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L'Io pelle familiare e gruppale Didier Anzieu* - Rivista Interazioni

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L’Io <strong>pelle</strong> <strong>familiare</strong> e <strong>gruppale</strong><br />

<strong>Didier</strong> Anzieu *<br />

I. Cominciamo con il ricordo di alcuni enunciati fondamentali:<br />

- l'Io individuale si rappresenta egli stesso come una <strong>pelle</strong> psichica (E. Bick).<br />

- Egli si rappresenta il gruppo come un corpo individuale dotato di uno spirito di corpo.<br />

- C'è un gruppo, e non solamente un raggruppamento o un insieme quando si è costituito un<br />

apparato psichico <strong>gruppale</strong> (R. Kaès) che comprende delle istanze psichiche gruppali (Ideale<br />

dell'io, Io ideale, Super-Io del gruppo) e che è sviluppato da un Io <strong>gruppale</strong> (D. Anzieu) o<br />

ancora da un co-Se (A. Abraham).<br />

- Ci sono dei rapporti di isomorfia o di omomorfia tra il gruppo interno individuale (istanze,<br />

identificazioni, figurazioni pulsionali) e l'apparato psichico <strong>gruppale</strong>; essi traggono l'uno e<br />

l'altro dall'apparato psichico <strong>familiare</strong> (R. Kaès, A. Ruffiot).<br />

- L'immagine del corpo e lo schema corporale sono due dei principali organizzatori del<br />

gruppo.<br />

- L'uomo in quanto essere vivente è attivato da due grandi bisogni.<br />

Il bisogno di conservazione delle specie produce la coppia, unita dal piacere sessuale, e il<br />

gruppo <strong>familiare</strong> unito dall'attaccamento e dalla tenerezza. L'apparato psichico <strong>familiare</strong> si<br />

organizza intorno alla differenza complementarietà dei sessi e delle generazioni (desiderio del<br />

pene, della vagina, di bambini, bisessualità e complesso di Edipo). Esso è il luogo<br />

dell'esperienza dei piaceri e del principio del piacere/dispiacere.<br />

Il bisogno di conservazione dell'individuo produce gruppi di distribuzione dei beni, di<br />

protezione, di sviluppo e di socializzazione delle persone. L'apparato psichico <strong>gruppale</strong> si<br />

organizza in vista della soddisfazione dei bisogni corporali e psichici; è contemporaneo del<br />

periodo infantile di latenza; è il luogo dell'esperienza dei principi di realtà e di costanza.<br />

Questa concettualizzazione semplifica la realtà <strong>gruppale</strong>, che presenta delle forme più<br />

complesse, miste per esempio. La coppia e la famiglia<br />

possono anteporre la riuscita economica e sociale alle soddisfazioni della sessualità e della<br />

tenerezza; gruppi sociali possono organizzarsi intorno al presupposto di base<br />

dell'accoppiamento (Bion), perfino in vista della pratica della sessualità di gruppo.<br />

II. Il gruppo è la sede di due tipi di conflitti strutturali: conflitti fra l'individuo e il gruppo,<br />

conflitti tra l'individuo e la società.<br />

Il conflitto individuo/gruppo si gioca tra due tendenze antagoniste: mettere l'individuo a<br />

servizio del gruppo; mettere il gruppo a servizio della realizzazione dei desideri e dei bisogni<br />

dell'individuo: il gruppo strappa le pelli psichiche individuali e le cuce in un involucro<br />

narcisistico <strong>gruppale</strong>. Io ne vedo tre grandi varietà. Il gruppo eroico (militari, esploratori,<br />

coloni) si centra su un ideale dell'Io <strong>gruppale</strong> (S. Freud) (dipendenza,<br />

idealizzazione/persecuzione, culto della personalità). Il gruppo dirigente, aristocratico o<br />

oligarchico, si organizza intorno ad un super-Io <strong>gruppale</strong> (ordine, giustizia, lavoro e<br />

beneficio). Il gruppo autocontemplativo (la banda degli adolescenti, la comunità intellettuale<br />

o religiosa) si costruisce intorno ad un Io ideale comune (libertà, uguaglianza e fraternità).<br />

