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Ingegneri e Costruttori 2011-11.pdf - Associazione Industriali della ...

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N/11 <strong>2011</strong><br />

RESTAURO<br />

Le cento giornate di<br />

Ponte Pusterla<br />

DOCUMENTO<br />

La ristrutturazione<br />

dell’edilizia in Veneto<br />

postatarget creative<br />

NE/VI0071/2008<br />

Prevenire il rischio<br />

idrogeologico<br />

Un progetto<br />

per l’invaso<br />

sul Tesina<br />

Firmato tra <strong>Associazione</strong>, Regione e Comune di Torri di Quartesolo un Protocollo<br />

d’intesa per la progettazione preliminare <strong>della</strong> “cassa di espansione” del fiume<br />

Tesina a Torri. Confindustria Vicenza finanzia la progettazione dell’invaso.<br />

mensile <strong>della</strong> Sezione <strong>Costruttori</strong> Edili dell’<strong>Associazione</strong> <strong>Industriali</strong> <strong>della</strong> provincia di Vicenza edito da IPI srl Società unipersonale


11. <strong>2011</strong><br />

08.<br />

16.<br />

30.<br />

Direttore responsabile<br />

Stefano Tomasoni<br />

Collaboratori<br />

Maurizio Mascarin<br />

Carlo Casarotti<br />

Progetto Grafico<br />

Patrizia Peruffo<br />

Stampa<br />

UTVI Tipolito srl - Vicenza<br />

Pubblicità<br />

OEPI - Verona<br />

P. Citta<strong>della</strong>, 9 - Tel. 045 596036<br />

Editore<br />

IPI Istituto Promozionale<br />

per l’Industria srl<br />

Società unipersonale<br />

Piazza Castello, 3 - Vicenza<br />

Anno cinquantanovesimo<br />

numero 11<br />

novembre <strong>2011</strong><br />

un numero € 4,50<br />

arretrati € 9,00<br />

abbonamento annuo € 45,00<br />

(IVA compresa - versamenti su<br />

c/c postale n. 16288367 intestato<br />

a I.P.I. s.r.l. - Vicenza)<br />

pubblicità non superiore al 50%<br />

Registrazione<br />

Tribunale di Vicenza<br />

n° 58 del 5/3/1953<br />

È vietata la riproduzione<br />

anche parziale di articoli<br />

e illustrazioni senza autorizzazione<br />

e senza citare la fonte.<br />

Gli articoli pubblicati impegnano<br />

soltanto la responsabilità<br />

degli autori.<br />

sommario<br />

TrentaRighe<br />

07 Una “tassa di scopo” per mettere in sicurezza il territorio<br />

PrimoPiano<br />

08 Prevenire il rischio idrogeologico/1. Un progetto per l’invaso sul Tesina<br />

10 Prevenire il rischio idrogeologico/2. Le proposte dei costruttori veneti<br />

Argomenti<br />

12 Quattro aziende nella storia<br />

Documento<br />

16 La ristrutturazione dell’edilizia in Veneto<br />

Restauro<br />

30 Le cento giornate di Ponte Pusterla<br />

Personaggi<br />

36 Francesco Zambon, l’uomo che sfornava idee sempre nuove<br />

42 Notiziario <strong>Costruttori</strong><br />

59 Prezzi unitari delle opere edili (3 a parte)


Una “tassa<br />

di scopo” per<br />

mettere in<br />

sicurezza<br />

il territorio<br />

I<br />

recenti eventi calamitosi di Genova e Messina rappresentano l’ennesima conferma -<br />

a un anno di distanza dalla devastante alluvione di “Ognissanti” in Veneto - che<br />

l’emergenza idrogeologica nel nostro Paese è ormai una drammatica e ripetitiva<br />

normalità.<br />

Quando si verificano queste circostanze c’è sempre chi, tra media e istituzioni,<br />

afferma che si è trattato di eventi meteorologici eccezionali, di tragiche fatalità.<br />

Forse questo è vero, ma solo in parte, considerato che da anni nel nostro paese non<br />

si fa più la dovuta attenzione alla manutenzione dei corsi d’acqua e che per anni si<br />

è costruito dove non si doveva. Ed è noto che, con gli attuali “chiari di luna” per le<br />

finanze pubbliche, nei prossimi anni sarà molto difficile trovare le risorse necessarie<br />

per prevenire questi fenomeni.<br />

Il tema dunque è quello <strong>della</strong> prevenzione, una parola storicamente difficile per i nostri<br />

amministratori, ma di grande significato quando si parla di spendere soldi pubblici.<br />

In un recente convegno organizzato da ANCE Veneto a Vicenza sull’argomento, il<br />

Presidente di ANCE Veneto, Luigi Schiavo, ricordava che il rapporto tra la prevenzione<br />

e la “cura” - dopo il disastro - è di 1 a 5: 1 euro speso in prevenzione oggi corrisponde<br />

a 5 euro spesi domani per riparare i danni.<br />

Ancora una volta è necessario che tutti, insieme, facciano la loro parte: gli<br />

amministratori degli enti locali devono saper pianificare in stretta connessione<br />

con la difesa del territorio, i cittadini e le imprese devono essere consapevoli che<br />

la protezione del suolo è essenziale per il loro benessere e la loro sicurezza e, in<br />

definitiva, per lo sviluppo del territorio dove vivono e producono.<br />

In questo contesto si inserisce la proposta avanzata dai costruttori veneti alla Regione<br />

di introdurre nell’ambito del riordino <strong>della</strong> tassazione prevista dalla riforma sul<br />

federalismo fiscale una “tassa di scopo”, che vada a finanziare gli interventi necessari<br />

per mettere in sicurezza il territorio, sulla base di un rinnovato accordo con le<br />

Istituzioni locali, a condizione però che lo scopo sia raggiunto.<br />

TrentaRighe


PrimoPiano/8<br />

Prevenire il rischio idrogeologico/1<br />

Un progetto per<br />

l'invaso sul Tesina<br />

Firmato tra <strong>Associazione</strong> <strong>Industriali</strong>, Regione e Comune di Torri di Quartesolo un<br />

Protocollo d'intesa per la progettazione preliminare <strong>della</strong> “cassa di espansione” del fiume<br />

Tesina a Torri. Confindustria Vicenza finanzia la progettazione dell'invaso.<br />

Dopo l'alluvione dell'anno scorso, l’Ordinanza<br />

del Presidente del Consiglio dei Ministri del<br />

13 novembre 2010 ha delineato due principali<br />

fasi di azione: l’immediata messa in sicurezza dei<br />

territori colpiti e la predisposizione, anche per stralci<br />

successivi, di un piano di interventi per il superamento<br />

dell’emergenza. Della prima fase fanno parte sia gli<br />

interventi di “somma urgenza” - eseguiti per rimediare<br />

alle “rotture” degli argini, collassati a causa dell’eccezionale<br />

pressione <strong>della</strong> mole d’acqua riversatasi nei<br />

fiumi e nei torrenti – sia le ulteriori opere di rinforzo<br />

e rialzo degli argini e la realizzazione o il recupero delle<br />

difese “di sponda” dei corsi d’acqua, che gli Uffici dei<br />

Geni Civili e i Consorzi di Bonifica hanno realizzato<br />

nel corso di quest’anno.<br />

L’insieme di questi interventi, però, non può dirsi risolutivo:<br />

ha consentito, al più, di riportare la situazione<br />

di “insicurezza idraulica” di buona parte del Veneto<br />

nelle condizioni esistenti al 31 ottobre 2010.<br />

L’effettiva riduzione del rischio idraulico, per puntare<br />

possibilmente alla sua radicale eliminazione, richiede<br />

l’attuazione di tutti gli interventi previsti dal “Piano<br />

delle azioni e degli interventi di mitigazione del rischio<br />

idraulico e geologico”, redatto sulla base dell’Ordinanza<br />

del Presidente del Consiglio, che prevede una serie<br />

di interventi strutturali per l’importo complessivo di<br />

2,7 miliardi di euro (di cui 2,6 riguardanti il dissesto<br />

idraulico, e il resto per il dissesto geologico e per il<br />

dissesto idraulico-forestale).<br />

Il piano di intervento <strong>della</strong> Regione<br />

A fronte delle limitate risorse economiche disponibili,<br />

il Commissario straordinario per l’emergenza alluvione<br />

e la Regione Veneto hanno deciso di attribuire “Priorità<br />

1” ad alcuni interventi strutturali considerati sicuramente<br />

efficaci nella riduzione del “rischio idraulico”.<br />

Di qui la Deliberazione <strong>della</strong> Giunta Regionale del 5<br />

luglio <strong>2011</strong> che ha individuato 11 “bacini d’invaso”<br />

(detti anche “casse di espansione”), finalizzati a “laminare”<br />

i colmi di piena” dei corsi d’acqua maggiormente


a rischio di tracimazione/esondazione, con conseguente<br />

pericolo di allagamento di territori urbanizzati.<br />

Di questi undici bacini, sei dovrebbero essere realizzati<br />

in provincia di Vicenza: l'estensione dell’opera d’invaso<br />

già esistente a Montebello Vicentino, per ulteriori 2<br />

milioni di metri cubi; una nuova opera d’invaso sul<br />

Timonchio in comune di Caldogno (3,3 milioni di mc.);<br />

una nuova opera d’invaso sul Bacchiglione in comune<br />

di Vicenza, a monte di Viale Diaz (1,0 milione di mc.);<br />

una nuova opera d’invaso sull’Astico, nei comuni di<br />

Sandrigo e Breganze (10 milioni di mc.); una nuova<br />

opera d’invaso sul Tesina, in comune di Torri di Quartesolo,<br />

località Marola (2,0 milioni di mc.); una nuova<br />

opera d’invaso sull’Agno-Gua, nei comuni di Trissino<br />

e di Arzignano (3,5 milioni di mc.). Degli undici interventi,<br />

solo tre (tra i quali gli invasi di Caldogno e<br />

di Trissino-Arzignano) presentano una progettazione<br />

almeno preliminare, mentre gli altri sono al più caratterizzati<br />

da alcuni studi propedeutici alla progettazione.<br />

La Deliberazione regionale 989, pertanto, ha assegnato<br />

alla Direzione Difesa del Suolo <strong>della</strong> Regione Veneto il<br />

compito di avviare la fase di progettazione preliminare<br />

per le restanti 8 opere d’invaso, così da arrivare a una<br />

definizione attendibile dei costi necessari per la realizzazione<br />

dei singoli interventi, consentendo alla Regione<br />

la conseguente pianificazione finanziaria.<br />

L'intervento di Confindustria Vicenza<br />

Confindustria Vicenza - dopo le iniziative di supporto<br />

alle imprese associate e alle comunità locali colpite<br />

dall’alluvione del 1° novembre 2010 e dopo la collaborazione<br />

con il Genio Civile di Vicenza per alcune attività<br />

specialistiche riguardanti il territorio urbano di Vicenza<br />

- ha deciso di impegnarsi ulteriormente “adottando”<br />

uno degli interventi di maggiore portata individuati<br />

dalla Deliberazione regionale 989. Si tratta dell’opera<br />

d’invaso prevista in Comune di Torri di Quartesolo,<br />

località Marola, da realizzarsi in un’area posta sulla<br />

destra idrografica del Tesina, per una superficie di circa<br />

850.000 mq. e con una capacità di contenimento pari<br />

a circa 2 milioni di metri cubi.<br />

L'opera sarà in grado sia di mitigare risolutivamente<br />

il rischio idraulico concernente il territorio urbanizzato<br />

di Torri di Quartesolo, sia di attenuare e sfasare<br />

il picco di piena sul Bacchiglione in prossimità <strong>della</strong><br />

confluenza con il Tesina, attenuando così anche le forti<br />

criticità idrauliche registrate a sud-est di Vicenza e in<br />

provincia di Padova.<br />

PrimoPiano/9<br />

In apertura il progetto per l'invaso sul Tesina. Sotto, la firma del<br />

Protocollo d'intesa tra Confindustria Vicenza, Regione Veneto e<br />

Comune di Torri di Quartesolo e un'immagine del fiume in piena<br />

durante l'alluvione dello scorso anno.<br />

COSA PREVEDE IL PROTOCOLLO<br />

Il protocollo d’intesa con la Regione Veneto e il Comune<br />

di Torri di Quartesolo prevede che Confindustria<br />

Vicenza procuri alla Direzione Difesa del Suolo<br />

<strong>della</strong> Regione le attività professionali di supporto (il<br />

cosiddetto service tecnico) affinché, sotto la regia e la<br />

responsabilità di quest’ultima, venga sollecitamente<br />

predisposto il progetto preliminare dell’opera d’invaso,<br />

step fondamentale per la quantificazione delle risorse<br />

economiche necessarie alla realizzazione dei lavori,<br />

nonché per l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni<br />

(conformità urbanistica, valutazione d’impatto<br />

ambientale...).<br />

“L’auspicio – commenta il presidente dell'<strong>Associazione</strong>,<br />

Roberto Zuccato - è che l’impegno che oggi si assume<br />

dia un tangibile contributo ad accelerare le procedure<br />

finanziarie e amministrative necessarie perché un importante<br />

ambito del territorio vicentino (e non solo)<br />

possa raggiungere adeguati livelli di sicurezza idraulica”.


PrimoPiano/10<br />

di Maurizio Mascarin<br />

Prevenire il rischio idrogeologico/2<br />

Le proposte<br />

dei costruttori veneti<br />

Ad un anno dall’alluvione, Ance Veneto ha messo in campo una serie di proposte<br />

finanziarie e operative che permetterebbero di trovare le risorse per le opere idrauliche<br />

necessarie a mettere in sicurezza il territorio.<br />

Si va dalla “tassa di scopo” all’accisa sulla produzione<br />

di energia elettrica: a un anno di distanza<br />

dall’alluvione di Ognissanti che ha drammaticamente<br />

colpito le province di Vicenza, Verona e Padova,<br />

i costruttori di Ance Veneto mettono in campo una<br />

serie di proposte finanziarie e operative che, in stretta<br />

chiave federalista, permetterebbero di trovare le risorse<br />

necessarie per costruire quelle opere idrauliche essenziali<br />

finalizzate a mettere in sicurezza il territorio.<br />

Lo hanno fatto nell’ambito del convegno "Risorse idriche,<br />

territorio e difesa del suolo: come combattere il<br />

rischio idrogeologico", tenutosi a palazzo Bonin Longare<br />

a Vicenza. A “viva voce” hanno esposto le loro linee<br />

guida sul come e dove trovare le risorse indispensabili<br />

per realizzare quegli interventi strutturali in grado di<br />

far uscire il Veneto dall’emergenza idrogeologica.<br />

Cose fatte e cose da fare<br />

Cose fatte in questi mesi per far fronte alla summa<br />

urgenza, e cose da fare: a far da sfondo alla proposta<br />

dei costruttori c’è la carenza di denari pubblici, insufficienti<br />

a coprire tutti i costi delle opere che, come lo<br />

stesso Piano di interventi <strong>della</strong> Regione ha individuato,<br />

si rendono necessarie per evitare le esondazioni. Da<br />

qui il vademecum dell’Ance, già ben accolto, nella sua<br />

formulazione, da alcuni esponenti <strong>della</strong> nostra Regione.<br />

Punto di partenza è la Creazione dell’Agenzia regionale<br />

delle acque e <strong>della</strong> difesa del suolo, quale unico<br />

organismo cui affidare tutte le funzioni operative e<br />

gestionali. Per quanto riguarda le proposte finanziarie,<br />

Ance Veneto, oltre a esprimere parere favorevole<br />

all’introduzione di una “tassa di scopo” (idea lanciata<br />

nelle scorse settimane da alcuni rappresentanti <strong>della</strong><br />

Regione) propone: l’introduzione di un’accisa regionale<br />

sull’energia elettrica prodotta; l’emissione sul mercato<br />

finanziario di buoni ordinari da parte <strong>della</strong> Regione<br />

Veneto (attraverso la finanziaria Veneto Sviluppo); lo<br />

studio di valutazione sulle possibilità di project financing<br />

nella gestione dell’acqua e di un fondo per la manutenzione<br />

ordinaria; parallelamente Ance Veneto è


favorevole all’accantonamento, in un fondo di riserva,<br />

di una quota percentuale del valore di investimento di<br />

ciascun intervento di salvaguardia idraulica.<br />

Una proposta globale<br />

Quella messa a punto da Ance Veneto, nelle sue linee<br />

guida è una proposta globale di ingegneria finanziaria,<br />

praticabile nell’ambito del federalismo fiscale, che permetterebbe<br />

un plus di approvvigionamento economico<br />

da parte <strong>della</strong> Regione per la messa in sicurezza del<br />

territorio.<br />

“Abbiamo bisogni di soldi per fare i lavori – ha detto<br />

l'assessore regionale al bilancio, Roberto Ciambetti -.<br />

Poiché abbiamo esaurito le risorse extra-Veneto, è<br />

giunto il momento di attingere ad altre fonti. L’ipotesi,<br />

ad esempio, di un’addizionale Irpef non deve spaventare,<br />

i veneti ci capiscono”.<br />

“Non c’è tempo da perdere, bisogna agire in fretta - ha<br />

detto da parte sua il presidente di Ance Veneto, Luigi<br />

Schiavo -. La tassa di scopo è una strada corretta e va<br />

perseguita già entro il 2012. Tutti noi abbiamo la consapevolezza<br />

che il nostro territorio deve essere messo<br />

in sicurezza; un solo euro per la prevenzione oggi, ne<br />

può far risparmiare cinque domani. Sono certo che<br />

cittadini, imprese, fondazioni bancarie siano disposti,<br />

in questo periodo di generale difficoltà, a dare il proprio<br />

contributo per fronteggiare quella che è una reale<br />

emergenza, ed evitare così i costi economici e umani<br />

di nuovi disastri. Ma i cittadini veneti, a differenza di<br />

quanto è accaduto finora, devono essere rassicurati sulla<br />

certezza dello scopo e sulla destinazione delle risorse<br />

attraverso la trasparenza delle procedure. In quest’ottica<br />

- ha concluso Schiavo - si può ipotizzare anche<br />

l’emissione sul mercato di 'buoni ordinari' da parte <strong>della</strong><br />

Regione; risorse di privati che vadano investite su opere<br />

determinate in ambito idrogeologico. Analogamente si<br />

può valutare il project financing come strumento sulla<br />

produzione di energia dell’acqua”.<br />

Nel 2012 si penserà a Caldogno e Trissino<br />

C’è un piano di azione e di interventi che in parte è<br />

stato svolto e in parte sta nel libro dei sogni, a meno<br />

che non si trovino i finanziamenti.<br />

“Nel primo caso - ha detto Tiziano Pinato, dirigente<br />

dell’Ufficio di Direzione difesa del suolo <strong>della</strong> Regione<br />

- s’inseriscono 3 bacini di laminazione: Caldogno, Trissino<br />

e Riese Pio X. Entro il 2012 saranno appaltati i<br />

due bacini del Vicentino. Per questi, se non ci saranno<br />

PrimoPiano/11<br />

intoppi, i lavori saranno ultimati rispettivamente a fine<br />

2014 e a fine 2017. Per il terzo si prevede invece un<br />

termine entro il 2016”.<br />

Dai lavori certi a quelli ipotizzati: “Mi riferisco - ha<br />

detto Pinato - ad altre 9 casse di espansione, tra cui<br />

l’estensione di Montebello, Sandrigo e Breganze, Torri<br />

di Quartesolo e viale Diaz, che non hanno ancora un<br />

plafond finanziario. Ci sono i progetti, insomma, ma<br />

mancano i soldi”.<br />

A conti fatti, come ha chiaramente fatto intendere Pinato,<br />

il Piano per il bacino Bacchiglione-Brenta è di 2<br />

miliardi e 700 milioni di euro. Fin qui si è fatto (o si è<br />

finanziato) per 300 milioni.<br />

Come dire che il Piano, anche e nonostante accordi di<br />

programma con il ministero dell’Ambiente, rischia di<br />

stare solo sulla carta se non si trovano le relative risorse.<br />

Cercasi insomma alcuni miliardi. Che, di questi tempi,<br />

non è operazione semplice. Va da sé che in questo scenario<br />

di risorse ormai ridotte all’osso, il presidente di<br />

Confindustria Vicenza, Roberto Zuccato, ci ha messo<br />

una nota positiva.<br />

“In base ad un protocollo d’intesa recentemente sottoscritto<br />

con la Regione Veneto ed il Comune di Torri<br />

di Quartesolo, Confindustria Vicenza si è impegnata a<br />

fornire alla Regione le attività professionali di supporto<br />

per la sollecita redazione del progetto preliminare dell’opera<br />

d’invaso, step fondamentale per la quantificazione<br />

delle risorse economiche necessarie alla realizzazione<br />

dei lavori, nonché per l’acquisizione delle necessarie<br />

autorizzazioni. Per i cittadini e per l’economia locale è<br />

una operazione importante, volta a sostenere la sicurezza<br />

di una significativa area del Vicentino”.<br />

Dal Veneto alla Liguria fino alla Sicilia. Storie e drammi<br />

di alluvioni, frane, esondazioni: di fronte a questa Italia<br />

“dissestata”, Paolo Buzzetti, presidente nazionale<br />

dell’Ance, non ha dubbi: “La messa in sicurezza del<br />

nostro territorio è per noi l’emergenza numero uno. I<br />

costruttori del Veneto, con il loro contributo di idee,<br />

anche con questo convegno si confermano sempre degli<br />

apripista. Nel nostro Paese bisogna ripristinare la<br />

cultura e la capacità d’intervento per evitare situazioni<br />

drammatiche. Riqualificare il territorio è perciò una<br />

priorità. Non è dal ponte sullo stretto di Messina che<br />

passa la riqualificazione infrastrutturale. Sono tante<br />

altre le opere da fare. Come Ance lo diciamo da tempo<br />

al ministero dei lavori pubblici. Dispiace constatare che<br />

dei 1120 progetti da noi segnalati, ancora nel 2009, si<br />

siano di fatto perse le tracce”.


Argomenti/12<br />

di Maurizio Mascarin Quattro<br />

Quattro<br />

aziende<br />

nella storia<br />

A Torino, su iniziativa dell'Ance, sono state<br />

premiate le aziende edili italiane ultracentenarie.<br />

Tra esse anche quattro vicentine.<br />

Anche il settore costruzioni ha<br />

celebrato i 150 anni dell'unità<br />

d'Italia. È accaduto a Torino, il 4-5<br />

novembre dove l'Ance ha premiato<br />

le 78 aziende italiane che hanno<br />

superato il secolo d’attività. Carta<br />

Isnardo, Socotherm Infraviab<br />

e Andriolo sono state tra le 13<br />

premiate in tutta Italia con oltre<br />

150 anni di attività. Alla Cogato il<br />

premio è stato assegnato per aver<br />

compiuto oltre un secolo di vita.


Anche il settore costruzioni ha celebrato i<br />

150 anni dell'unità d'Italia. È accaduto a Torino,<br />

il 4-5 novembre dove, per iniziativa<br />

dell’Ance, nello storico e autorevole scenario del Lingotto,<br />

sono state premiate le 78 aziende italiane del<br />

settore che hanno superato il secolo d’attività. Non<br />

un riconoscimento “alla memoria”, quello voluto dal<br />

presidente dell’Ance Paolo Bozzetti, bensì un atto<br />

che testimonia la concreta azione economico-sociale<br />

svolta nel tempo dalle nostre imprese di costruzione.<br />

Da qui l’evento nazionale voluto dai costruttori che,<br />

all’insegna <strong>della</strong> storia e del presente, hanno voluto<br />

ricordare alle istituzioni e a tutta l’opinione pubblica<br />

il costante e deciso impegno delle imprese del settore<br />

nella costruzione del nostro Paese.<br />

<strong>Costruttori</strong> di lungo corso, ovvero storie di famiglie e di<br />

generazioni a confronto: nel gotha delle imprese ultracentenarie<br />

che hanno partecipato a costruire la nostra<br />

terra, ben quattro aziende premiate sono vicentine:<br />

la Carta Isnardo (fondata nel 1820), la Zenone Soave<br />

(oggi Socotherm Infraviab, sorta nel 1859), la Andriolo<br />

(1850) e la Costruzioni Cogato (1880). Le prime tre<br />

(Carta Isnardo, Socotherm Infraviab e Andriolo) sono<br />

state tra le 13 premiate in tutta Italia con oltre 150<br />

anni di attività. Alla Cogato il premio è stato assegnato<br />

per aver compiuto oltre un secolo di vita.<br />

Quattro imprese di casa nostra che hanno attraversato<br />

fin qui le fasi storiche e le turbolenze economiche<br />

del nostro paese, a dimostrazione di un<br />

Dna imprenditoriale vero, forte, efficace in grado<br />

di rispondere ai cambiamenti che la storia (remota<br />

e recente) impone.<br />

CARTA ISNARDO 1820<br />

Le prime tracce documentate <strong>della</strong> ditta edile e<br />

costruzioni stradali Carta Isnardo di Montecchio<br />

Precalcino risalgono al 1820. “Avere alle spalle una<br />

storia imprenditoriale importante è uno stimolo in<br />

più – dice l’amministratore delegato dell'azienda,<br />

Isnardo Carta –. L’impegno profuso dai miei avi<br />

nell’attività di famiglia mi stimola a guardare avanti<br />

con spirito di sacrificio e responsabilità”.<br />

Imprenditore di quinta generazione, per mantenere<br />

la società al passo coi tempi Isnardo Carta ha colto<br />

con tempestività e coraggio anche le opportunità<br />

offerte dalle aree emergenti del Nordafrica. Da qui<br />

la decisione di investire e delocalizzare in Tunisia,<br />

all’interno del parco industriale di Enfidha. “Una<br />

Argomenti/13<br />

In apertura, dall'alto, le premiazioni delle aziende Carta Isnardo,<br />

Socotherm Infraviab, Andriolo e Costruzioni Cogato.<br />

strategia – osserva Carta – che ci ha permesso di<br />

potenziare la nostra attività di edilizia industriale<br />

in quest’area, stringendo importanti contratti con<br />

operatori locali e clienti internazionali. La scelta di<br />

Enfidha ci sta dando ragione. Qui abbiamo trasferito<br />

macchine e competenze tecniche in grado di<br />

realizzare opere e infrastrutture importanti per lo<br />

sviluppo di questo Paese. La nostra prossima tappa?<br />

Partecipare, al momento opportuno, ai progetti di<br />

ricostruzione <strong>della</strong> vicina Libia”.<br />

ANDRIOLO, DAL 1850<br />

Da chi si è internazionalizzato ed è uscito dai confini<br />

nazionali a chi è rimasto fedele al territorio: è<br />

il caso <strong>della</strong> Andriolo, azienda di Vicenza che, come<br />

testimoniano i registri storici, vanta una storia più<br />

che centenaria, che si è tradotta in una missione<br />

imprenditoriale imperniata sulle competenze e le<br />

specificità del costruire.<br />

“Dai documenti del comune di Grumolo delle Abbadesse<br />

– afferma Gianmichele Andriolo, titolare<br />

dell'azienda – si evince che il capostipite Francesco<br />

Andriolo svolgeva intorno al 1850 opere in muratura.<br />

L’attività edile è poi passata nelle mani del figlio<br />

Marco Antonio e dei nipoti che, nel 1897, fondano<br />

la fratelli Andriolo, dato che trova conferma dal<br />

contratto di appalto per la costruzione <strong>della</strong> chiesa<br />

di Barbarano”.<br />

Dal passato remoto al presente: “Appartenere a una<br />

famiglia che ha profonde radici in edilizia – commenta<br />

Andriolo – è certamente un onore. Ma è anche una<br />

grande responsabilità. Proseguire nella tradizione di<br />

famiglia, di fronte ad un mercato così difficile e travagliato,<br />

è una sfida quotidiana. Lo penso io, lo pensano<br />

i miei colleghi dell’Ance. Oggi il settore costruzioni è<br />

in affanno; il rapporto con la committenza, pubblica o<br />

privata che sia, è sempre più difficile. Da imprenditore,<br />

da costruttore mi auguro che si riprenda a lavorare<br />

tutti nel rispetto delle regole”.<br />

SOCOTHERM INFRAVIAB (EX ZENONE SOAVE),<br />

DAL 1859<br />

Dal capostipite Zenone Soave, che nel 1859 mette<br />

in campo a Vicenza un’attività di distillazione dell’asfalto<br />

all’odierna Socotherm Infraviab, leader nel<br />

settore delle impermeabilizzazioni di impalcati stradali<br />

e ferroviari. Un curriculum e un know how che<br />

oggi, grazie alle sue tecnologie, gira per il mondo.


