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[p. 585]<br />
<strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia<br />
(Ap 19,1-8)<br />
<strong>La</strong> delimitazione del testo non pone grandi difficoltà. «Dopo questo» (19,1),<br />
cioè dopo il discorso dell’«angelo possente» (18,21-24), indica chiaramente un<br />
inizio. In 19,9, l’angelo riprende la parola, il che segna la fine della <strong>dossologia</strong>.<br />
Gli studiosi non concordano sull’organizzazione di quest’ultima <strong>dossologia</strong><br />
dell’Apocalisse. Ad esempio, D.E. Aune la divide in due parti (1-4 e 5-8). <strong>La</strong><br />
prima, intitolata «Two parts hymn of praise» è suddivisa in tre sottoparti (1-2; 3;<br />
4); la seconda, intitolata «Call to praise and hymnic response», è suddivisa in<br />
due sottoparti, «The voice from the throne» (5a) e «The hymn of praise» (6-8) 1 .<br />
U. Vanni invece vi riconosce tre tempi 2 : il primo (1-4), che presenta il giudizio<br />
della grande prostituta, ha un carattere retrospettivo e rimanda ai capitoli 17–18;<br />
il terzo (6-8) ha un carattere prospettico e annuncia le nozze dell’Agnello (21,2);<br />
in quanto al secondo tempo, l’autore scrive che «alla lode indirizzata a Dio viene<br />
data una risposta (19,5). Una voce che viene dal trono e non è ulteriormente<br />
precisata esorta ad una lode continua, ininterrotta (aineite, presente continuato)<br />
di Dio, [p. 586] da celebrarsi da tutti indistintamente (hoi mikroi kai hoi<br />
megaloi)» (p. 165). Poi afferma che «l’esortazione del secondo tempo (19,5) non<br />
manifesta agganci di particolare interesse col decorso del libro» (p. 166).<br />
<strong>La</strong> composizione di questo testo non sembra essere stata molto studiata; sarà<br />
dunque opportuno presentarne un’analisi precisa, con gli strumenti specifici<br />
dell’analisi retorica. È ovvio che le due occorrenze di «udii come una voce […]<br />
di una folla numerosa […] dicendo» (1 e 6) fungono da termini iniziali. <strong>La</strong><br />
seconda occorrenza segna dunque l’inizio dell’ultima parte, la quale infatti<br />
comprende una frase narrativa che introduce un discorso ininterrotto fino alla<br />
fine del versetto 8. <strong>La</strong> difficoltà sta nell’identificare la fine della prima parte.<br />
Fino a 3, il soggetto della lode è lo stesso, cioè la «folla numerosa»: essa<br />
interviene due volte, in 1-2 e «una seconda volta» in 3. In seguito, cambia il<br />
soggetto: sono ora «i vegliardi ventiquattro e i quattro viventi» (4), poi «una<br />
voce dal trono» (5). Essendo la lode raddoppiata nella prima parte (1-2 e 3) e<br />
anche nell’ultima (6 e 7-8), non deve stupire che lo sia anche in quella centrale:<br />
la prima lode della parte centrale (4) finisce con «Alleluia», la seconda comincia<br />
con la traduzione della stessa acclamazione: «Lodate Dio» (5).<br />
Il passo comprende dunque tre parti (1-3; 4-5; 6-8; vedi punto 4.2; p. 8),<br />
organizzate in modo concentrico: le parti estreme sono più sviluppate di quella<br />
centrale. Come già detto, le parti estreme sono segnate da termini iniziali molto<br />
————<br />
1 D.E. AUNE, Revelation 17-22, WBC 52c, Nashville 1998, 1017-1019.<br />
2 U. VANNI, <strong>La</strong> struttura letteraria dell’Apocalisse, Brescia 1980 2 , 164-166.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 2<br />
simili: «udii come una voce […] di una folla numerosa […] dicendo» (1a e 6a) e<br />
dal fatto che la lode è motivata con due «perché» (2a.2b e 6e.7c). <strong>La</strong> parte<br />
centrale si distingue dalle altre due per la ripresa di «trono» (4b e 5a) e per il<br />
fatto che le lodi non sono motivate da alcun «perché».<br />
