011 – 2011/2012
e 2012/2013, pari ad un importo massimo annuo di €. 118.000,00 così ripartito :
- per il servizio di Segreteria operativa delle due Scuole di Specializzazione, nella misura
massima di €. 18.000,00;
- per spese di docenza, ricerche, conferenze e seminari, nella misura massima di €.
60.000,00 per la Scuola di Specializzazione in Patologia Suina e di €. 40.000,00 per la
Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale.
Visto che gli Enti locali provvedono direttamente al servizio di segreteria amministrativa e di
gestione dei locali messi a disposizione delle Scuole di Specializzazione;
Considerato che il contributo annuo per il funzionamento delle Scuole di Specializzazione in
Patologia Suina e in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale, pari a complessivi € 100.000,00
sarà corrisposto direttamente al Centro di Gestione della Facoltà di Medicina Veterinaria;
Considerato che gli insegnamenti sono attribuiti ai sensi della normativa universitaria vigente,
con una spesa annuale massima stimata come da tabella di previsione sotto riportata:
SCUOLA SPECIALIZZAZIONE IN PATOLOGIA
SUINA
AFFIDAMENTI E
SUPPLENZE AI
DOCENTI
UNIVERSITARI
€. 16.000,00
DOCENTI A
CONTRATTO
€. 27.000,00
SEMINARI €. 17.000,00
TOTALE 60.000,00
SCUOLA SPECIALIZZAZIONE IN ISPEZIONE
DEGLI ALIMENTI
AFFIDAMENTI E
SUPPLENZE AI
DOCENTI
UNIVERSITARI €.
€. 20.000,00
DOCENTI A
CONTRATTO
€. 15.000,00
SEMINARI €. 5.000,00
TOTALE 40.000,00
Sentita la Commissione Didattica riunitasi in data
Visti gli artt. 27 e 92 del D.P.R. 11.07.1980, n. 382, che attribuiscono alle Università la facoltà
di stipulare convenzioni con enti pubblici e privati, allo scopo di avvalersi di attrezzature e servizi
logistici extrauniversitari per lo svolgimento di attività didattiche integrative di quelle universitarie,
98

finalizzate al completamento della formazione accademica e professionale, nonché di sperimentare
nuove modalità didattiche rivolte a rendere più proficuo l‟insegnamento;
Vista la legge 9.5.1989 n. 168;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino emanato con D.R. n. 54 del 8 febbraio
1999 e s.m.i.;
Visto il Regolamento di Ateneo per l‟Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con
D.R. n. 348 del 7.05.04 e s.m.i;
Valutato ogni opportuno elemento;
_____________,delibera di:
approvare nel testo sotto riportato, la Convenzione tra l'Università degli Studi di Torino,
Facoltà di Medicina Veterinaria, l’Associazione per gli insediamenti universitari in
provincia di Cuneo, la Provincia di Cuneo e il Comune di Moretta per il funzionamento
delle Scuole di specializzazione in Patologia suina ed in Ispezione degli alimenti di origine
animale per l’a.a. 2009/2010;
approvare nel testo sotto riportato, la Convenzione tra l'Università degli Studi di Torino,
Facoltà di Medicina Veterinaria, l’Associazione per gli insediamenti universitari in
provincia di Cuneo, la Provincia di Cuneo e il Comune di Moretta per il funzionamento
delle Scuole di specializzazione in Patologia suina ed in Ispezione degli alimenti di origine
animale per gli anni accademici 2010/2011, 2011/2012 e 2012/2013.
***
CONVENZIONE TRA L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TORINO, FACOLTA’ DI
MEDICINA VETERINARIA, L’ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI
UNIVERSITARI IN PROVINCIA DI CUNEO, LA PROVINCIA DI CUNEO E IL
COMUNE DI MORETTA PER IL FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE DI
SPECIALIZZAZIONE IN PATOLOGIA SUINA ED IN ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI
ORIGINE ANIMALE.
PREMESSO
- che gli artt. 27 e 92 del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 382 attribuiscono alle Università la facoltà di
stipulare convenzioni con enti pubblici e privati allo scopo di avvalersi di attrezzature e servizi
logistici extrauniversitari per lo svolgimento di attività didattiche integrative di quelle
universitarie, finalizzate al completamento della formazione accademica e professionale, nonché
di sperimentare nuove modalità didattiche rivolte a rendere più proficuo l'insegnamento;
- che gli artt. 25 - penultimo comma del D.P.R. 382/80 e 12 - ultimo comma della legge 341/90
prevedono la possibilità di attribuire le funzioni di professore a contratto ad esperti appartenenti
agli enti pubblici convenzionati ai sensi dell'art. 27 D.P.R. 382/80;
- che ai fini della frequenza e delle attività pratiche delle Scuole di specializzazione post-lauream
è riconosciuta utile attività svolta dagli specializzandi in strutture attinenti alla specializzazione
(art. 12, comma 4° D.P.R. 162/82);
99

- che la Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale svolge attività
didattica e di ricerca in particolare sull‟ispezione, controllo e tecnologia delle derrate alimentari
di origine animale;
- che la Scuola di Specializzazione in la Scuola di Specializzazione in Patologia Suina annessa al
Dipartimento di Patologia Animale svolge attività didattica nell‟ambito delle Scienze
Veterinarie applicate all‟allevamento alimentare, genetica, patologia, qualità tecnologica della
carne ecc;
- che per lo svolgimento delle lezioni teoriche e pratiche delle materie di specializzazione si rende
necessaria una sede idonea;
CONSIDERATO
- che per il funzionamento delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in
Ispezione degli Alimenti di Origine Animale si rende indispensabile disporre di strutture
adeguate e di personale provvisto delle competenze professionali necessarie per l‟espletamento
dei corsi a contenuto tecnico pratico;
- che l‟Università degli Studi di Torino, anche in relazione alle esigenze individuate in ambito
regionale e sentiti gli enti pubblici interessati ha attivato in Moretta a partire dall‟a.a. 1998/99 le
due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione degli Alimenti di Origine
Animale;
- che l'Associazione per gli Insediamenti Universitari in Provincia di Cuneo, la Provincia di
Cuneo ed il Comune di Moretta sono in grado di mettere a disposizione della Facoltà di
Medicina Veterinaria le strutture ed i mezzi da quest'ultima ritenuti idonei per l'espletamento
delle attività di cui sopra;
VISTA
La proposta del Consiglio di Facoltà di Medicina Veterinaria formulata nella seduta del …………
TRA
L‟UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO – C.F. 80088230018, rappresentata dal Rettore protempore
prof. Ezio Pelizzetti, nato a Santhià (VC) il 16/02/1944 e per la carica domiciliato a Torino
in Via Verdi n. 8, autorizzato alla stipula del presente atto con deliberazione del Senato Accademico
in data …………..;
la PROVINCIA DI CUNEO, successivamente indicata come Ente locale, – (cod. fisc.
00447820044) legalmente rappresentata dal Presidente Pro-tempore Sig.ra Gianna Gancia, nata a
Bra il 31/12/1972 per la carica domiciliato in Cuneo, Corso Nizza n. 21, autorizzato alla stipula del
presente atto con Deliberazione del Consiglio Provinciale n 36.del 23/11/2009;
il COMUNE DI MORETTA successivamente indicato come Ente locale, – (cod. fisc.
85001650044) legalmente rappresentato dal Sindaco Pro-tempore Avv. Sergio Banchio, nato a
Cuneo il 22/05/1968 e domiciliato per la carica in Moretta, Piazza Umberto I n. 1, autorizzato alla
stipula del presente atto con Deliberazione del Consiglio Comunale n 53 del 30/11/2009;
l‟ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI UNIVERSITARI IN PROVINCIA DI CUNEO,
successivamente indicato come Associazione, – (cod. fisc. 96046240048) legalmente rappresentata
100

dal Presidente Pro-tempore Sig. Gianfranco Dogliani, nato a Cuneo il 16/02/1960, domiciliato per la
carica in Cuneo, autorizzato alla stipula del presente atto con deliberazione del Consiglio di
Amministrazione al punto 3 O.d.G. del 11/12/2009
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
Ai fini dello svolgimento delle 2000 ore complessivamente previste per le attività tecnico pratiche
delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione degli Alimenti di Origine
Animale, il Comune di Moretta si impegna a mettere a disposizione aule debitamente attrezzate site
nel Fabbricato del Santuario di Moretta nonché un locale da adibire a segreteria amministrativa,
provvedendo altresì ad assumere a proprio carico le spese relative al riscaldamento, pulizia, luce,
acqua.
La Provincia di Cuneo si accolla l‟onere finanziario del servizio di segreteria amministrativa, delle
spese di docenza, ricerche, conferenze e seminari nei limiti di spesa e con le modalità disciplinate
dal successivo art.2.
Per ciascun anno accademico le modalità di svolgimento delle attività pratiche ed il calendario delle
stesse sono stabilite dai competenti Organi Accademici, nel rispetto della normativa vigente e
tenuto conto delle esigenze di coordinamento con le attività specifiche delle strutture ospitanti.
Art. 2
L'Associazione si accolla, in qualità di Ente coordinatore degli Insediamenti Universitari nel
territorio della Provincia di Cuneo, l‟onere finanziario derivante dalle spese poste dall‟art. 1
direttamente a carico della Provincia, per le quali ne otterrà il completo rimborso, con osservanza
del limite massimo di spesa complessivamente finanziabile dalla Provincia di Cuneo per la gestione
delle due Scuole di Specializzazione, che, relativamente all‟a.a. 2009/2010, ammonta a complessivi
€ 118.000,00, così ripartiti:
- servizio di segreteria delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione
degli Alimenti, a.a. 2009/10, nella misura massima di € 18.000,00;
- spese relative alla docenza, ricerche, conferenze e seminari, nella misura massima, per l‟a.a.
2009/10, di € 60.000,00 per ciò che concerne i corsi attivati dalla Scuola di Specializzazione in
Patologia Suina e nella misura massima di € 40.000,00 per quelli attivati dalla Scuola di
Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale.
Il suddetto limite massimo di finanziamento erogabile dalla Provincia di Cuneo, ammontante a
complessivi € 118.000,00, è posto, per € 98.000,00 a carico del Settore Decentramento
Universitario e per € 20.000,00 a carico del Settore Agricoltura, intervento, quest‟ultimo, rientrante
nell‟ambito delle misure adottate dal Piano Operativo Provinciale.
La Facoltà di Medicina Veterinaria si impegna ad assumere a proprio carico le spese relative al
fotocopiatore, fax e telefono, inoltre si impegna a trasmettere annualmente all‟Associazione:
- entro e non oltre il 31 dicembre, una propria previsione di spesa inerente la gestione in corso
delle due Scuole di Specializzazione;
101

- entro e non oltre il 28 febbraio, apposita rendicontazione delle spese sostenute nel corso
dell‟anno accademico precedente.
Art. 3
L‟organizzazione e la responsabilità dei corsi è di competenza del Consiglio di Facoltà di Medicina
Veterinaria.
Art. 4
L'Università si impegna ad organizzare ed a svolgere le proprie attività didattiche e scientifiche nel
pieno rispetto delle attività dell‟Istituto Lattiero-Caseario di Moretta.
L‟Università si dichiara disponibile a fornire, con modalità e forme da concordare, la collaborazione
che venisse richiesta per la realizzazione di iniziative a carattere didattico, scientifico e culturale
promessa dalla Provincia di Cuneo, dall‟Associazione e dal Comune di Moretta.
Art. 5
L‟Università si impegna a tenere indenne la Provincia di Cuneo, l‟Associazione ed il Comune di
Moretta da qualunque responsabilità relativa agli specializzandi ed ai docenti universitari impegnati
nella attività didattiche e scientifiche di cui agli articoli precedenti. In particolare l‟Università
garantisce la copertura assicurativa per gli infortuni e malattie contratte a causa dello svolgimento
del tirocinio pratico-applicativo, nonché per responsabilità civile nei confronti degli specializzandi
nell‟ambito delle attività svolte in virtù della presente convenzione.
Art. 6
Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dalla
presente attività e, nel caso in cui non sia possibile raggiungere un accordo, di risolvere, ove
consentito dalla legge, ogni eventuale vertenza mediante arbitrato rituale secondo il Regolamento
della Camera Arbitrale del Piemonte. L‟arbitrato si svolgerà secondo la procedura di arbitrato
ordinario di diritto o di arbitrato rapido di equità a seconda del valore, così come determinato ai
sensi del Regolamento.
Art. 7
La presente convenzione decorre dall‟anno accademico 2009/2010, ha una durata di un anno
accademico, con effetti che cessano di avere efficacia il 30 settembre 2010, salvo rinnovo
sottoscritto dalle parti contraenti almeno tre mesi prima della scadenza.
Art. 8
La presente convenzione sarà registrata solamente in caso d‟uso a cura e spese del richiedente.
Data
Firme
***
CONVENZIONE TRA L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO, FACOLTÀ DI
MEDICINA VETERINARIA, L’ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI
UNIVERSITARI IN PROVINCIA DI CUNEO, LA PROVINCIA DI CUNEO E IL
102

COMUNE DI MORETTA PER IL FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE DI
SPECIALIZZAZIONE IN PATOLOGIA SUINA ED IN ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI
ORIGINE ANIMALE ANNI ACCADEMICI 2010/2011, 2011/2012 E 2012/2013.
PREMESSO
- che gli artt. 27 e 92 del D.P.R. 11 luglio 1980 n. 382 attribuiscono alle Università la facoltà di
stipulare convenzioni con enti pubblici e privati allo scopo di avvalersi di attrezzature e servizi
logistici extrauniversitari per lo svolgimento di attività didattiche integrative di quelle universitarie,
finalizzate al completamento della formazione accademica e professionale, nonché di sperimentare
nuove modalità didattiche rivolte a rendere più proficuo l'insegnamento;
- che gli artt. 25 - penultimo comma del D.P.R. 382/80 e 12 - ultimo comma della legge 341/90
prevedono la possibilità di attribuire le funzioni di professore a contratto ad esperti appartenenti agli
enti pubblici convenzionati ai sensi dell'art. 27 D.P.R. 382/80;
- che ai fini della frequenza e delle attività pratiche delle Scuole di specializzazione post-lauream
è riconosciuta utile attività svolta dagli specializzandi in strutture attinenti alla specializzazione (art.
12, comma 4° D.P.R. 162/82);
- che la Scuola di Specializzazione in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale svolge attività
didattica e di ricerca in particolare sull‟ispezione, controllo e tecnologia delle derrate alimentari di
origine animale;
- che la Scuola di Specializzazione in la Scuola di Specializzazione in Patologia Suina annessa al
Dipartimento di Patologia Animale svolge attività didattica nell‟ambito delle Scienze Veterinarie
applicate all‟allevamento alimentare, genetica, patologia, qualità tecnologica della carne ecc;
- che per lo svolgimento delle lezioni teoriche e pratiche delle materie di specializzazione si rende
necessaria una sede idonea;
CONSIDERATO
- che per il funzionamento delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in
Ispezione degli Alimenti di Origine Animale si rende indispensabile disporre di strutture adeguate e
di personale provvisto delle competenze professionali necessarie per l‟espletamento dei corsi a
contenuto tecnico pratico;
- che l‟Università degli Studi di Torino, anche in relazione alle esigenze individuate in ambito
regionale e sentiti gli enti pubblici interessati ha attivato in Moretta a partire dall‟a.a. 1998/99 le due
Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale;
- che l'Associazione per gli Insediamenti Universitari in Provincia di Cuneo, la Provincia di
Cuneo ed il Comune di Moretta sono in grado di mettere a disposizione della Facoltà di Medicina
Veterinaria le strutture ed i mezzi da quest'ultima ritenuti idonei per l'espletamento delle attività di
cui sopra;
VISTA
La proposta del Consiglio di Facoltà di Medicina Veterinaria formulata nella seduta del …………
103