Il conflitto gruppo/società oppone due tendenze: mettere il gruppo al servizio della società<br />

globale e/o delle istituzioni di stato; mettere la società al servizio del gruppo. Le due accuse<br />

con le quali la società cerca di gettare discredito sui piccoli gruppi spontanei rientrano nella<br />

forma sociale e adulta del complesso di Edipo: se alcuni individui si raggruppano isolandosi<br />

dal tessuto sociale, è per dei progetti "parricidi" (cospirazioni, complotti, attività faziose) o<br />

"incestuosi" (incontri sessuali, perversioni); la gang li mette insieme ambedue (furti,<br />

violenze, stupri). Il gruppo reagisce introiettando alcune regole che rassicurano le istituzioni,<br />

aprono una dimensione di libertà al gruppo e permettono un'auto-regolazione <strong>gruppale</strong>. Da<br />

qui ne deriva un involucro di regole, di controllo, di proibizioni, analoghe alla seconda <strong>pelle</strong><br />

(E. Bick), alla corazza muscolare (W. Reich). Io propongo di chiamarlo involucro muscolare<br />

* Psicoanalista, professore emerito dell'Università di Parigi - X Nanterre<br />

<strong>Interazioni</strong>, 1, 7, 1996, pp. 9-17


<strong>gruppale</strong>. Michel Foucault l'ha descritta (senza denominarla) nell'azione di rinchiudere<br />

alienati e asociali. Nelle riunioni le discussioni sulla procedura nascondono spesso le questioni<br />

di fondo fino a quando un involucro muscolare di gruppo sia sufficientemente costituito.<br />

Tra l'involucro narcisistico e quello muscolare <strong>gruppale</strong>, il gruppo si costituisce una <strong>pelle</strong><br />

psichica <strong>gruppale</strong>, estensione al gruppo dell'Io-<strong>pelle</strong> individuale. Essa si costituisce con un<br />

duplice appoggio, sugli Io-<strong>pelle</strong> individuali e sul "corpo" sociale. La distinzione lacaniana:<br />

reale, simbolico, immaginario può, in questo caso, rivelarsi illuminante.<br />

La <strong>pelle</strong> psichica <strong>gruppale</strong> reale delimita un territorio di gruppo (spazio occupato, posti,<br />

temporalità <strong>gruppale</strong>, ritmo delle riunioni). Essa è l'involucro, che contiene l'oggetto del<br />

desiderio del gruppo: cfr. la capanna e il tesoro ne La guerra dei bottoni, le crociate per la<br />

conquista dei luoghi santi (o sani).<br />

La <strong>pelle</strong> psichica <strong>gruppale</strong> immaginaria corrisponde:<br />

1. all'involucro del gruppo prodotto dai fantasmi del gruppo: illusione <strong>gruppale</strong>, fantasmi di<br />

rottura, per esempio;<br />

2. alle metafore organiche del linguaggio corrente relative al gruppo: organismo, membri,<br />

corpo mistico, etc.;<br />

3. all'esperienza della ricerca nella situazione di gruppo di una continuità con la <strong>pelle</strong> e lo<br />

sguardo del vicino (Turquet);<br />

La <strong>pelle</strong> psichica <strong>gruppale</strong> simbolica comprende:<br />

1. i segni d'appartenenza al gruppo: distintivo, spille, uniforme, tatuaggio, circoncisione,<br />

etc.;<br />

2. i rituali;<br />

3. le professioni di fede, etc.<br />

L'opposizione dell'involucro e dell'oggetto, della scorza e del nocciolo (N. Abraham e M.<br />

Torok) è secondaria. Allo stadio originario, l'oggetto primordiale (la madre o la persona che<br />

prodiga le cure materne) è nello stesso tempo oggetto della soddisfazione del desiderio (il<br />

buon seno idealizzato) e involucro contenitore e protettivo (la madre come para-eccitazione<br />

rispetto agli stimoli esterni e ai bisogni vitali interni la cui non soddisfazione produce lo stato<br />

di solitudine e abbandono). C'è continuità tra la madre-seno e la madre-<strong>pelle</strong>. L'involucro è lo<br />

sviluppo dell'oggetto (Bick).<br />

C'è una doppia identificazione del neonato con la madre: al capezzolo che nutre, alla <strong>pelle</strong><br />

che contiene. La coppia madre/bambino riposa sul presupposto di base della dipendenza<br />