Argomenti/14<br />

In queste pagine alcuni lavori delle aziende premiate. Qui sotto, un edificio realizzato a Vicenza dalla Andriolo e un'immagine<br />

di uno dei ponti di Calatrava a Reggio Emilia, realizzati con manto stradale di Socotherm Infraviab. A lato una veduta aerea<br />

<strong>della</strong> base americana Dal Molin a Vicenza, nella quale è intervenuta con lavoro anche la Carta Isnardo, e una realizzazione<br />

(Jet-G con acqua ferma per decantare cemento) <strong>della</strong> Costruzioni Cogato.<br />

Di recente passata nelle mani di un gruppo francocanadese-argentino,<br />

l'azienda vicentina ha abbandonato<br />

gli ambiti dell’identità familiare per far posto<br />

ai processi di internazionalizzazione.<br />

“Una scelta dettata dai tempi che cambiano – spiega<br />

Giuseppe Fracasso, da anni manager <strong>della</strong> Socotherm<br />

Infraviab nonché past president di Ance Vicenza<br />

- . Siamo di fronte ad un mondo che corre e si<br />

trasforma velocemente, le aziende devono adeguarsi<br />

e coglierne le opportunità. Nei suoi 150 anni di<br />

storia la nostra azienda e l’Italia hanno superato<br />

tanti momenti difficili e travagliati: due guerre di<br />

indipendenza, due guerre mondiali. Ciò mi porta a<br />

credere che il nostro Paese sarà in grado di uscire<br />

anche questa volta da questa difficile situazione<br />

economico-finanziaria. In quest’ottica, ieri come<br />

oggi il ruolo delle costruzioni rimane centrale. Bisogna<br />

ridar fiato alle opere pubbliche, essenziali<br />

e strategiche per il futuro <strong>della</strong> nostra economia,<br />

trovando strumenti finanziari adeguati e innovativi.<br />

Il rischio, altrimenti, è quello di trovarci con un<br />

sistema Paese fuori mercato, incapace di competere<br />

sul piano nazionale e internazionale”.<br />

COSTRUZIONI COGATO, DAL 1880<br />

Un messaggio, quello di Andriolo, ripreso e fatto proprio<br />

anche da Alberto Cogato, amministratore delegato<br />

<strong>della</strong> Costruzioni Cogato di Quinto Vicentino, che nel<br />

2010 ha tagliato il traguardo dei 130 anni di vita.<br />

Dal capostipite Girolamo, capomastro assai apprezzato<br />

nella costruzione di chiese e campanili (risale<br />

al 1880 il documento di liquidazione dei lavori per<br />

la costruzione <strong>della</strong> parrocchiale di Marola) al figlio<br />

Angelo che, nel 1922, ha partecipato con le sue<br />

maestranze ai lavori di manutenzione <strong>della</strong> carena<br />

<strong>della</strong> Basilica Palladiana; dopodiché, e siamo negli<br />

anni Trenta, il timone dell’impresa passa nelle mani<br />

di Antonio, il quale affianca alla tradizionale attività<br />

edile una specifica attività in campo idraulico, collaborando<br />

con il Magistrato alle acque di Venezia,<br />

il Genio Civile di Vicenza, i Consorzi di Bonifica.<br />

Ad Antonio spetta anche il compito di traghettare<br />

l’impresa attraverso le vicissitudini <strong>della</strong> seconda<br />

guerra mondiale, partecipando poi attivamente alla<br />

successiva fase <strong>della</strong> ricostruzione.<br />

Dice Alberto, che dal 74 assieme al fratello Luciano<br />

guida l’impresa di famiglia: “Ad Antonio Cogato va il<br />

merito di aver collaborato attivamente alla nascita


dell’<strong>Associazione</strong> industriali di Vicenza, alla quale<br />

l'azienda aderisce fin dal novembre 1945”.<br />

Dai cantieri “braccia e sudore d’un tempo” a oggi.<br />

“La nostra impresa – afferma Alberto Cogato, che è<br />

anche membro di Ance Veneto - ha scelto di qualificarsi<br />

come una Pmi snella e specialistica in opere<br />

idrauliche e di carattere ambientale. Nel nostro<br />

campo ci sarebbero tante opere necessarie da realizzare<br />

per mettere in sicurezza fiumi e territorio,<br />

ma le risorse economiche degli enti pubblici sono<br />

ridotte all’osso. Sono fiero e orgoglioso di essere un<br />

imprenditore di quarta generazione, ma oggi troppe<br />

cose non vanno: le opere pubbliche sono pressoché<br />

ferme, il credito alle imprese è sempre più stretto,<br />

la burocrazia è a livelli di soglia estenuanti… Si può<br />

andare avanti così? Se si distrugge la parte produttiva<br />

del Paese, che sicurezza possiamo fornire alle<br />

prossime generazioni?”.<br />

Argomenti/15


Documento/16<br />

Argomenti/16<br />

di Roberto Travaglini<br />

La ristrutturazione<br />

edilizia in Veneto<br />

Analisi <strong>della</strong> disciplina statale e regionale in materia di ristrutturazione edilizia, contenuta<br />

nel Testo Unico nazionale e nella legge veneta sul Piano Casa.<br />

L’articolo 10 <strong>della</strong> legge regionale del Veneto 8<br />

luglio 2009, n. 14 - meglio nota come “Piano<br />

casa”, ed al quale non ha apportato alcuna modifica<br />

e/o integrazione la legge regionale 8 luglio <strong>2011</strong>,<br />

n. 13, il cui primo obiettivo era la proroga dell’efficacia<br />

del “Piano casa” al 30 novembre 2013 - così recita:<br />

“1. Nelle more dell’approvazione <strong>della</strong> nuova disciplina regionale<br />

sull’edilizia, ai fini delle procedure autorizzative relative<br />

alle ristrutturazioni edilizie ai sensi del DPR n. 380/2001:<br />

a) gli interventi di ristrutturazione edilizia di cui all’articolo<br />

3, comma 1, lettera d), del DPR n. 380/2001, anche al<br />

fine di consentire l’utilizzo di nuove tecniche costruttive,<br />

possono essere realizzati con l’integrale demolizione delle<br />

strutture murarie preesistenti, purché la nuova costruzione<br />

sia realizzata con il medesimo volume e all’interno <strong>della</strong><br />

sagoma del fabbricato precedente;<br />

b) gli interventi di ristrutturazione edilizia con ampliamento<br />

di cui all’articolo 10, comma 1, lettera c), del DPR<br />

n. 380/2001, qualora realizzati mediante integrale demolizione<br />

e ricostruzione dell’edificio esistente, per la parte in<br />

cui mantengono volumi e sagoma esistenti sono considerati,<br />

ai fini delle prescrizioni in materia di indici di edificabilità<br />

e di ogni ulteriore parametro di carattere quantitativo, ristrutturazione<br />

edilizia, ai sensi dell’articolo 3, comma 1,<br />

lettera d), del DPR n. 380/2001 e non nuova costruzione,<br />

mentre è considerata nuova costruzione la sola parte relativa<br />

all’ampliamento che rimane soggetta alle normative previste<br />

per tale fattispecie.”<br />

L’assenza di modifiche e/o innovazioni trova verosimilmente,<br />

una spiegazione nel fatto che - a differenza<br />

di buona parte dell’impianto originario <strong>della</strong> legge sul<br />

primo “Piano casa”, che introduce nell’ordinamento<br />

regionale una disciplina transitoria ed a termine - la<br />

disposizione che qui si commenta rappresenta una<br />

norma “a regime”, applicabile a tempo indeterminato,<br />

ancorché “nelle more dell’approvazione <strong>della</strong> nuova disciplina<br />

regionale sull’edilizia” 1 . Si tratta di una disposizione<br />

di una certa complessità interpretativa ed il cui<br />

inserimento nel provvedimento regionale sul “Piano<br />

casa” potrebbe essere stato motivato dall’intenzione del<br />

legislatore di fornire elementi disciplinari di “supporto”<br />

agli interventi di integrale demolizione e ricostruzione


con ampliamento del volume esistente (per gli edifici<br />

residenziali) e <strong>della</strong> superficie coperta (per gli edifici ad<br />

uso diverso), di cui si occupa l’art. 3 <strong>della</strong> l.r. 14/2009,<br />

così come modificato dalla l.r. 13/<strong>2011</strong>, al cui commento<br />

si rinvia.<br />

Quest’impressione, peraltro, non trova compiuta e diretta<br />

conferma nell’esame dell’art. 10. Infatti la norma - nello<br />

specificare il proprio obiettivo con l’espressione “ai fini<br />

delle procedure autorizzative relative alle ristrutturazioni edilizie<br />

ai sensi del DPR n. 380/2001” - classifica gli interventi<br />

di ristrutturazione edilizia con ampliamento, “qualora<br />

realizzati mediante integrale demolizione e ricostruzione<br />

dell’edificio esistente”, tra quelli contemplati all’art. 10,<br />

comma 1, lettera c), del Testo unico dell’edilizia 2 .<br />

Invero, quest’ultima disposizione si occupa degli interventi<br />

subordinati a permesso di costruire, mentre l’art.<br />

6 <strong>della</strong> l.r. 14/2009 (anch’esso rimasto inalterato a seguito<br />

<strong>della</strong> l.r. 13/<strong>2011</strong>) sottopone anche gli interventi<br />

di cui al relativo art. 3 (ovvero, proprio gli “interventi di<br />

demolizione e ricostruzione anche parziali 3 che prevedano<br />

aumenti fino al 40 per cento del volume demolito per gli<br />

edifici residenziali e fino al 40 per cento <strong>della</strong> superficie<br />

coperta demolita per quelli adibiti ad uso diverso”) alla<br />

denuncia di inizio attività (d.i.a.).<br />

In realtà, come si cercherà di evidenziare nel paragrafo<br />

dedicato al commento alla lettera b) dell’art. 10 <strong>della</strong> l.r.<br />

14/2009, l’effettiva finalità <strong>della</strong> disposizione sembra<br />

essere quella di disciplinare il rapporto tra gli interventi<br />

di demolizione e ricostruzione di edifici (seppur accompagnati<br />

da un relativo ampliamento dimensionale)<br />

e le norme sulle distanze dai confini e dai fabbricati<br />

(unitamente agli altri parametri dimensionali) presenti<br />

nella strumentazione urbanistica comunale.<br />

In sede di commento alla prima legge veneta sul “Piano<br />

casa”, si era ipotizzato che l’art. 10 <strong>della</strong> l.r. 14/2009<br />

seguisse la medesima logica ispiratrice dell’art. 51,<br />

comma 1-bis, <strong>della</strong> l.r. Friuli Venezia Giulia 23 febbraio<br />

2007, n. 5 (introdotto dall’art. 2, comma 12, <strong>della</strong> l.r.<br />

12/2008), che pur rubricato “Disposizioni applicative<br />

in materia di ristrutturazione edilizia”, ha poi ricondotto<br />

la fattispecie costituita dalla “compresenza di<br />

interventi di ristrutturazione e ampliamento” alla tipologia<br />

disciplinata dall’art. 3, comma 1, lettera e.1) del<br />

d.P.R. 380/2001, precisando, peraltro, che “i parametri<br />

previsti dagli strumenti urbanistici vigenti o adottati si<br />

applicano esclusivamente alle parti dell’immobile oggetto<br />

di effettivo incremento dimensionale relativamente al se-<br />

1) Si rammenta che a norma dell’art. 13 (Disciplina transitoria dell’attività edilizia) <strong>della</strong> legge regionale 1° agosto 2003, n. 16, Disposizioni<br />

di riordino e semplificazione normativa – Collegato alla legge finanziaria 2003 in materia di mobilità, viabilità, edilizia residenziale, urbanistica<br />

ed edilizia, “Fino all’entrata in vigore <strong>della</strong> legge regionale di riordino <strong>della</strong> disciplina edilizia trovano applicazione le disposizioni di<br />

cui al decreto del Presidente <strong>della</strong> Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia<br />

di edilizia” e successive modificazioni, nonché le disposizioni <strong>della</strong> legge regionale 27 giugno 1985, n. 61 “Norme per l’assetto e l’uso del<br />

territorio” e successive modificazioni, che regolano la materia dell’edilizia in maniera differente dal testo unico e non siano in contrasto<br />

con i principi fondamentali desumibili dal testo unico medesimo”.<br />

2) Art. 10 d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Interventi subordinati a permesso di costruire)<br />

“Costituiscono interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio e sono subordinati a permesso di costruire:<br />

… omissis …<br />

c) gli interventi di ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino<br />

aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, <strong>della</strong> sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli<br />

immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti <strong>della</strong> destinazione d’uso”.<br />

… omissis …<br />

3) Come ampliamente illustrato nel commento all’art. 3 <strong>della</strong> l.r. 14/2009, quale risulta dalle modifiche apportatevi dalla l.r. 13/<strong>2011</strong>, originariamente<br />

la disposizione si riferiva ai soli “interventi di integrale demolizione e ricostruzione”, mentre la base di computo del bonus<br />

volumetrico o superficiario era rappresentato dal volume o dalla superficie coperta “esistente”.<br />

Documento/17


Documento/18<br />

dime, alla sagoma, al volume e all’altezza” 4 .<br />

Appare opportuno sottolineare come il citato “precedente”<br />

si sia evoluto, trovando ora collocazione nel<br />

comma 3 dell’art. 38 “Disposizioni applicative in materia<br />

di ristrutturazione edilizia” <strong>della</strong> l.r. Friuli Venezia Giulia<br />

11 novembre 2009, n. 19 “Codice regionale dell’edilizia” 5 .<br />

Del resto, dovendosi privilegiare un’interpretazione<br />

costituzionalmente coerente <strong>della</strong> disposizione in<br />

commento, è doveroso escludere che la stessa abbia<br />

voluto offrire una definizione autonoma ed originale<br />

<strong>della</strong> “ristrutturazione edilizia”, atteso che le definizioni<br />

degli interventi edilizi contenute nell’art. 3 del d.P.R.<br />

380/2001 sono pacificamente riconosciute quale principio<br />

<strong>della</strong> materia, come tale vincolante per il legislatore<br />

regionale, operando in una materia – qual è il “governo<br />

del territorio” – attribuita dall’art. 117, terzo comma,<br />

<strong>della</strong> Costituzione alla potestà legislativa concorrente<br />

dello Stato (per la determinazione dei principi fondamentali)<br />

e delle Regioni (per la conseguente e coerente<br />

disciplina di dettaglio).<br />

Si tratta, in sostanza, di applicare all’interpretazione<br />

<strong>della</strong> norma in commento gli stessi canoni ermeneutici<br />

impiegati dal TAR Lombardia, Milano, Sez. II,<br />

7.09.2010, n. 5122, nel rimettere alla Corte Costituzionale,<br />

ritenendola rilevante e non manifestamente<br />

infondata, la questione di legittimità costituzionale del<br />

4) Art. 3 d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Definizione degli interventi edilizi)<br />

“Ai fini del presente testo unico si intendono per:<br />

… omissis …<br />

e) , quelli di trasformazione edilizia e urbanistica del territorio non rientranti nelle categorie definite<br />

alle lettere precedenti. Sono comunque da considerarsi tali:<br />

e.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l’ampliamento di quelli esistenti all’esterno <strong>della</strong> sagoma esistente,<br />

fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera e.6);”<br />

… omissis …<br />

Art. 51 l.r. Friuli Venezia Giulia 23 febbraio 2007, n. 5 (Disposizioni applicative in materia di ristrutturazione edilizia):<br />

“1. Gli interventi di ristrutturazione edilizia possono ricomprendere anche quelli consistenti nella demolizione e successiva ricostruzione<br />

con la stessa volumetria e sagoma del preesistente, fatte salve le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa<br />

antisismica e le modifiche di collocazione dell’area di sedime che rientrino nelle variazioni non essenziali.<br />

1 bis. Con riferimento agli interventi definiti dall’articolo 3, comma 1, lettera e.1), del decreto del Presidente <strong>della</strong> Repubblica<br />

380/2001, nei casi di compresenza di interventi di ristrutturazione e ampliamento, i parametri previsti dagli strumenti urbanistici<br />

vigenti o adottati si applicano esclusivamente alle parti dell’immobile oggetto di effettivo incremento dimensionale relativamente al<br />

sedime, alla sagoma, al volume e all’altezza” (il comma 1-bis è stato aggiunto dall’art. 2, comma 12, l.r. Friuli Venezia Giulia 12/2008).<br />

5) Questo è il testo dell’art. 38, comma 3, <strong>della</strong> l.r. Friuli Venezia Giulia 19/2009:<br />

“Gli interventi di ristrutturazione edilizia possono essere attuati contestualmente ad interventi di ampliamento all’esterno <strong>della</strong><br />

sagoma e sedime esistenti. In tali casi, le prescrizioni previste per le nuove costruzioni dagli strumenti urbanistici vigenti o adottati si<br />

applicano esclusivamente alle parti dell’immobile oggetto di effettivo incremento dimensionale relativamente al sedime, alla sagoma,<br />

al volume e all’altezza. Tali interventi non possono comunque derogare agli indici e ai parametri massimi previsti dagli strumenti<br />

urbanistici per l’area oggetto di intervento”.


combinato disposto degli artt. 27, comma 1, lett. d) e<br />

103 <strong>della</strong> l.r. Lombardia 12/2005 e dell’art. 22 <strong>della</strong><br />

l.r. Lombardia 7/2010, in relazione all’art. 117, terzo<br />

comma, <strong>della</strong> Costituzione 6 .<br />

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 309, depositata<br />

il 21 novembre scorso, ha pienamente accolto la<br />

tesi del giudice remittente 7 .<br />

Le tipologie di “ristrutturazione edilizia” previste<br />

dal Testo unico (d.P.R. 380/2001)<br />

Pur con l’inevitabile sinteticità conseguente alle caratteristiche<br />

del presente lavoro, è possibile affermare che<br />

il Testo unico dell’edilizia delinea due distinte tipologie<br />

Documento/21<br />

di “ristrutturazione edilizia”, per una delle quali è configurabile<br />

una ulteriore sottoclassificazione.<br />

La summa divisio è rappresentata dalla contrapposizione<br />

tra la ristrutturazione edilizia che si estrinseca<br />

in un “intervento conservativo” dell’edificio e quella che,<br />

al contrario, consegue ad un “intervento ricostruttivo” 8 .<br />

La prima figura – caratterizzata dall’assenza <strong>della</strong> previa<br />

totale demolizione dell’edificio - può dar luogo anche a<br />

modifiche di volumetria e di sagoma, nel qual caso si<br />

ricorre anche all’espressione “ristrutturazione pesante”,<br />

disciplinata dall’art. 10, comma 1, lett. c), del d.P.R.<br />

380/2001. Tale norma ne stabilisce l’assoggettamento<br />

a permesso di costruire - in luogo <strong>della</strong> segnalazione<br />

6) Questo è il testo delle citate norme lombarde: Art. 27, comma 3, l.r. 12/2005<br />

“… Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione<br />

parziale o totale nel rispetto <strong>della</strong> volumetria preesistente fatte salve le sole innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa<br />

antisismica;”<br />

Art. 103 l.r. 12/2005<br />

“A seguito dell’entrata in vigore <strong>della</strong> presente legge cessa di avere diretta applicazione nella Regione la disciplina di dettaglio prevista:<br />

a) dagli articoli 3, 4, 5, 6, 10, 11, 12, 13, 14, 16, 19, commi 2 e 3, 20, 21, 22, 23 e 32 del decreto del Presidente <strong>della</strong> Repubblica 6<br />

giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia)(testo A)”<br />

… omissis …<br />

Art. 22 l.r. 7/2010<br />

“Nella disposizione di cui all’articolo 27, comma 1, lett. d), ultimo periodo, <strong>della</strong> legge regionale 11 marzo 2005, 12 (Legge per il<br />

governo del territorio) la ricostruzione dell’edificio è da intendersi senza vincolo di sagoma”.<br />

7) La Consulta ha, tra l’altro, affermato che “Questa Corte ha già ricondotto nell’ambito <strong>della</strong> normativa di principio in materia di<br />

governo del territorio le disposizioni legislative riguardanti i titoli abilitativi per gli interventi edilizi (sentenza n. 303 del 2003, punto<br />

11.2 del Considerato in diritto): a fortiori sono principi fondamentali <strong>della</strong> materia le disposizioni che definiscono le categorie di interventi,<br />

perché è in conformità a queste ultime che è disciplinato il regime dei titoli abilitativi, con riguardo al procedimento e agli oneri,<br />

nonché agli abusi e alle relative sanzioni, anche penali. L’intero corpus normativo statale in ambito edilizio è costruito sulla definizione<br />

degli interventi, con particolare riferimento alla distinzione tra le ipotesi di ristrutturazione urbanistica, di nuova costruzione e di<br />

ristrutturazione edilizia cosiddetta pesante, da un lato, e le ipotesi di ristrutturazione edilizia cosiddetta leggera e degli altri interventi<br />

(restauro e risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e manutenzione ordinaria), dall’altro. La definizione delle diverse<br />

categorie di interventi edilizi spetta, dunque, allo Stato.”<br />

8) Il TAR Lombardia, Milano, Sez. II, 7.09.2010, n. 5122, afferma che “il combinato disposto degli artt. 27, c. 1, lett. d) ultimo periodo,<br />

<strong>della</strong> l. reg. Lombardia n. 12/2005, come interpretato dalla l. reg. n. 7/2010 - nella parte in cui esclude l’applicabilità del limite <strong>della</strong><br />

sagoma alle ristrutturazioni edilizie mediante demolizione e ricostruzione - e 103 <strong>della</strong> l. reg. Lombardia n. 12/2005 - nella parte in cui<br />

prevede che, a seguito dell’entrata in vigore <strong>della</strong> legge 12/2005, cessi di avere diretta applicazione nella Regione la disciplina di dettaglio<br />

prevista, tra gli altri, dall’art. 3, d.P.R. n. 380/2001 - si pone in aperto contrasto con il principio fondamentale <strong>della</strong> legislazione<br />

statale dettato dall’art. 3 del d.P.R. n. 380/2001 in materia di governo del territorio e viola, dunque, l’art. 117, c. 3 <strong>della</strong> Costituzione.”<br />

Del resto, è significativo che prima <strong>della</strong> “interpretazione autentica” operata dall’art. 22 <strong>della</strong> l.r. Lombardia 7/2010 ed ora sottoposta<br />

al vaglio <strong>della</strong> Corte costituzionale, la stessa giurisprudenza amministrativa avesse integrato interpretativamente l’art. 27, comma<br />

1, lett. d), <strong>della</strong> l.r. 12/2005, ritenendo incongruo che il limite <strong>della</strong> sagoma potesse essere accantonato dalla legislazione regionale,<br />

precisando che “seguendo il costante insegnamento <strong>della</strong> Corte costituzionale per cui sin quando è possibile una legge ordinaria va<br />

interpretata in modo conforme a Costituzione, … il limite <strong>della</strong> sagoma, attinente ad un principio, nella norma lombarda che non lo<br />

prevede espressamente, vada ricavato per via di interpretazione logica e sistematica” (TAR Lombardia, Brescia, 13.05.2008, n. 504).<br />

TAR Lombardia, Milano, Sez. II, 28.01.<strong>2011</strong>, n. 260; Cass. pen., Sez. III, 17.02.2010, n. 16393; TAR Lombardia, Milano, Sez. II, 9.06.2009,<br />

n. 3939; Id., 16.01.2009, n. 153; Cons. Stato, Sez. IV, 31.10.2006, n. 6464.; Cass. civ., Sez. II, 27.04.2006, n. 9637; Id. 15.07.2003, n.<br />

11027; Id. 26.10.2000, n. 14128.


Documento/22<br />

certificata di inizio attività (s.c.i.a.) 9 prevista per la c.d.<br />

“ristrutturazione lieve” - in sostituzione <strong>della</strong> d.i.a. originariamente<br />

disciplinata dall’art. 22 del Testo unico che,<br />

com’è noto, ha ad oggetto “gli interventi non riconducibili<br />

all’elenco di cui all’articolo 10 (ndr.: interventi subordinati<br />

a permesso di costruire) e all’articolo 6 (ndr.: attività<br />

edilizia libera)”.<br />

La seconda figura è definita all’art. 3, comma 1, lett.<br />

d), terzo periodo, del Testo unico, secondo il quale<br />

“nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia<br />

sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione<br />

e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello<br />

preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per<br />

l’adeguamento alla normativa antisismica” 10 .<br />

Non è, ovviamente, questa la sede per dar conto delle<br />

conseguenze applicative attribuite al venir meno del<br />

riferimento all’area di sedime ed ai materiali, così come<br />

all’omessa aggettivazione, come fedele, <strong>della</strong> ricostruzione.<br />

Basti rammentare, quanto all’area di sedime, che<br />

secondo una parte <strong>della</strong> giurisprudenza amministrativa,<br />

a seguito <strong>della</strong> modifica dell’originaria formulazione<br />

dell’art. 3, comma 1, lett. d), non è più necessario che<br />

la ricostruzione avvenga su identico sedime 11 .<br />

Ai fini che qui interessano assume particolare rilievo<br />

9) Si ricorda che l’art. 5, comma 2, lett. c), del d.l. 13 marzo <strong>2011</strong>, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio <strong>2011</strong>, n. 106,<br />

ha precisato che le disposizioni di cui all’articolo 19 <strong>della</strong> legge 7 agosto 1990, n. 241 (nel testo da ultimo sostituito dall’art. 49, comma<br />

4-bis, del d.l. 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 122/2010, rubricato “Segnalazione certificata di inizio attività – Scia”),<br />

si interpretano nel senso che le stesse “si applicano alle denunce di inizio attività in materia edilizia disciplinate dal decreto del Presidente<br />

<strong>della</strong> Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, con esclusione dei casi in cui le denunce stesse, in base alla normativa statale o regionale, siano<br />

alternative o sostitutive del permesso di costruire (ndr.: si veda, ad esempio, l’art. 22, comma 3, del d.P.R. 380/2001, che consente “in<br />

alternativa al permesso di costruire”, di realizzare “mediante denuncia di inizio attività … gli interventi di ristrutturazione di cui all’articolo<br />

10, comma 1, lettera c”).<br />

10) La formulazione sopra riportata consegue alla modifica apportata all’originario art. 3 del d.P.R. 380/2001 dall’art. 1 del d.lgs. 27<br />

dicembre 2002, n. 301, che ha soppresso i precedenti riferimenti all’area di sedime ed alle caratteristiche dei materiali impiegati nella<br />

ricostruzione, oltre all’aggettivo “fedele” che originariamente accompagnava il sostantivo “ricostruzione”.<br />

11) Così TAR Veneto, Sez. II, 31.07.2008, n. 2175. È, in sostanza, sufficiente che la modifica di sedime non corrisponda ad una “difformità<br />

essenziale” (Cons. Stato, Sez. V, 4.04.2008, n. 918, in motivazione; conformi: Cons. Stato, Sez. IV, 20.11.2008, n. 5743; TAR Veneto, Sez.<br />

II, 22.02.2008, n. 431). Questa giurisprudenza ha sostanzialmente condiviso l’interpretazione data dalla Circolare del Ministero delle infrastrutture<br />

e trasporti del 7 agosto 2003, n. 4174, secondo cui “il mancato richiamo – nella nuova definizione voluta dal legislatore <strong>della</strong><br />

n. 443/2001 – al parametro dei “materiali edilizi” non pone alcun particolare problema, mentre, per quanto riguarda “l’area di sedime”,<br />

non si ritiene che l’esclusione di tale riferimento possa consentire la ricostruzione dell’edificio in altro sito, ovvero posizionarlo all’interno<br />

dello stesso lotto in maniera del tutto discrezionale. La prima ipotesi è esclusa dal fatto che, comunque, si tratta di un intervento incluso<br />

nelle categorie del recupero, per cui la localizzazione in altro ambito risulterebbe in palese contrasto con tale obiettivo; quanto alla seconda<br />

ipotesi si ritiene che debbano considerarsi ammissibili, in sede di ristrutturazione edilizia, solo modifiche di collocazione rispetto alla precedente<br />

area di sedime, sempreché rientrino nelle varianti non essenziali, ed a questo fine il riferimento è nelle definizioni stabilite dalle<br />

leggi regionali in attuazione dell’articolo 32 del testo unico. Resta in ogni caso possibile, nel diverso posizionamento dell’edificio, adeguarsi<br />

alle disposizioni contenute nella strumentazione urbanistica vigente per quanto attiene allineamenti, distanze e distacchi”.


il requisito <strong>della</strong> “stessa volumetria e sagoma di quello<br />

preesistente”, che certamente non ricorre nel caso in cui<br />

alla ricostruzione dell’edificio demolito si accompagni -<br />

nell’ambito dell’unico intervento - anche l’ampliamento<br />

dell’edificio rispetto alle dimensioni che lo caratterizzavano<br />

prima <strong>della</strong> demolizione. Non mancano, peraltro,<br />

pronunce di segno contrario, che ritengono tuttora<br />

operante il vincolo di “fedeltà” e del connesso obbligo<br />

di mantenere inalterato il sedime - pur espunto dal<br />

legislatore delegato del 2002 12 .<br />

Aderisce a questo secondo, restrittivo, filone interpretativo<br />

anche la Circolare <strong>della</strong> Regione Veneto<br />

sul “Piano casa”, n. 4 del 29 settembre 2009, che nel<br />

commentare l’art. 10 <strong>della</strong> l.r. 14/2009, precisa che “il<br />

concetto di ‘ricostruzione’ implica che tale intervento debba<br />

avvenire sulla medesima area di sedime”. A sua volta, nel<br />

commento all’art. 3 <strong>della</strong> l.r. 14/2009, riguardante gli<br />

interventi di demolizione e ricostruzione con bonus<br />

volumetrico, si legge che “Per quanto concerne la loca-<br />

Documento/25<br />

lizzazione dell’edificio ricostruito si evidenzia che esso,<br />

fatte salve le variazioni conseguenti all’ampliamento, deve<br />

mantenere un rapporto con la sua localizzazione originaria,<br />

con esclusione quindi <strong>della</strong> possibilità di ricomporre<br />

il volume in altra posizione, quantunque nella stessa area<br />

di proprietà”.<br />

Dal combinato disposto delle lettere d) ed e.1) dell’art.<br />

3, comma 1, del d.P.R. 380/2001 - e dal rilievo che<br />

la nuova formulazione <strong>della</strong> prima delle citate disposizioni,<br />

pur non aggettivando più la ricostruzione<br />

come “fedele”, impone comunque “la stessa volumetria<br />

e sagoma” - la giurisprudenza amministrativa trae la<br />

conclusione che la ricostruzione con modifiche a tali<br />

ultime caratteristiche dell’edificio (qualora non strettamente<br />

necessarie e conseguenti all’adeguamento alla<br />

normativa antisismica), comporti la classificazione<br />

dell’intervento non più quale “ristrutturazione edilizia”<br />

consistente nella demolizione e ricostruzione<br />

dell’edificio, bensì quale “nuova costruzione” 13 .<br />

12) Ad es.: TAR Lazio, Latina, Sez. I, 22.06.<strong>2011</strong>; TAR Umbria, Sez. I, 1.07.2010, n. 396; Cons. Stato, Sez. VI, 15.06.2010, n. 3744; Cons.<br />

Stato, Sez. IV, 11.04.2007, n. 1669. Tale orientamento si registra soprattutto nella giurisprudenza civile e penale (v. Cass. pen., Sez. III,<br />

17.02.2010, n. 13492; Cass. civ., Sez. II, 24.06.2008, n. 17176; Cass. pen., Sez. III, 8.04.2008, n. 28212).<br />

13) Tra le tante, Cons. Stato, Sez. V, 4.03.2008, n. 918, dove si legge che “se è ben vero che il concetto di ristrutturazione edilizia comprende<br />

anche la demolizione seguita dalla ricostruzione del manufatto, è altrettanto vero che tanto può ritenersi consentito alla precisa<br />

condizione che la riedificazione assicuri la piena conformità di sagoma, volume e superficie tra il vecchio e il nuovo manufatto. In altri<br />

termini è possibile pervenire in tal modo ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente, purché la diversità sia<br />

dovuta ad interventi comprendenti il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell’edificio, l’eliminazione, la modifica<br />

e l’inserimento di nuovi elementi ed impianti, e non già la realizzazione di nuovi volumi… Ciò in quanto, diversamente opinando,<br />

sarebbe sufficiente la preesistenza di un edificio per definire ristrutturazione qualsiasi nuova realizzazione eseguita in luogo o sul<br />

luogo di quella preesistente. Ne consegue che, nel mancato rispetto delle elencate puntuali caratteristiche preesistenti, ossia quando<br />

non vi sia piena per tali aspetti dell’intervento progettato (appunto anche di demolizione e ricostruzione) al vecchio fabbricato,<br />

non può parlarsi di , bensì il medesimo intervento deve essere qualificato come di …”.<br />

Secondo la Cass. pen., Sez. III, 17.02.2010, n. 16393, “Dal combinato disposto degli art. 10 comma 1 lett. c) e 22 comma 3<br />

lett. a) d.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 deriva che sono realizzabili in seguito a ovvero (a scelta dell’interessato)<br />

previa (d.i.a.) interventi di che comportino integrazioni funzionali<br />

e strutturali dell’edificio preesistente, pure con incrementi di superficie e di volume, purché si tratti di incrementi ,<br />

ossia tali da non configurare apprezzabili aumenti di volumetria, poiché, qualora si ammettesse la possibilità di un<br />

sostanziale ampliamento dell’edificio, verrebbe meno la linea di distinzione tra e .<br />

Ciò comunque è consentito solo nel caso in cui non si proceda a demolizione e ricostruzione dell’immobile: infatti, in tal caso,<br />

l’art. 3 comma 1 lett. d) d.P.R. n. 380 del 2001, nell’estendere la nozione di sì da ricomprendervi pure<br />

gli interventi ricostruttivi consistenti nella demolizione e ricostruzione, condiziona tale estensione al fatto che e <br />

debbano rimanere identiche. In altri termini, volumetria e sagoma, mentre non si pongono come limiti per gli interventi di<br />

ristrutturazione che non comportino la previa demolizione, devono invece rimanere identiche nei casi di ristrutturazione attuata<br />

attraverso demolizione e ricostruzione (in tal caso, quindi, non basta la denuncia di inizio attività, ma occorre il permesso di costruire).”<br />

In senso conforme, tra le più recenti, Cons. Stato, Sez. V, 7.04.<strong>2011</strong>, n. 2180; TAR Campania, Napoli, Sez. IV, 17.01.<strong>2011</strong>, n. 222;<br />

Cons. Stato, Sez. IV, 5.10.2010, n. 7310; Id., 9.07.2010, n. 4462; TAR Lombardia, Milano, Sez. II, 2.12.2009, n. 5268; Cass. civ.,<br />

Sez. II, 27.10.2009, n. 22688.