[p. 587]<br />
1. LA PRIMA PARTE (1-3)<br />
<strong>La</strong> prima parte è formata da tre brani.<br />
+ 1 Dopo questo udii come una voce grande di una folla numerosa nel cielo dicendo:<br />
= «Allelû YAH!<br />
: Salvezza e gloria e potenza DEL DIO di noi,<br />
---------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
:: 2 PERCHÉ veri e giusti i giudizi di LUI,<br />
- PERCHÉ ha giudicato la prostituta grande<br />
. che corrompeva la terra con la prostituzione di LEI<br />
- e ha vendicato il sangue dei servi di LUI<br />
· dalla mano di LEI».<br />
---------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
+ 3 E una seconda volta dissero:<br />
= « Allelû YAH!<br />
: E il fumo di LEI sale nei secoli dei secoli!».<br />
I due brani estremi (1 e 3) cominciano con un segmento di racconto (1a e 3a)<br />
che finisce con il verbo «dire», introducendo delle parole (1bc e 3bc). I segmenti<br />
successivi sono dei bimembri. I primi membri, che comprendono un solo<br />
termine greco, sono identici («Alleluia»), i secondi membri sono ambedue al<br />
presente: 1c è una frase nominale che presenta Dio con un’accumulazione di tre<br />
attributi («salvezza e gloria e potenza»), mentre 3c descrive molto brevemente lo<br />
stato duraturo della Prostituta: il «fumo di lei» si oppone alla «salvezza e gloria<br />
e potenza del Dio di noi» (1c).<br />
Il brano centrale (2) è composto da tre segmenti che elencano le ragioni per<br />
cui Dio è lodato (1b) e perché gli sono riconosciute «salvezza, gloria e potenza»<br />
(1c): il segmento unimembro introduttivo è una frase nominale che presenta Dio<br />
come giudice (2a); è seguito da due segmenti bimembri complementari: 2bc
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 3<br />
infatti concerne il giudizio di Dio contro la «prostituta grande», mentre il<br />
bimembro 2de dice come egli ha strappato i suoi «servi» «dalla sua mano» 3 .<br />
[p. 588]<br />
2. LA SECONDA PARTE (4-5)<br />
Questa parte è di costruzione parallela. Consta di due brani, di composizione<br />
analoga.<br />
+ 4 E caddero i vegliardi ventiquattro e i quattro viventi<br />
+ e si prostrarono a Dio seduto SUL TRONO, dicendo:<br />
= «AMEN, Allelû YAH!».<br />
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />
+ 5 E una voce DAL TRONO uscì dicendo:<br />
= «Lodate IL DIO nostro,<br />
= tutti i servi di Lui [e] i tementi Lui, piccoli e grandi».<br />
Il primo brano (4) comprende un bimembro di racconto (4ab), i cui due<br />
membri descrivono in modo complementare i soggetti delle azioni («gli anziani»<br />
e «i viventi»), e il loro destinatario («Dio»); il segmento di discorso è molto<br />
breve (4c).<br />
Il secondo brano (5) comprende un segmento unimembro di racconto (5a) che<br />
si chiude con il verbo «dire». Nel segmento bimembro di discorso (5bc), il<br />
primo membro (5b) è seguito da un lungo vocativo (5c).<br />
Da un brano all’altro, la prima cosa da notare è che, mentre il primo<br />
comprende un bimembro narrativo (4ab) e un unimembro di discorso (4c),<br />
accade l’inverso nel secondo brano: un segmento unimembro narrativo (5a)<br />
introduce un segmento bimembro di discorso (5bc). All’inizio della seconda<br />
acclamazione, «Lodate Dio» (5b) traduce l’ebraico «Alleluia» («Lodate Yah»:<br />
4c), con il quale termina la prima acclamazione. I vocativi che seguono «Lodate<br />
il Dio nostro» richiamano i soggetti del primo brano (4a) con cui fanno<br />
inclusione (ciascuno comprende quattro termini). Inoltre, i segmenti narrativi si<br />
chiudono con «dicendo», ma soprattutto riprendono anche «trono»; termine che<br />
