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Le accuse e i rilievi mossi al signor Basilio erano gravi, e la materia era delicatissima: ma mi pare opportuno notare che messer Basilio era presente alla seduta accademica tenutasi il 2 aprile I6s6, non molti giorni prima della « seduta segreta» del 25: quindi gli avvenimenti debbono essere precipitati in questi pochi giorni, tanto da indurre il presidente Gagliardi a convocare la « congregazione segreta». Il nome del Bricci appare per la prima volta, nei verbali delle sedute accademiche, sotto la data del 23 agosto I6s4: nei verbali precedenti, siano essi di « congregazione generale» che di « congregazione secreta», nessuna traccia della proposta e della votazione per la sua ammissione: il signor Basilio è fra gli accademici presenti e tanto basta. Egli è poi presente nelle sedute del 13 settembre «(Basilio Britii»), del l° e del 15 novembre 1654 e del l° gennaio I6s5: in questa seduta, presieduta dal nuovo principe Bernardino Gagliardi, il Bricci viene eletto segretario dell'Accademia, insieme con gli altri « offitiali», cioè con le altre cariche accademiche: «... tutti di nuovo unanime et concordemente, confermarono et approvarono viva voce l'elettione delli detti offitiali da me notaro come sopra letti, quali sono gli infrascritti...». È da osservare che questa forma ,di elezione a viva voce non era statutaria, tanto è vero che il presidente Gagliardi fece domandare ai 28 accademici congregati se volevano far « correre la bussola », cioè votare, sui nomi che il notaro dell'Accademia aveva letto loro « con alta et intelligibile voce»: i 28 presenti preferirono approvare a viva VOCegli « offitiali ». Il sor Basilio, sempre come « segretario », ,figura nelle successive adunanze: del 17 maggio I6s5 (come « Briccio », così come si firma), mentre in altre è assente. In data 26 marzo I6s6 appare il nuovo segretario nella persona del pittore Carlo Cesi: « sig. Carlo Cesi pittore accademico segretario»: e il Bricci è presente a questa adunanza generale. Un mese dopo, il 26 aprile, la bomba scoppia. Dal 25 aprile del I6s6 al 20 gennaio I6s8 il nome del Bricci scompare dai verbali delle congregazioni: è scritto fra i presenti alla congregazione generale del suddetto giorno di gennaio: ma nessuna annotazione nei verbali sul « rientro» trionfale del nostro Basilio, che aveva vinto la causa inte~tata all'Accademia sulla « perpetuità ed inamovibilità dell'Accadem1- 382 1~~~'r~'!k.~~.~~J?~'~~kfM4~ ~.~ ~tI!'1J...".~ .~ li. ~f~kL~;~~~~~~~~e;:f ,,~.~..~;iV.. i1;A\' ,é:"~.-:~_It,,,.~{1.... Accktèi iPS''''~ ;.{~~lf;~:J.-, !Jtì!i..~ "', '. . ~*"""J~__~'.f:~f1/l!!f:...'l£~ ~~ ~0.4~~.Q..a'~(~MU.f.~i:1; ~/;'~ hu(c~.ti: ~t-~o/N".,c,J'fi..~:.J{~~~,{4 ~ ~ £.Q~d[~ fu'f:PJIA~ç~~r
cato», causa discussa presso il tribunale del cardinale Vicario: « fuit data sententia» il giorno 17 luglio 1657 (4). Il Bricci è presente a tUtte le congregazioni che seguirono il suo rientro in Accademia: e 1'8 dicem_ bre 1664 viene detto « cerimoniere», essendo principe dell'Accademia Carlo Maratta. Viene confermato in questa carica per l'anno 166]: l'ultima presenza segnata nei verbali delle congregazioni è sotto la data del 16 dicembre 1668: dopo questa data Basilio scompare: morto? Assente perché malato e impedito a partecipare alle sedute? Poiché le varie enciclopedie e i dizionari che ho potuto consultare non indicano le date di nascita e di morte di questo architetto-pittore, possiamo supporre che egli sia vissuto fino al 1668. Nel grosso fascicolo Romana Manutentionis Accademicatus, che contiene le numerose carte della causa intentata dal Bricci all'Acca- demia, con inizio dal giugno del 16s6, carte prodotte tanto dall'Acca- demia quanto dal Bricci, fanno spicco due documenti: uno è un regesto degli atti che riguardano il Bricci steso dal notaro Landus Pinus, della Curia del cardinale