Documento/26<br />

Interventi di cui alla lettera a)<br />

La nuova norma regionale precisa che nel novero degli<br />

interventi di ristrutturazione edilizia contemplati<br />

dall’articolo 3, comma 1, lettera d), del d.P.R. 380/2001,<br />

devono farsi rientrare anche quelli che comportano<br />

integrale demolizione e ricostruzione “con il medesimo<br />

volume e all’interno <strong>della</strong> sagoma del fabbricato precedente”,<br />

ossia modalità di intervento spesso indispensabili per<br />

l’utilizzo di nuove tecniche costruttive, ad esempio per<br />

realizzare strutture antisismiche o per adeguare le fondazioni<br />

di vecchi edifici.<br />

Come già sottolineato con riferimento alla corrispondente<br />

norma nazionale, anche in quella regionale manca<br />

ogni riferimento alla “fedeltà” <strong>della</strong> ricostruzione, concetto<br />

già di per sé velleitario e inutilmente penalizzante<br />

per i proprietari disposti a usare le nuove tecniche costruttive.<br />

Rimane invece l’obbligo di conservare il volume<br />

e di restare all’interno <strong>della</strong> sagoma – intesa come<br />

“il contorno che viene ad assumere l’edificio, comprese le<br />

strutture perimetrali, gli aggetti e gli sporti” 14 - dell’edificio<br />

preesistente.<br />

Sempre nell’ambito di un’interpretazione costituzionalmente<br />

coerente, la disposizione regionale va interpretata<br />

nel senso di associare la finalità di “consentire l’utilizzo<br />

di nuove tecniche costruttive” (e non più, quindi, solo per<br />

l’adeguamento alla normativa antisismica) alle eventuali<br />

modifiche alla sagoma del fabbricato precedente, purché<br />

in ogni caso l’edificio conseguente alla ricostruzione stia<br />

“all’interno <strong>della</strong> sagoma del fabbricato precedente”, con<br />

le conseguenti, implicite ma inevitabilmente modeste<br />

(e, comunque, “per difetto”) modifiche alla volumetria<br />

preesistente.<br />

Da ultimo, merita rammentare che perché si abbia<br />

ristrutturazione edilizia mediante demolizione e ri-<br />

costruzione è necessaria la preesistenza (rispetto<br />

all’intervento) di un fabbricato dotato quanto meno<br />

di murature perimetrali, di strutture orizzontali e di<br />

copertura, tali da assolvere alle loro essenziali funzioni<br />

di delimitazione, sostegno e protezione dell’edificio 15 ,<br />

e che “la demolizione del preesistente e la successiva ricostruzione<br />

devono essere contemplati dal titolo come due<br />

momenti di un singolo intervento, mentre non è possibile<br />

‘ristrutturare’ un edificio che già più non esiste per cause<br />

del tutto diverse dalla ristrutturazione in programma” 16 .<br />

Interventi di cui alla lettera b)<br />

La lettera b) <strong>della</strong> nuova disposizione regionale è quella<br />

che – per quanto si è già detto nel paragrafo introduttivo<br />

al commento dell’art. 10 <strong>della</strong> l.r. 14/2009 – presenta<br />

le maggiori difficoltà interpretative.<br />

In realtà, pur essendo anche tale lettera inserita in<br />

un articolo rubricato “ristrutturazione edilizia”, il suo<br />

contenuto dispositivo non apporta alcuna modifica<br />

alla definizione che di tale intervento dà il Testo unico<br />

dell’edilizia 17 .<br />

Infatti, fermo restando il riferimento all’art. 10, comma<br />

1, lett. c), <strong>della</strong> citata fonte statale – dal quale scaturisce<br />

che non siamo nella ristrutturazione consistente nella<br />

demolizione e ricostruzione con identità di volume e<br />

sagoma, bensì in una fattispecie nella quale il nuovo<br />

fabbricato è “un organismo edilizio in tutto o in parte diverso<br />

dal precedente”, in quanto rispetto a quest’ultimo<br />

vi sono “modifiche del volume, <strong>della</strong> sagoma …”, con il conseguente<br />

assoggettamento dell’intervento complessivo<br />

a permesso di costruire 18 – la disposizione regionale in<br />

commento si limita a statuire che:<br />

1) per la parte nella quale l’intervento mantiene i volumi<br />

e la sagoma dell’edificio preesistente, esso è<br />

14) Così TAR Puglia, Sez. I, 21.01.2003, n. 232.<br />

15) Così, tra le più recenti, TAR Liguria, Sez. I, 17.01.<strong>2011</strong>, n. 322; TAR Campania, Napoli, Sez. IV, 23.12.2010, n. 28002; TAR Lombardia,<br />

Brescia, Sez. I, 9.12.2010, n. 4808; TAR Sicilia, Catania, Sez. I, 19.07.2010, n. 3108; Cass. civ., Sez. II, 27.10.2009, n. 22688; Cass. pen.,<br />

Sez. III, 21.10.2008, n. 42521; TAR Veneto, Sez. II, 5.06.2008, n. 1667.<br />

16) Così TAR Lombardia, Brescia, Sez. I, 13.04.<strong>2011</strong>, n. 552. Conformi: Cass. civ., Sez. II, 27.10.2009, n. 22688; TAR Campania, Salerno,<br />

Sez. II, 7.10.2009, n. 5578; TAR Veneto, Sez. II, 31.10.2007, n. 3493.<br />

17) Né avrebbe legittimamente potuto farlo, considerata la natura di principio fondamentale <strong>della</strong> materia attribuito alle definizioni degli<br />

interventi edilizi di cui all’art. 3 del d.P.R. 380/2001, come indicato in apertura del presente commento e dalla giurisprudenza richiamata<br />

nella nota 6. Si vedano anche TAR Lombardia, Milano, Sez. II, 16.01.2009, n. 153; TAR Abruzzo, L’Aquila, 22.09.2008, n. 1114; TAR<br />

Liguria, Sez. I, 12.10.2005, n. 1349. Contra TAR Abruzzo, Pescara, 14.04.2005, n. 185.<br />

18) Ovviamente nell’ipotesi a regime, mentre qualora la demolizione e ricostruzione con ampliamento abbiano luogo a norma dell’art. 3 <strong>della</strong><br />

l.r. 14/2009, anche tale intervento deve intendersi assoggettato alla denuncia di inizio attività (DIA), giusta il disposto del successivo<br />

art. 6 <strong>della</strong> stessa legge regionale.


assoggettato – quanto alle prescrizioni in materia<br />

di indici di edificabilità ed agli ulteriori parametri<br />

di carattere quantitativo – alla stessa disciplina <strong>della</strong><br />

ristrutturazione edilizia;<br />

2) per la parte nella quale l’intervento costituisce ampliamento,<br />

esso, al contrario, è assoggettato – sempre<br />

riguardo agli indici ed ai parametri quantitativi sopra<br />

detti – alla disciplina propria <strong>della</strong> nuova costruzione.<br />

Che quanto testé riassunto non costituisca affatto una ridefinizione<br />

del concetto e delle portata del termine “ristrutturazione<br />

edilizia” è, del resto, confermato dalla circostanza<br />

che a identiche conclusioni è ripetutamente pervenuta la<br />

Corte di cassazione civile, occupandosi dello spinoso tema<br />

delle distanze (dai fabbricati circostanti e dai confini del<br />

lotto) da rispettare nel caso di demolizione e ricostruzione<br />

di edifici, accompagnati dal relativo ampliamento.<br />

Si segnala, a tal proposito, la già citata giurisprudenza<br />

di legittimità, per la quale, nel caso di ricostruzione di<br />

edificio demolito, con aumento <strong>della</strong> relativa volumetria<br />

e delle superfici occupate rispetto all’originaria sagoma<br />

d’ingombro, “si verte in ipotesi di , da<br />

considerare tale, ai fini del computo delle distanze rispetto agli<br />

edifici contigui come previste dagli strumenti urbanistici locali,<br />

nel suo complesso, ove lo strumento urbanistico rechi una<br />

norma espressa con la quale le prescrizioni sulle maggiori distanze<br />

previste per le nuove costruzioni siano estese anche alle<br />

ricostruzioni, ovvero, ove una siffatta norma non esista, solo<br />

nelle parti eccedenti le dimensioni dell’edificio originario” 19 .<br />

La novità più rilevante apportata dalla norma in commento<br />

sta proprio nell’avere nettamente distinto due<br />

profili che spesso sono stati confusi tra loro ed hanno<br />

creato incertezza ed equivoci nella prassi: quello <strong>della</strong><br />

qualificazione giuridica dell’intervento e quello dei riflessi<br />

dell’intervento sul piano dei diritti di vicinato e in<br />

genere del mantenimento <strong>della</strong> precedente condizione<br />

civilistica del bene. Viene ridimensionata quella che in<br />

precedenza appariva una drastica alternativa tra ristrutturazione<br />

edilizia, intesa come recupero di un edificio<br />

Documento/29<br />

esistente, e costruzione totalmente nuova. Ora un intervento<br />

consistente nella demolizione e ricostruzione<br />

con aumento volumetrico e/o conseguente modifica<br />

<strong>della</strong> sagoma - seppur qualificabile nel suo complesso<br />

come nuova costruzione ex art. 3, comma 1, lett. e.1),<br />

del d.P.R. 380/2001 - consente alla parte dell’edificio<br />

ricostruito con stesso volume e sagoma rispetto al preesistente<br />

di mantenere l’eventuale condizione privilegiata<br />

(per esempio, la deroga alle distanze minime) propria del<br />

volume originario, nella sua conformazione originaria,<br />

mentre per la parte che vi eccede (il vero e proprio “ampliamento”)<br />

lo assoggetta alle eventuali più restrittive<br />

disposizioni pianificatorie sopravvenute 20 .<br />

Secondo questa ricostruzione interpretativa, la disposizione<br />

regionale in commento si allinea alla più accreditata<br />

ed autorevole giurisprudenza <strong>della</strong> Corte di<br />

cassazione, offrendo un evidente, quanto significativo,<br />

incentivo alle operazioni di “sostituzione” del patrimonio<br />

edilizio esistente, configurando, altresì, una deroga<br />

a quelle previsioni di piano che eventualmente si esprimano<br />

in senso contrario.<br />

19) Così Cass. civ., Sez. II, 27.04.2006, n. 9637; Id. 15.07.2003, n. 11027; Id. 26.10.2000, n. 14128.<br />

20) Sembra in questa sede opportuno rammentare che la regola “tradizionale” - per la quale nel caso di “fedele” ricostruzione può essere<br />

conservata la condizione di favore costituita dalla ricostruzione alla distanza, inferiore a quella minima, che già caratterizzava il fabbricato<br />

demolito – soffre una esplicita deroga per quanto attiene alla distanza dalle strade. Infatti, l’art. 26, comma 3, del d.P.R. 16 dicembre<br />

1992, n. 495 (Regolamento del nuovo Codice <strong>della</strong> strada), relativo alle fasce di rispetto fuori dai centri abitati, e l’art. 28, comma 1,<br />

per le medesime fasce di rispetto all’interno dei centri abitati, precisano che le distanze minime fissate da tali norme con riferimento<br />

alle diverse tipologie stradali devono essere rispettate “nelle nuove costruzioni, nelle demolizioni integrali e conseguenti ricostruzioni<br />

o negli ampliamenti fronteggianti le strade”.


Restauro/30<br />

di Fiorenza Conti<br />

Le cento giornate<br />

di Ponte Pusterla<br />

L’alluvione dell’1 novembre 2010 aveva pesantemente danneggiato ponte Pusterla, creando<br />

gravi problemi di staticità alla struttura. Il Comune di Vicenza ha ora terminato l’intervento<br />

di ristrutturazione.<br />

Pusterla è un’opera simbolo dell’alluvione<br />

la cui chiusura ha determinato una<br />

“Ponte<br />

vera e propria spaccatura <strong>della</strong> città – aveva<br />

dichiarato a suo tempo l’assessore ai lavori pubblici di<br />

Vicenza, Ennio Tosetto -. Ci stiamo impegnando per<br />

ristrutturare il ponte prima possibile e consentire quindi<br />

il passaggio non solo di pedoni e ciclisti, ma anche delle<br />

automobili. Il progetto realizzato dal settore lavori pubblici<br />

e grandi opere del Comune, grazie anche alla collaborazione<br />

specialistica degli ingegneri Renato Vitaliani<br />

e Massimo Urso, è pronto. Il progetto, in dettaglio, prevede<br />

l’asporto <strong>della</strong> sovrastruttura stradale lungo tutta<br />

la lunghezza del ponte, la pulizia dell’estradosso degli<br />

archi e la realizzazione di iniezioni con prodotti specifici<br />

per la sigillatura dei giunti dei conci”.<br />

Bene, a febbraio si era già conclusa l’elaborazione sia del<br />

progetto definitivo che esecutivo per la ristrutturazione<br />

del ponte e il 5 novembre si è svolta la cerimonia di<br />

inaugurazione del restaurato ponte alla presenza, tra<br />

gli altri, dei titolari dell’impresa Costruzioni Miotti di<br />

Pianezze S. L. (Vicenza) - che aveva cominciato i lavori<br />

il 5 luglio - dell’assessore allo sviluppo economico<br />

Tommaso Ruggeri, dello stesso assessore Tosetto e di<br />

Vincenzo Consoli a.d. di Veneto Banca, la cui donazione<br />

di 750 mila euro è stata attribuita dall’allora commissario<br />

per l’alluvione Luca Zaia proprio a questo intervento. Il<br />

valore dell’intervento, al netto del ribasso offerto dalla<br />

ditta Miotti, è stato di circa 1 milione 720 mila euro. I<br />

lavori sarebbero iniziati anche prima, se la burocrazia<br />

non avesse reso la situazione ancor più difficile.<br />

È lo stesso assessore Tosetto a ripercorrere con noi l’iter<br />

di questo cantiere.


Il 5 novembre si è svolta la<br />

cerimonia di inaugurazione del<br />

ponte, restaurato e riaperto al<br />

traffico veicolare come ponte "di<br />

primo livello", adatto a reggere<br />

i carichi traffico più importanti.<br />

“Tutti, sia l'apparato tecnico che<br />

quello operativo, hanno lavorato in<br />

maniera molto efficiente”, osserva<br />

l'assessore Tosetto.<br />

“A partire da febbraio siamo stati bloccati quattro mesi<br />

senza autorizzazione a utilizzare i soldi, che peraltro<br />

erano già stati stanziati, in parte per le opere di somma<br />

urgenza e in parte da un finanziamento apposito effettuato<br />

da Veneto Banca. Abbiamo impiegato però solo<br />

115 giorni per realizzare il progetto, ma purtroppo i passaggi<br />

burocratici ci vincolano. Devo dare atto sia a tutto<br />

l’apparato tecnico che a quello operativo dell’impresa<br />

di aver lavorato in maniera efficientissima, rispettando<br />

quanto accordato, ossia partendo prestissimo alla mattina<br />

e fino al calar del sole, sabato compreso e talvolta la<br />

domenica. Il lavoro è stato fatto molto bene, nei termini<br />

dati ed è stato seguito tecnicamente, tutte le autorizzazioni<br />

sono state assegnate e il ponte è stato riaperto al<br />

traffico veicolare, come ponte “di primo livello”, adatto<br />

a reggere i carichi traffico più importanti”.<br />

- Assessore, ci può dire chi sono stati i tecnici e gli<br />

esperti che sono intervenuti per la redazione del<br />

progetto e che hanno seguito l’intervento?<br />

“Il progetto è stato curato dall’Ufficio tecnico del comune<br />

e in particolare dal direttore dei lavori e responsabile del<br />

progetto ing. Giovanni Fichera (direttore del settore lavori<br />

pubblici e grandi opere), che si è avvalso di una serie di<br />

collaborazioni: quella del prof. ing. Renato Vitaliani dell’Università<br />

di Padova, dell’ingegner calcolatore Massimo<br />

Urso, direttore operativo, che ha affiancato Vitaliani. Il<br />

progetto è stato poi validato dall’ingegner Modena”.<br />

- Prima di analizzare nel dettaglio il restauro, ripercorriamo<br />

sinteticamente la storia del ponte...<br />

“Il ponte ha origini romane, crollato e ricostruito nel<br />

Medioevo, poi successivamente nel Seicento e nell’Ottocento;<br />

nel 1928 ha avuto un intervento di riconfigurazione<br />

ed è stato allargato. Nel processo di smontaggio<br />

Restauro/31<br />

In apertura, Ponte Pusterla nel pomeriggio del 5 novembre,<br />

giorno dell’inaugurazione con le autorità.<br />

Qui sopra, una veduta di Ponte Pusterla visto da viale Rumor<br />

e il taglio del nastro, presieduto dall’assessore ai lavori pubblici<br />

del Comune di Vicenza, arch. Ennio Tosetto.<br />

queste tracce precedenti, eccetto quelle romane, sono<br />

state trovate tutte e fotografate”.<br />

- Ovviamente la Soprintendenza ha seguito da vicino<br />

tutto l’intervento.<br />

“Certo, la Soprintendenza ci ha chiesto un’attenzione<br />

particolare per la pavimentazione. È stata scelta una<br />

pavimentazione in porfido e in trachite per i marciapiedi.<br />

Unica cosa sulla quale si potrebbe fare una valutazione<br />

critica, come aspetto complessivo del ponte, è sulla pavimentazione<br />

stradale: i marciapiedi sono risultati 20<br />

centimetri più alti rispetto al piano stradale e questo<br />

impoverisce un po’ il ponte, nel senso che se ci fosse


Restauro/32<br />

Il progetto definitivo elaborato dall’Ufficio tecnico del Comune e sotto,<br />

in sequenza, le fotografie delle fasi salienti dell’intervento.<br />

CONTRA' S. MARCO<br />

CONTRA' SAN MARCO<br />

DETTAGLIO<br />

Lato valle<br />

FIUME BACCHIGLIONE<br />

LATO VALLE<br />

Caditoie in trachite57,90<br />

Appoggio strutturale<br />

1,32 con scarico 52,90 in fiume<br />

impalcato<br />

Corrimano in acciaio<br />

3,68<br />

1,30 6,20 2,30 12,65 2,45 SETTORE LL.PP. E GRANDI OPERE<br />

Appoggio strutturale<br />

13,70 trattato anticato<br />

2,80 12,80 3,70<br />

impalcato<br />

Cordonata in trachite<br />

Appoggio strutturale<br />

DETTAGLIO<br />

impalcato<br />

Lato valle<br />

FIUME BACCHIGLIONE<br />

Caditoie in trachite<br />

Caditoie in trachite<br />

LATO VALLE<br />

Marciapiede<br />

con scarico in fiume<br />

scarico in fiume<br />

Caditoie in trachite<br />

Appoggio strutturale<br />

con scarico in fiume<br />

impalcato<br />

Corrimano in acciaio<br />

SETTORE LL.PP. E GRANDI OPERE<br />

Appoggio strutturale<br />

trattato anticato<br />

Appoggio strutturale<br />

impalcato<br />

impalcato<br />

Cordonata in trachite<br />

Appoggio strutturale<br />

Appoggio strutturale<br />

impalcato<br />

impalcato<br />

Caditoie in trachite<br />

Caditoie in trachite<br />

Marciapiede<br />

con scarico in fiume<br />

scarico in fiume<br />

Caditoie in trachite<br />

scarico in fiume<br />

consolidamento spalla<br />

(intervento da definirsi negli<br />

approfondimenti progettuali<br />

successivi)<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

corrimano in acciaio<br />

trattato anticato con<br />

aperture per illuminazione<br />

8 0,<br />

42<br />

0, 42<br />

, 47<br />

0,42 1,20 6,07 1,20 0,42<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

Riempimento<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

PARAPETTO IN<br />

PIETRA<br />

B MARCIAPIEDE<br />

B<br />

Spazio per sottoservizi<br />

IMPALCATO<br />

Vuoto di<br />

compenso<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

1. Scavo per lo svuotamento;<br />

2. Piolatura;<br />

3. Lavaggio;<br />

4. Armo e getto pila;<br />

5. Consolidamento iniezioni;<br />

6. Posa travi acciaio;<br />

7. Getto cemento strutturale;<br />

8. Getto cls alleggerito.<br />

A A<br />

B B<br />

ARCO 1<br />

Caditoie in trachite<br />

con scarico in fiume<br />

Pila<br />

CONTRA' S. MARCO<br />

ARCO 2<br />

Cordonata in trachite<br />

Marciapiede<br />

Nuovo impalcato di Ia categoria<br />

svincolato dagli archi<br />

Corrimano in acciaio<br />

trattato anticato<br />

Caditoie in trachite<br />

con scarico in fiume<br />

CONTRA' SAN MARCO<br />

57,90<br />

1,32 52,90 3,68<br />

1,30 3,70<br />

6,20 2,30 12,65 2,45 13,70 2,80 12,80<br />

Pila<br />

DETTAGLIO<br />

Lato monte<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

ARCO 1<br />

Caditoie in trachite<br />

con scarico in fiume<br />

Pila<br />

corrimano in acciaio<br />

trattato anticato con<br />

aperture per illuminazione<br />

8 0,<br />

42<br />

0, 42<br />

, 47<br />

0,42 1,20 6,07 1,20 0,42<br />

ARCO 3<br />

Caditoie in trachite<br />

scarico in fiume<br />

FIUME BACCHIGLIONE<br />

LATO MONTE<br />

ARCO 2<br />

Cordonata in trachite<br />

Marciapiede<br />

Nuovo impalcato di Ia categoria<br />

svincolato dagli archi<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

Corrimano in acciaio<br />

trattato anticato<br />

Caditoie in trachite<br />

con scarico in fiume<br />

Pila<br />

DETTAGLIO<br />

Lato monte<br />

Caditoie in trachite<br />

scarico in fiume<br />

ARCO 4<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

Riempimento<br />

Vuoto di<br />

IMPALCATO<br />

compenso<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

solettone a travi HeB 240 inglobate in un getto di cls<br />

postcompressione trasversale con barre dywidag<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

solettone a travi HeB 240 inglobate in un getto di cls<br />

postcompressione trasversale con barre dywidag<br />

CONTRA' PUSTERLA<br />

Piolatura<br />

SEDE<br />

STRADALE<br />

Volta pietra/ mattone<br />

iniezioni con<br />

ALBARIA INIEZIONE<br />

Rinforzo strutturale con<br />

ALBARIA armata<br />

Spazio per Caditoie in trachite<br />

sottoservizi scarico in fiume<br />

Pila MARCIAPIEDE<br />

PARAPETTO IN<br />

PIETRA<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

6,20 2,30 12,65 2,45 13,70 2,80 12,80<br />

52,90<br />

consolidamento spalla<br />

consolidamento fondazioni<br />

consolidamento fondazioni<br />

consolidamento fondazioni<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

6,20 2,30 12,65 2,45 13,70 2,80 12,80<br />

52,90<br />

consolidamento fondazioni<br />

consolidamento fondazioni<br />

consolidamento fondazioni<br />

consolidamento spalla<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

(intervento da definirsi negli<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

approfondimenti progettuali<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

successivi)<br />

Pila<br />

A A<br />

ARCO 3<br />

Caditoie in trachite<br />

scarico in fiume<br />

FIUME BACCHIGLIONE<br />

LATO MONTE<br />

Appoggio strutturale<br />

impalcato<br />

un unico piano stradale sarebbe stato esteticamente più<br />

bello, ma le norme sono queste e dobbiamo attenerci”.<br />

- I parapetti di conseguenza ora risultano più bassi<br />

di prima dell’intervento.<br />

“Sì, per una serie di concause. È stato necessario mettere<br />

una struttura di rinforzo in ferro sopra alla struttura<br />

preesistente che non era per altro complanare: aveva<br />

una pendenza, ossia c’erano delle differenze di quota<br />

tra il lato destro e il lato sinistro. Quindi, per evitare<br />

che il ponte risultasse sbilenco, si è creata una continuità<br />

di quote, operando un primo rialzo di quote. Il<br />

secondo rialzo è stato determinato dalla tipologia di<br />

pavimentazione, perché essendo stato scelto il porfido,<br />

c’è stato bisogno di ricavare 10 centimetri di spessore<br />

di allettamento, al quale si sono aggiunti 12 centimetri<br />

di spessore dei cubetti di porfido. A questo livello si aggiungono<br />

i 20 centimetri di rialzo del marciapiede, al di<br />

sotto del quale passano i sottoservizi (sono state rifatte<br />

completamente le linee di bassa e media tensione, gas,<br />

acqua e risistemate la fognatura e le linee telefoniche)<br />

e questi sono stati forse la causa del cedimento <strong>della</strong><br />

volta, dove in passato era stato realizzato un incavo<br />

per far passare questi servizi. Ed è proprio nella fase di<br />

smontaggio che sono state rilevate situazioni peggiori<br />

rispetto a quelle verificate nelle analisi delle fessurazioni<br />

post alluvionali”.<br />

- Quali saranno i prossimi passi di questo restauro?<br />

“Ora che abbiamo completato il lavoro e abbiamo le<br />

quote di riferimento esatte e una restituzione fedelissima<br />

di come è la situazione, possiamo passare alla<br />

CONTRA' PUSTERLA<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

LATO<br />

VALLE<br />

Q.P.F.<br />

LATO<br />

MONTE<br />

Rinforzo con ALBARIA armata<br />

Caditoie in trachite<br />

scarico in fiume<br />

ARCO 4<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

Appoggio strutturale impalcato<br />

0,42 1,00 0,20 6,07 0,20 1,00 0,42<br />

9,31<br />

Appoggio strutturale<br />

impalcato<br />

consolidamento spalla<br />

(intervento da definirsi negli<br />

approfondimenti progettuali<br />

successivi)<br />

CONTRA' PUSTERLA<br />

CONTRA' PUSTERLA<br />

PARAPETTO IN<br />

PIETRA<br />

MARCIAPIEDE<br />

Spazio per sottoservizi<br />

Piolatura<br />

SEDE<br />

STRADALE<br />

Volta pietra/ mattone<br />

iniezioni con<br />

ALBARIA INIEZIONE<br />

Rinforzo strutturale con<br />

ALBARIA armata<br />

Spazio per<br />

sottoservizi<br />

MARCIAPIEDE<br />

PARAPETTO IN<br />

PIETRA<br />

LATO<br />

VALLE<br />

Q.P.F.<br />

LATO<br />

MONTE<br />

QUOTA ORDINARIA<br />

0,42 1,00 0,20 6,07 0,20 1,00 0,42<br />

9,31


“Così siamo<br />

intervenuti<br />

su Ponte Pusterla”<br />

L'intervento tecnico su Ponte Pusterla<br />

spiegato dall'impresa di costruzioni<br />

che lo ha realizzato<br />

Al geom. Gianbaldo Rigon, responsabile di commessa<br />

per la Costruzioni Miotti S.p.A. (l’impresa che ha<br />

svolto i lavori su Ponte Pusterla), il compito di raccontare<br />

le fasi salienti dell’intervento.<br />

“La prima cosa che abbiamo valutato è che il cronoprogramma<br />

previsto nel progetto non poteva farci<br />

rispettare i tempi, perché l’ambito di intervento veniva<br />

suddiviso in 2/3 e 1/3, ossia prima si doveva operare<br />

e finire i due terzi <strong>della</strong> larghezza del ponte e poi<br />

successivamente completare la parte rimanente, per<br />

il fatto che il ponte doveva rimanere sempre aperto al<br />

transito dei pedoni. All’avvio del cantiere abbiamo così<br />

proposto la creazione di una passerella sopraelevata<br />

rispetto al piano stradale e a sbalzo, in modo da poter<br />

operare anche sotto l’impalcato e dare modo ai pedoni<br />

di transitare, con la possibilità così di avere un’unica<br />

soluzione di continuità nei getti e nel varo delle travi”.<br />

“Lo scavo per lo svuotamento del ponte era un’altra<br />

incognita – prosegue Rigon - non avendo nessuna<br />

conoscenza su quello che avremmo trovato. I sondaggi<br />

effettuati ci davano una stratigrafia limitata e<br />

molto variegata nel materiale. In effetti questa fase di<br />

lavoro ha richiesto il maggior tempo, in quanto non si<br />

poteva operare come un normale cantiere: si doveva<br />

proseguire seguendo le murature e i volti presenti nella<br />

sezione del ponte senza utilizzare macchinari pesanti,<br />

ma bensì molto scavo a mano per non compromettere<br />

le strutture. Dopo aver iniziato lo scavo e intuito il<br />

tempo necessario nel progredire con la pulizia <strong>della</strong><br />

pietra, è emersa l’esigenza di dover approntare un’ulteriore<br />

squadra che andasse a realizzare le opere di<br />

rinforzo e di risanamento delle strutture del ponte.<br />

La scelta <strong>della</strong> passerella in questa fase è risultata<br />

Restauro/33<br />

vincente, il poter operare e avere l’intera larghezza<br />

del ponte ci ha permesso di avanzare con le due fasi<br />

senza rallentare il programma lavori”.<br />

“Il varo delle travi è stato un altro tassello vincente<br />

per il rispetto del cronoprogramma lavori consegnato<br />

alla committenza. In fase di programmazione si è<br />

deciso di assemblare le travi in campate da 25 e 31<br />

metri con pacchetti di travi collegate tra di loro con<br />

larghezza variabile a seconda <strong>della</strong> posizione. Questa<br />

scelta ha portato in centro a Vicenza degli automezzi<br />

speciali sia per lunghezza sia per le portate: per scaricare<br />

dall’autocarro le travi e collocarle sulle pile si è<br />

utilizzata un’autogru <strong>della</strong> portata di 2000 quintali.<br />

Con la scelta di assemblare in officina le travi il tempo<br />

di posa dell’impalcato è stato ridotto a soli 6 giorni<br />

contro un tempo preventivato di 20 giorni. Il tempo<br />

impiegato per la costruzione <strong>della</strong> passerella era stato<br />

così recuperato”.<br />

Terminata la costruzione dei marciapiedi è iniziata<br />

la posa del porfido. Questa lavorazione, che è andata<br />

a sostituire la bitumatura inizialmente prevista, ha<br />

comportato un allungamento dei tempi di 9 giorni.<br />

Ultimati infine i collegamenti dei sottoservizi ai lati<br />

del ponte in Contra Pusterla e in Contra’ Chioare,<br />

si sono bitumati i tratti interessati dagli scavi alle<br />

estremità del ponte.<br />

“In 115 giorni di cantiere – conclude Rigon - non si<br />

è verificato alcun infortunio e si è cercato di rendere<br />

minimo il disagio per i residenti e i commercianti”.


Restauro/34<br />

Fichera: “Sugli altri<br />

ponti, non sono stati<br />

riscontrati segnali di<br />

evidenti dissesti”<br />

L’alluvione del novembre 2010 ha messo a dura<br />

prova tutto il sistema di ponti di Vicenza. Sedici, in<br />

totale, i ponti che, terminata l’emergenza, sono stati<br />

messi, per così dire, “sotto osservazione”.<br />

“Non sono stati riscontrati segnali di evidenti dissesti<br />

sugli altri ponti – osserva l’ing. Giovanni Fichera,<br />

direttore del Settore Lavori pubblici e grandi opere<br />

del Comune di Vicenza, che ha diretto i lavori su<br />

ponte Pusterla ed è stato responsabile del progetto -.<br />

Le indagini, però, vanno fatte con le necessarie<br />

strumentazioni. Mentre per ponte Pusterla c’erano<br />

gravi segnali di dissesto delle volte, sugli altri ponti<br />

è necessario approfondire la situazione con mirate<br />

analisi”. Intanto, la riapertura di ponte Pusterla ha<br />

risolto un’emergenza che per un anno ha chiuso al<br />

traffico un punto di attraversamento cruciale per<br />

la città. Chiusura, spiega Fichera, assolutamente<br />

necessaria. E che,<br />

probabilmente, ha<br />

salvato delle vite<br />

umane.<br />

“Tutte le lesioni<br />

che il ponte aveva<br />

evidenziato a vista<br />

hanno poi avuto<br />

piena conferma nel<br />

corso dei lavori – osserva<br />

l’ingegnere -.<br />

Dopo l’alluvione il<br />

ponte era a rischio<br />

di crollo e se lo si fosse lasciato aperto al traffico<br />

pesante, l’eventualità di un cedimento strutturale<br />

sarebbe stata molto alta”.<br />

Il risultato finale dell’intervento, dice Fichera, è<br />

fonte di soddisfazione per tutti coloro che hanno<br />

lavorato sul ponte.<br />

“Abbiamo rinunciato anche a qualche giorno di ferie<br />

e qualche week end, ma ne valeva la pena. L’interruzione<br />

del traffico su ponte Pusterla spaccava in due<br />

la città ed era giusto fare di tutto per concludere i<br />

lavori al più presto”.<br />

S.T.<br />

definizione del disegno del parapetto che sarà in metallo.<br />

Inoltre, deve essere ancora installata tutta la parte relativa<br />

all’illuminazione del ponte, sia lungo l’arcata (che<br />

sarà sorretta da una ringhierina), sia lungo le rive, sia<br />

lungo le vie di accesso al ponte stesso”.<br />

- Vista la situazione su ponte Pusterla, presumete<br />

che altri ponti cittadini, come quello degli Angeli e<br />

delle Barche, versino in situazioni problematiche?<br />

“Ponte delle Barche, in particolare, è uno dei 16 ponti<br />

alluvionati che abbiamo analizzato. Per questi ponti<br />

abbiamo chiesto un intervento economico allo Stato<br />

per poter agire. Solo dal punto di vista di analisi tecniche<br />

ci servirebbero 120 mila euro, perché dovremmo<br />

fare delle analisi approfondite, ma con le finanze attuali<br />

non ci è possibile agire subito. Vediamo se nei<br />

prossimi mesi sarà possibile procedere con queste<br />

analisi anche sul ponte all’Eretenio e su quello di viale<br />

Diaz. Siamo in attesa <strong>della</strong> seconda tranche di finanziamenti<br />

anche per intervenire su Parco Querini e su<br />

altre situazioni”.


