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una perdita che ha colpito un intero paese a pag.2 ,3 e 6 i ricordi ...

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pag. 4 l’olmo n. 70 Giugno 2008 n. 70 Giugno 2008 l’Olmo pag. 5<br />

tr a c a l c i o , s c u o l a e a m a r c o r d<br />

l a s c o M M e s s a c o n l ' o n o r e v o l e<br />

d i C i r o R . C o s e n z a<br />

Voglio dedicare questo articolo a quei nostri ragazzi, <strong>che</strong> frequentano le prime<br />

classi delle superiori, e dir loro <strong>che</strong> ci si può divertire, an<strong>che</strong> a scuola e senza<br />

far danni e senza delinquere. Nell'anno scolastico 1953-54, frequentavo la quinta<br />

ginnasiale, quando arrivò nella mia classe, <strong>un</strong> nuovo compagno, il quale venne a<br />

sedersi, accanto a me, nello stesso banco, <strong>un</strong>o di quegli enormi banchi di legno<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> volta, pesantissimi e lugubri come dei catafalchi. Erano neri, infatti, perché<br />

dovevano coprire le eventuali macchie d'inchiostro. Veniva da San Demetrio<br />

Corone, dove viveva, era <strong>un</strong> ragazzino esile, <strong>un</strong> faccino pulito <strong>che</strong>, quando parlava,<br />

e noi lo canzonavamo <strong>un</strong> po' per questo, tradiva le sue origini arbresch. Aveva zii<br />

a Cetraro, ma il padre, don Turillo, pensò bene di metterlo in collegio dai Padri<br />

Pallottino, per evitare ogni distrazione. Io mi domando e dico <strong>che</strong> distrazioni ci<br />

potevano essere, allora, a Cetraro. Io con Cesarino legai subito, con <strong>un</strong> compagno<br />

di banco si lega sempre. Quel ragazzo di allora, cari lettori, altro non è se non<br />

cesare Marini, per ben tre legislature senatore della Repubblica per il partito<br />

socialista, ed oggi, eletto nelle ultimissime consultazioni, è andato alla Camera<br />

dei Deputati, a rappresentare la Calabria con i democratici di Veltroni. Auguri!<br />

Tornando alla vicenda, maturata nelle polverose aule del vecchio Ginnasio, dirò<br />

subito <strong>che</strong> le nostre diatribe riguardavano, ovviamente, il campionato di calcio. Io<br />

da sempre juventino e lui, guarda caso, interista, ma interista sfegatato. Tanto <strong>che</strong><br />

aveva fatto comprare, dal padre, <strong><strong>un</strong>a</strong> muta di maglie per la squadra del suo <strong>paese</strong>,<br />

la Sandemetrese, nerazzurre ed era riuscito a farle comprare, dello stesso colore,<br />

an<strong>che</strong> per la squadra dell'Istituto "silvio lopiano" dei PP. Pallottini. Quell'anno<br />

per la vittoria finale sembrava <strong><strong>un</strong>a</strong> corsa a due proprio fra l'Inter, <strong>che</strong> aveva vinto lo<br />

scudetto nella stagione precedente, e la mia Juventus. A far da terzo incomodo la<br />

Fiorentina, <strong>che</strong> stava preparando lo squadrone <strong>che</strong>, di lì a qual<strong>che</strong> anno, avrebbe<br />

dato ben nove titolari alla Nazionale. Parlo della coppia dei terzini Magnini e Cervato,<br />

di Virgili, detto "Pecos Bill", di Montuori e di <strong>un</strong> certo Julinho, artista brasilero della<br />

pelota. Però a campionato in corso, nel girone di ritorno, la Juve aveva ingaggiato<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> mezzala sudamericana, certo Eduardo Ricagni, detto "ce", proveniente dall'Huracan<br />

di Buenos Aires. Costui in verità sembrava più <strong>un</strong> personaggio di <strong><strong>un</strong>a</strong> commedia<br />

cinematografica <strong>che</strong> <strong>un</strong> giocatore di calcio: bassino, calvo, con <strong>un</strong> po' di pancetta,<br />

segnava tuttavia con estrema facilità. Giocava poco per la squadra, tanto da mandare<br />

in bestia i senatori, in primo piano capitan Boniperti <strong>che</strong>, a fine anno pretese la sua<br />

cessione, ma, segnava, ripeto, quasi a ogni partita. Si diceva <strong>che</strong> la Juventus partisse<br />

con <strong>un</strong> goal di vantaggio. Forte di questo acquisto, avvicinandosi lo scontro al vertice,<br />

