se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno ... - Editrice Rotas
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I fiori per unsì<br />
In un matrimonio i fiori, in virtù della loro naturale bellezza,<br />
comunicano <strong>se</strong>ntimenti ed emozioni, aggiungendo un tocco di<br />
fres<strong>che</strong>zza e di colore ad una giornata davvero “speciale”, dando<br />
un prezioso contributo all’atmosfera di festa. Ecco perché la scelta<br />
dei fiori è un momento molto importante <strong>che</strong> deve da un lato<br />
rispecchiare i gusti e la personalità degli sposi e dall’altro richiede<br />
una grande professionalità di chi deve saperci guidare nella<br />
scelta dei fiori per la cerimonia del matrimonio, per il ricevimento<br />
e per il bouquet. Ed è questo <strong>che</strong> fa L’Arte del Fiore di Barletta:<br />
accompagnare gli sposi nella scelta in questo fantastico mondo<br />
di colori e profumi.<br />
La scelta degli addobbi floreali per la chiesa dovrà es<strong>se</strong>re<br />
fatta in sintonia con l’architettura della chiesa stessa: il fiorista<br />
professionista <strong>che</strong> curerà il vostro allestimento dovrà infatti studiare<br />
l’ampiezza degli spazi, lo stile architettonico, le arcate, le<br />
navate e i giochi di luce individuando i fiori e le composizioni <strong>che</strong><br />
valorizzeranno al meglio l’insieme.<br />
La scelta delle composizioni di fiori da usare nella location<br />
per il ricevimento, invece, vi permetterà di sbizzarrirvi con la<br />
fantasia e con gli effetti scenografici, visto <strong>che</strong> generalmente si<br />
dispone di ampi spazi: è importante però tenere a mente <strong>se</strong>mpre<br />
le regole dello stile e del buon gusto e <strong>che</strong> è necessario rispecchiare,<br />
finché è possibile, il tono e l’atmosfera <strong>che</strong> avrete dato<br />
a tutto il matrimonio. A tal proposito altro aspetto da tenere in<br />
considerazione sono i centrotavola per il matrimonio <strong>che</strong> dovranno<br />
risultare importanti ma funzionali.<br />
Il bouquet è uno degli accessori principali della sposa. Tradizioni<br />
dicono <strong>che</strong> al bouquet della sposa provvede lo sposo, <strong>che</strong><br />
si preoccuperà di farglielo con<strong>se</strong>gnare dal fiorista di fiducia o da<br />
un suo testimone la mattina delle nozze o, in alternativa, sarà lui<br />
stesso a con<strong>se</strong>gnarglielo all’ingresso della chiesa. Per tradizione<br />
il bouquet rappre<strong>se</strong>nta infatti l’ultimo regalo da fidanzati <strong>che</strong> la<br />
coppia si scambia. In altre realtà è la suocera <strong>che</strong> lo con<strong>se</strong>gna<br />
alla sposa prima <strong>che</strong> questa esce per l’ultima volta di casa da<br />
nubile.<br />
Da <strong>se</strong>mpre simbolo di nozze, il bouquet è quell’oggetto <strong>che</strong><br />
le spo<strong>se</strong> terranno con loro per tutta la cerimonia, sia essa religiosa<br />
<strong>che</strong> civile. Proprio per il suo continuo e stretto contatto<br />
con la sposa, quindi, il bouquet dovrà assolutamente es<strong>se</strong>re in<br />
armonia con il colore, il modello dell’abito da sposa e la portabilità<br />
dello stesso per la sposa. Ed è proprio nella scelta del<br />
bouquet <strong>che</strong> è più <strong>che</strong> mai importante affidarsi a mani esperte di<br />
un professionista di arte floreale <strong>che</strong> saprà curare ogni minimo<br />
dettaglio estetico e di durabilità. L’Arte del Fiore, punto vendita<br />
dell’azienda laltragricoltura, in Via Achille Bruni a Barletta, è<br />
particolarmente attenta in tal <strong>se</strong>nso.<br />
Uno dei fiori più usati per gli allestimenti ed il bouquet nuziale,<br />
in questa stagione è la Peonia. Dall’aspetto sublime, fragranza<br />
<strong>che</strong> incanta, trionfo di colore… la peonia fiorita offre un’esibizione<br />
indimenticabile. Ha fiori enormi, soffici e carnosi, <strong>se</strong>mplici<br />
o doppi, <strong>che</strong> sbocciano da aprile a luglio e coprono la gamma<br />
cromatica dal bianco al porpora, con spettacolari punte di rosa.<br />
Regina dei fiori per i cinesi, il suo significato è matrimonio felice.<br />
Uno dei fiori più femminili e raffinati, nel linguaggio dei fiori è<br />
si<strong>non</strong>imo di timidezza e vergogna. È un fiore adatto per un matrimonio<br />