Personaggi/36<br />

di Giorgio Ceraso<br />

Francesco<br />

Zambon,<br />

l’uomo che sfornava<br />

idee sempre nuove<br />

Alla scoperta di un personaggio vicentino quasi dimenticato che fu mente poliedrica<br />

e ricca di intuizioni e negli anni Trenta inventò l’Indicatore <strong>della</strong> Provincia di Vicenza,<br />

una guida completa delle imprese e delle professioni vicentine.<br />

Èstato presentato alcune settimane fa a Vicenza<br />

il libro di Paolo Pozzato, Ruggero Dal<br />

Molin e Vittorio Gora, L’Altopiano ritrovato,<br />

pubblicato dalla casa editrice bassanese Itinera Progetti<br />

di Gianfranco Favero.<br />

Si tratta di una rassegna di duecento fotografie inedite,<br />

scattate tra le due guerre e uscite dall’archivio di<br />

Francesco Zambon, una figura che merita di essere<br />

ricordata per quanto ha fatto a favore del turismo<br />

vicentino e non solo.<br />

Divenuto nel 1930, neanche trentenne, direttore<br />

dell’Ente provinciale del Turismo di Vicenza, allora<br />

appena istituito, Francesco Zambon, chiamato più<br />

spesso Franco, ebbe l’intuizione di valorizzare in<br />

chiave turistica, con pubblicazioni ed escursioni or-<br />

ganizzate, i campi di battaglia <strong>della</strong> Grande Guerra:<br />

il Grappa, l’Altipiano dei Sette Comuni, il Pasubio.<br />

Organizzò così sulle vette dell’Altopiano di Asiago nel<br />

marzo del 1938, nella ricorrenza del ventennale <strong>della</strong><br />

Vittoria, il Trofeo Campi di Battaglia, gara nazionale<br />

sciatoria di gran fondo a squadre. Un primo passo<br />

per il lancio turistico delle nostre Prealpi.<br />

L’amore per l’arte e la sua terra gli aveva fatto pubblicare<br />

nel 1932, quale titolare di una casa editrice<br />

che portava il suo nome e poi chiusa a causa di<br />

eventi familiari, la “Guida turistica di Vicenza e la<br />

sua Provincia”, commissionata a Giuseppe De Mori.<br />

In quegli anni si dedicò anche a un’altra iniziativa,<br />

ancor oggi valida: rispolverando la novella del vicentino<br />

Luigi da Porto, curò il restauro del Castello


<strong>della</strong> Bella Guardia a Montecchio Maggiore, che divenne<br />

il “castello di Giulietta”, la sventurata amante<br />

di Romeo. All’interno <strong>della</strong> struttura, una tipica<br />

taverna ristorante - ancora in uso ai nostri giorni<br />

e affrescata nel 1939 dal pittore veronese Pino Casarini<br />

con scene tratte dalla tragedia shakespeariana<br />

- accoglieva migliaia di visitatori, che, usufruendo<br />

<strong>della</strong> tratta Roma-Venezia delle Linee Aeree Italiane<br />

(LAI), potevano far scalo all’aeroporto Dal Molin.<br />

Qui giunti, i turisti trovavano l’autolinea gran turismo<br />

<strong>della</strong> CIAT (Compagnia Italiana Autoservizi<br />

Turistici), che collegava la nostra città con Venezia,<br />

Verona e Milano e che si fermava appositamente a<br />

Montecchio Maggiore per permettere ai visitatori<br />

di raggiungere il romantico maniero.<br />

Durante la seconda guerra mondiale Zambon è ufficiale<br />

in Russia, reporter <strong>della</strong> “Vedetta Fascista”<br />

(l’attuale Giornale di Vicenza) e autore di molte<br />

straordinarie fotografie.<br />

Rientrato a Vicenza, nel novembre del 1944 riceve<br />

dal Soprintendente ai Monumenti Medievali e Moderni<br />

Ferdinando Forlati l’incarico di “disporre tutte<br />

le provvidenze intese a proteggere dalle offese di guerra<br />

i monumenti e le opere d’arte esistenti nella città e provincia<br />

di Vicenza”, autorizzato ad usufruire, alla bisogna,<br />

<strong>della</strong> bicicletta. Ricorda il memorialista Walter<br />

Stefani (Carosello Vicentino, Agorà 2002, pag. 240),<br />

Personaggi/37<br />

In apertura il ritratto di Francesco Zambon.<br />

Qui sotto, immagini <strong>della</strong> stagione invernale: la stazione<br />

di Fondi (Treschè-Conca) innevata, con il Monte Belmonte<br />

sullo sfondo e due giovani e sorridenti sciatrici


Personaggi/38<br />

che Francesco Zambon “..salvò dai bombardamenti,<br />

dal fuoco o dal trafugamento le prospettive lignee scamonizziane<br />

e le statue che ornano il Teatro Olimpico,<br />

riuscendo rocambolescamente a trasferirle nottetempo<br />

in una villa <strong>della</strong> riviera del Brenta, eludendo la sorveglianza<br />

tedesca…” e che a lui dobbiamo anche “il<br />

recupero dei frammenti di statue e di parti decorative<br />

<strong>della</strong> Basilica Palladiana, del Duomo, <strong>della</strong> Chiesa di<br />

San Gaetano e dell’Arco delle Scalette, dopo i terribili<br />

bombardamenti aerei sulla città. Oltre allo stacco degli<br />

affreschi del Tiepolo di Villa Valmarana, delle vetrate<br />

artistiche <strong>della</strong> Chiesa di Santa Corona e di altro materiale<br />

portato in luogo sicuro e nascosto”.<br />

Dopo la parentesi bellica, è accanto, come direttore<br />

dell’Ente Provinciale per il Turismo di Vicenza, ai<br />

Profeti del Giardino Salvi, ovvero ai promotori <strong>della</strong><br />

locale Fiera Campionaria. È tra gli organizzatori<br />

dell’edizione del settembre 1948, che vide la storica<br />

visita dell’on. Alcide De Gasperi, insieme a Gaetano<br />

L’imponente Monumento ad arco quadrifronte che sovrasta la criptaossario,<br />

eretti in ricordo del sacrificio dei caduti.<br />

Sotto, una comitiva in visita al Monte Cengio, immortalata nel tratto<br />

più spettacolare ed esposto <strong>della</strong> “granatiera”.<br />

Francesco Zambon svolse anche<br />

una intensa attività fotografica,<br />

nella quale dimostrò<br />

un vero talento. Ne sono prova<br />

le immagini, raccolte nel volume<br />

ricordato in apertura,<br />

L’Altopiano ritrovato. Una sequenza<br />

che parte dalle rovine<br />

del primo conflitto e arriva al<br />

1938, quando i Sette Comuni<br />

cominciano a diventare ambite<br />

mete turistiche.


Marzotto, Giacomo Rumor, Gustavo Barawitzka,<br />

Antonio Festa, Luigi De Poli.<br />

La sua attenzione per il mondo produttivo aveva,<br />

peraltro, radici lontane, risalenti al 1928, quando<br />

compose, a soli ventisette anni, l’Indicatore <strong>della</strong> Provincia<br />

di Vicenza, affidandosi alla Legatoria Editoriale<br />

Vicentina Cangini & Filippi. Una guida industriale,<br />

commerciale, amministrativa e professionale che -<br />

in tempi privi di mail e di fax e con pochi telefoni<br />

- costituiva, con le sue mille pagine, una immensa<br />

banca dati, un repertorio completo delle imprese,<br />

delle categorie produttive e professionali vicentine,<br />

che lasciava anche spazio a una sintetica guida storica<br />

e artistica delle varie località. Una pionieristica<br />

anticipazione delle attuali Pagine Gialle e <strong>della</strong> Guida<br />

Monaci. Compulsare oggi l’Indicatore significa avere<br />

uno spaccato ancora pulsante <strong>della</strong> società di oltre<br />

ottanta anni fa. Seguì, nel 1930, l’Indicatore <strong>della</strong><br />

Provincia di Udine.<br />

Nel 1951 diviene direttore dell’Ente Provinciale per<br />

il Turismo di Siena. Anche qui lascia il segno. Inventa<br />

il turismo invernale sull’Abetone. Valorizza il Palio.<br />

Viene nominato contradaiolo onorario e ambasciatore<br />

<strong>della</strong> Chiocciola, che fa gemellare, nel 1954,<br />

con la città di Venezia, facendo arrivare a Siena, per<br />

l’occasione, addirittura l’allora patriarca Roncalli, il<br />

futuro papa Giovanni XXIII. Realizza nel 1959, per<br />

l’Istituto Geografico De Agostini, insieme a Emilio<br />

Bucciotti e Carlo Bevilacqua, Visioni di Siena, una<br />

serie di fotografie a colori.<br />

Dal 1959 è direttore a Padova. Rispolvera il Burchiello,<br />

l’imbarcazione utilizzata nel ‘700 dai nobili<br />

veneziani per raggiungere i loro possedimenti di terraferma.<br />

Questo mezzo, navigando lungo il Brenta<br />

da Padova a Venezia, fa conoscere le ville che vi si<br />

affacciano. È poi la volta del Circuito dei Castelli<br />

Veneti e delle Città Medievali, in collaborazione<br />

con gli Enti provinciali per il Turismo di Padova,<br />

Treviso, Verona e Vicenza, che fa riscoprire località<br />

venete, ancora oggi eccellenti esempi di architettura<br />

medioevale come le turrite città di Montagnana,<br />

Este, Monselice, Soave, Montecchio Maggiore, Marostica,<br />

Citta<strong>della</strong> e Castelfranco. E a Montagnana,<br />

sfidando lo scetticismo generale, ricava nella Rocca<br />

degli Alberi - una affascinante fortezza medievale<br />

risalente al 1362 - un Ostello per la Gioventù, dove<br />

ancor oggi trovano ospitalità comitive di giovani<br />

provenienti da ogni parte del mondo.<br />

Personaggi/39<br />

Spettacolare immagine <strong>della</strong> gara di salto dal<br />

trampolino olimpico del Pakstall.


Personaggi/40<br />

Tutte le foto pubblicate sono state scattate da Francesco Zambon e sono<br />

tratte dal volume “L’altopiano ritrovato” di P. Pozzato, R. Dal Molin,<br />

V. Corà. Edizioni Itinera Progetti, Bassano del Grappa (VI).<br />

L’aereoporto intitolato al pilota Romeo Sartori, originario di Canove,<br />

durante la solenne inaugurazione del 23 agosto 1936.<br />

Nella foto in basso, una panoramica di Asiago (ripresa probabilmente<br />

nell’estate 1916), in cui spiccano le devastazioni causate dai bombardamenti<br />

dell’offensiva austro-ungarica nota come Strafexpedition.<br />

Francesco Zambon svolse anche una intensa attività<br />

fotografica, nella quale dimostrò un vero talento.<br />

Ne sono prova le immagini, raccolte nel volume<br />

ricordato in apertura, L’Altopiano ritrovato. Una sequenza<br />

che parte dalle rovine del primo conflitto e<br />

arriva al 1938, quando i Sette Comuni cominciano<br />

a diventare ambite mete turistiche.<br />

La macchina fotografica di Francesco Zambon documenta,<br />

con inquadrature spesso uniche, le fasi <strong>della</strong><br />

costruzione dell’Ossario, la visita di Vittorio Emanuele<br />

III nel giorno <strong>della</strong> sua inaugurazione, l’omaggio reso<br />

da Lord Cavan, comandante del Corpo di Spedizione<br />

britannico nel corso <strong>della</strong> Grande Guerra, ad Asiago e<br />

al cimitero inglese in Val Madarello, l’inaugurazione<br />

dell’aeroporto Romeo Sartori e tante ancora.<br />

Accanto a questi eventi ufficiali, il libro mostra anche<br />

l’aspetto ludico dell’Altopiano: le partite di hockey,<br />

gli avvenimenti sportivi organizzati dal regime, i<br />

salti dal trampolino <strong>della</strong> val Madarello o del Pakstal,<br />

i cittadini che salgono sull’Altopiano per un giorno<br />

di relax, i primi impianti di risalita. Oppure scorci<br />

paesaggistici irrimediabilmente perduti: le distese<br />

ancora spoglie di costruzioni, le stazioni con le locomotive<br />

sbuffanti. Un’occasione per un viaggio<br />

nostalgico in luoghi che oramai appartengono solamente<br />

alla memoria.


Notiziario/42<br />

Notiziario<br />

dei costruttori<br />

Tracciabilità dei flussi<br />

finanziari: pubblicate le<br />

linee guida dell’Autorità<br />

di Vigilanza<br />

Nella Gazzetta n. 171, del 25 luglio<br />

<strong>2011</strong>, è stata pubblicata la determinazione<br />

n. 4 del 7 luglio <strong>2011</strong>, con la quale<br />

l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici<br />

ha aggiornato le linee guida sulla<br />

tracciabilità dei flussi finanziari ai sensi<br />

dell’articolo 3 <strong>della</strong> legge n. 136/2010.<br />

Il nuovo atto dell’Autorità, che sostituisce<br />

le due determinazioni precedenti, è<br />

finalizzato al riordino dei temi e degli<br />

orientamenti espressi negli atti precedenti,<br />

nonché all’approfondimento<br />

di problematiche specifiche sorte con<br />

l’applicazione concreta <strong>della</strong> disciplina<br />

legislativa.<br />

La determinazione n. 4 del 7 luglio <strong>2011</strong>,<br />

fornisce nuove linee interpretative ed<br />

applicative delle disposizioni in materia<br />

di tracciabilità dei flussi finanziari, contenute<br />

nella L. n. 136/2010.<br />

Il nuovo atto dell’Autorità, che sostituisce<br />

le due determinazioni precedenti, è<br />

finalizzato al riordino dei temi e degli<br />

orientamenti espressi negli atti precedenti,<br />

nonché all’approfondimento<br />

di problematiche specifiche sorte con<br />

l’applicazione concreta <strong>della</strong> disciplina<br />

legislativa. Si evidenziano di seguito gli<br />

argomenti di maggiore rilievo trattati<br />

nella determinazione 4/<strong>2011</strong>:<br />

- Utilizzo di conti correnti bancari<br />

o postali dedicati<br />

L’Autorità ribadisce quanto precisato<br />

nelle determinazioni precedenti in merito<br />

all’utilizzo di conti correnti bancari<br />

o postali dedicati. In particolare:<br />

• il conto corrente bancario o postale<br />

può essere dedicato anche in via non<br />

esclusiva e, pertanto, esso può essere<br />

utilizzato promiscuamente per<br />

più commesse, purché, per ciascuna<br />

commessa, sia effettuata la relativa<br />

comunicazione;<br />

• sui medesimi conti possono essere<br />

effettuati movimenti finanziari anche<br />

estranei alle commesse pubbliche comunicate<br />

(esempio: un’impresa che<br />

opera anche nell’edilizia privata può<br />

utilizzare il conto corrente dedicato<br />

ad un appalto pubblico per effettuare<br />

operazioni legate alla costruzione di<br />

un edificio privato);<br />

• è ammesso dedicare più conti alla<br />

medesima commessa, così come dedicare<br />

un unico conto a più commesse;<br />

• gli operatori economici possono indicare<br />

come conto corrente dedicato<br />

anche un conto già esistente.<br />

L’Autorità precisa che devono ritenersi<br />

assimilati ai conti correnti (bancari o<br />

postali) i conti di pagamento accesi<br />

presso i prestatori di servizi di pagamento<br />

autorizzati di cui all’art. 114 sexies<br />

del decreto legislativo 1 settembre<br />

1993, n. 385 (Testo Unico delle leggi in<br />

materia bancaria e creditizia) e, con il<br />

prossimo recepimento <strong>della</strong> direttiva<br />

CE 110/2009, presso istituti di moneta<br />

elettronica.<br />

Inoltre, considerato che un fornitore<br />

può avere una molteplicità di contratti<br />

stipulati con la medesima stazione appaltante,<br />

è ammissibile che lo stesso<br />

comunichi il conto corrente dedicato<br />

una sola volta, valevole per tutti i rapporti<br />

contrattuali.<br />

Con tale comunicazione l’appaltatore<br />

deve segnalare che, per tutti i rapporti<br />

giuridici che verranno instaurati con la<br />

medesima stazione appaltante (presenti<br />

e futuri), si avvarrà - fatte salve le eventuali<br />

modifiche successive - di uno o<br />

più conti correnti dedicati (indicandone<br />

puntualmente gli estremi identificativi)<br />

senza necessità di formulare apposite<br />

comunicazioni per ciascuna commessa.<br />

Tale forma di comunicazione può essere<br />

effettuata sia per le eventuali commesse<br />

precedenti al 7 settembre 2010 (data<br />

dell’entrata in vigore <strong>della</strong> norma sulla<br />

tracciabilità) che per le commesse successive.<br />

- Reintegro di conti correnti dedicati<br />

In base al comma 4 dell’art. 3 <strong>della</strong> legge<br />

n. 136/2010, qualora, per l’impiego del<br />

conto corrente dedicato anche per pagamenti<br />

non riferibili in via esclusiva<br />

alla realizzazione degli interventi per i<br />

quali è stato rilasciato il CIG, l’operatore<br />

economico intenda reintegrare i fondi


del conto dedicato, lo potrà fare solo<br />

mediante bonifico bancario o postale o<br />

con altri strumenti idonei a garantire<br />

la tracciabilità.<br />

- Utilizzo di strumenti di pagamento<br />

tracciabili<br />

In relazione alla previsione (art. 3,<br />

comma 1, <strong>della</strong> L. n. 136/2010) secondo<br />

cui i movimenti finanziari relativi<br />

agli appalti pubblici devono essere<br />

effettuati esclusivamente tramite<br />

lo strumento del bonifico bancario o<br />

postale ovvero con altri strumenti,<br />

purché idonei ad assicurare la piena<br />

tracciabilità delle operazioni, l’Autorità<br />

conferma che il requisito <strong>della</strong> piena<br />

tracciabilità sussiste per quegli strumenti<br />

di pagamento in cui è garantito<br />

che il CIG/CUP possa essere inserito<br />

nell’ordine di pagamento e possa essere<br />

gestito dalle relative procedure interne<br />

e interbancarie.<br />

Pertanto, il requisito sussiste per:<br />

• i bonifici bancari o postali;<br />

• le c.d. RI.BA, con il vincolo che il<br />

CUP e il CIG devono essere inseriti<br />

fin dall’inizio dal beneficiario invece<br />

che dal pagatore;<br />

• il servizio SEPA, nel qual caso il<br />

CUP e il CIG devono essere indicati<br />

nel campo libero facoltativo di flusso<br />

informativo.<br />

Invece, allo stato attuale il servizio di<br />

addebito diretto RID non consente di<br />

rispettare il requisito <strong>della</strong> tracciabilità<br />

(ferma restando la possibilità di utilizzarlo<br />

per i pagamenti soggetti ad un<br />

regime di tracciabilità “attenuata”).<br />

- Acquisti destinati a più commesse<br />

L’Autorità conferma che nel caso in cui<br />

per una prestazione /fornitura oggetto<br />

di un subcontratto si faccia ricorso alle<br />

risorse finanziarie provenienti da diversi<br />

contratti di appalto, occorre, di regola,<br />

effettuare distinti pagamenti per ogni<br />

commessa, ovvero - se compatibile con<br />

il tracciato bancario - indicare nel bonifico<br />

(unico) tutti i relativi CIG, fermo<br />

restando l’onere di conservare idonea<br />

documentazione contabile.<br />

In via residuale, nel caso di impossibilità<br />

a seguire le modalità suddette, è possibile<br />

seguire le indicazioni di cui alle Linee<br />

guida del CSGO, le quali consentono<br />

di indicare un solo CIG, quello relativo<br />

al flusso prevalente, a condizione che<br />

tutti i restanti CIG vengano riportati<br />

nella relativa fattura.<br />

- Pagamenti ex art. 3, comma 2,<br />

<strong>della</strong> L. 136/2010<br />

L’Autorità conferma che devono essere<br />

effettuati attraverso conti correnti dedicati<br />

i pagamenti verso conti non dedicati,<br />

relativi a:<br />

• stipendi (emolumenti a dirigenti e<br />

impiegati);<br />

• manodopera (emolumenti a operai);<br />

• spese generali (cancelleria, fotocopie,<br />

abbonamenti e pubblicità, canoni<br />

per utenze e affitto);<br />

• provvista di immobilizzazioni tecniche;<br />

• consulenze legali, amministrative,<br />

tributarie e tecniche.<br />

Il pagamento deve essere effettuato e<br />

registrato per il totale dovuto ai soggetti<br />

indicati, anche se non riferibile in via<br />

esclusiva ad uno specifico contratto. Ad<br />

esempio, se una determinata attrezzatura<br />

viene utilizzata con riferimento a<br />

più commesse, il relativo pagamento risulterà<br />

registrato per l’intero con esclusivo<br />

riferimento ad una delle commesse<br />

in questione, mentre non sarà considerato<br />

per le altre.<br />

Allo stesso modo, i pagamenti a favore<br />

dei dipendenti saranno effettuati sul<br />

conto dedicato relativo ad una singola<br />

specifica commessa, anche se i dipen-<br />

Notiziario/43<br />

denti prestano la loro opera in relazione<br />

ad una pluralità di contratti. L’Autorità<br />

ritiene tali pagamenti soggetti ad un<br />

sistema di tracciabilità “attenuata”, in<br />

quanto per essi non è richiesta l’indicazione<br />

del CIG e del CUP, fermo restando<br />

l’esclusione del ricorso al contante per<br />

ogni tipo di operazione e per qualunque<br />

importo.<br />

Pertanto, i pagamenti di cui sopra possono<br />

essere effettuati con:<br />

• bonifico bancario e postale (e assimilati);<br />

• Ri.Ba.;<br />

• servizi di addebito diretto (RID e<br />

SEPA direct debit);<br />

• carte di pagamento, purché emesse<br />

a valere su un conto dedicato;<br />

• assegni bancari e postali, purché ricorrano<br />

tutte le seguenti condizioni:<br />

a) i soggetti ivi previsti non siano in<br />

grado di accettare pagamenti a valere<br />

su un conto corrente (o conto di pagamento);<br />

b) il conto su cui vengono tratti gli<br />

assegni sia un conto dedicato;<br />

c) i predetti assegni vengano emessi<br />

muniti <strong>della</strong> clausola di non trasferibilità.<br />

- Pagamenti ex art. 3, comma 3,<br />

<strong>della</strong> L. 136/2010<br />

L’Autorità conferma che possono essere<br />

eseguiti con strumenti diversi dal bonifico<br />

i pagamenti per:<br />

• imposte e tasse;<br />

• contributi INPS, INAIL, Cassa Edile;<br />

• assicurazioni e fidejussioni stipulate<br />

in relazione alla commessa;<br />

• gestori e fornitori di pubblici servizi<br />

(per energia elettrica, telefonia, ecc.).<br />

Tali pagamenti devono essere obbligatoriamente<br />

documentati.<br />

L’Autorità ritiene anche tali pagamenti<br />

soggetti ad un sistema di tracciabilità<br />

“attenuata”, in quanto per essi non è


Notiziario/44<br />

richiesta l’indicazione del CIG e del CUP.<br />

Possono essere pertanto effettuati<br />

mediante addebiti diretti (RID o SEPA<br />

direct debit) o carte di pagamento,<br />

purché emesse a valere su un conto<br />

dedicato.<br />

È ammesso il pagamento di tasse, tributi<br />

o tariffe mediante versamento su<br />

conto corrente postale (punto 5.3).<br />

- “Carte carburante” e pagamenti<br />

delle utenze per servizi pubblici<br />

(Punto 7.3 e 7.4)<br />

Quanto alle “carte carburante”, viene<br />

specificato che il relativo uso possa essere<br />

assoggettato ad un regime di tracciabilità<br />

limitata “parziale”, purché ogni<br />

transazione effettuata con la carta sia<br />

riconducibile ad un conto dedicato, a<br />

sua volta ricollegato ad uno specifico<br />

CIG. In tal modo, ogni operazione effettuata<br />

con la carta sarà univocamente<br />

riconducibile al codice di gara.<br />

Quanto, poi, ai pagamenti che le imprese<br />

effettuano nei confronti delle amministrazioni<br />

per le utenze (ad esempio<br />

luce, gas telefono), è ritenuto ammissibile<br />

anche l’utilizzo del RID, senza la<br />

necessità dell’indicazione dei codici CIG<br />

e CUP, che dovranno essere indicati solo<br />

nella delega a monte.<br />

- La filiera delle imprese<br />

L’Autorità ribadisce che il criterio per la<br />

delimitazione del perimetro <strong>della</strong> filiera<br />

è costituito dalla dipendenza funzionale<br />

<strong>della</strong> prestazione oggetto del subcontratto<br />

rispetto all’appalto principale,<br />

ovvero dalla correlazione dell’attività<br />

realizzata con il ciclo di esecuzione<br />

dell’appalto.<br />

Ad avviso dell’Autorità, infatti, debbono<br />

essere considerati come rientranti nella<br />

filiera delle imprese i subcontratti che<br />

presentano un legame di derivazione<br />

dal contratto principale, essendo ad esso<br />

attinenti. Viene, poi, precisato che l’applicazione<br />

di tale criterio agli appalti di<br />

forniture comporta che l’ultimo rapporto<br />

ritenuto rilevante ai fini <strong>della</strong> tracciabilità<br />

sia quello relativo alla realizzazione del<br />

bene oggetto <strong>della</strong> fornitura principale,<br />

mentre debbono essere escluse tutte le<br />

subforniture destinate a realizzare il prodotto<br />

finito oggetto del contratto.<br />

In tale contesto, però, l’eccezione alla regola<br />

viene individuata nei casi di subforniture<br />

di materie prime esclusivamente<br />

destinate alla realizzazione dei beni oggetto<br />

<strong>della</strong> fornitura principale, poiché<br />

l’esclusività comporta la riconducibilità<br />

del contratto alla filiera rilevante e la conseguente<br />

necessità di applicare le norme<br />

sulla tracciabilità.<br />

Riportando tale concetto anche agli appalti<br />

di esecuzione dei lavori, si possono<br />

fare i seguenti esempi:<br />

a. appalto di esecuzione di lavori, in<br />

cui l’appaltatore acquista pannelli di<br />

rame dal fornitore; tale rapporto è<br />

soggetto a tracciabilità, mentre non<br />

lo è l’ulteriore rapporto esistente fra<br />

il fornitore dei pannelli ed il subfornitore<br />

di rame. Il fornitore/produttore,<br />

infatti, acquista rame indipendentemente<br />

dall’esecuzione di una specifica<br />

commessa pubblica;<br />

b. contratto per lavori di manutenzione<br />

di una strada comunale, in cui<br />

l’appaltatore deve acquistare dal fornitore<br />

lampioni speciali (corrispondenti<br />

a specifici parametri tecnici richiesti<br />

dall’ente appaltante); tale rapporto<br />

è soggetto a tracciabilità, così come<br />

l’ulteriore rapporto fra il fornitore<br />

dei lampioni ed il suo subfornitore<br />

di lampade, poiché quest’ultimo le<br />

realizza appositamente, secondo le<br />

prescrizioni indicate dalla stazione<br />

appaltante per lo specifico contratto<br />

di fornitura.<br />

- I concessionari di finanziamenti<br />

pubblici anche europei<br />

La determinazione 4/<strong>2011</strong> esamina il<br />

profilo dell’applicabilità delle disposizioni<br />

sulla tracciabilità ai finanziamenti<br />

o alle agevolazioni erogati da un soggetto<br />

pubblico a sostegno dell’attività<br />

d’impresa, concludendo che, laddove il<br />

soggetto beneficiario dei finanziamenti<br />

non sia “a qualsiasi titolo interessato<br />

ai lavori, servizi o forniture pubblici”<br />

, si deve escludere l’applicazione <strong>della</strong><br />

disciplina sulla tracciabilità.<br />

Al contrario, devono ritenersi inclusi<br />

nella nozione di concessionari di finanziamenti<br />

pubblici, e quindi assoggettati<br />

al regime di tracciabilità, i soggetti anche<br />

privati destinatari di finanziamenti<br />

pubblici, che stipulano appalti pubblici<br />

per la realizzazione dell’oggetto del finanziamento,<br />

indipendentemente dal<br />

relativo importo.<br />

- La nozione di appalto pubblico -<br />

L’affidamento dell’esecuzione delle<br />

opere di urbanizzazione “a scomputo”<br />

La determinazione 4/<strong>2011</strong> sottolinea<br />

che le misure sulla tracciabilità si applicano<br />

in tutti i casi in cui viene stipulato<br />

un contratto d’appalto pubblico tra un<br />

operatore economico ed un committente<br />

tenuto all’applicazione del Codice dei<br />

contratti pubblici, indipendentemente<br />

dalla procedura di scelta del primo ed a<br />

prescindere dal valore dell’affidamento.<br />

Quanto alla natura del committente,<br />

l’Autorità richiama l’individuazione delle<br />

stazioni appaltanti operata dagli artt. 32<br />

e 207 del D.Lgs. 163/1006, da cui consegue,<br />

ad esempio, che la tracciabilità<br />

trova applicazione anche nel caso dell’esecuzione<br />

delle opere di urbanizzazione<br />

“a scomputo” degli oneri di urbanizzazione,<br />

affidate in appalto dai soggetti<br />

privati titolari del permesso di costruire.


