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se non diremo cose che a qualcuno spiaceranno ... - Editrice Rotas

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PEDICO<br />

Via F. d’Aragona, 46 - angolo Via S. Antonio<br />

Barletta<br />

alazzo Esperti è ubicato nella parte sud-orientale di Bar-<br />

P letta, lo s<strong>che</strong>ma ba<strong>se</strong> dell’edificio è un rettangolo con aggiunta<br />

di due corpi ai lati, pure rettangolari; è posizionato tra due<br />

anti<strong>che</strong> ed importanti strade della città, Corso Cavour, già vico<br />

Cambio e via Ettore Fieramosca.<br />

A questo palazzo già amplissimo per il notevole numero di stanze<br />

e per la vastità di es<strong>se</strong> (stanza da letto 70 m. circa), era il più<br />

grande <strong>che</strong> vi fos<strong>se</strong> in Barletta, come <strong>se</strong> <strong>non</strong> bastas<strong>se</strong>, fu annesso il<br />

palazzo a Levante (di 5 stanze) con ingresso in via E. Fieramosca n.<br />

28, recante lo stemma degli Esperti, a Ponente il palazzo dei signori<br />

Degni Palescapa (di 8 stanze), nel 1758 fu accorpato il palazzo<br />

dei Vignola, costituendo così un palazzo <strong>che</strong> andava da levante, da<br />

palazzo dei Cavalieri di Malta (galleria, a trasunnedd) e a ponente,<br />

terminava alla strada oggi chiamata vico Cambio. D’allora questo<br />

palazzo fu conosciuto col nome di Gran Palazzo dei sig. Esperti.<br />

Se la facciata si pre<strong>se</strong>nta austera, e della fine del 1400 quindi<br />

rinascimentale, nelle sale interne rifatte alla forgia <strong>se</strong>ttecentesca,<br />

<strong>non</strong> aveva paragoni nella città, tant’è <strong>che</strong> venivano date innumerevoli<br />

feste nel gran salone da ballo, con sommo compiacimento<br />

dei nobili intervenuti, ciò si rileva dagli annali di storia cittadina,<br />

scritti da Don Camillo Elefante (Giacinto Elefante sposò Ippolita<br />

Esperti, cancellata antistante la cappella del Santissimo Sacramento,<br />

nella Cattedrale).<br />

Le due facciate risultano simmetri<strong>che</strong> e rigorosamente geometri<strong>che</strong>,<br />

<strong>non</strong>ostante le modifi<strong>che</strong> apportate prevalentemente nel<br />

XVIII <strong>se</strong>colo. L’edificio si compone di tre piani con due facciate,<br />

di cui l’anteriore su C.so Cavour e quella posteriore su via E. Fieramosca.<br />

La facciata anteriore pre<strong>se</strong>nta due parti <strong>se</strong>parate da una cornice<br />

marcapiano; il piano terra è caratterizzato da un bugnato <strong>che</strong> conferisce<br />

all’edificio un aspetto compatto ed imponente.<br />

Incontri<br />

Gli incontri dell’AssociAzione “ritrovArsi” elpimix<br />

STUDIO DENTISTICO CANFORA<br />

dei Dottori Cesare e Rita Canfora<br />

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storia del palazzo esperti<br />

raccontata da Antonietta Fioravante esperti<br />

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n el primo incontro Antonietta Fioravante Esperti, docente<br />

di di<strong>se</strong>gno, essa stessa brava pittrice e <strong>se</strong>nsibile poetessa, ha<br />

raccontato la storia della nobile casata degli Esperti, mentre in<br />

questa <strong>se</strong>conda puntata della sua narrazione, introdotta dalla<br />

presidente Arcangela Alfarano, descrive il grande palazzo <strong>che</strong><br />

reca il nome della storica famiglia.<br />

Probabilmente si ispira a un tipo di palazzo fiorentino, quale,<br />

il palazzo Pazzi-Quaresi.<br />

Il piano terra ha 6 botteghe, e dopo la <strong>se</strong>conda bottega da ponente<br />

vi è il portale principale di ingresso con arco a tutto <strong>se</strong>sto,<br />

col numero civico 59; sulla chiave di volta è collocato lo stemma<br />

del XVIII <strong>se</strong>colo con impressi i blasoni gentilizi delle famiglie<br />

Cagiano (levriero addestrato dalla luna), Esperti (cervo rampante<br />

su tre monti), e Gattola-Mondelli (anatra con tre stelle), stemma<br />

<strong>che</strong> venne sostituito con quello della Repubblica france<strong>se</strong> nel<br />

1799, quando entrato liberamente il Generale Broussier, stabilisce<br />

il suo comando militare proprio nel palazzo Esperti.<br />

Dal portale si accede in un androne, la parte antistante coperta,<br />

ha una volta a crociera con su dipinto lo stemma dei Cagiano; nella<br />

<strong>se</strong>conda parte scoperta, si affacciano un balconcino ed una elegante<br />

loggetta, elementi simili a palazzi quattrocenteschi, come<br />

palazzo Venezia a Roma del 1455.<br />

Il piano nobile è composto di <strong>se</strong>i finestre uguali rettangolari<br />

con mostre, architrave e cornici orizzontali, e un balcone centrale<br />

corrispondente in linea con un altro balcone sulla facciata posteriore<br />

in via E. Fieramosca, dove si apre un’altra loggia all’ultimo<br />

piano e an<strong>che</strong> questo prospetto richiama la lineare successione<br />

delle finestre al primo e <strong>se</strong>condo piano della facciata principale.<br />

I due balconi sulle facciate e il balconcino all’interno dell’androne,<br />

sono elementi in<strong>se</strong>riti successivamente, le cui ringhiere <strong>se</strong>ttecentes<strong>che</strong><br />

ricorrono an<strong>che</strong> nel nobile palazzo Samuelli-Affaitati<br />

di via nazareth.<br />

Le principali variazioni sono riscontrabili al pianoterra dove<br />

le rimes<strong>se</strong> sono state trasformate in negozi, e per meglio cogliere<br />

le linee interne dell’edificio, meriterebbe (<strong>se</strong>mpre <strong>se</strong> fos<strong>se</strong> possibile)<br />

una visita ad uno dei locali riportato all’antico splendore,<br />

posto al numero civico 61, dove aveva <strong>se</strong>de l’Esperti Art Gallery.<br />

All’interno al centro di un arco in pietra a tutto <strong>se</strong>sto, è dipinto lo<br />

stemma degli Esperti, realizzato da mia figlia Edmea. Il locale è<br />

di 3 m. sotto il manto stradale, si accede da 2 scalinate parallele<br />

poste lateralmente, il pavimento è formato da lastre di pietra locale,<br />

(le cosiddette chian<strong>che</strong>), in fondo e sul lato destro, un’ampia<br />

scala a L ci immette in una grotta tufacea, a metà scalinata è stato<br />

rinvenuto e messo in evidenza un arco del periodo normanno.<br />

LUGLIo 2012 IL FIERAMoSCA 27

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