03.06.2013 Views

una perdita che ha colpito un intero paese a pag.2 ,3 e 6 i ricordi ...

una perdita che ha colpito un intero paese a pag.2 ,3 e 6 i ricordi ...

una perdita che ha colpito un intero paese a pag.2 ,3 e 6 i ricordi ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

n. 70 anno 6 Giugno 2008<br />

direttore editoriale:<br />

ernesto Magorno<br />

direttore responsabile: francesco cirillo<br />

l ’ O l m o<br />

“Nella piazza di Diamante c’era <strong>un</strong> olmo, sede delle ri<strong>un</strong>ioni pubbli<strong>che</strong> e popolari.......era il<br />

centro della cittadinanza, di socievole com<strong><strong>un</strong>a</strong>nza...con la sua benefica, spaziosa ombra e frescura<br />

era occasione propizia ed ami<strong>che</strong>vole di concordia, fraternità, eguaglianza ed affetto<br />

cittadino” . Leopoldo Pagano 1860<br />

M e n s i l e d i i n f o r M a z i o n e e c u l t u r a d e l l a r i v i e r a d e i c e d r i<br />

a c u r a d e l l ’ a M M i n i s t r a z i o n e c o M u n a l e d i d i a M a n t e e c i r e l l a<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> <strong>perdita</strong> <strong>che</strong> <strong>ha</strong><br />

<strong>colpito</strong> <strong>un</strong> <strong>intero</strong> <strong>paese</strong><br />

di ernesto Magorno sindaco<br />

Da pochi giorni Cristian Marra ci <strong>ha</strong> improvvisamente lasciati soli. Ancora è forte il dolore per la<br />

prematura scomparsa di questo giovane al quale mi legava <strong>un</strong> profondo affetto maturato nei<br />

giorni della campagna elettorale, rafforzato dalla collaborazione affiatata di quest'ultimo anno.<br />

Cristian era <strong>un</strong> membro attivo della nostra com<strong>un</strong>ità, <strong>un</strong> ragazzo educato al lavoro dalla sua<br />

esemplare famiglia, sempre sorridente, sempre disponibile, <strong>un</strong> vero p<strong>un</strong>to di riferimento per<br />

me e per tutta l'amministrazione com<strong><strong>un</strong>a</strong>le come lo era per i suoi congi<strong>un</strong>ti e per gli amici.<br />

Alla madre, ai fratelli ed a tutta la sua famiglia esprimo il profondo cordoglio a nome mio<br />

e della Amministrazione Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Diamante per la sua scomparsa. Le scelte a volte<br />

sono più dolorose dei distacchi, e decidere di non istituzionalizzare il dolore per la morte<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> persona cara è stata <strong><strong>un</strong>a</strong> scelta sofferta ma giustificata dal fatto <strong>che</strong> ogn<strong>un</strong>o di<br />

noi <strong>ha</strong> voluto ricordarlo con affetto sincero nel proprio intimo. Faccio <strong>un</strong> grande sforzo<br />

mentre scrivo a trattenere le lacrime di fronte al suo sorriso immortalato in questa foto, ma<br />

mi piace ricordarlo proprio così. Con Cristian, con la sua dedizione al lavoro, con la sua<br />

innata simpatia, questo <strong>paese</strong> e questa com<strong>un</strong>ità sono cresciuti e da lui <strong>ha</strong>nno imparato<br />

molto. Egli ci <strong>ha</strong> insegnato <strong>che</strong> la semplicità e la schiettezza sono qualità preziose al giorno<br />

d'oggi, alle quali dobbiamo tutti tendere, caratteristi<strong>che</strong> capaci di avvicinare le persone<br />

appianandone le differenze e le asperità dei caratteri. Da lui abbiamo imparato <strong>che</strong> si può<br />

conquistare l'affetto e la stima delle persone, per quello <strong>che</strong> si fa quotidianamente, per i<br />

piccoli gesti di gentilezza <strong>che</strong> ogni giorno si pongono in essere, costruendo la propria esistenza<br />

mattone dopo mattone sempre con il sorriso sulle labbra. Cristian, è entrato in tante<br />

case della nostra città e per ogn<strong>un</strong>o di noi era <strong><strong>un</strong>a</strong> persona di famiglia alla quale affidare<br />

<strong>un</strong> piccolo incarico o <strong>un</strong> lavoro era spesso <strong><strong>un</strong>a</strong> scusa per incoraggiarlo a continuare ed<br />

<strong>un</strong> motivo per avere intorno a se <strong>un</strong> amico piacevole con cui chiacchierare.Ricordo con<br />

grande commozione il suo orgoglio quando leggeva il ringraziamento <strong>che</strong> dalle pagine<br />

di questo foglio l'amministrazione gli aveva rivolto in occasione della visita del Prefetto,<br />

quando Cristian, di fatto membro del mio staff, si era prodigato immensamente affinché<br />

quella manifestazione riuscisse perfettamente. Ricordo la sua aria sorniona e soddisfatta,<br />

quando a cena con Pino Arlacchi e Mi<strong>che</strong>le Cucuzza lo presentai come il responsabile<br />

della propaganda del Com<strong>un</strong>e. Cristian era felice di lavorare per il Com<strong>un</strong>e rendendosi<br />

allo stesso tempo utile alla propria cittadinanza, fatto <strong>che</strong> lo rendeva fiero di partecipare<br />

alle iniziative <strong>che</strong> organizzavamo insieme.Quello <strong>che</strong> ci legava era <strong><strong>un</strong>a</strong> vicinanza ed <strong>un</strong><br />

affetto fatto della quotidianità mai uguale <strong>che</strong> ogni giorno si affronta amministrando <strong>un</strong><br />

<strong>paese</strong>, <strong>un</strong> percorso com<strong>un</strong>e fatto insieme a tutti coloro <strong>che</strong>, come Cristian, collaborano<br />

disinteressatamente crescendo, conoscendosi e maturando poco a poco, giorno per giorno.<br />

Questa giovane vita si è improvvisamente spenta lasciandoci tutti sgomenti e attoniti,<br />

pensierosi e desiderosi di dare <strong>un</strong> senso alla sua scomparsa, di capirla fino in fondo poiché<br />

essa ci appare come <strong>un</strong> monito, <strong>un</strong> richiamo alla realtà ed al senso dei valori perduti.<br />

La vita <strong>che</strong> conduciamo e <strong>che</strong> diamo per scontata, improvvisamente si è fermata e ci <strong>ha</strong><br />

chiesto di fare il p<strong>un</strong>to sulla nostra esistenza, di essere pronti alla chiamata <strong>che</strong> potrebbe<br />

gi<strong>un</strong>gere improvvisa come avvenuto per il nostro caro Cristian. Allora abbiamo pensato<br />

<strong>che</strong> se c'era qualc<strong>un</strong>o in grado di affrontare così coraggiosamente ma allo stesso tempo<br />

serenamente l'incognita della morte questo era proprio Cristian, <strong>un</strong> uomo ed <strong>un</strong> fedele<br />

<strong>che</strong> in vita si era comportato con rettitudine e onestà, amando la famiglia, il lavoro e gli<br />

amici. Grazie Cristian per averci insegnato tutto questo, grazie per il tuo lavoro e l'affetto<br />

<strong>che</strong> dimostravi a tutti ogni giorno, grazie per essere stato con noi, presente nelle nostre<br />

vite regalandoci <strong>un</strong> sorriso sempre. Sarai indicato da tutti come <strong>un</strong> esempio da seguire<br />

per la tua passione e il tuo impegno, ti prometto <strong>che</strong> sarai degnamente ricordato da<br />

questa com<strong>un</strong>ità a cui <strong>ha</strong>i dato tanto e <strong>che</strong> solo adesso sente fortissima la tua assenza.<br />

a <strong>pag.2</strong> ,3 e 6<br />

i <strong>ricordi</strong> degli<br />

amici di cristian<br />

LA RIQUALIFICAZIONE DEL CENTRO STORICO<br />

Franco Maiolino assessore al Turismo<br />

La pavimentazione del Centro Storico di Diamante attualmente<br />

in corso, effettuato nell’ambito di <strong>un</strong> programma<br />

di riqualificazione dei Centri Storici di Diamante e Cirella,<br />

mentre da <strong><strong>un</strong>a</strong> parte rappresenta <strong>un</strong>’intervento di particolare<br />

rilevanza, dall’altra non evita di suscitare qual<strong>che</strong> giusta<br />

osservazione e qual<strong>che</strong> inutile polemica. Gli attuali lavori di pavimentazione<br />

sono in esecuzione di <strong><strong>un</strong>a</strong> scelta progettuale e tecnica<br />

effettuata nell’ultimo scorcio della precedente amministrazione<br />

finanziata con l’accensione di <strong>un</strong> mutuo nel contesto di <strong>un</strong> piano<br />

di investimenti <strong>che</strong> prevedeva la realizzazione di alc<strong>un</strong>e importanti<br />

opere pubbli<strong>che</strong>. I lavori attualmente in corso nel lotto ricompreso<br />

fra il Calvario, Largo Unità, Largo Tirione e vicoli adiacenti <strong>ha</strong>nno<br />

suscitato alc<strong>un</strong>e osservazioni sia per ciò <strong>che</strong> riguarda i materiali<br />

impiegati ( ciottolame di fiume, mattoncini in cotto e lastre lavi<strong>che</strong><br />

grigie) sia, soprattutto, per le modalità ed i tempi di esecuzione.<br />

Personalmente ritengo adeguata la scelta dei materiali ( la pietra<br />

di fiume è largamente utilizzata nelle pavimentazioni di numerosi<br />

Centri Storici di prestigio come Noto, Amalfi ,Cefalù, ) e perchè<br />

congrui al contesto storico di <strong>un</strong> borgo marinaro come il nostro<br />

e sicuramente più interessanti dei cubetti di porfido e il marmo di<br />

Trani, forse più f<strong>un</strong>zionali, ma completamente avulsi al territorio ed<br />

alla storia di questi luoghi. Ritengo condivisibili alc<strong>un</strong>e osservazioni<br />

sulle soluzioni tecni<strong>che</strong> adottate ( raccolta delle acque in primis<br />

) pur comprendendo come la realizzazione di lavori in <strong>un</strong> centro<br />

storico abitato con caratteristi<strong>che</strong> urbanisti<strong>che</strong> di architetture<br />

spontanee e con grosse lac<strong>un</strong>e strutturali ( inadeguatezza dei sottoservizi<br />

) presenti delle oggettive difficoltà. Ritengo inammissibile<br />

invece, sia come residente <strong>che</strong> come amministratore l’evidente<br />

lentezza con cui tali lavori sono proceduti con penalizzazione dei<br />

cittadini, ma soprattutto di alc<strong>un</strong>e attività commerciali. Tale situazione,<br />

fra l’altro, <strong>ha</strong> obbligato l’A.C. a esigere dalla Direzione dei<br />

Lavori e dalla Ditta appaltatrice <strong>un</strong> supplemento di impegno per<br />

fare in modo <strong>che</strong> la imminente stagione estiva non veda i turisti<br />

disertare <strong>un</strong> consolidato circuito a causa del sovvertimento della<br />

viabilità e dei luoghi, compromettendo <strong><strong>un</strong>a</strong> stagione <strong>che</strong> per altri<br />

versi fa registrare dei segnali inquietanti. Certo è, <strong>che</strong> necessariamente<br />

fra alc<strong>un</strong>i giorni i lavori dovranno essere interrotti differendone<br />

la ripresa per il completamento dei lotti appaltati a dopo l’estate.<br />

Allargando gli orizzonti di analisi alla riqualificazione dei centri storici<br />

più in generale, mi preme ribadire come tali interventi rivestano<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> straordinaria importanza sia sotto il profilo storico-culturale<br />

<strong>che</strong> sotto quello economico e turistico rappresentando per questa<br />

A.C. <strong>un</strong> obiettivo strategico di grande rilievo. E’ nostro intento porre<br />

particolare attenzione al recupero e alla riqualificazione del centro<br />

storico <strong>che</strong> a Diamante presenta delle indubbie peculiarità per<br />

essere <strong>un</strong> Centro Storico abitato e vissuto, per essere arroccato<br />

sul mare, per esercitare già da tempo <strong><strong>un</strong>a</strong> grande attrazione turistica.<br />

In tale direzione vanno d<strong>un</strong>que perseguiti obiettivi di grande<br />

respiro, quale la predisposizione di progetti con cui partecipare ai<br />

bandi per la riqualificazione, recupero e valorizzazione dei Centri<br />

Storici Calabresi – Delibera CIPE 35/05 APQ Riserva Aree Urbane<br />

con cui la Regione Calabria persegue gli obiettivi e le strategie<br />

relative alla conservazione, recupero, riqualificazione, riuso, poten<br />

ziamento,valorizzazione e specializzazione del patrimonio edilizio,<br />

architettonico ed urbano dei centri storici. Contestualmente occorre<br />

intraprendere iniziative e adottare provvedimenti, (viabilità, Isole<br />

pedonali e ZTL, trasformazione dei bassi in attività artigianali e<br />

commerciali, inquinamento acustico, segnaletica turistica, murales,<br />

arredo urbano, balcone fiorito, piano colore, ) <strong>che</strong> avviino o consolidino<br />

<strong>un</strong> nuovo modo di pensare e di vivere i centri storici conservandone<br />

la memoria storica e traendone vantaggi economici.<br />

raccolta differenziata: ancora <strong>un</strong>o sforzo<br />

F<strong>un</strong>ziona bene la raccolta differenziata, ma non ov<strong>un</strong>que. In alc<strong>un</strong>i quartieri di Diamante ancora ci si confonde nel conferimento<br />

dei riifuti e questo rallenta la raccolta da parte degli operatori oltre <strong>che</strong> renderla inutile. Il senso della raccolta differenziata sta non<br />

solo nel differenziare il rifiuto e quindi renderlo <strong><strong>un</strong>a</strong> risorsa, in quanto riciclato e riusato, ma an<strong>che</strong> nel raggi<strong>un</strong>gere l’obbiettivo di<br />

diminuire la spazzatura normale e gi<strong>un</strong>gere quindi ad <strong><strong>un</strong>a</strong> riduzione della tassa sui rifiuti. E’ necessario quindi rispettare il conferimento<br />

del rifiuto nell’apposito contenitore. Nel contenitore bianco la carta, scatole di biscotti,scatole di pasta,piccoli cartoni piegati,<br />

etc..., nel contenitore verde il multimateriale ( vetro,bottiglie di plastica,sac<strong>che</strong>tti di plastica,scatolette etc.) , nel contenitore<br />

giallo la frazione umida. Molto facile quindi. Basta farci l’abitudine, tenendo sotto il lavello quattro piccoli contenitori. Il bidoncino verde<br />

, dato in dotazione, con le buste bian<strong>che</strong>, <strong>un</strong>o per la plastica ed il vetro da inserire nei sac<strong>che</strong>tti di colore azzurro, <strong>un</strong>o per la carta ed<br />

i piccoli cartoni, ed infine <strong>un</strong>o dove verranno inseriti quei rifiuti non riciclabili e da conferire nei vecchi contenitori rsu. Come vedete<br />

è molto facile. Bisogna an<strong>che</strong> rispettare i giorni per conferire i vari rifiuti negli appositi contenitori secondo il calendario consegnato ad<br />

ogni cittadino e <strong>che</strong> trovate in questo giornale a pag.8. Le buste possono essere ritirate al Com<strong>un</strong>e o direttamente agli operatori della<br />

differenziata.<br />

Giuseppe Perrone consigliere con delega all’ambiente e responsabile della raccolta differenziata.<br />

le origini del nostro dialetto<br />

in <strong>un</strong> inedito saggio<br />

dell’ing.Piero<br />

cirone a pag.4


pag. 2 l’olmo n. 70 Giugno 2008<br />

Una vita in meno senza Ago<br />

di Alessia Cinti<br />

Come al solito ci siamo ritrovati nello stesso locale, Josè mi si avvicina e dice<br />

" guarda <strong>che</strong> oggi è il compleanno di Ago!". Io gli vado incontro sorridente<br />

" Ago, auguri, buon compleanno!" . Lui mi ringrazia e mi offre da bere, era<br />

appena arrivata <strong><strong>un</strong>a</strong> bottiglia di spumante immersa nel ghiaccio. "Ma no,<br />

grazie, dai bevete voi <strong>che</strong> vi divertite!". Non passa molto tempo e arriva <strong>un</strong><br />

bicchiere di spumante per ciasc<strong>un</strong>o di noi. Era generoso. Scommetto <strong>che</strong><br />

avrà passato tutta la giornata a festeggiare quel giorno <strong>che</strong> non è passato<br />

poi da molto tempo. Ma l'ultimo ricordo <strong>che</strong> ho di lui lo vede impolverato e<br />

imbronciato, immerso nei suoi pensieri, nei suoi dilemmi con pezzetti di carta<br />

vetrata nelle mani. Ho pensato starà andando a imbiancare qual<strong>che</strong> casa<br />

l'imbianchino. Si, perché tempo fa parlavamo, lo ammiravo per tutti i lavoretti<br />

" scoccianti" <strong>che</strong> faceva tutto il giorno, sbattendosi a destra e sinistra come<br />

<strong>un</strong> pendolo. "Si lavora sempre qui!". "E menomale Ago, così non ti annoi!" . "<br />

Si, è vero, ma io faccio l'imbianchino, questo è il mio mestiere". E chi osava<br />

contraddirlo! An<strong>che</strong> perché quando parlavi con lui diventavi di colpo più<br />

sereno e quasi dimenticavi i tuoi tormenti davanti a <strong>un</strong> ragazzo <strong>che</strong> sapeva<br />

vivere la vita con semplicità, con fare tranquillo e volenteroso. Sono stata<br />

avvertita in serata dell'incidente, tutte le mie speranze e quella certezza <strong>che</strong><br />

certe cose non possono accadere così banalmente sono state infrante nella<br />

notte. Se n'è andata via <strong><strong>un</strong>a</strong> vita di più, ma questa volta è <strong><strong>un</strong>a</strong> vita di ogn<strong>un</strong>o<br />

di noi, perché tutti conoscevano Cristian e chi lo conosceva gli voleva bene.<br />

Ago, ci <strong>ha</strong> lasciati così, senza <strong>un</strong> preavviso, perché a qualc<strong>un</strong>o è dato di<br />

poter sapere <strong>che</strong> la propria vita è agli sgoccioli e qualc<strong>un</strong> altro vive così<br />

pericolosamente <strong>che</strong> <strong>un</strong> po' te lo aspetti, ma a te la vita piaceva era musica<br />

e compagnia, perciò ancora tutto questo è incredibile e inconsolabile. Quanti<br />

ragazzi si impegnano, sono disponibili, sono spensierati, di compagnia come<br />

Ago? Ago l'attore di "Per sempre", Ago premiato a dicembre per quello<br />

<strong>che</strong> ness<strong>un</strong> altro faceva meglio di lui, Ago l'amico di tutti, stimato da tutti…<br />