- L’applicazione delle norme sulla<br />

tracciabilità ai contratti d’appalto<br />

stipulati dalle stazioni appaltanti<br />

con operatori stranieri<br />

Viene precisato che le disposizioni sugli<br />

obblighi di tracciabilità, avendo natura<br />

imperativa, si applicano, alla luce delle<br />

regole del diritto internazionale privato,<br />

anche ai rapporti nei quali uno dei soggetti<br />

sia straniero.<br />

Peraltro, l’Autorità ricorda che, in base<br />

al principio di territorialità, l’operatore<br />

economico straniero non stabilito in Italia<br />

non può essere soggetto alle sanzioni<br />

di cui all’art. 6 <strong>della</strong> L. n. 136/2010,<br />

che colpiscono il mancato rispetto degli<br />

obblighi di tracciabilità, potendo solo<br />

rispondere delle conseguenze rilevanti<br />

sul piano contrattuale.<br />

Quanto, poi, al caso in cui l’amministrazione<br />

concluda contratti di forniture o<br />

servizi infungibili con operatori stranieri<br />

che si oppongano all’applicazione delle<br />

disposizioni sulla tracciabilità, l’Autorità<br />

chiarisce che sarà onere <strong>della</strong> stazione<br />

appaltante motivare circa l’impossibilità<br />

di individuare altri contraenti per<br />

la medesima prestazione, nonché conservare<br />

la documentazione che dimostri<br />

l’avvenuta richiesta di ottemperare alle<br />

norme sulla tracciabilità. L’esempio riportato<br />

nella determinazione concerne<br />

il caso dei servizi consistenti nella predisposizione<br />

e concessione di utenze<br />

per la consultazione, tramite rete, <strong>della</strong><br />

versione elettronica di riviste scientifiche.<br />

Qualora l’editore straniero rifiuti di<br />

inserire nei contratti a valle la clausola<br />

di tracciabilità, la stazione appaltante<br />

dovrà procedere comunque all’acquisto<br />

del bene o del servizio, motivando in<br />

ordine alla unicità del prestatore ed in<br />

ordine alla stretta necessità di acquisire<br />

quella determinata prestazione.<br />

Da ultimo, l’Autorità ribadisce che non<br />

sono soggetti a tracciabilità i contratti<br />

stipulati da un operatore economico italiano<br />

con una stazione appaltante estera.<br />

- La tracciabilità nei raggruppamenti<br />

temporanei e nei consorzi<br />

di imprese<br />

La determinazione 4/<strong>2011</strong> sottolinea<br />

che ciascuna impresa riunita è tenuta ad<br />

osservare, in proprio e nei rapporti con i<br />

rispettivi subcontraenti, gli obblighi alla<br />

tracciabilità dei flussi finanziari.<br />

Questi ultimi devono essere rispettati<br />

anche dalla mandataria, nel caso<br />

dei pagamenti effettuati nei confronti<br />

delle mandanti, per cui le clausole sulla<br />

tracciabilità devono essere inserite nel<br />

contratto di mandato dal quale trae<br />

origine il raggruppamento temporaneo.<br />

Analogamente, sono sottoposti a tracciabilità<br />

i rapporti tra il consorzio ordinario<br />

di concorrenti (ex art. 34, comma<br />

1, lett. e, del D.Lgs. 163/2006) e le singole<br />

imprese consorziate, nonché i rapporti<br />

tra le imprese temporaneamente<br />

riunite e la società di esecuzione costruita<br />

a valle del raggruppamento temporaneo<br />

(ex art. 93 del DPR 207/2010),<br />

così come i rapporti tra la società di<br />

esecuzione ed i relativi contraenti.<br />

Relativamente ai consorzi stabili, l’Autorità<br />

distingue l’ipotesi di esecuzione<br />

diretta dell’appalto da parte del consorzio<br />

stabile dall’ipotesi di esecuzione a<br />

mezzo delle imprese consorziate appositamente<br />

indicate a tal fine.<br />

Nel primo caso il consorzio stabile è<br />

tenuto ad osservare gli obblighi di tracciabilità<br />

nei rapporti con la stazione appaltante<br />

e con i suoi contraenti.<br />

Nel secondo, le imprese consorziate designate<br />

dal consorzio per l’esecuzione<br />

del contratto debbono avere un conto<br />

dedicato, sul quale il consorzio effettua<br />

il pagamento delle relative prestazioni,<br />

movimentando a sua volta i compensi<br />

dal proprio conto dedicato, sul quale<br />

Notiziario/47<br />

la stazione appaltante ha accreditato il<br />

corrispettivo dell’appalto.<br />

- La tracciabilità nel caso del “cash<br />

pooling”<br />

La determinazione 4/<strong>2011</strong> fornisce indicazioni<br />

operative riguardanti l’ipotesi<br />

di imprese, appartenenti al medesimo<br />

gruppo, all’interno del quale il regolamento<br />

delle transazioni e la gestione<br />

<strong>della</strong> liquidità avviene mediante sistemi<br />

di tesoreria accentrata (cash pooling).<br />

In tal caso, secondo l’Autorità gli obblighi<br />

sulla tracciabilità vengono assolti:<br />

a) con riguardo agli incassi ed ai pagamenti<br />

a valere sui conti delle singole società<br />

e nei confronti di soggetti esterni<br />

al gruppo, inserendo i CIG/CUP ed utilizzando<br />

i conti dedicati;<br />

b) con riguardo alle movimentazioni<br />

“interne” al gruppo, il sistema del cash<br />

pooling può trovare applicazione purché<br />

la società capogruppo si assuma espressamente<br />

la responsabilità <strong>della</strong> corretta<br />

ricostruibilità delle singole operazioni<br />

finanziarie effettuate per ciascun affidamento.<br />

Ciò significa che le informazioni<br />

finalizzate alla ricostruzione delle singole<br />

operazioni debbono essere conservate<br />

per 10 anni ed essere esibite a richiesta<br />

degli organismi deputati al controllo.<br />

In ogni caso, ciascuna società affidataria<br />

appartenente al gruppo, per gli affidamenti<br />

effettuati a terzi ed aventi ad oggetto<br />

l’esecuzione di parte <strong>della</strong> propria<br />

prestazione, deve assicurare la piena<br />

tracciabilità delle relative movimentazioni<br />

finanziarie mediante l’utilizzo del<br />

CIG/CUP identificativo dell’appalto di<br />

cui è contraente principale.<br />

- La compensazione dei crediti<br />

L’Autorità precisa che la compensazione<br />

tra crediti e debiti dei soggetti <strong>della</strong> filiera<br />

(ad esempio, fra appaltatore e subappaltatore)<br />

non è in contrasto con gli


Notiziario/48<br />

obblighi di tracciabilità. Gli operatori<br />

sono tenuti ad osservare le regole di<br />

tracciabilità nei rapporti a valle; tutti i<br />

contratti debbono contenere la clausola<br />

di tracciabilità e seguire un regime di<br />

rendicontazione che possa comprovare,<br />

a posteriori, l’avvenuta compensazione.<br />

Analogamente, per la “datio in solutum” -<br />

ossia per il caso in cui l’amministrazione<br />

trasferisce all’affidatario del contratto<br />

la proprietà di propri beni immobili in<br />

luogo del corrispettivo in denaro, così<br />

come previsto dall’art. 53, comma 6, del<br />

Codice - il CIG deve indicato negli strumenti<br />

di pagamento e devono essere<br />

rispettati gli obblighi di tracciabilità.<br />

- Modalità di applicazione degli obblighi<br />

di tracciabilità alle cessioni<br />

dei crediti<br />

Viene ribadito che i cessionari di crediti<br />

da corrispettivo di appalto, concessione,<br />

concorsi di progettazione e incarico di<br />

progettazione sono tenuti ad indicare<br />

il CIG e il CUP (ove presente) e ad effettuare<br />

i pagamenti con strumenti<br />

tracciabili. Vengono in particolare approfondite<br />

le fattispecie costituite dalla<br />

cessione, da parte di un appaltatore,<br />

di più crediti riconducibili a differenti<br />

contratti d’appalto, stipulati con diverse<br />

stazioni appaltanti, nonché la cessione<br />

di crediti futuri.<br />

Quanto alla prima fattispecie, il factor<br />

può effettuare le anticipazioni verso<br />

l’appaltatore cedente mediante un solo<br />

bonifico, purché ricorrano 6 condizioni<br />

precise:<br />

1. i CIG e i CUP devono essere tutti<br />

indicati nel contratto di cessione;<br />

2. il factor deve indicare nello strumento<br />

di pagamento il CIG/CUP relativo al<br />

contratto di cessione col valore nominale<br />

più elevato, purché il cessionario<br />

sia in grado di collegare ogni credito<br />

ceduto al relativo CIG/CUP;<br />

3. il conto corrente su cui il factor effettua<br />

il pagamento deve coincidere con il<br />

conto indicato dal cedente alla stazione<br />

appaltante quale conto dedicato, e ciò<br />

deve risultare dal contratto di cessione<br />

comunicato alla stazione appaltante; in<br />

caso negativo, il cedente deve effettuare<br />

tanti atti di cessione quanti sono i conti<br />

correnti dedicati che intende utilizzare;<br />

4. il cedente deve indicare, per ogni fattura<br />

ceduta, il relativo CIG/CUP;<br />

5. il factor deve conservare tutta la documentazione<br />

relativa ai contratti correlati<br />

ai crediti ceduti;<br />

6. l’appaltatore che riceve il pagamento<br />

da parte del factor deve rispettare a sua<br />

volta gli obblighi di tracciabilità indicando<br />

tutti i CIG/CUP nei rispettivi<br />

pagamenti che farà a sua volta.<br />

Nel caso in cui non sia possibile rispettare<br />

tutti i passaggi delineati, il factor<br />

è tenuto ad effettuare tutte le anticipazioni<br />

al cedente con singoli bonifici,<br />

indicando il CIG di ogni contratto cui<br />

sono ricollegabili i crediti ceduti.<br />

Quanto alla cessione dei crediti futuri, la<br />

determinazione 4/<strong>2011</strong> sottolinea che,<br />

sebbene, non possa essere indicato un<br />

CIG/CUP nell’anticipo, la normativa<br />

sulla tracciabilità deve essere rispettata<br />

ed applicata al contratto d’appalto cui si<br />

riferiscono i crediti ceduti, compreso il<br />

dovere di conservare la documentazione<br />

dei movimenti.<br />

L’Autorità di Vigilanza<br />

aggiorna le soglie per la<br />

procedura semplificata<br />

di acquisizione del CIG<br />

L’Autorità di Vigilanza per i Contratti<br />

Pubblici ha aggiornato le soglie di accesso<br />

alla procedura semplificata per<br />

l’acquisizione del codice identificativo<br />

di gara (CIG).<br />

A seguito dell’innalzamento <strong>della</strong> soglia<br />

minima per l’affidamento mediante<br />

cottimo fiduciario delle forniture e dei<br />

servizi in economia a 40 mila euro<br />

(anziché 20 mila euro), attuata con il<br />

decreto legge 13 maggio <strong>2011</strong>, n. 70,<br />

così come convertito in legge 12 luglio<br />

<strong>2011</strong>, n. 106, l’Autorità di Vigilanza<br />

sui Contratti Pubblici ha disposto, con<br />

comunicazione del 15 luglio <strong>2011</strong>,<br />

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 25<br />

luglio <strong>2011</strong>, n. 1741, l’aggiornamento<br />

dei provvedimenti che dispongono oneri<br />

di comunicazione.<br />

In particolare, viene aggiornato il valore<br />

<strong>della</strong> soglia per le forniture ed i servizi<br />

di accesso alla procedura semplificata<br />

di acquisizione del codice identificativo<br />

gara, innalzandola a 40 mila euro.<br />

L’Autorità di Vigilanza<br />

disciplina il procedimento<br />

per l’accertamento<br />

<strong>della</strong> responsabilità<br />

delle imprese per falsa<br />

dichiarazione in sede di<br />

qualificazione<br />

L’Autorità di Vigilanza sui contratti pubblici<br />

regolamenta il procedimento per accertare<br />

la responsabilità delle imprese che<br />

presentano falsa dichiarazione o falsa documentazione<br />

ai fini <strong>della</strong> qualificazione.


Il decreto legge 13 maggio <strong>2011</strong>, n. 70,<br />

cd. “decreto sviluppo”, così come convertito<br />

in legge 12 luglio <strong>2011</strong>, n. 106, ha<br />

modificato l’articolo 40 del Codice dei<br />

Contratti Pubblici (d. Lgs. n. 163 del<br />

2006), introducendo il comma 9 quater,<br />

ai sensi del quale “in caso di presentazione<br />

di falsa dichiarazione o falsa documentazione,<br />

ai fini <strong>della</strong> qualificazione, le SOA<br />

ne danno segnalazione all’Autorità che,<br />

se ritiene che siano rese con dolo o colpa<br />

grave in considerazione <strong>della</strong> rilevanza o<br />

<strong>della</strong> gravità dei fatti oggetto <strong>della</strong> falsa<br />

dichiarazione o <strong>della</strong> presentazione di falsa<br />

documentazione, dispone l’iscrizione nel<br />

casellario informatico ai fini dell’esclusione<br />

delle procedure di gara e dagli affidamenti<br />

di subappalto ai sensi dell’articolo 38,<br />

comma 1, lettera m - bis), per un periodo<br />

di un anno, decorso il quale l’iscrizione è<br />

cancellata e perde comunque efficacia”.<br />

L’Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici<br />

di Lavori, Servizi e Forniture, allo<br />

scopo di disciplinare il procedimento<br />

per l’accertamento <strong>della</strong> responsabilità<br />

delle imprese che presentano<br />

falsa dichiarazione o falsa documentazione<br />

ai fini <strong>della</strong> qualificazione,<br />

sotto il profilo del dolo o <strong>della</strong> colpa<br />

grave, ed il connesso procedimento per<br />

l’esercizio del potere sanzionatorio, ha<br />

deliberato il regolamento 12 luglio<br />

<strong>2011</strong>, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale<br />

21 luglio <strong>2011</strong>, n. 168 (in vigore<br />

dal 22 luglio <strong>2011</strong>).<br />

In particolare, ricevuta dalla SOA la comunicazione<br />

dell’accertamento, sotto il<br />

profilo oggettivo, <strong>della</strong> presentazione<br />

di falsa dichiarazione o falsa documentazione<br />

ai fini <strong>della</strong> qualificazione (ai<br />

sensi dell’articolo 40, comma 9 ter, del<br />

Codice), avvia il procedimento per l’accertamento<br />

dell’imputabilità dei fatti<br />

all’operatore economico sotto il profilo<br />

del dolo o <strong>della</strong> colpa grave, dando<br />

contestuale comunicazione di avvio del<br />

procedimento ai soggetti interessati<br />

(impresa e SOA).<br />

Qualora necessario, il responsabile del<br />

procedimento può chiedere per iscritto<br />

documenti, informazioni e chiarimenti<br />

in merito al procedimento in corso, indicando<br />

nella richiesta:<br />

a. i fatti e le circostanze in relazione ai<br />

quali si chiedono i chiarimenti e/o i<br />

documenti;<br />

b. il termine perentorio, non superiore a<br />

30 giorni, entro il quale dovrà essere<br />

trasmessa la risposta e/o la documentazione<br />

richiesta;<br />

c. le modalità di risposta.<br />

In esito all’attività istruttoria, il responsabile<br />

del procedimento sottopone le risultanze<br />

al Consiglio, che prima di procedere<br />

all’adozione del provvedimento finale può<br />

sentire i soggetti interessati in audizione.<br />

Il Consiglio dell’Autorità:<br />

1. se ritiene insussistenti i presupposti<br />

per la contestazione del dolo o <strong>della</strong><br />

colpa grave, delibera l’insussistenza<br />

<strong>della</strong> causa interdittiva di cui all’articolo<br />

38, comma 1, lett m - bis, del Codice<br />

(ai sensi <strong>della</strong> quale non possono partecipare<br />

alle procedure di affidamento<br />

di un contratto pubblico coloro nei cui<br />

confronti risulti l’iscrizione nel casellario<br />

informatico dell’Autorità per avere<br />

presentato falsa dichiarazione o falsa<br />

documentazione ai fini dell’attestazione<br />

SOA), dandone comunicazione alla SOA<br />

per l’adozione del provvedimento di decadenza<br />

dell’attestazione;<br />

2. se ritiene sussistere i presupposti, delibera,<br />

ai sensi dell’articolo 6, comma 2,<br />

del regolamento, di comunicare all’impresa<br />

e alla SOA i contenuti dell’emanando<br />

provvedimento, assegnando un<br />

termine non superiore a 10 giorni per<br />

la presentazione di eventuali ulteriori<br />

elementi probatori o memorie di difesa.<br />

Decorso tale ultimo termine, qualora<br />

il Consiglio ritenga confermati i pre-<br />

Notiziario/51<br />

supposti del dolo o <strong>della</strong> colpa grave,<br />

adotta il provvedimento finale nel quale<br />

sono indicate le ragioni giuridiche e i<br />

presupposti di fatto posti a fondamento<br />

del provvedimento, dando indicazione<br />

<strong>della</strong> sanzione pecuniaria irrogata (fino<br />

ad un massimo di 51.545 euro). Anche<br />

in questo caso il provvedimento è<br />

comunicato alla SOA per la formalizzazione<br />

del diniego o <strong>della</strong> decadenza<br />

dell’attestazione.<br />

Si evidenzia che il provvedimento che<br />

accerta la sussistenza del dolo o <strong>della</strong><br />

colpa grave nella falsa dichiarazione o<br />

nella falsa documentazione è iscritto nel<br />

casellario informatico ai fini dell’esclusione<br />

dalle procedure di gara e dagli affidamenti<br />

di subappalto per un periodo<br />

di un anno, decorso il quale l’iscrizione<br />

è cancellata e perde comunque efficacia.<br />

Legge Urbanistica<br />

Regionale: modificati i<br />

termini di approvazione<br />

dei piani urbanistici<br />

attuativi<br />

La Regione Veneto allunga i termini<br />

di adozione ed approvazione dei piani<br />

urbanistici attuativi, introducendo un<br />

meccanismo simile al silenzio-assenso.<br />

L’articolo 11 <strong>della</strong> legge regionale Veneto<br />

8 luglio <strong>2011</strong>, n. 13, pubblicata<br />

nel Bollettino Ufficiale <strong>della</strong> Regione 8<br />

luglio <strong>2011</strong>, n. 50, ha modificato l’articolo<br />

20 <strong>della</strong> legge regionale Veneto 23<br />

aprile 2004, n. 11 (legge urbanistica regionale),<br />

ridefinendo i termini di conclusione<br />

del procedimento di formazione<br />

dei piani urbanistici attuativi (PUA).<br />

In particolare, l’articolo 20 <strong>della</strong> L. reg.<br />

n. 11 del 2004, così come modificato,<br />

dispone che la Giunta Comunale, de-


Notiziario/52<br />

corsi 75 giorni dal ricevimento <strong>della</strong><br />

proposta di PUA di iniziativa privata<br />

(termine inizialmente fissato in 60<br />

giorni, ridotto a 30 giorni per effetto<br />

<strong>della</strong> L. reg. n. 30 del 2010, adotta il<br />

piano oppure lo restituisce.<br />

Qualora il piano venga adottato, entro<br />

i successivi 5 giorni lo stesso è depositato<br />

presso la segreteria per la durata<br />

di dieci giorni, decorsi i quali, entro<br />

venti giorni, i proprietari degli immobili<br />

possono presentare opposizioni, mentre<br />

chiunque può presentare osservazioni<br />

(termini rimasti invariati). Decorso tale<br />

ultimo termine, entro 75 giorni (termine<br />

inizialmente fissato in 30 giorni) il<br />

Consiglio Comunale approva il piano<br />

decidendo sulle osservazioni e sulle<br />

opposizioni presentate.<br />

L’articolo 11 <strong>della</strong> L. reg. n. 13 del <strong>2011</strong>,<br />

aggiunge all’articolo 20 il comma 4 bis,<br />

ai sensi del quale tutti i termini indicati<br />

nell’articolo 20, commi 1, 3 e<br />

4, sono perentori, anche se il solo<br />

decorso del termine di 75 giorni per<br />

l’adozione e 75 giorni per l’approvazione<br />

del PUA comporta che “il piano<br />

si intende adottato o approvato e le opposizioni<br />

e osservazioni eventualmente<br />

presentate, respinte”.<br />

Conseguentemente, i termini per la<br />

presentazione delle osservazioni e delle<br />

opposizioni, ancorché perentori, sembrerebbero<br />

non escludere la possibilità di una<br />

eventuale presentazione tardiva entro, comunque,<br />

la data fissata per l’approvazione.<br />

L’articolo 11 dispone, infine, che “ai<br />

procedimenti relativi ai piani urbanistici<br />

attuativi in corso alla data di entrata in<br />

vigore <strong>della</strong> presente legge (avvenuta il 9<br />

luglio <strong>2011</strong>, ndr.), si applica la previgente<br />

disciplina” (quindi con i termini ridotti<br />

a 30 giorni per l’adozione e 30 giorni<br />

per l’approvazione, ma senza che possa<br />

essere invocata l’approvazione del PUA<br />

mediante silenzio-assenso).<br />

Nuove procedure per la<br />

prevenzioni incendi<br />

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale<br />

il regolamento di semplificazione<br />

<strong>della</strong> disciplina dei procedimenti relativi<br />

alla prevenzione incendi. Il regolamento<br />

suddivide le attività soggette a<br />

controllo in tre categorie, individuando<br />

per ciascuna di esse un procedimento<br />

amministrativo.<br />

In attuazione <strong>della</strong> delega contenuta<br />

nell’articolo 48, comma 4 quater, del<br />

decreto legge 31 maggio 2010, n. 79, cd.<br />

“decreto competitività”, è stato pubblicato<br />

nella Gazzetta Ufficiale 22 settembre<br />

<strong>2011</strong>, n. 221, il decreto del Presidente<br />

<strong>della</strong> Repubblica 1 agosto <strong>2011</strong>, n. 151,<br />

recante il “regolamento di semplificazione<br />

<strong>della</strong> disciplina dei procedimenti<br />

relativi alla prevenzione degli incendi”.<br />

L’allegato AI al regolamento individua<br />

le attività soggette ai controlli di prevenzione<br />

incendi, distinguendole in tre<br />

categorie:<br />

- categoria A, attività a basso rischio e<br />

standardizzate (ad es., piccoli alberghi<br />

tra i 25 e i 50 posti letto, aziende ed<br />

uffici che hanno tra le 300 e le 500<br />

persone presenti, autorimesse tra i<br />

300 ed i 1000 mq, edifici destinati<br />

ad uso civile con altezza antincendio<br />

tra i 24 ed i 32 metri, gli impianti di<br />

produzione calore con potenzialità tra<br />

i 116 ed i 350 kW);<br />

- categoria B, attività a medio rischio<br />

(ad es., alberghi tra i 50 ed i 100 posti<br />

letto, i campeggi, le strutture sanitarie<br />

tra 50 e 100 posti letto, locali per la<br />

vendita al dettaglio o all’ingrosso di superficie<br />

compresa tra 600 e 1.500 mq);<br />

- categoria C, attività ad elevato rischio<br />

(ad es., centrali termoelettriche, i teatri,<br />

le strutture sanitarie e gli alberghi<br />

con più di 100 posti, le aziende e gli<br />

uffici con oltre 800 persone presenti,<br />

gli edifici con altezza antincendio di<br />

oltre 54 metri, le stazioni ferroviarie).<br />

A ciascuna categoria corrisponde un<br />

procedimento amministrativo:<br />

1) attività di categoria A<br />

Ai sensi dell’articolo 4, comma 2, gli<br />

interessati all’attivazione di un’attività<br />

di categoria A trasmetto al Comando<br />

Provinciale dei Vigili del Fuoco (ovvero,<br />

se l’istanza proviene da un’attività produttiva,<br />

allo Sportello Unico per le attività<br />

produttive (SUAP) competente per<br />

territorio, si veda la notizia VI12649 del<br />

29 ottobre 2010) una segnalazione certificata<br />

di inizio attività (SCIA), corredata<br />

dalla relativa documentazione che<br />

attesti la conformità dell’attività realizzata<br />

alle prescrizioni di legge, senza dover<br />

richiedere alcun parere preventivo.<br />

La ricevuta rilasciata dal Comando (ovvero<br />

dal SUAP) consente l’immediato<br />

inizio dell’attività, ai sensi del combinato<br />

disposto degli articoli 1, comma<br />

1, lett. d, del d. P. R. n. 151 del 2010<br />

e dell’articolo 19, comma 2, <strong>della</strong> L. n.<br />

241 del 1990.<br />

Ai sensi del successivo comma 2, i Vigili<br />

del Fuoco, entro 60 giorni dal ricevimento<br />

dell’istanza, effettuano i controlli<br />

“anche con metodo a campione o in base a<br />

programmi settoriali, per categorie di attività<br />

o nelle situazioni di potenziale pericolo<br />

comunque segnalate o rilevate”. In caso<br />

di accertata carenza dei requisiti e dei<br />

presupposti per l’esercizio dell’attività,<br />

il Comando adotta motivati provvedimenti<br />

di divieto di prosecuzione dell’attività<br />

e di rimozione degli eventuali effetti<br />

dannosi dalla stessa provocati, “ad<br />

eccezione che, ove possibile, l’interessato<br />

provveda a conformare alla normativa antincendio<br />

e ai criteri tecnici di prevenzione<br />

incendi detta attività entro un termine di<br />

quarantacinque giorni”.


2) attività di categoria B<br />

I progetti di nuovi impianti o costruzioni,<br />

riferiti all’esercizio di un’attività<br />

di categoria B, nonché i progetti di modifica<br />

di quelli esistenti che comportino<br />

un aggravio delle preesistenti condizioni<br />

di sicurezza antincendio, sono subordinati,<br />

ai sensi dell’articolo 3, comma 1,<br />

del regolamento, ad una preventiva valutazione<br />

di rispondenza alle norme<br />

e alle regole tecniche da parte del<br />

competente Comando dei Vigili del<br />

Fuoco, il quale si pronuncia entro 60<br />

giorni successivi alla data di presentazione<br />

<strong>della</strong> documentazione completa.<br />

Successivamente alla valutazione preventiva,<br />

ai sensi del successivo articolo<br />

4, comma 2, gli interessati, prima dell’esercizio<br />

dell’attività, trasmetto al Comando<br />

Provinciale dei Vigili del Fuoco<br />

(ovvero, se l’istanza proviene da un’attività<br />

produttiva, SUAP competente) una<br />

segnalazione certificata di inizio attività<br />

(SCIA), corredata dalla relativa documentazione<br />

che attesti la conformità<br />

dell’attività realizzata alle prescrizioni<br />

di legge.<br />

La ricevuta rilasciata dal Comando (ovvero<br />

dal SUAP) consente l’immediato<br />

inizio dell’attività ai sensi del combinato<br />

disposto degli articoli 1, comma<br />

1, lett. d, del d. P. R. n. 151 del 2010<br />

e dell’articolo 19, comma 2, <strong>della</strong> L. n.<br />

241 del 1990.<br />

I Vigili del Fuoco, entro 60 giorni dal<br />

ricevimento dell’istanza, effettuano, ai<br />

sensi dell’articolo 4, comma 2, i controlli<br />

“anche con metodo a campione o in base a<br />

programmi settoriali, per categorie di attività<br />

o nelle situazioni di potenziale pericolo<br />

comunque segnalate o rilevate”. In caso<br />

di accertata carenza dei requisiti e dei<br />

presupposti per l’esercizio dell’attività,<br />

il Comando adotta motivati provvedimenti<br />

di divieto di prosecuzione dell’attività<br />

e di rimozione degli eventuali ef-<br />

fetti dannosi dalla stessa provocati, “ad<br />

eccezione che, ove possibile, l’interessato<br />

provveda a conformare alla normativa antincendio<br />

e ai criteri tecnici di prevenzione<br />

incendi detta attività entro un termine di<br />

quarantacinque giorni”.<br />

3) attività di categoria C<br />

I progetti di nuovi impianti o costruzioni<br />

riferiti all’esercizio di una attività<br />

di categoria C, nonché i progetti di modifica<br />

di quelli esistenti che comportino<br />

un aggravio delle preesistenti condizioni<br />

di sicurezza antincendio, sono subordinati,<br />

ai sensi dell’articolo 3, comma 1,<br />

del regolamento, ad una preventiva valutazione<br />

di rispondenza alle norme<br />

e alle regole tecniche da parte del<br />

competente Comando dei Vigili del<br />

Fuoco, il quale si pronuncia entro 60<br />

giorni successivi alla data di presentazione<br />

<strong>della</strong> documentazione completa.<br />

Successivamente alla valutazione preventiva,<br />

ai sensi del successivo articolo<br />

4, comma 3, gli interessati, prima<br />

dell’avvio dell’attività, trasmettono<br />

al Comando Provinciale dei Vigili del<br />

Fuoco (ovvero, se l’istanza proviene da<br />

un’attività produttiva, al SUAP competente)<br />

una segnalazione certificata di<br />

inizio attività (SCIA), corredata dalla<br />

relativa documentazione che attesti la<br />

conformità dell’attività realizzata alle<br />

prescrizioni di legge.<br />

La ricevuta rilasciata dal Comando (ovvero<br />

dal SUAP) consente l’immediato<br />

inizio dell’attività ai sensi del combinato<br />

disposto degli articoli 1, comma<br />

1, lett. d, del d. P. R. n. 151 del 2010<br />

e dell’articolo 19, comma 2, <strong>della</strong> L. n.<br />

241 del 1990.<br />

I Vigili del Fuoco, entro 60 giorni dal<br />

ricevimento dell’istanza, effettuano, ai<br />

sensi dell’articolo 4, comma 2, i controlli,<br />

attraverso visite tecniche, per<br />

accertare il rispetto delle prescrizioni<br />

Notiziario/55<br />

previste dalla normativa di prevenzione<br />

degli incendi, nonché la sussistenza dei<br />

requisiti di sicurezza antincendio.<br />

Qualora la visita dia esito positivo, entro<br />

i successivi 15 giorni il Comando<br />

rilascia il certificato di prevenzione<br />

incendi; in caso di accertata carenza<br />

dei requisiti, adotta motivati provvedimenti<br />

di divieto di prosecuzione<br />

dell’attività e di rimozione degli<br />

eventuali effetti dannosi dalla stessa<br />

provocati, “ad eccezione che, ove possibile,<br />

l’interessato provveda a conformare alla<br />

normativa antincendio e ai criteri tecnici di<br />

prevenzione incendi detta attività entro un<br />

termine di quarantacinque giorni”.<br />

Si evidenzia che, ai sensi dell’articolo 19,<br />

comma 3, <strong>della</strong> L. n. 241 del 1990, “norme<br />

sul procedimento amministrativo”, per tutti<br />

i procedimenti, anche dopo il decorso dei 60<br />

giorni, “è fatto comunque salvo il potere<br />

dell’amministrazione competente di assumere<br />

determinazioni in via di autotutela,<br />

ai sensi degli articoli 21-quinquies e 21-nonies.<br />

In caso di dichiarazioni sostitutive di<br />

certificazione e dell’atto di notorietà false<br />

o mendaci, l’amministrazione, ferma restando<br />

l’applicazione delle sanzioni penali<br />

di cui al comma 6, nonché di quelle di cui<br />

al capo VI del testo unico di cui al d.P.R.<br />

28 dicembre 2000, n. 445, può sempre e<br />

in ogni tempo adottare i provvedimenti di<br />

cui al primo periodo”.<br />

Il successivo comma 6 precisa, poi, che<br />

“ove il fatto non costituisca più grave reato,<br />

chiunque, nelle dichiarazioni o attestazioni<br />

o asseverazioni che corredano la<br />

segnalazione di inizio attività, dichiara o<br />

attesta falsamente l’esistenza dei requisiti o<br />

dei presupposti di cui al comma 1 è punito<br />

con la reclusione da uno a tre anni”<br />

Si segnala, infine, che:<br />

1. ai sensi dell’articolo 4, comma 6, del<br />

regolamento, qualora vi siano modi-


Notiziario/56<br />

fiche di lavorazione o di strutture, nei<br />

casi di nuova destinazione dei locali<br />

o di variazioni qualitative e quantitative<br />

delle sostanze pericolose esistenti<br />

negli stabilimenti o depositi<br />

e ogni qualvolta sopraggiunga una<br />

modifica delle condizioni di sicurezza<br />

prudentemente accertate, l’intestatario<br />

dell’attività deve avviare nuovamente<br />

le procedure di prevenzione;<br />

2. ai sensi dell’articolo 5, comma 1, il<br />

titolare delle attività di cui all’allegato<br />

AI è tenuto, ogni 5 anni, ad inviare<br />

al Comando (ovvero al SUAP competente)<br />

una dichiarazione attestante<br />

l’assenza di variazioni alle condizioni<br />

di sicurezza antincendio, corredata<br />

dalla documentazione necessaria.<br />

Contestualmente, il Comando rilascia<br />

ricevuta dell’avvenuta presentazione.<br />

Il successivo comma 2 eleva a dieci<br />

anni tale periodo per determinate<br />

categorie di attività;<br />

3. l’articolo 7 riconosce la possibilità<br />

di presentare istanza di deroga al<br />

rispetto <strong>della</strong> normativa antincendio<br />

qualora le attività soggette ai<br />

controlli di prevenzione presentino<br />

caratteristiche tali da non consentire<br />

l’integrale osservanza delle regole tecniche<br />

di prevenzione; ovvero qualora<br />

l’attività, non individuata dall’allegato<br />

AI, sia disciplinata da specifiche regole<br />

tecniche di prevenzione. In tali<br />

casi il Comando, esaminata l’istanza,<br />

la trasmette entro i successivi 30<br />

giorni alla Direzione regionale, la<br />

quale si pronuncia entro 60 giorni<br />

dal ricevimento dell’istanza.<br />

Disposizioni transitorie<br />

L’articolo 2, comma 7, del regolamento,<br />

rinvia ad un decreto del Ministero<br />

dell’Interno la definizione delle moda-<br />

lità di presentazione delle istanze e <strong>della</strong><br />

documentazione da allegare. Nell’attesa<br />

che il Ministero vi provveda, continuano,<br />

ai sensi dell’articolo 11, comma<br />

1, ad applicarsi le disposizione recate<br />

dal previgente decreto del Ministero<br />

dell’Interno 4 maggio 1998.<br />

L’articolo 11 prosegue, poi, individuando<br />

le scadenze per il rinnovo dei certificati<br />

rilasciati ad attività esistenti alla data<br />

di entrata in vigore del regolamento (in<br />

vigore dal 7 ottobre <strong>2011</strong>).<br />

Lavori pubblici: scade il<br />

prossimo 15 dicembre il<br />

termine per presentare<br />

richiesta di inserimento<br />

negli elenchi per la<br />

procedura ristretta<br />

semplificata<br />

Scade il prossimo 15 dicembre il<br />

termine entro il quale trasmettere alle<br />

pubbliche amministrazioni domanda di<br />

inserimento nell’elenco delle imprese da<br />

invitare alla procedura ristretta semplificata.<br />

PROCEDURA RISTRETTA SEMPLI-<br />

FICATA<br />

L’articolo 123, comma 2, del d. Lgs.<br />

n.163/2006 (Codice dei Contratti Pubblici),<br />

riconosce alle stazioni appaltanti,<br />

che intendano affidare lavori di importo<br />

inferiore ad un milione cinquecento mila<br />

euro, la possibilità di avvalersi di una procedura<br />

ristretta senza pubblicazione del<br />

bando di gara.<br />

Si evidenzia che la precedente soglia di 1<br />

milione di euro è stata innalzata ad 1,5<br />

milioni di euro per effetto di una modifica<br />

introdotta con il decreto legge 13 maggio<br />

<strong>2011</strong>, n. 70, c.d. “decreto sviluppo”.<br />

Gli operatori economici che fossero interessati<br />

ad essere inseriti nell’elenco<br />

dal quale le Stazioni Appaltanti possono<br />

estrarre i nominativi delle imprese da invitare<br />

alla procedura, dovranno trasmettere<br />

alle stesse, entro il prossimo 15 dicembre,<br />

apposita domanda di iscrizione,<br />

formulata secondo il modello allegato,<br />

previa verifica presso ciascuna stazione<br />

appaltante dell’elenco dei lavori da affidare<br />

mediante procedura ristretta semplificata<br />

(che la stessa deve rendere noto entro il<br />

30 novembre di ciascun anno).<br />

Ai sensi del citato art. 123, comma 5,<br />

del Codice, ciascuna impresa può essere<br />

inserita, per ciascun anno, in un numero<br />

massimo di elenchi pari a trenta.<br />

LAVORI IN ECONOMIA DI IMPORTO<br />

INFERIORE A 200.000 EURO<br />

L’art. 125, comma 8, del Codice, stabilisce<br />

la facoltà per le stazioni appaltanti,<br />

che intendano affidare lavori di importo<br />

pari o superiore a 40.000 euro e fino a<br />

200.000 euro, di procedere in economia,<br />

“previa consultazione di almeno cinque operatori<br />

... individuati ... tramite elenchi di<br />

operatori economici predisposti dalla stazione<br />

appaltante”.<br />

Il successivo comma 12 precisa che “agli<br />

elenchi di operatori economici tenuti dalla<br />

stazione appaltante possono essere iscritti<br />

tutti i soggetti che ne facciano richiesta”<br />

e che siano in possesso dei requisiti di<br />

idoneità morale, capacità tecnico - professionale<br />

ed economico - finanziaria.<br />

L’iscrizione in questi elenchi può essere<br />

fatta in qualsiasi momento, senza limitazioni<br />

in ordine al numero massimo di<br />

richieste che ciascun operatore economico<br />

può rivolgere a ciascuna stazione<br />

appaltante.


