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Sommario - FITArco

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CAMPIONATI MONDIALI INDOOR<br />

la nostra campionessa, la cui cristallina classe è ben lontana<br />

dall’essere messa in discussione. Ad onor di cronaca è bene<br />

tuttavia precisare che, a causa di una brutta influenza, non ha<br />

potuto prepararsi all’evento come invece le è solito. La sua<br />

micidiale tecnica esecutiva, infatti, non può prescindere da<br />

una preparazione attenta e scrupolosa. Un piccolo passo falso<br />

che certo si può concedere a chi, per mestiere e per vocazione,<br />

ha scelto di vincere.<br />

A Nimes non è poi passata inosservata la generosità di quella<br />

Paola Bertone che, dopo ben quindici anni di assenza in<br />

azzurro, si è vista catapultata ad un evento mondiale a meno<br />

di un anno dal suo rientro alle competizioni. Ha dato tutto la<br />

piemontese trapiantata in Toscana e già la qualificazione alle<br />

eliminatorie è da considerarsi, per quel che la riguarda, un<br />

grande successo. Fuori dalla lotta è invece rimasta una Irene<br />

Franchini in chiara fase di ricostruzione tecnica. Per lei questa<br />

prima parte della stagione 2003 continuerà all’insegna del<br />

lavoro e della ricerca in vista di quell’importantissimo appuntamento<br />

che è rappresentato dai prossimi mondiali targa<br />

di New York. Assolutamente brillante per eccezionalità è stata<br />

invece la gara portata avanti dalla greca Evangelina Psarra,<br />

praticamente sconosciuta ma evidentemente ben allenata dal<br />

nuovo coach ucraino da un po’ operativo in Atene.<br />

Alla squadra italiana è invece mancato veramente poco per<br />

salire sul podio mondiale. Battuta la Germania durante i<br />

quarti, infatti, un misero punticino ha impedito a Valeeva,<br />

Bertone e Franchini di proseguire il cammino verso le più alte<br />

mire. A fermare il team FITARCO è stata quella Ucraina<br />

che, poco dopo, si sarebbe laureata come campione del<br />

mondo alle spese di una Turchia dimostratasi sempre all’altezza<br />

della situazione. Nella finalina per il bronzo le azzurre<br />

non avranno maggiore fortuna, dovendo cedere alla compagine<br />

russa la medaglia di bronzo dopo uno scontro che ha visto<br />

le nostre sbagliare un po’ più del consentito.<br />

IL COMPOUND PARLA ANCORA AMERICANO MA...<br />

...solo un punto ha impedito alla nostra squadra maschile di<br />

arrivare ad una finale che, senza ombra di dubbio, l’avrebbe<br />

vista come grande protagonista. Antonio Tosco, Andrea Savegnago<br />

e Stefano Mazzi si sono invece dovuti “accontentare”<br />

di un bronzo guadagnato stracciando una squadra francese<br />

che mai ha saputo impensierire il trittico italiano. Un solo punto<br />

che è mancato per battere proprio gli Stati Uniti che certo<br />

inseguivano a Nimes la rivalsa su Firenze 2001. È durato un<br />

attimo però il rimpianto per l’oro fiorentino. Il terzo posto ottenuto<br />

nell’Arena francese ha vantato infatti dei numeri ancor<br />

più alti di quelli registrati dal team vincete di Firenze. La soglia<br />

agonistica veramente premiante si è ulteriormente alzata negli<br />

ultimi due anni ed essere “ sempre lì” non può che rincuo-<br />

6<br />

rare gli sforzi di chi, con immutata passione e spirito di sacrificio,<br />

continua a gareggiare tenendo alto il vessillo del compoundismo<br />

tricolore. Antonio Tosco, unico superstite della<br />

squadra campione ed a sua volta vice campione del mondo<br />

in carica ha onorato al meglio la sua fama di gran tiratore arrivando<br />

all’ottava posizione (590) di una classifica provvisoria<br />

che vedeva proprio i primi otto tiratori sopra la soglia dei mitici<br />

590. In testa il giovane statunitense Jervis (595) affiancato<br />

dal francese Genet e, a seguire, Reo Wilde (594), Morgan Lundin<br />

(594), Dave Cousins (593), Malm Anders (592) e Patrizio<br />

Hofer (590). Una ranking di tutto rispetto che in ogni caso vedeva<br />

anche Stefano Mazzi (585 – 13°) e Andrea Savegnago(583<br />

– 18°) qualificarsi per le eliminatorie.<br />

E merita ricordare il cammino dei nostri durante questa fase<br />

che ha visto Tosco escluso già ai sedicesimi di finale dal danese<br />

Nielsen a causa della discutibile regola introdotta per<br />

la prima volta proprio a<br />

Nimes che prevedeva<br />

l’indiscutibilità del giudizio<br />

espresso sull’arbitro<br />

assegnato alla piazzola<br />

in merito ad eventuali<br />

frecce dubbie. Niente<br />

secondo o terzo arbitro<br />

quindi, nessun appello,<br />

e Antonio si vede negare<br />

un punto clamorosamente<br />

valido che, almeno,<br />

gli avrebbe permesso<br />

di risolvere la questione<br />

allo shoot off. Ma, tant’è<br />

, le regole sono uguali<br />

per tutti... e certo il bravo<br />

torinese avrà modo di<br />

Natalia Valeeva, grande in qualifica,<br />

sfortunata in finale<br />

Le azzurre impegnate nella finale per il terzo posto perso contro le russe<br />

numero 1 - marzo 2003

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