<strong>che</strong> avrebbe deciso la corsa allo scudetto, provocai Cesarino: "Senti facciamo <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

scommessa, se domenica vince la mia squadra tu sfili per tutto l'intervallo, attorno<br />

la scuola, con <strong>un</strong> cartello con sopra scritto W la Juventus, se perde, sarò io<br />

a farlo con <strong>un</strong> cartello con la scritta W l'inter!""Ci sto!" Rispose Cesare. Una<br />

stretta di mano suggellò il patto. Garanti i compagni vicini di banco, Alvaro Cristiani,<br />

oggi dermatologo in quel di Scalea, Geppino Lanza, an<strong>che</strong> lui medico nella Capitale,<br />

e Vittorio Eynard, <strong>che</strong> poi farà il preside nella Scuola Media a Cetraro. Sennonché,<br />

malauguratamente per me, quella domenica, 4 aprile 1954, i bianconeri incapparono<br />

in <strong><strong>un</strong>a</strong> di quelle sconfitte, destinate a rimanere nella storia e nella memoria dei tifosi:<br />

l'Inter del portiere Giorgio Ghezzi, detto "il Kamikaze", di Benito Lorenzi, detto<br />

"Veleno" e dei fuoriclasse stranieri Nyers e Skogl<strong>un</strong>d, vinse per "6 a 0", o dico, signori<br />

miei, sei a zero! Roba da infarto. Io ci rimasi malissimo, ma non pensai minimamente<br />

alla scommessa persa. Cesare Marini stava in collegio, come mai, la sera della<br />

domenica, avrebbe potuto procurarsi, il cartone, lo spago, la vernice e il pennello?<br />

Quand'ecco <strong>che</strong>, l'indomani, al suono della campanella dell'intervallo, quel fetentone<br />

di Geppino, tira fuori il famigerato cartello con l'infamante scritta inneggiante ai<br />

vincitori. Feci buon viso a cattiva sorte, tanto mi sarei rifatto negli anni a venire, e<br />

an<strong>che</strong> con gl'interessi. Non si dice forse a Diamante, "Quando sei mazza batti<br />

e quando sei incudine statti"? Bè…..allora ero incudine. Così, con il cartello<br />

dietro la schiena, passeggiai per tutto l'intervallo, l<strong>un</strong>go il viale <strong>che</strong> fian<strong>che</strong>ggiava<br />

il vecchio Ginnasio, con <strong>un</strong> codazzo di ragazzini delle prime classi, <strong>che</strong> mi veniva<br />

dietro, mentre, dalle finestre, le ragazze, <strong>che</strong> trascorrevano l'intervallo separate dai<br />

maschi, affacciate dai balconi delle loro classi, ridevano, tirandomi palline di carta.<br />

La Legambiente<br />

a Diamante incontra il sindaco e<br />

la cittadinanza<br />

Il tour calabrese di Legambiente, dopo le varie tappe in diverse<br />

località della costa Jonica, <strong>ha</strong> toccato in questi giorni alc<strong>un</strong>i paesi del<br />

versante tirrenico tra cui Belvedere Marittimo e San Nicola Arcella.Il<br />

28 maggio scorso Legambiente è stata ospite del com<strong>un</strong>e di Diamante<br />

in <strong>un</strong> incontro-dibattito <strong>che</strong> <strong>ha</strong> visto al centro dell’attenzione le questioni<br />

della lottizzazione Pina Pin e della costruzione dell’albergo in<br />

Largo Savonarola. Il sindaco Magorno <strong>ha</strong> parlato apertamente di <strong>un</strong>o<br />

sviluppo urbanistico <strong>che</strong> <strong>ha</strong> aggredito letteralmente il territorio: “Pina<br />

Pin e largo Savonarola sono la p<strong>un</strong>ta dell’iceberg di <strong>un</strong>’aggressione<br />

al territorio frutto di <strong><strong>un</strong>a</strong> mancanza di programmazione”. La nostra<br />

amministrazione – <strong>ha</strong> precisato Magorno - <strong>ha</strong> ereditato delle criticità<br />

<strong>che</strong> solo <strong>un</strong> nuovo piano strutturale com<strong><strong>un</strong>a</strong>le può sanare alla luce<br />

di <strong><strong>un</strong>a</strong> nuova sensibilità verso il patrimonio naturale e paesaggistico”.<br />