Ago l'imbianchino <strong>che</strong> c'è stato strappato via. Sembra paradossale ma per<br />

quanto dolorose, queste scomparse <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>nno attanagliato ultimamente,<br />

pare siano usate an<strong>che</strong> dal destino come monito, come apertura sul modo in<br />

cui conduciamo la nostra vita, per come la diamo per scontata, conoscendo<br />

lei e non la sua parte opposta, per come tralasciamo an<strong>che</strong> gli affetti <strong>che</strong> ci<br />

danno forza e ce la rendono più semplice, per come ci illudiamo <strong>che</strong> ci sarà<br />

tempo per trovare il coraggio di dire alle persone quanto le amiamo e <strong>che</strong><br />

mai vorremo perderle. Ma è solo nel presente <strong>che</strong> noi viviamo e il futuro<br />

forse ci aspetta ma non lo viviamo. Noi siamo l'<strong>un</strong>ico nemico di noi stessi e<br />

non il tempo <strong>che</strong> passa: le persone <strong>che</strong> ci saranno dopo devono sapere chi<br />

è stato per questa com<strong>un</strong>ità Cristian. Proprio nel posto dove lui <strong>ha</strong> passato la<br />

maggior parte del suo tempo, dove la gente <strong>ha</strong> potuto contare sulla sua operosità<br />

e sul suo impegno, dove cambiavano le amministrazioni ma lui restava<br />

sempre come parte integrante e indispensabile di <strong>un</strong> sistema <strong>che</strong> senza elementi<br />

come lui perde tantissimo, io m'aspetto venga creato <strong>un</strong> grand'angolo<br />

dipinto coi colori dell'allegria e della gioia <strong>che</strong> gli appartenevano in segno di<br />

riconoscenza e modello <strong>che</strong> tutti i giovani di questo <strong>paese</strong> possano vedere<br />

e rispettare ad ogni passaggio. Magari le generazioni future chiederanno ai<br />

propri genitori chi è questo "Ago" ricordato in quest'altro murale <strong>che</strong> questa<br />

volta sarebbe strumento della nostra storia e quei genitori saremmo noi…<br />

amici di <strong><strong>un</strong>a</strong> persona tanto cara <strong>che</strong> era l'anima felice <strong>che</strong> animava le nostre<br />

serate in compagnia, <strong>che</strong> aveva <strong><strong>un</strong>a</strong> famiglia splendida e amici sparsi in<br />

tutta Italia e persino in Africa <strong>che</strong> lo amano tantissimo ! addio caro ago.<br />

Ciao Cristian<br />

da diaMantesi .it<br />

ramsete:... Addio mio caro amico, non ti dimenti<strong>che</strong>rò mai, lasci <strong>un</strong> vuoto <strong>che</strong><br />

sarà difficilissimo colmare, ti abbraccio con tutto il cuore...ciao Cristian!1<br />

liquido: ... ADDIO FRATELLO MIO CI MANCHERAI UN CASINO<br />

1001: ... Non ti dimenti<strong>che</strong>rò mai, Cri. Spesso mi chiedevi di masterizzarti qual<strong>che</strong><br />

cd musicale. Ricordo l'ultimo <strong>che</strong> ti ho fatto: Joy di Giovanni Allevi. Spero<br />

<strong>che</strong> le sue note possano accompagnarti in paradiso. TI VOGLIO BENE.<br />

oblina 20: ... ...io ancora non c posso credere!vedo ancora dinanzi ai miei<br />

occhi,il tuo sorriso...le nostre risate...ma ditemi voi:come s fa a morire cosi?!...<br />

ditemelo!provo oltre ke al dolore tanta rabbia...rabbia contro la vita!rimarrai sempre<br />

nel mio cuore Cri!ti voglio bene!<br />

piscicillo: ... addio simpaticone ci man<strong>che</strong>rai tanto<br />

bulbula: ... ...addio a te e al tuo dolce sorriso...8<br />

sky_80: ... Non ho parole, per descrivere quello <strong>che</strong>, è successo.<br />

E, non ho ABBASTANZA parole per descrivere <strong><strong>un</strong>a</strong> persona così SPECIALE<br />

come CRISTIAN. Addio Amico... Ci man<strong>che</strong>rai...<br />

freccia: ... ciao AGO...non riesco a trattenere le lacrime...sei e sarai sempre<br />

<strong>un</strong> ragazzo d'oro...a nicola e franco l'arduo compito di coccolare Alfreda...ce la<br />

farete...per quanto possa contare o valere...per qalsiasi cosa..al 3 piano si può<br />

sempre bussare...lo so...è scarna come cosa..ma non ho parole...CIAO CRIIIIII...<br />

come sempre an<strong>che</strong> oggi ti dico..abbascia stu stereo...ADDIO<br />

vincenzo: ...<br />

a volte la vita ci riserva delle cose davvero brutte e inaspettate...CIAO CRISTIAN<br />

t ricorderemo x sempre<br />

Wallace: amico dal grande cuore non ti dimenti<strong>che</strong>remo mai<br />

il tuo sorriso resterà per sempre nei nostri cuori <strong>ha</strong>i lasciato <strong>un</strong> vuoto incolmabile<br />

nella tua amata diamante .......ci man<strong>che</strong>rai tantissimo..... addio cristian<br />

volvov40: ... ciao cri,ricorderò sempre quello <strong>che</strong> mi avevi detto il giorno<br />

prima,le risate <strong>che</strong> abbiamo fatto x il motivo <strong>che</strong> sapremo solo io e te.<br />

ikaro: ... non ci credevo questa notte..non vorrei crederci neanke adesso..eri<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> delle persone più buone ke abbia mai incontrato..<strong><strong>un</strong>a</strong> simpatia <strong>un</strong>ita ad <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

dolce ingenuità ke ti rendevano la persona speciale ke eri..ciao Cri..<br />

Mi<strong>che</strong>la: ...Non è giusto vedere morire i propri al<strong>un</strong>ni... non dovrebbe accadere<br />

mai,è contro natura... Non dimenticarmi Cristian, io non lo farò mai... ti voglio<br />

bene...la tua addoloratissima prof.<br />

andreag_aMala: ... addio ago, addio cristian...<strong><strong>un</strong>a</strong> telefonata in pieno<br />

pomeriggio......non si può morire così..non si può...ti ricorderemo per sempre!<br />

addio caro cristian! addio ago!<br />

Geco:Uno schifosissimo e frustrante senso di impotenza insieme ad <strong><strong>un</strong>a</strong> voglia<br />

di ribellarsi a queste INGIUSTIZIE mi provocano <strong>un</strong> nodo alla gola <strong>che</strong> da quando<br />

ho appreso la tragica notizia non mi abbandona più!!! ADDIO AGO<br />

mg auto:E' DA STAMATTINA CHE NON RIESCO A TRATTENERE LE<br />

LACRIME... RIMMARRAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI, E SARAI SEMPRE<br />

PRESENTE ALL'EDEN In MEZZO A TUTTI NOI COL TUO AMARO DEL CAPO<br />

IN MANO...TI HO SEMPRE VOLUTO BENE E COSI' SARA' X SEMPRE... CIAO<br />

CRI'...<br />

alys:il mio ricordo di te sarà il tuo ultimo compleanno al Peperone... tu <strong>che</strong><br />

c'<strong>ha</strong>i offerto quei calici e noi <strong>che</strong> abbiamo brindato a te... con tutto il nostro affetto..<br />

grazie Ago!<br />

Pippo:Non riesco ancora a realizzare <strong>che</strong> Cristian è morto.<br />

Ormai era <strong><strong>un</strong>a</strong> presenza costante nelle mie giornate per il lavoro e per l'amicizia.<br />

Mi aspetto da <strong>un</strong> momento all'altro <strong>che</strong> mi bussi sulla spalla per chiedermi<br />

qualcosa o di ritrovarmelo davanti con il suo sorriso luminoso e beffardo. Voglio<br />

cancellare quello <strong>che</strong> ho visto ieri e il corridoio freddo dell'ospedale di Cosenza,<br />

le parole crude dei dottori. Purtroppo tutto questo non si può cancellare e la<br />

realtà è questa: tanto dolore. Abbiamo percorso insieme <strong>un</strong> periodo breve ma<br />

intenso di vita insieme. Mi <strong>ha</strong>i aiutato tanto volte e ti devo ringraziare. Credo <strong>che</strong><br />

molti altri debbano ringraziarti a Diamante.. se sempre stato generoso con tutti.<br />

Poco tempo fianco a fianco ma ci siamo stimati e voluti bene. Avevi detto <strong>che</strong> al<br />

mio matrimonio ti saresti ubriacato di felicità e <strong>che</strong> volevi organizzarmi l'addio al<br />

celibato. Berrò an<strong>che</strong> per te quel giorno, e so <strong>che</strong> sarai felice per me e lancerai<br />

<strong>un</strong>o dei tuoi urli di gioia sinceri e spontanei.... dov<strong>un</strong>que tu sia Amico Cristian.<br />

corry:La vita è come <strong><strong>un</strong>a</strong> scala di pollaio: corta è piena di merda.<br />

ciao Cri2<br />

salgre84: Addio caro amico!!! http://Buonvicino.net<br />

Addio Cristian ! La tua allegra personalità e la tua simpatia rimarranno per<br />

sempre nei nostri cuori. Non ti dimenti<strong>che</strong>remo mai,a nome di tutti gli amici di<br />

Buonvicino! Grazie per le meravigliose e divertenti stagioni lavorative passate<br />

insieme!!<br />

p40l3tt0: ciao Drago! Noi ti chiamavamo così!! Sono certo <strong>che</strong> ora sei al<br />

fianco di coLui <strong>che</strong> ti sei fidato, e <strong>ha</strong>i sempre ascoltato. Prega per noi da lassù..<br />

e ogni tanto mandaci qual<strong>che</strong> dilemma Preghiamo tutti per te, e come Cristo è<br />

risorto lo sarai sicuramente an<strong>che</strong> tu. Ti voglio bene!<br />

maserati:io ti conoscevo di vista ma sapevo della tua simpatia e della tua<br />

schiettezza ed è per questo ke ancora non riesco a credere ke tu non sia più in<br />

mezzo a noi.addio cristian...<br />

tsasa: Ciao Cristian (o dilemma ) il mio vuol essere <strong>un</strong> arrivederci......sono<br />

sicuro <strong>che</strong> da lassù ci guiderai con la tua umiltà e con il tuo sorriso. Ti voglio<br />

bene.<br />

Pralina:"Siamo in treno, ad ogni fermata qualc<strong>un</strong>o scende" Sei sceso troppo<br />

presto Cristian e inaspettatamente. A noi il ricordo del tuo sorriso, della tua allegria,<br />

della tua semplicità. Arrivederci lassù...<br />

enrica: PER CRISTIAN<br />

PENSO A QUANTO SIAMO STATI FORTUNATI A CONOSCERE UNA<br />

PERSONA BELLA COME TE E AL GRANDE DOLORE DI NON POTERTI<br />

AVERE ANCORA ACCANTO PER ORGANIZZARE IL NATALE CON I NONNI<br />

E LE ALTRE COSE PER I SERVIZI SOCIALI, COME ABBIAMO FATTO . UNA<br />

COSA E' CERTA, LA TUA BREVE PRESENZA SU QUESTA TERRA NON<br />

E' STATA VANA POICHE' AD OGNUNO DI NOI HAI DATO E LASCIATO UN<br />

TESORO INESTIMABILE: LA BONTA', LA DISPONIBILITA' E LA SEMPLICITA'.<br />

AVRAI SEMPRE UN POSTO IMPORTANTE E SARAI SEMPRE VIVO NEL MIO<br />

CUORE . TI VOGLIO BENE, ENRICA.<br />

com<strong>un</strong>icato del sindaco di diamante<br />

Il Sindaco di Diamante com<strong>un</strong>ica <strong>che</strong> in segno di lutto per la morte del giovane<br />

Cristian Marra, l’Amministrazione Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le <strong>ha</strong> annullato tutte le manifestazioni<br />

previste per i solenni festeggiamenti in onore della Beata Vergine Addolorata<br />

protettrice dei “Marinari”.<br />

Si rende noto, inoltre, <strong>che</strong> Don Fernando Ranuio, Parroco della Chiesa dell’Immacolata<br />

Concezione, <strong>ha</strong> altresì annullato il previsto svolgimento della<br />

tradizionale processione sul mare della Madonna Addolorata. L’Amministrazione<br />

Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Diamante, <strong>che</strong> in occasione dei f<strong>un</strong>erali del giovane proclamerà il<br />

lutto cittadino, si stringe in cordoglio attorno alla famiglia Marra, esprimendo le<br />

più sentite condoglianze per tragica scomparsa di Cristian.<br />

Il Sindaco Avv. Ernesto Magorno<br />

Banda Musicale città di diamante: Ciao Cristian..An<strong>che</strong> se non ci sei<br />

più resterai sempre nei nostri cuori.... Ciao Amico Nostro..<br />

adamas, guardiamarina:Draghi arrivo tardi a testimoniarti il mio affetto, ma<br />

il primo testimone sei stato tu, sempre. A volte estroverso fin troppo con quella<br />

sua "minicar" con lo stereo a palla, altre volte insicuro e fragile, ma sempre ricco<br />

di amore per tutti, forse fin troppo! Io non sempre ho saputo cogliere tutto quello<br />

<strong>che</strong> di buono c'è in te. Continua a volerci bene...noi faremo altrettanto, stanne<br />

certo!<br />

Join 82:TI RICORDEREMO TUTTI COSI' CON IL TUO GRANDE SORRISO...<br />

CI MANCHERAI...<br />

angelo: nonostante fossi oltre venti anni più piccolo di me, da te ogni giorno<br />

apprendevo come si faceva ad essere onesto, felice,spensierato. Con affetto<br />

angelo<br />

Pigi: Ci man<strong>che</strong>rai tanto....Addio ....... borrelli & Pigi<br />

presta69: An<strong>che</strong> se sono lontano la bruttissima notizia mi <strong>ha</strong> raggi<strong>un</strong>to, sai<br />

Cristian ho tanta rabbia per l'accaduto, ti ricordo sempre con il tuo sorriso <strong>che</strong><br />

faceva di te l'esempio del bravo, sincero ed educato ragazzo <strong>che</strong> eri. Un affettuoso<br />

abbraccio......Ciao Cristian3<br />

danilo: ciao Cristian.. ci <strong>ha</strong>i lasciati tutti a bocca aperta con la tua scomparsa...<br />

ti ricordero sempre con il sorriso in bocca... ci siamo divertiti molto quando abbiamo<br />

lavorato alla festa del peperoncino.. e quando lavoravamo con zio tito e zio<br />

stefano.. Avrai sempre <strong>un</strong> posto nei nostri cuori.. ciao...<br />

freccia: ... questo è il ricordo di mia sorella cristina <strong>che</strong> non partecipa al portale:<br />

il ricordo <strong>che</strong> non riesce a togliersi dalla testa la riporta a quando ogni pomeriggio<br />

chiedeva a crì di accendere il motorino...e lui p<strong>un</strong>tualmente con la solita<br />

risata faceva l'impennatina nel cortile del nostro palazzo..ciao cri..tvb!<br />

the legend: Ciao Cristian......da adesso in poi sarai il nostro angelo.... Ciao<br />

Ago....più passano le ore e più mi rendo conto <strong>che</strong> la tragica notizia ricevuta<br />

intorno alla mezzanotte è vera !!! Non è possibile....Ago....capite !! Ago....<strong>un</strong> tuttofare,<br />

<strong>un</strong> ragazzo s<strong>che</strong>rzoso, <strong><strong>un</strong>a</strong> persona buona, <strong>un</strong> lavoratore instancabile...<br />

ora non c'è più !!!.....<strong>un</strong> forte abbraccio a Nicola e Franco e soprattutto alla cara<br />

mamma....addio Ago...veglia per sempre su di noi !!!<br />

nerone: non si può far altro <strong>che</strong> piangere per la tua assenza ..piano piano<br />

inizio a capire <strong>che</strong> davvero non ci sei più..il dolore è davvero tanto..e non si può<br />

colmare..rimarrai per sempre nei nostri cuori caro Ago..eri <strong><strong>un</strong>a</strong> persona <strong>un</strong>ica..<br />

stasera quando andrò all'eden sono sicuro <strong>che</strong> ti vedrò in mezzo a quei tavolini..<br />

con il tuo amato amaro del capo in mano..e se mi scapperanno altre lacrime<br />

saranno le <strong>un</strong>i<strong>che</strong> capaci di descrivere quanto male ci sono rimasto..addio Ago..<br />

ci man<strong>che</strong>rai!<br />

vincy: ... l'ultimo giorno <strong>che</strong> ti ho visto,eri come al solito sorridente,s<strong>che</strong>rzoso.<br />

sono rammaricato,x<strong>che</strong>' mi eri venuto a dire <strong>che</strong> ti eri permesso ad affissare la<br />

locandina grande della madonna sulla mia vetrina, senza <strong>che</strong> ti avevo dato il<br />

permesso,ed io ero molto impegnato per altre cose lavorative e ti ho risposto <strong>un</strong><br />

po' quasi scocciato "bravo!bravo!" ma tu sai <strong>che</strong> lo potevi fare, an<strong>che</strong> senza dirmi<br />

nulla. tu eri <strong>un</strong> grande, e <strong>un</strong> grande resterai per sempre,e per sempre resterai<br />

nei nostri cuori. ciao cri.<br />

francesco Perrone: Quando ho ricevuto la notizia non volevo crederci e<br />

ancora per me è cosi,non mi sembra vero....Porterò per sempre con me il ricordo<br />

del tuo sorriso,della tua solarità e di tutte le risate <strong>che</strong> ci facevamo ogni volta <strong>che</strong><br />

mi vedevi....Non mancava <strong>un</strong> attimo <strong>che</strong> ti avvicinassi a me quando mi vedevi<br />

sul l<strong>un</strong>gomare e con tono di voce basso come eri solito fare,mi ricordavi sempre<br />

quella solita cosa a cui avevamo assistito e <strong>che</strong> come sempre ci faceva ridere...<br />

ciao crì,mi man<strong>che</strong>rai...<br />

corry:Ti ho visto crescere,mi ricordo <strong>che</strong> ti avevo chiesto,vieni con me a<br />

Genova,tu mi dissi no amo troppo diamante e i miei amici: oggi la tua diamante<br />

ti piange,così come i tuoi amici come mi dicevi tu ogni volta <strong>che</strong> partivo per<br />

genova,ciao corrà, alla prossima.<br />

ciao Cri.....<br />

gam: ....io ancora sono con te, come due giorni fa,i miei occhi nel tuo sangue,le<br />

mie mani sotto la tua nuca,e...non posso dirti addio,non lo farò mai...<br />

kastroman: Che tristezza la vita.........<strong>un</strong> piccolo grande uomo ci <strong>ha</strong> lasciato ,<br />

senza dirci niente.. ed il vuoto non si riempirà mai........Che tristezza la vita ........<br />

senza le persone <strong>che</strong> ami.......è difficile vivere con il dolore ma il sorriso e il ricordo<br />

saranno sempre vivi ...Ti Voglio bene ... Ciao Cristian..........<br />

destro: esile..fracile...timido...introverso...permaloso Tenace...forte...sincero...<br />

disponibile....testardo...instancabile lavoratore.........EDUCATO..tutto in <strong>un</strong> solo<br />

indimenticabile Ragazzo ! !!! !!!!ciao cristian<br />

grilloparlante: ... Quando usciva l'Olmo, mi diceva sempre <strong>che</strong> non lo mettevo<br />

mai in prima pagina " con tutto il lavoro <strong>che</strong> faceva a portare manifesti<br />

ed inviti" ....e quando portava gli inviti alla gente diceva <strong>che</strong> "era inutile<br />

perchè tanto poi la gente non partecipava"...<strong>che</strong> tristezza farlo ora....


