violenza è sintomo di una malattia: una delle due parti ... - Mezzocielo
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cultura<br />
libri<br />
In Italia come sappiamo per <strong>di</strong>vorziare occorre affrontare <strong>due</strong> <strong>di</strong>stinti processi: quello<br />
della separazione e poi quello del <strong>di</strong>vorzio, con <strong>due</strong> <strong>di</strong>stinti mandati e <strong>due</strong> <strong>di</strong>stinte parcelle.<br />
Tempi biblici quando esso non <strong>è</strong> consensuale, da sei a otto anni circa. All’estero,<br />
invece, <strong>è</strong> possibile <strong>di</strong>vorziare subito senza passare per la fase della separazione (<strong>due</strong> anni<br />
in presenza <strong>di</strong> figli minori un anno senza). Dall’Unione Europea arriva <strong>una</strong> scorciatoia a<br />
decorrere dal 21 giugno un nuovo strumento giuri<strong>di</strong>co: l’entrata in vigore del regolamento<br />
europeo che <strong>di</strong>sciplina le separazione e il <strong>di</strong>vorzio che abbiano aspetti transnazionali<br />
cio<strong>è</strong> soggetti appartenenti a <strong>di</strong>versi stati membri, i quali potranno scegliere <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>vorziare, purch<strong>è</strong> <strong>di</strong>mostrino la residenza nel paese da loro stessi ritenuto più conveniente<br />
in cui vige tale regolamento cosiddetto “<strong>di</strong>vorzio breve” basterà pertanto, per esempio,<br />
che la coppia si presenti al giu<strong>di</strong>ce italiano e uno dei <strong>due</strong> sia <strong>di</strong> altra nazionalità<br />
o residente in altro paese e chieda l’applicazione dell’or<strong>di</strong>namento straniero. In attesa<br />
che il Parlamento Italiano provveda alla riforma del <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> famiglia, tanto agognato,<br />
accontentiamoci <strong>di</strong> un aiuto dall’Europa. Adriana Palmeri<br />
“Ho fame <strong>di</strong> giustizia”<br />
È stato ripubblicato il libro “Ho fame <strong>di</strong> giustizia.<br />
La rivolta <strong>delle</strong> donne a Palermo contro<br />
la mafia”, a cura <strong>di</strong> Angela Lanza<br />
(Navarra Ed.). Il libro, uscito la prima volta<br />
nel’94, racconta l’esperienza <strong>delle</strong> “donne<br />
del <strong>di</strong>giuno” a Palermo durante l’estate del<br />
1992: risposta imme<strong>di</strong>ata alle stragi mafiose,<br />
sotto l’impulso <strong>di</strong> <strong>una</strong> forte emozione, ma<br />
politicamente me<strong>di</strong>tata, testimonianza significativa<br />
e <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> un’esperienza con<strong>di</strong>visa.<br />
Il <strong>di</strong>giuno, iniziato da un gruppo <strong>di</strong> un<strong>di</strong>ci<br />
donne riunitesi nella sede dell’UDI <strong>di</strong> Palermo<br />
subito dopo i funerali <strong>di</strong> Paolo Borsellino,<br />
<strong>è</strong> durato un mese. Un mese <strong>di</strong><br />
esposizione totale in piazza che significava<br />
non mostrare paura, non sentirsi sopraffatte<br />
dall’impotenza e dall’insignificanza <strong>di</strong> fronte<br />
a un potere oscuro e violento, cercare e costruire<br />
relazioni con altre donne, e uomini.<br />
Fin da subito le adesioni al <strong>di</strong>giuno sono<br />
state moltissime; nella calura <strong>di</strong> luglio piazza<br />
Castelnuovo era brulicante <strong>di</strong> donne e uomini,<br />
<strong>di</strong> idee e parole forti e significative. Si<br />
<strong>di</strong>gi<strong>una</strong>va a gruppi, alternandosi a staffetta,<br />
e poi si continuava a partecipare alla vita politica<br />
citta<strong>di</strong>na e nazionale. Le testimonianze<br />
<strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ne e citta<strong>di</strong>ni, mai anonime, erano<br />
numerosissime, come le manifestazioni <strong>di</strong><br />
solidarietà da varie <strong>parti</strong> d’Italia e d’Europa.<br />
Tutto questo e molto altro <strong>è</strong> stata l’esperienza<br />