Vicario, in data 17 giugno 1656, meno di due mesi dopo l'espulsione del Bricci dall'Accademia (atti tratti dai verbali delle congregazioni); l'altro è un documento che lascia realmente perplessi e che, penso, deve essere stato l'asso nella manica del sor Basilio. Vale la pena di trascriverlo per intero. « lo infrascritto faccio piena et indubitata fede etiam col mezzo del Giura- mento qualmente essendo lo Pittore Accademico, et per gli anni 1653 et 1654 stato Prencipe dell' Accademia de Signori Pittori et Scultori et Architetti Accademici di S. Lucca (sic) di Roma, Con-Fraternità ct Unità de medesimi Pittori in S.ta Martina conforme al solito feci Accademico il Signore Basilyo Briccio Roman~ sin dall' Anno 1654 con altri Accademici: il tutto approvato, et alla presenza degh Altri Signori Accademici et in conformità di detta Elettione fù il sudetto Signore Bricci ricevuto ct approvato communemente da tutti con haverlo amesso in tutte le Funtioni, et Congregazioni tanto Accademiche generali come secrete: come anca nelle Congregationi generali et secrete della Confraternita con havere fatto scrivere il suo nome e cognome dal notaro di detta Accademia nel solito libr~ dè Statuti con gli altri et trà gli altri Accademici et intervenuto in tutti et singu~1 atti publici, . et privati conforme si è rappresentata occasione et si è fatto per ~ I h . . f . ., tUtt ' passato, et SIDOa tempo c e IO lD rascntto VI sono IDtervenuto con I gli altrI 384 (4) Archivio Storico Accademia di S. Luca, voI. 176, n. 59. Accademici: et infede della verità ho sotto scritto la presente di mia propria mano uesto dì 8 ottobre 1657: in Roma, Pietro Martire Neri mano propria. q Fidem facio per presentes ego noto pubI. infrascriptus (...) Ita est Thomas palutius A. C. Notarius (5) ». La lettura di questo documentO, ho detto, lascia perplessi: come mai poteva il presidente « fare» un accademico?! Egli poteva, e doveva, proporre i nomi, sia di propria iniziativa sia su iniziativa di altri accademici. Eppure il sig. Pietro Martire Neri dice tondo tondo: cc... conforme al solito feci Accademico il signore Basilio Bricco Romano...» e, aggiunge, cccon altri Accademici » (dei quali però non dice il nome). Leggendo i verbali del periodo in questione si osserva che tUtte le cariche accademiche (gli ccoffitiali ») vennero attribuite per elezione o per estrazione di nomi già passati al vaglio dei voti dei presenti: notizia di nuovi accademici si ha solo nella seduta del 7 gennaio 1655, sotto la presidenza di Bernardino Gagliardi (C(...Inoltre furono viva voce ammessi e ricevuti unanimemente per Accademici gli in fra- scritti... »). Se questa era l'usanza per le nuove nomine, sorge spontanea una domanda: su quali basi ponevano le loro argomentazioni, e le loro accuse, gli accademici che nella seduta del 25 aprile del 16s6 chiedevano (e decisero) l'espulsione di Basilio Bricci, « -perché non fu canonicamente ed onestamente approvato... »,quando il presidente in caricadice che fece accademicoil Bricci «conforme il solito»? La figura di Pietro Martire Neri è lumeggiata dal Missirini, nella sua nota Storia dell'Accademia di S. Luca (6): (CEra il Neri pittore ragionevole, ma di soavissime maniere, poiché si traeva gli animi di tutti Con grata violenza: ed avendo accomodato discorso, e grazia di portamento, fu assunto più per queste doti, che per la valentia nell'arte al primo grado Accademico». Ma il cremonese Neri era anche energico e severo amministratore e colpì quando doveva colpire. Non bisogna dimenticare che, in quegli anni, l'Accademia era travagliata da una lotta interna ed esterna: ripicche, gelosie, calunnie (5) Archivio Storico Accademia di S. Luca, voI. 176, n. 59. (6) M. MISSIRINI,Memorie per servire alla storia della Romana Accademia di S. Luca..., De Romanis, Roma 1823, pp. 1I7. 385
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