n. 70 Giugno 2008 l’olmo pag.3<br />

the legend: ....ogn<strong>un</strong>o<br />

di noi sta raccontando <strong>un</strong><br />

episodio vissuto con te....<br />

vorrei raccontare an<strong>che</strong> il<br />

mio per far capire ancora di<br />

più, quanto davvero ci tenevi<br />

al lavoro ed a farlo come si<br />

deve......L'estate scorsa ti<br />

presentasti da me al parco,<br />

con <strong>un</strong> manifesto del com<strong>un</strong>e....<br />

"ORE' ADDUV U PUZ<br />

MITT STU MANIFEST" ?<br />

Ago mittill adduv vu tu ! E<br />

NON ORE' VIN VIDA TU,<br />

CAJA MITT BUN CA SI<br />

PASSA ERNEST E NON U<br />

VIDA, SA PIGLIA CU MIA !<br />

Io preso dal lavoro continuavo<br />

a dargli poca retta, ma<br />

Cristian stette lì ad aspettarmi<br />

con la sua solita pazienza.... JA', MO COSI' STA BUN, ACCUSSI' ERNEST<br />

JE' CUNTENT......non <strong>ha</strong>i idea come vorrei vederti arrivare oggi al parco con i<br />

tuoi soliti manifesti ed il tuo solito sorriso, e stare lì a chiacchierare ore..........ci<br />

man<strong>che</strong>rai tanto Ago !!!52<br />

Gimmy85:Ciao Cristian... Grazie alla tua simpatia ed alla tua gentilezza ti<br />

sei conquistato <strong>un</strong> posto nei nostri cuori.<br />

ma<strong>ha</strong>: ... Sono anch'io molto vicino a tutti voi, amici del portale, e ai familiari<br />

di Cristian, in questo momento di grande dolore. La morte, soprattutto quella di<br />

<strong>un</strong> giovane, ci diminuisce e ci fa sentire affettivamente più poveri...<br />

brazzo:l'ho saputo qual<strong>che</strong> ora fa' e d'allora ho <strong>un</strong> nodo alla gola, l'ultima<br />

volta <strong>che</strong> ti ho visto a natale al presepe abbiamo parlato 2 ore e tu come sempre<br />

mi <strong>ha</strong>i detto 'tu si precis ci tin a cert cos' . eri <strong><strong>un</strong>a</strong> delle po<strong>che</strong> persone <strong>che</strong><br />

mi faceva piacere incontrare NON TI DIMENTICHERO'<br />

naidi: CIAO CRISTIAN NEL RILEGGERE I COMMENTI DI CHI TI E'<br />

STATO PIU' VICINO E DI CHI , COME ME, HA AVUTO LA POSSIBILITA' DI<br />

CONOSCERTI MI RENDO SEMPRE PIU' CONTO DI QUANTO MANCHERAI<br />

A TUTTI NOI, NESSUNO ESCLUSO! PREGA PER NOI DA LASSU' CRI'!<br />

CON AFFETTO...CIAO58<br />

oblina 20: ...la vita x qnt possa essere bella...è cosi ingiusta meschina<br />

ipocrita...da portar via persone ke proprio nn s meritano d dire FINE così<br />

velocemente!senza poter dire <strong>un</strong> qlk...nulla nulla d tt ciò!...Crì riposa in pace...<br />

m mankerai da morire...60<br />

ernesto: Un grande uomo... Io non ho avuto modo di conoscerti...Della tua<br />

famiglia conosco solo tuo fratello Nicola...In <strong>paese</strong> dicono e diranno x sempre<br />

ke sei <strong>un</strong> bravissimo ragazzo,<strong>un</strong> grande lavoratore e sopratutto simpaticissimo...e<br />

pensare ke al giro d'Italia tu mi avevi dato il volantino per la festa ke<br />

riccorreva oggi...mah,alc<strong>un</strong>e volte la vita è crudele...Addio CHRISTIAN...<br />

vincenzo.Marra: ... Maramia, Cri, non ci vedremo più, non fissieremo<br />

più frà di noi... xkèè??? OVUNQUE E COMUNQUE, TUTTO DIAMANTE TI<br />

VORRA' X SEMPRE BENE!<br />

BGJ83:nn è giusto <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>i lasciato così presto...sarai sempre vivo in noi...<br />

addio caro Cristian... an<strong>che</strong> se ancora non mi sembra vero <strong>che</strong> non ti vedrò<br />

più...<br />

grazia: Senza parole An<strong>che</strong> se ti conoscevo poco ho potuto capire la persona<br />

<strong>che</strong> eri....la vita alle volte è troppo strana!!!!!!<br />

Non ci sono parole per descrivere... Addio CHRISTIAN!!!<br />

franco Maiolino:Christian Con te ho conosciuto lo spaccato di <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

generazione troppo lontana dalla mia e an<strong>che</strong> da quella dei miei figli. An<strong>che</strong><br />

se per breve tempo, attraverso te , ho conosciuto vivacità e disagi, problemi<br />

e potenzialità di tanti giovani come te. Con te ho capito , <strong>che</strong> an<strong>che</strong> in questo<br />

pigro e apatico <strong>paese</strong> si può e si deve tentare di fare qualcosa. Eri <strong>un</strong> ragazzo<br />

speciale. Il sorriso <strong>che</strong> c'<strong>ha</strong>i lasciato è la sintesi di quello <strong>che</strong> eri: tenerezza ,<br />

ironia e ingegno. Ti ho voluto bene...e tu lo sai<br />

ada de rosa: Gli amici sono come le stelle, alc<strong>un</strong>e si spengono, altre continuano<br />

a brillare in eterno, come te, lassù fra le braccia della Mamma Celeste.<br />

Mi man<strong>che</strong>ranno tanto la tua semplicità, la tua bontà, la tua voce, il tuo sorriso,<br />

la tua contagiosa simpatia, le tue continue telefonate, le tue interminabili<br />

confidenze, i tuoi mille dilemmi, ma resterai sempre vivo nel mio cuore, nei<br />

miei <strong>ricordi</strong> più belli e più cari. Diamante <strong>ha</strong> perso <strong>un</strong>o dei suoi figli migliori ed<br />

ad <strong><strong>un</strong>a</strong> delle tante domande (forse proprio l’ultima) <strong>che</strong> mi facevi, quando,con<br />

la tua solita spontaneità, mi chiedevi dei consigli, ti rispondo ancora <strong><strong>un</strong>a</strong> volta:<br />

“Sì, Cristian, tutti ti vogliono bene e ness<strong>un</strong>o può fare a meno di te. Sei insostituibile!”<br />

Ciao Cristian<br />

esterymena:non lo conoscevo..ma il dolore per la morte di <strong>un</strong> giovane è<br />

sempre lancinante..specie se si è madri<br />

todos locos:.....eri <strong>un</strong> mio caro amico e non ci sono parole x descrivere<br />

il vuoto <strong>che</strong> <strong>ha</strong>i lasciato dentro di me....la vita è stata crudele con te e non lo<br />

meritavi....non ti dimenti<strong>che</strong>rò mai AGO....resterai x sempre nel mio cuore.....TI<br />

VOGLIO BENE...!!!<br />

dafne: ciao christian resterai sempre nei nostri cuori ricordero' sempre quando<br />

venivi a portare i manifesti al negozio sempre con il tuo sorriso CIAO AGO<br />

Mirco: CIAO AGO <strong>ha</strong>i lasciato questa vita di merda, spero solo ke dopo<br />

la morte qualcosa esista............... perkè da quel poco ke ti conoscevo tu ti<br />

meritavi di più.............ci <strong>ha</strong>i lasciato troppo presto nn ti dimentikerò .......Ciao<br />

Cristian<br />

rum68: La vita è stata troppo BREVE per <strong>un</strong> ragazzo semplice e onesto<br />

come te...Rimmarai per sempre nel mio cuore.<br />

Tuo fratello u' Bagnin...<br />

PusKasLa <strong>perdita</strong> di <strong>un</strong> caro amico e' <strong>un</strong> dolore inestimabile, orgoglioso di<br />

averti conosciuto e per avermi fatto passare momenti felici e divertenti. La tua<br />

spontaneita' ed il tuo sorriso resteranno per sempre impressi nella mia mente<br />

e cosi' <strong>che</strong> ti ricordero' per tutta la vita. Resterai per sempre nel mio cuore,<br />

caro amico mio.<br />

G<strong>ha</strong>stone: ciao Crì... Mah... oggi sul l<strong>un</strong>gomare con Giuseppe parlavamo<br />

di te... ancora non abbiamo realizzato... è difficile pensare <strong>che</strong> tu non ci sia<br />

più... pensavo alla serata, quando tu ci eri venuto a salutare...mah... è difficile<br />

accettarlo...<br />

Ti raccomando in cielo non metterti a fare i lavoretti... risolvi qual<strong>che</strong> dilemma<br />

per noi... cerca almeno di risolvere quello <strong>che</strong> sta struggendo tutta la com<strong>un</strong>ità<br />

diamantese...<br />

Ciao Crì...<br />

elisa: A CRISTIAN<br />

NON CI SONO PAROLE PER DESCRIVERE IL DOLORE CHE O PROVATO,<br />

E PROVO NELL'AVERTI VISTO PER L'ULTIMA VOLTA E NON ESSERE<br />

RIUSCITA,A FARE NULLA PER POTERTI RIABBRACCIARE ANCORA UNA<br />

VOLTA E VEDERTI SORRIDERE COME ERI SOLITO FARE.PORTERO'<br />

SEMPRE CON ME IL RICORDO DI TE E MI AUGURO CHE MIO FIGLIO<br />

POSSA UN DOMANI RIVEDERE IN TE UN ESEMPIO DI VITA DA SEGUIRE<br />

E STIMARE.NON POTRO' MAI DIMENTICARTI SEI STATO E SARAI<br />

SEMPRE UN AMICO UN FRATELLO, ED UN FIGLIO CHE MEGLIO NON<br />

SI POTEVA DESIDERARE. MI MANCHERAI DA MORIRE......................<br />

SARA'DURA CRI MA LO SO, CHE ANCHE QUESTA VOLTA SARAI TU A<br />

TROVARE IL MODO DI CONSOLARCI.TI VOGLIO INFINITAMENTE BENE<br />

ELISA.<br />

tuttoWow!: Ciao Ago..Finalmente sono riuscito a trovare la forza per postare<br />

su quanto accaduto...48h sono ormai passate,e ancora il tutto non mi sembra<br />

vero...ancora non credo al fatto <strong>che</strong> non ti rivedrò mai più all'eden col tuo<br />

famoso amaro del capo tra le mani a pressarmi l'anima col computer,badoo,e<br />

i tuoi "à capit' chill' cà t' vuglj' dic' ?"...e invece dovrò imparare a farlo...dovrò<br />

iniziare ad abituarmi a questo...mi man<strong>che</strong>rai ago,ma in me il tuo ricordo vivrà<br />

per sempre...ciao ago,guardaci tutti dall'alto...e non pressare le anime nell'aldilà...il<br />

paradiso è <strong>un</strong> luogo di riposo... ...Ciao AGO...78<br />

dJanGo:ciao ciao amico, le parole sono inutili, ma ora <strong>che</strong> puoi an<strong>che</strong><br />

ascoltare i pensieri sai quello <strong>che</strong> tutti stanno provando.<br />

civinz: solo oggi trovo il coraggio per scrivere il mio piccolo,innocuo e imbarazzante<br />

messaggio........ <strong>che</strong> dire........<br />

non ci sono parole quindi mi <strong>un</strong>isco al coro di tutti voi....<br />

forza metro notte, forza nicola, e forza ad <strong><strong>un</strong>a</strong> madre <strong>che</strong> aimè dovra trovare il<br />

coraggio di andare avanti....<br />

<strong>un</strong> addio ad <strong>un</strong> amico di tutti,<strong>un</strong> addio ad AGO.......<br />

Piera trifilio vanni : A pochissimi giorni dalla scomparsa del caro<br />

Cristian, mi viene spontaneo ricordarlo.<br />

Ragazzo dal cuore d'oro. Amico di tutti <strong>che</strong> <strong>ha</strong> vissuto la sua breve vita nella<br />

sincerità, nella bontà, sorridendo a tutti quelli <strong>che</strong> incontrava sul suo cammino.<br />

Ricordo Cristian felicissimo e sorridente alla festa di Natale al Museo DAC<br />

dove ebbe <strong>un</strong> riconoscimento per la collaborazione data e fu applaudito da<br />

tutti, anzi per meglio dire ebbe <strong><strong>un</strong>a</strong> standing ovation.<br />

Lo ricordo sorridente quando entrava nel mio negozio per fare le fotocopie o<br />

an<strong>che</strong> solo per salutarci.<br />

Cristian non si potrà dimenticare, Diamante <strong>ha</strong> perduto <strong>un</strong> grande fratello, <strong>un</strong><br />

amico leale, <strong>un</strong> ragazzo <strong>che</strong> dava sempre il meglio di sé, disponibile con tutti.<br />

Un pensiero affettuoso va alla cara mamma Alfreda <strong>che</strong> vive il suo dolore con<br />

compostezza e grande dignità, con la sicurezza <strong>che</strong> Cristian le darà conforto<br />

dal Paradiso dove ora certamente si trova. An<strong>che</strong> a Nicola ed a Franco rivolgo<br />

il mio pensiero e voglio dire a loro di non disperare perché <strong>ha</strong>nno <strong>un</strong> angelo in<br />

cielo <strong>che</strong> non li lascerà mai soli.<br />

Ciao Cristian!<br />

tuttoWow!: Ciao Ago...<br />

Finalmente sono riuscito a trovare la forza per postare su quanto<br />

accaduto...48h sono ormai passate,e ancora il tutto non mi sembra vero...<br />

ancora non credo al fatto <strong>che</strong> non ti rivedrò mai più all'eden col tuo famoso<br />

amaro del capo tra le mani a pressarmi l'anima col computer,badoo,e i tuoi "à<br />

capit' chill' cà t' vuglj' dic' ?"...e invece dovrò imparare a farlo...dovrò iniziare<br />

ad abituarmi a questo...mi man<strong>che</strong>rai ago,ma in me il tuo ricordo vivrà per<br />

sempre...ciao ago,guardaci tutti dall'alto...e non pressare le anime nell'aldilà...il<br />

paradiso è <strong>un</strong> luogo di riposo...<br />

chiaraGraziadeboraletizia: dalle tue bionde preferite<br />

cri, non dimenti<strong>che</strong>remo mai quando a Natale ci <strong>ha</strong>i regalato la Bibbia..per<strong>che</strong>'...per<strong>che</strong>'...dovevi<br />

venire a casa a bere il caffe'...ti ho sognato e nel sogno<br />

eri felice.. ti vogliamo bene..<br />

salvatore ricca: Addio ragazzo semplice e umile<br />

Ciao e addio per sempre da questa vita terrena Cristian. Sono fiero soltanto<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> cosa, avermi preso <strong>un</strong> caffè insieme a te al bar Beautiful l'ultimo giorno<br />

prima <strong>che</strong> succedeva il tuo tragico destino, mi <strong>ha</strong>i ringraziato 7 volte consecutivamente<br />

appoggiando la tua mano sulla mia spalla, tutto questo per dimo-<br />

strare la tua semplice e speciale pernonalità e quella disponibilità d'animo <strong>che</strong><br />

ti contraddistingueva da tutti gli altri. Ciao angelo proteggi tutti noi............<br />

cantantessacalabrese: Addio Cristian Oggi a scuola ho parlato di te ai<br />

miei al<strong>un</strong>ni e a stento sono riuscita a trattenere le lacrime. Eri proprio <strong>un</strong> bravo<br />

ragazzo Cristian. Non riesco a credere <strong>che</strong> tu non sia più di questo mondo,<br />

non so proprio se riuscirò a guardarti in quella bara. Vorrei ricordarti col sorriso<br />

<strong>che</strong> avevi l'ultima volta <strong>che</strong> ci siamo visti qual<strong>che</strong> giorno fa, in piazza, mentre<br />

parlavamo del giro d'Italia. Addio Cristian, sii felice.<br />

margot: ... E' da sabato mattina <strong>che</strong> ci penso ogni momento...Non avrei mai<br />

voluto rispondere a quella telefonata!<br />

Una persona speciale <strong>che</strong> ho conosciuto forse troppo tardi ma <strong>che</strong> terrò sempre<br />

nel mio cuore! E' strano pensare <strong>che</strong> qual<strong>che</strong> tempo fa era "quello <strong>che</strong><br />

mi fissa sempre" ed ora quello sguardo non potrò più incrociarlo per le vie di<br />

Diamante.. Sento <strong>un</strong>'incredibile stretta al cuore. Pensavo di essere più forte...<br />

ma a certe cose è impossibile abituarcisi! Il mio pensiero è tutto per te<br />

ciao cristian ... ti <strong>ricordi</strong> a Lamezia con il cembalo tu ti eri incavolato nero<br />

però poi, con il tuo e sorriso e la tua gentilezza me l'<strong>ha</strong>i restituito dicendomi<br />

(mò nn nu s<strong><strong>un</strong>a</strong>n ciù m'fa mal' capa)...<br />

poi nel pulman cantammo e ballammo senza fermarci <strong>un</strong> pò...<br />

ora <strong>che</strong> ti vedo lì fermo <strong>un</strong> pò bianco ma bellissimo mi accorgo ke nn ti avrò<br />

più con me, ke nn skerzeremo più...<br />

ma sò xcerto ke tu srai sempre al mio fianco e nn mi abbandonerai mai arrivederci<br />

cristian...<br />

margaus: A Cristian<br />

Quante domande ci affollano la testa in questi giorni di grande dolore. Oggi è il<br />

primo giorno del tempo <strong>che</strong> ci resta.<br />

Un giorno buono per incominciare. Quante persone ci sono passate già da<br />

quest'incrocio pieno di domande...milioni di milioni da qui all'eternità, ma la<br />

risposta non è mai abbastanza grande per riempire il vuoto <strong>che</strong> ci manca...<br />