<strong>delle</strong> “donne del <strong>di</strong>giuno” e ad Angela<br />
Lanza, che ne ha con<strong>di</strong>viso il vissuto, va<br />
il merito <strong>di</strong> averne tramandato la memoria<br />
par chi non c’era (soprattutto le giovani generazioni)<br />
ma anche per quelle e quelli che<br />
c’erano e possono rivivere l’atmosfera <strong>di</strong><br />
quei giorni, confrontare la narrazione, l’intreccio<br />
<strong>di</strong> voci femminili, con la propria pra-<br />
30 mezzocielo luglio 2012<br />
P O C H E R I G H E<br />
tica. Anche chi scrive era <strong>una</strong> donna del <strong>di</strong>giuno.<br />
Per me <strong>di</strong>gi<strong>una</strong>re ha significato esprimere<br />
<strong>di</strong>sprezzo e <strong>di</strong>stanza nei confronti <strong>di</strong><br />
un nutrimento velenoso e mortifero come le<br />
logiche e le collusioni col malcostume mafioso.<br />
Ha significato avere voce e mostrare,<br />
insieme alle altre, <strong>una</strong> pratica <strong>di</strong>fferente e<br />
con<strong>di</strong>visa che, abolendo le appartenenze <strong>di</strong><br />
ogn<strong>una</strong>, ha privilegiato lo scambio, la relazione,<br />
l’attenzione reciproca. Non <strong>è</strong> stata impresa<br />
semplice, ma il risultato <strong>è</strong> stato<br />
l’affermazione <strong>di</strong> autorità femminile che ci<br />
ha dato parola ascoltata e autorevole.<br />
Dopo vent’anni alcune <strong>delle</strong> parole forti <strong>di</strong><br />
allora sono <strong>di</strong> assoluta attualità: l’assunzione<br />
<strong>di</strong> responsabilità, la coerenza rispetto alle<br />
idee professate, la trasparenza unita alla <strong>di</strong>screzione<br />
e alla correttezza <strong>di</strong> comportamento<br />
in pubblico e in privato, la solidarietà<br />
nei confronti <strong>di</strong> chi continua a seguire la<br />
strada segnata da Falcone e Borsellino, irta<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà e zone buie. Mai avremmo pensato<br />
che nei giorni dell’omaggio alle vittime<br />
<strong>delle</strong> stragi, della partecipazione convinta <strong>di</strong><br />
tutta <strong>una</strong> popolazione, nei giorni del <strong>di</strong>giuno<br />
in piazza, la trattativa Stato-mafia continuava<br />
il suo percorso segreto e oscuro!<br />
La nuova e<strong>di</strong>zione del libro <strong>è</strong> arricchita da<br />
scritti <strong>di</strong> Daniela Dioguar<strong>di</strong>, Rita Borsellino,<br />
Franca Imbergamo, Piera Aiello;<br />
donne autorevoli che riflettono su come<br />
sono cambiate le loro vite, sulle tortuosità<br />
della politica in questi vent’anni, sulle<br />
ambiguità <strong>di</strong> certa antimafia, sul significato<br />
dell’impegno incon<strong>di</strong>zionato <strong>delle</strong><br />
“donne del <strong>di</strong>giuno”, ancora attuale e<br />
propositivo.<br />
Emi Monteneri<br />
libri<br />
L’ultima decade <strong>di</strong> Maggio <strong>è</strong> stata funestata da un altro terremoto che non sconvolge<br />
nessuno ma penso in<strong>di</strong>gni tutti: il terremoto nel mondo del calcio. Si scoprono altre <strong>parti</strong>te<br />
truccate per seguire l’iter <strong>delle</strong> scommesse. La procura indaga: alcuni patteggiano,<br />
altri confessano, insomma l’inchiesta si <strong>di</strong>mostra opport<strong>una</strong>. Eppure il 30 maggio il portiere<br />
della nazionale Buffon convoca giornalisti e televisioni. Afferma <strong>di</strong> essere fuori da<br />
qualunque giro <strong>di</strong> scommesse e <strong>di</strong> aver fatto <strong>una</strong> carriera integerrima e virtuosamente<br />
ammonisce i giu<strong>di</strong>ci «Non si può giocare con la vita <strong>delle</strong> persone». Il popolo del calcio<br />
lo osanna! I non tifosi, tenendo conto che nessuno l’aveva interrogato, restano perplessi.<br />
Qualche giorno dopo gli inquirenti, indagando su un tizio che ha <strong>una</strong> ricevitoria <strong>di</strong> scommesse,<br />