(Bion).<br />

Stessa dinamica nei gruppi: essi sviluppano i loro involucri dallo "oggetto" che è per loro<br />

primordiale. Questi può essere: un'istanza psichica, una persona investita di un'immagine,<br />

una teoria (cfr. l'efficacia delle minoranze attive di fronte a un centro molle o disperso).<br />

Le funzioni dell'Io-<strong>pelle</strong> <strong>gruppale</strong> scaturiscono da quelle che io ho già descritto per Fio-<strong>pelle</strong><br />

individuale:<br />

- Mantenimento dei membri intorno ad un asse direzionale di pensiero e/o d'azione che<br />

assicura la coesione del gruppo; la consistenza di un gruppo dipende dalla sua capacità di<br />

organizzarsi in un "gruppo di lavoro" appoggiandosi su un "presupposto di base" inconscio e<br />

cambiando secondo le circostanze (Bion); ci sono consistenze gruppali dure (solide) o molli<br />

(liquide, viscose,...); i membri di una minoranza attiva sono dei "duri"; il centro è molle (lo<br />

"stagno").<br />

- Contenimento che comprende numerose sotto-funzioni:<br />

- involucro/borsa con orifizi che contiene gli "aderenti" ed es<strong>pelle</strong> i dissidenti (la sala di<br />

riunione, le attività di chiusura e di sutura,...);<br />

- bordi che delimitano un dentro e un fuori del gruppo, con una zona di transizione e con<br />

fluttuazioni, limiti;<br />

- interfaccia che mette in contatto l'intra-gruppo e l'out-gruppo 1 , con interstizi, attriti,<br />

erosioni, fessure nelle zone di contatto;<br />

- confini che filtrano i passaggi (barriere di contatto, aperte o chiuse, canali di<br />

comunicazione, controllo degli scambi, selezione delle ammissioni, etc....);<br />

1 Nel testo originale "out-groupe" (N.d.T.).<br />

<strong>Interazioni</strong>, 1, 7, 1996, pp. 9-17


- trasparenza/opacità dell'involucro: la casa di vetro, la prigione;<br />

- rigidità/flessibilità dell'involucro;<br />

- Para-eccitazione: il gruppo protegge dalla violenza degli stimoli esterni e dalle eccitazioni<br />

pulsionali: regolazione per omeostasi e feed-back. Cf. i presupposti di base di attacco-fuga<br />

(Bion) all'opera nell'interazione piccolo gruppo/grande gruppo; da qui il fantasma del<br />

piccolo gruppo degli "animatori infilzati" [nota della traduttrice 2 ] (R. Kaès) ripiegato su se<br />

stesso di fronte al grande gruppo; nel medesimo tempo in cui essa difende il gruppo<br />

dall'eccitazione, la superficie eccitata/eccitante capta la stimolazione (cfr. la compresenza<br />

ricercata come sorgente eccitatrice, il piacere di discutere per discutere; cfr. le danze e le<br />

ansie trances collettive,...).<br />

- Significato: il gruppo si costituisce un involucro sensibile che registra;<br />

a) tracce di azioni e di parole (rendiconto delle sedute, giornale di bordo)<br />

b) iscrizioni rette da un codice (ad esempio gli statuti, le mozioni, i programmi, con una<br />

gerarchla di membri, di posti, di progetti...)<br />

c) le norme e la cultura del gruppo, in vista della loro trasmissione<br />

d) e che attraverso questi segni elabora una percezione della realtà.<br />

- Consensualità: alla <strong>pelle</strong> individuale come senso comune ai quattro organi di senso<br />

corrisponde la ricerca del consenso nei gruppi tra le persone, le funzioni e i ruoli;<br />

consensualità che va fino all'unanimità più o meno costretta (la minoranza deve aderire alla<br />

maggioranza; si vota a maggioranza che la decisione è stata presa all'unanimità); l'illusione<br />

<strong>gruppale</strong> segna la credenza gioiosa che il gruppo ha una <strong>pelle</strong> comune che abolisce le<br />

differenze tra i suoi membri; l'angoscia della <strong>pelle</strong> strappata è legata ai fantasmi di rottura:<br />

cfr. il Terrore.<br />

- Individuazione: singolarità del gruppo che si sostituisce alle individualità delle persone e si<br />

differenzia dagli altri gruppi in una stessa struttura (cfr. lo studio di Lévi-Strauss sulle<br />

maschere amerinde).<br />

- Energizzazione: l'unione fa la forza; il gruppo come ricerca libidica narcisistica; il ruolo dei<br />

banchetti, delle cerimonie, delle celebrazioni; intensificazione degli affetti: entusiasmi, odi.<br />

