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una perdita che ha colpito un intero paese a pag.2 ,3 e 6 i ricordi ...

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pag. 6 l’olmo n. 70 Giugno 2008<br />

di poeti, di arte e di cose nostrane<br />

QUANDO ERAVAMO BEAT<br />

E’ il 23 gennaio del 1972 e “ le Quintessenze” il gruppo beat di<br />

Diamante è in tournè. Nella foto musicisti ,accompagnatori e tecnici durante<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> pausa pranzo. Da sinistra in piedi Francesco Bianco e Mario Sollazzo.<br />

Seduti da sinistra Ninì De L<strong><strong>un</strong>a</strong>(tastiere), Filippo Magurno ( voce e chitarra),<br />

Francesco Cirillo (batteria), Biagio Bianco, Mi<strong>che</strong>le Bartalotta (chitarra<br />

basso), Alfonso Esposito( chitarra) , Gino Perrone e Luigi Maiolino.<br />

INGANNI<br />

di Ugo Grimaldi<br />

(1965-2007)<br />

festa per i 50 anni di matrimonio<br />

Festa grande per i 50 anni di<br />

matrimonio di Giuseppe Presta,<br />

detto Paoluccio e Arcella Maria.<br />

E aggi<strong>un</strong>giamo nemmeno li<br />

dimostrano, felicemente sposati<br />

a Diamante dal 30 aprile del<br />

1958 . Felicissimi i figli Carmelo,<br />

Mariano, Anna e Vittorio.<br />

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A Diamante si mangia così<br />

Le ricette di Lilì Genovese<br />

"Piccolini" con zucchine e gamberetti<br />

Ingr. Per 4 o 5 persone:300 gr. di "mini fusilli" o "mini<br />

pennette" (Piccolini, Barilla)- 2 o 3 zucchine-500 gr. di<br />

gamberetti freschi - 4 o 5 pomodorini perini-qual<strong>che</strong><br />

rametto di prezzemolo-<strong>un</strong> po' di cipolla -olio extra vergine<br />

d'oliva - sale e pepe q.b.<br />

Procedimento: Tagliate le zucchine a dadini, sgusciate i<br />

gamberetti e metteteli entrambi a soffriggere con l'olio ed<br />

<strong>un</strong> po' di cipolla tagliata finemente. Dopo circa cinque minuti<br />

aggi<strong>un</strong>gete i pomodorini a pezzi ed il prezzemolo sminuzzato.<br />

Cuocete per <strong><strong>un</strong>a</strong> decina di minuti, salando e pepando a<br />

piacere. Nel frattempo cuocete la pasta al dente, scolatela,<br />

e ripassatela in padella con le zucchine ed i gamberetti<br />

precedentemente preparati, aiutandovi, se risultasse poco<br />

umida, con <strong>un</strong> po' di acqua di cottura della pasta. Servite<br />

subito.<br />

Negli inganni<br />

di ieri<br />

ritrovo le illusioni<br />

dell’oggi. Nei tuoi occhi<br />

<strong>ha</strong>i cielo e mare.<br />

Riscopro gli inganni<br />

passati.<br />

ma il tuo ricordo<br />

risveglia il mio cuore<br />

assopito.<br />

carciofi strapazzati<br />

ingr. Per 4 o 5 persone: - 500 gr. di carciofi freschi<br />

piccoli - 4 uova - olio extra vergine d'oliva - sale e pepe q.b.<br />

Procedimento: Eliminate dai carciofi le foglie dure, conservando<br />

solo il cuore. Tagliateli a fette e fateli soffriggere<br />

con l'olio, in <strong><strong>un</strong>a</strong> padella antiaderente, per circa dieci minuti.<br />

Aggiustate di sale e quando sono ben cotti rompetevi sopra<br />

le uova. Strapazzate il tutto nella padella, come <strong>un</strong> pasticcio,<br />

facendo cuocere per pochi minuti. Servitelo caldo, ma è<br />

buono an<strong>che</strong> freddo.<br />

L'ABBRACCIO FRATERNO AL NOSTRO<br />

(PER SEMPRE)<br />

ANGELO PROTETTORE.<br />

Non possiamo dedicargli <strong>un</strong> saluto <strong>che</strong> ultimo possa dirsi. Nean<strong>che</strong> il pensiero più intimo e personale<br />

sará sufficiente a fargli capire <strong>che</strong> soltanto la sua terrena presenza fisica potrebbe colmare l'oceano<br />

di lacrime <strong>che</strong> abbiamo versato in questi giorni, e far sparire il tremendo incubo nel quale ci <strong>ha</strong> scaraventati<br />

la sua improvvisa scomparsa. Ma tutto ciò é contro natura. Per i credenti, contro quella legge<br />

divina <strong>che</strong> lo <strong>ha</strong> chiamato prematuramente, e per tutti, contro la legge degli uomini in mezzo ai quali<br />