si trova soltanto in questa [p. 589] parte della <strong>dossologia</strong>. <strong>La</strong> voce che esce dal<br />
trono (5a) non è identificata; non può essere quella di Dio, poiché invita «tutti i<br />
————<br />
3 Sarebbe anche possibile considerare 2de come un solo membro, più lungo dei due<br />
precedenti; un allargamento finale sarebbe pure normale.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 4<br />
servi di Lui» a «lodare il Dio nostro». Le opinioni in proposito sono diverse 4 . Lo<br />
studio della composizione, in particolare delle relazioni tra il passo centrale e gli<br />
altri due passi che gli fan da cornice, potrebbe aiutare a identificare questa voce.<br />
3. LA TERZA PARTE (6-8)<br />
Questa parte è organizzata in due sottoparti: la prima è narrativa (6abc) e<br />
introduce una seconda sottoparte di discorso (6d-8). <strong>La</strong> seconda sottoparte<br />
comprende due brani, che sono due lodi (6d e 7ab), ogni volta motivate da un<br />
«perché» (6ef e 8).<br />
. 6 E udii come una voce di una folla numerosa<br />
. e come una voce di acque numerose<br />
. e come una voce di tuoni possenti dicendo:<br />
= «Allelû YAH!<br />
:: PERCHÉ regna il Signore,<br />
:: il DIO [di noi] l’Onnipotente.<br />
------------------------------------------------------------------------------------<br />
= 7 Rallegriamoci ed esultiamo<br />
= e diamo la gloria a LUI,<br />
– PERCHÉ son venute le nozze dell’Agnello<br />
– e la sposa di lui ha preparato se stessa;<br />
- 8 ed è stato dato ad essa<br />
- che si vesta di lino splendente puro;<br />
- il lino infatti le giustizie dei santi è».<br />
<strong>La</strong> prima sottoparte (6abc) comprende un solo segmento trimembro di<br />
racconto che comincia e si chiude con i verbi, «udii» e «dicendo»: ciascun<br />
membro [p. 590] riprende «come una voce di», e «numerosa» di 6a è ripetuto al<br />
plurale con «numerose» in 6b. <strong>La</strong> voce della «folla» (6a) è paragonata a quella<br />
di un temporale: «acque numerose» e «tuoni possenti» (6bc).<br />
<strong>La</strong> seconda sottoparte (6d-8) è formata da due brani. Il secondo (7-8)<br />
comincia con un bimembro di acclamazione (7ab), in prima persona plurale<br />
(«Rallegriamoci...»). L’acclamazione è motivata con due segmenti introdotti da<br />
«perché» (7c): i due membri del primo segmento presentano gli sposi, i tre<br />
————<br />
4 Vedi, ad es., D.E. AUNE, Revelation 17-22, 1027: voce di Dio, uno dei quattro cherubini<br />
o uno dei ventiquattro vegliardi, Cristo, l’angelo del trono.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 5<br />
membri del secondo (8) descrivono la sposa, vestita con gli atti di giustizia dei<br />
Santi (il trimembro è di tipo AAB: il terzo membro è infatti una spiegazione del<br />
«lino»). Il primo brano (6def) comincia con un segmento unimembro molto<br />
breve («Alleluia»: 6d), che corrisponde al bimembro introduttivo del secondo<br />
brano (7ab); segue un bimembro (6ef) che dà la ragione della lode e che<br />
corrisponde al secondo segmento del secondo brano (7cd). I due brani sono<br />
paralleli: alla fine della seconda acclamazione, «Lui» (7b) rimanda a «Yah»<br />
della prima acclamazione (6d), chiamato poi «il Signore», «il Dio [di noi]<br />
l’Onnipotente» (6ef); sono anche complementari: infatti, al «regno» di Dio del<br />
primo brano (6ef) corrispondono «le nozze dell’Agnello» del secondo brano (7c-<br />
8). Come se il regno di Dio si manifestasse nelle nozze dell’Agnello e della sua<br />
sposa. Inoltre, sembra che «i santi», le cui «giustizie» vestono di lino puro la<br />
sposa nell’ultimo membro della parte (8c), richiamino «le folle numerose»<br />
dell’inizio della parte (6a).
