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Sommario - FITArco

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MEDICINA<br />

Le infiammazioni tendinee<br />

Nell’articolo precedente, abbiamo<br />

parlato del massaggio terapeutico<br />

e degli apparecchi maggiormente<br />

utilizzati in fisioterapia.<br />

Oggi tratteremo dei problemi fisici<br />

che possono colpire gli sportivi che<br />

praticano il tiro con l’arco, quali<br />

possano esserne le cause e gli eventuali<br />

rimedi.<br />

Le infiammazioni tendinee (cuffia<br />

dei rotatori, epicondiliti, flessori delle<br />

dita) sono molto frequenti, in<br />

quanto il tiro con l’arco comporta la<br />

ripetizione esasperata del gesto atletico.<br />

In tal caso, l’inserzione tendinea<br />

riceve microtraumi ripetuti, causandone<br />

l’infiammazione. Inoltre altre<br />

cause che comportano sofferenze<br />

tendinee possono essere: la mancanza<br />

di un’adeguata preparazione fisica,<br />

in tal caso la struttura fisica dell’arciere<br />

non è in grado di sopportare<br />

gli stress meccanici e vizi errati<br />

del gesto atletico, in questo caso muscoli<br />

e articolazioni non lavorano<br />

correttamente.<br />

Ai primi sintomi di dolenzia è consigliato<br />

utilizzare la borsa del ghiaccio.<br />

Purtroppo la terapia criogena<br />

non viene applicata all’insorgenza<br />

dei primi sintomi (dove darebbe degli<br />

ottimi risultati) ma, quando oramai<br />

l’infiammazione è divenuta una<br />

patologia cronica. In tal caso saranno<br />

necessarie, oltre al riposo, alcune<br />

sedute di fisioterapia. Le terapie più<br />

indicate sono massaggi, ultrasuoni e<br />

laser terapia.<br />

Un’altra patologia che colpisce l’arciere<br />

è la borsite sottodeltoidea.Spesso<br />

questa patologia è causata da un’ascensione<br />

della testa omerale rispetto<br />

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la glena. Le cause possono essere o<br />

una cattiva esecuzione del gesto atletico,<br />

o uno squilibrio muscolare e posturale.<br />

La terapia in questo caso mirerà<br />

sia a ridurre gli esiti infiammatori,<br />

sia al riequilibrio cinetico della spalla<br />

e del cingolo scapolare.<br />

Spesso durante i raduni abbiamo notato<br />

atleti che lamentavano dolori alle<br />

regioni cervicali e dorsali, queste<br />

patologie molto frequenti anche nella<br />

popolazione non atletica, possono<br />

penalizzare seriamente le prestazioni<br />

atletiche, perché oltre al dolore locale,<br />

possono provocare cefalee, vertigini,<br />

nausea. Questi disturbi non<br />

fanno parte delle patologie imputabili<br />

al tiro con l’arco, ma sicuramente<br />

in soggetti con particolari predisposizione<br />

può favorirne la manifestazione.<br />

Le terapie sono nella fase<br />

acuta trattamenti antalgici, quali,<br />

TENS, Laser, massaggi, per poi passare<br />

a delle sedute di rieducazione<br />

posturale.<br />

Altra famiglia di patologie frequenti<br />

sono tutte le algie muscolari, su queste<br />

le cause sono le più disparate, ma<br />

si può dire che qualsiasi sport le evoca,<br />

visto che l’allenamento porta all’esasperazione<br />

il nostro fisico. La terapia<br />

elettiva è il massaggio con i<br />

suoi effetti miorilassanti e vascolarizzati.<br />

Per ovviare a tutti questi inconvenienti<br />

o quanto meno limitarne l’incidenza<br />

fondamentali sono alcune<br />

norme che andremo ad accennare.<br />

La prima cosa da fare è recarsi sul<br />

campo di tiro con calma e con tempo<br />

a disposizione (cosa oggi molto<br />

difficile), questo perché favorisce la<br />

concentrazione necessaria e non fa’<br />

saltare delle tappe fondamentali molto<br />

spesso sottovalutate.<br />

Altro fattore da non trascurare è la<br />

preparazione atletica fondamentale<br />

in qualsiasi sport. Infatti il tiro con<br />

l’arco essendo uno sport asimmetrico<br />

comporta degli squilibri muscolari,<br />

che con il tempo possono dare<br />

origine ad affezioni osteo-articolari,<br />

quindi una preparazione atletica<br />

specifica favorisce sia l’armonizzazione<br />

corporea sia la performance.<br />

Non si deve pensare che in uno<br />

sport come il nostro la preparazione<br />

atletica sia superflua, perché una<br />

buona condizione fisica favorisce<br />

aspetti strettamente legati al gesto<br />

tecnico e di conseguenza al risultato<br />

sportivo.<br />

Fattore da non dimenticare è lo stretching,<br />

il quale tutti sanno cos’è, ma<br />

pochi lo praticano seriamente. Lo<br />

stretching dovrebbe essere svolto all’inizio<br />

dell’allenamento e soprattutto<br />

alla fine, perché favorisce la vascolarizzazione,<br />

l’allungamento della<br />

fibra muscolare e il recupero della<br />

stessa. ■<br />

Andrea Rossi<br />

Fisioterapista<br />

numero 1 - marzo 2003

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