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n.110- Ottobre 2011 l ’ O l m o pag. 5<br />

UOMINI NOSTRI DELLA PRIMA REPUBBLICA<br />

di Ciro R. Cosenza<br />

Nell’estate appena trascorsa, uno degli<br />

argomenti a tenere banco sono stati la<br />

qual<strong>it</strong>à e la dir<strong>it</strong>tura morale degli uomini<br />

pol<strong>it</strong>ici che ci rappresentano, la classe<br />

dei pol<strong>it</strong>ici di<br />

oggi, o per meglio dire la casta.<br />

I loro appannaggi, le loro prebende, i privilegi<br />

di cui godono, mentre il ministro<br />

dell’economia, Giulio Tremonti, calcolatrice<br />

alla mano, faceva e disfaceva due<br />

volte al giorno per poi rifarla daccapo, la<br />

finanziaria. Se ne è parlato ovunque,<br />

sotto l’ombrellone sulla spiaggia al mattino,<br />

al tavolo del caffè, al pomeriggio, la<br />

sera alla passeggiata sul Lungomare del<br />

paese. Ometto i commenti per non violare<br />

le norme più elementari sul pudore o<br />

cadere in un volgare turpiloquio. Ma<br />

prendo le mosse da tanto, per parlarvi di<br />

un uomo pol<strong>it</strong>ico delle nostre parti, vissuto<br />

durante quella che, commettendo<br />

un errore storico, da segnare con la<br />

mat<strong>it</strong>a blu, alcuni chiamano “prima<br />

repubblica”. Parlo di un mio compaesano,<br />

conosciuto e stimato anche a<br />

Diamante, che io ho avuto modo, se pur<br />

per breve stagione, di stargli vicino:<br />

intendo parlare dell’avvocato Giuseppe<br />

Mario Mil<strong>it</strong>erni, Senatore della<br />

Repubblica, e per tutti semplicemente<br />

don Peppino.<br />

Figlio di don Vincenzo, un modesto proprietario<br />

terriero, che era stato tra i fondatori<br />

in Calabria del Part<strong>it</strong>o Popolare, il<br />

part<strong>it</strong>o cioè di don Luigi Sturzo, sub<strong>it</strong>o<br />

nel dopoguerra, si era dato animo e<br />

corpo alla v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica. venendo eletto<br />