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 6<br />
4. L’INSIEME DEL PASSO (19,1-8)<br />
4.1 I RAPPORTI TRA LE DUE PARTI ESTREME (1-3; 6-8)<br />
[p. 590]<br />
+ 1 Dopo questo UDII come una voce grande di una folla numerosa nel cielo dicendo:<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
: Salvezza e GLORIA e potenza del nostro DIO,<br />
------------------------------------------------------------------<br />
:: 2 PERCHÉ veri e GIUSTI i suoi giudizi,<br />
- PERCHÉ ha giudicato la grande PROSTITUTA<br />
- che corrompeva la terra con la sua prostituzione<br />
· e ha vendicato il sangue dei suoi servi<br />
· dalla sua mano».<br />
------------------------------------------------------------------<br />
+ 3 E una seconda volta dissero:<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
: E il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».<br />
+ 6 E UDII come una voce di una folla numerosa<br />
+ e come una voce di acque numerose<br />
+ e come una voce di tuoni possenti dicendo:<br />
----------------------------------------------------------------------------------------<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
:: PERCHÉ regna il Signore<br />
:: il [nostro] DIO l’Onnipotente.<br />
= 7 RALLEGRIAMOCI ED ESULTIAMO<br />
= e diamo la GLORIA a Lui,<br />
- PERCHÉ son venute le nozze dell’Agnello<br />
- e la sua SPOSA ha preparato se stessa;<br />
· 8 ed è stato dato a lei<br />
· di vestirsi di lino splendente puro;<br />
· infatti questo lino sono le GIUSTIZIE dei santi».<br />
Mentre la prima parte comprende due frasi narrative (1a e 3a) che introducono<br />
le due acclamazioni, l’ultima parte ne comprende una sola, ma più sviluppata<br />
(6abc); l’equilibrio è così ristabilito. Come già detto, le due occorrenze di «udii<br />
come una voce […] di una folla numerosa […] dicendo» (1a e 6a) fungono da<br />
termini iniziali.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 7<br />
[p. 592]<br />
Ciascuna delle due parti contiene due acclamazioni. Nella prima parte<br />
cominciano ugualmente con «Alleluia» (1b e 3b), che sono seguiti da<br />
un’espansione che comporta un solo membro (1c e 3c); nell’ultima parte,<br />
all’«Alleluia» ebraico iniziale (6d) corrisponde una seconda acclamazione, in<br />
greco, «Rallegriamoci ed esultiamo», seguita da un’espansione, in cui «gloria» è<br />
ripreso come in 1c.<br />
Nella prima parte, la prima acclamazione è motivata da due «perché» (2a e<br />
2b) che occupano il centro della composizione; anche nell’ultima parte si<br />
trovano due motivazioni, introdotte dallo stesso «perché», ma questa volta<br />
seguono ciascuna delle due acclamazioni (6ef e 7c-8c).<br />
Così vengono messe in opposizione due donne, «la grande prostituta» nella<br />
prima parte (2bc) e «la sua sposa» (7cd) nella terza; nella seconda acclamazione<br />
(3c) il «fumo» della prostituta si oppone alla «gloria» di Dio (1c), in posizione<br />
simmetrica. Il segmento finale della motivazione, al centro della prima parte<br />
(2de) corrisponde all’ultimo segmento della seconda motivazione della terza<br />
parte (8abc): «i servi» di Dio (2d) sono chiamati «i santi» alla fine (8c). «Le<br />
giustizie» dell’ultimo membro dell’ultima motivazione (8c) richiama i «giusti»<br />
giudizi di Dio all’inizio della prima motivazione (2a), facendo inclusione.<br />
Si può infine notare che «il nostro Dio» di 1c è ripreso, in alcuni manoscritti,<br />
in 6f. Va soprattutto sottolineato che all’inizio dei primi «perché», il Signore è<br />
presentato come giudice (2a), poi come re («regna»: 6e); una delle maggiori<br />
funzioni del re è di esercitare il giudizio 5 .<br />
————<br />
5 Sui legami tra le due parti, vedi J.-P. RUIZ, Ezechiel in the Apocalypse: The<br />
Transformation do Prophetic <strong>La</strong>nguage in Revelation 16,17 – 19,10, European University<br />
Studies, Series 23, Theology 376, Frankfurt am Main – Bern – New York – Paris, 1989, 496.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 8<br />
4.2 L’INSIEME DEL TESTO (19-1-8)<br />
+ 1 Dopo questo udii come una voce grande di una folla numerosa nel cielo dicendo:<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
: Salvezza e gloria e potenza del nostro DIO,<br />
----------------------------------------------------------------------------------<br />
