3 - Fertil
3 - Fertil
3 - Fertil
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
stimoniano la presenza nell'acqua di<br />
acidi liberi, sempre dannosi alle piante,<br />
mentre valori superiori segnalano la<br />
presenza di carbonati e/o altre sostanze<br />
alcaline.<br />
La salinità è la quantità totale di<br />
sali disciolti nell'acqua. Per valutare<br />
l'effetto della concentrazione salina<br />
sulla pressione osmotica della soluzione<br />
circolante nel vaso si adotta<br />
come indice la Conducibilità Elettrica<br />
(E.C.).<br />
La capacità dell'acqua di condurre la<br />
corrente elettrica è direttamente proporzionale<br />
alla concentrazione dei<br />
sali disciolti. Ad una maggiore EC,<br />
corrisponde una maggiore quantità<br />
di sali disciolti. Essa però non fornisce<br />
alcuna informazione circa la qualità<br />
dei sali presenti.<br />
La conducibilità elettrica viene espressa<br />
in:<br />
- mS/cm (millisiemens/cm) a 25°C =<br />
1.000 uS/cm (microsiemens/cm) a<br />
25°C.<br />
Un fattore di conversione comunemente<br />
accettato è: 1.000 uS/cm =<br />
640 ppm(mg/l) di sali disciolti.<br />
Acque caratterizzate da salinità elevate<br />
impongono una strategia oculata<br />
nell'impostazione delle pratiche fertirrigue.<br />
La salinità della soluzione fertirrigua<br />
che arriva alle radici della<br />
coltura (soluzione circolante) è data<br />
dalla somma della salinità costituzionale<br />
dell'acqua impiegata e dalla salinità<br />
indotta dal concime idrosolubile<br />
utilizzato.<br />
Tanto più elevato è il livello di salinità<br />
di base dell'acqua, tanto minore deve<br />
essere la dose di concime impiegato<br />
per non incorrere in danni alla coltura.<br />
Tenuto conto, che l'acqua viene assorbita<br />
e si muove nella pianta per<br />
osmosi (da zone di bassa a zone di<br />
alta concentrazione), risulta evidente,<br />
che soluzioni fertirrigue troppo concentrate<br />
(che causano alte concentrazioni<br />
nel vaso) impediscono alle membrane<br />
osmotiche delle radici<br />
l'assorbimento.<br />
Le conseguenze dirette sono: stress<br />
fisiologico seguito da necrosi fogliare.<br />
Pertanto, acque leggere, caratterizzate<br />
da ridotte tare saline, saranno le<br />
migliori perchè potranno essere concimate<br />
maggiormente e perchè non<br />
saranno fonte di sali indesiderati o<br />
addirittura dannosi.<br />
Qualora le analisi dell'acqua rivelino<br />
delle caratteristiche chimiche non<br />
idonee agli standard di coltivazione,<br />
è possibile, entro certi limiti, impostare<br />
delle strategie di correzione, anche<br />
senza ricorrere ad impiantistica costosa<br />
(es.: sistemi ad osmosi inversa).<br />
La correzione più semplice è quella<br />
tesa alla riduzione della durezza temporanea<br />
dovuta ai carbonati particolarmente<br />
dannosi per le acidofile (azalee,<br />
rododendri, camelie, bromelie,<br />
eriche, orchidee, ecc.) e che causano<br />
anche l'occlusione degli ugelli<br />
d'irrigazione e la formazione di patine<br />
bianche sulle foglie. Il metodo più<br />
semplice, poco costoso e facile da<br />
applicare è il trattamento acido<br />
dell'acqua.<br />
Si tratta di miscelare adeguate dosi<br />
di acidi all'acqua con l'unico inconveniente<br />
della corrosione dei tubi di ferro<br />
o di zinco, nel caso non si usino condutture<br />
in materiale plastico.<br />
L'acidificazione può essere effettuata<br />
con diversi tipi di acido: fosforico,<br />
nitrico, solforico, ossalico purchè le<br />
analisi di controllo dell'acqua vengano<br />
effettuate almeno 3 - 4 volte all'anno.<br />
Un'eccessiva acidificazione porterebbe<br />
infatti all'eliminazione di tutto il<br />
calcare presente con formazione di<br />
acidi liberi.<br />
Trattando con acido nitrico (HNO3),<br />
per ottenere l'abbassamento di 1 grado<br />
tedesco (d°H) della durezza dei<br />
carbonati, si dovranno immettere 5<br />
ml/m 3 d'acqua. Il trattamento con acido<br />
nitrico è più costoso di quello con<br />
l'acido solforico (H2SO4), ma si caratterizza<br />
per due importanti vantaggi:<br />
- Nutrizione azotata delle piante;<br />
- Occlusione delle tubature pressochè<br />
nulla;<br />
Utilizzando acido solforico, per ottenere<br />
il medesimo abbassamento di 1<br />
d°H, sono necessari 10 ml/m 3<br />
d'acqua. Con entrambi i tipi di acido,<br />
il trattamento di correzzione deve<br />
essere interrotto raggiunto il valore di<br />
3 - 4 d°H, pena la formazione di acido<br />
libero dannoso alle radici. L'acido<br />
ossalico risulta infine essere il meno<br />
pericoloso e la dose per<br />
39