- Sessualizzazione: il gruppo come ricarica libidica oggettuale, erotizzazione difensiva delle<br />

angosce della situazione <strong>gruppale</strong>; far l'amore al posto di pensare (libertinaggio), incontro<br />

dell'amore-passione; la coppia nemica del gruppo; scarica del sovrappiù libidico nella<br />

seduzione; compimento della bisessualità.<br />

III. I gruppi informali e occasionali riuniscono partecipanti che non si conoscono prima, in<br />

vista di un obiettivo di formazione o di psicoterapia. Questi gruppi soffrono della<br />

mancanza di un corpo comune sul quale appoggiare l'apparato psichico <strong>gruppale</strong> che<br />

essi devono costruire. Al contrario il gruppo <strong>familiare</strong> è caratterizzato da un eccesso di<br />

corpi: coabitazione, contatti fisici, corpo a corpo sessuale dei genitori, generazione del<br />

corpo dei bambini. Tra questi due estremi, i gruppi mostrano una gamma di stati<br />

2 In un lavoro dal titolo "II gruppo dei Setti Svevi e il fantasma dell'infilzamento", conte¬nuto nel libro<br />

L'apparato pluripsichico, pubblicato in Italia da Armando (1983), Kaès riprende il racconto dei fratelli<br />

Grimm e discute delle ipotesi sulle configurazioni del fantasma origina¬rio soggiacente alla<br />

rappresentazione del gruppo infilzato. Kaès osserva come «In situazioni di gruppo largo (da 25 a 60<br />

persone), un piccolo gruppo è rappresentato "allo spiedo"...» (p. 146, op.cit.). Questo piccolo gruppo<br />

non è un gruppo qualunque in quanto è costituito sulla base di una differenziazione reale di funzioni,<br />

come un'equipe di animatori in un seminario o monitori in un gruppo o un'equipe di direzione in<br />

un'istituzione. La fantasmatica deirinfilzamento condensa e articola molti differenti fantasmi originari del<br />

gruppo a differenti livelli di elabora¬zione, come ad esempio «uno scenario in cui i partecipanti e l'equipe<br />

si alternavano in una posizione di spettatori di una scena primitiva fusionale, in cui gli uni e gli altri<br />

erano contem¬poraneamente confrontati con il piacere di essere, in questa indifferenziazione, unificati e<br />

mortificati» (p. 150, op.cit.). «...attraverso l'infilzamento è attualizzato un fantasma della scena<br />

primitiva combinata, proto<strong>gruppale</strong>, in cui i partecipanti del gruppo largo sono assegnati al posto del<br />

testimonio» (p. 151, op.cit.}.<br />

Accanto al fantasma originario principale della scena primitiva, «...gravitano altri fantasmi originari (la<br />

castrazione, la seduzione, la vita intra-uterina), un fantasma arcaico ordinato alla lotta contro le angosce<br />

schizo-paranoidee (esplosione, persecuzione, frantumazione) e un'immagine del gruppo che assicura una<br />

funzione di oggetto unificatore e identificatorio. Il fantasma di infilzamento è dato dalla condensazione di<br />

questi fantasmi e di questa rappresen¬tazione immaginaria; qui il contenuto e la forma del fantasma<br />

coincidono in una saldatura fascinante e terrificante» (p. 154, op.cit.) (N.d.T.).<br />

<strong>Interazioni</strong>, 1, 7, 1996, pp. 9-17


intermedi.<br />

Il fantasma di una <strong>pelle</strong> comune alla madre e al bambino mi è apparso costitutivo di un<br />

apparato psichico originario, da cui il bambino deve in seguito distaccarsi per acquisire una<br />