L’Azione cattolica di Diamante<br />

da Papa Benedetto XVI<br />

di Maria Rosaria De Maria<br />

Una rappresentanza dell'Azione Cattolica di Diamante era presente, lo scorso<br />

4 maggio, all'incontro con Papa Benedetto XVI. Insieme al gruppo della diocesi<br />

San Marco Argentano - Scalea, infatti, siamo partiti nel cuore della notte per<br />

partecipare all'incontro con il Santo Padre e soprattutto per celebrare i "primi"<br />

140 anni di A.C. Alle sei del mattino eravamo a Piazza San Pietro: in rappresentanza<br />

del gruppo diamantese io, Ida Leone, Marisa Vigneri, Elisa De Rosa<br />

e la presidente del nostro gruppo di A.C., Ada De Rosa. Eravamo letteralmente<br />

immerse nella piazza, piena fino all'inverosimile, circa 150 mila persone, con<br />

tantissimi giovani e giovanissimi. Prima della messa, con il cardinale Angelo<br />

Bagnasco, sono stati distribuiti tantissimi palloncini <strong>che</strong> passavano di mano<br />

in mano e poi il tanto atteso incontro con il Papa, tutti <strong>che</strong> lo chiamavano a<br />

gran voce e lui <strong>che</strong> <strong>ha</strong> detto: "E' per me <strong><strong>un</strong>a</strong> grande gioia accogliervi<br />

qui. La magnifica corona dei vostri volti <strong>che</strong> abbracciano simbolicamente<br />

questa piazza rappresentano la vostra carta d'identità".<br />

Emozionante, poi, quando <strong>ha</strong> ricordato Giovanni Paolo II: "Continuate a<br />

ispirarvi alle consegne <strong>che</strong> vi <strong>ha</strong> affidato il mio predecessore nel<br />

2004: contemplazione, com<strong>un</strong>ione e missione. Siate cittadini del<br />

Vangelo". Alla fine è venuto in mezzo a noi salutando quell'immensa folla <strong>che</strong><br />

si sbracciava per lui. La piazza, poi, era adornata con le foto dei santi e beati<br />

di Azione Cattolica. Per me è stata <strong>un</strong>'esperienza indimenticabile e,nonostante<br />

la stan<strong>che</strong>zza <strong>che</strong> abbiamo affrontato nel viaggio, il nostro spirito alla ricerca<br />

di Cristo ci <strong>ha</strong> reso tutto luminoso e positivo. Arrivederci al prossimo annivers<br />

a r i o .<br />

anna Mazzitelli, oltre ad essere conosciuta dai diamantesi come <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

delle impiegate dell'ufficio postale di Diamante è an<strong>che</strong> presidentessa delle<br />

patronesse ANMI, Associazione Nazionale Marinai d'Italia di Cittadella del<br />

Capo - Bonifati. In occasione dei solenni festeggiamenti per San Francesco<br />

di Paola, santo con il quale la sua associazione è particolarmente legata,<br />

<strong>ha</strong> proclamato <strong><strong>un</strong>a</strong> sua poesia dedicata al Santo Taumaturgo. Il tutto si è<br />

svolto prima della solenne celebrazione eucaristica <strong>che</strong> si è svolta nel porto<br />

di Cetraro, alla presenza di S.E. mons. Domenico Crusco, del sindaco di<br />

Cetraro, Giuseppe Aieta del sindaco di Paola, Roberto Perrotta e di <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

nutrita rappresentanza delle autorità militari marittime e in particolare l'Ammiraglio<br />

di Divisione, Brusco, capo del personale del comando generale della<br />

capitaneria di porto di Roma. Prima dell'inizio della celebrazione eucaristica<br />

<strong>un</strong> saluto particolare è stato rivolto da Anna Mazzitelli al patrono della gente<br />

di mare, con queste parole:<br />

"Giorno marino, Statua della nostra fede,<br />

<strong>ha</strong>i percorso le vie del mare per cantare nei nostri cuori.<br />

Al tuo spazio, alla tua bocca bagnata dal canto, veniamo con<br />

l'amore <strong>che</strong> ci crea. Amaci con amore, Patrono del nostro mare.<br />