Vorremmo spingerci <strong>un</strong> poco più al di là, dove il fuoco <strong>che</strong> ci <strong>un</strong>isce fa brillare<br />

tutta la realtà... lì,dove la verità non appassisce... Insegna ancora <strong><strong>un</strong>a</strong> volta tu<br />

a noi giovani mercanti d'immaginazione, <strong>che</strong> non servono grandi ali per spiccare<br />

il volo....ma solo <strong>un</strong> grande cuore ... Un abbraccio infinito..<br />

gli amici di Officina Creativa<br />

stella: grazie sono contenta di averti conosciuto, perchè mi <strong>ha</strong>i regalato<br />

allegria, ogni volta <strong>che</strong> ti ho incontrato...grazie per tutti gli inviti <strong>che</strong> mi <strong>ha</strong>i<br />

portato, per il sorriso e per la simpatia con cui lo facevi...grazie per le battute<br />

s<strong>che</strong>rzose <strong>che</strong> qual<strong>che</strong> volta ci siamo scambiati... te le <strong>ricordi</strong>, eh Cristian, le<br />

risate <strong>che</strong> ci siamo fatti, qual<strong>che</strong> anno fa, per <strong><strong>un</strong>a</strong> vicenda <strong>che</strong> ti riguardava?..<br />

non dimenti<strong>che</strong>rò mai la tua gentilezza,la tua dolcezza...grazie, davvero, per<br />

avermi concesso il privilegio di poter dire <strong>che</strong> c'ero an<strong>che</strong> io nella grande cerchia<br />

di persone <strong>che</strong> <strong>ha</strong> potuto apprezzare la tua sensibilità...volerti bene era<br />

facile...difficile è oggi pensare <strong>che</strong> non ci sarà più l'occasione perchè tu bussi<br />

alla mia porta o perchè ci salutiamo per strada , se non nei miei <strong>ricordi</strong>...ciao<br />

caro, tenero, affettuoso, indimenticabile ragazzo...<br />

mark8: ... Ciao Ago,ho persoil mio Gancio,amico collaboratore,sostenitore<br />

eri tutto.Ne abbiamo fatto tanti di lavori insieme,peperoncino per diversi<br />

anni,hotel Diamante ancor di più,e manifesti quanti ne abbiamo messi insieme.<br />

mi man<strong>che</strong>rai da morire Gancio an<strong>che</strong> se ti incazzavi quanto ti chiamavo<br />

così,ma per me resti sempre il mio Gancio <strong>che</strong> ci <strong>un</strong>iva nei lavori di tutti i<br />

giorni,e dove lo trovo <strong>un</strong> altro Gancio come te...ciao amico mio mi man<strong>che</strong>rai<br />

sempre ti voglio bene ciao Gancio...<br />

daniela Marra: facciamo rivivere in noi Cristian .<br />

Ho letto ed ascoltato tanti episodi, ed anch'io oggi voglio raccontarvene <strong>un</strong>o,<br />

per dimostrare ancora <strong><strong>un</strong>a</strong> volta come Cristian affrontava la vita e le difficoltà<br />

più o meno importanti <strong>che</strong> gli si presentavano. Appena sposata vivevo sopra<br />

l'Eden bar, <strong><strong>un</strong>a</strong> mattina d'estate, io ancora sposina fresca, stendo fuori il balcone<br />

il mio bel bucato, ovviamente nuovo di corredo! Ma non avevo fatto caso<br />

<strong>che</strong> lassù qualc<strong>un</strong>o ridipingeva di <strong>un</strong> bel nero denso e brillante, <strong><strong>un</strong>a</strong> ringhiera.<br />

Al momento di rientrare le lenzuola e la bian<strong>che</strong>ria BIANCA, mi accorgo <strong>che</strong><br />

tutto era disseminato di pois nerissimi! Ommioddio...ero furiosa! Alzo gli occhi<br />

e vedo soltanto questa ringhiera splendente e nerissima più delle altre. Allora<br />

chiedo alla proprietaria se qualc<strong>un</strong>o avesse usato vernice e lei mi risponde<br />

serena <strong>che</strong> Cristian aveva appena finito di ridipingerle ben bene la ringhiera,<br />

senza preoccuparsi di mettere alc<strong><strong>un</strong>a</strong> protezione dal momento <strong>che</strong> sotto<br />

c'erano dei panni stesi. Inutile dire <strong>che</strong> avevo <strong><strong>un</strong>a</strong> gran voglia di cantargliene<br />

quattro, (oggi felice per non averlo fatto!) ma per giorni non riuscii a vederlo.<br />

Dopo <strong>un</strong> pò chiesi a Pino se lo avesse incontrato e lui mi risponde: "Si l'ho<br />

incontarto e gli ho racconatato il fatto ma lui si è fatto <strong><strong>un</strong>a</strong> bella risata...Danie'..<br />

e <strong>che</strong> gli volevo dire più!" Ecco questo era Cristian, era come se mi avesse<br />

voluto dire " Ma <strong>che</strong> sarà mai <strong>un</strong> pò di vernice sulle lenzuola....ci sono cose<br />

molte più gravi nella vita...facciamoci <strong><strong>un</strong>a</strong> bella risata sopra!" In effetti aveva<br />

ragione, cos'è davvero la vita se tutto può finire così? E lui di risate ne <strong>ha</strong> fatto<br />

il pieno, non ci crederete, ma quando lo ricordo, l'immagine è proprio quella<br />

della foto qui sopra, ( nel sito Diamantesi ndr ) sempre sorridente....<br />

marisa maiolino Non riesco a non dire <strong><strong>un</strong>a</strong> parola per te, sei stato grande<br />

. Grazie al tuo affiancamento costante e attraverso il tuo operato, <strong>ha</strong>i permesso<br />

la realizzazione di tante cose. In questo anno ho avuto modo di verificare<br />

e mettere in pratica la tua genialità.<br />

Sembravi <strong><strong>un</strong>a</strong> mia scoperta è invece ho potuto constatare <strong>che</strong> eri già conosciuto<br />

da tutti e tutti ti apprezzavano e ti volevano bene, per la tua grande<br />

disponibilità, per il tuo impegno, per la tua precisione, per la tua bontà, per la<br />

tua grande fede, per il tuo sorriso sempre dipinto sul viso.<br />

Rimarrai <strong><strong>un</strong>a</strong> figura esemplare e ideale per tutti, in particolare per i nostri<br />

giovani, i quali smarriti, <strong>ha</strong>nno preso coscienza di nuovi valori, in <strong><strong>un</strong>a</strong> società<br />

caotica, frenetica, violenta dove spesso l'assenza di <strong>un</strong>o scopo nella vita si<br />

può tradurre in <strong><strong>un</strong>a</strong> sensazione di vuoto esistenziale, di noia , di apatia , di<br />

senso di inutilità. Tu invece <strong>ha</strong>i orientato la tua vita verso obiettivi <strong>che</strong> volevi<br />

raggi<strong>un</strong>gere gradatamente , attraverso il tuo impegno e la tua ricerca continua<br />

. Per ness<strong>un</strong>'altro, si è riscontrato in Diamante , tanta condivisione e tanto<br />

dolore.Ci manchi Cristian!


pag. 4 l’olmo n. 70 Giugno 2008 n. 70 Giugno 2008 l’Olmo pag. 5<br />

tr a c a l c i o , s c u o l a e a m a r c o r d<br />

l a s c o M M e s s a c o n l ' o n o r e v o l e<br />

d i C i r o R . C o s e n z a<br />

Voglio dedicare questo articolo a quei nostri ragazzi, <strong>che</strong> frequentano le prime<br />

classi delle superiori, e dir loro <strong>che</strong> ci si può divertire, an<strong>che</strong> a scuola e senza<br />

far danni e senza delinquere. Nell'anno scolastico 1953-54, frequentavo la quinta<br />

ginnasiale, quando arrivò nella mia classe, <strong>un</strong> nuovo compagno, il quale venne a<br />

sedersi, accanto a me, nello stesso banco, <strong>un</strong>o di quegli enormi banchi di legno<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> volta, pesantissimi e lugubri come dei catafalchi. Erano neri, infatti, perché<br />

dovevano coprire le eventuali macchie d'inchiostro. Veniva da San Demetrio<br />

Corone, dove viveva, era <strong>un</strong> ragazzino esile, <strong>un</strong> faccino pulito <strong>che</strong>, quando parlava,<br />

e noi lo canzonavamo <strong>un</strong> po' per questo, tradiva le sue origini arbresch. Aveva zii<br />

a Cetraro, ma il padre, don Turillo, pensò bene di metterlo in collegio dai Padri<br />

Pallottino, per evitare ogni distrazione. Io mi domando e dico <strong>che</strong> distrazioni ci<br />

potevano essere, allora, a Cetraro. Io con Cesarino legai subito, con <strong>un</strong> compagno<br />

di banco si lega sempre. Quel ragazzo di allora, cari lettori, altro non è se non<br />

cesare Marini, per ben tre legislature senatore della Repubblica per il partito<br />

socialista, ed oggi, eletto nelle ultimissime consultazioni, è andato alla Camera<br />

dei Deputati, a rappresentare la Calabria con i democratici di Veltroni. Auguri!<br />

Tornando alla vicenda, maturata nelle polverose aule del vecchio Ginnasio, dirò<br />

subito <strong>che</strong> le nostre diatribe riguardavano, ovviamente, il campionato di calcio. Io<br />

da sempre juventino e lui, guarda caso, interista, ma interista sfegatato. Tanto <strong>che</strong><br />

aveva fatto comprare, dal padre, <strong><strong>un</strong>a</strong> muta di maglie per la squadra del suo <strong>paese</strong>,<br />

la Sandemetrese, nerazzurre ed era riuscito a farle comprare, dello stesso colore,<br />

an<strong>che</strong> per la squadra dell'Istituto "silvio lopiano" dei PP. Pallottini. Quell'anno<br />

per la vittoria finale sembrava <strong><strong>un</strong>a</strong> corsa a due proprio fra l'Inter, <strong>che</strong> aveva vinto lo<br />

scudetto nella stagione precedente, e la mia Juventus. A far da terzo incomodo la<br />

Fiorentina, <strong>che</strong> stava preparando lo squadrone <strong>che</strong>, di lì a qual<strong>che</strong> anno, avrebbe<br />

dato ben nove titolari alla Nazionale. Parlo della coppia dei terzini Magnini e Cervato,<br />

di Virgili, detto "Pecos Bill", di Montuori e di <strong>un</strong> certo Julinho, artista brasilero della<br />

pelota. Però a campionato in corso, nel girone di ritorno, la Juve aveva ingaggiato<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> mezzala sudamericana, certo Eduardo Ricagni, detto "ce", proveniente dall'Huracan<br />

di Buenos Aires. Costui in verità sembrava più <strong>un</strong> personaggio di <strong><strong>un</strong>a</strong> commedia<br />

cinematografica <strong>che</strong> <strong>un</strong> giocatore di calcio: bassino, calvo, con <strong>un</strong> po' di pancetta,<br />

segnava tuttavia con estrema facilità. Giocava poco per la squadra, tanto da mandare<br />

in bestia i senatori, in primo piano capitan Boniperti <strong>che</strong>, a fine anno pretese la sua<br />

cessione, ma, segnava, ripeto, quasi a ogni partita. Si diceva <strong>che</strong> la Juventus partisse<br />

con <strong>un</strong> goal di vantaggio. Forte di questo acquisto, avvicinandosi lo scontro al vertice,<br />

<strong>che</strong> avrebbe deciso la corsa allo scudetto, provocai Cesarino: "Senti facciamo <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

scommessa, se domenica vince la mia squadra tu sfili per tutto l'intervallo, attorno<br />

la scuola, con <strong>un</strong> cartello con sopra scritto W la Juventus, se perde, sarò io<br />

a farlo con <strong>un</strong> cartello con la scritta W l'inter!""Ci sto!" Rispose Cesare. Una<br />

stretta di mano suggellò il patto. Garanti i compagni vicini di banco, Alvaro Cristiani,<br />

oggi dermatologo in quel di Scalea, Geppino Lanza, an<strong>che</strong> lui medico nella Capitale,<br />

e Vittorio Eynard, <strong>che</strong> poi farà il preside nella Scuola Media a Cetraro. Sennonché,<br />

malauguratamente per me, quella domenica, 4 aprile 1954, i bianconeri incapparono<br />

in <strong><strong>un</strong>a</strong> di quelle sconfitte, destinate a rimanere nella storia e nella memoria dei tifosi:<br />

l'Inter del portiere Giorgio Ghezzi, detto "il Kamikaze", di Benito Lorenzi, detto<br />

"Veleno" e dei fuoriclasse stranieri Nyers e Skogl<strong>un</strong>d, vinse per "6 a 0", o dico, signori<br />

miei, sei a zero! Roba da infarto. Io ci rimasi malissimo, ma non pensai minimamente<br />

alla scommessa persa. Cesare Marini stava in collegio, come mai, la sera della<br />

domenica, avrebbe potuto procurarsi, il cartone, lo spago, la vernice e il pennello?<br />

Quand'ecco <strong>che</strong>, l'indomani, al suono della campanella dell'intervallo, quel fetentone<br />

di Geppino, tira fuori il famigerato cartello con l'infamante scritta inneggiante ai<br />

vincitori. Feci buon viso a cattiva sorte, tanto mi sarei rifatto negli anni a venire, e<br />

an<strong>che</strong> con gl'interessi. Non si dice forse a Diamante, "Quando sei mazza batti<br />

e quando sei incudine statti"? Bè…..allora ero incudine. Così, con il cartello<br />

dietro la schiena, passeggiai per tutto l'intervallo, l<strong>un</strong>go il viale <strong>che</strong> fian<strong>che</strong>ggiava<br />

il vecchio Ginnasio, con <strong>un</strong> codazzo di ragazzini delle prime classi, <strong>che</strong> mi veniva<br />

dietro, mentre, dalle finestre, le ragazze, <strong>che</strong> trascorrevano l'intervallo separate dai<br />

maschi, affacciate dai balconi delle loro classi, ridevano, tirandomi palline di carta.<br />

La Legambiente<br />

a Diamante incontra il sindaco e<br />

la cittadinanza<br />

Il tour calabrese di Legambiente, dopo le varie tappe in diverse<br />

località della costa Jonica, <strong>ha</strong> toccato in questi giorni alc<strong>un</strong>i paesi del<br />

versante tirrenico tra cui Belvedere Marittimo e San Nicola Arcella.Il<br />

28 maggio scorso Legambiente è stata ospite del com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

in <strong>un</strong> incontro-dibattito <strong>che</strong> <strong>ha</strong> visto al centro dell’attenzione le questioni<br />

della lottizzazione Pina Pin e della costruzione dell’albergo in<br />

Largo Savonarola. Il sindaco Magorno <strong>ha</strong> parlato apertamente di <strong>un</strong>o<br />

sviluppo urbanistico <strong>che</strong> <strong>ha</strong> aggredito letteralmente il territorio: “Pina<br />

Pin e largo Savonarola sono la p<strong>un</strong>ta dell’iceberg di <strong>un</strong>’aggressione<br />

al territorio frutto di <strong><strong>un</strong>a</strong> mancanza di programmazione”. La nostra<br />

amministrazione – <strong>ha</strong> precisato Magorno - <strong>ha</strong> ereditato delle criticità<br />

<strong>che</strong> solo <strong>un</strong> nuovo piano strutturale com<strong><strong>un</strong>a</strong>le può sanare alla luce<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> nuova sensibilità verso il patrimonio naturale e paesaggistico”.<br />

L’Azione cattolica di Diamante<br />

da Papa Benedetto XVI<br />

di Maria Rosaria De Maria<br />

Una rappresentanza dell'Azione Cattolica di Diamante era presente, lo scorso<br />

4 maggio, all'incontro con Papa Benedetto XVI. Insieme al gruppo della diocesi<br />

San Marco Argentano - Scalea, infatti, siamo partiti nel cuore della notte per<br />

partecipare all'incontro con il Santo Padre e soprattutto per celebrare i "primi"<br />

140 anni di A.C. Alle sei del mattino eravamo a Piazza San Pietro: in rappresentanza<br />

del gruppo diamantese io, Ida Leone, Marisa Vigneri, Elisa De Rosa<br />

e la presidente del nostro gruppo di A.C., Ada De Rosa. Eravamo letteralmente<br />

immerse nella piazza, piena fino all'inverosimile, circa 150 mila persone, con<br />

tantissimi giovani e giovanissimi. Prima della messa, con il cardinale Angelo<br />

Bagnasco, sono stati distribuiti tantissimi palloncini <strong>che</strong> passavano di mano<br />

in mano e poi il tanto atteso incontro con il Papa, tutti <strong>che</strong> lo chiamavano a<br />

gran voce e lui <strong>che</strong> <strong>ha</strong> detto: "E' per me <strong><strong>un</strong>a</strong> grande gioia accogliervi<br />

qui. La magnifica corona dei vostri volti <strong>che</strong> abbracciano simbolicamente<br />

questa piazza rappresentano la vostra carta d'identità".<br />

Emozionante, poi, quando <strong>ha</strong> ricordato Giovanni Paolo II: "Continuate a<br />

ispirarvi alle consegne <strong>che</strong> vi <strong>ha</strong> affidato il mio predecessore nel<br />

2004: contemplazione, com<strong>un</strong>ione e missione. Siate cittadini del<br />

Vangelo". Alla fine è venuto in mezzo a noi salutando quell'immensa folla <strong>che</strong><br />

si sbracciava per lui. La piazza, poi, era adornata con le foto dei santi e beati<br />

di Azione Cattolica. Per me è stata <strong>un</strong>'esperienza indimenticabile e,nonostante<br />

la stan<strong>che</strong>zza <strong>che</strong> abbiamo affrontato nel viaggio, il nostro spirito alla ricerca<br />

di Cristo ci <strong>ha</strong> reso tutto luminoso e positivo. Arrivederci al prossimo annivers<br />

a r i o .<br />

anna Mazzitelli, oltre ad essere conosciuta dai diamantesi come <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

delle impiegate dell'ufficio postale di Diamante è an<strong>che</strong> presidentessa delle<br />

patronesse ANMI, Associazione Nazionale Marinai d'Italia di Cittadella del<br />

Capo - Bonifati. In occasione dei solenni festeggiamenti per San Francesco<br />

di Paola, santo con il quale la sua associazione è particolarmente legata,<br />

<strong>ha</strong> proclamato <strong><strong>un</strong>a</strong> sua poesia dedicata al Santo Taumaturgo. Il tutto si è<br />

svolto prima della solenne celebrazione eucaristica <strong>che</strong> si è svolta nel porto<br />

di Cetraro, alla presenza di S.E. mons. Domenico Crusco, del sindaco di<br />

Cetraro, Giuseppe Aieta del sindaco di Paola, Roberto Perrotta e di <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

nutrita rappresentanza delle autorità militari marittime e in particolare l'Ammiraglio<br />

di Divisione, Brusco, capo del personale del comando generale della<br />

capitaneria di porto di Roma. Prima dell'inizio della celebrazione eucaristica<br />

<strong>un</strong> saluto particolare è stato rivolto da Anna Mazzitelli al patrono della gente<br />

di mare, con queste parole:<br />

"Giorno marino, Statua della nostra fede,<br />

<strong>ha</strong>i percorso le vie del mare per cantare nei nostri cuori.<br />

Al tuo spazio, alla tua bocca bagnata dal canto, veniamo con<br />

l'amore <strong>che</strong> ci crea. Amaci con amore, Patrono del nostro mare.<br />