<strong>pelle</strong> psichica propria.<br />

Un'espressione di questo fantasma è la fantasia gemellare, che fonda un primo tipo di coppia<br />

amorosa: i due membri si vivono come doppi imma-ginari, come due esseri o identici o<br />

simmetrici, inversi e complementari in rapporto ad una <strong>pelle</strong> comune e all'interno di un<br />

involucro uterino. La coppia è unita per la similitudine delle sensazioni tra i suoi membri. La<br />

fantasia gemellare, una volta confrontata con la realtà della vita di coppia adulta subisce<br />

spesso degli scacchi seguiti da una disillusione. Ciascuno dei due membri rimprovera l'altro di<br />

non essere più il suo perfetto simile o complementare e l'accusa di mirare alla distruzione<br />

della coppia. Nella vita di coppia la scenata è un tentativo per ristabilire la similarità, ma<br />

stavolta non sono più similarità felici, ma infelici. Ciò che viene rilevato è piuttosto la<br />

similarità della delusione, del rancore, dell'odio, della rabbia. La fantasia gemellare è<br />

preservata in un modo negativo. La simmetria gemellare è allora fondata sulla reciprocità di<br />

quello che io ho chiamato l'attaccamento al negativo. Da qui l'effetto generalmente negativo<br />

della scenata, del litigio nella vita di coppia: ristabilisce contro ogni evidenza la fantasia<br />

gemellare e proroga, con un doppio meccanismo di rovesciamento su se stesso e al suo<br />

contrario - l'organizzazione economica duale non adatta all'evoluzione della vita di coppia. Il<br />

movente metafisico all'opera consiste nel primato del principio di costrizione di ripetizione sui<br />

principi di piacere e di realtà.<br />

La psicoanalisi individuale e <strong>familiare</strong> mette spesso in evidenza altre varietà di fantasmi di<br />

una parte della <strong>pelle</strong> comune alla coppia e al gruppo: ella ha descritto la fantasia: un solo<br />

pensiero per due corpi (similitudine dei pensieri tra i membri). Per esempio, una moglie dice<br />

di suo marito, nel corso di una terapia <strong>familiare</strong>: "Lo conosco così bene che potrei scrivere la<br />

sua biografia" (riportato da G. Decherf).<br />

L'organo fantasmatico comune non è limitato alla <strong>pelle</strong> o alla testa: può essere il polmone, le<br />

gambe, etc. con lo scopo di una similitudine di ritmi (risonanza). J.P. Caillot e G. Decherf<br />

hanno riportato una seduta di terapia <strong>familiare</strong> psicoanalitica dove la madre era ditirambica<br />

per quanto riguarda l'unità <strong>familiare</strong>: "noi abbiamo una terza gamba comune che ci permette<br />

di camminare con lo stesso passo".<br />

S.Becket, nel suo lavoro Le Dépeupleur, ha organizzato il tema di un cilindro-polmone che<br />

impone il suo ritmo ad una cinquantina di residenti. Questi ultimi presentavano tre tipi di<br />

reazioni: prostrazione, marcia ossessionante in tondo, scalata delle pareti.<br />

Accanto ai fantasmi di similitudine, si trovano i fantasmi di totalità. Una paziente in<br />

psicoanalisi individuale mi porta a più riprese una fantasticheria a occhi aperti frequente nella<br />

sua infanzia: lei vedeva tre o quattro peni attaccati insieme come un mazzo di fiori.<br />

L'interpretazione banale, che mette a fuoco un desiderio del pene, allo stesso tempo intenso<br />

(lei ne vedeva parecchi) e aggressivo (vi erano peni-fiori recisi) non si rivelò efficace.<br />

Apparve che l'essenziale si rapportava tanto al bouquet che ai fiori e che questo bouquet<br />

rappresentava la fratria: lei aveva tre fratelli. Con il padre c'era nella famiglia un quarto pene<br />

(da qui l'esitazione: "tre o quattro"). Questi quattro uomini la tenevano da parte nelle loro<br />

conversazioni perché lei era non solamente figlia, ma per di più la piccolina. La famiglia era<br />

dominata dalle presenze virili. La mia paziente e sua madre erano sottovalutate: la<br />

fantasticheria le rappresentava assenti, cioè di poca importanza. Il masochismo materno vi si<br />

accomodava mentre la ragazzina reagiva alla provocazione. Mediante la sua fantasia, lei si<br />

proponeva come la rappresentante dell'unità <strong>familiare</strong>.<br />

Una forma più conosciuta del fantasma di totalità si avvicina a quella che è stata nominata "il<br />