(3 a parte)<br />

Capitolo XI<br />

IMPIANTI IDROSANITARI<br />

1 - MANO D’OPERA<br />

TABELLA ANALITICA<br />

(Nelle tariffe sottoindicate non sono comprese l’indennità di trasferta e le spese di viaggio per distanze superiori a 5 km).<br />

Al 30 Giugno <strong>2011</strong> Paga oraria tabella Spese generali 14% Utile impresa 10% TOTALE<br />

€ € € €<br />

a) Operaio V° cat. 23,78 3,32 2,71 29,81<br />

b) Operaio IV° cat. 22,24 3,11 2,53 27,88<br />

c) Operaio III° cat. 21,28 2,98 2,42 26,68<br />

Le spese generali sopraindicate possono variare in più fino a raggiungere il 20%.<br />

2 - LAVORI E OPERE FINITE - IMPIANTI IDRICI<br />

01 - Tubazione in ferro zincato S.S., a norme UNI 8863. Per distribuzioni<br />

interne al kg € 20,21<br />

02 - Tubazione in ferro zincato S.S. Per esecuzione di circuiti di distribuzione.<br />

Prezzo medio al kg € 9,89<br />

03 - Tubazione in ferro zincato S.S., diametri dal 3/8” al 4”. Per circuiti<br />

di distribuzione<br />

a) da 3/8”, peso 0,79 kg/m al m € 10,84<br />

b) da 1/2”, peso 1,14 kg/m al m € 11,04<br />

c) da 3/4”, peso 1,45 kg/m al m € 11,86<br />

d) da 1”, peso 2,30 kg/m al m € 15,06<br />

e) da 1”1/4, peso 2,95 kg/m al m € 17,74<br />

f) da 1”1/2, peso 3,40 kg/m al m € 19,91<br />

g) da 2”, peso 4,70 kg/m al m € 25,11<br />

h) da 2”1/2, peso 6,05 kg/m al m € 32,53<br />

i) da 3”, peso 7,95 kg/m al m € 42,72<br />

l) da 4”, peso 11,40 kg/m al m € 59,40<br />

04 - Tubazione in ferro zincato F.M. Per distribuzioni interne nei bagni,<br />

servizi, ø 1/2” al kg € 19,20<br />

05 - Tubazione in ferro zincato F.M. nei diametri dal 3/8” al 4”. Per<br />

distribuzioni al kg € 9,50<br />

06 - Tubazione in ferro zincato F.M., nei diametri dal 3/8” al 4”. Per<br />

distribuzione.<br />

a) da 3/8”, peso 0,79 kg/m al m € 9,32<br />

b) da 1/2”, peso 1,14 kg/m al m € 9,70<br />

c) da 3/4”, peso 1,45 kg/m al m € 10,43<br />

d) da 1”, peso 2,08 kg/m al m € 14,05<br />

e) da 1”1/4, peso 2,87 kg/m al m € 16,36<br />

f) da 1”1/2, peso 3,39 kg/m al m € 18,22<br />

g) da 2”, peso 4,30 kg/m al m € 22,58<br />

h) da 2”1/2, peso 6,02 kg/m al m € 29,81<br />

i) da 3”, peso 7,11 kg/m al m € 39,74<br />

l) da 4”, peso 10,28 kg/m al m € 51,48<br />

07 - Tubo zincato jutato bitumato, posto su scavo, quest’ultimo escluso,<br />

completo<br />

a) diametro ø 1” al m € 17,86<br />

Prezzi unitari delle opere edili<br />

b) diametro ø 1” 1/4 al m € 19,49<br />

c) diametro ø 1” 1/2 al m € 20,72<br />

d) diametro ø 2” al m € 26,30<br />

e) diametro ø 2” 1/2 al m € 33,78<br />

f) diametro ø 3” al m € 42,76<br />

08 - Tubazione in acciaio inox a pressare, compreso raccorderia speciale<br />

di collegamento, per distribuzione acqua calda e fredda, interno<br />

bagni e servizi, nei diametri 15-18 mm. spessore 1,0 mm. prezzo riferito<br />

diametro al ml. al m € 29,25<br />

09 - Tubazione di acciaio inox a pressare, compreso raccorderia speciale<br />

ci collegamento, per realizzazione di circuiti di distribuzione (ecluso<br />

mensolaggio) prezzo riferito diametro al ml.<br />

a) inox ø 15 spessore 1,0 al m € 14,11<br />

b) inox ø 18 spessore 1,0 al m € 15,60<br />

c) inox ø 22 spessore 1,2 al m € 17,86<br />

d) inox ø 28 spessore 1,2 al m € 22,51<br />

e) inox ø 35 spessore 1,2 al m € 30,13<br />

f) inox ø 42 spessore 1,5 al m € 35,18<br />

g) inox ø 54 spessore 1,5 al m € 43,59<br />

h) inox ø 76 spessore 2,0 al m € 74,19<br />

i) inox ø 88 spessore 2,0 al m € 88,73<br />

l) inox ø 108 spessore 2,0 al m € 107,47<br />

10 - Tubazione di multistrato nei diametri 16-18 spessore 2,00 mm.,<br />

compreso raccorderia speciale di collegamento, per distribuzione<br />

acqua calda e fredda, interno bagni e servizi, presso riferito diametro<br />

al ml. - al m € 17,60<br />

11 - Tubazione di multistrato nei diametri da 16 a 50, compreso raccorderia<br />

speciale di collegamento, per realizzazione di circuiti di distribuzione<br />

(escluso mensolaggio) prezzo riferito diametro al ml.<br />

a) inox ø 16 spessore 2,0 al m € 7,16<br />

b) inox ø 18 spessore 2,0 al m € 7,20<br />

c) inox ø 20 spessore 2,25 al m € 8,02<br />

d) inox ø 25 spessore 2,5 al m € 11,62<br />

e) inox ø 32 spessore 3,0 al m € 17,59<br />

f) inox ø 40 spessore 4,0 al m € 38,61<br />

g) inox ø 50 spessore 4,5 al m € 48,51<br />

h) inox ø 63 spessore 5,0 al m € 59,63<br />

12 - Tubo in polipropilene di tipo atossico PN20, in diametri assortiti per<br />

interno bagni al m € 16,03<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti idrosanitari/59<br />

59


13 - Tubo in polipropilene di tipo atossico PN20, in diametri assortiti<br />

a) ø 20 mm al m € 5,84<br />

b) ø 25 mm al m € 6,79<br />

c) ø 32 mm al m € 9,06<br />

d) ø 40 mm al m € 13,43<br />

e) ø 50 mm al m € 18,47<br />

f) ø 63 mm al m € 21,55<br />

g) ø 75 mm al m € 31,01<br />

h) ø 90 mm al m € 49,21<br />

14 - Tubazione in polietilene PE HD PN 16 in rotolo, posto su scavo,<br />

quest’ultimo escluso, completo di pezzi speciali di tenuta. Prezzo riferito<br />

al ml.<br />

a) ø 20 mm al m € 4,15<br />

b) ø 25 mm al m € 4,43<br />

c) ø 32 mm al m € 4,78<br />

d) ø 40 mm al m € 7,26<br />

e) ø 50 mm al m € 8,03<br />

f) ø 63 mm al m € 10,41<br />

15 - Tubazione in polietilene PE HD PN 16 in barre, posto su scavo,<br />

quest’ultimo escluso, completo di pezzi speciali di tenuta. Prezzo riferito<br />

al ml.<br />

a) ø 40 mm al m € 9,51<br />

b) ø 50 mm al m € 11,44<br />

c) ø 63 mm al m € 14,23<br />

d) ø 75 mm al m € 18,06<br />

e) ø 90 mm al m € 22,15<br />

f) ø 110 mm al m € 27,18<br />

g) ø 125 mm al m € 33,19<br />

h) ø 140 mm al m € 40,77<br />

i) ø 160 mm al m € 50,09<br />

16 - Tubazione in polietilene PE HD PN 10 S5 per gas in rotolo, posto<br />

su scavo, quest’ultimo escluso, completo di pezzi speciali di tenuta.<br />

Prezzo riferito al ml.<br />

a) ø 20 mm al m € 4,33<br />

b) ø 25 mm al m € 4,50<br />

c) ø 32 mm al m € 4,79<br />

d) ø 40 mm al m € 7,22<br />

e) ø 50 mm al m € 8,13<br />

f) ø 63 mm al m € 0,49<br />

17 - Tubazione in polietilene PE HD PN 10 S5 per gas in barre, posto<br />

su scavo, quest’ultimo escluso, completo di pezzi speciali di tenuta.<br />

Prezzo riferito al ml.<br />

a) ø 40 mm al m € 8,81<br />

b) ø 50 mm al m € 11,51<br />

c) ø 63 mm al m € 14,32<br />

d) ø 75 mm al m € 18,27<br />

e) ø 90 mm al m € 22,43<br />

f) ø 110 mm al m € 27,56<br />

g) ø 125 mm al m € 33,51<br />

h) ø 160 mm al m € 50,72<br />

18 - Tubo in polietilene rigido per scarichi, completo<br />

a) ø 32 mm al m € 12,55<br />

b) ø 40 mm al m € 12,99<br />

c) ø 50 mm al m € 13,40<br />

d) ø 63 mm al m € 14,92<br />

e) ø 75 mm al m € 18,05<br />

f) ø 90 mm al m € 19,69<br />

g) ø 110 mm al m € 30,02<br />

h) ø 125 mm al m € 32,33<br />

i) ø 160 mm al m € 44,69<br />

j) ø 200 mm al m € 55,03<br />

19 - Tubo in pvc rigido per scarichi, in barre da 3 m e 5 m con bicchiere,<br />

spessore 3,2 m<br />

a) ø 63 mm al m € 13,78<br />

b) ø 110 mm al m € 20,72<br />

c) ø 125 mm al m € 23,98<br />

d) ø 160 mm al m € 28,19<br />

e) ø 200 mm al m € 39,27<br />

20 - Raccordo di scarico per collegamento apparecchi sanitari alla<br />

colonna principale al m € 35,68<br />

2.01 Sanitari ed accessori<br />

01 - Vaso alla turca in grès porcellanato 55cmx65cm, a pavimento,<br />

completo di cassetta, sifone, tubo di cacciata da incasso ed accessori<br />

a) cassetta esterna alta in PVC cad € 352,12<br />

b) cassetta esterna a zaino in PVC cad € 330,69<br />

c) cassetta incasso con placca cad € 393,88<br />

02 - Vaso normale in porcellana vetrificata, scarico a pavimento, di<br />

colore bianco, completo come alla voce precedente, con sedile pesante<br />

e cassetta<br />

a) cassetta esterna a zaino in PVC cad € 430,06<br />

b) cassetta incasso con placca cad € 465,42<br />

03 - Maggiorazione alla voce precedente per vaso sospeso cad € 101,55<br />

04 - Orinatoio pensile in “fire-clay” cm. 77x43 completo di ottonerie,<br />

sifone con raccordo, rubinetto di arresto a cappuccio e materiali minuti<br />

cad € 304,73<br />

05 - Orinatoio a colonna in “fire-clay” cm. 110x48 completo di ottonerie,<br />

sifone con raccordo, rubinetto di arresto a cappuccio e materiali minuti<br />

cad € 435,38<br />

06 - Lavabo normale in porcellana vetrificata, cm 66x48 di colore<br />

bianco, rubinetteria cromata, completo di sifone con piletta, prese<br />

sottolavabo e mensole<br />

a) miscelatore 3 fori, scarico automatico cad € 400,50<br />

b) miscelatore monoforo scarico automatico cad € 352,80<br />

c) monocomando con dischi ceramici cad € 331,06<br />

07 - Maggiorazione alla voce precedente per colonna di sostegno in<br />

porcellana vetrificata di colore bianco cad € 67,97<br />

08 - Maggiorazione alla voce precedente per semicolonna di sostegno<br />

di colore bianco cad € 88,63<br />

09 - Bidet normale in porcellana vetrificata, di colore bianco, senza<br />

foro doccia, rubinetteria cromata, completo di sifone con piletta, prese<br />

sottolavabo e fissaggi<br />

a) miscelatore 3 fori, scarico automatico cad € 375,72<br />

b) miscelatore monoforo scarico automatico cad € 392,43<br />

c) monocomando con dischi ceramici cad € 376,66<br />

10 - Maggiorazione alla voce precedente per bidet sospeso<br />

cad € 101,55<br />

11 - Vasca da bagno in acciaio porcellanato, cm 170x70 di colore<br />

bianco, spessore 18/10, da rivestire, rubinetteria cromata, completa<br />

di sifone, scarico automatico e troppopieno<br />

a) gruppo esterno per doccia cad € 439,04<br />

b) gruppo incasso con doccia cad € 433,95<br />

c) gruppo incasso con doccia ed erogazione troppo pieno cad € 463,28<br />

d) gruppo monocomando esterno con doccia e dischi ceramici<br />

cad € 350,62<br />

e) gruppo monocomando incasso con doccia e dischi ceramici, erogazione<br />

t/p cad € 463,28<br />

12 - Maggiorazione alla voce precedente per vasca in acrilico<br />

cad € 137,29<br />

13 - Piatto doccia in grès porcellanato, cm 80x80 di colore bianco,<br />

completo di rubinetteria cromata, saliscendi con soffione anticalcare,<br />

pilettone e griglia sifonata<br />

a) con due rubinetti di arresto incassati cad € 338,24<br />

b) con miscelatore esterno cad € 350,67<br />

c) con monocomando esterno, dischi ceramici cad € 386,83<br />

d) con monocomando incasso, dischi ceramici cad € 400,12<br />

14 - Piatto doccia in acrilico, cm 80x80 di colore bianco, completo di<br />

rubinetteria cromata, saliscendi con soffione anticalcare, pilettone e<br />

griglia sifonata<br />

a) con gruppo esterno cad € 333,10<br />

b) con monocomando esterno, dischi ceramici cad € 369,27<br />

c) con monocomando incasso, dischi ceramici cad € 382,55<br />

15 - Lavello in grès porcellanato, completo di gruppo miscelatore a<br />

muro cromato, sifone con piletta da 1”1/4, tappo e catena<br />

a) da cm. 90x45 ad un bacino e scolapiatti incorporato cad € 283,59<br />

b) come voce precedente ma con miscelatore a monocomando a dischi<br />

ceramici cad € 307,25


c) da cm. 90x45 a due bacini senza scolapiatti cad € 299,43<br />

d) come voce precedente ma con miscelatore a monocomando a dischi<br />

ceramici cad € 323,07<br />

16 - Lavatoio in grès porcellanato da cm. 70x60, completo di gruppo<br />

miscelatore a muro cromato, sifone con piletta da 1”1/4, tappo e catena<br />

cad € 283,50<br />

17 - Maggiorazione alla voce precedente per piedini di base d’appoggio<br />

cad € 49,37<br />

18 - Lavello a canale in grès porcellanato da cm. 90x45 completo<br />

di gruppo miscelatore a muro, cromato con bocca a snodo girevole,<br />

sifone a botte pesante con piletta cromata da 1”1/4, tappo e mensole<br />

di sostegno smaltato cad € 326,06<br />

19 - Lavello a canale in grès porcellanato da cm. 90x45 come alla<br />

voce precedente, con gruppo monocomando a dischi ceramici cad €<br />

343,45<br />

20 - Lavello a canale in grès porcellanato da cm. 120x45 completo di<br />

due gruppi miscelatore a muro, cromato con bocca a snodo girevole,<br />

sifone a botte pesante con piletta cromata da 1”1/4, tappo e mensole<br />

di sostegno smaltato cad € 441,67<br />

21 - Vaso per disabili e/o mobilità ridotta, scarico a pavimento, completo<br />

di cassetta, tubo di cacciata, sedile poliuretanico, maniglione<br />

ed accessori<br />

a) cassetta a zaino in PVC cad € 697,82<br />

b) cassetta incasso cad € 751,39<br />

22 - Vaso monoblocco per disabili e/o mobilità ridotta, scarico a pavimento,<br />

completo di cassetta, tubo di cacciata, sedile poliuretanico,<br />

maniglione ed accessori cad € 880,47<br />

23 - Maggiorazione alla voce precedente per vaso sospeso cad € 101,55<br />

24 - Bidet per disabili e/o mobilità ridotta, colore bianco, senza foro<br />

doccia, rubinetteria cromata, completo di sifone con piletta, miscelatore<br />

monocomando a dischi ceramici, prese sottolavabo, maniglione ed<br />

accessori cad € 677,44<br />

25 - Maggiorazione alla voce precedente per bidet sospeso cad € 101,55<br />

26 - Lavabo per disabili e/o mobilità ridotta, colore bianco, completo di<br />

sifone con piletta, miscelatore monocomando a dischi ceramici, prese<br />

sottolavabo, maniglione ed accessori cad € 712,59<br />

27 - Maggiorazione alla voce precedente per lavabo completo di mensola<br />

pneumatica per regolazione dell’altezza cad € 441,67<br />

28 - Rubinetto arresto da incasso con maniglia cromata pesante ø1/2<br />

cad € 23,67<br />

29 - Rubinetto idrante in ottone con portagomma<br />

a) ø 1/2” cad € 13,21<br />

b) ø 3/4” cad € 16,28<br />

c) ø 1” cad € 22,17<br />

2.02 Scaldabagni<br />

01 - Scaldabagno elettrico ad accumulo, in acciaio porcellanato 3 o 5<br />

anni, completo di rubinetto di arresto da incasso ed accessori<br />

a) da 50 lt cad € 225,78<br />

b) da 80 lt cad € 229,69<br />

c) da 100 lt cad € 261,77<br />

02 - Scaldabagno elettrico ad accumulo, in acciaio porcellanato 3 o 5<br />

anni, come alla voce precedente, completo di attacchi termo e coppia<br />

valvola detentore<br />

a) da 50 lt cad € 316,56<br />

b) da 80 lt cad € 321,31<br />

c) da 100 lt cad € 347,12<br />

03 - Scaldabagno elettrico, rapido, tipo istantaneo, installazione sopralavello,<br />

completo come alla voce precedente<br />

a) da 10 lt cad € 137,15<br />

b) da 16 lt cad € 149,06<br />

04 - Scaldabagno a gas ad accumulo, camera aperta in acciaio porcellanato<br />

3 o 5 anni, completo di bruciatore atmosferico, accessori di<br />

sicurezza, raccordo al camino e rubinetto d’arresto da incasso<br />

a) da 50 lt cad € 439,74<br />

b) da 80 lt cad € 506,41<br />

c) da 100 lt cad € 607,64<br />

05 - Scaldabagno a gas ad accumulo, completo come alla voce precedente,<br />

camera stagna<br />

a) da 80 lt cad € 582,96<br />

b) da 100 lt cad € 670,56<br />

06 - Scaldabagno a gas ad accumulo, completo come alla voce precedente,<br />

camera stagna, tiraggio forzato FFI<br />

a) da 80 lt cad €<br />

b) da 100 lt cad € 1.270,30<br />

07 - Scaldabagno a gas di tipo istantaneo, camera aperta, completo<br />

di bruciatore atmosferico, accessori di sicurezza, raccordo al camino<br />

e rubinetto di arresto incasso<br />

a) da 13 lt modulante cad € 446,41<br />

b) da 16 lt modulante cad € 536,48<br />

08 - Scaldabagno a gas di tipo istantaneo, camera stagna, tiraggio<br />

forzato FFI, compreso accessori di sicurezza, coppia condotti separati<br />

e rubinetto di arresto incasso<br />

a) da 10 lt modulante cad € 834,42<br />

b) da 13 lt modulante cad € 890,16<br />

09 - Bollitore ad accumulo per produzione acqua calda sanitaria, in<br />

acciaio zincato, ad intercapedine completo di anodo, isolamento e<br />

protezione esterna<br />

a) da 80 lt cad € 506,41<br />

b) da 120 lt cad € 607,64<br />

10 - Bollitore ad accumulo per produzione acqua calda sanitaria, in<br />

acciaio zincato, con scambiatore rapido, completo di anodo, isolamento<br />

e protezione esterna<br />

a) da 80 lt cad € 797,92<br />

b) da 120 lt cad € 928,80<br />

11 - Bollitore ad accumulo per produzione acqua calda sanitaria, in<br />

acciaio inox AISI 316L, con scambiatore rapido, completo di anodo,<br />

isolamento e protezione esterna<br />

a) da 80 lt cad € 845,22<br />

b) da 120 lt cad € 929,60<br />

2.03 Contatori d’acqua<br />

01 Contatori d’acqua fredda a lettura diretta del tipo a quadrante asciutto<br />

a) per acqua fredda da 1/2” cad € 36,12<br />

b) per acqua fredda da 3/4” cad € 42,30<br />

c) per acqua fredda da 1” cad € 64,96<br />

d) per acqua calda da 1”1/4 cad € 97,37<br />

e) per acqua calda da 1”1/2 cad € 186,87<br />

02 - Contatori d’acqua fredda a lettura diretta del tipo a quadrante<br />

bagnato<br />

a) per acqua fredda da 1/2” cad € 28,06<br />

b) per acqua fredda da 3/4” cad € 33,26<br />

c) per acqua fredda da 1” cad € 57,13<br />

d) per acqua calda da 1”1/4 cad € 100,15<br />

e) per acqua calda da 1”1/2 cad € 205,95<br />

03 - Contatori d’acqua calda a lettura diretta del tipo a quadrante<br />

asciutto<br />

a) ø 1/2” cad € 40,46<br />

b) ø 3/4” cad € 51,56<br />

c) ø 1” cad € 71,08<br />

04 - Contatori d’acqua calda a lettura diretta del tipo a quadrante<br />

bagnato<br />

a) ø 1/2” cad € 32,61<br />

b) ø 3/4” cad € 40,40<br />

c) ø 1” cad € 66,20<br />

05 - Contatori d’acqua fredda a lettura diretta del tipo a quadrante<br />

bagnato<br />

a) ø 1/2” cad € 276,96<br />

b) ø 3/4” cad € 320,58<br />

c) ø 1” cad € 379,24<br />

d) ø 1”1/4 cad € 539,09<br />

e) ø 1”1/2 cad € 773,22<br />

f) ø 2” cad € 860,40<br />

2.04 Impianti antincendio<br />

01 - Cassetta antincendio UNI EN 671-1 da incasso UNI 45, in lamiera<br />

di acciaio zincato cm. 56x37x15 controtelaio in alluminio anodizzato,<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti idrosanitari/63<br />

63


lastra SAFE CRASH, completa di lancia a getto multiplo con commutazione<br />

a leva, idrante UNI 45 ø 1”1/2 manichetta in nylon gommato<br />

a norma UNI 9487, raccordi in ottone a tre pezzi<br />

a) tubo da 20m cad € 187,03<br />

b) tubo da 25m cad € 200,17<br />

c) tubo da 30m cad € 213,05<br />

02 - Cassetta antincendio UNI EN 671-1 da incasso UNI 70, in lamiera<br />

di acciaio zincato cm. 60x37x15 controtelaio in alluminio anodizzato,<br />

lastra SAFE CRASH, completa di lancia a getto multiplo con commutazione<br />

a leva, idrante UNI 70 ø 2 manichetta in nylon gommato a<br />

norma UNI 9487, raccordi in ottone a tre pezzi<br />

a) tubo da 20m cad € 286,64<br />

b) tubo da 25m cad € 309,81<br />

c) tubo da 30m cad € 331,29<br />

03 - Cassetta antincendio UNI EN 671-1 da incasso UNI 45, in lamiera<br />

di acciaio verniciato con polvere epossidica, cm. 63x37x20, lastra<br />

SAFE CRASH, completa di lancia a getto multiplo con commutazione<br />

a leva, idrante UNI 45 ø 1”1/2 manichetta in nylon gommato a norma<br />

UNI 9487, raccordi in ottone a tre pezzi<br />

a) tubo da 20m cad € 203,16<br />

b) tubo da 25m cad € 216,28<br />

c) tubo da 30m cad € 229,77<br />

04 - Cassetta antincendio UNI EN 671-1 da incasso UNI 70, in lamiera<br />

di acciaio verniciato con polvere epossidica, cm. 70x45x25, lastra SAFE<br />

CRASH, completa di lancia a getto multiplo con commutazione a leva,<br />

idrante UNI 70 ø 2” manichetta in nylon gommato a norma UNI 9487,<br />

raccordi in ottone a tre pezzi<br />

a) tubo da 20m cad € 306,80<br />

b) tubo da 25m cad € 226,50<br />

c) tubo da 30m cad € 349,20<br />

05 - Maggiorazione alle voci precedenti per cassetta in acciaio inox<br />

304, UNI 45 cad € 41,16<br />

06 - Maggiorazione alle voci precedenti per cassetta in acciaio inox<br />

304, UNI 70 cad € 76,13<br />

07 - Piantana di supporto per cassetta UNI 45 e UNI 70 da esterno,<br />

in tubo da 90 mm. e piastre da 3 mm. Verniciatura di colore rosso<br />

cad € 87,71<br />

08 - Attacco per gruppo motopompa orizzontale e/o verticale, composto<br />

da saracinesca, valvola clapet, valvola di sicurezza con idrante a<br />

girello femmina UNI 70<br />

a) da 2” cad € 265,99<br />

b) da 2”1/2 cad € 294,02<br />

09 - Attacco per gruppo motopompa orizzontale UNI 10.779 flangiato,<br />

composto da saracinesca, valvola clapet, valvola di sicurezza con<br />

idrante a girello femmina UNI 70<br />

a) ø DN 50 cad € 348,66<br />

b) ø DN 65 cad € 364,30<br />

c) ø DN 80 cad € 403,36<br />

d) ø DN 100 cad € 609,96<br />

10 - Cassetta per contenimento gruppo motopompa, verniciatura di<br />

colore rosso cad € 99,16<br />

11 - Cassetta per contenimento gruppo motopompa, in acciaio inox<br />

304 cad € 248,32<br />

12 - Idrante a colonna soprasuolo in ghisa, a norma UNI 9485 PN<br />

16, con scarico automatico di svuotamento e curva a piede colonna<br />

a) ø DN 50 cad € 471,70<br />

b) ø DN 65 cad € 550,24<br />

c) ø DN 80 cad € 590,56<br />

d) ø DN 100 cad € 688,04<br />

13 - Maggiorazione alle voci precedenti per attacco centrale motopompa<br />

UNI 70 cad € 49,41<br />

14 - Idrante sottosuolo in ghisa, a norma UNI 9486 PN 16<br />

a) DN 50 cad € 268,23<br />

b) DN 65 cad € 300,37<br />

c) DN 80 cad € 315,10<br />

15 - Cassetta portanaspo di pronto intervento per complesso alberghiero,<br />

in lamiera di acciaio 10/10, telaio in alluminio anodizzato, naspo<br />

portamanichetta in acciaio verniciato e orientabile a 270°. Il naspo<br />

sostenuto da supporto e provvisto di giunto girevole in acciaio temprato.<br />

Tubo di raccordo al naspo completo di valvola a sfera ø 1”, tubo<br />

semirigido UNI 25 con protezione esterna in resina poliuretanica rossa<br />

UNI 9488 lancia a getto multiplo con commutazione a leva<br />

a) cassetta 65x60x28, tubo da 20 mt cad € 381,36<br />

b) cassetta 65x60x28, tubo da 25 mt cad € 410,32<br />

c) cassetta 75x70x28, tubo da 30 mt cad € 427,08<br />

16 - Maggiorazione alla voce precedente per cassetta porta naspo<br />

con porta lamiera incernierata in acciaio 10/10 e apertura a chiave a<br />

quadro cad € 24,11<br />

17 - Cassetta portaestintore con portello sfilabile, verniciatura di rosso<br />

con polveri epossipoliestere<br />

a) cassetta 63x29x22, set. kg. 6 cad € 54,52<br />

b) cassetta 77x33x25, set. kg. 12 cad € 66,97<br />

18 - Estintore portatile a polvere, norma UNI EN 12416-2 01/03/03<br />

omologato ai sensi del D.M. 20/12/1982, completo di supporto a parete<br />

a) tipo CEA 6kg cad € 70,35<br />

b) tipo CEA 9kg cad € 86,74<br />

c) tipo CEA 12kg cad € 96,60<br />

19 - Estintore carrellato cilindrico a polvere, norma UNI EN 12416-2<br />

01/03/03 omologato ai sensi del D.M. 20/12/1982<br />

a) tipo CEA 30kg cad € 341,92<br />

b) tipo CEA 50kg cad € 475,78<br />

c) tipo CEA 100kg cad € 906,19<br />

20 - Estintore al CO2, omologato ai sensi D.M. 20/12/1982 completo<br />

di supporto a parete<br />

a) tipo CO2 kg. 2 cad € 159,38<br />

b) tipo CO2 kg. 5 cad € 213,02<br />

21 - Cartello indicatore per estintore, a norma cad € 12,40<br />

22 - Sprinkler a fusibile tarato 74° norma UNI EN 12.259-1-2-3-4<br />

01/07/02 e UNI EN 12.259-5 01/06/03 Pendent e/o Upright omologato<br />

UL-FM<br />

a) ø 1/2” cad € 20,01<br />

b) ø 3/4” cad € 23,06<br />

23 - Sprinkler a bulbo tarato 68° norma UNI EN 12.259-1-2-3-4 01/07/02<br />

e UNI EN 12.259-5 01/06/03 Pendent e/o Upright omologato UL-FM<br />

a) ø 1/2” cad € 21,39<br />

b) ø 3/4” cad € 24,44<br />

24 - Valvola di allarme per impianti Sprinkler norma UNI EN 12.259-1-<br />

2-3-4 01/07/02 e UNI EN 12.259-5 01/06/03 omologato UL-FM, completo<br />

di valvola, trim montaggio, camera di ritardo, campana idraulica<br />

d’allarme, pressostato a un contatto, saracinesca a vite esterna<br />

a) DN 2”1/2-3”-4” cad € 2.858,23<br />

b) DN 6” cad € 3.381,22<br />

c) DN 8” cad € 5.142,69<br />

25 - Valvola di allarme a secco per impianti Sprinkler norma UNI EN<br />

12.259-1-2-3-4 01/07/02 e UNI EN 12.259-5 01/06/03 omologato UL-<br />

FM, completo di valvola, trim montaggio, camera di ritardo, campana<br />

idraulica d’allarme, pressostato a un contatto, saracinesca a vite esterna<br />

a) DN 2” 2”1/2 cad € 3.339,88<br />

b) DN 3” 4” cad € 3.953,41<br />

c) DN 6” cad € 5.451,09<br />

26 - Valvola di allarme a diluvio per impianti Sprinkler norma UNI EN<br />

12.259-1-2-3-4 01/07/02 e UNI EN 12.259-5 01/06/03 omologato UL-<br />

FM, completo di valvola, trim montaggio, camera di ritardo, campana<br />

idraulica d’allarme, pressostato a un contatto, saracinesca a vite esterna<br />

a) DN 2”cad € 2.857,44<br />

b) DN 4” cad € 4.651,71<br />

c) DN 6” cad € 5.214,07<br />

27 - Chiusino ovale per idrante sottosuolo<br />

a) per DN 50 cad € 64,86<br />

b) per DN 70-80 cad € 81,77<br />

28 - Chiusino circolare per saracinesca interrata<br />

a) per DN 50 cad € 32,12<br />

2.05 Serbatoi<br />

01 - Serbatoio in acciaio zincato per accumulo acqua, di tipo verticale<br />

od orizzontale, completo di piedini e boccaporto<br />

a) capacità 500 lt cad € 341,20<br />

b) capacità 1.000 lt cad € 423,54<br />

c) capacità 1.500 lt cad € 710,49


d) capacità 2.000 lt cad € 887,76<br />

e) capacità 3.000 lt cad € 1.014,59<br />

f) capacità 5.000 lt cad € 1.509,03<br />

02 - Serbatoio in acciaio inox AISI 304 per accumulo acqua, di tipo<br />

verticale od orizzontale, completo di piedini e boccaporto<br />

a) capacità 500 lt cad € 480,87<br />

b) capacità 1.000 lt cad € 650,95<br />

c) capacità 1.500 lt cad € 990,53<br />

d) capacità 2.000 lt cad € 1.222,99<br />

e) capacità 3.000 lt cad € 1.837,21<br />

f) capacità 5.000 lt cad € 2.998,80<br />

03 - Serbatoio in polietilene per accumulo acqua, di tipo verticale od<br />

orizzontale, completo di piedini e boccaporto<br />

a) capacità 500 lt cad € 289,42<br />

b) capacità 1.000 lt cad € 343,61<br />

c) capacità 1.500 lt cad € 492,68<br />

d) capacità 2.000 lt cad € 586,03<br />

e) capacità 3.000 lt cad € 801,11<br />

f) capacità 5.000 lt cad € 1.220,26<br />

04 - Serbatoio in acciaio zincato, collaudato per autoclave (direttiva<br />

PED 97/23/CE) alimentatore per cuscino d’aria, pressione massima<br />

d’esercizio 8 ate, completo di indicatore di livello, pressostato, valvola<br />

di sicurezza, manometro con portamanometro ed accessori<br />

a) capacità 200 lt cad € 702,82<br />

b) capacità 300 lt cad € 803,44<br />

c) capacità 500 lt cad € 974,11<br />

d) capacità 1.000 lt cad € 1.180,32<br />

e) capacità 1.500 lt cad € 1.803,02<br />

f) capacità 2.000 lt cad € 2.369,37<br />

05 - Accumulatori d’acqua refrigerata di tipo verticale e/o orizzontale,<br />

isolamento in polietilene espanso e finiture in sky, completo di valvola<br />

di sicurezza, di sfiato ed accessori<br />

a) capacità 100 lt cad € 476,27<br />

b) capacità 200 lt cad € 571,06<br />

c) capacità 300 lt cad € 674,49<br />

d) capacità 500 lt cad € 907,64<br />

e) capacità 750 lt cad € 1.220,79<br />

f) capacità 1.000 lt cad € 1.372,38<br />

g) capacità 1.500 lt cad € 2.179,77<br />

h) capacità 2.000 lt cad € 2.638,99<br />

2.06 Pompe drenaggio<br />

01 - Elettropompa di sollevamento per acque di filtrazione, di tipo<br />

sommerso con girante protetta, completa di interruttore a galleggiante<br />

a 6m di cavo<br />

a) portata 4.000l/h prev. 6m cad € 476,93<br />

b) portata 8.000l/h prev. 7m cad € 598,00<br />

c) portata 12.000l/h prev. 7m cad € 769,98<br />

d) portata 16.000l/h prev. 8m cad € 871,69<br />

02 - Quadro di comando automatico di controllo e protezione elettropompe<br />

fino a 1kW, completo di interruttore generale<br />

a) con galleggiante normale cad € 329,68<br />

b) con galleggiante a bulbo di mercurio cad € 369,33<br />

c) per due elettropompe a funzionamento alternato, con galleggiante<br />

normale cad € 660,71<br />

d) per due elettropompe a funzionamento alternato, con galleggiante<br />

a bulbo di mercurio cad € 700,03<br />

03 - Elettropompa tipo sommergibile in ghisa con girante arretrata a<br />

vortice per pozzi neri, adatta per impianti di sollevamento o travaso<br />

di acque luride<br />

a) portata 4.000l/h prev. 6m cad € 1.352,15<br />

b) portata 8.000l/h prev. 7m cad € 1.464,50<br />

c) portata 12.000l/h prev. 7m cad € 1.974,88<br />

2.07 Schemature<br />

01 - Linea di collegamento acqua calda e fredda, per singolo accessorio<br />

(lavabo, bidet, vasca, doccia) interno di un bagno medio di ml.<br />

3,00x2,00 escluso collettore, compreso raccorderia, materiale isolante<br />

e pezzi speciali<br />

a) in tubo di rame a saldare cad € 126,27<br />

b) in tubo di acciaio inox a pinzare cad € 152,88<br />

c) in tubo di polipropilene PP cad € 85,39<br />

d) in tubo multistrato cad € 127,01<br />

02 - Linea di collegamento acqua fredda, per singolo accessorio attacco<br />

lavastoviglie, attacco lavatrice, cassetta di risciacquo (escluso cassetta)<br />