Amaci con il fiume della tua presenza, con l'aumento di tutti i doni.<br />

Amaci senza tregua con la dirittura del tuo schianto.<br />

Proteggi la città di Cetraro, la città di Paola e la Calabria,<br />

con le tue mani aperte <strong>che</strong> evocano a sé le stelle e la misura del<br />

tuo essere .Chi sei tu, Statua del Mare? Luce <strong>che</strong> comprendi la<br />

solitudine e la povertà dell'uomo. Dimmi, Statua del Mare, se è<br />

infinito questo spazio di attesa e di speranze. Dimmi chi sei, piana<br />

di navigli, piana di l<strong>un</strong>e <strong>che</strong> il vento tritura. Statua del mare…<br />

Dacci <strong>un</strong>'onda ode di <strong><strong>un</strong>a</strong> canzone… Dacci il sistema<br />

costellato e la tua figura <strong>che</strong> ispeziona la luce e l'oscurità".<br />

la scuola <strong>che</strong> ci piace<br />

Maggio, venerdì pomeriggio,caldo e sofferenza nello stare nei banchi. La prof. propone<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> lezione all’aperto e chi è più felice di noi ? ordinati, silenziosi, ci avviamo<br />

sul l<strong>un</strong>gomare: l’intento è osservare lo scempio fatto con le scritte sulle panchine e<br />

sul pavimento, sui muri e quindi discuterne tra noi. Ad <strong>un</strong> tratto Emiliano vede su <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

panchina <strong>un</strong>o zainetto <strong>che</strong> prontamente porta alla prof. Incuriositi lo apriamo e quale<br />

meraviglia : soldi spicci e cartacei, carte di credito, telefonini di ultima generazione,<br />

documenti, pen drive,occhiali da sole. Grande è la tentazione di dividere fra noi il<br />

malloppo ma giustamente la prof. salta su tutte le furie. “Alt, basta s<strong>che</strong>rzarci<br />

su, sapete bene <strong>che</strong> compito di <strong>un</strong> onesto cittadino è consegnare<br />

immediatamente tutto alle forze dell’ordine”. Noi capiamo immediatamente<br />

la lezione e fra mugugni , sospiri e discussioni tra di noi, andiamo dai carabinieri a<br />

consegnare il tesoro trovato. Al ritorno incontriamo due signori in grande agitazione;<br />

chiedono a tutti se <strong>ha</strong>nno trovato <strong><strong>un</strong>a</strong> borsa, subito noi ci facciamo avanti tranquillamente.<br />

Grande è stata la loro felicità, non sapevano cosa fare o dire per ringraziarci, ma<br />

noi, an<strong>che</strong> con <strong>un</strong> pò di sussiego, abbiamo ribadito di aver fatto solo il nostro dovere.<br />

L’indomani a scuola c’è stata recapitata <strong><strong>un</strong>a</strong> pianta di mandarino con <strong>un</strong> biglietto di<br />

ringraziamento. Ed ecco ancora a lamentarci; perchè non cioccolatini o dolci, <strong>che</strong> ci<br />

facciamo con la pianta ? ma , com<strong>un</strong>que va bene così; l’importante è <strong>che</strong> siamo fieri e<br />

orgogliosi del nostro comportamento.<br />

classe i sez.B<br />

il Prof. nuccio ordine incontra la iii ° c<br />

L ’ O l m o d e i r a g a z z i<br />

Noi al<strong>un</strong>ni di 3C,a conclusione dell'anno scolastico , abbiamo avuto il piacere di incontrare<br />

il prof. nuccio ordine. Durante l'anno , seguiti come sempre dalla nostra prof.<br />

di Lettere annamaria di tore, abbiamo letto <strong>un</strong> capitolo ,"L'età dell'oro e il topos<br />

del tuo e del mio",tratto dal libro del professor :"contro il vangelo armato". La<br />

lettura, molto interessante, trattava del il mito dell'età dell'oro e dell' origine deol concetto<br />

di proprietà privata. Dopo la lettura abbiamo approfondito ricercando altri brani<br />

<strong>che</strong> trattassero questi argomenti. Abbiamo ritenuto opport<strong>un</strong>o leggere an<strong>che</strong> il capitolo<br />

