se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno ... - Editrice Rotas
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(Fotorudy)<br />
Provincia Bat<br />
L’as<strong>se</strong>mblea regionale vota il trasferimento<br />
della <strong>se</strong>de dell’Asl Bt da Andria a Barletta<br />
l Consiglio regionale, nell’as<strong>se</strong>mblea del 26 giugno,<br />
I ha approvato con 29 voti favorevoli, 28 contrari e 4<br />
astenuti, il trasferimento della <strong>se</strong>de legale della Asl da Andria<br />
a Barletta. La votazione è avvenuta a scrutinio <strong>se</strong>greto. Per<br />
sostenere i costi del trasferimento, è stato votato an<strong>che</strong> un<br />
emendamento <strong>che</strong> prevede un finanziamento di 350mila<br />
euro. Il provvedimento è stato approvato <strong>non</strong>ostante il<br />
parere negativo espresso, nei giorni scorsi, dagli as<strong>se</strong>ssori al<br />
bilancio e alla salute, Mi<strong>che</strong>le Paolillo e Ettore Attolini.<br />
Questo provvedimento era stato lungamente caldeggiato<br />
dai nostri esponenti regionali.<br />
In verità questa decisione doveva prenderla la conferenza<br />
dei giudici, con legge regionale 11/2005, <strong>che</strong> stabiliva <strong>che</strong><br />
la localizzazione della <strong>se</strong>de doveva es<strong>se</strong>re stabilita dalla<br />
maggioranza dei sindaci della provincia Bat entro trenta<br />
giorni dalla promulgazione della legge. Purtroppo, neppure<br />
entro tre anni, quella legge venne a capo di una decisione,<br />
così la stessa fu demandata alla Giunta regionale <strong>che</strong> deci<strong>se</strong><br />
per Andria, come <strong>se</strong>de provvisoria. Di fronte all’inerzia<br />
dei Comuni e della regione, ecco <strong>che</strong> i nostri consiglieri<br />
regionali hanno pre<strong>se</strong>ntato una proposta di legge. Contrari<br />
all’esito del voto il Consigliere regionale Marmo, del PdL,<br />
il quale ha lamentato la spesa da 350 mila euro perduti per<br />
questa operazione, dimenticando i tanti soldi <strong>che</strong> si sono<br />
spesi fin qui per pagare un esorbitante costo per i locali<br />
presi in fitto ad Andria, mentre a Barletta <strong>non</strong> avrebbero<br />
comportato alcun costo.<br />
tRASFERIMEnto SEDE ASL Bt<br />
Una dichiarazione del sindaco maffei<br />
“Esprimo compiacimento per l’approvazione, in Consiglio<br />
regionale, dell’emendamento <strong>che</strong> permetterà l’istituzione<br />
di un capitolo per il trasferimento della ASL Bt a<br />
Barletta.<br />
Indirizzo il personale ringraziamento al Presidente Vendola;<br />
ai Consiglieri proponenti Caracciolo e Alfarano; ai<br />
Consiglieri Mennea e Pastore - adoperatisi con regolarità<br />
per con<strong>se</strong>guire quest’obiettivo - <strong>non</strong>ché, in generale, a tutti<br />
i rappre<strong>se</strong>ntanti istituzionali, del territorio e <strong>non</strong>, <strong>che</strong> hanno<br />
riconosciuto l'oggettiva opportunità del parere favorevole”.<br />
È quanto dichiara il Sindaco di Barletta, Nicola Maffei,<br />
a margine del “via libera”, da parte del Consiglio regionale<br />
puglie<strong>se</strong>, all’emendamento “Legge di as<strong>se</strong>stamento e di<br />
prima variazione al Bilancio di previsione per l’e<strong>se</strong>rcizio<br />
finanziario 2012”, <strong>che</strong> prevede l’istituzione di un nuovo capitolo<br />
di spesa di 350 mila euro finalizzato al trasferimento<br />
della <strong>se</strong>de legale ASL BT da Andria a Barletta.<br />
Il Sindaco aggiunge <strong>che</strong> “La scelta, rispondendo al criterio<br />
della razionalità, implica favorevoli ricadute an<strong>che</strong> in<br />
tema di economicità, da <strong>non</strong> sottostimare in questo delicato<br />
momento per la sanità. Considero tale os<strong>se</strong>rvazione condivisibile<br />
ed invito a <strong>non</strong> alimentare polemi<strong>che</strong> logore e in<strong>se</strong>nsate”.<br />
itorniamo su un argomento già<br />
R affrontato nel precedente numero<br />
di aprile di questo mensile, per ulteriori<br />
valutazioni sulle prospettive della zona<br />
industriale di Barletta.<br />
Barletta e il suo hinterland, comprendente<br />
i comuni di Andria, Canosa, Margherita<br />
di Savoia, Minervino Murge, San<br />
Ferdinando di Puglia, Spinazzola e trani,<br />
emergono come un unico distretto industriale<br />
nella mappa dei distretti elaborata<br />
dall’IStAt nel 2005.<br />
Per distretto industriale, <strong>se</strong>condo<br />
l’IStAt, devono intendersi quei sistemi<br />
locali del lavoro con natura prevalentemente<br />