TRA
L‟UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO – C.F. 80088230018, rappresentata dal Rettore protempore
prof. Ezio Pelizzetti, nato a Santhià (VC) il 16/02/1944 e per la carica domiciliato a Torino
in Via Verdi n. 8, autorizzato alla stipula del presente atto con deliberazione del Senato Accademico
in data …………..;
la PROVINCIA DI CUNEO, successivamente indicata come Ente locale, – (cod. fisc.
00447820044) legalmente rappresentata dal Presidente Pro-tempore Sig.ra Gianna Gancia, nata a
Bra il 31/12/1972 per la carica domiciliato in Cuneo, Corso Nizza n. 21, autorizzato alla stipula del
presente atto con Deliberazione del Consiglio Provinciale n…..del ………… ;
il COMUNE DI MORETTA successivamente indicato come Ente locale, – (cod. fisc.
85001650044) legalmente rappresentato dal Sindaco Pro-tempore Avv. Sergio Banchio, nato a
………..il ………….e domiciliato per la carica in Moretta, Piazza Umberto I n. 1, autorizzato alla
stipula del presente atto con Deliberazione del Consiglio Comunale n…..del ………… ;
l‟ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI UNIVERSITARI IN PROVINCIA DI CUNEO,
successivamente indicato come Associazione, – (cod. fisc. 96046240048) legalmente rappresentata
dal Presidente Pro-tempore Sig. Gianfranco Dogliani, nato a Cuneo il 16/02/1960, domiciliato per la
carica in Cuneo, autorizzato alla stipula del presente atto con deliberazione del Consiglio di
Amministrazione n….del…………
SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE
Art. 1
Ai fini dello svolgimento delle 2000 ore complessivamente previste per le attività tecnico pratiche
delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione degli Alimenti di Origine
Animale, il Comune di Moretta si impegna a mettere a disposizione aule debitamente attrezzate site
nel Fabbricato del Santuario di Moretta nonché un locale da adibire a segreteria amministrativa,
provvedendo altresì ad assumere a proprio carico le spese relative al riscaldamento, pulizia, luce,
acqua.
La Provincia di Cuneo si accolla l‟onere finanziario del servizio di segreteria amministrativa, delle
spese di docenza, ricerche, conferenze e seminari nei limiti di spesa e con le modalità disciplinate
dal successivo art.2.
Per ciascun anno accademico le modalità di svolgimento delle attività pratiche ed il calendario delle
stesse sono stabilite dai competenti Organi Accademici, nel rispetto della normativa vigente e
tenuto conto delle esigenze di coordinamento con le attività specifiche delle strutture ospitanti.
Art. 2
L'Associazione si accolla, in qualità di Ente coordinatore degli Insediamenti Universitari nel
territorio della Provincia di Cuneo, l‟onere finanziario derivante dalle spese poste dall‟art. 1
direttamente a carico della Provincia, per le quali ne otterrà il completo rimborso, con osservanza
del limite massimo di spesa complessivamente finanziabile dalla Provincia di Cuneo per la gestione
delle due Scuole di Specializzazione, che, a partire dall‟a.a. 2010/2011, ammonta, per ciascun anno
accademico, ad annuali € 118.000,00, così ripartiti:
- servizio di segreteria delle due Scuole di Specializzazione in Patologia Suina ed in Ispezione
degli Alimenti, nella misura massima di € 18.000,00,
104

- spese relative alla docenza, ricerche, conferenze e seminari, nella misura massima di €
60.000,00 per ciò che concerne i corsi attivati dalla Scuola di Specializzazione in Patologia Suina e
nella misura massima di € 40.000,00 per quelli attivati dalla Scuola di Specializzazione in Ispezione
degli Alimenti di Origine Animale.
La Facoltà di Medicina Veterinaria si impegna ad assumere a proprio carico le spese relative al
fotocopiatore, fax e telefono, inoltre si impegna a trasmettere annualmente all‟Associazione:
- entro e non oltre il 31 dicembre, una propria previsione di spesa inerente la gestione in corso
delle due Scuole di Specializzazione,
- entro e non oltre il 28 febbraio, apposita rendicontazione delle spese sostenute nel corso
dell‟anno accademico precedente.
Art. 3
L‟organizzazione e la responsabilità dei corsi è di competenza del Consiglio di Facoltà di Medicina
Veterinaria.
Art. 4
L'Università si impegna ad organizzare ed a svolgere le proprie attività didattiche e scientifiche nel
pieno rispetto delle attività dell‟Istituto Lattiero-Caseario di Moretta.
L‟Università si dichiara disponibile a fornire, con modalità e forme da concordare, la collaborazione
che venisse richiesta per la realizzazione di iniziative a carattere didattico, scientifico e culturale
promessa dalla Provincia di Cuneo, dall‟Associazione e dal Comune di Moretta.
Art. 5
L‟Università si impegna a tenere indenne la Provincia di Cuneo, l‟Associazione ed il Comune di
Moretta da qualunque responsabilità relativa agli specializzandi ed ai docenti universitari impegnati
nella attività didattiche e scientifiche di cui agli articoli precedenti. In particolare l‟Università
garantisce la copertura assicurativa per gli infortuni e malattie contratte a causa dello svolgimento
del tirocinio pratico-applicativo, nonché per responsabilità civile nei confronti degli specializzandi
nell‟ambito delle attività svolte in virtù della presente convenzione.
Art. 6
Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dalla
presente attività e, nel caso in cui non sia possibile raggiungere un accordo, di risolvere, ove
consentito dalla legge, ogni eventuale vertenza mediante arbitrato rituale secondo il Regolamento
della Camera Arbitrale del Piemonte. L‟arbitrato si svolgerà secondo la procedura di arbitrato
ordinario di diritto o di arbitrato rapido di equità a seconda del valore, così come determinato ai
sensi del Regolamento.
Art. 7
La presente convenzione decorre dall‟anno accademico 2010/2011, ha una durata di tre anni
accademici, con effetti che cessano di avere efficacia il 30 settembre 2013, salvo rinnovo
sottoscritto dalle parti contraenti almeno tre mesi prima della scadenza.
105

Art. 8
La presente convenzione sarà registrata solamente in caso d‟uso a cura e spese del richiedente.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 3 – adesione dell’Università degli Studi di Torino al Centro
Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e Ambiente - CIMAB (di
seguito “Centro CIMAB”).
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Attività Istituzionali – Direttore Dott.ssa
Adriana Belli)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Tenuto conto che la proposta di adesione dell‟Università degli Studi di Torino al Centro
Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e Ambiente - CIMAB è stata
avanzata dal Prof. Ezio Venturino del Dipartimento di Matematica “Giuseppe Peano” nella riunione
del Consiglio di Dipartimento del 18.03.2010;
Considerato che il Centro Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e
Ambiente - CIMAB è stato costituito tramite la sottoscrizione di una Convenzione Istitutiva tra le
Università di Urbino, Firenze, Napoli “Federico II” e Milano in data 27.02.1997;
Considerato che la suddetta Convenzione è stata modificata in data 22.06.2007;
Vista la Convenzione del Centro Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia,
Medicina e Ambiente - CIMAB attualmente in vigore;
Rilevato che il Centro in oggetto si propone di:
promuovere, sostenere e coordinare ricerche nei settori della Matematica Applicata a
Biologia, Medicina e Ambiente;
di stimolare iniziative di collaborazione scientifica interdisciplinare;
di fornire un sostegno scientifico finalizzato agli enti pubblici e privati che operano nel
settore;
di favorire lo scambio di informazioni e materiali tra i ricercatori dei settori anche nel
quadro di collaborazione con altri Istituti o Dipartimenti Universitari e con organismi di
ricerca nazionali e internazionali;
di promuovere e favorire, mediante la predetta attività ed anche nell‟ambito di convenzioni,
la formazione e l‟aggiornamento di ricercatori e tecnici altamente qualificati;
di promuovere iniziative di divulgazione scientifica, congressi, simposi e collaborazioni di
ricerca, attività di ricerca e sviluppo;
106

Tenuto conto della comunicazione mail del 14.07.2010 con cui la Prof.ssa Laura Sacerdote,
esperta nel campo scientifico in cui opera il Centro, ha trasmesso la relazione sull‟attività scientifica
svolta dal Centro CIMAB nel periodo 2008-2010 ed un resoconto delle motivazioni che giustificano
l‟adesione dell‟Ateneo torinese al suddetto Centro;
Considerato che le applicazioni della Matematica alla Biologia, Medicina e Ambiente sono
temi di ricerca in cui opera un numero elevatissimo di scienziati a livello mondiale e che
l‟Università degli Studi di Torino ha mostrato una notevole sensibilità per lo sviluppo delle ricerche
di carattere interdisciplinare;
Rilevato che numerosi docenti torinesi esperti nei campi di ricerca sopra indicati sono attivi ed
inseriti a livello internazionale, anche attraverso la partecipazione a molteplici comitati
organizzativi scientifici di convegni internazionali, quali ad esempio la Conferenza europea
dell‟ESMTB (European Society Mathematical Biology), e che invece nel contesto nazionale, spesso
agiscono isolati;
Tenuto conto di quanto precedentemente precisato, l‟adesione dell‟Università degli Studi di
Torino al Centro CIMAB è motivata dalla necessità di portare a conoscenza nel contesto nazionale
e internazionale, le attività di studio e di ricerca svolte in ambito torinese, al fine di favorire una
maggiore visibilità nazionale ed internazionale del medesimo Ateneo;
Considerato che la suddetta finalità può quindi essere raggiunta tramite il rafforzamento della
collaborazione tra le Università italiane afferenti al Centro, usufruendo di una più elevata possibilità
di partecipare ai bandi europei sulle tematiche di tipo biomatematico o di matematica applicata allo
studio dell‟ambiente e a bandi per finanziamenti nazionali su tematiche ovunque riconosciute di
notevole importanza;
Considerato che attualmente il Centro Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia,
Medicina e Ambiente - CIMAB ha sede, ai soli fini organizzativi ed amministrativi, presso
l‟Università degli Studi di Urbino;
Rilevato che la Convenzione Istitutiva del Centro Interuniversitario di Matematica Applicata a
Biologia, Medicina e Ambiente - CIMAB ha la durata di tre anni ed è rinnovabile tacitamente di tre
anni in tre anni;
Tenuto conto che la Convenzione istitutiva del Centro in oggetto, prevede i seguenti organi:
- il Consiglio Scientifico;
- il Direttore;
- i responsabili di ciascuna Unità Operativa;
Considerato che l‟Art. 5 (Il Consiglio Scientifico) della Convenzione Istitutiva vigente del
Centro prevede che “Il Consiglio Scientifico è costituito dai Responsabili delle Unità Operative,
uno per ciascuna Unità Operativa, proposto dal personale dell’Unità stessa e nominato dal Rettore
dell’Università di appartenenza. Il Consiglio Scientifico dura in carica tre anni ed i suoi
componenti sono confermabili alla scadenza del mandato.”;
Tenuto conto che l‟Art. 6 (Il Direttore) della suddetta Convenzione prevede che “Il Direttore,
nominato dal Rettore dell’Università di appartenenza, è eletto dal Consiglio Scientifico tra i
professori di ruolo di 1^ fascia facenti parte del Consiglio stesso. In caso di assenza o impedimento
dei docenti di 1^ fascia, può essere eletto tra i docenti di 2^ fascia. Dura in carica tre anni. Egli
esplica il suo compito a titolo completamente gratuito e svolge le seguenti funzioni: a) rappresenta
107

il Centro nei limiti delle norme vigenti; b) sottopone al Consiglio Scientifico per l’esame e
l’approvazione del piano finanziario e il rendiconto finale; c) presenta annualmente al Consiglio
Scientifico la relazione sull’attività svolta; sovrintende al funzionamento generale del Centro ed
esercita tutte le attribuzioni che comunque interessano il centro.”;
Rilevato che l‟Art. 7 (Responsabili di Unità Operative) della Convenzione Istitutiva del Centro
in oggetto prevede che “A ciascuna Unità Operativa deve essere preposto un Responsabile, eletto
dal personale dell’Unità stessa. Il Responsabile di Unità Operativa cura lo svolgimento delle
attività nell’ambito dei programmi e delle direttive degli Organi del Centro e ne riferisce al
Consiglio Scientifico.”;
Tenuto conto che ai sensi dell‟Art. 8 (Finanziamenti) della Convenzione istitutiva del Centro in
oggetto, “Il Centro opera con i finanziamenti provenienti da:
Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;
Ministero della Pubblica Istruzione
Enti di ricerca e organi di carattere sopranazionale o comunitario mediante apposite
convenzioni nazionali ed internazionali;
Piani di settore e/o fondi pubblici di ricerca finalizzata;
Regioni ed altri Enti pubblici o privati, o fondazioni.
I fondi provenienti dai finanziamenti sopra descritti e destinati direttamente al Centro saranno
gestiti dalla sede amministrativa. I fondi provenienti dai finanziamenti di cui sopra espressamente
finalizzati alle attività del Centro attribuiti alle singole Unità di ricerca saranno assegnati ai
destinatari con gestione nelle singole sedi di appartenenza. Le attrezzature acquistate con
deliberazione del Consiglio Scientifico verranno destinate alle singole Unità, con l’obbligo di
inventario su apposito registro intestato al Centro e dovranno essere utilizzate all’interno
dell’Unità Operativa. In caso di cessazione del Centro, tali attrezzature entreranno in proprietà
delle sedi di appartenenza delle Unità e eventuali fondi residui del Centro saranno ripartiti in parti
uguali tra le sedi convenzionate.”;
Vista la Deliberazione del 18.03.2010 con cui il Consiglio del Dipartimento di Matematica
“Giuseppe Peano” ha approvato la richiesta di adesione al Centro in oggetto ed ha indicato il Prof.
Ezio Venturini quale rappresentante dell‟Università degli Studi di Torino del Consiglio Scientifico
del Centro CIMAB;
Considerato che nella suddetta Deliberazione è stato evidenziato che l‟adesione al Centro in
oggetto non comporta alcun onere finanziario a carico del Bilancio centrale dell‟Ateneo torinese e
del Dipartimento medesimo;
Valutati l‟interesse e l‟opportunità per l‟Università degli Studi di Torino di aderire al Centro
Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e Ambiente - CIMAB;
Sentito il parere espresso dalla Commissione Ricerca Scientifica del Senato Accademico del
_______________________;
Vista la L. 09.05.1989 n. 168;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino emanato con D.R. n. 54 del 8.02.1999 e
s.m.i., ed in particolare gli Artt. 11, 29 e 59 ;
Visto il Regolamento per l‟Amministrazione, la Finanza e la Contabilità emanato con D.R. n.
348 del 07.05.2004 e s.m.i.;
108

