Le perizie tecniche per la stabilità della tholos - AISI
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Fig. 7 – Aree delle masse coinvolte rispetto al<strong>la</strong><br />
cerniera A nel<strong>la</strong> sezione dello spicchio<br />
equilibrio al ribaltamento, è stata esaminata<br />
<strong>per</strong> tutti i possibili meccanismi. Sono<br />
state calco<strong>la</strong>te, in re<strong>la</strong>zione alle masse<br />
coinvolte, le forze peso applicate nei rispettivi<br />
baricentri, i valori dei momenti<br />
stabilizzanti e ribaltanti ed il rapporto tra<br />
di essi. Tale rapporto evidenzia come lo<br />
spicchio meridiano in esame non è in<br />
grado di sostenersi autonomamente (Como,<br />
2005).<br />
La condizione di equilibrio al ribaltamento<br />
è stata esaminata anche secondo<br />
il modello geometrico proposto da<br />
Cavanagh–Laxton (1981). Anche in tal<br />
caso è stata rilevata una condizione di<br />
in<strong>stabilità</strong>. Tali risultati hanno evidenziato<br />
che il modello di comportamento a<br />
falsa cupo<strong>la</strong> non è coerente con quanto<br />
si verifica nel<strong>la</strong> realtà.<br />
Va osservato inoltre che, <strong>per</strong> entrambi<br />
i modelli geometrici, e con riferimento<br />
al modello di comportamento a<br />
falsa cupo<strong>la</strong>, l’ipotesi che ogni corso<br />
orizzontale sia composto da un’unica<br />
pietra costituisce un’approssimazione a<br />
svantaggio di <strong>stabilità</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> struttura.<br />
Per il notevole spessore dei corsi infatti<br />
è poco realistico che ogni corso sia composto<br />
da un’unica pietra, e <strong>la</strong> condizione<br />
reale di frammentazione dei corsi<br />
<strong>Le</strong> <strong><strong>per</strong>izie</strong> <strong>tecniche</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong>stabilità</strong> del<strong>la</strong> <strong>tholos</strong> micenea<br />
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orizzontali richiederebbe, nel<strong>la</strong> ricerca<br />
dei possibili meccanismi di col<strong>la</strong>sso, di<br />
individuare <strong>la</strong> parte di muratura svinco<strong>la</strong>bile<br />
<strong>per</strong> <strong>la</strong> presenza di giunti verticali.<br />
Ciò comporterebbe <strong>per</strong> i modelli geometrici<br />
citati <strong>la</strong> diminuzione del<strong>la</strong> parte<br />
di muratura e di tumulo concorrente all’esercizio<br />
del momento stabilizzante.<br />
Equilibrio ammissibile secondo il<br />
modello a cupo<strong>la</strong>/guscio<br />
Dalle considerazioni svolte circa<br />
l’ipotesi di comportamento a falsa cupo<strong>la</strong>,<br />
si deduce <strong>la</strong> necessità di individuare<br />
ulteriori fattori che concorrono<br />
a garantire <strong>la</strong> <strong>stabilità</strong> del<strong>la</strong> struttura. La<br />
forma spaziale a geometria chiusa del<strong>la</strong><br />
cupo<strong>la</strong>, a differenza del modello piano<br />
del falso arco, contribuisce al<strong>la</strong> <strong>stabilità</strong><br />
del singolo spicchio meridiano: il ribaltamento<br />
di una parte muraria viene, <strong>per</strong><br />
ciascun corso <strong>la</strong>pideo instabile, contrastato<br />
dai blocchi degli spicchi meridiani<br />
adiacenti, coinvolgendo <strong>la</strong> resistenza a<br />
compressione anu<strong>la</strong>re dei corsi corrispondenti.<br />
La cupo<strong>la</strong> del Tesoro di Atreo raggiunge<br />
<strong>per</strong>tanto <strong>la</strong> presente condizione<br />
di equilibrio impegnando nel<strong>la</strong> trasmissione<br />
degli sforzi gli anelli <strong>la</strong>pidei dei<br />
corsi orizzontali attraverso un regime di<br />
compressione radiale.<br />
L’accurata apparecchiatura dei corsi<br />
orizzontali del<strong>la</strong> cupo<strong>la</strong>, grazie al<strong>la</strong> <strong>per</strong>izia<br />
tecnica di inserire in forza tra i giunti<br />
verticali pietre più piccole miste ad argil<strong>la</strong><br />
che, come cunei, serrano l’anello<br />
<strong>la</strong>pideo orizzontale, abilita i paralleli del<strong>la</strong><br />
cupo<strong>la</strong> all’esercizio di una compressione<br />
radiale.