paziente designato" dai terapisti familiari sistemici. In quest'ultimo caso uno dei membri<br />

della famiglia è considerato come lo scarto, il relitto, il fallito, portatore di tutto ciò che è<br />

sentito come cattivo nel gruppo <strong>familiare</strong>. Nei casi di pazienti in psicoanalisi individuale, io ho<br />

parecchie volte constatato che uno dei membri della famiglia, generalemente un bambino,<br />

era un handicappato mentale, soprainvestito dai genitori. La regola <strong>familiare</strong> implicita è che<br />

gli altri figli non de vano fare meglio di lui. L'eccezione diventa obbligo (stabilità come<br />

obbligo); l'anormalità una norma. Il membro deficiente è un organo che deve essere comune<br />

a tutti; congiunge l'identità e la totalità e assicura l'unità <strong>familiare</strong>.<br />

<strong>Interazioni</strong>, 1, 7, 1996, pp. 9-17


Il sogno notturno fornisce eventualmente delle rappresentazioni dell'organo comune<br />

unificatore di una coppia o di un gruppo <strong>familiare</strong>. Vedi l'esempio del sogno "delle pelli<br />

ricoperte di cicatrici". Dopo tre anni di psicoanalisi, Palatine riporta questo sogno che ella<br />

redige successivamente e di cui riproduco un riassunto significativo.<br />

Il sogno comincia con l'incontro della sognatrice con la piccola figlia di un musicista conosciuto. Poi il<br />

racconto prosegue:<br />

"Lei mi trascina un po' più lontano e apre la sua cartella: "Vi mostrerò un ricordo di lui".<br />

"Chi era quindi per te? Un genitore?"<br />

"Mio padre. È morto e quando si è perduto un padre così..."<br />

"Mi aspetto di vedere il manoscritto di un'opera musicale. È proprio un testo, ma io sussulto: piuttosto<br />

una <strong>pelle</strong>, pelli di pergamena cucite tra loro a grossi punti di sopraggitto, coperte da un inchiostro<br />

molto leggibile.<br />

"Io ho un gesto per afferrare questo documento. Lei mi ferma:<br />

"Non lo toccate! È molto fragile. Guardate, ho messo dei guanti per portarvelo (allusione implicita alla<br />

mia teoria, che lei conosceva, dell'interdizione a toccare e della creazione come rovesciamento di una<br />

<strong>pelle</strong> (...)<br />

"Io mi dico: "È nevrotica, la piccola". (...)<br />

"Io sono un po' delusa: mi dispiace che il testo non sia, alla fine, il manoscritto di un'opera".<br />

Questo sogno e le sue numerose associazioni che non posso riportare, mi hanno colpito come<br />

esempi significativi di costituzione dell'Io-<strong>pelle</strong> sulla superficie di iscrizione. Il sogno è il<br />

sogno di un manoscritto e anche il sogno di un manoscritto di sogno. Nella realtà Palatine<br />

prepara per la casa editrice per la quale lavora una raccolta di frammenti scelti di poeti del<br />

ventesimo secolo. Sono frammenti scelti; non sono vere creazioni, né un'opera continua. La<br />

fantasia soggiacente è, non più quella di una parte di <strong>pelle</strong> comune alla madre e al bambino,<br />

ma la fantasia di una pergamena comune a Palatine e a suo padre (io nel transfert). Una<br />

stessa pergamena per parecchi autori, ove ciascuno iscrive i suoi frammenti di testi sui<br />

frammenti di testi di altri, e questi diversi testi si sovrappongono senza cancellarsi; tale è la<br />

fantasia di una superficie di scrittura comune, che prende in prestito l'immagine di un<br />

palinsesto per raffigurare la funzione dialogica o di intertestualità, propria dell'attività<br />

letteraria.<br />

Questo fantasma di pergamena comune è intermedia tra il fantasma ronologicamente<br />

anteriore di <strong>pelle</strong> comune di cui conserva traccia (la ragazzina del sogno mostra delle "pelli di<br />

pergamena cucite tra loro") e l’interdizione ulteriore di toccare, condizione di accesso alla<br />

simbolizzazione e al pensiero personale. La ragazzina grida: "Non la toccate! È molto fragile".<br />