all’interno di un bagno medio di ml. 3,00x2,00 escluso collettore, compreso<br />

raccorderia, materiale isolante e pezzi speciali<br />

a) in tubo di rame a saldare cad € 60,72<br />

b) in tubo di acciaio inox a pinzare cad € 72,24<br />

c) in tubo di polipropilene PP cad € 39,91<br />

d) in tubo multistrato cad € 61,07<br />

03 - Fornitura e posa in opera di cassetta di risciacquo, ad incasso<br />

compreso tubo di cacciata, placca bianca due tasti, canotto con rosone<br />

cad € 152,20<br />

04 - Schematura di collegamento acqua calda e fredda, interno bagno<br />

circa ml. 3,00x2,00 (lavabo, bidet, vaso, vasca o doccia) compreso<br />

collettore, rubinetti di arresto, raccorderia, materiale isolante e pezzi<br />

speciali<br />

a) in tubo di rame a saldare cad € 515,27<br />

b) in tubo di acciaio inox a pinzare cad € 579,36<br />

c) in tubo di polipropilene PP cad € 334,86<br />

d) in tubo multistrato cad € 479,90<br />

05 - LInea di scarico, fino alla colonna verticale, per singolo aparecchio,<br />

tubazione in PE HD interno bagno di ml. 3,00x2,00 (lavabo bidet, vaso,<br />

vasca o doccia) compreso raccorderia e pezzi speciali cad € 83,73<br />

06 - LInea di scarico, fino alla colonna verticale, (circa ml. 4) per lavello<br />

cucina, tubazione in PE HD compresa raccorderia e pezzi speciali cad<br />

€ 84,78<br />

07 - LInea di scarico, fino alla colonna verticale, (circa ml. 4) per lavatoio,<br />

tubazione in PE HD compresa raccorderia e pezzi speciali cad<br />

€ 108,68<br />

08 - Raccordo allo scarico, fino alla colonna verticale, (circa ml. 1) per<br />

vaso scarico a pavimento, tubazione in PE HD compreso raccorderia<br />

e pezzi speciali cad € 109,95<br />

09 - Schematura di scarico, fino alla colonna verticale, interno bagno<br />

circa di ml. 3,00x2,00 (lavabo bidet, vaso, vasca o doccia) tubazione<br />

in PE HD compreso raccorderia e pezzi speciali cad € 359,39<br />

10 - Tubazione in PE HD per colonna verticale e/o condotte di scarico<br />

(altezza circa 5 ml) compreso zanche, raccorderia, torretta di ventilazione,<br />

innesti e pezzi speciali, escluso opere murarie<br />

a) diametro esterno 90 mm cad € 258,07<br />

b) diametro esterno 110 mm cad € 304,48<br />

c) diametro esterno 125 mm cad € 362,77<br />

2.08 Impianto interno gas<br />

01 - Collegamento contatore gas alla linea interrata, compreso valvola<br />

a sfera, rubinetto di prova ø 1/2 flessibile e/o giunto antivibrante in<br />

acciaio per gas, giunto dielettrico, giunto di transizione, tubazione in<br />

acciaio zincato e raccorderia di collegamento<br />

a) ø 3/4” cad € 238,89<br />

b) ø 1” cad € 261,09<br />

c) ø 1”1/4 cad € 294,27<br />

d) ø 1”1/2 cad € 315,77<br />

e) ø 2” cad € 411,61<br />

02 - Cassetta di protezione contatore gas, in acciaio zincato chiave a<br />

quadro e fori di ventilazione<br />

a) cassetta 400x500 mm cad € 72,47<br />

b) cassetta 500x600 mm cad € 75,93<br />

03 - Cassetta di protezione contatore gas, in acciaio inox AISI 304<br />

chiave a quadro e fori di ventilazione<br />

a) cassetta 400x500 mm cad € 120,83<br />

b) cassetta 500x600 mm cad € 131,28<br />

04 - Collegamento dalla linea interrata alla valvola d’intercettazione<br />

primaria, posizionata nella parete a vista e di facile utilizzo, compreso<br />

valvola a sfera e/o d’intercettazione, giunto dielettrico, giunto di transizione,<br />

tubazione in acciaio zincato e raccorderia di collegamento<br />

Impianti idrosanitari 65<br />

Impianti idrosanitari/65<br />

65


a) ø 3/4” cad € 259,67<br />

b) ø 1” cad € 272,06<br />

c) ø 1”1/4 cad € 296,28<br />

d) ø 1”1/2 cad € 316,56<br />

e) ø 2” cad € 408,03<br />

05 - Collegamento dalla linea interrata alla valvola d’intercettazione<br />

primaria, ad incasso nella parete a vista e di facile utilizzo, compreso<br />

valvola a sfera e/o d’intercettazione, giunto dielettrico, giunto di transizione,<br />

tubazione in acciaio zincato e raccorderia di collegamento<br />

a) ø 3/4” cad € 275,37<br />

b) ø 1” cad € 301,74<br />

06 - Collegamento (caldaie e bruciatori) dalla valvola d’intercettazione<br />

primaria agli apparecchi utilizzatori per un massimo di 5 mt, compreso<br />

valvola a sfera e/o d’intercettazione, filtro, flessibile e/o giunto antivibrante<br />

di collegamento, tubazione in acciaio zincato e raccorderia<br />

a) ø 1/2” cad € 227,87<br />

b) ø 3/4” cad € 242,64<br />

c) ø 1” cad € 295,48<br />

d) ø 1”1/4 cad € 327,77<br />

e) ø 1”1/2 cad € 367,93<br />

f) ø 2” cad € 456,01<br />

07 - Collegamento (cucina) dalla valvola d’intercettazione primaria agli<br />

apparecchi utilizzatori per un massimo di 7 mt, compreso rubinetto<br />

d’intercettazione, filtro, flessibile estensibile con guaina protettiva, tubazione<br />

in acciaio zincato e raccorderia<br />

a) rame ø 18 mm cad € 329,80<br />

b) rame ø 22 mm cad € 345,04<br />

2.09 Impianto a sistema solare<br />

01 - Collettore solare per installazioni verticali mq. 2,2 dotato di piastra<br />

in rame, vasca di contenimento in alluminio, isolamento in lana di roccia<br />

cad € 1.465,20<br />

02 - Collettore solare per installazioni orizzontali mq. 2,2 dotato di<br />

piastra in rame, vasca di contenimento in alluminio, isolamento in lana<br />

di roccia cad € 1.471,69<br />

03 - Collettore solare sotto vuoto mq. 2,6 dotato di piastra in rame,<br />

vasca di contenimento in alluminio, isolamento in lana di roccia<br />

cad € 1.857,60<br />

04 - Bollittore solare verticale in acciaio, protetto da vetrificazione e<br />

dotato di doppio serpentino, isolamento in poliuretano senza CFC,<br />

completo di pozzetti porta sonde<br />

a) capacità 200 lt cad € 2.515,17<br />

b) capacità 400 lt cad € 3.016,31<br />

c) capacità 1000 lt cad € 4.469,07<br />

05 - Bollittore solare verticale in acciaio, protetto da vetrificazione e<br />

dotato di doppio serpentino, isolamento in poliuretano senza CFC,<br />

completo di pozzetti porta sonde<br />

a) capacità 150 lt e collettore mq. 2,30 cad € 1.690,30<br />

b) capacità 250 lt e collettore mq. 4,60 cad € 2.695,70


Capitolo XII<br />

IMPIANTI ELETTRO - TELEFONICI - TELEVISIVI<br />

1 - MANO D’OPERA<br />

TABELLA ANALITICA<br />

(Nelle tariffe sottoindicate non sono comprese l’indennità di trasferta e le spese di viaggio per distanze superiori a 5 km.).<br />

Al 30 Giugno <strong>2011</strong> Paga oraria tabella Spese generali 14% Utile impresa 10% TOTALE<br />

€ € € €<br />

a) Operaio V° cat. 23,78 3,32 2,71 29,81<br />

b) Operaio IV° cat. 22.24 3,11 2,53 27,88<br />

c) Operaio III° cat. 21,28 2,98 2,42 26,68<br />

Le spese generali sopraindicate possono variare in più fino a raggiungere il 20%.<br />

2 - MATERIALI<br />

Prezzi franco cantiere per fornitura da parte di imprese impiantistiche<br />

2.01 Conduttori isolati in PVC tipo N07V-K<br />

Fornitura di conduttori in rame isolato in pvc; a IMQ; non propagante<br />

l’incendio, colorazione delle guaine secondo normalizzazione UNEL,<br />

provviste di marchiature.<br />

(Norme CEI 20.20 e 20.22; Cenelec HD 21; IEC 02; IEC 332.3)<br />

a) cavo 1x1,5mm 2 al m € 0,27<br />

b) cavo 1x2,5mm 2 al m € 0,43<br />

c) cavo 1x4mm 2 al m € 0,68<br />

d) cavo 1x6mm 2 al m € 0,99<br />

e) cavo 1x10mm 2 al m € 1,80<br />

f) cavo 1x16mm 2 al m € 2,73<br />

g) cavo 1x25mm 2 al m € 4,14<br />

h) cavo 1x35mm 2 al m € 5,82<br />

i) cavo 1x50mm 2 al m € 8,30<br />

l) cavo 1x70mm 2 al m € 11,55<br />

m) cavo 1x95mm 2 al m € 15,37<br />

2.02 Cavo tipo FG7(0)M1 0,6/1KW non propagante l’incendio, bassissima<br />

emissione di fumi e gas tossici<br />

Fornitura di cavo unipolare o multipolare, conduttore in rame, isolato<br />

in gomma sotto guaina di PVC, a bassissima emissione di fumi e gas<br />

tossici CEI 20-13, CEI 20-37 e CEI 20-38 a marchio IMQ<br />

a) cavo 1x10mm 2 al m € 2,63<br />

b) cavo 1x16mm 2 al m € 3,56<br />

c) cavo 1x25mm 2 al m € 5,00<br />

d) cavo 1x35mm 2 al m € 6,78<br />

e) cavo 1x50mm 2 al m € 9,43<br />

f) cavo 1x70mm 2 al m € 12,98<br />

g) cavo 1x95mm 2 al m € 16,98<br />

h) cavo 2x1,5mm 2 al m € 1,35<br />

i) cavo 2x2,5mm 2 al m € 1,73<br />

j) cavo 2x4mm 2 al m € 2,36<br />

k) cavo 2x6mm 2 al m € 3,23<br />

l) cavo 2x10mm 2 al m € 5,11<br />

m) cavo 2x16mm 2 al m € 7,38<br />

n) cavo 2x25mm 2 al m € 11,10<br />

o) cavo 2x35mm 2 al m € 12,89<br />

p) cavo 3x1,5mm 2 al m € 1,61<br />

q) cavo 3x2,5mm 2 al m € 2,15<br />

r) cavo 3x4mm 2 al m € 3,04<br />

s) cavo 3x6mm 2 al m € 4,20<br />

t) cavo 3x10mm 2 al m € 6,96<br />

u) cavo 3x16mm 2 al m € 10,26<br />

v) cavo 3x25mm 2 al m € 15,49<br />

z) cavo 3x35mm 2 al m € 22,96<br />

a’) cavo 4x1,5mm 2 al m € 2,01<br />

b’) cavo 4x2,5mm 2 al m € 2,76<br />

c’) cavo 4x4mm 2 al m € 3,87<br />

d’) cavo 4x6mm 2 al m € 5,39<br />

e’) cavo 4x10mm 2 al m € 9,12<br />

f’) cavo 4x16mm 2 al m € 13,50<br />

g’) cavo 4x25mm 2 al m € 20,20<br />

h’) cavo 4x35mm 2 al m € 25,87<br />

i’) cavo 5x1,5mm 2 al m € 2,44<br />

j’) cavo 5x2,5mm 2 al m € 3,36<br />

k’) cavo 5x4mm 2 al m € 4,71<br />

l’) cavo 5x6mm 2 al m € 6,60<br />

m’) cavo 5x10mm 2 al m € 11,31<br />

n’) cavo 5x16mm 2 al m € 16,96<br />

o’) cavo 5x25mm 2 al m € 24,93<br />

p’) cavo 7x1,5mm 2 al m € 4,06<br />

q’) cavo 10x1,5mm 2 al m € 7,46<br />

r’) cavo 19x1,5mm 2 al m € 8,72<br />

s’) cavo 24x1,5mm 2 al m € 12,01<br />

2.03 Cavo tipo FG70R 0,6/1 KV non propagante l’incendio<br />

Fornitura di cavo con conduttori di rame isolati in gomma sotto guaina<br />

di pvc, tensione di prova 4 KV a IMQ.<br />

(Norme CEI 20.13 e 20.22)<br />

a)<br />

b)<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/69<br />

69


c)<br />

d) cavo 1x6mm 2 al m € 1,41<br />

e) cavo 1x10mm 2 al m € 2,13<br />

f) cavo 1x16mm 2 al m € 3,09<br />

g) cavo 1x25mm 2 al m € 4,58<br />

h) cavo 1x35mm 2 al m € 6,24<br />

i) cavo 1x50mm 2 al m € 8,76<br />

j) cavo 1x70mm 2 al m € 12,06<br />

k) cavo 1x95mm 2 al m € 15,91<br />

l) cavo 2x1,5mm 2 al m € 1,12<br />

m) cavo 2x2,5mm 2 al m € 1,49<br />

n) cavo 2x4mm 2 al m € 2,05<br />

o) cavo 2x6mm 2 al m € 2,85<br />

p) cavo 2x10mm 2 al m € 4,76<br />

q) cavo 2x16mm 2 al m € 6,87<br />

r) cavo 2x25mm 2 al m € 9,88<br />

s) cavo 2x35mm 2 al m € 13,43<br />

t) cavo 3x1,5mm 2 al m € 1,39<br />

u) cavo 3x2,5mm 2 al m € 1,91<br />

v) cavo 3x4mm 2 al m € 2,73<br />

z) cavo 3x6mm 2 al m € 3,83<br />

a’) cavo 3x10mm 2 al m € 6,47<br />

b’) cavo 3x16mm 2 al m € 9,51<br />

c’) cavo 3x25mm 2 al m € 14,39<br />

d’) cavo 3x35mm 2 al m € 19,02<br />

e’) cavo 4x1,5mm 2 al m € 1,73<br />

f’) cavo 4x2,5mm 2 al m € 2,43<br />

g’) cavo 4x4mm 2 al m € 3,51<br />

h’) cavo 4x6mm 2 al m € 4,90<br />

i’) cavo 4x10mm 2 al m € 8,39<br />

l’) cavo 4x16mm 2 al m € 12,50<br />

m’) cavo 4x25mm 2 al m € 18,73<br />

n’) cavo 4x35mm 2 al m € 23,65<br />

o’) cavo 5x1,5mm 2 al m € 2,11<br />

p’) cavo 5x2,5mm 2 al m € 2,96<br />

q’) cavo 5x4mm 2 al m € 4,32<br />

r’) cavo 5x6mm 2 al m € 6,04<br />

s’) cavo 5x10mm 2 al m € 10,49<br />

t’) cavo 5x16mm 2 al m € 15,63<br />

u’) cavo 5x25mm 2 al m € 23,08<br />

2.04 Cavo telefonico senza schermo tipo TRR non propagante<br />

l’incendio<br />

Fornitura di cavo telefonico con conduttori in rame stagnato, isolati in<br />

gomma sotto guaina di pvc, tipo TRR senza schermo, con conduttore<br />

di ø 0,6mm. (Norme CEI 20.22 II e UNEL 36713) (T = filo di terra con<br />

conduttore ø 0,6mm isolato in bianco/rosso)<br />

a) cavo 1 + T coppia al m € 0,24<br />

b) cavo 2 coppie al m € 0,37<br />

c) cavo 3 coppie al m € 0,46<br />

d) cavo 5 coppie al m € 0,71<br />

e) cavo 6 coppie al m € 0,87<br />

f) cavo 8 coppie al m € 1,22<br />

g) cavo 11 coppie al m € 1,68<br />

h) cavo 16 coppie al m € 2,42<br />

i) cavo 21 coppie al m € 3,08<br />

2.05 Cavo trasmissione dati in PVC con schermatura totale<br />

Fornitura di cavo trasmissione dati con conduttori in rame stagnato,<br />

isolati in gomma sotto guaina di pvc, tipo SCH con schermatura totale.<br />

(Norme CEI 20.22 - 20.35 - 20.38)<br />

a) cavo 4x0,25mm 2 al m € 0,91<br />

b) cavo 6x0,25mm 2 al m € 1,27<br />

c) cavo 8x0,25mm 2 al m € 1,54<br />

d) cavo 3x2x0,25mm 2 al m € 1,43<br />

e) cavo 4x2x0,25mm 2 al m € 1,74<br />

f) cavo 6x2x0,25mm 2 al m € 2,48<br />

g) fornitura di cavo coassiale 75 ohm adattato per impianti televisivi<br />

satellitari e tradizionali al m € 0,77<br />

2.06 Tubo flessibile in PVC serie pesante<br />

Fornitura di tubo protettivo in pvc, serie pesante, a IMQ, conforme<br />

alla Norme CEI 23.14, per installazione sotto intonaco o pavimento<br />

resistenza allo schiacciamento 150Kg/dm.<br />

a) tubo flessibile ø 16mm al m € 0,18<br />

b) tubo flessibile ø 20mm al m € 0,21<br />

c) tubo flessibile ø 25mm al m € 0,36<br />

d) tubo flessibile ø 32mm al m € 0,58<br />

e) tubo flessibile ø 40mm al m € 0,79<br />

f) tubo flessibile ø 50mm al m € 1,11<br />

g) tubo flessibile ø 63mm al m € 1,60<br />

2.07 Tubo rigido in PVC serie pesante<br />

Fornitura di tubo protettivo in pvc serie pesante, autoestinguente, a<br />

IMQ, conforme alle norme CEI 23.8; per installazione a vista su qualsiasi<br />

struttura (resistenza allo schiacciamento 150Kg/dm.) Le giunzioni,<br />

variazioni di percorso (prestampate o eseguite in corso d’opera) e<br />

raccordi di unione con altri contenitori saranno così conteggiati: grado<br />

di protezione IP 40, cad. come mt. 0,50 di tubo; grado di protezione IP<br />

65, cad. come mt. 1,50 di tubo<br />

a) tubo rigido ø 16mm al m € 0,51<br />

b) tubo rigido ø 20mm al m € 0,62<br />

c) tubo rigido ø 25mm al m € 0,86<br />

d) tubo rigido ø 32mm al m € 1,34<br />

e) tubo rigido ø 40mm al m € 1,94<br />

f) tubo rigido ø 50mm al m € 2,72<br />

2.08 Tubo in acciaio zincato<br />

Fornitura di tubo zincato internamente ed esternamente, per installazione<br />

a vista su qualsiasi struttura (grado di protezione IP65). Le variazioni<br />

di percorso (prestampate o eseguite in corso d’opera), raccordi<br />

di unione tubo/tubo e raccordo maschio di unione con altri contenitori<br />

saranno conteggiati cad. come mt. 1,70 di tubo<br />

a) tubo acciaio ø est. 16mm al m € 1,92<br />

b) tubo acciaio ø est. 20mm al m € 2,34<br />

c) tubo acciaio ø est. 25mm al m € 3,38<br />

d) tubo acciaio ø est. 32mm al m € 4,40<br />

e) tubo acciaio ø est. 40mm al m € 5,67<br />

f) tubo acciaio ø est. 50mm al m € 7,15<br />

2.09 Guaina flessibile in PVC plastificato<br />

Fornitura di guaina flessibile in pvc plastificato autoestinguente con<br />

anima in pvc rigido e superficie interna semiliscia completa di raccordi<br />

filettati atti a garantire un IP55; adatta a campi di temperatura da –10<br />

a +70 gradi centigradi.<br />

(Ogni raccordo verrà conteggiato come m 1 di guaina).<br />

a) guaina ø 12mm al m € 0,69<br />

b) guaina ø 14mm al m € 0,74<br />

c) guaina ø 16mm al m € 0,83<br />

d) guaina ø 20mm al m € 1,00<br />

e) guaina ø 22mm al m € 1,06<br />

f) guaina ø 25mm al m € 1,22<br />

g) guaina ø 28mm al m € 1,49<br />

h) guaina ø 32mm al m € 1,77<br />

2.10 Guaina flessibile in acciaio zinc. rivestita in PVC<br />

Fornitura di guaina flessibile in acciaio zincato con rivestimento esterno<br />

in pvc, avente buona resistenza agli olii, all’invecchiamento e agli agenti<br />

atmosferici, autoestinguente secondo Norme CEI 23.8/III; completa di<br />

raccordi filettati atti a garantire un IP65, adatta a campi di temperatura


da –15 a +70 gradi centigradi.<br />

(Ogni raccordo verrà conteggiato come m 1 di guaina)<br />

a) guaina ø 16mm (d.i. 10mm) al m € 2,32<br />

b) guaina ø 21mm (d.i. 16mm) al m € 2,56<br />

c) guaina ø 27mm (d.i. 21mm) al m € 4,87<br />

d) guaina ø 34mm (d.i. 27mm) al m € 6,52<br />

e) guaina ø 43mm (d.i. 35mm) al m € 7,36<br />

f) guaina ø 48mm (d.i. 40mm) al m € 12,33<br />

g) guaina ø 60mm (d.i. 51mm) al m € 17,09<br />

2.11 Canale portacavi e apparecchi in PVC autoestinguente<br />

Fornitura di canale portacavi in pvc autoestinguente, secondo Norme<br />

UL 94V-0, autoportante di tipo chiuso resistente al calore ed al fuoco<br />

fino a 960 gradi cent. secondo IEC 695.2.1, stabilità dimensionale da<br />

–20 a +60 gradi cent. Le variazioni di percorso, pezzi speciali, curve<br />

e incroci saranno conteggiati cad. come mt. 1 di canale.<br />

a) canale dim. 100x80mm (o simili) al m € 13,19<br />

b) canale dim. 120x80mm (o simili) al m € 15,65<br />

c) canale dim. 150x80mm (o simili) al m € 18,96<br />

d) canale dim. 200x80mm (o simili) al m € 25,16<br />

e) profilo separatore al m € 2,60<br />

2.12 Canale portacavi metallico zincato<br />

Fornitura di canale portacavi rettilineo in lamiera di acciaio liscia zincata<br />

con procedimento sedzimir, tipo forato o chiuso, accessori di giunzione,<br />

mensole da parete standard in lamiera di acciaio zincato compresi gli<br />

organi di fissaggio, kit coprigiunto avvolgente e guarnizione autoadesiva<br />

occorrente ad ottenere un IP44, accessori standard per variazione di<br />

percorso che saranno così conteggiati: curve 45° e 90° piane, di salita<br />

o discesa pari a mt. 1,50 di canale curve con variazione di piano,<br />

raccordi di riduzione, raccordi a T e incroci pari a mt. 2,50 di canale.<br />

01 - canale forato completo di giunti standard semplici o angolari (IP20)<br />

02 - canale chiuso completo di giunti standard semplici o angolari (IP40)<br />

03 - canale chiuso completo di giunti standard tipo a culla (IP44)<br />

N.B. Le quotazioni che seguiranno dovranno essere aumentate del<br />

30% qualora fosse richiesto il canale con relativi accessori in esecuzione<br />

zincata e verniciata di produzione standard.<br />

IP20 IP40 IP44<br />

“01” “02” “03”<br />

a) canale zincato dim. 75x75mm al m € 9,67 10,06 10,18<br />

b) canale zincato dim. 100x75mm al m € 11,91 12,33 12,73<br />

c) canale zincato dim. 150x75mm al m € 14,55 15,12 15,43<br />

d) canale zincato dim. 200x75mm al m € 17,83 18,57 19,47<br />

e) canale zincato dim. 300x75mm al m € 23,21 24,15 27,17<br />

f) separatore metallico H=75mm al m € 11,45 11,45 11,45<br />

g) coperchio zincato dim. 75mm al m € 5,54 5,54 9,11<br />

h) coperchio zincato dim. 100mm al m € 6,00 6,00 10,30<br />

i) coperchio zincato dim. 150mm al m € 8,15 8,15 13,73<br />

l) coperchio zincato dim. 200mm al m € 10,04 10,04 16,89<br />

m) coperchio zincato dim. 300mm al m € 12,86 12,86 22,20<br />

n)<br />

o)<br />

p)<br />

q)<br />

r)<br />

s) mensola zincata dim. 75mm cad. € 4,77 4,77 4,77<br />

t) mensola zincata dim. 100mm cad. € 5,41 5,41 5,41<br />

u) mensola zincata dim. 150mm cad. € 6,05 6,05 6,05<br />

v) mensola zincata dim. 200mm cad. € 8,77 8,77 8,77<br />

z) mensola zincata dim. 300mm cad. € 10,25 10,25 10,25<br />

2.13 Cavidotto corrugato in HD PE a doppia parete a marchio IMQ<br />

Fornitura di cavidotto conforme alle norme CEI EN 50086-1-2-4, CEI<br />

23-46, classe L stabilizzato ai raggi U.V. resistenza allo schiacciamento:<br />

450 N.<br />

Esterno corrugato, interno liscio. Colore rosso, con tirafilo zincato<br />

a) tubo fles. fu 15/40 mm rosso d/parete al m € 0,81<br />

b) tubo fles. fu 15/50 mm rosso d/parete al m € 0,96<br />

c) tubo fles. fu 15/63 mm rosso d/parete al m € 1,32<br />

d) tubo fles. fu 15/75 mm rosso d/parete al m € 1,55<br />

e) tubo fles. fu 15/90 mm rosso d/parete al m € 2,04<br />

f) tubo fles. fu 15/110 mm rosso d/parete al m € 2,70<br />

g) tubo fles. fu 15/125 mm rosso d/parete al m € 3,48<br />

h) tubo fles. fu 15/140 mm rosso d/parete al m € 4,64<br />

i) tubo fles. fu 15/160 mm rosso d/parete al m € 5,73<br />

l) tubo fles. fu 15/200 mm rosso d/parete al m € 8,52<br />

2.14 Cavidotto in PVC rigido a marchio IMQ<br />

Fornitura di cavidotto in PVC, rigido, con bicchiere di congiunzione<br />

avente resistenza allo schiacciamento di 450 Newton relativamente<br />

alla riduzione del 5% del diametro interno, secondo le norme CEI EN<br />

50086-1 (23-39) e CEI EN 50086-2-4 (23-46 CEI), colore nero con<br />

banda di colore giallo, collante di giunzione, filo pilota zincato e gli<br />

oneri necessari.<br />

a)<br />

b) cavidotto ø 63mm al m € 2,81<br />

c) cavidotto ø 80mm al m € 3,14<br />

d) cavidotto ø 110mm al m € 4,35<br />

e) cavidotto ø 125mm al m € 4,94<br />

f) cavidotto ø 160mm al m € 5,73<br />

2.15 Cassetta da incasso in resina antiurto<br />

Fornitura di cassetta per incasso sotto intonaco in polistirolo antiurto<br />

autoestinguente, conforme alle Norme IEC 695.2.1 e CEI 50.11, completa<br />

di coperchio in polibicarbonato infrangibile IP XX9 e viti nichelate<br />

per il fissaggio del coperchio.<br />

a) cassetta di der. d. 65-80mm cad € 0,60<br />

b) cassetta quadrata d. 92x92x45mm cad € 0,60<br />

c) cassetta rettangolare 120x95x50mm cad € 0,75<br />

d) cassetta rettangolare 150x100x70mm cad € 1,08<br />

e) cassetta rettangolare 160x130x70mm cad € 1,60<br />

f) cassetta rettangolare 200x150x70mm cad € 2,11<br />

g) cassetta rettangolare 290x150x70mm cad € 3,13<br />

h) cassetta rettangolare 390x150x70mm cad € 5,29<br />

i) cassetta rettangolare 480x160x70mm cad € 6,95<br />

2.16 Cassette in PVC stagne IP55, posa in vista<br />

Fornitura di cassette di tipo stagno in materiale plastico autoestinguente<br />

conforme alle Norme IEC 695.2.1, CEI 50.11, complete di coperchio<br />

con viti, imbocchi per tubi del tipo a sfondamento, vuote.<br />

a)<br />

b) cassetta pvc 100x100x50mm o simile cad € 2,77<br />

c) cassetta pvc 150x110x70mm o simile cad € 4,74<br />

d) cassetta pvc 190x140x70mm o simile cad € 8,40<br />

e) cassetta pvc 240x190x90mm o simile cad € 13,52<br />

f) cassetta pvc 300x220x120mm o simile cad € 23,67<br />

2.17 Cassette in lega leggera, posa a vista<br />

Fornitura di cassette di tipo stagno in lega leggera pressofusa, cromatizzate<br />

e verniciate in giallo e azzurro, munite di guarnizioni in elestomero<br />

antiinvecchiante atte a garantire un IP54, dotate di coperchio basso<br />

con viti e piedini per il fissaggio a vista su pareti o strutture; complete<br />

di flange piane cieche, vuote<br />

a)<br />

b)<br />

c) cassetta 90x90x60mm cad € 29,52<br />

d) cassetta 125x125x70mm cad € 37,46<br />

e) cassetta 150x150x70mm cad € 45,08<br />

f) cassetta 300x300x170mm cad € 138,92<br />

g) cassetta 370x370x170mm cad € 311,84<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/73<br />