:: 2 perché veri e giusti i suoi giudizi,<br />
- perché ha giudicato la grande prostituta<br />
- che corrompeva la terra con la sua prostituzione<br />
· e ha vendicato il sangue dei suoi servi<br />
· dalla sua mano».<br />
----------------------------------------------------------------------------------<br />
+ 3 E una seconda volta dissero:<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
: E il suo fumo sale nei secoli dei secoli!».<br />
+ 4 E caddero i ventiquattro vegliardi e i quattro viventi<br />
+ e si prostrarono davanti a DIO seduto sul TRONO, dicendo:<br />
= «AMEN, ALLELÛ YAH!».<br />
--------------------------------------------------------------------------------------<br />
+ 5 E una voce dal TRONO uscì dicendo:<br />
= «LODATE IL DIO nostro,<br />
= tutti i suoi servi e quanti lo temono, piccoli e grandi».<br />
+ 6 E udii come una voce di una folla numerosa<br />
+ e come una voce di acque numerose<br />
+ e come una voce di tuoni possenti dicendo:<br />
----------------------------------------------------------------------------------------------<br />
= «ALLELÛ YAH!<br />
:: perché REGNA il Signore<br />
:: il [nostro] DIO l’Onnipotente.<br />
= 7 RALLEGRIAMOCI ED ESULTIAMO<br />
= e diamo la gloria a Lui,<br />
- perché son venute le nozze dell’Agnello<br />
- e la sua sposa ha preparato se stessa;<br />
· 8 ed è stato dato a lei<br />
· di vestirsi di lino splendente puro;<br />
· infatti questo lino sono le giustizie dei santi».<br />
[p. 593]
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 9<br />
[p. 594]<br />
Come nelle parti estreme, la lode è raddoppiata nella parte centrale (4 e 5).<br />
Mentre nelle parti estreme l’invito alla lode è fatto da «una folla numerosa», nel<br />
primo brano della parte centrale viene dal gruppo ristretto dei «ventiquattro<br />
vegliardi e i quattro viventi» (4a), nel secondo da «una voce» che esce «dal<br />
trono» stesso (5a). «Una voce» di 5a richiama la stessa parola all’inizio delle<br />
due parti estreme (1a e 6a); tuttavia, essendo rivolta a «tutti i suoi servi e quanti<br />
lo temono, piccoli e grandi» (5c), la voce dal trono sembra provenire da una sola<br />
persona. <strong>La</strong> specificità della parte centrale consiste dunque nel fatto che essa si<br />
focalizza prima sul gruppo numeroso, ma comunque limitato, dei personaggi<br />
privilegiati che circondano il trono, poi sul personaggio unico che sta sul trono.<br />
Questo tipo di composizioni concentriche, centrate su un elemento doppio, non è<br />
un’eccezione nella letteratura biblica. <strong>La</strong> funzione del centro è quella di essere<br />
come un perno: articolare le altre due parti del testo. In questi casi ciascuno dei<br />
due elementi centrali si trova in relazione particolare con l’uno o l’altro dei due<br />
versanti del testo,<br />
sia in modo parallelo: A // A’ – B’ // B,<br />
sia in modo chiastico: A // B’ – A’ // B.<br />
Nel caso presente, il primo brano della parte centrale è collegato alla prima<br />
parte: l’acclamazione dei personaggi di 4a è espressa solo in ebraico e riprende i<br />
due «Alleluia» della prima parte (1b e 3b). Invece l’acclamazione del secondo<br />
brano, che traduce in greco l’«Alleluia» («Lodate il nostro Dio»: 5b), richiama<br />
certo i tre «Alleluia» precedenti, ma soprattutto prepara l’acclamazione greca<br />
dell’ultima parte, «Rallegriamoci ed esultiamo» (7a). Si può notare che la prima<br />
persona plurale è già presente alla fine dell’acclamazione di 1c, che nel secondo<br />
brano della parte centrale essa diventa parte dell’invito come complemento<br />
oggetto («Lodate il Dio nostro»: 5b) e che nell’ultima parte essa si trova [p. 595]<br />
integrata ai due verbi («Rallegriamoci ed esultiamo»: 7a). Questo sembra<br />
segnare una progressione tra un discorso rivolto ad altri, in seconda persona<br />
plurale («Hallelû Yah», ossia «Lodate Dio»), fino a un’integrazione di tutti i<br />
servi del Signore in un solo gruppo compatto, che si manifesta con il «noi»<br />
inclusivo della fine.<br />
Inoltre, il gruppo dei «ventiquattro vegliardi e quattro viventi» (primo brano<br />
della parte centrale) è collegato alla «folla numerosa» che sta «nel cielo» (1a);<br />
Questi personaggi infatti sono anch’essi celesti, membri della corte divina (Ap<br />