classico e romantico.<br />
Incontri<br />
Palazzo esperti (Fotorudy)<br />
Al piano nobile si accede attraverso un’ampia scalinata a due<br />
rampe, coperta da una volta a schifo dove è posizionata una grande<br />
tela, pittura a tempera <strong>se</strong>ttecentesca, e vi è raffigurata la “Vergine<br />
Immacolata” attorniata da angioletti; posizionato sottostante,<br />
uno stemma con impres<strong>se</strong> le armi dei Cagiano, Esperti, e Gattola<br />
Mondelli (urge un restauro).<br />
Al termine delle scale, vi è una loggia <strong>che</strong> si affaccia sull’atrio,<br />
caratterizzata da due archi a tutto <strong>se</strong>sto, poggianti su tre colonne<br />
con capitelli dorici e recanti nella chiave di volta una modanatura<br />
a volute in pietra. Le colonne laterali sono addossate al muro. La<br />
copertura a due campate con due volte a crociera, è rivestita con<br />
doghe in legno e al centro delle due campate vi è un dipinto a tempera<br />
“tobiolo e l’Angelo”. La pavimentazione è stata realizzata<br />
con lastre di pietra di Lecce di cm. 40x40, uguale a quella della<br />
stanza da letto padronale.<br />
Al termine della loggia si entra nell’appartamento nobile, <strong>che</strong><br />
ha 6 stanze con<strong>se</strong>cutive disposte ad L (ingresso, studio, salotto,<br />
sala da pranzo, due stanze da letto), in più la zona cucina, varie<br />
stanzette ed un <strong>se</strong>condo studio accanto a quello principale.<br />
Al tempo di D. Giorgio Esperti l’appartamento era formato da<br />
32 stanze, il riscontro lo si rileva dall’inventario <strong>che</strong> fecero i periti<br />
dopo la sua morte (documenti importanti - figli minorenni).<br />
L’ingresso, lo studio e la cucina sono ancora coperti da alti soffitti<br />
quattrocenteschi con interessanti decorazioni <strong>se</strong>ttecentes<strong>che</strong> le<br />
altre stanze, invece, hanno una <strong>se</strong>conda volta a schifo in tela decorata<br />
a tempera del XVIII <strong>se</strong>colo (al di sopra si con<strong>se</strong>rvano i soffitti<br />
del ‘400). La pavimentazione della cucina è quella originale in lastre<br />
di pietra, così pure il cotto dell’ingresso, della sala da pranzo,<br />
il <strong>se</strong>condo studio, e la <strong>se</strong>conda stanza da letto; mentre in salotto, il<br />
pavimento ad impasto colorato risale al 1930, fabbricazione turi,<br />
nello studio vi è una ceramica bianca decorata in blu di fine 800.<br />
Di grande effetto scenico sono nella camera da letto, le due<br />
consolle con specchiere, sormontate da due dipinti neoclassici di<br />
Angelica Kauffman, “Carlo III di Borbone” e “Ferdinando IV”,<br />
e l’arco in stile barocco con stucchi color ocra chiaro <strong>che</strong> si apre<br />
nell’alcova.<br />
Il <strong>se</strong>condo piano è adibito a soffitta, un ambiente unico di notevole<br />
ampiezza dove si ammirano una <strong>se</strong>quenza di archi a tutto<br />
<strong>se</strong>sto <strong>che</strong> sorreggono il camminamento sui tetti, coperto da volte<br />
a capriate in legno e con il pavimento di questo stesso materiale;<br />
dalla soffitta si accede a un piccolo terzo piano.<br />
Ci sarebbe tanto ancora da dire, ma entreremmo troppo sul<br />
tecnico.<br />
Il 1° Settembre 2010 è iniziato il restauro con l’approvazione<br />
della Sovrintendenza delle Belle Arti di Bari.<br />
Prof.ssa Antonietta Fioravante Esperti<br />
Recensioni<br />
La storia di trani in due volumi del prof. raffaello Piracci<br />
di Andrea Lovato*<br />
28 IL FIERAMoSCA<br />
LUGLIo 2012<br />
LUGLIo 2012 IL FIERAMoSCA 29<br />
I<br />
lettori resteranno colpiti,<br />
sin dalle battute iniziali,<br />
dall’ampiezza e dal rigore scientifico<br />
<strong>che</strong> caratterizzano quest’opera.<br />
In pagine den<strong>se</strong> e interessanti,<br />
l’Autore ha inteso ripercorrere la<br />
storia lunga e prestigiosa della Città<br />
di trani, dalle origini fin quasi ai<br />
nostri giorni, padroneggiando con<br />
acume e <strong>se</strong>nsibilità una fitta trama<br />
di vicende, profili, problemi. Si<br />
avverte in modo netto la consumata<br />
perizia di chi ha saputo fondere,<br />
nella trattazione, il <strong>se</strong>vero metodo<br />
dello storico e lo stile chiaro e<br />
conciso del giornalista. Per oltre<br />
un trentennio Raffaello Piracci, il<br />
“Professore”, è stato in grado con la sua creatura, il Tranesiere, di<br />