XI del Don Chisciotte di Cervantes, <strong>che</strong> tratta, seppure in modo molto più semplice,<br />

la tematica illustrata dal Professore. Dopo questi attenti studi abbiamo l<strong>un</strong>gamente<br />

discusso in classe l'argomento mediante lavori di gruppo o altre attività finalizzate a<br />

comprendere meglio quanto appreso. Abbiamo verificato quali erano i pareri della<br />

classe a riguardo, e infine abbiamo deciso di scrivere al professore per rendergli noto<br />

il nostro lavoro. Dopo all'incirca <strong><strong>un</strong>a</strong> settimana siamo stati estremamente sbalorditi e<br />

felici di aver ricevuto <strong><strong>un</strong>a</strong> risposta: il professore contento e commosso di aver ricevuto<br />

la nostra lettera , aveva accettato il nostro invito. Così il 10 maggio nella nostra aula<br />

dell'Istituto comprensivo di Diamante abbiamo passato del tempo in sua compagnia<br />

discutendo i vari temi <strong>che</strong> avevamo evocato. È stata <strong>un</strong>'esperienza interessantissima<br />

in quanto molti nostri dubbi e incertezze sono state chiariti , ma soprattutto abbiamo<br />

potuto apprendere nuove nozioni. Qual<strong>che</strong> al<strong>un</strong>no/a <strong>ha</strong> posto delle domande e dei<br />

chiarimenti al fine di avere risposta e conoscere il parere dall'autore. Ad ogni quesito<br />

è stata data <strong><strong>un</strong>a</strong> risposta molto dettagliata e "alla nostra portata!". An<strong>che</strong> se i concetti<br />

erano abbastanza complessi,grazie alla sua forte capacità di espressione,siamo riusciti<br />

a comprendere alla lettera. Siamo contenti di aver potuto conoscere <strong>un</strong> personaggio così<br />

illustre di Diamante ,addirittura noto an<strong>che</strong> all'estero e stimato dal celeberrimo scrittore<br />

Umberto Eco, e soprattutto di avere ricevuto la sua disponibilità. In conclusione,abbiamo<br />

compreso <strong>che</strong> l'età dell'oro è stato solo <strong>un</strong> mito, ma l'evoluzione è stata necessaria al<br />

fine di evitare improduttività e Ozio. Oggi però,siamo a stadi troppo avanzati ,sarebbe<br />

meglio moderare gli eccessi! Certo, questo non può essere competenza solo di noi giovani<br />

al<strong>un</strong>ni , ma visto <strong>che</strong> infondo, il futuro siamo noi , custodiremo gelosamente quanto<br />

appreso per cercare di salvaguardare il nostro pianeta, la nostra <strong>un</strong>ica e fragile dimora.<br />

la classe iii° c<br />

Buongiorno a tutti, sono Mi<strong>che</strong>la Sollazzo il Sindaco<br />

del CMR di Diamante. Vorrei sentitamente ringraziare<br />

l´Assessorato all Pubblica Istruzione di Diamante per<br />

aver promosso quest´iniziativa al fine di celebrare il<br />

sessantesimo anniversario della Costituzione Italiana.<br />

Noi ragazzi dell CMR abbiamo quest'anno percorso <strong>un</strong><br />

cammino con il fine di capire cosa sono le nostre Istituzioni<br />

e comprendere appieno quelli <strong>che</strong> si chiamano "diritti"<br />

e quelli <strong>che</strong> sono invece i "doveri" di <strong>un</strong> cittadino…e<br />

lo abbiamo fatto attraverso <strong><strong>un</strong>a</strong> serie di esperienze <strong>che</strong><br />

<strong>ha</strong>nno preso le mosse dal confronto libero e democratico<br />

delle nostre idee,nella fase <strong>che</strong> <strong>ha</strong> preceduto le elezioni<br />

del nostro organismo,proseguendo poi per tutte le iniziative<br />

<strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>nno visti parlare dei diritti violati ,come nel<br />

caso della celebrazione dello shoah,dell'otto marzo e di<br />

altre iniziative sulla legalità <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong>nno visti in prima<br />

fila come nei convegni sulla mafia e negli incontri coin i<br />

ragazzi della locride. E la giornata col sindaco è stata <strong>un</strong><br />

mezzo importante per capire il f<strong>un</strong>zionamento dell'istituzione<br />

pubblica come servizio,come strumento per dare<br />

risposte ai diritti e ai bisogni,come strada per promuovere e far capire<br />

i doveri <strong>che</strong> servono e il contributo <strong>che</strong> ogni cittadino deve dare per far<br />

f<strong>un</strong>zionare meglio la nostra com<strong>un</strong>ità..Perciò il nostro approccio alla<br />