<strong>ha</strong> vissuto e <strong>che</strong> oggi si sentono frustrati.Questo nero su bianco, a noi, <strong>che</strong> siamo orgogliosi essere<br />

stati i suoi confidenti, i suoi stretti compagni di vita, di certo non puó bastare. A Cristian dobbiamo<br />

rivolgerci come lui <strong>ha</strong> sempre fatto con tutti noi, e cioé attraverso <strong>un</strong> continuo tu-per-tu. Un dialogo<br />

al naturale, parole semplici <strong>che</strong> arrivano dritte al cuore e alla verità delle cose, gesti senza artefatti<br />

decorati dalla schiettezza <strong>che</strong> (bastava vederlo arrivare e aprire bocca) sapeva emanare. Non credo<br />

ci sia persona <strong>che</strong> possa dirsi non colpita per la sua <strong>perdita</strong>, tutti ci riteniamo inconsolabili a questo<br />

p<strong>un</strong>to. Noi nondimeno, non vogliamo sentirci speciali, come <strong>un</strong>'eccezione fuori luogo. Perché proprio<br />

cosí <strong>ha</strong> condotto fino all'ultimo la sua vita, elevando ogni singolo essere umano alla pari e regalando<br />

a tutti <strong>un</strong> sorriso, <strong><strong>un</strong>a</strong> chiacchierata, <strong><strong>un</strong>a</strong> simpatica battuta. Abile giocoliere pronto a farsi in quattro<br />

quando c'era bisogno, e pure quando il caso non lo richiedesse il suo appoggio non si faceva aspettare,<br />

il suo conforto sempre all'erta. Se ne usciva sempre con <strong><strong>un</strong>a</strong> delle sue; la traccia <strong>che</strong> lasciava<br />

non dava adito a dubbi su chi fosse l'artefice. Era Ago, naturalmente! Cristian é morto sul lavoro. Quel<br />

lavoro <strong>che</strong> da sempre era il suo pallino fisso, ricerca fine a sé stessa, ma non solo, ideale da costruire<br />

giorno per giorno, col sudore della fronte e l'umiltà nell'accontentarsi per forza di cose. Cristian, il<br />

lavoro quasi lo idolatrava, come se rappresentasse il primo e l'ultimo dei suoi pensieri. Ma il lavoro<br />

"fatt bb<strong>un</strong>", onesto, responsabile e senza intoppi. Questo, ai nostri occhi, nell'era dei soldi facili,<br />

della lassatezza e del "Eh sí, Dio ci pensa, duman' poi si vida..." lo rendeva <strong>un</strong> eroe senza<br />

eguali e senza tempo. Lui no, non poteva permettersi <strong>che</strong> questo tempo corresse e non portasse la<br />

sua firma. E allora lo vedi di qua, poi di lá con <strong>un</strong> altro manifesto ed <strong>un</strong> altro progetto, senza il dono<br />

dell'ubiquità ma attraverso mille veroni<strong>che</strong> ogni giorno. Il nostro instancabile "rutillo" senza freni.<br />

Ago é an<strong>che</strong> la nostra generazione. Sotto sotto, an<strong>che</strong> se mai apertamente, ne abbiamo invidiato la<br />

tenacia, la sua strenua volontà nel restare al <strong>paese</strong>, da Diamante era inamovibile. Ecco, di nuovo,<br />

l'eroe senza tempo e senza macchia, e chiamare questo <strong>un</strong> rapporto viscerale é dir poco . Cristian,<br />

quanti ne avrai visti di vagoni stracolmi di giovani sdradicati per moda o per disgusto, a percorrere<br />

distanze per costruirsi <strong>un</strong> nuovo avvenire. "La mia vita é qui" ci ripeteva con la sua inimitabile caricatura.<br />

Apriva le braccia a piú non posso, come a venderci (a noi diamantesi) la bellezza e la ric<strong>che</strong>zza<br />

di tutto ció <strong>che</strong> la visuale riusciva ad abbracciare: il mare infinito, il l<strong>un</strong>gomare ed i monti retrostanti, il<br />

borgo a picco sul mare, il caratteristico vociare dei paesani. Era <strong>un</strong> messaggio tra le righe il suo, <strong>un</strong><br />

incitamento a rimanere e lottare insieme, an<strong>che</strong> se mai te lo avrebbe rinfacciato, mai ne sarebbe stata<br />

<strong><strong>un</strong>a</strong> colpa. Lui, a Diamante, era nato e aveva giurato eterna fedeltà: era <strong><strong>un</strong>a</strong> domanda dalla ovvia<br />

risposta. An<strong>che</strong> quando gli anni correvano a suon battuto, an<strong>che</strong> quando le estati si avvicendavano<br />

accorciandosi passo a passo, tra le sue smorfie e maledizioni. An<strong>che</strong> quando si rimaneva in pochi, e<br />

le giornate sembravano interminabili film giá visti, e quando si sentí pronto a partire per Bologna pieno<br />

di speranze per far presto ritorno a Diamante più contento di prima, come se decenni fossero passati<br />

ma finalmente l'emigrante adulto ritornava al grembo della terra natía, malgrado le pagine buie della<br />

gioventú. Ci ricorderemo di te , Cristian. Non penserai mica potremo mai smettere di farlo? Di te, e la<br />

tua genialitá nel saperti sempre arrangiare e fare in modo <strong>che</strong> nulla mancasse a chi realmente stimavi,<br />

ti viveva accanto o stesse peggio. Di te, e la tua innapagabile generositá e responsabilitá, <strong>che</strong> <strong>ha</strong> fatto<br />

di te <strong>un</strong> uomo esemplare dentro e fuori, il cavalier cortese di tutti noi. Di te, la tua comicitá naturale,<br />