Amaci con il fiume della tua presenza, con l'aumento di tutti i doni.<br />

Amaci senza tregua con la dirittura del tuo schianto.<br />

Proteggi la città di Cetraro, la città di Paola e la Calabria,<br />

con le tue mani aperte <strong>che</strong> evocano a sé le stelle e la misura del<br />

tuo essere .Chi sei tu, Statua del Mare? Luce <strong>che</strong> comprendi la<br />

solitudine e la povertà dell'uomo. Dimmi, Statua del Mare, se è<br />

infinito questo spazio di attesa e di speranze. Dimmi chi sei, piana<br />

di navigli, piana di l<strong>un</strong>e <strong>che</strong> il vento tritura. Statua del mare…<br />

Dacci <strong>un</strong>'onda ode di <strong><strong>un</strong>a</strong> canzone… Dacci il sistema<br />

costellato e la tua figura <strong>che</strong> ispeziona la luce e l'oscurità".<br />

la scuola <strong>che</strong> ci piace<br />

Maggio, venerdì pomeriggio,caldo e sofferenza nello stare nei banchi. La prof. propone<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> lezione all’aperto e chi è più felice di noi ? ordinati, silenziosi, ci avviamo<br />

sul l<strong>un</strong>gomare: l’intento è osservare lo scempio fatto con le scritte sulle panchine e<br />

sul pavimento, sui muri e quindi discuterne tra noi. Ad <strong>un</strong> tratto Emiliano vede su <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

panchina <strong>un</strong>o zainetto <strong>che</strong> prontamente porta alla prof. Incuriositi lo apriamo e quale<br />

meraviglia : soldi spicci e cartacei, carte di credito, telefonini di ultima generazione,<br />

documenti, pen drive,occhiali da sole. Grande è la tentazione di dividere fra noi il<br />

malloppo ma giustamente la prof. salta su tutte le furie. “Alt, basta s<strong>che</strong>rzarci<br />

su, sapete bene <strong>che</strong> compito di <strong>un</strong> onesto cittadino è consegnare<br />

immediatamente tutto alle forze dell’ordine”. Noi capiamo immediatamente<br />

la lezione e fra mugugni , sospiri e discussioni tra di noi, andiamo dai carabinieri a<br />

consegnare il tesoro trovato. Al ritorno incontriamo due signori in grande agitazione;<br />

chiedono a tutti se <strong>ha</strong>nno trovato <strong><strong>un</strong>a</strong> borsa, subito noi ci facciamo avanti tranquillamente.<br />

Grande è stata la loro felicità, non sapevano cosa fare o dire per ringraziarci, ma<br />

noi, an<strong>che</strong> con <strong>un</strong> pò di sussiego, abbiamo ribadito di aver fatto solo il nostro dovere.<br />

L’indomani a scuola c’è stata recapitata <strong><strong>un</strong>a</strong> pianta di mandarino con <strong>un</strong> biglietto di<br />

ringraziamento. Ed ecco ancora a lamentarci; perchè non cioccolatini o dolci, <strong>che</strong> ci<br />

facciamo con la pianta ? ma , com<strong>un</strong>que va bene così; l’importante è <strong>che</strong> siamo fieri e<br />

orgogliosi del nostro comportamento.<br />

classe i sez.B<br />

il Prof. nuccio ordine incontra la iii ° c<br />

L ’ O l m o d e i r a g a z z i<br />

Noi al<strong>un</strong>ni di 3C,a conclusione dell'anno scolastico , abbiamo avuto il piacere di incontrare<br />

il prof. nuccio ordine. Durante l'anno , seguiti come sempre dalla nostra prof.<br />

di Lettere annamaria di tore, abbiamo letto <strong>un</strong> capitolo ,"L'età dell'oro e il topos<br />

del tuo e del mio",tratto dal libro del professor :"contro il vangelo armato". La<br />

lettura, molto interessante, trattava del il mito dell'età dell'oro e dell' origine deol concetto<br />

di proprietà privata. Dopo la lettura abbiamo approfondito ricercando altri brani<br />

<strong>che</strong> trattassero questi argomenti. Abbiamo ritenuto opport<strong>un</strong>o leggere an<strong>che</strong> il capitolo<br />

XI del Don Chisciotte di Cervantes, <strong>che</strong> tratta, seppure in modo molto più semplice,<br />

la tematica illustrata dal Professore. Dopo questi attenti studi abbiamo l<strong>un</strong>gamente<br />

discusso in classe l'argomento mediante lavori di gruppo o altre attività finalizzate a<br />

comprendere meglio quanto appreso. Abbiamo verificato quali erano i pareri della<br />

classe a riguardo, e infine abbiamo deciso di scrivere al professore per rendergli noto<br />

il nostro lavoro. Dopo all'incirca <strong><strong>un</strong>a</strong> settimana siamo stati estremamente sbalorditi e<br />

felici di aver ricevuto <strong><strong>un</strong>a</strong> risposta: il professore contento e commosso di aver ricevuto<br />

la nostra lettera , aveva accettato il nostro invito. Così il 10 maggio nella nostra aula<br />

dell'Istituto comprensivo di Diamante abbiamo passato del tempo in sua compagnia<br />

discutendo i vari temi <strong>che</strong> avevamo evocato. È stata <strong>un</strong>'esperienza interessantissima<br />

in quanto molti nostri dubbi e incertezze sono state chiariti , ma soprattutto abbiamo<br />

potuto apprendere nuove nozioni. Qual<strong>che</strong> al<strong>un</strong>no/a <strong>ha</strong> posto delle domande e dei<br />

chiarimenti al fine di avere risposta e conoscere il parere dall'autore. Ad ogni quesito<br />

è stata data <strong><strong>un</strong>a</strong> risposta molto dettagliata e "alla nostra portata!". An<strong>che</strong> se i concetti<br />

erano abbastanza complessi,grazie alla sua forte capacità di espressione,siamo riusciti<br />

a comprendere alla lettera. Siamo contenti di aver potuto conoscere <strong>un</strong> personaggio così<br />

illustre di Diamante ,addirittura noto an<strong>che</strong> all'estero e stimato dal celeberrimo scrittore<br />

Umberto Eco, e soprattutto di avere ricevuto la sua disponibilità. In conclusione,abbiamo<br />

compreso <strong>che</strong> l'età dell'oro è stato solo <strong>un</strong> mito, ma l'evoluzione è stata necessaria al<br />

fine di evitare improduttività e Ozio. Oggi però,siamo a stadi troppo avanzati ,sarebbe<br />

meglio moderare gli eccessi! Certo, questo non può essere competenza solo di noi giovani<br />

al<strong>un</strong>ni , ma visto <strong>che</strong> infondo, il futuro siamo noi , custodiremo gelosamente quanto<br />

appreso per cercare di salvaguardare il nostro pianeta, la nostra <strong>un</strong>ica e fragile dimora.<br />

la classe iii° c<br />

Buongiorno a tutti, sono Mi<strong>che</strong>la Sollazzo il Sindaco<br />

del CMR di Diamante. Vorrei sentitamente ringraziare<br />

l´Assessorato all Pubblica Istruzione di Diamante per<br />

aver promosso quest´iniziativa al fine di celebrare il<br />

sessantesimo anniversario della Costituzione Italiana.<br />

Noi ragazzi dell CMR abbiamo quest'anno percorso <strong>un</strong><br />

cammino con il fine di capire cosa sono le nostre Istituzioni<br />

e comprendere appieno quelli <strong>che</strong> si chiamano "diritti"<br />

e quelli <strong>che</strong> sono invece i "doveri" di <strong>un</strong> cittadino…e<br />

lo abbiamo fatto attraverso <strong><strong>un</strong>a</strong> serie di esperienze <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong>nno preso le mosse dal confronto libero e democratico<br />

delle nostre idee,nella fase <strong>che</strong> <strong>ha</strong> preceduto le elezioni<br />

del nostro organismo,proseguendo poi per tutte le iniziative<br />

<strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>nno visti parlare dei diritti violati ,come nel<br />

caso della celebrazione dello shoah,dell'otto marzo e di<br />

altre iniziative sulla legalità <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>nno visti in prima<br />

fila come nei convegni sulla mafia e negli incontri coin i<br />

ragazzi della locride. E la giornata col sindaco è stata <strong>un</strong><br />

mezzo importante per capire il f<strong>un</strong>zionamento dell'istituzione<br />

pubblica come servizio,come strumento per dare<br />

risposte ai diritti e ai bisogni,come strada per promuovere e far capire<br />

i doveri <strong>che</strong> servono e il contributo <strong>che</strong> ogni cittadino deve dare per far<br />

f<strong>un</strong>zionare meglio la nostra com<strong>un</strong>ità..Perciò il nostro approccio alla<br />

Costituzione è stato concreto,vivo,basato sull'esperienza vissuta e ci<br />

siamo resi conto di quanto sia importante tenere in primo piano lo studio<br />

dei principi basilari <strong>che</strong> fondano la nostra Repubblica e promuovere tra<br />

noi studenti,la cultura della legalità. Cosa <strong>che</strong> la scuola fa e deve fare<br />

se vuole formare cittadini e non accumulare nozioni in ogni individuo.<br />

Nonostante siano trascorsi ben sessanta anni,la nostra Costituzione,<br />

conserva gli stessi principi di allora ,del 1° Gennaio del 1948<br />

quando entrò in vigore dopo <strong><strong>un</strong>a</strong> l<strong>un</strong>ga lotta contro il fascismo <strong>che</strong> portò<br />

alla liberazione e al referendum dal quale nacque l'Italia Repubblicana.<br />

Perciò fu il risultato della volontà sovrana del popolo italiano dopo<br />

venti anni di sofferenza e di guerra <strong>che</strong> lo avevano prostrato e ridotto<br />

in grande miseria . tutte le forze democrati<strong>che</strong> contribuirono alla sua<br />

elaborazione e fu firmata dal Presidente della Repubblica enrico<br />

de nicola,controfirmata dal presidente del Consiglio alcide de<br />

Gasperi e dal presidente dell'Assemblea costituente umberto<br />

terracini ( nella foto in alto ) . Definisce la struttura e le regole<br />

fondamentali del nostro stato:è <strong>un</strong>´insieme di principi fondamentali<br />

,è LA LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO a cui tutte le altre<br />

leggi si devono adeguare e conformare. E´ basata sulla sovranità<br />

del popolo e definita grazie a <strong>un</strong>´ assemblea costituente. E´ formata<br />

da 139 articoli, di cui i primi 12 sono chiamati principi fondamentali.<br />

Cer<strong>che</strong>rò di trattare nel migliore dei modi gli argomenti più significativi.<br />

In essa sono contenuti articoli riguardanti qualsiasi problematica di<br />

maggiore attualità: il lavoro, i diritti inviolabili, l´uguaglianza, le religioni,<br />

i beni ambientali, culturali , storici , artistici, il diritto internazionale,<br />

l´articolo 11 riguardante la guerra... In quanto cittadini, an<strong>che</strong> se non<br />

adulti, an<strong>che</strong> noi ragazzi e ragazze della com<strong>un</strong>ità scolastica dobbiamo<br />

rispettare,tutelare e applicare quanto esplicitato dalla Costituzione per<br />

preparare <strong>un</strong> futuro migliore a noi stessi e alla nostra nazione. A cominciare<br />

dal lavoro. Attualmente tutti noi abbiamo <strong>un</strong>´occupazione <strong>che</strong><br />

ci accom<strong><strong>un</strong>a</strong>,dal più grande al più piccolo,"l´essere studenti". Noi<br />

tutti,dobbiamo svolgere questo nostro dovere nel migliore dei modi,al<br />

fine di realizzarci nella vita e soprattutto,ottenere delle soddisfazioni<br />

personali. Ed è bene capire <strong>che</strong> lo stato DEVE adoperarsi perché<br />

vengano rispettati i diritti sanciti dai vari articoli <strong>che</strong> riguardano il lavoro<br />

perché è proprio questo,il lavoro, <strong>che</strong> caratterizza l'uguaglianza,le pari<br />

opport<strong>un</strong>ità tra tutti i cittadini,le loro garanzie nel territorio dello Stato<br />

.Cosa questa fondamentale come fondamentale è per il lavoratore<br />

svolgere adeguatamente il proprio dovere nell'interesse della com<strong>un</strong>ità<br />

di cui fa parte. Alla base vi è proprio la tutela dei lavoratori,<strong>che</strong><br />

garantisce i fattori essenziali affinché l´impiegato , o libero professionista<br />

<strong>che</strong> sia, possa svolgere il proprio mestiere con tutta la sicurezza<br />

dovuta . Nell´art. 30 è riconosciuto an<strong>che</strong> il diritto di sciopero,ovvero<br />

l´astensione dal lavoro di <strong>un</strong> gruppo di lavoratori,ri<strong>un</strong>iti in organizzazioni<br />

sindacali, a sostegno di <strong><strong>un</strong>a</strong> rivendicazione legittima . E occorre<br />

tutelare,an<strong>che</strong>,quei i cittadini al di sotto dei quindici anni,i ragazzi,<strong>che</strong><br />

non possono svolgere alc<strong><strong>un</strong>a</strong> attività lavorativa poiché,in tal caso, si<br />

tratterebbe di lavoro minorile e i ragazzi verrebbero sottratti al loro diritto<br />

di studiare,crescere e maturare culturalmente per diventare consapevoli<br />

di se stessi e scegliere consapevolmente il proprio destino. E la nostra<br />

Costituzione delinea,poi,con chiarezza quali siano i diritti inviolabili<br />

sanciti nell´art. 2 : "La Repubblica riconosce e garantisce i<br />

diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni<br />

sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede<br />

l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,<br />

economica e sociale". Ciò <strong>che</strong> a noi ragazzi deve arrivare ,al fine<br />

di comprendere questo fondamentale principio sancito nell'art.2 è di<br />

Dedicato alla nostra Costituzione<br />

di Mi<strong>che</strong>la Sollazzo Sindaco del Consiglio M<strong>un</strong>icipale dei Ragazzi e Federica Fabiani<br />

essere consapevoli di alc<strong>un</strong>i presupposti importanti <strong>che</strong> si chiamano:<br />

vita e libertà E per questo <strong>che</strong> quest'anno abbiamo discusso, pur se<br />

ancora in giovanissima, età di aborto, di eutanasia. Abbiamo cercato<br />

di capire, an<strong>che</strong> durante la nostra piccola campagna elettorale, <strong>che</strong><br />

significhi diritto alla libertà di pensiero,di parola,di associazione…ed<br />

avendo tra noi compagni di altre nazioni e culture abbiamo parlato di<br />

di credo religioso e politico,di domicilio e di privacy. E abbiamo an<strong>che</strong><br />

discusso di diritti sociali, <strong>che</strong> ogni individuo <strong>ha</strong> diritto ad <strong><strong>un</strong>a</strong> cittadinanza<br />

(diritto di asilo per perseguitati politici), ad <strong><strong>un</strong>a</strong> istruzione indirizzata<br />

al pieno sviluppo della persona umana, così come dabbiamo parlato di<br />

famiglia, proprietà, salute, solidarietà, associazioni, partiti, sindacati,e<br />

del fondamentale diritto ad avere <strong><strong>un</strong>a</strong> vita privata <strong>che</strong> è sacra e ness<strong>un</strong>o<br />

può interferirvi! E con, l'olmo ragazzi, sul nostro giornale<br />

cittadino,abbiamo sviluppato il concetto di libertà di stampa…E sulle<br />

pagine del nostro giornalino,abbiamo affermato ii diritti dell'infanzia ,<br />

il diritto dei nostri compagni extracom<strong>un</strong>itari all'educazione,all'istruzio<br />

ne,a non essere emarginati e sfruttati ,perché anch'essi cittadini del<br />

nostro stato e,d<strong>un</strong>que,soggetti aventi diritti così come i ragazzi nati<br />

in territorio italiano…a guardar bene,perciò,la nostra costituzione,pur<br />

sessantenaria,contiene già in sé il concetto <strong>che</strong> il cittadino di <strong>un</strong>o stato<br />

è cittadino europeo,è cittadino del mondo.Ed <strong>ha</strong> il fascino dell'attualità<br />

come se fosse scritta oggi,e ammonisce a non cedere alle tentazioni<br />

separatiste ,<strong>che</strong> oggi sembrano risp<strong>un</strong>tare sul nostro orizzonte<br />

Per tutto quello <strong>che</strong> abbiamo capito dell'art.1 non potevamo non<br />

apprezzare l'art 3 " Tutti i cittadini <strong>ha</strong>nno pari dignità sociale<br />

e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di<br />

sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politi<strong>che</strong>,<br />

di condizioni personali e sociali. È compito della<br />

Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e<br />

sociale, <strong>che</strong>, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza<br />

dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona<br />

umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione<br />

politica, economica e sociale del Paese"<br />

. L'uguaglianza sociale è l'ideale <strong>che</strong> dà ad ogni uomo, indipendentemente<br />

dalla sua posizione sociale e dalla sua provenienza, la possibilità<br />

di essere considerato alla pari di tutti gli altri uomini in ogni contesto. Si<br />

tratta di <strong>un</strong> ideale presente in tutti i paesi civilizzati per il quale gli uomini<br />

si sono battuti moltissimo in passato. La Repubblica è <strong><strong>un</strong>a</strong> società di<br />

"pari", cioè, tutti i cittadini <strong>ha</strong>nno gli stessi diritti e gli stessi doveri, quindi<br />

tutti sono degni di rispetto, cura e assistenza. I cittadini sono uguali nel<br />

rispetto delle leggi e della giustizia dello Stato,nel godimento dei diritti<br />

privati e pubblici,nel rispetto dei doveri pubblici, nel fare rispettare le<br />

leggi,nel dare impulso all´Educazione, alla Scuola, alla cultura della<br />

Convivenza civile. Parlare di questo grande principio vuol dire an<strong>che</strong><br />

descrivere i nostri gesti quotidiani,i nostri interventi,perché soprattutto<br />

nel nostro atteggiamento,nel modo di fare si denota la nostra maturità!<br />

Parlare di uguaglianza vuol dire mettersi vicino e dare <strong><strong>un</strong>a</strong> mano ad<br />

<strong>un</strong> compagno "meno bravo di noi",vuol dire coinvolgere <strong>un</strong> ragazzo<br />

di <strong>un</strong> ´ altra nazionalità,vuol dire "amare il prossimo!" Ma vuol<br />

dire an<strong>che</strong> <strong>che</strong> la scuola deve essere uguale su tutto il nostro territorio<br />

nazionale e <strong>che</strong> non deve più esistere <strong>un</strong> Nord e <strong>un</strong> Sud d'Italia,come<br />

non deve esserci più <strong>un</strong> Nord e <strong>un</strong> Sud del mondo…di questo abbiamo<br />

abbondantemente parlato nei nostri Consigli M<strong>un</strong>icipali,insieme ai<br />

nostri amministratori per creare,nel nostro piccolo mondo le condizioni<br />

perché si attuino i grandi principi della nostra Costituzione… Ma ci<br />

è sembrato attuale e irrin<strong>un</strong>ciabile e da sostenere assolutamente la<br />

condanna della guerra così come sancito nell´art 11 : "L'Italia<br />

ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli<br />

altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie<br />

internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri<br />

Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad <strong>un</strong> ordi-<br />

namento <strong>che</strong> assicuri la pace e la giustizia fra le<br />

Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni<br />

internazionali rivolte a tale scopo". Non c´è <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

guerra <strong>che</strong> può essere considerate giusta! E l'<strong>un</strong>ico modo<br />

per prevenire la distruzione del nostro pianeta è risolvere<br />

per via diplomatica e attraverso gli organismi a ciò preposti<br />

,le controversie internazionali e mondiali… In conclusione,<br />

la Costituzione mi sembra <strong>un</strong> validissimo strumento di<br />

affermazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e contiene<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> forte valenza ideale e morale . Ma è an<strong>che</strong> difficile da<br />

attuare e forte ci sembra il divario tra ciò <strong>che</strong> essa dice e ciò<br />