Valutato ogni opportuno elemento;
__________________, delibera di:
- autorizzare l’adesione dell’Università degli Studi di Torino al Centro Interuniversitario
di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e Ambiente - CIMAB;
- accettare il testo della Convenzione Istitutiva di seguito riportato, autorizzando il
Magnifico Rettore a sottoscrivere l’atto aggiuntivo conseguente;
CONVENZIONE ISTITUTIVA DEL
CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI MATEMATICA APPLICATA A BIOLOGIA,
MEDICINA E AMBIENTE (CIMAB)
Art. 1
E‟ istituito il Centro di Ricerca Interuniversitario di Matematica Applicata a Biologia, Medicina e
Ambiente (CIMAB). Il Centro è regolato dai seguenti articoli da ritenersi nella loro interezza quale
statuto del Centro stesso.
Art. 2 Attività del Centro.
Il Centro si propone:
a) di promuovere, sostenere e coordinare ricerche di Matematica Applicata a Biologia,
Medicina e Ambiente;
b) di stimolare iniziative di collaborazione scientifica interdisciplinare;
c) di fornire un sostegno scientifico finalizzato agli enti pubblici e privati che operano nel
settore;
d) di favorire lo scambio di informazioni e materiali tra i ricercatori dei settori, anche nel
quadro di collaborazione con altri Istituti o Dipartimenti Universitari e con organismi di
ricerca nazionali e internazionali;
e) di promuovere e favorire, mediante l‟attività di cui sopra ed anche nell‟ambito di
convenzioni, la formazione e l‟aggiornamento di ricercatori e tecnici altamente qualificati;
f) di promuovere iniziative di divulgazione scientifica, congressi, simposi e collaborazioni di
ricerca, attività di ricerca e sviluppo.
Art. 3 Sede e funzionamento del Centro.
Il Centro ha sede, ai fini amministrativi e organizzativi, presso l‟Università degli Studi o Politecnico
cui afferisce il Professore nominato Direttore del Centro. Per le modalità di gestione amministrativa
e contabile si applicano le norme del regolamento amministrativo e contabile in vigore presso la
Università degli Studi o Politecnico sede amministrativa del Centro. Le attività del Centro sono
svolte presso le sedi delle Università e Politecnici che contraggono questa convenzione e presso
altre eventuali sedi a disposizione per le attività del Centro, anche in collaborazione con altri Enti.
Esso si articola in Unità Operative di ricerca presso le sedi universitarie convenzionate.
Art. 4 Organi del Centro.
109

Organi del Centro sono:
Il Consiglio Scientifico;
Il Direttore;
I Responsabili di ciascuna Unità Operativa.
Art. 5 Il Consiglio Scientifico.
Il Consiglio Scientifico è costituito dai Responsabili delle Unità Operative, uno per ciascuna Unità
Operativa, proposto dal personale dell‟Unità stessa e nominato dal rettore dell‟Università di
appartenenza. Il Consiglio Scientifico dura in carica tre anni ed i suoi componenti sono
confermabili alla scadenza del mandato. All‟inizio di ciascun mandato, il Consiglio Scientifico
nomina al suo interno un Presidente, distinto dal Direttore. Il Presidente resta in carica per tutto il
mandato del Consiglio stesso e provvede alla convocazione del Consiglio Scientifico in conformità
alle norme più avanti esposte nel presente articolo. Il Presidente presiede le sedute del Consiglio
Scientifico e si fa carico che venga redatto il verbale di ciascuna seduta.
Il Consiglio Scientifico elegge, tra i professori di ruolo di 1^ fascia facenti parte del Consiglio
stesso, il Direttore del Centro. In caso di assenza o impedimento dei docenti di 1^ fascia, può essere
eletto tra i docenti di 2^ fascia. Il Consiglio all‟unanimità può cooptare con voto consultivo un
rappresentante di ogni organismo pubblico o privato italiano o straniero che stipuli convenzioni,
limitatamente al periodo di durata della convenzione medesima.
Il Consiglio Scientifico:
a) Individua le linee della attività del Centro, ne definisce la traduzione in appositi programmi
di ricerca e propone il piano finanziario annuale riferito alla attività del Centro ed il relativo
rendiconto finale;
b) Approva la relazione annuale predisposta dal Direttore;
c) Delibera sulle questioni riguardanti la amministrazione dei fondi del Centro;
d) Delibera sulle forme di collaborazione e convenzioni con altri organismi pubblici e privati;
e) Delibera in merito alle richieste di nuove afferenze al Centro e alla eventuale costituzione di
nuove Unità Operative.
Il Consiglio Scientifico è convocato dal Presidente almeno una volta l‟anno e, comunque, ogni altra
volta che la convocazione venga richiesta da almeno tre membri. La convocazione deve essere fatta
con un anticipo di almeno sette giorni. In ogni adunanza la maggioranza si intende rispetto al
numero dei componenti del Consiglio Scientifico meno il numero dei componenti la cui assenza è
giustificata. Le adunanze sono valide con la partecipazione della maggioranza dei componenti,
secondo il criterio sopra esposto.
Il Consiglio Scientifico ha facoltà di utilizzare i mezzi di telecomunicazione per consultarsi e
prendere decisioni su argomenti specifici, purché venga redatto un verbale conclusivo delle
comunicazioni intercorse.
Art. 6 Il Direttore.
Il Direttore, nominato dal Rettore dell‟Università di appartenenza, è eletto dal Consiglio Scientifico
tra i professori di ruolo di 1^ fascia facenti parte del Consiglio stesso. In caso di assenza o
impedimento dei docenti di 1^ fascia, può essere eletto tra i docenti di 2^ fascia. Dura in carica tre
anni.
Egli esplica i suoi compiti a titolo completamente gratuito e svolge le seguenti funzioni:
a) rappresenta il Centro nei limiti delle norme vigenti;
110

) sottopone al Consiglio Scientifico per l‟esame e l‟approvazione il piano finanziario e il
rendiconto finale;
c) presenta annualmente al Consiglio Scientifico la relazione sull‟attività svolta;
d) sovrintende al funzionamento generale del Centro ed esercita tutte le attribuzioni che
comunque interessano il Centro.
In caso di impedimento del Direttore, le sue funzioni sono esercitate da un sostituto nominato dal
Consiglio Scientifico. In caso di impedimento prolungato si provvede alla elezione di un nuovo
Direttore.
Art. 7 Responsabili di Unità Operative.
A ciascuna Unità Operativa deve essere preposto un Responsabile, eletto dal personale dell‟Unità
stessa (vedi Art. 5).
Il Responsabile di Unità Operativa cura lo svolgimento delle attività nell‟ambito dei programmi e
delle direttive degli Organi del Centro e ne riferisce al Consiglio Scientifico.
Art. 8 Finanziamenti
Il Centro opera con i finanziamenti provenienti da:
Ministero dell‟Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica;
Consiglio Nazionale delle Ricerche;
Ministro della Pubblica Istruzione;
Enti di ricerca e organi di carattere sopranazionale o comunitario mediante apposite
convenzioni nazionali ed internazionali;
Piani di settore e/o fondi pubblici di ricerca finalizzata;
Regioni ed altri Enti pubblici o privati, o fondazioni.
I fondi provenienti dai finanziamenti sopra descritti e destinati direttamente al Centro saranno
gestiti dalla sede amministrativa.
I fondi provenienti dai finanziamenti di cui sopra espressamente finalizzati alle attività del Centro
attribuiti alle singole Unità di ricerca saranno assegnati ai destinatari con gestione nelle singole sedi
di appartenenza. Le attrezzature acquistate con deliberazione del Consiglio Scientifico verranno
destinate alle singole Unità, con l‟obbligo di inventario su apposito registro intestato al Centro e
dovranno essere utilizzate all‟interno dell‟Unità Operativa. In caso di cessazione del Centro, tali
attrezzature entreranno in proprietà delle sedi di appartenenza delle Unità e eventuali fondi residui
del Centro saranno ripartiti in parti uguali tra le sedi convenzionate.
Art. 9 Beni.
Il Centro può utilizzare, previa approvazione dei Dipartimenti e/o degli Istituti ospitanti, i locali e le
apparecchiature funzionali in dotazione alle strutture a cui afferiscono i docenti e i ricercatori del
Centro, regolando, se del caso, i rimborsi dei relativi costi.
Art. 10 Personale afferente al Centro.
Afferiscono al Centro, in prima istituzione, i docenti e i ricercatori delle Università contraenti, e
nell‟ambito di queste in base alle Unità Operative, come dall‟elenco allegato (all.1). Adesioni
successiva al Centro di singoli docenti e ricercatori appartenenti alle sedi contraenti dovranno essere
approvate dal Consiglio Scientifico del Centro. Possono inoltre collaborare alle attività del Centro, a
seguito di deliberazione favorevole del Consiglio Scientifico, borsisti, specializzandi, dottorandi di
111

icerca, ricercatori ed altro personale italiano o straniero di enti di ricerca e/o strutture pubbliche e
private. Per il personale esterno all‟Università ammesso a frequentare le strutture del Centro, sulla
base di specifici accordi, il Direttore del Centro dovrà accertare che sia coperto da idonea
assicurazione (infortuni e responsabilità civile).
Art. 11 Durata della Convenzione.
La presente convenzione entra in vigore alla data della stipulazione, ha validità di tre anni ed è
rinnovabile tacitamente di tre anni in tre anni ove non intervenga disdetta da almeno una delle
Università contraenti almeno sei mesi prima della scadenza, con lettera raccomandata indirizzata al
Direttore del Centro.
Art. 12 Nuove adesioni.
Possono entrare a far parte del Centro altre Università o Istituti o Dipartimenti che ne facciano
richiesta, previo parere favorevole del Consiglio Scientifico del Centro. Tali nuove immissioni
saranno formalizzate mediante appositi atti aggiuntivi alla presente convenzione.
Art. 13 Modifiche allo Statuto.
Modifiche al presente Statuto possono essere apportate di intesa fra Università convenzionate anche
su proposta del 2/3 degli aderenti al Centro riuniti in assemblea debitamente convocata.
Art. 14
La presente convenzione è soggetta a registrazione in caso d‟uso ai sensi dell‟art. 4 - tariffa parte
seconda del DPR 131/86.
Art. 15
La presente convenzione è esente in modo assoluto dall‟imposta di bollo, ai sensi dell‟art. 16 -
tabella del DPR 642/72.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 4 – Accordo di Cooperazione Accademica tra l’Università degli Studi di
Torino – Facoltà di Lettere e Filosofia - e l’Université de Savoie – U.F.R. “Lettres, Langues et
Sciences Humaines” (France), per la realizzazione di piani di studi binazionali.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali – Direttore
Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
Visti gli artt. 11 e 29 dello Statuto d‟Ateneo;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
112

Vista il testo dell‟accordo di cooperazione accademica tra l‟Università degli Studi di Torino –
Facoltà di Lettere e Filosofia - e l‟Université de Savoie – U.F.R. “Lettres, Langues et Sciences
Humaines” (France), per la realizzazione di un piano di studi binazionale finalizzato al
conseguimento della Laurea triennale in Culture e Letterature del mondo moderno (classe L10) e
della Licence Langues, Littératures et Civilisations Etrangères – Italien; Laurea magistrale in
Culture moderne comparate (classe LM 14) e Master “Langues, Cultures et Didactiques
européennes” (littératures française, étrangères et comparées, parcours binational franco-italien);
Considerato che nel rispetto delle condizioni generali della convenzione, le due parti si
impegnano a proseguire il corso di studi integrato Savoie-Torino, conformemente a quanto stabilito
dalle nuove disposizioni ministeriali previste dal D.M.270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche al
regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto
del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”, al
fine di consentire agli studenti iscritti al corso di laurea di primo livello di ottenere i seguenti
diplomi:
- Laurea triennale in Culture e letterature del mondo moderno (classe L10)
- Licence Langues, Littératures et Civilisations Etrangères - Italien
e agli studenti iscritti al corso di laurea di secondo livello:
- Laurea magistrale in Culture moderne comparate (classe LM 14)
- Master “Langues, Cultures et Didactiques européennes” (littératures française, étrangères et
comparées;
Visto il testo originario dell‟accordo rinnovato tra i due Atenei il 14 settembre 2009;
Considerato che attraverso tale convenzione, l‟Università degli studi di Torino e l‟Université de
Savoie hanno consentito a studenti italiani e francesi l‟acquisizione di una duplice esperienza
universitaria, tramite un corso di studi integrato per il rilascio di doppi titoli di studio;
Preso atto che detta convenzione ha finora costituito un valido strumento di collaborazione
didattica e scientifica tra le istituzioni coinvolte;
Vista la delibera del Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia che approva tale collaborazione;
Considerato che tale accordo avrà come responsabile la Prof.ssa Paola Cifarelli, Docente presso
la Facoltà di Lettere e Filosofia;
Visto che l‟accordo avrà una durata di 6 anni a partire dall‟anno accademico 2010/2011
Preso atto che non sono previsti oneri finanziari a carico dell‟Amministrazione Centrale;
_____________________,delibera di:
1. approvare, nel testo sottoriportato, l’Accordo di Cooperazione Accademica tra l’Università
degli Studi di Torino – Facoltà di Lettere e Filosofia- e l’Université de Savoie – U.F.R. “Lettres,
Langues et Sciences Humaines”, per la realizzazione di piani di studi binazionali;
2. nominare quale referente scientifico della collaborazione la Prof.ssa Paola Cifarelli.
ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA
113

tra
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
Facoltà di LETTERE E FILOSOFIA
e
L’UNIVERSITÉ DE SAVOIE
UFR “Lettres, Langues et Sciences Humaines»
per la realizzazione di un piano di studi binazionale finalizzato al conseguimento della Laurea
triennale in Culture e Letterature del mondo moderno (classe L10) e della Licence Langues,
Littératures et Civilisations Etrangères – Italien; Laurea magistrale in Culture moderne
comparate (classe LM 14) e Master «Langues, Cultures et Didactiques européennes»
(littératures française, étrangères et comparées, parcours binational franco-italien).
L‟Università degli Studi di Torino (C.F. 80088230018) rappresentata dal Rettore, Prof. Ezio
PELIZZETTI
L‟Université de Savoie rappresentata dal Rettore, Professor Gilbert Angenieux
e
allo scopo di incrementare e approfondire le relazioni tra le due Istituzioni e di raggiungere gli
obiettivi di una formazione a livello internazionale,
CONVENGONO QUANTO SEGUE
Art. 1
L‟Università degli studi di Torino – Facoltà di Lettere e Filosofia e l‟Université de Savoie - UFR
Lettres, Langues et Sciences Humaines collaboreranno, attraverso lo scambio di studenti, docenti e
personale tecnico-amministrativo alla realizzazione di un piano di studi binazionale finalizzato al
conseguimento della Laurea Culture e letterature del mondo moderno (classe L10) / Laurea
magistrale in Culture Moderne Comparate (classe LM 14) e della Licence Langues, Littératures et
Civilisations Etrangères - Italien / Master Langues, Cultures et Didactiques européennes (littératures
française, étrangères et comparées, parcours binational).
Art. 2
La responsabilità della realizzazione del presente accordo è affidata ai Presidi delle Facoltà
interessate delle due università o ai docenti nominati dai Presidi stessi.
Art. 3
Ogni Università provvederà a selezionare, in base a criteri stabiliti autonomamente, gli studenti che
parteciperanno al programma di scambio e che saranno autorizzati a seguire il piano di studi
binazionale. Il numero massimo di studenti che per ciascuna Istituzione potranno partecipare al
programma di scambio sarà definito annualmente dai protocolli di attuazione del presente accordo.
114

