Massimiliano Capati MONTALE SAGGISTA

NOTE
Recensione dei volumi montaliani Il secondo mestiere. Prose 1920‐1979 e Il secondo
mestiere. Arte, musica, società, Mondadori, Milano 1996, apparsa sulla rivista La Cultura,
dicembre 1998, qui ripubblicata con qualche variante. Va integrata con i miei saggi
Contemporaneità di Montale e Franco Fortini e Geno Pampaloni, anch’essi nel sito.
1 Cito dʹora in avanti con la sigla P i due primi tomi di E. Montale, Il secondo mestiere.
Prose 1920‐1979, I, Milano 1996, p. XXXVIII. Analogamente, uso la sigla AMS per Il secondo
mestiere. Arte, musica, società (Milano 1996); altre sue prove saggistiche si trovano nel
volume di Prose e racconti, Milano, 1995 (citato come PR) nella stessa collana dei Meridiani
Mondadori, entro cui sono raccolti in cofanetto quasi tutti gli scritti di Montale.
2 L. Russo, La critica letteraria contemporanea (1942), Firenze 1967, p. XVI.
3 Vedi G. Contini, La letteratura italiana. Otto‐Novecento (1974), Milano 1992, p. 333, e
anche P, pp. XXXII‐XXXIII; E. Cecchi, Letteratura italiana del Novecento (a cura di P. Citati),
Milano 1972, pp. 949‐953.
4 M. Soldati, Due amici, in Opere, I, Racconti autobiografici, Milano 1991, pp. 849‐867. In
proposito vanno lette le osservazioni di Rosanna Bettarini su ʺIl sole‐24 oreʺ del 10 e del 24
agosto 1997. Altro problema ecdotico è rappresentato dalla decisione ingiustificata di
Zampa di frantumare nel flusso cronologico di questa edizione il libro montaliano Sulla
poesia del 1976, da lui stesso curato (e ora ristampato in edizione economica). Forse la
ragione è da trovarsi nella mancata pubblicazione del necessario pendant di quel libro: il
volume pensato da Montale Sulla prosa, di cui esistono comunque i materiali preparatori
(in possesso dellʹamico editor Marco Forti). In ogni caso, resto dell’idea che una edizione
dei suoi scritti articolata intorno ai volumi Sulla poesia, Sulla prosa, Auto da fé, darebbe
un’idea più chiara (e filologica) del Montale saggista e prosatore.
5 G. Pozzi, La poesia italiana del Novecento. Da Gozzano agli ermetici, Torino 1965; cito
dalla terza edizione del 1970, pp. 160‐186.
6 G. Macchia, La stanza dellʹAmiata, in Saggi italiani, Milano 1983, pp. 280‐281. Il
capoverso si chiude con un riferimento alla necessaria oscurità del mottetto La speranza di
pure rivederti: ʺLasciamo allora ‐ concludeva Macchia ‐ che un servo gallonato continui a
trascinare tra i portici di Modena due sciacalli al guinzaglioʺ. Proprio quella poesia
Montale aveva voluto spiegare nei suoi elementi materiali in una breve nota del 1950
intitolata Due sciacalli al guinzaglio, in AMS, pp. 1489‐1493.
7 Karl Vossler, Letteratura italiana contemporanea, Napoli 1916. Cito dalla seconda
edizione ʺcon numerose aggiunte e correzioni dellʹautoreʺ, Napoli, 1922.
12