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nonostante la tendenza esterofila dei galleristi<br />
italiani, che tendono a esportare poco l’arte<br />
del nostro Paese. Sono conosciuto a Londra,<br />
Montecarlo, Pechino, Singapore e presso<br />
nicchie di appassionati, a New York, dove<br />
attualmente è di moda esporre nelle abitazioni<br />
di privati; esperienza che mi ha particolarmente<br />
entusiasmato».<br />
Cosa significa essere artista oggi?<br />
«Significa avere un’ossessione a tutte le ore del<br />
giorno che ti scrive la vita. Un’ossessione, però,<br />
in grado di dare profonda gioia».<br />
Si sente davvero un artista?<br />
«Sì, perché la fotografia per me sta sopra tutto<br />
e tutti! Nel tempo è diventata quasi una mania,<br />
mediata dalla storia dell’arte che mi ha portato<br />
ad avere un progetto da artista degno di tale<br />
nome. Calvino diceva che “la fantasia è come una<br />
marmellata che va spalmata su un pane solido per<br />
evitare il molle del banale”. Ho fatto mia questa<br />
frase, mi ci ritrovo: si può andare da qualche<br />
parte solo avendo un forte background culturale».<br />
Se non avesse percorso la strada della<br />
fotografia artistica, oggi cosa sarebbe?<br />
«Per me c’è sempre lei, la fotografia.<br />
Avrei sempre fatto qualcosa legato<br />
all’immagine, alla comunicazione».<br />
La Polaroid è destinata a<br />
scomparire, non vengono più<br />
prodotte pellicole; come vive la<br />
situazione?<br />
«Per due-tre anni ho ancora pellicole,<br />
cerco di non pensarci perché rischierei<br />
di risentirne negativamente nei miei<br />
scatti. Sicuramente mi ha reso più<br />
aggressivo nel mio continuo voler<br />
fotografare, vivo lo scatto come<br />
liberazione».<br />
La sua opera si ispira a Umberto<br />
Boccioni, Marcel Duchamp, Max<br />
Ernst, Fortunato Depero e Man<br />
Ray; i recenti ready made sono stati<br />
74 N.40 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
influenzati proprio dall’arte di quest’ultimo:<br />
che messaggio voleva che arrivasse attraverso<br />
questi scatti manipolati?<br />
«Ho voluto leggere con attenzione tutto ciò<br />
che mi circondava per arrivare ad essere il<br />
protagonista del mio progetto artistico. Questa<br />
realtà mi ha profondamente affascinato; con<br />
questa tecnica ho eseguito una rilettura delle<br />
cartoline di Venezia e dei lavori di Christo, che<br />
ammiro per il suo saper entrare nel vivo del<br />
paesaggio sconvolgendolo. Mettere un mio<br />
timbro su un suo lavoro è stata una grande<br />
emozione».<br />
Chi sono gli artisti del panorama nazionale e<br />
internazionale che stima particolarmente?<br />
«Amo molto Gabriele Basilico, Olivo Barbieri,<br />
Julian Schnabel, il primo David LaChapelle,<br />
Giovanni Frangi e Nicola De Maria».<br />
Qual è la persona che non è riuscito ancora a<br />
fotografare e che le piacerebbe avere nelle sue<br />
Polaroid?<br />
«Mia madre, ma credo che non ci riuscirò mai.<br />
Certo sarebbe per me un’emozione davvero<br />
grande».<br />
Sotto, Maurizio<br />
Galimberti, 52 anni,<br />
in uno scatto d’autore