I contraenti garantiscono reciprocamente che gli studenti selezionati saranno in possesso di
un‟adeguata conoscenza della lingua dell‟istituzione partner. Saranno organizzati corsi della lingua
del paese di accoglienza per gli studenti stranieri interessati.
Art. 4
Gli studenti che seguiranno il percorso binazionale saranno iscritti in entrambe le Istituzioni
nell‟anno accademico in cui viene effettuato lo scambio. I diritti di iscrizione e altre eventuali tasse
(esclusi gli oneri di natura fiscale, come ad es. l‟imposta di bollo su atti e certificati amministrativi
che in Italia rimane a carico del singolo studente) saranno pagate esclusivamente presso l‟istituzione
di provenienza.
Art. 5
Le parti definiranno annualmente entro la data di inizio dei corsi e di comune accordo, i corsi, i
seminari, gli esami e i relativi crediti oggetto del programma congiunto, nonché ogni altro dettaglio
tecnico utile alla gestione del presente accordo.
Art. 6
Gli studenti della laurea triennale svolgeranno i primi due anni del loro percorso formativo presso
l‟Università di origine ed il terzo anno presso l‟altra Università.
Gli studenti sia della laurea magistrale sia del Master svolgeranno il primo anno del loro percorso
formativo presso l‟Università degli Studi di Torino e il secondo presso l‟Université de Savoie.
I corsi frequentati e gli esami sostenuti presso una delle due Istituzioni saranno riconosciuti
dall‟altra al momento dell‟arrivo ed al ritorno dallo scambio, al fine del conseguimento della Laurea
Culture e letterature del mondo moderno (classe L10)/ Laurea magistrale in Culture Moderne
Comparate (classe LM14) e della Licence Langues, Littératures et Civilisations Etrangères - Italien
/ Master Langues, Cultures et Didactiques européennes (littératures française, étrangères et
comparées – parcours binational).
Art. 7
Al termine del percorso di studio binazionale lo studente preparerà una tesi triennale o
magistrale/dissertation finale sotto la supervisione di un docente italiano o di uno francese. La
tesi/dissertation finale sarà discussa presso una delle due Università, davanti ad una commissione
mista italo - francese. La tesi sarà redatta in una delle lingue delle Istituzioni partner, come
concordato di volta in volta, e sarà discussa nell‟altra lingua.
Art. 8
Ciascuna delle due Istituzioni garantisce che i titoli di studio conferiti agli studenti che
parteciperanno allo scambio sono conformi alle rispettive normative nazionali che ne regolano il
rilascio.
Art. 9
Le parti si impegnano a scambiarsi regolarmente informazioni e materiale relativamente alle attività
del presente accordo, nonché a consultarsi reciprocamente in merito alle questioni di ordine
didattico legate alla collaborazione in atto.
Art. 10
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi del presente accordo, le parti si impegnano a reperire i mezzi
necessari, nei limiti ed in ossequio alle normative vigenti nei rispettivi paesi.
L‟onere della spesa, identificata di comune accordo, ove non esista apposito fondo anche di altra
provenienza (Ministeri centrali, Istituzioni sovranazionali, Enti nazionali pubblici e privati, etc.)
graverà sulle singole strutture universitarie direttamente coinvolte nell‟iniziativa.
115

Le parti si impegnano inoltre ad assistere gli studenti che parteciperanno al programma bi-nazionale
per quanto riguarda l‟organizzazione logistica del loro soggiorno.
Art. 11
Il presente accordo è concluso per la durata di sei anni accademici a partire dall‟anno accademico
2010/11 e riguarderà gli studenti immatricolati fino all‟a.a. 2015-2016.
Ogni modifica del presente accordo richiede l‟approvazione scritta delle due Università.
Le due Università potranno procedere al rinnovo del presente accordo, previa approvazione degli
Organi accademici competenti, almeno tre mesi prima della scadenza.
Art. 12
Il presente accordo, redatto in lingua italiana ed in lingua francese, è firmato in quattro copie
originali, due delle quali (una in italiano e una in francese) verranno conservate presso ogni
Istituzione.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 5 – Accordo di Cooperazione Accademica tra l’Università degli Studi di
Torino, Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, e la Universite’ de Savoie - UFR Lettres
Langues et Sciences Humaines (Francia), per la realizzazione di un piano di studi binazionale.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca Scientifica e Relazioni
Internazionali – Direttore Dott. Claudio Borio)
Il Senato Accademico,
Visti gli artt. 11 e 29 dello Statuto d‟Ateneo;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto il testo dell‟accordo di cooperazione accademica tra l‟Università degli Studi di Torino,
Facoltà di Lingua e Letterature Straniere, e la Universite‟ de Savoie - UFR Lettres Langues et
Sciences Humaines (Francia), per la realizzazione di un piano di studi binazionale finalizzato al
conseguimento della Laurea Triennale in Lingue e Letterature Moderne, curriculum Lingue e
Letterature Straniere, classe L 11 e Licence en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères,
spécialité italien, parcours bi-national franco-italien ; Laurea Triennale in Scienze della Mediazione
Linguistica, classe L 12, e Licence en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères, spécialité
italien, parcours bi-national franco-italien; Laurea Triennale in Lingue e culture per il turismo,
classe L 15, e Licence en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères, spécialité italien,
parcours bi-national franco-italien; Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Moderne, curriculum
comparatistico (LM-37), e Master, Langues, Cultures et Didactiques Européennes;
Considerato che, nel rispetto delle condizioni generali dell‟accordo, le due parti si sono
impegnate a proseguire il corso di studi integrato Savoie-Torino, conformemente a quanto stabilito
dalle nuove disposizioni ministeriali previste dal D.M.270 del 22 ottobre 2004 “Modifiche al
regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto
del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509”, al
fine di consentire a studenti italiani e francesi iscritti presso i rispettivi atenei di effettuare una
duplice esperienza universitaria, tramite un corso di studi integrato che rilasci doppi titoli di studio;
116

Visto il testo dell‟accordo originario stipulato tra i due Atenei il 13 dicembre 1985, rinnovato
dal Senato accademico in data 3 febbraio 2004 e nel 14 settembre 2009;
Visto che il suddetto accordo, ha una durata di 6 anni a partire dall‟anno accademico
2010/2011;
Visto il testo dell‟Annexe technique n.1 all‟Accordo di Cooperazione Accademica tra
l‟Università degli Studi di Torino – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere - e l‟Université de
Savoie – U.F.R. “Lettres, Langues et Sciences Humaines” (France), per la realizzazione di una
laurea binazionale e di una laurea magistrale binazionale, con il quale le due istituzioni stabiliscono
che l‟accordo stipulato il 17 febbraio 2010 deve essere riferito solo agli studenti francesi ed italiani
iscritti al ciclo universitario 2009/2010;
Vista la delibera del Consiglio di Facoltà di Lingue e Letterature Straniere del 16 novembre
2010 che approva tale collaborazione;
Preso atto che non sono previsti oneri finanziari a carico dell‟Amministrazione Centrale;
_______________, delibera di:
1) approvare l’accordo di Cooperazione Accademica tra l’Università degli Studi di Torino,
Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, e la Universite’ de Savoie - UFR Lettres Langues et
Sciences Humaines (Francia), per la realizzazione di un piano di studi binazionale, autorizzando
il Rettore a sottoscriverlo;
2) nominare quale referente scientifico della collaborazione la Prof.ssa Gabriella Bosco.
ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA
tra
L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
Facoltà di
LINGUE E LETTERATURE STRANIERE
E
UNIVERSITÈ DE SAVOIE
UFR Lettres Langues et Sciences Humaines
per la realizzazione di un piano di studi bi-nazionale finalizzato al conseguimento della
1. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE, Curriculum
Lingue e Letterature Straniere, Classe L 11 e LICENCE en Langues, Littératures et
Civilisations Étrangères, spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
2. LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA,
Classe L 12, e LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères,
spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
3. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E CULTURE PER IL TURISMO, Classe L 15, e
LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères, spécialité italien,
parcours bi-national franco-italien;
4. LAUREA MAGISTRALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE,
CURRICULUM COMPARATISTICO (LM-37), e MASTER, Langues, Cultures et
Didactiques Européennes.
117

L‟Università degli Studi di Torino (C.F. 80088230018) rappresentata dal Rettore, Prof. Ezio
PELIZZETTI,
e
L‟Université de Savoie rappresentata dal Rettore, Professor Gilbert ANGÉNIEUX,
allo scopo di incrementare e approfondire le relazioni tra le due Istituzioni e di raggiungere gli
obiettivi di una formazione a livello internazionale,
CONVENGONO QUANTO SEGUE
Art. 1
L‟Università degli Studi di Torino – Facoltà di Lingue e Letterature Straniere e l‟Université de
Savoie – UFR Lettres Langues et Sciences Humaines collaboreranno, attraverso lo scambio di
studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo alla realizzazione di un piano di studi binazionale
finalizzato al conseguimento, nell‟ambito di ciascun percorso formativo, dei seguenti
titoli di studio:
1. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE, Curriculum
Lingue e Letterature Straniere, Classe L 11 e LICENCE en Langues, Littératures et
Civilisations Étrangères, spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
2. LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA,
Classe L 12, e LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères,
spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
3. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E CULTURE PER IL TURISMO, Classe L 15, e
LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères, spécialité italien,
parcours bi-national franco-italien;
4. LAUREA MAGISTRALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE,
CURRICULUM COMPARATISTICO (LM-37), e MASTER, Langues, Cultures et
Didactiques Européennes.
Art. 2
La responsabilità della realizzazione del presente accordo è affidata ai Presidi delle Facoltà
interessate delle due università o ai docenti nominati dai Presidi stessi.
Art. 3
Ogni Università provvederà a selezionare, in base a criteri stabiliti autonomamente, gli studenti che
parteciperanno al programma di scambio e che saranno autorizzati a seguire il piano di studi binazionale.
Il numero massimo di studenti che per ciascuna Istituzione potranno partecipare al programma di
scambio sarà definito annualmente dai protocolli di attuazione del presente accordo. I contraenti
garantiscono reciprocamente che gli studenti selezionati saranno in possesso di un‟adeguata
conoscenza della lingua dell‟istituzione partner. Saranno previsti corsi intensivi della lingua del
paese d‟accoglienza prima dell‟inizio delle lezioni per gli studenti interessati.
Art. 4
Gli studenti che seguiranno il percorso bi-nazionale saranno iscritti in entrambe le Istituzioni. I
diritti di iscrizione e altre eventuali tasse (esclusi gli oneri di natura fiscale, come ad es. l‟imposta di
bollo su atti e certificati amministrativi che in Italia rimane a carico del singolo studente) saranno
pagate esclusivamente presso l‟istituzione di provenienza.
Art. 5
118

Le parti definiranno annualmente entro la data di inizio dei corsi e di comune accordo in un allegato
tecnico i corsi, i seminari, gli esami e i relativi crediti oggetto del programma congiunto, nonché
ogni altro dettaglio tecnico utile alla gestione del presente accordo.
Art. 6
Gli studenti svolgeranno un anno del loro percorso formativo presso l‟Università di accoglienza,
secondo quanto previsto nell‟allegato tecnico e nel rispetto dei Regolamenti di ciascuna Istituzione.
I corsi frequentati e gli esami sostenuti presso una delle due Istituzioni saranno riconosciuti
dall‟altra al momento dell‟arrivo ed al ritorno dallo scambio, al fine del conseguimento, nell‟ambito
di ciascun percorso formativo, dei seguenti titoli di studio:
1. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE, Curriculum
Lingue e Letterature Straniere, Classe L 11 e LICENCE en Langues, Littératures et
Civilisations Étrangères, spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
2. LAUREA TRIENNALE IN SCIENZE DELLA MEDIAZIONE LINGUISTICA,
Classe L 12, e LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères,
spécialité italien, parcours bi-national franco-italien;
3. LAUREA TRIENNALE IN LINGUE E CULTURE PER IL TURISMO, Classe L 15, e
LICENCE en Langues, Littératures et Civilisations Étrangères, spécialité italien,
parcours bi-national franco-italien;
4. LAUREA MAGISTRALE IN LINGUE E LETTERATURE MODERNE,
CURRICULUM COMPARATISTICO (LM-37), e MASTER, Langues, Cultures et
Didactiques Européennes.
Art. 7
Al termine del percorso di studio bi-nazionale lo studente preparerà una tesi triennale o magistrale
sotto la supervisione di un docente italiano o di uno francese. La tesi triennale o magistrale sarà
discussa presso una delle due Università, davanti ad una commissione mista italo - francese. La tesi
triennale o magistrale sarà redatta in una delle lingue delle Istituzioni partner, come concordato di
volta in volta, e sarà discussa nell‟altra lingua.
Art. 8
Ciascuna delle due Istituzioni garantisce che i titoli di studio conferiti agli studenti che
parteciperanno allo scambio sono conformi alle rispettive normative nazionali che ne regolano il
rilascio.
Art. 9
Le parti si impegnano a scambiarsi regolarmente informazioni e materiale relativamente alle attività
del presente accordo, nonché a consultarsi reciprocamente in merito alle questioni di ordine
didattico legate alla collaborazione in atto.
Art. 10
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi del presente accordo, le parti si impegnano a reperire i mezzi
necessari, nei limiti ed in ossequio alle normative vigenti nei rispettivi paesi.
L‟onere della spesa, identificata di comune accordo, ove non esista apposito fondo anche di altra
provenienza (Ministeri centrali, Istituzioni sovranazionali, Enti nazionali pubblici e privati, etc.)
graverà sulle singole strutture universitarie direttamente coinvolte nell‟iniziativa.
Le parti si impegnano inoltre ad assistere gli studenti che parteciperanno al programma bi-nazionale
per quanto riguarda l‟organizzazione logistica del loro soggiorno.
Art. 11
119

Il presente accordo è concluso per la durata di sei anni universitari a partire dall‟anno accademico
2010/11.
Ogni modifica del presente accordo richiede l‟approvazione scritta delle due Università.
Le due Università potranno procedere al rinnovo del presente accordo, previa approvazione degli
Organi accademici competenti, almeno tre mesi prima della scadenza.
Art. 12
Il presente accordo, redatto in lingua italiana ed in lingua francese, è firmato in quattro copie
originali, due delle quali verranno conservate presso ogni Istituzione.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 6 – Rinnovo e ratifica dell’accordo di cooperazione accademica tra
l'Università degli Studi di Torino-Facoltà di Scienze Politiche- e l’Università Lumiere Lyon 2-
Facoltà di Scienze economiche e di gestione (FRANCIA), per la realizzazione di un doppio
diploma di Laurea specialistica/Master in Scienze Politiche / Scienze economiche e sociali.
(Proposta di deliberazione predisposta dalla Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali – Direttore
Dott .Claudio Borio).
Il Senato Accademico,
Visti gli artt. 11 e 29 dello Statuto d‟Ateneo;
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Visto il testo dell‟Accordo di Cooperazione Accademica tra l'Università degli Studi di Torino -
Facoltà di Scienze Politiche - e l‟Università Lumiere Lyon 2 - Facoltà di Scienze Economiche e di
Gestione (FRANCIA), per la realizzazione di un doppio diploma di Laurea specialistica/Master in
Scienze Politiche / Scienze economiche e sociali;
Visti il percorso di studi congiunto iniziato nell‟anno accademico 2006/07 del corso di laurea
specialistica in Scienze politiche e l‟allegato Tecnico della Laurea Specialistica Binazionale Torino-
Lione in Scienze Politiche/Sciences Economiques et Sociales;
Considerato che attraverso tale convenzione si propone di proseguire il percorso di formazione
congiunta attivo tra i due Atenei, volto a rilasciare un doppio diploma riconosciuto sia in Francia sia
in Italia, e a fornire una doppia specializzazione nelle scienze storico-politiche e economiche, con
conoscenze approfondite di metodo e di contenuto scientifico e professionale nei campi storicopolitico,
economico-politico, giuridico-istituzionale, politologico, sociologico, agli studenti che
abbiano svolto il percorso formativo, secondo le disposizioni previste dal presente accordo;
Considerato che la responsabilità della realizzazione del presente accordo è affidata alla
prof.ssa Manuela Albertone per la parte italiana e al prof. André Tiran per la parte francese;
Vista la delibera del Consiglio di Facoltà di Scienze Politiche del 28.10.2010;
120

