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battaglia di Waterloo - Ars Militaris

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Prima legge <strong>di</strong> Murphy: Se una cosa può andare storta, lo farà.<br />

Corollario alla prima legge: Niente è così facile come sembra.<br />

Arthur Bloch, La legge <strong>di</strong> Murphy, 1984.<br />

Stanco <strong>di</strong> citazioni accademiche, ne ho voluta scegliere una più leggera ed ironica, ma non<br />

per questo meno significativa e trascurabile per il nostro argomento.<br />

A. Bloch, scrittore ed umorista americano del XX secolo, ha il pregio <strong>di</strong> aver inventato la storiella<br />

(ma egli asserisce <strong>di</strong> riferirsi ad un personaggio realmente vissuto) <strong>di</strong> un tale Edward A. Murphy jr.,<br />

ingegnere statunitense che nel 1949 lavorava agli esperimenti <strong>di</strong> razzo su rotaia per testare le<br />

reazioni umane alle elevate accelerazioni. Nel preparare una <strong>di</strong> queste prove, il suo staff dovette<br />

montare una serie <strong>di</strong> 16 accelerometri su varie parti del corpo <strong>di</strong> un volontario. Questi apparecchi<br />

potevano essere assemblati soltanto in due maniere: una corretta e l’altra sbagliata. Ebbene, nel<br />

controllo che precedette la prova, Murphy scoprì che tutti e 16 erano stati montati nel modo errato.<br />

Traendo insegnamento da questa esperienza, secondo Bloch, l’ingegnere scrisse il suo famoso primo<br />

assioma con il conseguente corollario, e tutta una serie <strong>di</strong> altre leggi ironico caricaturali che<br />

descrivono in modo tragicomico, ma non troppo, il fatalismo derisorio dell’austera legge scientifica<br />

delle probabilità rapportata alle <strong>di</strong>sgrazie umane.<br />

Ve<strong>di</strong>amo come tutte queste amenità finora dette possono riportarci a <strong>Waterloo</strong>, e se la mia scelta<br />

può essere con<strong>di</strong>visa.<br />

Nell’attraversamento della Sambre il 15, e nei tre giorni successivi, compreso quello fatale del 18<br />

giugno, Bonaparte e i francesi andarono incontro ad una serie <strong>di</strong> piccoli incidenti <strong>di</strong> percorso,<br />

episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> imperizia, <strong>di</strong>sgui<strong>di</strong>, frainten<strong>di</strong>menti e ritar<strong>di</strong> che <strong>di</strong> per sé, e presi singolarmente, non<br />

costituirono un grave danno – essendo cosa comune a tutti gli eserciti <strong>di</strong> tutte le età storiche – ma<br />

assommati insieme portarono alla débâcle finale. Dopo una splen<strong>di</strong>da e celere avanzata in territorio<br />

francese, durante la quale tutto aveva funzionato in modo meraviglioso, Napoleone insomma, senza<br />

poterlo sapere perché non era stata ancor scritta, andò incontro alla prima legge <strong>di</strong> Murphy. E<br />

Murphy vinse!<br />

Il contrattempo più pericoloso si verificò fin dalle prime ore dell’avanzata all’ala destra <strong>di</strong> Grouchy,<br />

cioè proprio quella che doveva prima sorprendere, e poi agganciare ed attaccare i prussiani nel più<br />

breve tempo possibile. Invece, il generale Vandamme, che comandava il III Corpo, per una serie <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sgui<strong>di</strong> nella trasmissione dei coman<strong>di</strong>, ricevette l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> partenza con molto ritardo e fu<br />

raggiunto dal VI corpo <strong>di</strong> Lobau che doveva seguirlo, e che invece aveva iniziato la sua marcia<br />

regolarmente. I due Corpi d’Armata si mischiarono allora in una spaventosa confusione che poté<br />

essere <strong>di</strong>stricata soltanto dall’intervento <strong>di</strong> Bonaparte in persona. Ma intanto la minuziosa tabella<br />

oraria era già saltata.<br />

Per giunta il generale Bourmont, al comando della 14ª Divisione <strong>di</strong> testa del IV Corpo <strong>di</strong> Gérard,<br />

anch’esso appartenente alla sfortunata ala destra, imme<strong>di</strong>atamente prima <strong>di</strong> attraversare il fiume<br />

pensò bene <strong>di</strong> <strong>di</strong>sertare e <strong>di</strong> passare ai prussiani, lasciando la sua unità ed i suoi ufficiali nella più<br />

grande incertezza a fare d’intralcio per le altre <strong>di</strong>visioni. In conclusione, ecco il granello che fece<br />

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