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Gabriele Maschietti, architetto, giornalista pubblicista<br />

e docente di disegno e storia dell’arte, illustratore<br />

naturalistico da sempre, appassionato di qualsiasi<br />

essere animale, raggiunge nelle sue illustrazioni il<br />

massimo del realismo attraverso un iperrealismo<br />

esasperato e “maniacale” dando la vita ai suoi animali.<br />

Ha collaborato e collabora con diversi magazine<br />

italiani ed esteri; ha disegnato tavole di ambienti,<br />

animali e architetture per più Case editrici e ha<br />

svolto la sua attività anche per alcuni allestimenti<br />

museali: l’ultimo, per il Museo delle Alpi al Forte di<br />

Bard in Val d’Aosta.<br />

Lezioni scandinave<br />

Editoriale di Giulio Ielardi<br />

IN SVEZIA LA NASCITA DEI PRIMI PARCHI EUROPEI<br />

È RICORDATA CON EVENTI E INIZIATIVE, MA ANCHE<br />

CON L’ISTITUZIONE DEL VENTINOVESIMO PARCO<br />

NAZIONALE<br />

Il logo dei festeggiamenti raffigura una<br />

farfalla. Bella e fragile, come la natura<br />

che rappresenta. E l’anniversario da<br />

onorare in questo 2009 che s’avvia alla<br />

conclusione è quello dei primi parchi<br />

nazionali d’Europa, Svezia 1909. Sei piccoli<br />

e grandi paradisi intorno al Circolo<br />

polare artico benedetti dal re e dal<br />

Riksdag, il Parlamento di Stoccolma.<br />

Oggi sono diventati ventinove. E nei loro<br />

centri visita e lungo i sentieri, quest’estate,<br />

il centenario è stato ed è ricordato<br />

con conferenze e visite guidate,<br />

mostre, eventi. Non ultima l’annuale<br />

conferenza di Europarc, tenutasi a<br />

settembre a Strömstad presso il confine<br />

con la Norvegia.<br />

Cent’anni, dunque, e non certo di solitudine.<br />

Al nuovo secolo le aree protette<br />

del Vecchio continente si sono affacciate<br />

come una piccola grande famiglia<br />

in divisa verde; con ispirazioni medesime,<br />

uguale amore per la natura, stesse<br />

aspirazioni di guidare lo sviluppo verso<br />

criteri più sostenibili. Ma un linguaggio<br />

comune ancora non si vede, e non si<br />

può vedere viste le differenze che albergano<br />

tra le culture, i territori, le<br />

mentalità. Non accade a Bruxelles, figurarsi<br />

tra Pescasseroli, Malmö e Sevilla.<br />

Per rifletterci il posto giusto è Hamra.<br />

Ventotto ettari appena di parco nazionale,<br />

uno di quei sei datati 1909, nel<br />

cuore della Svezia centrale. Un paio di<br />

colline ammantate da una foresta vergine<br />

di pini orlata da piccoli laghi, dove un<br />

tappeto di muschi e licheni seppellisce<br />

tutto quel che giace al suolo: massi,<br />

tronchi crollati, formicai. In Italia sarebbe<br />

una riserva ma qui tra le due categorie<br />

non passa un confine che si misura in<br />

ettari, bensì in soggetti gestori. A istituire<br />

un parco nazionale sono Governo e<br />

Parlamento. Una riserva nasce invece su<br />

volontà dei Consigli amministrativi delle<br />

Contee, d’accordo con le municipalità e<br />

dopo la consultazione dei privati coinvolti<br />

come proprietari dei terreni. In<br />

Svezia e in tutta la Scandinavia non esistono<br />

parchi regionali. E nemmeno quasi<br />

– sia detto per inciso – vandali che incendiano<br />

boschi e rifugi, visitatori tassativamente<br />

a quattro ruote, politiche e<br />

politici che lisciano il pelo agli istinti individualistici<br />

più ottusi.<br />

Lo scorso settembre è nato l’ultimo<br />

parco, il numero ventinove. Si chiama<br />

Kosterhavet e interessa un tratto di<br />

costa e di mare – è la prima volta in<br />

Svezia – al confine con la Norvegia. Vi<br />

vivono mille persone e l’area attrae oltre<br />

novantamila turisti ogni anno. Ad<br />

occuparsi della gestione, come per gli<br />

altri parchi, sarà l’Agenzia nazionale di<br />

protezione ambientale. Certamente un<br />

evento da festeggiare, che però non<br />

cambierà la natura dei luoghi. Perchè a<br />

queste latitudini senso civico e rispetto<br />

per l’ambiente rendono difficile, spesso<br />

impossibile distinguere tra cosa è parco<br />

e cosa no. Il dentro e il fuori.<br />

Auguri dunque ai parchi svedesi ma a<br />

quelli italiani, ci sia consentito, un po’<br />

di più.<br />

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