Preso atto che l‟accordo è stato firmato ufficialmente il 17.11.2010 in occasione della visita
effettuata dal Rettore dell‟Université Lumiere Lyon 2, Prof. André Tiran, presso l‟Università degli
Studi di Torino;
Preso atto che non sono previsti oneri finanziari a carico dell‟Amministrazione Centrale;
________________, delibera di:
1- approvare, nel testo sottoriportato, il rinnovo e la ratifica dell’Accordo di Cooperazione
Accademica tra l'Università degli Studi di Torino - Facoltà di Scienze Politiche - e l’Università
Lumiere Lyon 2 - Facoltà di Scienze Economiche e di Gestione (FRANCIA), per la realizzazione
di un doppio diploma di Laurea specialistica/Master in Scienze Politiche / Scienze economiche e
sociali, autorizzando il Rettore a sottoscriverla.
2- confermare quale referente scientifico della collaborazione, la Prof.ssa Manuela
Albertone.
ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA
TRA
L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
Facoltà di Scienze Politiche
E
L‟UNIVERSITÀ LUMIERE LYON 2 _
Facoltà di Scienze economiche e di gestione
per la realizzazione di un doppio diploma
di Laurea magistrale/Master
in Scienze del Governo e dell‟Amministrazione / Economia e gestione
L‟Università degli Studi di Torino, rappresentata dal Rettore, Prof. Ezio Pelizzetti, da una parte
L‟Università Lumière Lyon 2, rappresentata dal Presidente, Prof. André Tiran, dall‟altra parte
e
Allo scopo di incrementare e approfondire le relazioni tra le due Istituzioni e di raggiungere gli
obiettivi di una formazione a livello internazionale
Convengono quanto segue:
Art. 1
L'Università degli Studi di Torino – Facoltà di Scienze Politiche – e l‟Università Lumière Lyon 2 -
Facoltà di Scienze economiche e di gestione – collaboreranno, attraverso lo scambio di studenti,
docenti e personale tecnico-amministrativo, alla realizzazione di un percorso di formazione
congiunta, con l‟obiettivo finale di rilasciare un doppio titolo di studio: l'Università degli Studi di
Torino rilascerà la Laurea magistrale in Scienze del Governo e dell‟Amministrazione e
simultaneamente l‟Università Lumière Lyon 2 rilascerà il Master in Economia e gestione (percorso
121

Scienze economiche e sociali, specializzazione Storia delle teorie economiche e manageriali) agli
studenti che abbiano svolto il percorso formativo, secondo le disposizioni previste dal presente
accordo.
Art. 2
La responsabilità della realizzazione del presente accordo è affidata alla Prof.ssa Manuela
Albertone per la parte italiana e al prof. André Tiran per la parte francese.
Art. 3
Ogni Università designerà gli studenti autorizzati a seguire il percorso bi-nazionale. Il numero
massimo di studenti è fissato a 14 per anno accademico, 7 per ciascuna istituzione. Tale
disposizione potrà essere variata, previo accordo tra le parti, nel rispetto del criterio di reciprocità.
Si prevede anche la mobilità di 2 docenti per anno accademico, 1 per ciascuna Istituzione.
Gli studenti selezionati dovranno possedere un‟adeguata conoscenza della lingua dell‟Istituzione
partner.
Art. 4
Gli studenti che seguiranno il percorso bi-nazionale saranno iscritti in entrambe le Istituzioni a
partire dall‟anno accademico in cui inizia lo scambio. I diritti di iscrizione e altre eventuali tasse,
compresi la tassa di laurea ed ogni contributo aggiuntivo, saranno pagati esclusivamente presso
l‟Istituzione di provenienza.
Art. 5
Le parti definiranno di comune accordo in un allegato tecnico i corsi, i seminari, gli esami e i
relativi crediti oggetto del programma congiunto, nonché ogni altro dettaglio tecnico utile alla
gestione del presente accordo.
Art. 6
Gli studenti svolgeranno parte del loro percorso formativo presso l‟Università di Torino e parte
presso l‟Università Lumière Lyon 2 secondo quanto previsto nell‟allegato tecnico e nel rispetto dei
regolamenti di ciascuna Istituzione.
I corsi frequentati e gli esami sostenuti presso l‟Istituzione partner saranno riconosciuti
dall‟Università di provenienza al fine del conseguimento del doppio diploma Laurea magistrale /
Master.
Art. 7
Al termine del percorso di studio bi-nazionale lo studente preparerà una tesi di laurea sotto la
supervisione di un docente italiano e uno francese. La tesi sarà discussa davanti ad una
commissione mista italo-francese, presso l‟Università di origine. La tesi sarà redatta nella lingua
dell‟Istituzione di provenienza (o nell‟altra lingua, a scelta dello studente) e dovrà essere integrata
da una sintesi nella lingua dell‟Istituzione partner.
Art. 8
122

Le parti si impegnano a scambiarsi regolarmente informazioni e materiale relativamente alle attività
del presente accordo, nonché a consultarsi reciprocamente in merito alle questioni di ordine
didattico ed organizzativo legate alla collaborazione in atto.
Art. 9
Allo scopo di raggiungere gli obiettivi del presente accordo, le parti si impegnano a reperire i mezzi
necessari, nei limiti ed in ossequio alle normative vigenti nei rispettivi paesi.
L‟onere della spesa, identificata di comune accordo, ove non esista apposito fondo anche di altra
provenienza (Ministeri centrali, Istituzioni sovranazionali, enti nazionali pubblici e privati, etc.)
graverà sulle singole strutture universitarie direttamente coinvolte nell‟iniziativa.
Le parti si impegnano inoltre ad assistere i docenti e gli studenti che parteciperanno al programma
bi-nazionale per quanto riguarda l‟organizzazione logistica del loro soggiorno.
Art. 10
Il presente accordo avrà una durata di 4 anni dalla data di sottoscrizione da parte dei Rettori delle
due Università e successivamente all'approvazione degli Organi Accademici competenti.
Il periodo decorre dall‟ultima data apposta al presente documento.
Ogni modifica del presente accordo richiede l'approvazione scritta delle due Università.
Le due Università potranno procedere al rinnovo del presente accordo, previa approvazione degli
Organi Accademici competenti, almeno tre mesi prima della scadenza.
Art. 11
Il presente accordo, redatto in lingua italiana e francese, è firmato in quattro copie originali, due
delle quali verranno conservate presso ogni Istituzione.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 7 – Convenzione quadro triennale tra L’A.Re.S.S. e l’Università di Torino.
Si presenta proposta di delibera relativa al rinnovo della Convenzione Quadro triennale
stipulata in data 22.06.2007, tra l‟A.Re.S.S. e l‟Università degli Studi di Torino per collaborazione
di carattere scientifico e di didattica e formazione.
L‟A.Re.S.S. ha richiesto all‟Università il rinnovo della convenzione per il triennio 2010-2012;
sulla proposta si è acquisita la dichiarazione di interesse favorevole dei Presidi della Facoltà di
Medicina e Chirugia di Torino e della Facoltà di Medicina e Chirugia S.Lugi Gonzaga.
La Convenzione non prevede specifiche prestazioni, ma solo l‟impegno a forme di
collaborazione rinviando a successivi atti la disciplina dei rapporti reletivi alle attività stesse.
Il testo dell‟Accordo è stato inviato all‟A.Re.S.S.
(Relazione predisposta dalla Divisione Area Medica – Direttore Dott. Enzo Fragapane)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
123

Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168 “Istituzione del Ministero dell‟Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica”;
Visto lo Statuto dell‟Università emanato con Decreto Rettorale n. 54 dell‟8.02.1999 e
successive modifiche e integrazioni;
Vista la propria deliberazione 11/2007/VIII/6 del 15 maggio 2007;
Considerato che sono attuali le condizioni e le motivazioni per attuare forme di collaborazione
con l‟A.Re.S.S. in ordine agli ambiti di ricerca e di didattica e formazione;
Acquisita la dichiarazione di interesse da parte dei Presidi delle Facoltà di Medicina e
Chirurgia;
Ritenuto di proseguire la collaborazione per il prossimo triennio 2010-2012;
Rilevato che la Convenzione disciplina le forme di collaborazione e rinvia a specifici atti
l‟avvio dei rapporti nelle attività individuate;
Visto il testo della Convenzione;
Sentito il parere della Commissione Ricerca Scientifica nella seduta del….
Con voti espressi nelle forme di legge,…
__________________, delibera di:
1. approvare nel testo sottoriportato la Convenzione quadro di collaborazione con l’A.Re.S.S.
2. autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della Convenzione
Tra
L‟Università degli Studi di Torino C.F.n. 80088230018, rappresentata dal Rettore protempore Prof.
Ezio Pelizzetti, nato a Santhià (Vc) il 16.02.1944, domiciliato per la carica a Torino, in Via G.
Verdi n. 8, ed autorizzato alla stipulazione del presente atto con delibera del Senato Accademico del
15/05/2007 n. 11/2007/VIII/6, nel seguito indicato come “Università”,
e
l‟Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (A.Re.S.S.) P.I. 07619630010, con sede legale in Torino,
Via San Domenico n. 46, rappresentata dal Direttore Generale Dott. Oscar Bertetto, nato a Torino il
16/08/1951, domiciliato per la carica presso la sede dell‟A.Re.S.S.
Premesso
- Che l‟Università degli Studi di Torino e l‟Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari (A.Re.S.S.)
intendono instaurare un rapporto continuativo di collaborazione, nel quale le attività di studio e
ricerca condotte dall‟Università possano integrare, con l‟utilizzo di risorse qualificate e
strumenti adeguati, le corrispondenti attività sviluppate dall‟Agenzia;
- Che l‟Università deve contribuire per gli aspetti concernenti le strutture e le attività assistenziali
necessarie allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali di didattica e di ricerca,
124

all‟elaborazione dei Piani Sanitari Regionali, nonché alla definizione di indirizzi di politica
sanitaria e di ricerca, programmi di intervento e modelli organizzativi delle strutture e delle
attività sopra citate;
- Che l‟A.Re.S.S. può peraltro contribuire all‟attività didattica dell‟Università sia in termini di
disponibilità del personale, sia come offerta di applicazioni pratiche per studi specifici quali tesi
di laurea, nonché di strutture per eventuali stage, ecc. e favorire attività didattiche integrative a
compendio della formazione accademico-professionale degli studenti, anche al fine di fornire
loro l‟opportunità di una migliore conoscenza del mercato del lavoro;
- Che l‟A.Re.S.S. ha interesse a collaborare con l‟Università al fine di promuovere dottorati di
ricerca.
- Che presso l‟A.O.U. San Luigi Gonzaga è presente una sede distaccata dell‟A.Re.S.S.
Si conviene e si stipula quanto segue:
Articolo 1
Finalità della convenzione
L‟Università e l‟A.Re.S.S. si propongono di conseguire uno stretto collegamento tra i rispettivi
ambiti di competenza, attuando forme di collaborazione di carattere scientifico, studi e ricerche
in aree tematiche di comune interesse.
Le varie attività saranno di volta in volta definite e formalizzate mediante la stipula di appositi
contratti.
Articolo 2
Oggetto della collaborazione per attività di ricerca e collaborazione di carattere scientifico
L‟Università e l‟A.Re.S.S. favoriranno la collaborazione reciproca in attività di ricerca relativa a
modelli gestionali ed organizzativi delle Aziende Sanitarie, modelli di reti territoriali per
l‟integrazione dell‟assistenza ospedale-territorio, ospedali d‟insegnamento, modelli innovativi
per la formazione continua e l‟aggiornamento del personale sanitario, biotecnologie e sviluppo
di incubatori organicamente collegati alle strutture di ricerca traslazionale, nonché per la
gestione di base dati, la progettazione di forme tecnologiche innovative di didattica e ricerca (elearning,
accesso a materiale bibliografico, pubblicazioni on line, ecc.), architettura di reti
innovative specializzate.
Tali collaborazioni, per le quali l‟Università e l‟A.Re.S.S. mettono a disposizione le proprie
risorse sia di personale sia di attrezzature e strutture, potranno svolgersi nelle forme sotto
indicate:
- Collaborazione per studi e ricerche, per i quali si prevede una durata medio/lunga ed un
elevato impegno di risorse;
- Collaborazioni tecnico-scientifiche focalizzate su temi specifici o relativi a problemi
contingenti da espletarsi in tempi brevi e con limitato impegno di risorse;
- Commesse di ricerca affidate dall‟A.Re.S.S. ai Dipartimenti Universitari;
- Partecipazione congiunta a programmi di ricerca nazionali e/o internazionali;
Articolo 3
Oggetto della collaborazione per attività di didattica e formazione
L‟A.Re.S.S. favorirà:
- La collaborazione di tecnici specializzati e ricercatori qualificati individuati dagli organi
competenti dell‟Università per lo svolgimento di attività didattiche anche complementari
125