offrire all’affezionato pubblico di trani (e <strong>non</strong> solo) immagini e<br />
suggestioni infinite, dando voce alla natura solare e poliedrica del<br />
popolo di una piccola-grande terra del Sud.<br />
Alla pluriennale esperienza del Piracci pubblicista si lega idealmente<br />
la stesura di questo lavoro. È cambiato però lo scenario: oggetto<br />
dell’indagine <strong>non</strong> sono i casi e i problemi <strong>che</strong> di continuo sorgono<br />
dalla realtà quotidiana, ma i nessi profondi della storia, <strong>che</strong> si legano<br />
tra loro fino a formare il tessuto della tradizione e della cultura di un<br />
antico, incantevole borgo di Puglia. Un tessuto composto da una <strong>se</strong>rie<br />
imponente di vicende umane e sociali, analizzate con l’occhio, e la<br />
mente, di chi sa trarre il generale dal particolare, ed è consapevole<br />
di dover costantemente rappre<strong>se</strong>ntare molti <strong>se</strong>coli di vita trane<strong>se</strong> per<br />
mezzo di testimonianze documentarie. Piracci lo ha fatto con scrupolo<br />
e abito scientifico, attraverso decenni di studi e indagini personali.<br />
Al centro della lunga ricerca storiografica è il concetto stesso di<br />
‘città’ <strong>che</strong>, come scrive l’Autore nella pagina introduttiva, si lega a<br />
quello di ‘civiltà’: fenomeno tra i più caratteristici dell’occidente.<br />
Il pensiero va alla polis dei Greci, com’è ovvio, ma <strong>non</strong> solo: tutte<br />
le anti<strong>che</strong> civiltà mediterranee - leggiamo poco più avanti - appaio-<br />
no legate al nome di illustri città: Menfi, Babilonia, Sidone, Gerusalemme,<br />
Atene, Roma.<br />
Dagli aspetti politici a quelli amministrativi, dai profili economici<br />
a quelli militari, lungo un arco di parecchi <strong>se</strong>coli si snoda la fatica<br />
di Raffaello Piracci. Dopo un’utile introduzione metodologica alla<br />
lettura, il grandioso quadro storiografico si apre con le leggende e le<br />
ipotesi sulle origini di trani, il suo nome, i primi sviluppi urbani in<br />
età paleocristiana e in quella altomedievale; scorrono poi, una dopo<br />
l’altra, le comples<strong>se</strong> vicende <strong>che</strong> portano alle varie dominazioni,<br />
dalla longobarda alla bizantina e alla normanna, per pro<strong>se</strong>guire con<br />
gli Svevi e gli Angioini, gli Aragonesi e il dominio veneto. Ci si<br />
avvia così alla trasformazione funzionale della Città nel Seicento e<br />
nel <strong>se</strong>colo successivo, per fermare lo sguardo sui noti ‘fatti’ tranesi<br />
del 1799; e ancora la restaurazione, i fermenti liberali e unitari, il<br />
ruolo degli intellettuali, il travaglio morale e materiale del popolo<br />
trane<strong>se</strong> prima e durante le due Guerre Mondiali, infine la sofferta<br />
ricostruzione e ripresa degli anni Cinquanta.<br />
All’interpretazione dei dati storiografici, frutto di pazienti e minute<br />
ricer<strong>che</strong> di archivio, si è unita la discussione ideale con altri<br />
autorevoli storici, di cui sono riportati alcuni saggi diretti all’approfondimento<br />
di singoli aspetti e problemi. Il risultato è un’opera<br />
destinata a lasciare il <strong>se</strong>gno nella cultura della nostra Città.<br />
Studiare nelle varie fasi lo svolgimento di una storia intricata e<br />
pluri<strong>se</strong>colare è punto fermo e ineludibile per ogni tentativo diretto<br />
alla con<strong>se</strong>rvazione, e alla trasmissione, di un patrimonio composto<br />
da memorie e tradizioni. nelle mani del Professore, il tentativo si<br />
è trasformato in un’impresa brillante. Con l’orgoglio vivissimo di<br />
chi ha <strong>se</strong>mpre avvertito il legame indissolubile con la propria terra,<br />
e con la passione della vera ricerca, Raffaello Piracci ha voluto<br />
donare a tutti noi una grande opera nell’intento, riuscito, di rendere<br />
più vivida e solida la consapevolezza delle nostre radici: <strong>se</strong>nza la<br />
conoscenza delle quali, sia chiaro, <strong>non</strong> c’è identità possibile, né futuro<br />
credibile, per alcuno.<br />
nel pre<strong>se</strong>ntare La storia di Trani il mio pensiero riconoscente<br />
va <strong>non</strong> solo all’Autore, ma an<strong>che</strong> ai meritevoli fautori e sostenitori<br />
della nuova pregevole iniziativa editoriale.<br />
* as<strong>se</strong>ssore alla Cultura