<strong>che</strong> è la realtà della vita di tutti i giorni in cui l'ingiustizia,la<br />

disparità,la disoccupazione ed altri problemi ne vanificano lo<br />

spirito e il presupposto…Sta a noi cittadini,perciò sostenerla<br />

e promuoverla a cominciare dai piccoli gesti come la raccolta<br />

differenziata ,la solidarietà sociale,il volontariato,l'assistenza<br />

per promuovere quella cultura dei diritti <strong>che</strong> sola può diventare<br />

garante della sua attuazione. Spesso,an<strong>che</strong> i governi <strong>che</strong> si<br />

sono alternati, non <strong>ha</strong> tenuto conto,nella pratica politica concreta,<br />

degli insegnamenti morali presenti nella Costituzione,<br />

ma <strong>ha</strong>nno solo tentato vie per raggi<strong>un</strong>gere altri obiettivi. Se tutte le<br />

leggi e i comportamenti di tutte le persone rispettassero veramente ciò<br />

<strong>che</strong> essa dice -come non fare la guerra, o rispettare tutti i cittadini allo<br />

stesso modo- secondo noi l´Italia sarebbe migliore! Ma ,nonostante<br />

quest'ultimo concetto,ci piace concludere con <strong><strong>un</strong>a</strong> frase di Barack<br />

Obama ,<strong>che</strong> invoglia all'ottimismo <strong>che</strong> ciò <strong>che</strong> si vuole si può fare….<br />

Yes We can Ringrazio tutti per l ´ ascolto e buon proseguimento !!!<br />

redazione dell’olmo dei ragazzi: direttore responsabile : Prof.Gilda Magorno. capo redattori: Mi<strong>che</strong>la Sollazzo, Sergio D'Agostino. redazione: Vincenzo Terranova, Crudo Nicolas,Valerio<br />

Astorino,Benvenuto Salvatore, Federica Fabiani, Marilena Palladino, Luisa Liserre, Alessandro Di Marco


pag. 6 l’olmo n. 70 Giugno 2008<br />

di poeti, di arte e di cose nostrane<br />

QUANDO ERAVAMO BEAT<br />

E’ il 23 gennaio del 1972 e “ le Quintessenze” il gruppo beat di<br />

Diamante è in tournè. Nella foto musicisti ,accompagnatori e tecnici durante<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> pausa pranzo. Da sinistra in piedi Francesco Bianco e Mario Sollazzo.<br />

Seduti da sinistra Ninì De L<strong><strong>un</strong>a</strong>(tastiere), Filippo Magurno ( voce e chitarra),<br />

Francesco Cirillo (batteria), Biagio Bianco, Mi<strong>che</strong>le Bartalotta (chitarra<br />

basso), Alfonso Esposito( chitarra) , Gino Perrone e Luigi Maiolino.<br />

INGANNI<br />

di Ugo Grimaldi<br />

(1965-2007)<br />

festa per i 50 anni di matrimonio<br />

Festa grande per i 50 anni di<br />

matrimonio di Giuseppe Presta,<br />

detto Paoluccio e Arcella Maria.<br />

E aggi<strong>un</strong>giamo nemmeno li<br />

dimostrano, felicemente sposati<br />

a Diamante dal 30 aprile del<br />

1958 . Felicissimi i figli Carmelo,<br />

Mariano, Anna e Vittorio.<br />

Per ricevere l’olMo fuori diaMante<br />

BASTA ABBONARSI. VERSAMENTO DI € 12<br />

su cc/n. 112576898 intestato a: com<strong>un</strong>e di diamante- servizio di tesorieriacausale:<br />

abbonamento olMo. trovi l’olmo an<strong>che</strong> on line<br />

su : www.diamantesi.it ; www.vividiamante.com ;<br />

www.cirellapoint.it<br />

l’olMo sul wap su www.vividiamante.com/wap. su www.vividiamante.com da<br />

oggi è possibile vedere, ricercare e commentare i video Youtube della città di<br />

diamante. Per ricevere l’olMo in Pdf direttamente nella tua posta elettronica<br />

iscriviti su<br />

http://groups.google.it/group/olmopdf/<br />

A Diamante si mangia così<br />

Le ricette di Lilì Genovese<br />

"Piccolini" con zucchine e gamberetti<br />

Ingr. Per 4 o 5 persone:300 gr. di "mini fusilli" o "mini<br />

pennette" (Piccolini, Barilla)- 2 o 3 zucchine-500 gr. di<br />

gamberetti freschi - 4 o 5 pomodorini perini-qual<strong>che</strong><br />

rametto di prezzemolo-<strong>un</strong> po' di cipolla -olio extra vergine<br />

d'oliva - sale e pepe q.b.<br />

Procedimento: Tagliate le zucchine a dadini, sgusciate i<br />

gamberetti e metteteli entrambi a soffriggere con l'olio ed<br />

<strong>un</strong> po' di cipolla tagliata finemente. Dopo circa cinque minuti<br />

aggi<strong>un</strong>gete i pomodorini a pezzi ed il prezzemolo sminuzzato.<br />

Cuocete per <strong><strong>un</strong>a</strong> decina di minuti, salando e pepando a<br />

piacere. Nel frattempo cuocete la pasta al dente, scolatela,<br />

e ripassatela in padella con le zucchine ed i gamberetti<br />

precedentemente preparati, aiutandovi, se risultasse poco<br />

umida, con <strong>un</strong> po' di acqua di cottura della pasta. Servite<br />

subito.<br />

Negli inganni<br />

di ieri<br />

ritrovo le illusioni<br />

dell’oggi. Nei tuoi occhi<br />

<strong>ha</strong>i cielo e mare.<br />

Riscopro gli inganni<br />

passati.<br />

ma il tuo ricordo<br />

risveglia il mio cuore<br />

assopito.<br />

carciofi strapazzati<br />

ingr. Per 4 o 5 persone: - 500 gr. di carciofi freschi<br />

piccoli - 4 uova - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe q.b.<br />

Procedimento: Eliminate dai carciofi le foglie dure, conservando<br />

solo il cuore. Tagliateli a fette e fateli soffriggere<br />

con l'olio, in <strong><strong>un</strong>a</strong> padella antiaderente, per circa dieci minuti.<br />

Aggiustate di sale e quando sono ben cotti rompetevi sopra<br />

le uova. Strapazzate il tutto nella padella, come <strong>un</strong> pasticcio,<br />

facendo cuocere per pochi minuti. Servitelo caldo, ma è<br />

buono an<strong>che</strong> freddo.<br />

L'ABBRACCIO FRATERNO AL NOSTRO<br />

(PER SEMPRE)<br />

ANGELO PROTETTORE.<br />

Non possiamo dedicargli <strong>un</strong> saluto <strong>che</strong> ultimo possa dirsi. Nean<strong>che</strong> il pensiero più intimo e personale<br />

sará sufficiente a fargli capire <strong>che</strong> soltanto la sua terrena presenza fisica potrebbe colmare l'oceano<br />

di lacrime <strong>che</strong> abbiamo versato in questi giorni, e far sparire il tremendo incubo nel quale ci <strong>ha</strong> scaraventati<br />

la sua improvvisa scomparsa. Ma tutto ciò é contro natura. Per i credenti, contro quella legge<br />

divina <strong>che</strong> lo <strong>ha</strong> chiamato prematuramente, e per tutti, contro la legge degli uomini in mezzo ai quali<br />

<strong>ha</strong> vissuto e <strong>che</strong> oggi si sentono frustrati.Questo nero su bianco, a noi, <strong>che</strong> siamo orgogliosi essere<br />

stati i suoi confidenti, i suoi stretti compagni di vita, di certo non puó bastare. A Cristian dobbiamo<br />

rivolgerci come lui <strong>ha</strong> sempre fatto con tutti noi, e cioé attraverso <strong>un</strong> continuo tu-per-tu. Un dialogo<br />

al naturale, parole semplici <strong>che</strong> arrivano dritte al cuore e alla verità delle cose, gesti senza artefatti<br />

decorati dalla schiettezza <strong>che</strong> (bastava vederlo arrivare e aprire bocca) sapeva emanare. Non credo<br />

ci sia persona <strong>che</strong> possa dirsi non colpita per la sua <strong>perdita</strong>, tutti ci riteniamo inconsolabili a questo<br />

p<strong>un</strong>to. Noi nondimeno, non vogliamo sentirci speciali, come <strong>un</strong>'eccezione fuori luogo. Perché proprio<br />

cosí <strong>ha</strong> condotto fino all'ultimo la sua vita, elevando ogni singolo essere umano alla pari e regalando<br />

a tutti <strong>un</strong> sorriso, <strong><strong>un</strong>a</strong> chiacchierata, <strong><strong>un</strong>a</strong> simpatica battuta. Abile giocoliere pronto a farsi in quattro<br />

quando c'era bisogno, e pure quando il caso non lo richiedesse il suo appoggio non si faceva aspettare,<br />

il suo conforto sempre all'erta. Se ne usciva sempre con <strong><strong>un</strong>a</strong> delle sue; la traccia <strong>che</strong> lasciava<br />

non dava adito a dubbi su chi fosse l'artefice. Era Ago, naturalmente! Cristian é morto sul lavoro. Quel<br />

lavoro <strong>che</strong> da sempre era il suo pallino fisso, ricerca fine a sé stessa, ma non solo, ideale da costruire<br />

giorno per giorno, col sudore della fronte e l'umiltà nell'accontentarsi per forza di cose. Cristian, il<br />

lavoro quasi lo idolatrava, come se rappresentasse il primo e l'ultimo dei suoi pensieri. Ma il lavoro<br />

"fatt bb<strong>un</strong>", onesto, responsabile e senza intoppi. Questo, ai nostri occhi, nell'era dei soldi facili,<br />

della lassatezza e del "Eh sí, Dio ci pensa, duman' poi si vida..." lo rendeva <strong>un</strong> eroe senza<br />

eguali e senza tempo. Lui no, non poteva permettersi <strong>che</strong> questo tempo corresse e non portasse la<br />

sua firma. E allora lo vedi di qua, poi di lá con <strong>un</strong> altro manifesto ed <strong>un</strong> altro progetto, senza il dono<br />

dell'ubiquità ma attraverso mille veroni<strong>che</strong> ogni giorno. Il nostro instancabile "rutillo" senza freni.<br />

Ago é an<strong>che</strong> la nostra generazione. Sotto sotto, an<strong>che</strong> se mai apertamente, ne abbiamo invidiato la<br />

tenacia, la sua strenua volontà nel restare al <strong>paese</strong>, da Diamante era inamovibile. Ecco, di nuovo,<br />

l'eroe senza tempo e senza macchia, e chiamare questo <strong>un</strong> rapporto viscerale é dir poco . Cristian,<br />

quanti ne avrai visti di vagoni stracolmi di giovani sdradicati per moda o per disgusto, a percorrere<br />

distanze per costruirsi <strong>un</strong> nuovo avvenire. "La mia vita é qui" ci ripeteva con la sua inimitabile caricatura.<br />

Apriva le braccia a piú non posso, come a venderci (a noi diamantesi) la bellezza e la ric<strong>che</strong>zza<br />

di tutto ció <strong>che</strong> la visuale riusciva ad abbracciare: il mare infinito, il l<strong>un</strong>gomare ed i monti retrostanti, il<br />

borgo a picco sul mare, il caratteristico vociare dei paesani. Era <strong>un</strong> messaggio tra le righe il suo, <strong>un</strong><br />

incitamento a rimanere e lottare insieme, an<strong>che</strong> se mai te lo avrebbe rinfacciato, mai ne sarebbe stata<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> colpa. Lui, a Diamante, era nato e aveva giurato eterna fedeltà: era <strong><strong>un</strong>a</strong> domanda dalla ovvia<br />

risposta. An<strong>che</strong> quando gli anni correvano a suon battuto, an<strong>che</strong> quando le estati si avvicendavano<br />

accorciandosi passo a passo, tra le sue smorfie e maledizioni. An<strong>che</strong> quando si rimaneva in pochi, e<br />

le giornate sembravano interminabili film giá visti, e quando si sentí pronto a partire per Bologna pieno<br />

di speranze per far presto ritorno a Diamante più contento di prima, come se decenni fossero passati<br />

ma finalmente l'emigrante adulto ritornava al grembo della terra natía, malgrado le pagine buie della<br />

gioventú. Ci ricorderemo di te , Cristian. Non penserai mica potremo mai smettere di farlo? Di te, e la<br />

tua genialitá nel saperti sempre arrangiare e fare in modo <strong>che</strong> nulla mancasse a chi realmente stimavi,<br />

ti viveva accanto o stesse peggio. Di te, e la tua innapagabile generositá e responsabilitá, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> fatto<br />

di te <strong>un</strong> uomo esemplare dentro e fuori, il cavalier cortese di tutti noi. Di te, la tua comicitá naturale,<br />

<strong>che</strong> <strong>un</strong>ita al carattere solare e attento ti faceva amato e benvoluto ov<strong>un</strong>que andassi. Di te, le tue insicurezze<br />

e paure, la tua testardaggine, i tuoi encomiabili ideali, la tua fede impenetrabile, tutti i nostri<br />

viaggi e le scampagnate, le nostre notti brave e quelle in spiaggia alla luce dei faló ("Iam oi Brú,<br />

s<strong><strong>un</strong>a</strong>ll di cchiú stu c. di tambur..."). Per il rispetto <strong>che</strong> mostravi verso ogni nostra decisione, per<br />

il mare di domande <strong>che</strong> ci affibbiavi aspettando la risposta <strong>che</strong> tu volevi, per il tuo chiedere perdono<br />

sempre ed in anticipo, per il tuo saperti rivedere negli sbagli senza pres<strong>un</strong>zione ma con modestia,<br />

per la tua dolce malizia velata d'ingenua innocenza. Per il tuo essere telegrafico, an<strong>che</strong> fin troppo,<br />

talvolta indecifrabile, talaltra <strong>un</strong> fiume in piena <strong>che</strong> ascoltavamo deliziosamente, soprattutto quando<br />

cercavi d'irritarti e tornare a rilassarti sdrammatizzando con la tua arte d'innato sarcasmo . Il vuoto<br />

é davvero enorme Ago (come ci dicevi sempre s<strong>che</strong>rzando? "Mamma-mia-comme-ssto!!!"). E<br />

se ancora qualc<strong>un</strong>o di noi non <strong>ha</strong> smesso di chiedersi perché ci <strong>ha</strong>i abbandonati, stiamo poco a poco<br />

asciugando le lacrime, e non importa se altre ne cadranno ancora, i nostri visi non saranno piú scavati<br />

dal pianto. Si illumineranno, stanne certo, grazie alla fierezza dell'averti avuto accanto. Gonfieremo il<br />

petto, e a testa alta testimonieremo di averti avuto fratello in mezzo ai fratelli, di essere entrato nelle<br />

nostre vite come tu solo sapevi fare, di avercele arricchito col calore del tuo cuore da gigante. Tu, <strong>che</strong><br />

ci <strong>ha</strong>i insegnato a barattare i nostri biasimi, le futili preoccupazioni e le ingorde pretese all'esistenza<br />

con l'umiltá, i sacrifici e la bontá gratuita e onnipresente. Ci <strong>un</strong>iamo al cordoglio di mamma Alfreda,<br />

di Nicola e Franco, di tutti i cari e coloro <strong>che</strong> dentro e fuori Diamante lo <strong>ha</strong>nno apprezzato. Non ci<br />

stan<strong>che</strong>remo mai di esservi vicini con il rispetto <strong>che</strong> vostro figlio, vostro fratello, il vostro compagno e<br />

concittadino <strong>ha</strong> sempre ostentato in ogni suo comportamento. A noi, i suoi amici afflitti, i suoi compagni<br />

di vita, non ci resta <strong>che</strong> guardare avanti e proiettarci verso il domani all'insegna dei valori <strong>che</strong> ci<br />

<strong>ha</strong> fatto capire contassero ancora. Un dovere, <strong>un</strong> piacere e <strong><strong>un</strong>a</strong> missione sará tenerlo vivo al nostro<br />

fianco nel ricordo del passato vissuto insieme, nella sofferenza del presente <strong>che</strong> ci strappa via il cuore,<br />

e nella fratellanza <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong> lasciati come ereditá da custodire nel futuro, a denti stretti. Se qualc<strong>un</strong>o<br />

crede o meno negli angeli o nelle anime buone, é questo il momento di guardarlo fisso nei suoi grandi<br />

occhi verdi, chiudere i nostri, dedicargli <strong>un</strong> grande sorriso cercando di abbracciarlo. Ci ricambierai<br />

di sicuro, Cristian, e aspetteremo giorno dopo giorno, anno dopo anno, il segno della tua presenza<br />

benefica. Conterai sempre quando saremo fermi ad <strong>un</strong> bivio e avremo bisogno del consiglio del nostro<br />

fratello <strong>che</strong> giá sa <strong>che</strong> strada percorrere.<br />

sei vivo dentro di noi, PiÚ vivo cHe Mai.<br />

i tuoi aMici vincenzo, JosÉ, francesco, lorenzo, Mirella,<br />

arMando, Giovanni, roBerto, davide, Giuliano, aldo, PasQuale e<br />

Molti, Molti altri.