(esercitazioni, ecc.), fatta salva la prerogativa esclusiva dell‟Università circa l‟affidamento
contrattuale degli insegnamenti:
Nell‟ambito delle attività previste dalla presente convenzione quadro ed in base alle finalità
di cui all‟art.1, possono essere definite di comune accordo tra le parti, borse di
studio/dottorati di ricerca e altri sussidi a favore di studenti specializzandi, dottorandi e
neolaureati. Tali borse di studio potranno esser indette dall‟A.Re.S.S. o dall‟Università
nell‟ambito dei progetti di ricerca attivati di comune accordo.
L‟Università potrà :
- Consentire al personale dell‟A.Re.S.S. di accedere alle biblioteche dei Dipartimenti/Centri
dell‟Università e consultare libri e letteratura scientifica ivi disponibili;
- Sottoporre agli allievi interessati argomenti per monografie e tesi di laurea su temi di
interesse per l‟A.Re.S.S.;
L‟A.Re.S.S. e l‟Università dichiarano il proprio interesse a collaborare congiuntamente ed
eventualmente con terze parti nel quadro della sperimentazione di forme didattiche innovative,
sui seguenti campi:
- Corsi di aggiornamento e riqualificazione;
- Corsi integrativi per neolaureati;
- Master Universitari;
- Corsi e/o seminari con tecnologie e-learning;
- Seminari su tematiche di avanguardia.
Articolo 4
Responsabili della convenzione
L‟Università indica quale referente responsabile della presente convenzione, il Vicerettore, con
delega nel relativo settore, Prof. Ezio Ghigo, assicurando nel contempo il coinvolgimento di ogni
Facoltà, Dipartimento, Centro qualificati per specifici progetti e/o iniziative di più ampio contenuto
innovativo, anche nella prospettiva di futuro sviluppo.
L‟A.Re.S.S. indica quale referente responsabile della presente convenzione il Dott. Mario
Lombardo, responsabile Area Organizzazione e Programmazione.
Articolo 5
Durata e Rinnovo
La presente convenzione ha durata di tre anni a partire dalla data di sottoscrizione e potrà essere
rinnovata alla scadenza per pari periodo tramite scambio di lettera fra le parti.
L‟eventuale disdetta di una delle parti dovrà essere comunicata all‟altra parte con lettera
raccomandata A.R., con un preavviso di almeno due mesi.
Articolo 6
Accesso alle strutture ed utilizzo di attrezzature
I contratti dovranno prevedere che, qualora si rendesse necessario, l‟A.Re.S.S. consentirà al
personale dell‟Università incaricato dello svolgimento delle attività oggetto della presente
convenzione l‟accesso alle proprie strutture di volta in volta individuate, nonché l‟utilizzo eventuale
di proprie attrezzature, nel rispetto delle disposizioni di legge e dei regolamenti vigenti nelle stesse
ed in conformità con le norme di protezione, di sicurezza e sanitarie ivi applicate.
Il personale di ciascuna delle parti contraenti che, in virtù della presente convenzione, ha diritto di
accesso alle strutture ed alle apparecchiature dell‟altra parte, è civilmente responsabile dei danni
126

causati a terzi nell‟esercizio della propria attività. Ciascuna parte garantisce la copertura
assicurativa del proprio personale sia in relazione agli infortuni che ai danni derivanti da
responsabilità civile.
Le parti si impegnano a garantire la copertura assicurativa per responsabilità civile dell‟ente nei
confronti di terzi.
Il personale di ciascuna parte contraente non potrà utilizzare le attrezzature di cui dispone l‟altra
parte senza preventiva autorizzazione dei soggetti responsabili.
Articolo 7
Titolarità dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale
E‟ riconosciuta la contitolarità delle eventuali invenzioni brevettabili o tutelabili attraverso altre
private industriali, derivanti dall‟esecuzione dei contratti di collaborazione stipulati tra le Parti in
attuazione della presente convenzione.
La gestione di tali diritti verrà regolata nell‟ambito degli appositi contratti.
Articolo 8
Utilizzazione scientifica e divulgazione dei risultati
I risultati scaturenti dalle presentazioni effettuate nel‟ambito dei contratti stipulati in attivazioni
della presente convenzione, qualora non tutelabili attraverso privative, industriali, possono, di
norma, essere liberamente utilizzati e divulgati dalle parti
Nel caso invece di risultati brevettabili o tutelabili attraverso altre forme di privativa industriale, le
Parti avranno il diritto di utilizzare a titolo gratuito le informazioni relative alle invenzioni per
pubblicazioni a scopo scientifico e per attività di ricerca interna, fatti salvi comunque i tempi
necessari per il deposito del brevetto.
Articolo 9
Riservatezza
Le parti riconoscono il carattere riservato di qualsiasi informazione confidenziale scambiata in
esecuzione del presente accordo e conseguentemente si impegnano a:
- Non rilevare a terzi, né in tutto né in parte, direttamente o indirettamente, in qualsivoglia
forma, qualsiasi informazione confidenziale trasmessa loro dall‟altra parte;
- Non utilizzare né in tutto né in parte, direttamente o indirettamente, qualsiasi informazione
confidenziale trasmessa loro dall‟altra parte per fini diversi da quanto previsto dal presente
accordo.
Le informazioni confidenziali verranno comunicate unicamente a coloro che oggettivamente
necessitino di acquisirne conoscenza per gli scopi della presente collaborazione e che abbiano a loro
volta previamente assunto un obbligo di riservatezza conforme alle previsioni del presente accordo.
Le parti si danno reciprocamente atto che in nessun caso potranno essere considerate informazioni
confidenziali quelle informazioni per le quali possa essere fornita prova che al momento della
comunicazione siano generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del
settore, o lo diventino successivamente per scelta dei titolare senza che la parte che ne è venuta a
conoscenza abbia violato il presente accordo.
Articolo 10
Trattamento dei dati
L‟Università provvede al trattamento, alla diffusione ed alla comunicazione dei dati personali
relativi alla presente convenzione nell‟ambito del perseguimento dei propri fini istituzionali e di
127

quanto previsto dal proprio regolamento, nonché dal Codice di Deontologia e di buona condotta per
i trattamenti di dati personali per scopi statistici e scientifici dalla CRUI il 13.05.2004, in attuazione
del decreto legislativo del 30.06.2003 n. 196 sul trattamento dei dati personali e si impegna a non
farne alcun altro uso. Il Titolare del trattamento dei dati personali per l‟Università è il Rettore. I
contratti che verranno stipulati per le varie attività presenti nella convenzione quadro,
individueranno il responsabile per il trattamento dei dati secondo il vigente Regolamento interno.
L‟A.Re.S.S. si impegna al trattamento, alla diffusione ed alla comunicazione dei dati personali
dell‟Università unicamente per le finalità connesse all‟esecuzione della presente convenzione.
Il Titolare del trattamento dei dati personali per l‟A.Re.S.S. è il Commissario straordinario e il
responsabile per il trattamento degli stessi è il Responsabile dell‟Area Organizzazione e
Programmazione Dott. Mario Lombardo.
L‟A.Re.S.S. e l‟Università sono autorizzate a rendere nota, sul proprio sito istituzionale, la
partnership oggetto della presente convenzione e a pubblicare sul medesimo sito, salvo diversa
comunicazione, notizie riguardanti i contratti specifici e attuativi della presente convenzione tra cui,
in via esemplificativa: tema della ricerca/collaborazione, nominativo del committente.
Articolo 11
Controversie
Le parti concordano di definire amichevolmente qualsiasi vertenza che possa nascere dalla
interpretazione o esecuzione della presente convenzione.
In caso contrario, le parti indicano come competente per qualunque controversia inerente la validità,
l‟interpretazione l‟esecuzione o la risoluzione della presente convenzione il Foro di Torino.
Articolo 12
Registrazione e spese
La presente è soggetta a registrazione solo in caso d‟uso ai sensi dell‟art. 5, primo comma D.P.R.
26.04.1986 n. 131 ed art. 4, Tariffa Parte Seconda allegata al medesimo decreto.
Le spese relative alla registrazione sono a carico della parte che la richiede.
Articolo 13
Rinvio
Per tutto quanto non espressamente indicato nella presente convenzione, restano ferme le
disposizioni previste dalle norme vigenti in materia, in quanto compatibili.
Data
Firme
5/2010/XI/provv. 8 – Convenzione quadro tra l’Università degli Studi di Torino ed il Comitato
Italia 150 per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento (art. 4, comma II, del
Decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale n. 142/1998).
PS_STUD_01
POG_10
Il 26 marzo del 2007 il Consiglio Regionale del Piemonte ha emanato una legge (la numero 5,
pubblicata nel B.U. il 29 Marzo 2007, n. 13) con cui la Regione si impegnava a promuovere, con il
128

concorso degli altri soggetti pubblici e privati, le Celebrazioni del 150° anniversario dell‟unità
d‟Italia, concorrendo alla costituzione il 7 maggio 2007 dell‟apposito “Comitato Italia 150”.
Il Comitato annovera tra gli enti fondatori il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione
Piemonte, la Provincia di Torino, la Città di Torino, la Compagnia di San Paolo, la Fondazione
Cassa di Risparmio di Torino, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di
Torino, Unioncamere Piemonte, l'Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino,
l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, l'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche.
Il Comitato ha manifestato all‟Ateneo l‟interesse ad accogliere, presso le proprie strutture aziendali,
studenti, laureati da non più di 18 mesi e frequentanti corsi di perfezionamento o di formazione
dell‟Università degli Studi di Torino per lo svolgimento di tirocini, offrendo l‟opportunità di
conoscere direttamente il mondo del lavoro e di sviluppare le conoscenze acquisite durante il
percorso formativo.
Al fine di attivare i singoli tirocini, è necessaria la stipula di una convenzione quadro sulla base
della quale sarà redatto il progetto formativo e di orientamento che il soggetto ospitante e il
tirocinante si impegneranno a rispettare (finalità, contenuti, tempi e modalità).
Si sottopone pertanto all'esame di codesto Senato la proposta di convenzione quadro con il
Comitato Italia 150 per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento.
La convenzione decorre dalla data della sua sottoscrizione e avrà validità fino al 31 dicembre 2011
così come proposto dallo stesso Comitato.
Tutto ciò premesso, si chiede a codesto Senato di:
1) deliberare l‟approvazione della Convenzione quadro tra l‟Università degli Studi di Torino ed
il Comitato Italia 150 per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento nel testo
sotto riportato e il modello di progetto formativo e di orientamento;
2) di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della Convenzione.
(Relazione predisposta dal Direttore della Divisione Servizi agli Studenti - Dott. Roberto Barreri)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la proposta di convenzione quadro tra l‟Università degli Studi di Torino ed il Comitato
Italia 150 per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento (art. 4, 2° comma, del Decreto
del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale 25/3/1998, n. 142);
Visto l‟art. 8 della Legge 19 novembre 1990 n. 341;
Vista la Legge 24 giugno 1997 n. 196 (Legge TREU) “Norme in materia di promozione
dell‟occupazione”, art. 18 – Tirocini formativi e di orientamento;
Visto il Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, n. 142 del 25 marzo 1998,
pubblicato sulla G.U. n. 108 del 12 maggio 1998 con il quale sono stati dettati i criteri di attuazione
dei tirocini formativi e di orientamento;
129

Vista la propria deliberazione n. 16/1998/573 del 20 luglio 1998 con la quale si approva lo
schema-tipo di convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento;
Visto lo Statuto dell‟Università emanato con D.R. n. 54 del 08/02/1999 e s.m.i.;
Vista la relazione della Divisione Servizi agli Studenti;
Valutato ogni opportuno elemento;
Considerato che la proposta di delibera è presentata in attuazione del seguente obiettivo
previsto dal piano strategico di ateneo: “Rafforzamento della promozione dell‟offerta formativa”;
Considerato che la pratica è stata esaminata dalla Commissione Didattica in
data_____________;
________________, delibera:
1) l’approvazione della Convenzione quadro tra l’Università degli Studi di Torino ed il
Comitato Italia 150 per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento nel testo
sotto riportato e il modello di progetto formativo e di orientamento;
2) di autorizzare il Rettore alla sottoscrizione della Convenzione.
CONVENZIONE QUADRO per lo SVOLGIMENTO di TIROCINI
TRA
L‟Università degli Studi di Torino, codice fiscale e partita IVA 80088230018, con sede legale in
Torino (To), Via Verdi, 8 - CAP 10124, d'ora in poi denominato «soggetto promotore»,
rappresentato dal Rettore Prof. Ezio Pelizzetti, nato a Santhià (Vc) il 16 febbraio 1944, domiciliato
per la carica presso la sede dell‟Ente.
E
Azienda/Ente: Comitato Italia 150 Forma giuridica: comitato, Partita IVA 09949870019 Codice
fiscale 97689190011, con sede legale in Torino, C.so Vinzaglio 17, C.A.P. 10121, d'ora in poi
denominato «soggetto ospitante», rappresentato da Alberto Vanelli, nato a Palmanova (UD) il
10/07/1947 domiciliato per la carica presso la sede di Torino, Corso Vinzaglio, 17, in qualitá di
vicepresidente esecutivo.
PREMESSO
- che lo Stage/Tirocinio curriculare, con l‟assegnazione di Crediti Formativi Universitari, fa parte
dell‟attività formativa dei Corsi di Studio di Facoltà/Interfacoltà e si attiva in osservanza del D.M.
509/99 e del D.M. 270/04;
- che lo Stage/Tirocinio Formativo e di Orientamento (o extracurriculare) è un„esperienza formativa
professionalizzante condotta presso un‟azienda o ente pubblico/privato convenzionato con
l‟Università; è rivolto agli studenti e ai laureati entro i 18 mesi dal conseguimento del titolo e offre
l‟opportunità di conoscere direttamente il mondo del lavoro e di sviluppare le conoscenze acquisite
durante il percorso formativo; si attiva in osservanza della Legge 196/97, del D.M. 142/98, della
Legge 30/03 e della Legge 296/06;
130

si conviene quanto segue
Art. 1 –- Oggetto della convenzione
Il soggetto ospitante è disponibile a concordare con il soggetto promotore l‟accoglienza, presso le
proprie strutture aziendali, di studenti, di laureati da non più di 18 mesi e di frequentanti corsi di
perfezionamento o di formazione del soggetto promotore, nel quadro della normativa citata nelle
premesse.
Art. 2 – Finalità e contenuti del tirocinio
1) Il tirocinio non costituisce rapporto di lavoro e il soggetto ospitante non ha alcun obbligo di
assunzione al termine del periodo di tirocinio.
2) Durante lo svolgimento del tirocinio l'attività di formazione ed orientamento è seguita e
verificata da un tutor designato dal soggetto promotore in veste di responsabile didatticoorganizzativo,
e da un responsabile aziendale, indicato dal soggetto ospitante.
3) Per ciascun tirocinante inserito presso il soggetto ospitante in base alla presente
Convenzione viene predisposto un progetto formativo e di orientamento contenente:
- i dati anagrafici del tirocinante;
- il nominativo, il ruolo e la responsabilità del tutore didattico-organizzativo e del
responsabile aziendale;
- obiettivi e modalità di svolgimento del tirocinio, con l'indicazione dei tempi di presenza in
azienda;
- le strutture aziendali (stabilimenti, sedi, reparti, uffici) presso cui si svolge il tirocinio;
- gli estremi identificativi delle assicurazioni INAIL e per la Responsabilità civile;
- la dichiarazione del tirocinante di cui all‟art. 4.
4) La durata del tirocinio non può eccedere i dodici mesi (24 mesi per i soggetti diversamente
abili). Ai sensi dell‟art. 40 lett. b della legge Regione Piemonte 22/12/2008 n. 34,
nell‟ambito territoriale della Regione Piemonte i tirocini possono essere attivati anche nei
ventiquattro mesi successivi al conseguimento dei titoli accademici.
5) Il soggetto ospitante può erogare eventuali Premi, Borse di studio o rimborsi spese, da
concordare con il soggetto promotore.
Art. 3 – Permanenza in azienda
1) L‟accesso alle strutture aziendali del soggetto ospitante, dove si svolge il tirocinio, è
consentito ai soli fini dell'effettuazione del tirocinio medesimo e solo previa predisposizione
del progetto formativo (di cui all‟art. 2) sottoscritto dal soggetto promotore, dal soggetto
ospitante e dal tirocinante.
2) Il soggetto ospitante si impegna a garantire che il tirocinio si svolga presso strutture
aziendali (stabilimenti, sedi, reparti, uffici, ecc.) che rispettino le vigenti disposizioni
normative in tema di prevenzione incendi, igiene e sicurezza del lavoro, garantendo, in
particolare, che i locali, le attrezzature e strumentazioni siano idonee e adeguate ai sensi del
D. lgs. del 9 aprile 2008, n. 81 (Testo Unico sulla sicurezza del Lavoro).
3) L‟orario di permanenza in azienda è concordato tra il soggetto ospitante, il tirocinante e il
soggetto promotore, in funzione degli obiettivi formativi del tirocinio e valutando eventuali
esigenze di studio del tirocinante. Di norma, l‟orario giornaliero non potrà eccedere il
normale orario previsto per il personale interno.
131