Ella prende tuttavia dei "guanti" per imporre l'interdetto. Come per la ragazzina, l'interdetto<br />

rende "nevrotico" colui che vi si sottomette. Semplificando, si potrebbe dire che la credenza<br />

nell'identità delle percezioni tra tutti i suoi membri è tipica della famiglia psicotica ("si ha una<br />

solo psiche per parecchi corpi"), che la fantasia di una parte di <strong>pelle</strong> comune alla diade (la cui<br />

comprensione deve essere allargata a "una parte di corpo comune" e a "un organo comune")<br />

è tipica degli stati limite, che l'interdetto di toccare e le sue conseguenze, lo strappo e la<br />

rinunzia alla <strong>pelle</strong> comune, la costituzione di una <strong>pelle</strong> individuale singola, l'accesso alle<br />

prove di realtà e al criterio dell'identità dei pensieri tra loro sono tipici della nevrosi.<br />

Qualche mese dopo, Palatine ritorna sul suo sogno nella cui dimensione topologica noi<br />

rilavoriamo. Il patchwork delle pelli assemblate raffigura un sé fatto di frammenti separati e<br />

giustapposti e traduce ciò di cui lei soffre, e cioè un'angoscia di depersonalizzazione (e non,<br />

come io avevo un po' troppo rapidamente pensato, un'angoscia di depressione). Posso descrivere<br />

all'opera in lei un Io-arcipelago, formulazione che l'aiuta ad arrivare a una<br />

chiarificazione su se stessa. La presa di coscienza consecutiva le permette di sperimentarsi<br />

riunificata. Lei accede ad un nuovo stato interiore, stabile, dinamico e triste. Non ha più<br />

inibizioni nelle sue attività professionali; dorme bene, ha ritrovato la sua base. Ma non c'è<br />

ancora gioia. C'è una tristezza normale; può permettersi di sentirla senza essere<br />

disorganizzata.<br />

Infine, sembra che le pelli ricoperte di cicatrici rappresentino anche l'immagine del corpo<br />

<strong>familiare</strong> di Palatine. Figlia unica nata dopo un fratello morto, era un frammento di rimpiazzo<br />

nella <strong>pelle</strong> <strong>familiare</strong>. Era stata allevata da tre donne a casa, la madre, la sorella di questa e la<br />

madre di queste due donne (nonna di Palatine). A queste si aggiunge la balia alla quale<br />

Palatine era stata affidata fino a due anni e a cui era attaccatissima (i suoi genitori la<br />

riprendevano la domenica). Solo uomo, un padre adorato dalla figlia, ma le tre donne<br />

<strong>Interazioni</strong>, 1, 7, 1996, pp. 9-17


montavano di guardia e facevano schermo tra lui e lei. La <strong>pelle</strong> <strong>familiare</strong> costituita dalle tre<br />

donne e ereditata dalla generazione precedente teneva il padre - membro aggiunto - da<br />

parte e serviva da <strong>pelle</strong> <strong>familiare</strong> per la nuova famiglia. A partire dal sogno e dalle scoperte<br />

che ha determinato, Palatine non si vede più come "un frammento scelto" dagli altri, ma<br />

come un tutto che lei sceglieva di essere. Acquisisce la sicurezza del pensare. Partecipa con<br />

autorità convincente i suoi sentimenti e le sue idee nella sua vita personale e professionale.<br />

Matura le decisioni necessarie. Dispone di un Io-<strong>pelle</strong> consistente. Deve - e può - far fronte ai<br />

contraccolpi esercitati sull'Io-<strong>pelle</strong> <strong>familiare</strong> dalla sua affermazione di autonomia. Gestisce<br />

senza troppa angoscia e con efficacia la crisi <strong>familiare</strong> che allora sopravviene.<br />

Il presente testo abbozza un approccio generale dell'applicazione ai gruppi della funzione<br />

dell'Io-<strong>pelle</strong>. Il suo carattere sistematico necessario ad una ricerca esplorativa, è chiamato ad<br />

ammorbidirsi e a sfumarsi progressivamente nel confronto della teoria con l'esperienza. Ma<br />

un'esperienza non è istruttiva se non è inquadrata da una griglia di osservazione e da un<br />

corpus di ipotesi che si trova proposto qui per la prima volta.<br />

Tratto dalla rivista Gruppo, n. 9, 1993.<br />

Traduzione di Anna Maria Nicolò Corigliano.<br />

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