Costituzione è stato concreto,vivo,basato sull'esperienza vissuta e ci<br />

siamo resi conto di quanto sia importante tenere in primo piano lo studio<br />

dei principi basilari <strong>che</strong> fondano la nostra Repubblica e promuovere tra<br />

noi studenti,la cultura della legalità. Cosa <strong>che</strong> la scuola fa e deve fare<br />

se vuole formare cittadini e non accumulare nozioni in ogni individuo.<br />

Nonostante siano trascorsi ben sessanta anni,la nostra Costituzione,<br />

conserva gli stessi principi di allora ,del 1° Gennaio del 1948<br />

quando entrò in vigore dopo <strong><strong>un</strong>a</strong> l<strong>un</strong>ga lotta contro il fascismo <strong>che</strong> portò<br />

alla liberazione e al referendum dal quale nacque l'Italia Repubblicana.<br />

Perciò fu il risultato della volontà sovrana del popolo italiano dopo<br />

venti anni di sofferenza e di guerra <strong>che</strong> lo avevano prostrato e ridotto<br />

in grande miseria . tutte le forze democrati<strong>che</strong> contribuirono alla sua<br />

elaborazione e fu firmata dal Presidente della Repubblica enrico<br />

de nicola,controfirmata dal presidente del Consiglio alcide de<br />

Gasperi e dal presidente dell'Assemblea costituente umberto<br />

terracini ( nella foto in alto ) . Definisce la struttura e le regole<br />

fondamentali del nostro stato:è <strong>un</strong>´insieme di principi fondamentali<br />

,è LA LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO a cui tutte le altre<br />

leggi si devono adeguare e conformare. E´ basata sulla sovranità<br />

del popolo e definita grazie a <strong>un</strong>´ assemblea costituente. E´ formata<br />

da 139 articoli, di cui i primi 12 sono chiamati principi fondamentali.<br />

Cer<strong>che</strong>rò di trattare nel migliore dei modi gli argomenti più significativi.<br />

In essa sono contenuti articoli riguardanti qualsiasi problematica di<br />

maggiore attualità: il lavoro, i diritti inviolabili, l´uguaglianza, le religioni,<br />

i beni ambientali, culturali , storici , artistici, il diritto internazionale,<br />

l´articolo 11 riguardante la guerra... In quanto cittadini, an<strong>che</strong> se non<br />

adulti, an<strong>che</strong> noi ragazzi e ragazze della com<strong>un</strong>ità scolastica dobbiamo<br />

rispettare,tutelare e applicare quanto esplicitato dalla Costituzione per<br />

preparare <strong>un</strong> futuro migliore a noi stessi e alla nostra nazione. A cominciare<br />

dal lavoro. Attualmente tutti noi abbiamo <strong>un</strong>´occupazione <strong>che</strong><br />

ci accom<strong><strong>un</strong>a</strong>,dal più grande al più piccolo,"l´essere studenti". Noi<br />

tutti,dobbiamo svolgere questo nostro dovere nel migliore dei modi,al<br />

fine di realizzarci nella vita e soprattutto,ottenere delle soddisfazioni<br />

personali. Ed è bene capire <strong>che</strong> lo stato DEVE adoperarsi perché<br />

vengano rispettati i diritti sanciti dai vari articoli <strong>che</strong> riguardano il lavoro<br />

perché è proprio questo,il lavoro, <strong>che</strong> caratterizza l'uguaglianza,le pari<br />

opport<strong>un</strong>ità tra tutti i cittadini,le loro garanzie nel territorio dello Stato<br />

.Cosa questa fondamentale come fondamentale è per il lavoratore<br />

svolgere adeguatamente il proprio dovere nell'interesse della com<strong>un</strong>ità<br />

di cui fa parte. Alla base vi è proprio la tutela dei lavoratori,<strong>che</strong><br />

garantisce i fattori essenziali affinché l´impiegato , o libero professionista<br />

<strong>che</strong> sia, possa svolgere il proprio mestiere con tutta la sicurezza<br />

dovuta . Nell´art. 30 è riconosciuto an<strong>che</strong> il diritto di sciopero,ovvero<br />

l´astensione dal lavoro di <strong>un</strong> gruppo di lavoratori,ri<strong>un</strong>iti in organizzazioni<br />

sindacali, a sostegno di <strong><strong>un</strong>a</strong> rivendicazione legittima . E occorre<br />

tutelare,an<strong>che</strong>,quei i cittadini al di sotto dei quindici anni,i ragazzi,<strong>che</strong><br />

non possono svolgere alc<strong><strong>un</strong>a</strong> attività lavorativa poiché,in tal caso, si<br />

tratterebbe di lavoro minorile e i ragazzi verrebbero sottratti al loro diritto<br />

