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di Roma

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Memorie romane <strong>di</strong> parte nera<br />

«Appartengo ad una famiglia - ed io le srmo<br />

fedelissimo - nel seno della quale la sera del<br />

20 settembre /870, si pianse. »<br />

Senatore Marchese FILIPPO CRISPOLTI<br />

(Discorso al Senato del Regno: 1929)<br />

Il conte cugino si chiamava Giuseppe. Un pezzo <strong>di</strong> marcantonio<br />

alto due metri. Si vantava d'aver mani pesanti come due ferri da stiro.<br />

Anche da vecchio, da molto vecchio, si dava aria bulla. Boria <strong>di</strong><br />

Rugantino e Meo Patacca, mista ad un coraggio brutale. Si <strong>di</strong>ceva <strong>di</strong><br />

Peppe, o Poppaccio, che « puzzava, e puzzava forte». Nel verbo<br />

« puzzare» è lo spirito romanesco <strong>di</strong> una arroganza atavica, cavaUeria<br />

rissosa, <strong>di</strong>scesa per li rami. Aveva scritto Stendhal, nel 1829: « Tra i<br />

romani, il colpo <strong>di</strong> coltello sostituisce il pugno». A questa norma pleblea<br />

aveva aristocraticamente obbe<strong>di</strong>to il conte cugino, religiosissimo,<br />

a modo suo. Un giorno, bestemmiando Santi e Padreterno, prese a<br />

pugni un suo servo che non si era comunicato durante la settimana<br />

pasquale. Superstizioso, credeva ai più fasulli pro<strong>di</strong>gi delle reliquie:<br />

dai crocifissi <strong>di</strong> -legno che spargevano sangue, al latte della Madonna,<br />

« gutta lactis B. V. Mariae» conservato a <strong>Roma</strong> nella Chiesa <strong>di</strong><br />

Santa Prassede. (Da pochi anni la lapide che ricordava questa sorprendente<br />

reliquia è stata ricoperta da una lastra <strong>di</strong> marmo).<br />

Peppaccio, nonostante fosse stato espulso dal Corpo della Guar<strong>di</strong>a<br />

Nobile per aver preso parte ad una sanguinosa rissa in un'osteria, era<br />

rimasto un fedelissimo papalino. Aveva combattuto a Mentana, a<br />

Porta Pia. Un capo <strong>di</strong> stato maggiore dell'Armata Pontificia, aveva<br />

lasciato scritto, in un suo rapporto, che Peppaccio durante uno scontro<br />

con un gruppo <strong>di</strong> volontari, « corrotti da Garibal<strong>di</strong> e Vittorio Ema-<br />

nuele II)), si era comportato come un eroe, menando botte da orbi ai<br />

« malviventi» che volevano sconfinare a Montefiascone. E, a quel<br />

tempo, Peppaccio era un ragazzo, il quale considerava, con fanatica<br />

religione la terra dove regnava il Papa: « Patrimonium Santi Petri ».<br />

E chi attentava quin<strong>di</strong> a questo sacro dominio, non poteva essere che<br />

420<br />

Il<br />

un miscredente, figlio <strong>di</strong> puttana. Aveva ripetuto a se stesso, fino alla<br />

vigilia <strong>di</strong> Porta Pia: « Se un Papa ha avuto la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> veder<br />

cadere, come una mela marcia, Napoleone, anche Pio Nono assisterà<br />

alla sconfitta dei suoi persecutori ».<br />

A!lla realtà storica delle famiglie romane che giu<strong>di</strong>cavano l'unità<br />

d'Italia come una sciagura che avrebbe colpito non soltanto <strong>Roma</strong> ma<br />

tutto il cattolicesimo, si guarda ancora nei termini <strong>di</strong> uno storicismo<br />

anticlericale. Ma quello spirito, quella resistenza, quella angoscia ebbero<br />

come ribalta ed espressione non circoscritti ambienti della città papale,<br />

ma numerosi gruppi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni romani che si piegarono alla realtà<br />

degli eventi, o non si piegarono, rimanendo fermi al costume e all'ideale<br />

<strong>di</strong> una politica che aveva voltato pagina. Certo è che fu realtà, misurata<br />

tuttora da un solo 'punto <strong>di</strong> vista. Per coloro i quali furono dall'altra<br />

parte, dalla parte, cioè, <strong>di</strong> chi identificava la causa del Papa con quella<br />

<strong>di</strong> Dio, a torto o a ragione, non esiste letteratura contingente <strong>di</strong> va.lutazione.<br />

Parte bianca e parte nera. Bellezza epica ed eroismo, alla<br />

prima; valutazione quasi comica, per la seconda. Per il conte cugino<br />

la nuova realtà significò, sempre, un'offesa, alla quale, purtroppo, non<br />

poteva reagire da vecchio, oramai Meo Patacca in pensione, nonostante<br />

le grosse mani nodose e il corpo <strong>di</strong> gigante stanco.<br />

Ho sempre sentito raccontare che nella mia famiglia la sera del<br />

20 settembre si pianse. Cadorna e Vittorio Emanuele II, alleati del<br />

Demonio. Peppaccio rievocava volentieri a mia nonna Can<strong>di</strong>da come<br />

egli avesse vissuto quella tremenda giornata <strong>di</strong> vergogna e <strong>di</strong> rabbia.<br />

Il memorialismo del cugino bullo è ancora dentro <strong>di</strong> me.<br />

Er Papa, er Visced<strong>di</strong>o, Nostro Siggnore,<br />

È un Padre eterno com'er Padr'Eterno.<br />

Ciovè nun more, o, ppe ddì mme;;o, more,<br />

Ma mmore solamente in ne l'isterno.<br />

BELLI (

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