4) Presso il luogo di svolgimento del tirocinio viene tenuto un registro firme, a cura del
soggetto ospitante, che il tirocinante è tenuto a firmare all‟entrata e all‟uscita, per attestare la
propria presenza.
5) E‟ consentita, con il consenso del tutore universitario, la partecipazione del tirocinante ad
attività aziendali fuori sede. Di norma, tali attività sono indicate nel progetto formativo, in
caso contrario devono essere comunicate con anticipo al soggetto promotore. Le spese di
viaggio o soggiorno o eventuali altre spese sono sostenute dall‟azienda secondo le norme e
procedure interne dell‟Azienda stessa.
Art. 4 – Obblighi del tirocinante
Il soggetto promotore si impegna a far sottoscrivere a ciascun tirocinante una dichiarazione, inserita
nel progetto formativo e di orientamento, con la quale lo stesso si assume l‟impegno di:
- svolgere le attività previste dal progetto formativo e di orientamento;
- attenersi alle indicazioni fornite dal responsabile didattico-organizzativo designato dal
soggetto promotore e dal Responsabile Aziendale;
- rispettare le norme in materia di igiene, sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;
- rispettare i regolamenti interni del soggetto ospitante, compatibilmente con la finalità del
tirocinio e con la particolare natura del rapporto;
- mantenere, anche dopo lo svolgimento del tirocinio, la necessaria riservatezza per quanto
attiene dati, informazioni o conoscenze in merito a processi produttivi e prodotti, acquisiti
durante lo svolgimento del tirocinio;
- richiedere verifica ed autorizzazione per eventuali elaborati o relazioni verso terzi in
relazione all‟attività svolta presso il soggetto ospitante.
Art. 5 – Sospensione, interruzione e proroga del tirocinio
1) E‟ consentita, per giustificati motivi, la possibilità di uno o più periodi di sospensione del
tirocinio, previo accordo con il soggetto ospitante e consenso del soggetto promotore, ferma
restando la data di scadenza indicata nel progetto formativo individuale.
2) Il soggetto promotore si riserva di stabilire i requisiti ritenuti necessari per il riconoscimento
dei tirocini interrotti prima del termine previsto.
3) Le eventuali proroghe del tirocinio sono ammesse, previo accordo tra le parti, entro i limiti
di durata massima stabiliti dalla normativa vigente.
Art. 6 – Valutazione finale
1) Il soggetto ospitante si impegna a rispettare e far rispettare il progetto di tirocinio concordato
in tutti gli aspetti (finalità, contenuti, tempi e modalità). Terminato il periodo di tirocinio, il
soggetto ospitante rilascia ad ogni tirocinante la valutazione finale relativa allo svolgimento
del progetto e al raggiungimento degli obiettivi, trasmettendone copia al soggetto
promotore.
2) Oltre alla valutazione finale, il soggetto ospitante consegna al tirocinante una dichiarazione
di avvenuto tirocinio attestante la frequenza, che potrà essere fatta valere ai sensi di legge.
Art. 7 – Assicurazioni
1) Il soggetto promotore assicura i tirocinanti contro gli infortuni sul lavoro presso l'INAIL,
nonché per la responsabilità civile presso compagnie assicurative operanti nel settore
2) Ai sensi dell'art. 2, comma 1, lettera a), del D.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008, gli stagisti sono
equiparati ai lavoratori dipendenti del soggetto ospitante, pertanto il soggetto ospitante si
132

impegna, in caso di infortunio con prognosi superiore a 3 giorni, ad effettuare la denuncia -
entro 48 ore dalla notizia dell‟evento (24 ore in caso di decesso) - all'INAIL e alla Questura
di riferimento, dandone comunicazione e trasmettendone copia al soggetto promotore.
In caso di infortunio che comporti un‟assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello
dell‟evento, il soggetto ospitante è tenuto a darne immediata comunicazione al soggetto
promotore e, ai sensi dell‟art. 18, lettera r) del D.lgs. n. 81/2008, all‟Inail.
3) Per quanto ivi non previsto, si rimanda al D.lgs 81/2008.
Art. 8 – Comunicazioni
1) Il soggetto promotore provvede a far pervenire alla Regione o alla Provincia delegata, alle
strutture provinciali del Ministero del lavoro e della previdenza sociale competenti per
territorio in materia di ispezione, nonché alle Rappresentanze sindacali aziendali, copia
della Convenzione e di ciascun progetto formativo e di orientamento. I tirocini curriculari
sono esclusi dagli obblighi menzionati.
2) Il soggetto ospitante ha l‟obbligo di dare comunicazione dell‟attivazione di un tirocinio
al Centro per l‟impiego della provincia competente entro il giorno precedente l‟inizio,
nonché di comunicare, entro 5 giorni, la proroga o la cessazione anticipata (Legge 296/06 -
art. 1, commi 1180 - 1185). I tirocini curriculari sono esclusi da tale obbligo di legge.
Art. 9 - Trattamento dei dati
1) Al fine di agevolare l‟inserimento nell‟ambito lavorativo e professionale dei propri studenti
e laureati, l‟Università degli Studi di Torino può effettuare comunicazioni di dati a enti
privati, dietro richieste documentate, ai sensi dell‟art. 15 del Regolamento in materia di
protezione dei dati personali (Decreto Rettorale n. 143 del 24/2/2006).
2) Il soggetto ospitante si impegna ad effettuare le operazioni di trattamento dei dati,
attraverso personale incaricato, nel rispetto rigoroso della normativa sulla privacy e delle
misure minime di sicurezza indicate nel disciplinare tecnico allegato al codice (D.lgs. n. 196
del 30/06/2003) e nel Documento Programmatico per la sicurezza dell‟Azienda. Inoltre, il
soggetto ospitante sarà tenuto a manlevare l‟Università in caso di responsabilità
amministrative e civili derivanti da trattamenti di dati non conformi alla normativa.
3) Le parti dichiarano reciprocamente che i dati personali, raccolti nel corso dell'esecuzione
della presente convenzione, vengano trattati esclusivamente per la finalità della convenzione
medesima, mediante elaborazione manuale e/o automatizzata.
4) I suddetti dati potranno essere comunicati, esclusivamente in forma anonima, sia a
soggetti pubblici, quando ne facciano richiesta per il perseguimento dei propri fini
istituzionali, sia a soggetti privati, quando lo scopo della richiesta sia compatibile con i fini
istituzionali della parte contrattuale a cui si riferiscono.
Art. 10 – Durata
La presente convenzione decorre dalla data della sua sottoscrizione e avrà validità fino al 31
dicembre 2011.
Art. 11 - Arbitrato
1) Le parti accettano di definire amichevolmente qualsiasi controversia che possa nascere dalla
presente convenzione.
2) Nel caso in cui non sia possibile raggiungere in questo modo l'accordo, le parti
concordano di risolvere ogni eventuale vertenza ai sensi degli artt. 806 e seguenti del Codice
133

di procedura Civile, ad opera di un collegio di tre arbitri che saranno nominati uno dal
soggetto promotore, uno dal soggetto ospitante ed il terzo, che fungerà da Presidente del
Collegio arbitrale, dai due predetti arbitri, o, in caso di disaccordo tra gli stessi o di mancata
nomina del proprio arbitro da parte di uno dei contraenti, dal Presidente del Tribunale di
Torino, città dove il Collegio arbitrale avrà sede. Gli arbitri decideranno a maggioranza
semplice e le loro decisioni saranno vincolanti per le parti ed inappellabili.
Art. 12 – Oneri fiscali e spese di registrazione
1) La presente Convenzione viene redatta in duplice originale e conservata agli atti di ciascun
Ente.
2) La convenzione è esente da IVA come dal punto 20 dell‟art. 10 del D.P.R. n. 633/72.
3) La presente convenzione sarà registrata a tassa fissa, in caso d‟uso, ai sensi degli artt. 5 e
39 del DPR n. 131 del 26.4.86. Le eventuali spese inerenti la presente convenzione sono a
carico del soggetto ospitante.
Letto, approvato, sottoscritto.
Li, .........................................
______________________________
(Soggetto promotore)
______________________________
(Soggetto ospitante)
MODELLO DI PROGETTO FORMATIVO
PROGETTO FORMATIVO E DI ORIENTAMENTO
(rif. Convenzione n…………stipulata in data…………)
Nominativo del tirocinante………………………………………………………………………..
nato a ……………………………..…il……………...……………………………………………
residente in ………………………………………………………………………………………..
codice fiscale ………………………………………………………………………………………
Attuale condizione:
· studente laureando
· laureato
(barrare se trattasi di soggetto portatore di handicap Si No)
Azienda ospitante…………………………………………………………………………………….
Sede del tirocinio………………………………………………………………………………….…
Tempi di accesso ai locali aziendali…………………………………………………………….……
Periodo di tirocinio n. mesi ……………dal…………………..……….al…………………………..
Tutore (indicato dal soggetto promotore)……………………………………………………………
Tutore Aziendale……………………………………………………………………………………..
Polizze assicurative:
∙Infortuni sul lavoro INAIL posizione n……………………….………………………………
Responsabilità civile posizione n……………………….compagnia………………….……...
Obiettivi e modalità del tirocinio…………………………………………………………………….
Facilitazioni previste…………………………………………………………………………………
Obblighi del tirocinante:
134

∙seguire le indicazioni dei tutori e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo
organizzativo od altre evenienze;
∙rispettare gli obblighi di riservatezza circa processi produttivi, prodotti o altre notizie relative
all‟azienda di cui venga a conoscenza sia durante che dopo lo svolgimento del tirocinio;
∙rispettare i regolamenti aziendali e le norme in materia di igiene e sicurezza.
Data
Frme
5/2010/XI/provv. 9 - Proposta di delibera tra l’Università degli Studi di Torino e il Comune di
Torino per la coproduzione di servizi telematici e condivisione di risorse e conoscenza sui temi
dell’innovazione e della società dell’informazione.
Si sottopone all'esame di codesto Senato la proposta di coproduzione di servizi telematici e
condivisione di risorse e conoscenza sui temi dell‟innovazione e della società dell‟informazione tra
l‟Università degli Studi di Torino e il Comune di Torino.
Mediante tale accordo le parti intendono:
- individuare di modalità di aggregazione di contenuti anche per la coproduzione di specifici
prodotti editoriali;
- condividere metodologie, know how ed eventuali esperienze di risorse tecnologiche specialistiche;
- allargare la base di utenti coinvolti nella fruizione di servizi;
- ampliare i servizi offerti all‟utenza derivanti da sinergie tra i contraenti;
- approfondire format di contenuti digitali ed uso di strumenti per la loro realizzazione e gestione;
- sperimentare in forma congiunta tecnologie innovative;
- rendere partecipi le componenti interne che presiedono alla produzione di contenuti digitali anche
con l‟obbiettivo di confrontare e ottimizzare le scelte tecnologiche ed organizzative in atto.
La collaborazione tra l‟Università degli Studi di Torino e il Comune di Torino per la coproduzione
di servizi telematici e condivisione di risorse sui temi dell‟innovazione e della società
dell‟informazione rappresenta un‟ulteriore opportunità per le finalità di efficacia, efficienza e
qualità dei risultati, ma il beneficiario "finale" è l'utente e dunque il cittadino nell'accezione del
Comune e studente nell'accezione dell‟Università.
Le possibilità offerte da tale accordo sono rese evidenti da un esempio: il Comune di Torino,
nell‟ambito di una sua iniziativa autonoma, ha realizzato un servizio di collegamento ad internet
tramite WiFi (connessione senza fili); questo servizio allo stato attuale consente ai cittadini di
effettuare una registrazione e poi ottenere credenziali o password di accesso al servizio. Attraverso
questo accordo sarebbe possibile, per esempio interconnettere il servizio WiFi del Comune di
Torino al sistema di credenziali di Ateneo e consentire agli studenti (ma anche a docenti e
personale tecnico amministrativo) l'accesso tramite le stesse login e password usate per fruire dei
servizi online di ateneo (SCU-sistema di credenziali unificato). Efficienza e risparmio risultano
evidenti se si pensa ai costi indiretti del supporto che necessariamente occorre preventivare ogni
volta che si rilasciano servizi che prevedono login e password, o costi di "mancato utilizzo di
servizi" per la presenza di "barriere tecnologiche" che scoraggiano l‟utenza. Eliminare una barriera
135

tecnologica si traduce di fatto in un vantaggio per gli studenti e nella creazione di una relazione di
fiducia fra enti che sarà vantaggiosa non solo per il servizio di connessione internet delle piazze, ma
potrà essere utilizzata di principio per altri servizi presi in considerazione relativamente alle attività
previste dall'accordo.
L‟Università di Torino ed il Comune di Torino condividono un modello organizzativo affine per i
flussi informativi che poi vengono veicolati sui portali istituzionali.
Il confronto fra le procedure di pubblicazione delle informazioni sul sito web istituzionale e l'analisi
delle buone pratiche di gestione di modelli di redazione ibrida (redazione centrale + redazioni
distribuite) costituisce un ulteriore beneficio per le parti dato anche il posizionamento di eccellenza
nelle diverse valutazione del portale della Città di Torino e del portale dell'Università di Torino (per
esempio valutazione censis-repubblica).
Le attività, i progetti di interesse e i relativi obbiettivi potranno essere definiti dal Comitato di
Indirizzo di cui farà parte personale interno o incaricato dagli Enti (ipoteticamente per quanto
concerne l‟Università i due Dirigenti della Divisione Servizi Web Integrati e della Divisione
Sistemi Informativi).
L‟iniziativa non prevede particolari investimenti, ma scambio di esperienze e risorse; nel caso di
progetti con spese specifiche i dirigenti coinvolti intraprenderanno le iniziative opportune, ivi
compresa una preliminare verifica circa la coerenza con la copertura economica necessaria.
Tutto ciò premesso si chiede a codesto Senato di voler autorizzare la coproduzione di servizi
telematici e condivisione di risorse e conoscenza sui temi dell‟innovazione e della società
dell‟informazione tra l‟Università degli Studi di Torino e il Comune di Torino.
(Relazione predisposta dal Direttore della Divisione Servizi Web Integrati di Ateneo – Ing. Angelo
Saccà)
Il Senato Accademico,
PROPOSTA DI DELIBERAZIONE
Vista la Legge n. 168 del 9.5.1989 istitutiva del Ministero dell‟Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica;
Visto lo Statuto dell‟Università degli Studi di Torino, emanato con Decreto Rettorale n. 54
dell‟8.2.1999, e successive modificazioni e integrazioni;
Visto il Regolamento di Ateneo per l‟Amministrazione, la Finanza e la Contabilità, emanato
con D.R. n.348 del 7.5.2004 e s.m.i.;
Visto il Codice dell'Amministrazione Digitale che è stato emanato con Decreto legislativo del 7
marzo 2005, n. 82 e successive modifiche;
Visto il testo del protocollo di intesa;
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Vista la relazione predisposta dal Direttore della Divisione Servizi Web Integrati di Ateneo,
Ing. Angelo Saccà, agli atti del Servizio supporto agli Organi collegiali;
Sentito il parere favorevole espresso dalla Commissione Programmazione e sviluppo nel corso
della seduta del _______;
___________________,delibera di approvare, nel testo sottoriportato, autorizzando il Rettore
a sottoscriverla, il protocollo d’intesa tra l'Università degli Studi di Torino e il Comune di
Torino.
TESTO DELLA CONVENZIONE
1. Oggetto
Le parti intendono condividere le reciproche esperienza nel campo dell‟innovazione e della Società
dell‟Informazione con l‟obbiettivo di coprodurre servizi telematici rivolti ai cittadini, studenti,
professionisti, detentori di interessi, visitatori.
2. Aree di intervento
Le azioni oggetto dell‟intesa riguarderanno:
- individuazione di modalità di aggregazione di contenuti anche per la coproduzione di specifici
prodotti editoriali;
- condivisione di metodologie, di know how e di risorse tecnologiche specialistiche,
- l‟allargamento della base di utenti coinvolti;
- ampliamento dei servizi offerti all‟utenza derivanti da sinergie tra i contraenti;
- approfondimenti sui format di contenuti digitali e strumenti per la loro realizzazione e gestione;
- sperimentazione congiunta di tecnologie innovative;
- coinvolgimento partecipativo tra le componenti interne che presiedono alla produzione di
contenuti digitali anche con l‟obbiettivo di confrontare e ottimizzare le scelte tecnologiche ed
organizzative in atto.
3. Piani di attuazione
E‟ compito del Comitato di Indirizzo, di cui al successivo articolo 4, l‟individuazione, nell‟ambito
delle aree descritte all‟art. 2, dei possibili piani di attuazione da predisporre in relazione agli
interessi reciproci condivisi tra i contraenti.
Ogni piano di attuazione dovrà specificare gli ambiti di riferimento, le risorse coinvolte e gli
obbiettivi da raggiungere: dovranno inoltre specificare forme di governo e monitoraggio delle
azioni individuate con l‟adozione di specifici indicatori quantitativi.
4. Comitato di Indirizzo
Al fine di raggiungere gli obbiettivi in oggetto i contraenti formalizzano la costituzione di un
Comitato di Indirizzo composto da personale interno o incaricato dagli Enti, con un massimo
complessivo di 2 componenti per ente/organizzazione. Sarà compito dei membri del comitato di
indirizzo individuare un Presidente operativo al loro interno che potrà definire ulteriori interventi
organizzativi legati allo sviluppo di iniziative e attività di una o più aree di intervento.
Compito del comitato sarà quello di individuare i piani di azioni possibili, formularne le attività,
monitorarne l‟andamento nel tempo onde garantire il raggiungimento degli obbietti previsti nei
tempi designati.
Il Comitato è in carica per tutto il periodo di validità dell‟intesa.
Il Comitato di Indirizzo dovrà relazionare una/due volte all‟anno al Direttore Amministrativo le
attività, i costi, lo stato di avanzamento sui progetti.
137

