02.06.2013 Views

Scarica il bollettino - Biblioteca Internazionale La Vigna

Scarica il bollettino - Biblioteca Internazionale La Vigna

Scarica il bollettino - Biblioteca Internazionale La Vigna

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Birreria Sartea, Corso S. Felice, inizio XX secolo<br />

no, la scorseta d’arancio, le steche de canela!”<br />

Non va poi dimenticato Sergio e Ciacio, dove convenivano<br />

gli amici giornalisti del Gazzettino, tra cui l’indimenticato<br />

Vincenzo Carenza. Qui si potevano gustare<br />

prosciutto tagliato al coltello, grana e pan biscotto, <strong>il</strong><br />

tutto accompagnato da un Cabernet franc che l’amico<br />

Maurizio Onorato chiamava “el vin da le gambe verte”.<br />

Ciacio e gli altri erano personaggi tipici di quella ristorazione<br />

vicentina che oggi è totalmente cambiata, spesso<br />

in peggio purtroppo, perdendo così la sua tipicità locale.<br />

Con l’amico Claudio Noaro, editore di “Sport Vicenza”,<br />

si faceva qualche incursione all’Osteria SS. Apostoli, Al<br />

Cursore, Al Bersagliere o Al San Michele. Per i vecchi<br />

goliardi <strong>il</strong> ritrovo era <strong>il</strong> Minerva dei fratelli Baldinato. Ora<br />

non è più <strong>il</strong> vecchio locale d’un tempo, ma i fratelli Baldinato<br />

sono ancora lì, anche se sono scomparsi personaggi<br />

come “Agonia”, “Bressa”, “Lupo”, “Bobo” e<br />

“Chato”. Come non c’è più la Birreria Sartea con i suoi<br />

vecchi tavoli di legno, intrisi di buona birra Pedavena.<br />

Era un mito, come <strong>il</strong> vecchio Santa Corona, sede del<br />

A R T I C O L I<br />

più rinomato club biancorosso della città. In tema di<br />

“amarcord” non può mancare la Vecchia Fortuna con<br />

un oste che poteva benissimo essere quello descritto<br />

nel “Baldus” da Merlin Cocai, ovvero Teof<strong>il</strong>o Folengo.<br />

Al Ponte delle Bele Gino serviva le più buone trippe<br />

che si potessero assaggiare al giovedì e alla Vecchia<br />

Torre era <strong>il</strong> baccalà a farla da padrone <strong>il</strong> venerdì. Scritte<br />

come “oggi trippe, domani baccalà” appartengono alla<br />

nostra memoria. Negli anni dal 1958 al 1965 iniziò la<br />

moda della pizza e tutti andavano da Pappone, dove<br />

adesso c’è <strong>il</strong> Ristorante Due Mori. Oggi le pizzerie hanno<br />

soppiantato un po’ ovunque le vecchie trattorie e le<br />

osterie moderne si chiamano “Wine Bar” o, al peggio,<br />

sono diventati Kebab, Mac Donald’s, yogurterie e pub...<br />

ma, che fine hanno fatto le vecchie osterie vicentine?<br />

A Udine, Verona e Venezia se ne trovano ancora a<br />

decine... a noi vicentini viene solo voglia di prendere in<br />

prestito un grido romanesco e dire: “Arridatece i osti!”<br />

L A V I G N A N E W S 9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!