scoprono un flusso <strong>di</strong> assegni, tutti <strong>di</strong> notevole entità, che arrivano a lui <strong>di</strong>rettamente<br />
proprio da Buffon. Gli avvocati <strong>di</strong>fendono il calciatore chiedendo a noi tutti<br />
“Perché un onesto giocatore non può mandare dei sol<strong>di</strong> ad un suo amico anche se ha<br />
<strong>una</strong> ricevitoria?” Noi pensiamo al proverbio “Excusatio non petita accusatio manifesta”.<br />
La procura non si ferma. Silvana Fernandez<br />
Su e giù per gli scaffali<br />
Agata Tuszynska, Wiera Gran. L’accusata,<br />
Einau<strong>di</strong>, € 20,00<br />
Varsavia, 1941. Wiera Gran, la cantante più<br />
bella e famosa del ghetto, sopravvissuta all’Olocausto,<br />
cerca <strong>di</strong> guardare avanti.<br />
Ma l’accusa <strong>di</strong> collaborazionismo e il silenzio<br />
del suo pianista, Szpilman, pesano su <strong>di</strong> lei<br />
come <strong>una</strong> condanna.<br />
Della stella <strong>di</strong> Varsavia non resterà che un<br />
capro espiatorio, <strong>una</strong> ebrea errante destinata<br />
alla follia.<br />
Jeannette Winterson, Perché essere felice<br />
quando puoi essere normale?, Mondadori,<br />
€ 18,00<br />
La Winterson ha se<strong>di</strong>ci anni quando la madre<br />
adottiva le rivolge la domanda che <strong>è</strong> il titolo <strong>di</strong><br />
questo libro intimo e drammatico.<br />
Il racconto <strong>di</strong> <strong>una</strong> vita de<strong>di</strong>cata ad affermare<br />
se stessa, la propria omosessualità e l’amore<br />
per i libri.<br />
Una prova <strong>di</strong> generosità e <strong>di</strong> onestà intellettuale,<br />
<strong>una</strong> storia tragica, ma anche allegra, proprio<br />
come la scrittura della Winterson.<br />
Siri Hustvedt, L’estate senza uomini, Einau<strong>di</strong>,<br />
€ 17,00<br />
La preve<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> un uomo contro l’impreve<strong>di</strong>bilità<br />
<strong>di</strong> <strong>una</strong> donna. Boris lascia Mia per<br />
un’amante più giovane. Mia lascia il tetto coniugale<br />
per il paese natìo, in Minnesota. Trascorre<br />
la sua convalescenza in un’estate senza<br />
uomini, circondata da donne <strong>di</strong> ogni età,<br />
molto intellettuali e conflittuali (altro che piccola<br />
provincia i<strong>di</strong>llica!).<br />
Ma proprio questa problematicità aiuterà Mia<br />
a ritrovare la sua in<strong>di</strong>pendenza e il desiderio<br />
<strong>di</strong> amare ed essere amata.<br />
Stefania Scateni, Dove sono, Nottetempo,<br />
€ 14,00<br />
Ottimo esempio <strong>di</strong> autofiction (modo <strong>di</strong> narrare<br />
che utilizza l’autobiografia senza l’obbligo<br />
<strong>di</strong> attenersi strettamente alla verità dei fatti), il<br />
romanzo racconta <strong>di</strong> Chiara e del suo amore<br />
travagliato per Paolo. Chiara scrive lettere che<br />
non imbuca per conoscersi e per <strong>di</strong>panare un<br />
passato <strong>di</strong> <strong>violenza</strong> sulle donne e <strong>di</strong> dolore familiare<br />
al quale lei vuole sottrarsi. Forte, problematico<br />
e dolce.<br />
Stefania Scateni <strong>di</strong>rige le pagine culturali<br />
dell’Unità. Dove sono <strong>è</strong> il suo primo romanzo.<br />
Annalena McAfee, L’esclusiva, Einau<strong>di</strong>,<br />
€ 21,00<br />
Quando Honor Tait, “decana del giornalismo<br />
britannico”, incontra Tamara Sim, giovane autrice<br />
<strong>di</strong> pezzi traboccanti <strong>di</strong> gossip, in realtà<br />
sono <strong>due</strong> mon<strong>di</strong> che si scontrano: l’informazione<br />
onesta del passato contro i pettegolezzi<br />
usa e getta del presente.<br />
Ma, oggi come ieri, la penna si rivela un’arma<br />
potente, capace <strong>di</strong> avvicinare anche persone<br />
<strong>di</strong>versissime e <strong>di</strong> sgretolare facciate impeccabili.<br />
Loredana Mancino - Modus Viven<strong>di</strong><br />
31 mezzocielo luglio 2012