<strong>che</strong> <strong>un</strong>ita al carattere solare e attento ti faceva amato e benvoluto ov<strong>un</strong>que andassi. Di te, le tue insicurezze<br />

e paure, la tua testardaggine, i tuoi encomiabili ideali, la tua fede impenetrabile, tutti i nostri<br />

viaggi e le scampagnate, le nostre notti brave e quelle in spiaggia alla luce dei faló ("Iam oi Brú,<br />

s<strong><strong>un</strong>a</strong>ll di cchiú stu c. di tambur..."). Per il rispetto <strong>che</strong> mostravi verso ogni nostra decisione, per<br />

il mare di domande <strong>che</strong> ci affibbiavi aspettando la risposta <strong>che</strong> tu volevi, per il tuo chiedere perdono<br />

sempre ed in anticipo, per il tuo saperti rivedere negli sbagli senza pres<strong>un</strong>zione ma con modestia,<br />

per la tua dolce malizia velata d'ingenua innocenza. Per il tuo essere telegrafico, an<strong>che</strong> fin troppo,<br />

talvolta indecifrabile, talaltra <strong>un</strong> fiume in piena <strong>che</strong> ascoltavamo deliziosamente, soprattutto quando<br />

cercavi d'irritarti e tornare a rilassarti sdrammatizzando con la tua arte d'innato sarcasmo . Il vuoto<br />

é davvero enorme Ago (come ci dicevi sempre s<strong>che</strong>rzando? "Mamma-mia-comme-ssto!!!"). E<br />

se ancora qualc<strong>un</strong>o di noi non <strong>ha</strong> smesso di chiedersi perché ci <strong>ha</strong>i abbandonati, stiamo poco a poco<br />

asciugando le lacrime, e non importa se altre ne cadranno ancora, i nostri visi non saranno piú scavati<br />

dal pianto. Si illumineranno, stanne certo, grazie alla fierezza dell'averti avuto accanto. Gonfieremo il<br />

petto, e a testa alta testimonieremo di averti avuto fratello in mezzo ai fratelli, di essere entrato nelle<br />

nostre vite come tu solo sapevi fare, di avercele arricchito col calore del tuo cuore da gigante. Tu, <strong>che</strong><br />

ci <strong>ha</strong>i insegnato a barattare i nostri biasimi, le futili preoccupazioni e le ingorde pretese all'esistenza<br />

con l'umiltá, i sacrifici e la bontá gratuita e onnipresente. Ci <strong>un</strong>iamo al cordoglio di mamma Alfreda,<br />

di Nicola e Franco, di tutti i cari e coloro <strong>che</strong> dentro e fuori Diamante lo <strong>ha</strong>nno apprezzato. Non ci<br />

stan<strong>che</strong>remo mai di esservi vicini con il rispetto <strong>che</strong> vostro figlio, vostro fratello, il vostro compagno e<br />

concittadino <strong>ha</strong> sempre ostentato in ogni suo comportamento. A noi, i suoi amici afflitti, i suoi compagni<br />

di vita, non ci resta <strong>che</strong> guardare avanti e proiettarci verso il domani all'insegna dei valori <strong>che</strong> ci<br />

<strong>ha</strong> fatto capire contassero ancora. Un dovere, <strong>un</strong> piacere e <strong><strong>un</strong>a</strong> missione sará tenerlo vivo al nostro<br />

fianco nel ricordo del passato vissuto insieme, nella sofferenza del presente <strong>che</strong> ci strappa via il cuore,<br />

e nella fratellanza <strong>che</strong> ci <strong>ha</strong> lasciati come ereditá da custodire nel futuro, a denti stretti. Se qualc<strong>un</strong>o<br />

crede o meno negli angeli o nelle anime buone, é questo il momento di guardarlo fisso nei suoi grandi<br />

occhi verdi, chiudere i nostri, dedicargli <strong>un</strong> grande sorriso cercando di abbracciarlo. Ci ricambierai<br />

di sicuro, Cristian, e aspetteremo giorno dopo giorno, anno dopo anno, il segno della tua presenza<br />

benefica. Conterai sempre quando saremo fermi ad <strong>un</strong> bivio e avremo bisogno del consiglio del nostro<br />

fratello <strong>che</strong> giá sa <strong>che</strong> strada percorrere.<br />

sei vivo dentro di noi, PiÚ vivo cHe Mai.<br />

i tuoi aMici vincenzo, JosÉ, francesco, lorenzo, Mirella,<br />

arMando, Giovanni, roBerto, davide, Giuliano, aldo, PasQuale e<br />

Molti, Molti altri.

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