4). Sono addetti alla lode di Dio e dell’Agnello: «Poi vidi ritto in mezzo al trono<br />
circondato dai quattro esseri viventi e dai vegliardi un Agnello, come immolato»<br />
(5,6); «i quattro esseri viventi e i ventiquattro vegliardi si prostrarono davanti<br />
all’Agnello» (5,8). In quanto alla «voce» che «esce dal trono» nel secondo brano<br />
della parte centrale, è già stato detto che non può essere identificata con quella<br />
di Dio. Non sembra neppure che essa si possa ridurre a quella dei ventiquattro
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 10<br />
vegliardi e dei quattro viventi del brano precedente, anzitutto perché «esce dal<br />
trono» stesso (5a), mentre i membri della corte celeste «si prostrano davanti a<br />
Dio seduto sul trono» (4b).<br />
Secondo le leggi della retorica biblica, se il primo brano della parte centrale<br />
(4) richiama la prima parte (1-3), sarebbe normale che il secondo brano (5)<br />
prepari l’ultima parte (6-8). <strong>La</strong> «voce» che risuona in quell’ultima parte (6abc)<br />
somiglia molto a quella della prima parte (1a). Tuttavia non è più detta «nel<br />
cielo» (1a) e potrebbe dunque essere interpretata, non come identica a quella<br />
della prima parte, ma come complementare: potrebbe essere la folla terrestre o<br />
umana dei «santi» (8c). «Regna» di 6e rimanda chiaramente al «trono» della<br />
parte centrale (4b e 5a). Ora si sa che sul trono divino siede Dio, ma anche<br />
l’Agnello che vi sta ritto (5,6). Se i membri della corte divina sono personaggi<br />
celesti, l’Agnello [p. 596] è un personaggio umano, che ha sposato l’umanità. Si<br />
può dunque ragionevolmente riconoscere nella «voce che esce dal trono», la<br />
voce stessa dell’Agnello, le cui nozze saranno celebrate nell’ultima parte.<br />
<strong>La</strong> voce che esce dal trono chiama il Signore «Yah»: «il Dio nostro». Questo<br />
fatto non costituisce un argomento contro l’identificazione di questa voce come<br />
quella dell’Agnello. Anch’egli infatti è «servo» del Signore; anzi è il suo servo<br />
per eccellenza. Già il suo nome, «Agnello», richiama in modo palese il quarto<br />
canto del Servo del Signore (Is 52,13–53,12) 6 . Il testo stesso dell’Apocalisse<br />
chiama il Signore Dio, sin dall’inizio, «il suo Dio e Padre» (1,6); in 3,12, «il<br />
Santo, il Verace, colui che ha la chiave di Davide» (3,7), chiama il Signore «suo<br />
Dio»: «Il vincitore lo porrò come una colonna nel tempio del mio Dio e non ne<br />
uscirà mai più. Inciderò su di lui il nome del mio Dio e il nome della città del<br />
mio Dio, della nuova Gerusalemme che discende dal cielo, da presso il mio Dio,<br />
insieme con il mio nome nuovo». Come Mosè, con il quale canta lo stesso<br />
cantico, Gesù è «servo di Dio» 7 . Egli è il primo di «tutti i suoi servi» (5c), di<br />
quelli di cui Dio ha vendicato il sangue (2d), è il capo della Chiesa, formata dai<br />
«santi» (8c) le cui «giustizie» sono il «lino puro» che riveste la Sposa di Cristo.<br />
————<br />
6 Per l’analisi retorica di questo canto, vedi R. MEYNET, «Le quatrième chant du Serviteur<br />
(Is 52,13–53,12)», Gr. 81 (1999) 407-440; trad. italiana: «<strong>La</strong> salvezza per mezzo della<br />
conoscenza. Il quarto canto del Servo (Is 52,13–53,12)», www.retoricabiblicaesemitica.org,<br />
Studia Rhetorica, 5 (31.01.2002; 31.03.2004); trad. spagnola: «El cuarto canto del Siervo (Is<br />
52,13–53,12)», Ibid., Studia Rhetorica, 6 (31.01.2002; 31.03.2004).<br />
7 Per l’analisi retorica del cantico di Mosè e dell’Agnello in collegamento con il cantico di<br />
Mosè in Esodo, vedi R. MEYNET, «Le cantique de Moïse et le cantique de l’Agneau (Ap 15 et<br />
Ex 15)», Gr. 73 (1992) 19-55; ripreso in Id., Appelés à la liberté, Rhétorique sémitique 5,<br />
Lethielleux, Paris 2008, 51-85 ; trad. italiana, Chiamati alla libertà, di prossima<br />
pubblicazione.
R. Meynet, « <strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8) 11<br />
Prima pubblicazione: «<strong>La</strong> <strong>dossologia</strong> dell’Alleluia (Ap 19,1-8), in Apokalypsis.<br />
Percorsi nell’Apocalisse in onore di Ugo Vanni, E. Bosetti – A. Colacrai ed.,<br />
Cittadella Editrice, Assisi 2005, 585-596.<br />
Ultimo aggiornamento: 20 settembre 2009.