n. 70 Giugno 2008 pag.7<br />

In <strong>un</strong> mio precedente articolo, apparso tempo fa su l'Olmo,<br />

dal titolo "An<strong>che</strong> nel Sinus Laos si parlò poi in latino", ho<br />

avuto modo di evidenziare la questione della lingua parlata<br />

nel Sinus intorno al I-II sec. d.C., segnalando in particolare<br />

l'importante circostanza del diffondersi prima e dello stabilizzarsi<br />

poi - sul nostro territorio - del latino, <strong>che</strong> mutò successivamente<br />

in volgare. E piuttosto interessante appare -<br />

proprio in relazione al dialetto da noi parlato, an<strong>che</strong> se con<br />

differenze e sfumature locali più o meno accentuate nei vari<br />

centri urbani e nelle contrade del Sinus - la questione della<br />

com<strong>un</strong>e radice linguistica da cui questo dialetto, attraverso<br />

la corruzione del latino, prese forza, totalizzando profondamente<br />

tutto l'idioma locale, dalla pron<strong>un</strong>cia al vocabolario,<br />

dalle regole grammaticali (mai scritte, ma di fatto sistematicamente<br />

impiegate) alle espressioni idiomati<strong>che</strong> tipi<strong>che</strong> del<br />

luogo, da <strong><strong>un</strong>a</strong> sorta di sintassi spontaneamente consolidatasi<br />

fino all'affermarsi di <strong><strong>un</strong>a</strong> regola - mai violata se non in<br />

qual<strong>che</strong> eccezione - <strong>che</strong> <strong>ha</strong> sempre voluto nella realtà <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

lingua parlata attraverso l'impiego del minor numero di sillabe<br />

possibili, forse per non stancarsi troppo, per risparmiare<br />

fiato (non è <strong><strong>un</strong>a</strong> battuta). Ma, per meglio comprendere tale<br />

interessante e sorprendente evoluzione, è opport<strong>un</strong>o fare<br />

qual<strong>che</strong> utile riflessione storica atta a farci capire in <strong>che</strong><br />

modo sia mutata nel Sinus la lingua latina durante quei<br />

pochi, ma determinanti, secoli <strong>che</strong> - fra i fasti degli albori<br />

imperiali, l'imprevisto irrompere ed affermarsi del<br />

Cristianesimo (nonostante le massacranti persecuzioni<br />

perpetrate contro di esso per quasi tre secoli), le inarrestabili<br />

trasformazioni culturali, le corruzioni della lingua e del<br />

costume, lo sp<strong>un</strong>tare successivo della variabile barbarica<br />

ed il declino finale - vanno più o meno dalla nascita alla<br />

caduta dell'impero romano. Particolarmente interessante<br />

appare in proposito il naturale formarsi, a partire dall'epoca<br />

augustea e fino a tutto il basso impero, di <strong><strong>un</strong>a</strong> sorta di vasta<br />

area "intermetropolitana" dell'Italia meridionale, la quale<br />

f<strong>un</strong>geva (a grande scala) da ponte territoriale particolarmente<br />

adatto all'organizzazione dei contatti e delle relazioni<br />

economi<strong>che</strong> e commerciali intessute all'epoca non solo<br />

internamente fra la vicinissima Roma e la Sicilia, quanto<br />

soprattutto esternamente fra Roma e le più lontane province<br />

orientali, fra cui in particolare tutta quell'area geografica<br />

grosso modo coincidente (se si trascurano, senza commettere<br />

grossi errori, le variazioni da essa subite nel corso di tre<br />

o quattro secoli) con i territori imperiali della Macedonia<br />

(l'attuale Albania, Sud dell'ex Iugoslavia e Centro-Nord della<br />

Grecia), della Ac<strong>ha</strong>ia (zona del Peloponneso), della Thracia<br />

(attuale Bulgaria), della Moesia (sita immediatamente a<br />

nord della Thracia) e - a partire dalla conquista di Traiano<br />

del 106 - an<strong>che</strong> della Dacia (l'odierna Romania). Parlo in<br />

sostanza di quel vasto territorio interregionale sito a sudsud/est<br />

di Roma <strong>che</strong> in periodo augusteo era grosso modo<br />

identificabile con l'insieme della Regio I (Latium e Campania),<br />

di parte della Regio IV (Sud del Samnium), della Regio II<br />

(Apulia ed antica Calabria) e della Regio III (Lucania e<br />

Bruttium). Era in realtà, questa, <strong><strong>un</strong>a</strong> vasta area interessata<br />

dallo stanziamento e movimento al suo interno di truppe<br />

militari e soprattutto da scambi commerciali (fra i suoi stessi<br />

centri urbani) legati fondamentalmente alla forte produzione<br />

autoctona di vino e di olio. Ma v'è di più, perché, proprio<br />

utilizzando questa area del territorio italico, si potevano<br />

agevolmente e rapidamente an<strong>che</strong> spostare truppe militari<br />

o scambiare merci verso e dalla Sicilia nonché verso e dalle<br />

province d'oriente. E proprio per raggi<strong>un</strong>gere queste lontane<br />

province (o tornare da esse) venivano infatti utilizzati o i<br />

trasporti via mare (con imbarchi di uomini e di merci da o<br />

verso i porti dell'Italia meridionale) oppure, in alternativa,<br />

quelli via terra (con l'attraversamento solo di <strong>un</strong> breve tratto<br />

di mare), utilizzando dapprima la Via Traiana, <strong>che</strong> da Capua<br />

si snodava fino alla costa adriatica dell'Apulia in prossimità<br />

della cittadina di Egnatia, e successivamente la cosiddetta<br />

"Via Egnatia", la quale, iniziante via mare a partire proprio<br />

da questa cittadina (da cui prendeva il nome), proseguiva<br />

successivamente (dopo l'attraversamento su navi del<br />

Canale d'Otranto) via terra per circa 1500 Km, tagliando da<br />

ovest ad est - a partire dalla costa macedone (attuale<br />

Albania) posta proprio di fronte ad Egnatia - l'<strong>intero</strong> territorio<br />

della Macedonia, per poi attraversare la Thracia fino a<br />

Bisanzio e quindi spingersi, più oltre, nella Moesia fino ai<br />

confini con la Dacia proprio in corrispondenza delle Boc<strong>che</strong><br />

del Danubio sul Ponto Eusino (odierno Mar Nero). Sicché,<br />

volendo evitare specialmente in periodi di cattivo tempo le<br />

pericolose e l<strong>un</strong>ghe rotte marittime, era possibile - seguendo<br />

questa strada - raggi<strong>un</strong>gere con relativa rapidità (pur se<br />

a velocità inferiore e con carichi piuttosto ridotti rispetto al<br />

trasporto marittimo) an<strong>che</strong> le suddette province d'oriente<br />

l'antico dialetto latino del sinus laos<br />

di Pietro Cirone<br />

non solo per scopi militari quanto an<strong>che</strong> per il mantenimento<br />

delle relazioni economi<strong>che</strong> e commerciali. La suddetta<br />

area del Sud-Italia era perciò <strong><strong>un</strong>a</strong> specie di immensa base<br />

territoriale e marittima per le relazioni <strong>che</strong> Roma manteneva<br />

da <strong><strong>un</strong>a</strong> parte con la Sicilia (la quale produceva abbondantemente<br />

frutta e zolfo) e dall'altra con le suddette province<br />

orientali, la cui economia era fondamentalmente basata<br />

sulla produzione di canapa, miele, noci, piombo e sale oltre<br />

<strong>che</strong> sugli allevamenti di bestiame e - cosa alquanto allettante<br />

sia per i coloni civili <strong>che</strong> per quelli militari - sullo sfruttamento<br />

delle ric<strong>che</strong> miniere d'oro della Transilvania nel territorio<br />

della Dacia. E tutto ciò nel nostro discorso andava<br />

detto perché, almeno fino alla crisi in cui finì per precipitare<br />

l'impero romano nella seconda metà del III secolo (crisi non<br />

solo politica, demografica e militare, quanto soprattutto<br />

economica), questo grande movimento di uomini e di cose<br />

(durato oltre due secoli) fra quelle regioni dell'Italia meridionale<br />

e le predette province d'oriente fu la causa prima della<br />

romanizzazione di tutti quei territori balcanici. Anzi di particolare<br />

interesse, per quel <strong>che</strong> diremo, è proprio il suddetto<br />

territorio della Dacia, il quale si estendeva quasi tutto a nord<br />

di quel confine naturale <strong>che</strong> i Romani identificavano propriamente<br />

col "Danaos fluvius", ovvero col "fiume dei Greci" [da<br />

cui derivò il nome corrotto e contratto di Dan(aos)-(flu)vius,<br />

diventato quindi Danuvius o an<strong>che</strong> Danubius], a sud del<br />

quale essi facevano iniziare i territori di marcata influenza<br />

greca, cioè gli attuali Balcani. Grosso modo la parte di<br />

Danubio interessata era quella compresa fra le ultime propaggini<br />

delle Alpi Transilvane (cioè i Carpazi Meridionali, siti<br />

<strong>un</strong> po' più a nord delle strette gole montane delle "Porte di<br />

ferro") e le attuali "Boc<strong>che</strong>" di foce site sul Mar Nero, di<br />

fronte alla Crimea. Così, in quell'enorme andirivieni per<br />

mare e per terra, il suddetto territorio della Dacia (il quale in<br />

parte si affacciava a sud sul Ponto Eusino e in gran parte<br />

della sua estensione era invece delimitato proprio dal tratto<br />

finale del Danubio) fu oggetto di particolare interesse (per i<br />

motivi sopra accennati) da parte di tantissimi coloni romani<br />

provenienti, oltre <strong>che</strong> dall'Italia meridionale, an<strong>che</strong> da tanti<br />

altri territori dell'impero. E furono proprio essi <strong>che</strong> - dopo la<br />

conquista della Dacia da parte di Traiano - diffusero lì per<br />

oltre duecento anni le loro abitudini, la loro lingua, i loro<br />

costumi, la loro cultura, innescando di fatto la nascita e lo<br />

sviluppo della civiltà "romena", così come la stessa lingua di<br />

Romania ben evidenzia ancora oggi con i suoi molteplici<br />

connotati di chiara origine latina. E, rimanendo proprio sulla<br />

questione della lingua, particolarmente interessante si rivela<br />

poi, per quel <strong>che</strong> direttamente ci riguarda, la presenza nell'attuale<br />

idioma romeno di <strong><strong>un</strong>a</strong> gran quantità di vocaboli e di<br />

espressioni <strong>che</strong> ricalcano in modo sorprendente la "lingua"<br />

<strong>che</strong>, pur attraverso le tante sfumature e diversità dei dialetti<br />

locali, costituisce di fatto l'idioma tipico dell'Italia meridionale<br />

di oggi. E' facile poi an<strong>che</strong> notare come questo confronto,<br />

specialmente per pron<strong>un</strong>cia ed espressioni idiomati<strong>che</strong>,<br />

diventi particolarmente interessante se si va a restringere<br />

l'osservazione addirittura al dialetto attualmente parlato<br />

nella Calabria settentrionale tirrenica. Tenendo presente<br />

contemporaneamente i fatti storici sopra ricordati ed il fatto<br />

<strong>che</strong> le due aree - la Romania da <strong><strong>un</strong>a</strong> parte e la Calabria<br />

dall'altra - non <strong>ha</strong>nno conosciuto in diciassette secoli corruzioni<br />

linguisti<strong>che</strong> fra loro correlate, ne deriva anzi - come<br />

vedremo - <strong>che</strong> la forte somiglianza dei rispettivi idiomi riveste<br />

<strong>un</strong> interessantissimo significato storico/linguistico. V'è<br />

intanto da osservare <strong>che</strong> entrambe le suddette aree territoriali<br />

<strong>ha</strong>nno subìto la loro profonda romanizzazione più o<br />

meno nello stesso periodo storico (I-III sec.) e <strong>che</strong>, guarda<br />

caso, entrambe <strong>ha</strong>nno poi maturato trasformazioni linguisti<strong>che</strong><br />

- rispetto alla lingua latina parlata dai coloni romani - in<br />

modo piuttosto autonomo rispetto al territorio limitrofo, trovandosi<br />

entrambe in <strong><strong>un</strong>a</strong> particolare posizione geografica<br />

piuttosto "protetta" rispetto alle possibili influenze linguisti<strong>che</strong><br />

delle aree circostanti. Insomma è come se i suddetti<br />

due territori si fossero comportati - per così dire - come <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

specie di "frigoriferi linguistici" rispetto all'idioma latino <strong>che</strong><br />

in essi correntemente si parlava in quel periodo, conservandone<br />

nel tempo vocaboli, espressioni, locuzioni e pron<strong>un</strong>cia.<br />

Ed è proprio grazie a queste profonde inalterate analogie<br />

linguisti<strong>che</strong> <strong>che</strong> è oggi possibile abbozzare grosso modo<br />

<strong>un</strong> quadro sufficientemente indicativo di quel com<strong>un</strong>e idioma<br />

latino (diverso dal latino classico) parlato <strong><strong>un</strong>a</strong> ventina di<br />

secoli addietro in quelle due terre. Scendendo infatti nei<br />

dettagli, si scoprono in proposito sorprendenti somiglianze<br />

- di chiara radice latina - fra l'attuale lingua romena ed il<br />

dialetto parlato oggi nei territori dell'antico Sinus Laos. Ad<br />

esempio si scopre <strong>che</strong> chi "si ammoglia" - e <strong>che</strong> da noi<br />

notoriamente "s' 'nsura" - an<strong>che</strong> in Romania (incredibile<br />

a dirsi) "se insura", derivando, entrambi le voci verbali, dal<br />

latino "se in soror", cioè "(andar)sene verso <strong><strong>un</strong>a</strong> donna", dal<br />

momento <strong>che</strong> nel latino parlato nei primi secoli dell'era cristiana<br />

"soror" significava, oltre <strong>che</strong> "sorella", più in generale<br />

"donna, amica". E proprio così si diceva nella lingua parlata<br />

nel meridione d'Italia duemila anni fa, nonostante <strong>che</strong> a<br />

Roma - nella lingua latina classica - si usassero notoriamente<br />

tutt'altre espressioni (<strong>che</strong> non è qui il caso ricordare).<br />

Oppure, ancora, il vocabolo "monco" (non solo nel senso di<br />

mancante di <strong>un</strong> arto quanto an<strong>che</strong> e soprattutto nel senso<br />

di storpio o di salute malfermo) si dice sia in Romania <strong>che</strong><br />

da noi - e con uguale stretta pron<strong>un</strong>cia - "ci<strong>un</strong>g" (!), derivante<br />

a sua volta dall'originario vocabolo latino "tr<strong>un</strong>cus"<br />

(monco) poi trasformatosi foneticamente (app<strong>un</strong>to in<br />

"ci<strong>un</strong>g") per rotacismo inverso di "tru" in "ciu" e caduta della<br />

desinenza finale "us" (quest'ultima circostanza linguistica in<br />

ossequio alla predetta ferrea regola dialettale di drastica<br />

riduzione del numero di sillabe). E così lo storpio (o l'acciaccato),<br />

<strong>che</strong> in latino veniva detto "corpore deformatus",<br />

"mebris captus","mancus", "mutilus" ed an<strong>che</strong> "debilis", nel<br />

nostro dialetto di venti secoli fa si diceva brevemente<br />

"ci<strong>un</strong>g". Fra i tantissimi esempi adducibili alquanto interessante<br />

mi sembra poi l'altra sovrapposizione linguistica, fra i<br />

due idiomi, <strong>che</strong>, esprimendo l'azione del "camminare, passeggiare",<br />

in romeno fa "pasì" e nel nostro dialetto "passià",<br />

entrami derivanti (per contrazione) dall'espressione dialettale<br />

latina "passu ire" ("andare a piedi"). Altro <strong>che</strong> gli asettici<br />

verbi "ire" e "deambulare" allora usati a Roma! Curioso ed<br />

interessante è poi il verbo romeno "muia" (inzuppare,<br />

ammollare) cui corrisponde sorprendentemente nel dialetto<br />

parlato nelle zone interne della Calabria settentrionale il<br />

verbo "mujjhia" (bagnare), entrambi derivanti dal latino<br />

"mugilis" (usato col significato traslato di "bagnato, ammollato"<br />

nel latino parlato di allora per evidente associazione<br />

col significato proprio di "muggine, pesce"). E <strong>che</strong> dire poi<br />

del nostro tipico piatto locale della "pasta e fagioli" (in dialetto<br />

"past e fasul") <strong>che</strong> an<strong>che</strong> in Romania fa (perfino nelle<br />

sfumature di pron<strong>un</strong>cia) ugualmente "pàsta fasole" (dal<br />

latino "pastus" e "p<strong>ha</strong>selus"). Per restare poi proprio alle<br />

sfumature di pron<strong>un</strong>cia, interessante è - ad esempio - la<br />

perfetta identità linguistica del vocabolo "sapone" <strong>che</strong>, in<br />

derivazione dal latino "sapo, saponis", fa in entrambe i<br />

due idiomi "sapùn" (con la u molto stretta). E parimenti<br />

interessante si presenta il caso del verbo romeno "aranjà"<br />

(sistemare, addobbare, aggiustare) pienamente corrispondente<br />

- per composizione ortografica, pron<strong>un</strong>cia e significato<br />

- al nostro "arranjà", entrambi derivanti dal latino "ad<br />

agere" (adattare, disporre, ordinare). Piuttosto simpatica mi<br />

sembra poi la circostanza <strong>che</strong> la sorte, la fort<strong><strong>un</strong>a</strong>, si indichino<br />

notoriamente nel nostro più vero dialetto con l'espressione<br />

(quasi idiomatica) "a sciorta", alquanto simile a<br />

quella romena ("soarta"), entrambi derivanti dal latino<br />

"sors" (sorte, destino). Ancora, la nostra famosa espressione<br />

dialettale di rimanere "all'urma", indicante la circostanza<br />

di restare fuori da <strong><strong>un</strong>a</strong> certa situazione, trova piena<br />

corrispondenza linguistica nel vocabolo romeno "urma" <strong>che</strong><br />

significa "avanzo", "alla fine", entrambi derivanti dall'antica<br />

espressione latina "in umbra" (<strong>che</strong> significando propriamente<br />

"in solitudine", "in disparte", ben rendeva per<br />

traslazione an<strong>che</strong> quel significato). Per la verità le tracce di<br />

quell'antico dialetto latino parlato intorno al I-III secolo nell'Italia<br />

meridionale (e quindi dai coloni romani <strong>che</strong> per circa<br />

duecentocinquanta anni frequentarono la Dacia) sono<br />

parecchie, sia nell'attuale dialetto del Sinus sia nell'odierna<br />

terra di Romania. Tantissimi sarebbero ancora gli esempi :<br />

alc<strong>un</strong>i val la pena di citarli ancora. Si pensi, ad esempio, al<br />

verbo "uscire" <strong>che</strong> qui da noi fa notoriamente "jesc' " ed<br />

in lingua romena "jesi", pron<strong>un</strong>ciati entrambi nella terminazione<br />

finale con lo stesso suono fonetico di "sci" italiano ed<br />

entrambi derivanti dal latino "exeo", con pron<strong>un</strong>cia "ecseo"<br />

poi corrottasi prima in "jecseo" e poi in "jesc' ". Oppure la<br />

preposizione semplice "con" <strong>che</strong> in tutti e due i suddetti<br />

idiomi fa "cu", entrambi derivante dal latino "cum" contrattosi<br />

in quel com<strong>un</strong>e idioma del I-III secolo in "cu" per la<br />

caduta della "m" finale. O invece l'avverbio "come" il quale,<br />

sia nel nostro dialetto <strong>che</strong> in lingua romena, fa "cum' ", in<br />

evidente derivazione contratta dal latino "quomodo", trasformatosi<br />

per via fonetica in "qu(o)m(odo)", cioè "qum"<br />

pron<strong>un</strong>ciato con la "u" l<strong>un</strong>ga e la labiale "m" appena accennata.<br />

Interessante mi sembra poi la trasformazione, in<br />

entrambi gli idiomi, della preposizione latina "supra" (sopra)<br />

<strong>che</strong> in Romeno fa "asupra" e nel nostro dialetto "assupra".<br />