manifatturiera, caratterizzato dalla<br />
pre<strong>se</strong>nza di unità produttive di piccole e<br />
medie dimensioni appartenenti ad una industria<br />
principale. nel caso di Barletta si<br />
tratta di un sistema locale del lavoro del<br />
tessile, delle pelli e dell’abbigliamento,<br />
in cui l’industria principale è quella delle<br />
pelli, cuoio e calzature.<br />
Il più grande distretto<br />
industriale della Puglia<br />
Fra gli otto distretti industriali censiti<br />
in Puglia dall’IStAt, quello di Barletta è<br />
il più grande in assoluto, avendo registrato<br />
al censimento del 2001 i <strong>se</strong>guenti dati:<br />
• 331.300 abitanti;<br />
• 22.966 unità produttive totali;<br />
• 4.153 unità locali manifatturiere;<br />
• 73.286 addetti totali;<br />
• 20.199 addetti nelle attività manifatturiere;<br />
• 25.512 euro il valore aggiunto per abitante.<br />
La dinamica del decennio successivo<br />
ha registrato molte problematicità di crescita<br />
e di competitività, accentuatesi con<br />
la crisi internazionale apertasi nel 2008<br />
ed ancora <strong>non</strong> conclusa, an<strong>che</strong> <strong>se</strong> negli<br />
ultimi due anni vi sono stati <strong>se</strong>gnali positivi<br />
sul versante delle esportazioni, come<br />
abbiamo sottolineato nel precedente numero<br />
di aprile.<br />
Il distretto di Barletta rimane dunque<br />
una delle realtà più consistenti del panorama<br />
produttivo puglie<strong>se</strong> e con apprezzabili<br />
<strong>se</strong>gnali di dinamicità e di reazione<br />
alle nuove trasformazioni produttive determinate<br />
dalla globalizzazione dei mercati<br />
e dall’emergere di nuovi Paesi <strong>che</strong><br />
stanno conquistando quote crescenti delle<br />
produzioni mondiali, soprattutto Cina, India,<br />
Brasile, Russia, ma an<strong>che</strong> altri Paesi<br />
del sud est asiatico, dell’America latina,<br />
dell’Africa.<br />
Economia<br />
Distretti industriali nel distretto di Barletta<br />
il distretto industriale di barletta è il più grande in ambito regionale e si sta avviando a diventare un<br />
distretto di <strong>se</strong>conda generazione, con più poli produttivi radicati sul territorio, ma an<strong>che</strong> con una forte<br />
proiezione esterna, sia nei mercati di vendita dei prodotti finali <strong>che</strong> nei rapporti con fornitori e subfornitori.<br />
La necessità di una politica <strong>che</strong> punti a valorizzare le eccellenze produttive, in una politica più<br />
ampia di miglioramento del contesto economico, sociale, ambientale ed istituzionale del territorio.<br />
La mappa dei distretti industriali italiani (Istat 2005)<br />
di Emmanuele Daluiso*<br />
Alla positiva collocazione del distretto<br />
industriale di Barletta nel panorama produttivo<br />
puglie<strong>se</strong> si contrappone, tuttavia,<br />
la negativa collocazione nel più generale<br />
panorama produttivo nazionale. L’os<strong>se</strong>rvatorio<br />
nazionale di Confartigianato sulla<br />
qualità della vita dei distretti del 2012,<br />
come abbiamo già sottolineato nel precedente<br />
numero di aprile, colloca infatti<br />
l’area di Barletta nella parte bassa della<br />
graduatoria dei distretti italiani, soprattutto<br />
per valutazioni negative su aspetti<br />
quali il mercato del lavoro, le utilities e<br />
i <strong>se</strong>rvizi pubblici locali, il capitale sociale<br />
del territorio, la burocrazia e i rapporti<br />
con la pubblica amministrazione.<br />
Le trasformazioni in atto<br />
e le prospettive future<br />
In questo quadro di luci ed<br />
ombre, ci <strong>se</strong>mbra opportuno sottolineare<br />
alcuni elementi positivi<br />
<strong>che</strong> stanno caratterizzando l’evoluzione<br />
del territorio di Barletta in<br />
questa fa<strong>se</strong> di difficile uscita dalla<br />
crisi economica internazionale.<br />
Elementi <strong>che</strong> si vanno ad aggiungere<br />
alle valutazioni sulla trasformazione<br />
dei distretti produttivi a<br />
livello nazionale di cui abbiamo<br />
parlato nel precedente numero di<br />
aprile.<br />
Innanzitutto, il circondario di<br />
Barletta è diventato il principale<br />
polo europeo delle calzature di<br />
sicurezza per il lavoro. Sono attualmente<br />
pre<strong>se</strong>nti 8 impre<strong>se</strong> con<br />
circa 500 addetti, ma il potenziale<br />
di crescita, soprattutto in direzione<br />
dell’intero abbigliamento<br />
per la sicurezza, an<strong>che</strong> con riferimento<br />
all’abbigliamento tecnico-<br />
12 IL FIERAMoSCA LUGLIo 2012<br />
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