di studiare,crescere e maturare culturalmente per diventare consapevoli<br />

di se stessi e scegliere consapevolmente il proprio destino. E la nostra<br />

Costituzione delinea,poi,con chiarezza quali siano i diritti inviolabili<br />

sanciti nell´art. 2 : "La Repubblica riconosce e garantisce i<br />

diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni<br />

sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede<br />

l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,<br />

economica e sociale". Ciò <strong>che</strong> a noi ragazzi deve arrivare ,al fine<br />

di comprendere questo fondamentale principio sancito nell'art.2 è di<br />

Dedicato alla nostra Costituzione<br />

di Mi<strong>che</strong>la Sollazzo Sindaco del Consiglio M<strong>un</strong>icipale dei Ragazzi e Federica Fabiani<br />

essere consapevoli di alc<strong>un</strong>i presupposti importanti <strong>che</strong> si chiamano:<br />

vita e libertà E per questo <strong>che</strong> quest'anno abbiamo discusso, pur se<br />

ancora in giovanissima, età di aborto, di eutanasia. Abbiamo cercato<br />

di capire, an<strong>che</strong> durante la nostra piccola campagna elettorale, <strong>che</strong><br />

significhi diritto alla libertà di pensiero,di parola,di associazione…ed<br />

avendo tra noi compagni di altre nazioni e culture abbiamo parlato di<br />

di credo religioso e politico,di domicilio e di privacy. E abbiamo an<strong>che</strong><br />

discusso di diritti sociali, <strong>che</strong> ogni individuo <strong>ha</strong> diritto ad <strong><strong>un</strong>a</strong> cittadinanza<br />

(diritto di asilo per perseguitati politici), ad <strong><strong>un</strong>a</strong> istruzione indirizzata<br />

al pieno sviluppo della persona umana, così come dabbiamo parlato di<br />

famiglia, proprietà, salute, solidarietà, associazioni, partiti, sindacati,e<br />

del fondamentale diritto ad avere <strong><strong>un</strong>a</strong> vita privata <strong>che</strong> è sacra e ness<strong>un</strong>o<br />

può interferirvi! E con, l'olmo ragazzi, sul nostro giornale<br />

cittadino,abbiamo sviluppato il concetto di libertà di stampa…E sulle<br />

pagine del nostro giornalino,abbiamo affermato ii diritti dell'infanzia ,<br />

il diritto dei nostri compagni extracom<strong>un</strong>itari all'educazione,all'istruzio<br />

ne,a non essere emarginati e sfruttati ,perché anch'essi cittadini del<br />

nostro stato e,d<strong>un</strong>que,soggetti aventi diritti così come i ragazzi nati<br />

in territorio italiano…a guardar bene,perciò,la nostra costituzione,pur<br />

sessantenaria,contiene già in sé il concetto <strong>che</strong> il cittadino di <strong>un</strong>o stato<br />

è cittadino europeo,è cittadino del mondo.Ed <strong>ha</strong> il fascino dell'attualità<br />

come se fosse scritta oggi,e ammonisce a non cedere alle tentazioni<br />

separatiste ,<strong>che</strong> oggi sembrano risp<strong>un</strong>tare sul nostro orizzonte<br />

Per tutto quello <strong>che</strong> abbiamo capito dell'art.1 non potevamo non<br />

apprezzare l'art 3 " Tutti i cittadini <strong>ha</strong>nno pari dignità sociale<br />

e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di<br />

sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politi<strong>che</strong>,<br />

di condizioni personali e sociali. È compito della<br />

Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e<br />

sociale, <strong>che</strong>, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza<br />

dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona<br />

umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione<br />

politica, economica e sociale del Paese"<br />

. L'uguaglianza sociale è l'ideale <strong>che</strong> dà ad ogni uomo, indipendentemente<br />

dalla sua posizione sociale e dalla sua provenienza, la possibilità<br />

di essere considerato alla pari di tutti gli altri uomini in ogni contesto. Si<br />

tratta di <strong>un</strong> ideale presente in tutti i paesi civilizzati per il quale gli uomini<br />

si sono battuti moltissimo in passato. La Repubblica è <strong><strong>un</strong>a</strong> società di<br />

