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carbone attivo: aspetti e problematiche della riattivazione - Watergas

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Queste forze di attrazione sono di debole entità, la loro origine e natura non sono ancora<br />

esattamente note. E’ certo che diverse forze agiscono separatamente o simultaneamente: forze di<br />

Van der Waals, forze di capillarità, forze di origine elettrostatica, legami di valenza analoghi a<br />

quelli che uniscono gli elementi in un composto chimico.<br />

L’adsorbimento di tipo fisico è un processo reversibile e, data la sua stessa natura,dà luogo di regola<br />

alla formazione di uno strato multimolecolare di adsorbato sulla superficie del materiale adsorbente.<br />

Il fenomeno dell’adsorbimento, in condizioni definite, raggiunge uno stato di equilibrio; ciò avviene<br />

in un certo tempo. Lo studio specifico e di relazione fra i due <strong>aspetti</strong>, equilibrio e cinetica,<br />

costituiscono il fondamento teorico per comprendere, e al limite prevedere, l’andamento e<br />

l’intensità del fenomeno. Ciò, insieme alla valutazione di altri parametri di natura fisica, chimica e<br />

microbiologica, consente di scegliere e dimensionare un processo di trattamento basato sull’impiego<br />

del <strong>carbone</strong> <strong>attivo</strong>.<br />

L’adsorbimento delle molecole presenti in una soluzione può essere rappresentato come una<br />

reazione chimica:<br />

dove:<br />

A è l’adsorbato<br />

B è l’adsorbente<br />

A × B il complesso adsorbente adsorbato.<br />

A + B ⇔ A × B<br />

Il processo di adsorbimento è costituito da una serie di stadi successivi, i quali determinano il<br />

trasporto <strong>della</strong> specie di interesse all’interno <strong>della</strong> fase fluida e il successivo trasferimento di questa<br />

al materiale solido.<br />

E’ importante la stretta dipendenza che esiste tra il fenomeno dell’adsorbimento e la porosità del<br />

<strong>carbone</strong> <strong>attivo</strong>. Il massimo rateo di adsorbimento è proporzionale alla massima area superficiale<br />

contenente pori disponibili per l’adsorbato. L’area superficiale, come già detto, può variare da<br />

poche centinaia a più di 1500 m 2 /g , ma non tutta è accessibile dalle sostanze adsorbite.<br />

Vi è una certa variabilità nella dimensione dei pori che permette una suddivisione in tre gruppi:<br />

Macropori - con raggio > di 20 nm<br />

Mesopori - con raggio compreso tra 1 e 25 nm<br />

Micropori - con raggio < di 1 nm<br />

Un numero relativamente alto di micropori generalmente corrisponde ad una vasta area superficiale<br />

con una grande capacità di adsorbimento per le piccole molecole, mentre un gran numero di<br />

macropori è normalmente correlato alla capacità di adsorbimento per le molecole più grandi. I<br />

macropori, sono considerati importanti per un rapido trasporto dell’adsorbato nei pori piccoli<br />

(Figura 2, 3).

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