nella lista della Democrazia Cristiana, al<br />

Consiglio Provinciale di Cosenza, di cui<br />

divenne Presidente, carica che ricoprì<br />

con grande equilibrio e saggezza fino al<br />

1958, allorché venne eletto a Palazzo<br />

Madama. E proprio a quel periodo voglio<br />

riferirmi, per l’esattezza al 1956, quando<br />

io ero costretto a recarmi a Cosenza,<br />

dove era ricoverata mia madre, gravemente<br />

ammalata. Facevamo con don<br />

Peppino spesso il viaggio insieme.<br />

Partivamo dalla piazza di Cetraro alle<br />

5,25 con il pulman della D<strong>it</strong>ta Turco. Alla<br />

stazione prendevamo il trenino delle<br />

6,10 per Paola e da qui la l<strong>it</strong>torina che ci<br />

avrebbe portato a Cosenza, dove arrivavamo<br />

non prima delle 9 e dove ci saremmo<br />

separati. Stesso <strong>it</strong>er per il viaggio di<br />

r<strong>it</strong>orno…..Non macchine di lusso dunque,<br />

non autista personale, non auto blu,<br />

il viaggio di un qualunque pendolare.<br />

Quando poi nel ’58 venne candidato al<br />

Senato, qualche amico gli suggerì che,<br />

per il decoro della candidatura, doveva<br />

possedere un mezzo proprio di locomozione.<br />

Così acquistò una “Fiat 600” di<br />

seconda mano, colore verdino, con la<br />

quale un pensionato suo conoscente,<br />

tale Candido Ciampa, provvedeva a<br />

scarrozzarlo per i paesi del collegio.<br />

Aveva fatto montare sul tettuccio un altoparlante<br />

da cui veniva diffuso l’appello<br />

agli elettori; “Qui la voce del popolo,<br />

parla la Democrazia Cristiana…..” Ma<br />

non era avarizia, ve lo assicuro, era il<br />

suo stile di v<strong>it</strong>a. Aveva in pratica chiuso il<br />

suo studio legale, dove tanto offriva a<br />

tutti il patrocinio gratu<strong>it</strong>o. Più tardi, dopo<br />

la laurea, aveva offerto a me l’opportun<strong>it</strong>à<br />

di tenerlo aperto, ma io, proprio<br />

conoscendone l’andazzo avevo rifiutato.<br />

I neo-laureati sono sempre stati del resto<br />

un po’ avidi. Nelle pol<strong>it</strong>iche del 1958<br />

ottenne un autentico plebisc<strong>it</strong>o di voti nel<br />

“Collegio Paola-Castrovillari”, risultando<br />

in Calabria il più votato fra i neo-senatori.<br />

La Democrazia Cristiana si confermò<br />

in Italia il primo part<strong>it</strong>o di maggioranza<br />

con il 43,3% e nel 1963 fu riconfermato<br />

per la seconda volta, malgrado un calo<br />

fisiologico del maggior part<strong>it</strong>o <strong>it</strong>aliano.<br />

Della sua attiv<strong>it</strong>à a Palazzo Madama, ci<br />

rimangono negli atti parlamentari, negli<br />

estratti e tra i tanti numerosi opuscoli<br />

dati alle stampe, i suoi pregevoli intervanti,<br />

tra cui ricordiamo, in ordine cronologico:<br />

“Pol<strong>it</strong>ica di bilancio nel<br />

Mezzogiorno per la seconda Un<strong>it</strong>à<br />

d’Italia”(1961), “Coefficienti ubicazionali<br />

per l’industria <strong>it</strong>aliana ed europee in<br />

Calabria”(1961), “Agrigento:<br />

Espressione – Lim<strong>it</strong>e di Patologie Sociali<br />

- Urbanistica – Edilizia”(1961),<br />

“Dimensioni europee della problematica<br />

di sviluppo della Calabria e del<br />

Mezzogiorno d’Italia”(1962),<br />

“L’Univers<strong>it</strong>à di Calabria” (1963),<br />

“Collocamento e Previdenza in<br />

Agricoltura: gli assegni familiari ai coltivatori<br />

diretti”(1967).”Il Codice di San<br />

Francesco di Paola, il Tribunale della<br />

C<strong>it</strong>tà del Santo della car<strong>it</strong>à e della giustizia<br />

sociale”(1966),”Un sovrano dir<strong>it</strong>todovere<br />

del Parlamento:il controllo della<br />

gestione degli Enti a partecipazione statale<br />

di patrimonio e di garanzia” (1967).<br />

Qualche anno prima aveva dato alle<br />

stampe anche una ponderosa quanto<br />

preziosa monografia proprio su San<br />

Francesco di Paola.<br />

Non sfuggirà certo a quanti daranno<br />

un’occhiata ai t<strong>it</strong>oli sopra riportati, che il<br />

suo impegno e il suo raggio d’azione si<br />

dispiegarono a 360°. S’interessò infatti a<br />

problemi che andavano dall’industria<br />

all’agricoltura, dalla Previdenza allo sviluppo<br />

del Mezzogiorno. Diede inoltre un<br />

notevolissimo contributo alla soluzione<br />

pos<strong>it</strong>iva dell’apertura dell’Univers<strong>it</strong>à a<br />

Cosenza e del Tribunale a Paola, due<br />

grandi realtà anche per il nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />

Intanto – biglietto da vis<strong>it</strong>a la sua<br />

onestà e la sua integr<strong>it</strong>à morale, - era<br />

stato successivamente eletto presidente<br />

della Commissione anti-mafia del<br />

Senato. Morì, stroncato da un infarto,<br />

alle ore 12 del giorno di Pasqua del<br />

1967, mentre le campane delle vicine<br />

chiese di San Nicola, San Giuseppe e<br />

San Benedetto squillavano a gloria per<br />

la Resurrezione di Nostro Signore, chiuse<br />

gli occhi circondato da alcuni sindaci<br />

di paesi vicini, che erano andati a porgergli<br />

gli auguri. Verrebbe voglia di dire,<br />

conoscendone l’amore e l’abnegazione<br />

per la cosa pubblica “Appena in<br />

tempo!” Sembrerebbe infatti che il<br />

destino lo abbia voluto preservare di<br />

assistere a quello che sarebbe venuto<br />

sub<strong>it</strong>o dopo: terrorismo, corruttela,<br />

malaffare, sfascio del suo part<strong>it</strong>o tanto<br />

amato e poi l’avvento delle nuove formazioni<br />

pol<strong>it</strong>iche, affarismo, leggi ad personam<br />

comprese, e tante altre cose belle.<br />

Dimenticavo un particolare: quando nel<br />

1958 egli fu candidato al Senato e<br />

dovette dimettersi da Presidente della<br />

Provincia, al suo posto fu eletto proprio<br />

un diamantese, l’avv. Adolfo De Luna, il<br />

cui stile di v<strong>it</strong>a non era dissimile da quello<br />

del suo predecessore. Bè …… erano<br />

quelli gli uomini della “prima” repubblica,<br />

oggi abbiamo conosciuto quelli della<br />

“seconda” e Dio ci guardi da quelli della<br />

“terza”! Perché, per dirla con una battuta<br />

del film “Il Caimano” di Nanni Moretti,<br />

quando si tocca il fondo di sol<strong>it</strong>o si risale<br />

alla superficie, invece gl’<strong>it</strong>aliani cominciano<br />

a scavare.<br />

Carla Sollazzo , è di<br />

Cirella ed è nata a<br />

Praia a Mare nel<br />

1981. Attualmente<br />

vive e lavora a<br />

Roma, come insegnate<br />

e giornalista.<br />

Dal 2007 al 2009 collabora<br />

con il<br />

Dipartimento di<br />

Storia dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

della Calabria, ateneo<br />

presso il quale<br />

consegue due<br />

Lauree e una Scuola<br />

di Specializzazione.<br />

Già abil<strong>it</strong>ata all’insegnamento<br />

negli Ist<strong>it</strong>uti Superiori, nel 2009 frequenta<br />

un Master in Giornalismo presso il centro di eccellenza<br />

Eidos Communication di Roma. Dal 2010 collabora<br />

con la Telemaco, casa di produzione di documentari,<br />

reportage e inchieste e con diverse testate<br />

giornalistiche online, tra cui Newsmagazine e B<strong>it</strong><br />

Ed<strong>it</strong>or.<br />

Il 9 maggio 2011 è usc<strong>it</strong>o in edicola, in allegato a<br />

L’Un<strong>it</strong>à, il suo primo docu-film: Sequestro Moro.<br />

Sentenza di Morte, di cui Carla Sollazzo, oltre ad<br />

aver curato la parte giornalistica, è autrice e sceneggiatrice.<br />

Il docu-film vede la regia del giornalista d’inchiesta<br />

Franco Fracassi e la collaborazione di numerosi<br />

giovani giornalisti, tra cui Andrea Petrosino,<br />

Lorenzo Fiorillo, Giulia Migneco, Carmen Galzerano<br />

Un libro su Aldo Moro<br />

di Carla Sollazzo<br />

e Lucia Braico. Sequestro Moro, sentenza di morte è<br />

usc<strong>it</strong>o proprio il 9 maggio, in occasione del trentatreesimo<br />