"pari", cioè, tutti i cittadini <strong>ha</strong>nno gli stessi diritti e gli stessi doveri, quindi<br />

tutti sono degni di rispetto, cura e assistenza. I cittadini sono uguali nel<br />

rispetto delle leggi e della giustizia dello Stato,nel godimento dei diritti<br />

privati e pubblici,nel rispetto dei doveri pubblici, nel fare rispettare le<br />

leggi,nel dare impulso all´Educazione, alla Scuola, alla cultura della<br />

Convivenza civile. Parlare di questo grande principio vuol dire an<strong>che</strong><br />

descrivere i nostri gesti quotidiani,i nostri interventi,perché soprattutto<br />

nel nostro atteggiamento,nel modo di fare si denota la nostra maturità!<br />

Parlare di uguaglianza vuol dire mettersi vicino e dare <strong><strong>un</strong>a</strong> mano ad<br />

<strong>un</strong> compagno "meno bravo di noi",vuol dire coinvolgere <strong>un</strong> ragazzo<br />

di <strong>un</strong> ´ altra nazionalità,vuol dire "amare il prossimo!" Ma vuol<br />

dire an<strong>che</strong> <strong>che</strong> la scuola deve essere uguale su tutto il nostro territorio<br />

nazionale e <strong>che</strong> non deve più esistere <strong>un</strong> Nord e <strong>un</strong> Sud d'Italia,come<br />

non deve esserci più <strong>un</strong> Nord e <strong>un</strong> Sud del mondo…di questo abbiamo<br />

abbondantemente parlato nei nostri Consigli M<strong>un</strong>icipali,insieme ai<br />

nostri amministratori per creare,nel nostro piccolo mondo le condizioni<br />

perché si attuino i grandi principi della nostra Costituzione… Ma ci<br />

è sembrato attuale e irrin<strong>un</strong>ciabile e da sostenere assolutamente la<br />

condanna della guerra così come sancito nell´art 11 : "L'Italia<br />

ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli<br />

altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie<br />

internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri<br />

Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad <strong>un</strong> ordi-<br />

namento <strong>che</strong> assicuri la pace e la giustizia fra le<br />

Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni<br />

internazionali rivolte a tale scopo". Non c´è <strong><strong>un</strong>a</strong><br />

guerra <strong>che</strong> può essere considerate giusta! E l'<strong>un</strong>ico modo<br />

per prevenire la distruzione del nostro pianeta è risolvere<br />

per via diplomatica e attraverso gli organismi a ciò preposti<br />

,le controversie internazionali e mondiali… In conclusione,<br />

la Costituzione mi sembra <strong>un</strong> validissimo strumento di<br />

affermazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e contiene<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> forte valenza ideale e morale . Ma è an<strong>che</strong> difficile da<br />

attuare e forte ci sembra il divario tra ciò <strong>che</strong> essa dice e ciò<br />

<strong>che</strong> è la realtà della vita di tutti i giorni in cui l'ingiustizia,la<br />

disparità,la disoccupazione ed altri problemi ne vanificano lo<br />

spirito e il presupposto…Sta a noi cittadini,perciò sostenerla<br />

e promuoverla a cominciare dai piccoli gesti come la raccolta<br />

differenziata ,la solidarietà sociale,il volontariato,l'assistenza<br />

per promuovere quella cultura dei diritti <strong>che</strong> sola può diventare<br />

garante della sua attuazione. Spesso,an<strong>che</strong> i governi <strong>che</strong> si<br />

sono alternati, non <strong>ha</strong> tenuto conto,nella pratica politica concreta,<br />

degli insegnamenti morali presenti nella Costituzione,<br />

ma <strong>ha</strong>nno solo tentato vie per raggi<strong>un</strong>gere altri obiettivi. Se tutte le<br />

leggi e i comportamenti di tutte le persone rispettassero veramente ciò<br />

<strong>che</strong> essa dice -come non fare la guerra, o rispettare tutti i cittadini allo<br />

stesso modo- secondo noi l´Italia sarebbe migliore! Ma ,nonostante<br />

quest'ultimo concetto,ci piace concludere con <strong><strong>un</strong>a</strong> frase di Barack<br />

Obama ,<strong>che</strong> invoglia all'ottimismo <strong>che</strong> ciò <strong>che</strong> si vuole si può fare….<br />

Yes We can Ringrazio tutti per l ´ ascolto e buon proseguimento !!!<br />

redazione dell’olmo dei ragazzi: direttore responsabile : Prof.Gilda Magorno. capo redattori: Mi<strong>che</strong>la Sollazzo, Sergio D'Agostino. redazione: Vincenzo Terranova, Crudo Nicolas,Valerio<br />

Astorino,Benvenuto Salvatore, Federica Fabiani, Marilena Palladino, Luisa Liserre, Alessandro Di Marco

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