Ancora il vocabolo "rovina" <strong>che</strong> in entrambi gli idiomi fa,<br />

perfettamente alla latina, "ruina". Oppure "fratello" <strong>che</strong> da<br />

noi fa "frat' ed in Romania "frate", entrambi derivanti - per<br />

contrazione - dal latino "frater". Interessante è poi la singolare<br />

vicenda glottologica del vocabolo italiano "baffi, <strong>che</strong> qui<br />

da noi fa in dialetto "mustazz' " ed in Romania "mustati" (con<br />

la sillaba finale "ti" pron<strong>un</strong>ciata "zi" !). Infatti i baffi, mentre<br />

nel latino di Roma venivano genericamente detti "pili", nel<br />

meridione d'Italia venivano invece specificamente detti<br />

"mustacei" (<strong>che</strong> significava propriamente "mastacciuoli" od<br />

an<strong>che</strong> "cosa da poco", "cosa inutile, frivola"). Ed infatti nel<br />

mondo greco/romano la moda di portare i baffi non era<br />

molto diffusa ed apprezzata (perché considerata frivola),<br />

perfino fra la maggior parte di coloro <strong>che</strong> portavano la<br />

barba, come si evince dalla ritrattistica antica. Sorprendente<br />

è poi l'altra espressione idiomatica "mai l<strong>un</strong>g", identica nel<br />

nostro dialetto e nella lingua romena, indicante <strong>un</strong> uomo di<br />

maggiore statura (rispetto alla<br />

ordinaria normalità), derivante<br />

dall'impiego congi<strong>un</strong>to delle<br />

parole latine "maius" ("di più")<br />

e "longus" ("l<strong>un</strong>go"). Cosa,<br />

questa, davvero singolare se si<br />

considera <strong>che</strong> in latino l'uomo<br />

di alta statura si diceva "procerus"<br />

o "magna statura" e quello<br />

di statura enorme "ingentis<br />

staturae homo". Un modo<br />

di parlare quindi, quello di duemila<br />

anni fa (e di oggi) sia nel Sinus <strong>che</strong> in Romania, saldamente<br />

fondato sulla lingua latina, ma da essa distinto.<br />

Ritengo perciò <strong>che</strong>, di fronte ad <strong><strong>un</strong>a</strong> tal convergenza linguistica<br />

fra due idiomi - i quali, per i motivi sopra evidenziati,<br />

sono stati molto probabilmente entrambi protetti (seppur fra<br />

le inevitabili trasformazioni interne) da significative corruzioni<br />

linguisti<strong>che</strong> rispetto a quello stesso dialetto latino originariamente<br />

parlato in entrambi i rispettivi territori di pertinenza<br />

-, sia legittimo e ragionevole pensare <strong>che</strong> nel nostro Sinus,<br />

così come nell'antico territorio romeno della Dacia, si parlasse<br />

allora <strong><strong>un</strong>a</strong> stessa lingua (piuttosto diversa da quella<br />

parlata nell'antica Roma) di cui sono rimasti molteplici echi<br />

nelle lingue oggi parlate nei suddetti due territori. A tal proposito<br />

alquanto sintomatica è an<strong>che</strong> la vicenda linguistica<br />

del vocabolo "lucertola" <strong>che</strong>, mentre in Roma si diceva<br />

"lacerta", "lacertus" od an<strong>che</strong> "certus", nel nostro<br />

dialetto di allora doveva invece dirsi all'incirca "suprimula"<br />

(da "supra rimula", <strong>che</strong> significa "sopra la fessura"), per<br />

associazione all'abitudine delle lucertole di circolare in vicinanza<br />

ed all'interno delle fessure liti<strong>che</strong> e murarie. Da cui<br />

sono poi derivati parallelamente il nostro "suriglia"<br />

("su(p)ri(mu)la") ed il romeno "sopirla" (pron<strong>un</strong>cia : "sciopirla").<br />

Resta perciò a noi l'imprtante compito di salvare e tramandare<br />

il nostro idioma locale, non solo perché vivo<br />

retaggio di quell'antico dialetto, quanto an<strong>che</strong> perché - intriso<br />

com'è qua e là an<strong>che</strong> di tante meravigliose influenze<br />

gre<strong>che</strong> costituisce <strong><strong>un</strong>a</strong> rara preziosità linguistica. Ringrazio<br />

la signora Corina Perianu di Galati per la collaborazione<br />

offertami nelle ricer<strong>che</strong> sulla<br />

lingua romena.<br />

nelle foto reperti ar<strong>che</strong>ologici di laos in<br />

santa Maria del cedro. foto di Marcello oliani


pag. 8 l’olmo n. 70 Giugno 2008<br />

ancora <strong>un</strong> intervento dell’associazione cerillae per la tutela<br />

dei beni ar<strong>che</strong>ologici di cirella<br />

Diamante, 21.05.2008-<br />

Egr. Sig. Sindaco- Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

Egr. Ass. alla Cultura Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

Egr. Ass. LL.PP. Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

Egr. Dir. Resp. U.T. Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

Egr. Dir. Resp. Soprintendenza Ar<strong>che</strong>ologica della<br />

Calabria - Ufficio di Scalea<br />

Oggetto: Richiesta formale<br />

di incontro per chiarimenti sulla situazione<br />

dei beni storico-ar<strong>che</strong>ologici della frazione Cirella<br />

Il sottoscritto Errico Francesco, nato a Belvedere<br />

M.mo (CS) il 16.09.1963 e residente in Cirella di<br />

Diamante (CS) via A. Diaz n. 88, in qualità di legale<br />

rappresentante dell' Associazione Culturale Cerillae<br />

(onlus) e in riferimento a quanto indicato in oggetto,<br />

P r e M e s s o<br />

"<strong>che</strong> in data 04.12.2007 nell'ufficio del Sindaco si è<br />

avuto <strong>un</strong> incontro tra i rappresentanti del Consiglio<br />

Direttivo della Ns. associazione, gli Assessori Sollazzo,<br />

Benvenuto e Maulicino e i Consiglieri Riente e Casella,<br />

a cui è seguito <strong>un</strong> dettagliato com<strong>un</strong>icato stampa<br />

riportato da tutte le testate giornalisti<strong>che</strong> locali;<br />

"<strong>che</strong> in data 18.12.2007 presso l'Ufficio Tecnico di<br />

questo Com<strong>un</strong>e si è avuto <strong>un</strong> incontro tra il sottoscritto,<br />

il Dirigente De Maria e tre rappresentanti della<br />

Soprintendenza Ar<strong>che</strong>ologica della Calabria, nel corso<br />

del quale è stato fatto il p<strong>un</strong>to della situazione in merito<br />

ai beni ar<strong>che</strong>ologici presenti nel territorio di Cirella;<br />

"<strong>che</strong> in data 16.05.08 presso la sede della<br />

Soprintendenza Ar<strong>che</strong>ologica di Scalea si è avuto <strong>un</strong><br />

incontro tra il sottoscritto ed il Dirigente Responsabile<br />

dott. Aversa, dal quale è emersa la necessità<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> ri<strong>un</strong>ione chiarificatrice tra le istituzioni interessate<br />

e l'Associazione Culturale Cerillae (onlus);<br />

c H i e d e<br />

formalmente <strong>un</strong> incontro con le Ill.me SS.VV., secondo<br />

le modalità e i tempi a Loro più congeniali, al fine di<br />

avere chiarimenti sulla risoluzione delle problemati<strong>che</strong><br />

già discusse nelle ri<strong>un</strong>ioni indicate in premessa, ovvero:<br />

1. ProBleMa Mausoleo roMano in<br />

riferimento alla nostra sollecitazione del 25.06.07 indi-<br />

cHi ci aMMinistra<br />

ernesto MaGorno- sindaco<br />

sollazzo Gaetano: vicesindaco -Igiene e sanità<br />

Benvenuto Pierluigi: Lavori pubblici, Viabilità, Traffico, Progetto<br />

Strategico "Golfo Amico".<br />

Maiolino franco: Turismo e Spettacolo.<br />

Maulicino Battista : Pubblica Istruzione, Cultura, Politi<strong>che</strong> sociali,<br />

Politi<strong>che</strong> Territoriali.<br />

trifilio Mi<strong>che</strong>le: Contabile finanziaria, Contenzioso.<br />

suriano francesco: Polizia M<strong>un</strong>icipale, Personale, Relazioni<br />

con Pubblico.<br />

angelo sticozzi : Presidente del Consiglio<br />

consiGlieri con deleGa:<br />

Pino Perrone: Ambiente, Porto, Agric.,caccia e pesca<br />

Mariano casella:Pol.giovanili, Sport, politi<strong>che</strong> lavoro<br />

Bernardo riente: Demanio<br />

Giuseppe casella:Politica delle zone rurali<br />

staff del sindaco: Avv. Adolfo Santoro ( capo staff),<br />

dott.Giuseppe Gallelli, prof.Luigi Fabiani<br />

le oPPosizioni<br />

risveGlio: Fabio Cavalcanti, Francesco Liserre<br />

insieMe Per rinascere: Paolo De L<strong><strong>un</strong>a</strong>, Giuseppe<br />

Savarese<br />

Paese aMico: Giuseppe Pascale.<br />

rizzata alla Soprintendenza Ar<strong>che</strong>ologica<br />

della Calabria avente per oggetto la<br />

richiesta di chiarimenti normativi circa<br />

la chiusura al pubblico del mausoleo,<br />

in riferimento alla risposta fornita dalla<br />

stessa Soprintendenza in data 05.07.07<br />

circa il quesito posto in essere dalla Ns.<br />

associazione, in riferimento agli incontri<br />

successivamente avuti con i rappresentanti<br />

dell'Amm.ne Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Diamante,<br />

dell'Ufficio Tecnico e della Soprintendenza<br />

Ar<strong>che</strong>ologica della Calabria, si chiedono<br />

chiarimenti e delucidazioni sulla procedura<br />

di esproprio riguardante l'intera area del<br />

Mausoleo Romano di Cirella <strong>che</strong> l'Amm.ne<br />

Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le si era impegnata a porre in atto in<br />

tempi brevi;<br />

2. ProBleMa scavi sul ProMontorio<br />

in riferimento agli incontri avuti con i rappresentanti<br />

dell'Amm.ne Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Diamante, dell'Ufficio Tecnico<br />

e della Soprintendenza Ar<strong>che</strong>ologica della Calabria,<br />

si chiedono chiarimenti e delucidazioni<br />

sulla campagna scavi <strong>che</strong> si sarebbe dovuta<br />

avviare nell'area del promontorio di Cirella;<br />

3. salvaGuardia ruderi e Monastero<br />

dei MiniMi<br />

in riferimento agli incontri avuti con i rappresentanti<br />

dell'Amm.ne Com<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Diamante e dell'Ufficio<br />

Tecnico, si chiede: a) se siano stati presentati e/o<br />

riformulati alla Regione Calabria progetti riguardanti<br />

la ristrutturazione e messa in sicurezza dei Ruderi; b)<br />

quando si darà inizio ai lavori di copertura della Chiesa<br />

di S. Maria delle Grazie annessa al Monastero dei<br />

Minimi;<br />

4. rePeriMento locali Per istituzione<br />

di <strong>un</strong> Museo arcHeoloGico<br />

in riferimento all'incontro tenuto il 16.05.08 con<br />

il Dirigente Responsabile della Soprintendenza<br />

Ar<strong>che</strong>ologica di Scalea dott. Aversa,<br />

si chiede se sussistano le condizioni logisti<strong>che</strong> per poter<br />

ubicare a Cirella la sede di <strong>un</strong> museo di storia locale, nonché<br />

la sede di <strong>un</strong> Ufficio Staccato della Soprintendenza<br />

Ar<strong>che</strong>ologica della Calabria. Confidando in <strong>un</strong> positivo<br />

riscontro, si coglie l'occasione per porgere i più<br />

cordiali saluti.<br />

il Presidente francesco errico<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Vincenzo Br<strong>un</strong>o, Gli amici di Cristian, Alessia Cinti, Piero Cirone,<br />

Ciro R. Cosenza, Maria Rosaria De Maria, Franco Errico, Pasquale<br />

Filippelli ,Giuseppe Gallelli,Pietro Perrone<br />

tutte le collaborazioni sono gratuite.<br />

l’olMo<br />

I cittadini possono scrivere e le lettere verranno<br />

pubblicate solo se firmate. Scrivere a<br />

: Redazione dell’Olmo c/o<br />

Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

e.mail:cirillofra@tiscali.it<br />

Stampa: - Tipografia Lapico<br />

tel. 0985 42154 Santa Maria del Cedro<br />

l’impaginazione grafica è di<br />

francesco cirillo<br />

l’olmo viene distribuito gratuitamente<br />

nelle edicole, nei Bar e agli sportelli degli<br />

Uffici Com<strong><strong>un</strong>a</strong>li.<br />

Testi e foto inviate non vengono restituite.<br />

Questo numero è stato chiuso in tipografia<br />

il 29 Maggio - 2008<br />

1°numero agosto 2002 - anno 6- n°70<br />

autorizzazione n°94 del 22-02-2002<br />

trib<strong><strong>un</strong>a</strong>le di Paola<br />

15 Giugno 2008 Diamante T<strong>un</strong>ing Day<br />

Diamante (CS)<br />

Al via alla Prima Edizione T<strong>un</strong>ing Day Diamante,<strong>che</strong> avrà luogo presso il par<strong>che</strong>ggio<br />

discesa Parco corvino - -diamante (cosenza)<br />

la Manifestazione aprirà i battenti alle ore 8:00 e si articolerà<br />

tra le gare di:<br />

Soft T<strong>un</strong>ing - Medium T<strong>un</strong>ing - Hard T<strong>un</strong>ing - Unlimited Estetica - Miglior Interno - Miglior Rombo - Miglior Illuminazione<br />

(Interna/Esterna) - TAPPA Nazionale BASS WARS 1X<br />

Premi Speciali:<br />

Club Proveniente da più lontano - Auto proveniente da più lontano -Club accorso in Maggior numero<br />

Miglior Verniciatura- Miglior Vano Motore - Miglior Vano Baule -Lady T<strong>un</strong>ing<br />

Miglior Cerchio in Lega - Auto Più Bassa - E Altri Ancora…<br />

Programma Manifestazione<br />

Ore 8 inizio manifestazione e iscrizioni gare<br />

Ore 12:30 Prime Valutazioni Soft/Medium/Hard T<strong>un</strong>ing-Unlimited-Estetica<br />

Ore 13:30 (Chiusura Iscrizioni) Pausa Pranzo<br />

Ore 15:00 Inizio valutazioni gara miglior rombo,miglior interno,SPL,Miglior Illum.<br />

Ore19:00/20:00 premiazioni gare e ringraziamenti<br />

Ore 24:00 chiusura Manifestazione<br />

Per Info 340 5726122 Pietro---3480779129 Claudio<br />

Email ECI_Fuori@Hotmail.com ---ClaudioCandia@hotmail.it---ThePearl@hotmail.it<br />

Per Aggiornamenti visita www.thepearl.it oppure www.GenteDelSud.it (Sezione Motori)<br />

ora la Pulizia del Paese e dell'aMBiente diPendono ancHe da te !<br />

Caro cittadino, Come ti è noto è iniziata la raccolta differenziata. E' necessario <strong>che</strong> la raccolta f<strong>un</strong>zioni . Da<br />

essa dipende la nostra pulizia ed an<strong>che</strong> <strong>un</strong> nuovo modo di rapportarsi con l'ambiente, fattivo e culturalmente<br />

avanzato. Nei pressi della tua abitazione troverai tre contenitori di diversi colori. E' qui <strong>che</strong> dovrai portare i tuoi<br />

rifiuti dividendoli secondo precise caratteristi<strong>che</strong>.<br />

Nel contenitore Bianco dovrai conferire tutto ciò <strong>che</strong> riguarda la carta ( giornali, riviste,libri,quaderni,vol<br />

antini pubblicitari, block notes,imballaggi di detersivi,scatole di biscotti,scatole di pasta,buste della farina e dello<br />

zuc<strong>che</strong>ro, piccoli cartoni piegati). Questi rifiuti dovrai conferirli il Giovedi'.<br />

Nel contenitore Giallo metterai i rifiuti provenienti dallo scarto dei cibi. Ti è stato consegnato <strong>un</strong> piccolo<br />

contenitore <strong>che</strong> userai per questi scarti <strong>che</strong> inserirai nei sac<strong>che</strong>tti bianchi biodegradabili. Questi rifiuti dovrai<br />

conferirli il<br />

l<strong>un</strong>edi', il Giovedi' e il saBato.<br />

Nel contenitore verde scuro conferirai il multimateriale. Metterai nelle sac<strong>che</strong> azzurre tutti i tipi di contenitore<br />

in vetro, le lattine, le scatolette, le bombolette spray, i tubetti per alimenti, le bottiglie in plastica,le vas<strong>che</strong>tte in<br />

polistirolo,il cellop<strong>ha</strong>n, le retine per le verdure e le patate. Dovrai conferire questi rifiuti Martedi e venerdi'.<br />

il materiale <strong>che</strong> non rientra in queste categorie dovrai conferirlo nella normale rsu.<br />

GLI inGoMBranti dovranno essere posti vicino ai cassonetti RSU<br />

Martedi' e venerdi'.<br />

i Medicinali scaduti dovrai conferirli nell'apposito raccoglitore davanti le farmacie. Altre notizie le<br />

troverai sull'opuscolo distribuito dall'Alto Tirreno Cosentino.<br />

Giuseppe Perrone - consigliere con delega all'ambiente<br />

responsabile raccolta differenziata<br />

Com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

Centralino 0985 81398-81642-877512-877508<br />

Stanza Sindaco - 0985 81289 - FAX : 0985 81021<br />

Redazione L’OLMO - via P. Mancini- 87023 Diamante<br />

NUMERI UTILI<br />

Caserma dei Carabinieri tel. 0985 81117<br />

Capitaneria di Porto tel. 0985 876075<br />

Guardia Medica tel. 0985 81000<br />

Poste Italiane Ufficio Diamante tel. 0985 81070<br />

Poste Italiane Ufficio Cirella tel.0985 86064<br />

Poliambulatorio ASL 1 Diamante tel. 0985 876722<br />

Vigili Urbani Diamante tel. 0985 81035<br />

Consultorio Familiare Diamante tel. 0985 876389<br />

SERT - Servizio Tossicodipendenze tel. 0985 91449<br />

OSPEDALE PRAIA A MARE tel. 0985 7041<br />

OSPEDALE CETRARO tel. 0982 977216<br />

Commissione Invalidi Civili tel. 0985 81030<br />

AIAS Diamante tel.0985 81638<br />

Centro Fisiokinesi Cirella - tel. 0985 86043<br />

MISERICORDIA - sez. Diamante tel.0985 877857<br />

servizio ore 08/20 cell.3284261073<br />

Ass.Culturale Cerillae tel. 0985 86361<br />

Accademia Italiana del Peperoncino tel. 0985 81130<br />

TELEDIAMANTE CANALE 21-65 tel.0985 876078

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!