anniversario della morte di Aldo Moro.<br />

Un’inchiesta che spiega in modo chiaro e diretto<br />

quali sono i misteri ancora irrisolti del caso Moro,<br />

dando voce a giudici, giornalisti e scr<strong>it</strong>tori che si sono<br />

occupati in prima persona della vicenda.<br />

A fine ottobre, invece, uscirà in tutte le libreria il primo<br />

libro di Carla Sollazzo, Rapimento di Stato. Aldo<br />

Moro: la sol<strong>it</strong>udine del prigioniero, che fa parte<br />

della collana “A Voce Alta”, ed<strong>it</strong>a da Alpine Studio di<br />

Andrea Gaddi (vinc<strong>it</strong>ore<br />

del premio come<br />

miglior ed<strong>it</strong>ore 2011). Il<br />

libro vede la prefazione<br />

di Sandro<br />

Provvisionato, giornalista<br />

Mediaset e conduttore<br />

del programma<br />

“Terra”. Rapimento di<br />

Stato. Aldo Moro: la<br />

sol<strong>it</strong>udine del prigioniero<br />

è un libro che mette insieme tutto quello che sappiamo<br />

e soprattutto quello che ancora non abbiamo<br />

avuto modo di conoscere, ricostruendo fatti, analizzando<br />

documenti, riportando testimonianze e rivelazioni<br />

esclusive dei protagonisti del caso Moro, raccontando<br />

quello che non è stato ancora detto, partendo<br />

dalla ricostruzione dell’agguato in via Fani e<br />

dei 55 giorni di prigionia. Trentatré anni dopo il<br />

sequestro di Aldo Moro, il libro di Carla Sollazzo continua<br />

ad interrogarsi e ad indagare.<br />

Diamante protagonista a “Ricette di Famiglia”<br />

la trasmissione condotta da Davide Mengacci<br />

S a r a n n o<br />

trasmesse<br />

il 7 e l’8<br />

ottobre, a<br />

p a r t i r e<br />

dalle 10,50<br />

le due puntateregistrate<br />

a<br />

Diamante della trasmissione di Rete4<br />

“Ricette di Famiglia”, condotta dal popolare<br />

presentatore Davide Mengacci e registrate a<br />

Diamante il 17 e 18 settembre. Autentica protagonista<br />

delle due puntate è stata Lily<br />

Genovese, collaboratrice storica dell’<strong>Olmo</strong>,<br />

che ha illustrato a Mengacci ed ai telespettatori,<br />

senza alcun imbarazzo e con consumata<br />

disinvoltura televisiva, alcune ricette tipiche<br />

della cucina diamantese tra cui la<br />

“Raganella di alici con i pipi vruschi” e le prelibate<br />

“polpette di melenzane” .<br />

Le due puntate con Mengacci sono state<br />

registrate sul Lungomare Pasquale<br />

Grandinetti (già Lungomare di Viale Glauco).<br />

L’inviata Michela Coppa ha invece registrato<br />

un ampio servizio dedicato ai murales ed alle<br />

eccellenze dall’artigianato diamantese.<br />

L’iniziativa è stata realizzata in sinergia con la<br />

Camera di Commercio di Cosenza che, proprio<br />

in collaborazione con il programma tele-<br />

visivo “Ricette di Famiglia” ha promosso una<br />

settimana dedicata alle eccellenze della<br />

Provincia di Cosenza attraverso le registrazioni<br />

di sei puntate della trasmissione televisiva,<br />

che andranno in onda dal 3 all’8 ottobre,<br />

nelle piazze di tre diverse locations della provincia:<br />

Acri, Cosenza e Diamante, nel corso<br />

delle quali sarà data visibil<strong>it</strong>à al terr<strong>it</strong>orio<br />

cosentino. Le puntate contengono, inoltre, i<br />

“Diari di Viaggio” che raccontano le nostre<br />

ricchezze culturali, paesaggistiche e culinarie<br />

percorrendo diversi <strong>it</strong>inerari. Nelle due puntate<br />

a Diamante diversi gli interventi di artigiani<br />

ed esperti che sono intervenuti<br />

illustrando,come detto, le rinomate tipic<strong>it</strong>à<br />

dell’artigianato di Diamante e della gastronomia<br />

nelle quali il cedro, il peperoncino e le<br />

prelibatezze dolciarie eccellono. Oltre a questo,<br />

ovviamente, ampio spazio è stato dedicato<br />

alle bellezze artistiche e paesaggistiche<br />

di Diamante e Cirella. Particolarmente<br />

Entusiasta Davide Mengacci, che si è dichiarato<br />

appassionato dei sapori della cucina<br />

calabrese anche perché membro da diversi<br />

anni dell’Accademia del Peperoncino.<br />

L’Amministrazione Comunale di Diamante<br />

intende ringraziare tutti coloro che hanno collaborato<br />

e contribu<strong>it</strong>o alla realizzazione delle<br />

registrazioni della trasmissione “Ricette di<br />

Famiglia”.<br />

ASD PALLAVOLO DIAMANTE – STAGIONE 2011/2012<br />

Campionato Maschile Serie D e “Coppa Calabria” - Organico Prima squadra<br />

Cauteruccio Filippo- Grosso Armando - Grosso Francesco - Laino Antonio -Leo<br />

Alessandro -Magurno Emiliano- Magurno Luca - Nervino Egidio - Nervino<br />

Vincenzo - R<strong>it</strong>ondale Alessandro - Settembre Luca -<br />

Vaccaro Mario - Allenatore prof. Mimmo Di Simone<br />

Campionato Femminile Seconda Divisione - Organico Prima Squadra<br />

Benvenuto Carolina - Bevilacqua Gaia - Campagna Verdiana - De Rubeis<br />

Valentina - Diana Elena - Greco Flora - Marchei Gaia - Pascale Simona - Perrone<br />

Giusy - R<strong>it</strong>ondale Daniela - Sollazzo Maria Rosa - Terranova Maria Pia - Vaccaro<br />

Vanessa - Allenatore prof. Carmelo Presta

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