5. Proprietà intellettuale
Ove non diversamente concordato tra le parti, per iscritto, resta inteso che la proprietà intellettuale
per quanto riguarda gli eventuali prodotti e servizi derivanti dalle attività svolte all‟interno del
protocollo di intesa, rimane equamente divisa tra i contraenti. Sfruttamenti commerciali dovranno
essere regolati con appositi provvedimenti previo accordo tra le parti.
Nelle iniziative volte a valorizzare progetti relativi alle aree di intervento di tale protocollo d‟intesa
è ovviamente possibile il coinvolgimento di uno o più partner tecnologici a cui i diversi enti fanno
riferimento al fine di perfezionare le attività stesse.
6. Validità
Il presente protocollo di intesa è valido anni due dalla sua firma. Potrà essere rinnovato con
apposito provvedimento. Le parti si riservano, unilateralmente, il diritto insindacabile di recedere
dall‟intesa con semplice comunicazione all‟altro contraente con 30 giorni di preavviso.
Data
Firme
XII. – VARIE ED EVENTUALI.
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INDICE
I. – COMUNICAZIONI DEL RETTORE – PRESIDENTE. ___________________________ 4
II. – DESIGNAZIONE COMPONENTI DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE D’ATENEO. _ 4
III. - MODIFICHE DI STATUTO: ART. 9 – COSTITUZIONE DELL’AVVOCATURA DI
ATENEO – PARERI EX ART. 77 – RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE MODIFICHE DI STATUTO, PROF. GIANMARIA AJANI. ___________ 4
IV. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA PROGRAMMAZIONE E LO SVILUPPO
DELL’ATENEO – RELAZIONE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE
PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO, PROF. SERGIO CONTI. _______________________ 5
V.– RELAZIONE PROGRAMMATICA PER IL BILANCIO DI PREVISIONE DI
ATENEO 2011. _______________________________________________________________ 6
5/2010/V/PROVV. 1 – RELAZIONE PROGRAMMATICA PER IL BILANCIO DI PREVISIONE DI ATENEO
2011. _____________________________________________________________________________6
VI. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA DIDATTICA – RELAZIONE
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DIDATTICA, PROF. LORENZO MASSOBRIO. _ 9
A) STUDENTI. _______________________________________________________________ 9
5/2010/VI/PROVV. 1 - EQUIPOLLENZA DI TITOLO ACCADEMICO ESTERO – CASAGRANDE LIBERACY. __9
5/2010/VI/PROVV. 2 - EQUIPOLLENZA DI TITOLO ACCADEMICO ESTERO – CHAMORRO PATRICIA
MONICA. _________________________________________________________________________10
5/2010/VI/PROVV. 3 - DEROGA ALLE SCADENZE AMMINISTRATIVE PER L’ANNO ACCADEMICO 2010-
2011. ____________________________________________________________________________11
5/2010/VI/PROVV. 4 - AGGIORNAMENTO DELLA TABELLA DI CONVERSIONE VOTI ITALIANI –
VOTAZIONI ECTS IN RELAZIONE ALLA MOBILITÀ STUDENTI CON IL PROGRAMMA ERASMUS. ______13
B) CORSI POST LAUREAM. __________________________________________________ 15
5/2010/VI/PROVV. 5 - TRASFORMAZIONE DELLA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN “PSICOLOGIA
CLINICA” - D.M. 10 MARZO 2010. FACOLTÀ DI PSICOLOGIA. ________________________________15
5/2010/VI/PROVV. 6 - RICHIESTA DI ISTITUZIONE E ATTIVAZIONE DEL MASTER UNIVERSITARIO DI
I LIVELLO IN “GENERAL MANAGEMENT – ALTO APPRENDISTATO” (BIENNALE) DELLA SCUOLA DI
AMMINISTRAZIONE AZIENDALE - A.A. 2010-2011. ________________________________________16
5/2010/VI/PROVV. 7 - RIEPILOGO ANNUALE DELLE NON ATTIVAZIONI DEI CORSI DI MASTER PER
L’A.A. 2009/2010. __________________________________________________________________25
5/2010/VI/PROVV. 8 - COSTITUZIONE COMITATI ORDINATORI DELLE SCUOLE DI
SPECIALIZZAZIONE MEDICHE NON AGGREGATE – FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DI TORINO
E “S. LUIGI GONZAGA DI ORBASSANO. ________________________________________________31
5/2010/VI/PROVV. 9 – RICORSO CODACONS PER SPECIALIZZANDI NON MEDICI. _________________33
C) NULLA OSTA. ____________________________________________________________ 39
5/2010/VI/PROVV. 10 - NULLA OSTA PER IL CONFERIMENTO DI SUPPLENZE O AFFIDAMENTI FUORI
SEDE – A.A. 2010/2011. _____________________________________________________________39
D) VARIE. __________________________________________________________________ 42
5/2010/VI/PROVV. 11 - GRUPPO DI LAVORO PER L’ESAME DELLE NUOVE PROPOSTE FORMATIVE
DELL’ATENEO: INTEGRAZIONE DELLA SUA COMPOSIZIONE . ________________________________42
VII. – MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO D’ATENEO. ________________ 44
139

5/2010/VII/PROVV. 1 - MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO D’ATENEO – PARTE VII –
CORSI DI LAUREA (AI SENSI DEL D.M. 270/2004) - ART. 4 – FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA – ART.
4.3 – CORSO DI LAUREA IN “DIRITTO PER LE IMPRESE E LE ISTITUZIONI” (CLASSE L–14):
MODIFICA DELL’ORDINAMENTO DIDATTICO. DECORRENZA A.A. 2011/2012. ____________________44
5/2010/VII/PROVV. 2 - MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO D’ATENEO – PARTE IX – CORSI
DI LAUREA MAGISTRALE (AI SENSI DEL D.M. 270/2004) - ART. 4 – FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
– ART. 4.3 – CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN “STUDI GIURIDICI EUROPEI” (CLASSE LM–90):
MODIFICA DELL’ORDINAMENTO DIDATTICO. DECORRENZA A.A. 2011/2012. ____________________46
5/2010/VII/PROVV. 3 - MODIFICA DEL REGOLAMENTO DIDATTICO D’ATENEO – PARTE IX – CORSI
DI LAUREA MAGISTRALE (AI SENSI DEL D.M. 270/2004) - ART. 4 – FACOLTÀ DI GIURISPRUDENZA
– ART. 4.2 – CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN “SCIENZE GIURIDICHE PER LE AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE E PRIVATE” (CLASSE LM–63): MODIFICA DELL’ORDINAMENTO DIDATTICO.
DECORRENZA A.A. 2011/2012. ________________________________________________________48
VIII. – REGOLAMENTI DIDATTICI DI FACOLTÀ E SCUOLE. ____________________ 51
5/2010/VIII/PROVV. 1 - REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA
DI TORINO. _______________________________________________________________________51
5/2010/VIII/PROVV. 2 - REGOLAMENTO DIDATTICO DELLA SCUOLA DI STUDI SUPERIORI. ________70
IX. – PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI LA RICERCA SCIENTIFICA – RELAZIONE
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE RICERCA SCIENTIFICA, PROF.
GIANFRANCO GILARDI._____________________________________________________ 79
A) ASSEGNI E DOTTORATI DI RICERCA. ______________________________________ 79
5/2010/IX/PROVV. 1 - RINNOVO ASSEGNI REGIONE PIEMONTE AZIONE C - ANNO 2007. _______79
5/2010/IX/PROVV. 2 - RINNOVO ASSEGNI REGIONE PIEMONTE - ANNO 2008. ________________82
5/2010/IX/PROVV. 3 - PROGETTO UNIEAST – PRESA D’ATTO - ATTIVAZIONE ASSEGNI DI RICERCA. __83
5/2010/IX/PROVV. 4 - REQUISITI DI PARTECIPAZIONE AI CONCORSI PER ASSEGNI A TOTALE CARICO
DEI CGA. ________________________________________________________________________84
5/2010/IX/PROVV. 5 - RINNOVO ASSEGNI CONFERITI A LAUREATI A TOTALE CARICO DEI CGA ED
ATTIVI AL 31/12/2010. ______________________________________________________________86
5/2010/IX/PROVV. 6 - DOTTORATO DI RICERCA IN TECNOLOGIE APPLICATE ALLE SCIENZE
CHIRURGICHE CICLO XXVI. _________________________________________________________87
5/2010/IX/PROVV. 7 - CONFERIMENTO DEL TITOLO DI DOTTORE DI RICERCA “ALLA MEMORIA”. ___88
B) VARIE. __________________________________________________________________ 89
5/2010/IX/PROVV. 8 - COSTITUZIONE SOCIETÀ SPIN OFF ACCADEMICO “GRAPE S.R.L.” __________89
X. - PROVVEDIMENTI RIGUARDANTI L’ORGANICO - RELAZIONE DEL
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE ORGANICO DI ATENEO, PROF. ALBERTO
CONTE. ____________________________________________________________________ 92
A) MODIFICA PIANO ORGANICO DI ATENEO DEL PERSONALE DOCENTE. ______ 92
B) PERSONALE DOCENTE. __________________________________________________ 92
C) VARIE. __________________________________________________________________ 92
XI. - ACCORDI, CONVENZIONI, CENTRI E FONDAZIONI. _______________________ 93
5/2010/XI/PROVV. 1 – CONVENZIONE TRA L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO - FACOLTÀ DI
MEDICINA E CHIRURGIA E L’ASSOCIAZIONE INSEDIAMENTI UNIVERSITARI NEL CANAVESE, PER
IL FUNZIONAMENTO DEL MASTER IN “CURE PALLIATIVE E DI FINE VITA”, A.A. 2010/2011. _______93
140

5/2010/XI/PROVV. 2 - CONVENZIONE TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO – FACOLTÀ DI
MEDICINA VETERINARIA - L’ASSOCIAZIONE PER GLI INSEDIAMENTI UNIVERSITARI IN PROVINCIA
DI CUNEO, LA PROVINCIA DI CUNEO E IL COMUNE DI MORETTA PER IL FUNZIONAMENTO DELLE
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE IN PATOLOGIA SUINA ED IN ISPEZIONE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE
ANIMALE – PER L’ANNO ACCADEMICO 2009/2010 E PER GLI A.A. DAL 2010/2011 AL 2012/2013. ____96
5/2010/XI/PROVV. 3 – ADESIONE DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO AL CENTRO
INTERUNIVERSITARIO DI MATEMATICA APPLICATA A BIOLOGIA, MEDICINA E AMBIENTE - CIMAB
(DI SEGUITO “CENTRO CIMAB”). ____________________________________________________106
5/2010/XI/PROVV. 4 – ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
DI TORINO – FACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIA - E L’UNIVERSITÉ DE SAVOIE – U.F.R.
“LETTRES, LANGUES ET SCIENCES HUMAINES” (FRANCE), PER LA REALIZZAZIONE DI PIANI DI
STUDI BINAZIONALI. _______________________________________________________________112
5/2010/XI/PROVV. 5 – ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
DI TORINO, FACOLTÀ DI LINGUE E LETTERATURE STRANIERE, E LA UNIVERSITE’ DE SAVOIE -
UFR LETTRES LANGUES ET SCIENCES HUMAINES (FRANCIA), PER LA REALIZZAZIONE DI UN
PIANO DI STUDI BINAZIONALE. ______________________________________________________116
5/2010/XI/PROVV. 6 – RINNOVO E RATIFICA DELL’ACCORDO DI COOPERAZIONE ACCADEMICA TRA
L'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO-FACOLTÀ DI SCIENZE POLITICHE- E L’UNIVERSITÀ
LUMIERE LYON 2-FACOLTÀ DI SCIENZE ECONOMICHE E DI GESTIONE (FRANCIA), PER LA
REALIZZAZIONE DI UN DOPPIO DIPLOMA DI LAUREA SPECIALISTICA/MASTER IN SCIENZE
POLITICHE / SCIENZE ECONOMICHE E SOCIALI. _________________________________________120
5/2010/XI/PROVV. 7 – CONVENZIONE QUADRO TRIENNALE TRA L’A.RE.S.S. E L’UNIVERSITÀ DI
TORINO. ________________________________________________________________________123
5/2010/XI/PROVV. 8 – CONVENZIONE QUADRO TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO ED IL
COMITATO ITALIA 150 PER LO SVOLGIMENTO DI TIROCINI DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO
(ART. 4, COMMA II, DEL DECRETO DEL MINISTRO DEL LAVORO E DELLA PREVIDENZA SOCIALE N.
142/1998). ______________________________________________________________________128
5/2010/XI/PROVV. 9 - PROPOSTA DI DELIBERA TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO E IL
COMUNE DI TORINO PER LA COPRODUZIONE DI SERVIZI TELEMATICI E CONDIVISIONE DI RISORSE
E CONOSCENZA SUI TEMI DELL’INNOVAZIONE E DELLA SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE. _________135
XII. – VARIE ED EVENTUALI. _______________________________________________ 138
141