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quell’esperienza? Esistono esperienze negative o comunque vada<br />
ogni evento ti fa crescere?<br />
Mi ricordo che a Cortina il fatto di dover ricominciare ogni giorno<br />
e dovermi mettere di nuovo in discussione mi aveva distrutto psicologicamente,<br />
a Canberra ero preparato a questo. Ogni batosta è<br />
elemento di spunto per apportare modifiche al mio modo di tirare,<br />
e fino ad ora ha funzionato, ho ricercato una tecnica semplice e ripetibile,<br />
che fosse controllabile nei momenti più stressanti.<br />
• Quali sono gli obiettivi a medio – lungo termine? E il sogno della<br />
carriera?<br />
Il mio obiettivo attuale è l’Europeo Campagna 2003, il mio sogno è<br />
fare i punti degli svedesi, ma penso che rimarrà solo un sogno (577<br />
in indoor, 350 in 12 piazzole hunter).<br />
• In questo momento sei probabilmente il miglior arco nudo italiano,<br />
ti senti un po’ personaggio?<br />
Nello sport oggi sei il migliore domani sei sparito, montarsi la testa<br />
non serve a nulla.<br />
• Ti chiedono consigli, impressioni, aiuto tecnico?<br />
Qualcuno mi chiede consiglio, ma purtroppo sempre sul materiale<br />
che uso, mentre io vorrei che gli arcieri capissero che il materiale<br />
conta veramente poco. Al di là del divario che ci può essere tra un<br />
arco scuola e uno semi-serio, il mercato offre materiali del tutto comparabili.<br />
Quello che conta è l’arciere che ci sta dietro. Purtroppo costa<br />
meno cambiare frecce, che lavorare un po’ sulla tecnica.<br />
• Quali aspetti curi maggiormente nell’allenamento?<br />
La ricerca di sensazioni che possano essere standardizzate e rese<br />
ripetibili all’infinito. Ciò è quasi impossibile, ma a me piace pensare<br />
che sia fattibile, e tutti i miei sforzi sono dedicati a questo.<br />
• Cosa ti dà più sicurezza in gara? Quali sono le incertezze?<br />
Purtroppo in gara ho sempre un atteggiamento negativo, vado a tirare<br />
sempre con la paura di sbagliare: se riuscissi a risolvere questo<br />
problema forse migliorerei ancora.<br />
• A questo proposito ti ho sentito formulare un’ipotesi piuttosto<br />
ardita sulle problematiche dell’arco nudo.<br />
Dire arco nudo è come dire target panic, tutti più o meno ne sono<br />
affetti, chi dice di no spesso è perché non ne è consapevole. Ne soffrono<br />
soprattutto le donne e i ragazzi giovani. Per la mia esperienza<br />
ne ho viste tre tipologie. La prima è caratterizzata dal rilascio anticipato<br />
della corda quando ancora non si è terminata l’azione, non appena<br />
la punta della freccia o quello che si usa viene posta sul punto<br />
di mira; a questo gruppo appartengo anch’io. La seconda invece è<br />
caratterizzata dall’andare in mira su una zona del bersaglio diversa<br />
da quella stabilita, non riuscire più a spostarsi e rilasciare in quel<br />
numero 1 - marzo 2003<br />
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by Bernardini