73


2.18 Centralini da incasso in PVC autoestinguente<br />

Fornitura di centralini da incasso in materiale plastico autoestinguente,<br />

completi di porta trasparente, guide DIN, adatti per l’inserimento di<br />

apparecchiature modulari, accessori di completamento e di fissaggio<br />

inclusi. (Grado di protezione IP40).<br />

a) centralino da incasso per 6 moduli cad € 8,30<br />

b) centralino da incasso per 8 moduli cad € 10,41<br />

c) centralino da incasso per 12 moduli cad € 14,01<br />

d) centralino da incasso per 24 moduli cad € 27,72<br />

e) centralino da incasso per 36 moduli cad € 41,16<br />

f) centralino da incasso per 54 moduli cad € 65,39<br />

2.19 Centralini da esterno in PVC autoestinguente<br />

Fornitura di centralini da esterno in materiale plastico autoestinguente<br />

completi di porta trasparente, guide DIN, adatti per l’inserimento di<br />

apparecchiature modulari, accessori di completamento e di fissaggio<br />

inclusi. (Grado di protezione IP55).<br />

a) centralino da esterno per 8 moduli cad € 15,42<br />

b) centralino da esterno per 12 moduli cad € 29,58<br />

c) centralino da esterno per 24 moduli cad € 43,25<br />

d) centralino da esterno per 36 moduli cad € 64,97<br />

e) centralino da esterno per 54 moduli cad € 108,47<br />

f) centralino da esterno per 72 moduli cad € 165,39<br />

2.20 Quadri da incasso in lamiera verniciata (porta trasparente)<br />

Fornitura di quadri da incasso costituiti da contenitore in lamiera verniciata<br />

con resina epossidica, telaio in lamiera di acciaio verniciata<br />

completa di guide e cornice, pannelli interni copri apparecchi, porta<br />

frontale trasparente con serratura a chiave, accessori di completamento<br />

e di fissaggio.<br />

a) quadro da incasso per 72 mod. (d. 600x600x170) cad € 361,20<br />

b) quadro da incasso per 96 mod. (d. 600x800x170) cad € 455,73<br />

c) quadro da incasso per 120 mod. (d. 600x1000x170) cad € 536,41<br />

d) quadro da incasso per 144 mod. (d. 600x1200x170) cad € 630,17<br />

2.21 Quadri da parete in lamiera verniciata (porta trasparente)<br />

Fornitura di quadri da esterno costituiti da contenitore in lamiera verniciata<br />

con resina epossidica, telaio in lamiera di acciaio verniciato,<br />

completo di guide e cornice, pannelli interni copri apparecchi, porta<br />

frontale trasparente con serratura a chiave, accessori di completamento<br />

e fissaggio.<br />

a) quadro da parete per 72 mod. (d. 700x600x250/280) cad € 393,47<br />

b) quadro da parete per 120 mod. (d. 700x1000x250/280) cad € 686,28<br />

c) quadro da parete per 168 mod. (d. 700x1400x250/280) cad € 1.019,03<br />

d) quadro da parete per 216 mod. (d. 700x1800x250/280) cad € 1.279,56<br />

2.22 Quadri in lamiera verniciata “<strong>Industriali</strong>” porta trasparente<br />

Fornitura di quadri industriali ad elementi componibili in lamiera d’acciaio<br />

spessore 20/10, verniciati con polveri epossipoliestere, previo<br />

trattamento di fosfatazione, muniti di guarnizioni in poliuretano su tutti<br />

gli elementi affinché si ottenga un IP55 a porta chiusa.<br />

Il quadro sarà fornito completo di guide, pannelli copri apparecchi, porta<br />

trasparente con serratura, accessori di completamento e fissaggio.<br />

a) quadro tipo industriale (d. 600x1800x400) cad € 1.287,24<br />

b) quadro tipo industriale (d. 600x2000x400) cad € 1.379,46<br />

c) quadro tipo industriale (d. 600x1800x600) cad € 1.374,08<br />

d) quadro tipo industriale (d. 600x2000x600) cad € 1.472,45<br />

e) quadro tipo industriale (d. 800x1800x600) cad € 1.523,94<br />

f) quadro tipo industriale (d. 800x2000x600) cad € 1.639,29<br />

2.23 Sistemi di sbarre in rame<br />

Sistemi tetrapolari, per posizionamento orizzontale nella parte superiore<br />

e/o verticale sul lato e/o verticale sul fondo. In relazione ai valori<br />

delle correnti di corto circuito, il sistema dovrà rispettare un interrasse<br />

massimo tra i supporti di sostegno.<br />

Il sistema si intende completo di supporti isolati, di schermo di protezione<br />

e di quant’altro necessita per una perfetta installazione a regola d’arte.<br />

a) sistema di sbarre da 250A L=1000mm cad € 307,08<br />

b) sistema di sbarre da 400A L=1000mm cad € 414,33<br />

c) sistema di sbarre da 600A L=1750mm cad € 1.124,35<br />

d) sistema di sbarre da 800A L=1750mm cad € 1.380,25<br />

e) sistema di sbarre da 1000A L=1750mm cad € 1.929,67<br />

2.24 Interruttori magnetotermici modulari P.I. 4,5-6-10 KA<br />

Fornitura di interruttori magnetotermici serie modulare per fissaggio<br />

su guida DIN conformi alle Norme CEI-CEE-IEC-VDE a marchio IMQ<br />

– tensione nominale 230V - 400V c.a.<br />

– Caratteristica C<br />

01 interruttore magnetotermico modulare P.I. 4,5 KA<br />

02 interruttore magnetotermico P.I. 6 KA<br />

03 interruttore magnetotermico P.I. 10 KA<br />

01 P.I. 4,5 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 11,78 15,81 21,83 47,26 58,22<br />

10-25 A. cad € 11,26 15,70 21,09 46,68 56,47<br />

32/40 A. cad € 12,76 17,47 24,72 50,54 62,84<br />

02 P.I. 6 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 21,06 38,07 44,47 68,87 92,28<br />

10-32 A. cad € 18,10 31,75 37,30 59,99 70,37<br />

40/63 A. cad € 25,66 45,29 54,24 85,35 104,90<br />

03 P.I. 10 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 25,393 45,20 50,345 81,453 106,65<br />

10-32 A. cad € 22,231 39,009 43,064 72,42 86,70<br />

40/63 A. cad € 30,572 51,889 59,884 96,739 123,57<br />

2.25 Blocchi differenziali da assemblare con gli interruttori magnetotermici<br />

Fornitura blocchi differenziali predisposti per l’assemblaggio con gli<br />

interruttori automatici magnetotermici, serie modulare per fissaggio<br />

su guida DIN, conformi alle Norme CEI-CEE-IEC-VDE a marchio IMQ<br />

Tensione nominale - 230V - 400V c.a.<br />

01 “Tipo A”: protezione di guasto a terra per correnti alternate, pulsanti<br />

e componenti continue<br />

02 “Tipo A selettivo: tutte le caratteristiche del “Tipo A”, con ritardo di<br />

sgancio, resistenza agli scatti intempestivi, che permette di realizzare<br />

la selettività con apparecchi di tipo istantaneo ubicati a valle.<br />

01 “Tipo A”<br />

Sensibilità Taratura 2P 3P 4P<br />

0,01 A 25 A cad € 79,23<br />

0,03 A 25 A cad € 91,02 130,95 142,97<br />

0,03 A 40 A cad € 97,22 119,67 146,81<br />

0,03 A 63 A cad € 115,79 140,04 158,43<br />

0,03/0,5 A 25 A cad € 80,44 106,85 117,43<br />

0,03/0,5 A 40 A cad € 82,63 106,85 119,78<br />

0,03/0,5 A 63 A cad € 98,98 117,68 128,36<br />

02 “Tipo A”<br />

Sensibilità Taratura 2P 3P 4P<br />

0,1 A 63 A cad € 145,33 155,98 166,86<br />

0,3/0,5 A 63 A cad € 150,64 160,03 171,64<br />

2.26 Interrutori differenziali puri<br />

Fornitura interrutori differenziali puri, tipo A, protezione delle correnti<br />

di guasto a terra, alternate e pulsanti, serie modulare per fissaggio su<br />

guida DIN, conforme alle norme CEI-CEE-IEC-VDE a marchio IMQ.<br />

- tensione nominale - 230 V. - 400 V. c.a.<br />

Sensibilità Taratura 2P 4P<br />

0,01 A 16 A cad € 108,29<br />

0,03 A 25 A cad € 99,79 145,91<br />

0,03 A 40 A cad € 117,68 156,51<br />

0,03 A 63 A cad € 161,21 245,93<br />

0,3/0,5 A 25 A cad € 88,95 111,31


0,3/0,5 A 40 A cad € 100,25 131,80<br />

0,3/0,5 A 63 A cad € 147,08 158,84<br />

2.30 Accessori modulari per applicazioni diverse<br />

Fornitura di elementi modulari per installazione su guida DIN.<br />

a) contatto ausiliario 1NA+1NC cad € 16,80<br />

b) bobina di sgancio a distanza cad € 23,46<br />

c) bobina di minima tensione cad € 51,79<br />

d) rele passo-passo a 2 contatti cad € 23,92<br />

e) interruttore luce scale temporizzato cad € 32,39<br />

f) interruttore orario digitale giornaliero cad € 99,02<br />

g) interruttore orario digitale settimanale cad € 109,68<br />

h) trasformatore di sicurezza 30VA 220/12-24V cad € 27,42<br />

i) contattore modulare 2x20A/AC1 cad € 31,85<br />

l) contattore modulare 4x20A/AC1 cad € 33,58<br />

m) contattore modulare 4x40A/AC1 cad € 77,69<br />

n) contattore modulare 4x63A/AC1 cad € 102,07<br />

o) gemma di segnalazione luminosa cad € 10,30<br />

p) pulsante non luminoso cad € 11,67<br />

q) pulsante luminoso cad € 13,74<br />

r) interruttore unipolare 16A cad € 13,75<br />

s) deviatore unipolare 16A cad € 13,56<br />

t) commutatore unipolare 16A cad € 13,71<br />

u) interruttore non automatico 2x32A cad € 13,87<br />

v) interruttore non automatico 2x63A cad € 28,19<br />

z) interruttore non automatico 4x32A cad € 26,20<br />

a’) interruttore non automatico 4x63A cad € 48,75<br />

b’) interruttore non automatico 4x100A cad € 67,03<br />

2.31 Interruttori modulari con fusibili<br />

Fornitura di interruttori modulari con fusibili, in materiale plastico, conformi<br />

alle norme CEI 17.11, per correnti nominali fino a 63A, completi<br />

di fusibili.<br />

a) interruttore modulare con fusibili 1x16A cad € 20,80<br />

b) interruttore modulare con fusibili 1x16A+N cad € 34,48<br />

c) interruttore modulare con fusibili 2x25A cad € 57,05<br />

d) interruttore modulare con fusibili 3x25A cad € 86,36<br />

e) interruttore modulare con fusibili 3x25A+N cad € 119,45<br />

f) interruttore modulare con fusibili 3x63A cad € 106,67<br />

g) interruttore modulare con fusibili 3x63A+N cad € 134,35<br />

2.32 Sezionatori modulari con fusibili<br />

Fornitura di sezionatori modulari con fusibili, in materiale plastico, conformi<br />

alle norme CEI, per correnti nominali fino a 50A, completi di fusibili.<br />

a) sezionatore modulare con fusibili 1x20A cad € 6,84<br />

b) sezionatore modulare con fusibili 1x20A+N cad € 9,83<br />

c) sezionatore modulare con fusibili 3x20A cad € 15,13<br />

d) sezionatore modulare con fusibili 3x20A+N cad € 21,15<br />

e) sezionatore modulare con fusibili 2x32A cad € 12,86<br />

f) sezionatore modulare con fusibili 3x32A cad € 16,61<br />

g) sezionatore modulare con fusibili 3x32A+N cad € 20,70<br />

h) sezionatore modulare con fusibili 3x50A cad € 37,03<br />

i) sezionatore modulare con fusibili 3x50A+N cad € 45,75<br />

2.33 Fornitura di apparecchi di protezione differenziale, di misura<br />

e accessori, conformi alle norme CEI<br />

1 - Relè differenziale<br />

Relè differenziale a sensibilità variabile, tensione di alimentazione<br />

230-240V. c.a. dotato di dispositivo per la regolazione <strong>della</strong> sensibilità<br />

da 0,03 a 30A., tempo di intervento regolabile da istantaneo a<br />

5 sec. per applicazione selettiva per correnti di guasto verso terra,<br />

LED presenza rete e di allarme, pulsanti di prova e di ripristino,<br />

digitale, serie da incasso o modulare dotato di attacco rapido su<br />

guida DIN cad € 197,37<br />

2 - Nuclei toroidali<br />

Nuclei toroidali per dispositivo differenziale.<br />

a) nucleo toroidale ø 35mm cad € 44,05<br />

b) nucleo toroidale ø 70-80mm cad € 62,93<br />

c) nucleo toroidale ø 110-120mm cad € 96,70<br />

d) nucleo toroidale ø 160mm cad € 141,40<br />

e) nucleo toroidale ø 210mm cad € 189,00<br />

3 - Amperometri<br />

Amperometro serie modulare dotato di attacco rapido su guida DIN,<br />

adatti alla misura diretta o indiretta attraverso appositi TA, classe di<br />

precisione 1/1,5%.<br />

a) analogico per c.a. 5/2000A. cad € 41,26<br />

b) digitale per c.a. 5/5000A. cad € 107,64<br />

4 - Trasformatori di corrente<br />

Trasformatore di corrente a barra passante.<br />

a) rapporto 50/5 - 80/5 - 3 VA - classe 3 cad € 14,23<br />

b) rapporto 100/5 - 150/5 - 3 VA - classe 1 cad € 15,97<br />

c) rapporto 200/5 - 250/5 - 5 VA - classe 0,5 cad € 16,50<br />

5 - Voltmetri<br />

Voltmetro serie modulare dotato di attacco rapido su guida DIN, adatti<br />

alla misura diretta, classe di precisione 1/1,5%.<br />

a) analogico per c.a. 0/500V. cad € 43,12<br />

b) digitale per c.a. 0/600V. cad € 102,82<br />

2.38 Componenti vari per esec. imp. a vista (mat. isolante) IP<br />

44/55 - IP 65/67<br />

Fornitura di componenti specifici per esec. di impianti a vista, quali<br />

interruttori con e senza fusibili in cassetta isolante, prese interbloccate<br />

con fusibili di tipo CEE, piastre base e cassette, pulsanti di sgancio di<br />

emergenza sottovetro a rompere ecc.<br />

IP 44/55 IP 65/67<br />

a) interruttori rotativi in custodia isolante 2x25A cad € – 62,97<br />

b) interruttori rotativi in custodia isolante 3x25A cad € – 65,07<br />

c) interruttori rotativi in custodia isolante 3x40A cad € – 102,43<br />

d) interruttori rotativi in custodia isolante 3x60A cad € – 119,65<br />

e) interruttori rotativi in custodia isolante 4x25A cad € – 64,34<br />

f) interruttori rotativi in custodia isolante 4x40A cad € – 108,10<br />

g) interruttori rotativi in custodia isolante 4x60A cad € – 129,09<br />

h) interruttori rotativi in custodia isolante 3x25A+fusibili cad € – 112,99<br />

i) interruttori rotativi in custodia isolante 3x40A+fusibili cad € – 153,81<br />

l) interruttori rotativi in custodia isolante 3x60A+fusibili cad € – 172,51<br />

m) interruttori rotativi in custodia isolante 4x25A+fusibili cad € – 115,09<br />

n) interruttori rotativi in custodia isolante 4x40A+fusibili cad € – 158,01<br />

o) interruttori rotativi in custodia isolante 4x60A+fusibili cad € – 190,43<br />

p) presa CEE 2x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 43,75 95,79<br />

q) presa CEE 3x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 51,77 105,74<br />

r) presa CEE 4x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 54,12 115,09<br />

s) presa CEE 3x32A+T con int. di blocco e fusibili cad € 73,69 166,40<br />

t) presa CEE 4x32A+T con int. di blocco e fusibili cad € 77,16 182,15<br />

u) presa CEE 3x63A+T con int. di blocco e fusibili cad € 122,53 236,61<br />

v) presa CEE 4x63A+T con int. di blocco e fusibili cad € 127,05 263,90<br />

z) base modulare con cassetta e accessori per presa 16A cad € 17,80 49,71<br />

a’) base modulare con cassetta e access. per presa 32/60A cad € 20,79 69,54<br />

b’) base modulare con cass. e access. per due prese 16A cad € 28,77 49,49<br />

c’) base modulare con cass. e access. per due prese 32/60A cad € 38,28 85,59<br />

d’) quadretto di emergenza IP55 con vetro frangibile cad € 30,91 –<br />

e’) commutatore voltmetrico per fase-fase e fase-neutro cad € – 51,74<br />

2.39 Fornitura materiali per la realizzazione di impianti di messa<br />

a terra<br />

1 - Tondino zincato<br />

Tondino in acciaio zincato a fuoco.<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/75<br />

75


a) tondino in acciaio zincato diam. 8mm cad € 1,08<br />

b) tondino in acciaio zincato diam. 10mm cad € 1,71<br />

2 - Corda in rame nudo<br />

Corda di rame elettrolitico nuda:<br />

a) corda di rame sezione 35 mm 2 (formaz. 7x2,52 mm - sez. teorica<br />

34,9 - peso appross. 316 kg/km) al kg € 19,51<br />

b) corda di rame sezione 50 mm 2 (formaz. 7x3 mm - sez. teorica<br />

49,5 - peso appross. 449 kg/km) (formaz. 19x1,78 mm - sez. teorica<br />

47,3 - peso appross. 433 kg/km) al kg € 19,51<br />

3 - Barrette di sezionamento<br />

a) barretta di sezionamento con supporto in materiale isolante,<br />

morsetti metallici inattaccabili (apolari) per conduttori diam. 6-12<br />

mm. cad € 11,90<br />

b) barretta di sezionamento con supporto in materiale isolante, piastra<br />

base metallica, morsetti metallici inattaccabili (apolari) per conduttori<br />

diam. 6-12 mm. cad € 17,52<br />

4 - Collari<br />

Collare fissatubo metallico, zincato, con morsetto<br />

a) per tubo Ø 1/4” - 1/2” cad € 2,95<br />

b) per tubo Ø 3/4” - 1” cad € 3,36<br />

c) per tubo Ø 1 e 1/4” - 1 e 1/2” cad € 3,98<br />

d) per tubo Ø 1 e 3/4” - 2” cad € 4,79<br />

5 - Fascette<br />

Fascette fissatubo in ottone nichelato o in acciaio inox con morsetto<br />

a) per tubo Ø 3/8” - 1 e 1/2” cad €<br />

b) per tubo Ø 3/8” - 4” cad €<br />

a) per tubo Ø 3/8” - 6” cad €<br />

6 - Dispersori<br />

Dispersori di terra in acciaio zincato a fuoco.<br />

a) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 1500mm cad € 13,52<br />

b) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 2000mm cad € 18,19<br />

c) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 2500mm cad € 33,47<br />

2.43 Morsetti e morsetterie per connessioni conduttori<br />

Fornitura di morsetti e morsetterie per connessioni conduttori, tensione<br />

nominale 380/500V., conforme alle norme CEI a marchio IMQ.<br />

“1” Morsetto unipolare per connessioni volanti entro cassette di derivazione;<br />

“2” Morsetto unipolare standard con aggancio su guide entro quadri,<br />

cassette, centralini;<br />

“3” Morsetto unipolare di derivazione a mantello a 4/5/6 vie per connessioni<br />

volanti entro contenitori o canalizzazioni;<br />

“4” Morsettiera tripolare o pentapolare compatta con fissaggio entro<br />

cassetta di derivazione;<br />

“5” Morsettiera tripolare o quadripolare con morsetti a mantello o a<br />

sella completa di piastra di fondo in lamiera zincata entro cassette con<br />

grado di protezione IP 54/65.<br />

Sezione € “1” “2” “3” “4” “5”<br />

nominale Tripolare Tripolare<br />

Pentapolare Quadripolare<br />

1,5 mmq cad. € 0,0618<br />

2,5 mmq cad. € 0,0721 0,6489 0,59 0,98<br />

4 mmq cad. € 0,10 0,6901 4,43 0,8 1,27<br />

6 mmq cad. € 0,1133 0,8034 5,2427 1,52 2,48 9,05<br />

10 mmq cad. € 0,21 1,0815 6,18 2,07 3,44 11,03<br />

16 mmq cad. € 0,5047 1,8952 6,8598 4,44 6,45 14,62 21,63<br />

25 mmq cad. € 2,6368 2,1527 8,55 6,88 10,21 19,26 24,68<br />

35 mmq cad. € 3,4093 2,3999 10,321 8,74 15,65<br />

40 mmq cad. € 25,02 28,95<br />

50 mmq cad. € 6,0667 7,3748 12,113<br />

70 mmq cad. € 8,9198 8,6623 15,697 31,43 34,86<br />

95 mmq cad. € 16,727 19,292 44,15 63,81<br />

2.44 Componenti citofonici - Componenti videocitofonici - Contenitori<br />

e targhe<br />

Fornitura di componenti citofonici per la realizzazione di impianti citofonici,<br />

videocitofonici singoli o condominiali, contenitori e targhe,<br />

produzione di serie e colori standard, a marchio CE - IMQ<br />

01 - Componenti citofonici<br />

a) citofono da parete ad un pulsante con ronzatore cad € 26,29<br />

b) kit di trasformazione citofono in versione da tavolo cad € 26,41<br />

c) suoneria supplementare (buzzer elettronico) cad € 10,10<br />

d) pulsante supplementare singolo cad € 2,89<br />

e) alimentatore modulare per portiere elettrico 30VA cad € 82,68<br />

f) commutatore elettronico per scambio aut. su due posti esterni<br />

cad € 63,08<br />

g) alimentatore modulare per cit. intercomunicanti+port. elettr.<br />

cad € 129,93<br />

h) posto esterno per port. elettr. amplificato da inserire nelle targhe<br />

esterne cad € 32,15<br />

02 - Componenti videocitofonici<br />

a) monitor da parete a schermo piatto 4” in bianco/nero con chiamata<br />

elettr. controllo luminosità, completo di connettore per accoppiamento<br />

a citofono cad € 235,33<br />

b) kit di trasformazione monitor in versione da tavolo. cad € 95,54<br />

c) alimentatore elettronico per imp. videocit. e portiere el. cad € 226,39<br />

d) Alimentatore videocit. per imp. intercomunicanti o viva voce bicanale<br />

e a port. elettr. cad € 277,83<br />

e) unità di ripresa CCD in bianco/nero con obiettivo fisso ill.ne all’infrarosso<br />

cad € 373,76<br />

f) distributore video fino a 4 uscite cad € 59,18<br />

g) alimentatore supplementare di sicurezza per coll. di più monitor in<br />

parallelo cad € 26,92<br />

h) cavo video a 12/14 conduttori e coassiale RG59 cad € 4,19<br />

03 - Contenitori, targhe per esterno in alluminio modulari componibili<br />

“verticali”<br />

a) scatola da incasso completa di cornice e telaio portamoduli<br />

a 1) a 1 modulo cad € 38,39<br />

a 2) a 2 moduli cad € 44,95<br />

a 3) a 3 moduli cad € 55,24<br />

a 4) a 4 moduli cad € 82,28<br />

b) modulo cieco cad € 9,92<br />

c) modulo per posto esterno audio cad € 16,60<br />

d) modulo per posto esterno audio + 1 pulsante e portanome<br />

cad € 22,05<br />

e) modulo per posto esterno audio + 2 pulsanti e portanome<br />

cad € 26,03<br />

f) modulo con pulsanti e portanomi<br />

f 1) a 1 pulsante cad € 21,06<br />

f 2) a 2 pulsanti cad € 24,57<br />

f 3) a 3 pulsanti cad € 27,43<br />

f 4) a 4 pulsanti cad € 30,90<br />

g) modulo per unità di ripresa CCD bianco/nero cad € 41,30<br />

h) protezione antipioggia in alluminio per targhe modulari<br />

h 1) a 1 modulo cad € 32,10<br />

h 2) a 2 moduli cad € 34,99<br />

h 3) a 3 moduli cad € 43,50<br />

h 4) a 4 moduli cad € 53,55<br />

i) pulsantiera/portaposta serie e colori standard con 1-2 pulsanti e<br />

portanome predisposta a contenere il posto esterno audio e unità di<br />

ripresa CCD bianco/nero, versione da parete con apertura anteriore<br />

cad € 165,38<br />

l) pulsantiera/portaposta c.s.d., versione da cancello con tettuccio e<br />

con apertura anteriore e posteriore cad € 223,65<br />

2.45 Componenti videocitofonici (inseriti in voce 2.44)<br />

2.46 Corpi illuminanti di emergenza<br />

Fornitura di lampade autonome di emergenza fisse, costruite in conformità<br />

alle nuove normative (EN 60598/2/22) con accumulatori al<br />

Ni-Cd per le alte temperature, in materiale plastico autoestinguente


esistente alla fiamma, predisposte per il funzionamento permanente<br />

e non permanente. IP40.<br />

a) plafoniera 6W/1h cad € 58,35<br />

b) plafoniera 6W/1h s.a. cad € 111,00<br />

c) plafoniera 8W/1h cad € 85,50<br />

d) plafoniera 8W/1h s.a. cad € 132,00<br />

e) plafoniera 18W/1h cad € 187,50<br />

f) plafoniera 18W/1h s.a. cad € 256,50<br />

g) fornitura di torcia estraibile con dispositivo automatico di emergenza<br />

e batteria ricaricabile (applicazione su apparecchi da incasso<br />

standard) € 55,20<br />

h) fornitura di torcia estraibile con dispositivo automatico di emergenza<br />

e batteria ricaricabile (applicazione su apparecchi da incasso in pressofuso)<br />

€ 55,74<br />

2.47 Materiale vario<br />

Fornitura di apparecchi serie modulare componibile e materiali vari,<br />

costruiti in conformità alle normative inerenti a marchio IMQ.<br />

01 - Apparecchi per placche standard<br />

a) interruttore 1P. - 16A. cad € 3,32<br />

b) deviatore 16A. cad € 4,27<br />

c) invertitore 16A. cad € 8,96<br />

d) pulsante N.A. cad € 3,38<br />

e) presa 2 P.+T. - 10 A. Alv. Sch. cad € 3,26<br />

f) presa 2 P.+T. - 16 A. Alv. Sch. cad € 5,10<br />

g) presa 2 P.+T. - 10/16 A. Bip. so. cad € 3,80<br />

h) presa UNEL 2 P.+T. - 10/16 A. Sch. cad € 6,40<br />

i) interruttore bipolare 16 A. cad € 7,87<br />

l) interruttore automatico magnetotermico 1 P.+N. - 16 A. cad € 36,96<br />

m) uscita semplice cad € 1,77<br />

n) presa Tv derivata cad € 8,79<br />

o) suoneria bronzo 12 V. cad € 13,10<br />

p) targa portanome luminosa cad € 12,42<br />

02 - Apparecchi per placche pressofuse<br />

a) interruttore 1P. - 16A. cad € 4,44<br />

b) deviatore 16A. cad € 5,33<br />

c) invertitore 16A. cad € 8,90<br />

d) pulsante NO 10A. cad € 4,51<br />

e) pulsante 1 P. 10 A.x spia cad € 6,65<br />

f) presa 2 P.+T. - 10 A. Alv. Sch. cad € 3,47<br />

g) presa 2 P.+T. - 16 A. Alv. Sch. cad € 4,83<br />

h) presa 2 P.+T. - 10/16 A. Bip. so. cad € 4,99<br />

i) presa UNEL 2 P.+T. - 10/16 A. Sch. cad € 10,21<br />

l) interruttore bipolare 16 A. cad € 7,55<br />

m) interruttore automatico magnetotermico 1 P.+N. - 16 A.cad € 35,47<br />

n) uscita con serracavo cad € 1,48<br />

o) presa Tv derivata cad € 12,07<br />

p) suoneria 12 V. cad € 15,08<br />

q) pulsante fuori porta cad € 11,90<br />

r) tasto copri foro cad €<br />

03 - Contenitori da incasso (parete in muratura)<br />

0,74<br />

a) scatola incasso 1-3 posti cad € 0,23<br />

b) scatola incasso 4 posti cad € 1,03<br />

c) scatola incasso 5 posti cad € 1,58<br />

d) scatola incasso 6 posti cad € 1,90<br />

e) scatola telefonica unificata SIP cad € 0,65<br />

04 - Supporti e placche (serie standard)<br />

a) supporto in resina 1-3 posti cad € 0,68<br />

b) supporto in resina 4 posti cad € 1,58<br />

c) supporto in resina 5 posti cad € 3,22<br />

d) supporto in resina 6 posti cad € 2,13<br />

e) supporto csd. per prese UNEL cad € 0,46<br />

f) placca 1-3 posti cad € 1,69<br />

g) placca 4 posti cad € 3,04<br />

h) placca 5 posti cad € 4,80<br />

i) placca 6 posti cad € 5,06<br />

l) placca per prese UNEL cad € 3,65<br />

05 - Supporti e placche in alluminio pressofuso verniciato<br />

a) supporto in resina 1-3 posti cad € 0,90<br />

b) supporto in resina 4 posti cad € 2,13<br />

c) supporto in resina 5 posti cad € 3,96<br />

d) supporto in resina 6 posti cad € 4,19<br />

e) supporto csd. per prese UNEL cad € 2,09<br />

f) placca 3 posti cad € 8,88<br />

g) placca 4 posti cad € 12,13<br />

h) placca 6 posti cad € 17,53<br />

i) placca per prese UNEL cad € 11,38<br />

06 - Contenitori da esterno in pvc (grado di protezione minimo IP44)<br />

a) contenitore a 1-2 posti cad € 3,13<br />

b) contenitore a 3 posti cad € 4,60<br />

c) contenitore a 4 posti cad € 7,59<br />

3 - LAVORI ED OPERE FINITE<br />

3.01 Conduttori isolati in Pvc tipo N07V-K<br />

Fornitura in opera entro cavidotti predisposti di conduttori in rame isolato<br />

in pvc; a IMQ; non propagante l’incendio, compreso l’onere (nei tratti<br />

superiori a m 10), per terminazioni e connessioni alle morsettiere delle<br />

cassette di derivazione o delle apparecchiature; colorazione delle guaine<br />

secondo normalizzazione UNEL, provviste di marchiature.<br />

(Norme CEI 20.20 e 20.22; Cenelec HD 21; IEC 02; IEC 332.3)<br />

a) cavo 1x1,5mm 2 al m € 0,69<br />

b) cavo 1x2,5mm 2 al m € 1,07<br />

c) cavo 1x4mm 2 al m € 1,44<br />

d) cavo 1x6mm 2 al m € 1,91<br />

e) cavo 1x10mm 2 al m € 2,82<br />

f) cavo 1x16mm 2 al m € 3,78<br />

g) cavo 1x25mm 2 al m € 5,34<br />

h) cavo 1x35mm 2 al m € 7,17<br />

i) cavo 1x50mm 2 al m € 9,49<br />

l) cavo 1x70mm 2 al m € 13,38<br />

m) cavo 1x95mm 2 al m € 16,11<br />

3.02 Cavo tipo FG7(0)M1 0,6/1KW non propagante l’incendio, bassissima<br />

emissione di fumi e gas tossici<br />

Fornitura in opera di cavo unipolare o multipolare, conduttore in rame,<br />

isolato in gomma sotto guaina di pvc, a bassissima emissione di fumi<br />

e gas tossici CEI 20-13, CEI 20-37 e CEI 20-38 a marchio IMQ<br />

a) cavo 1x10mm 2 al m € 3,76<br />

b) cavo 1x16mm 2 al m € 4,74<br />

c) cavo 1x25mm 2 al m € 6,29<br />

d) cavo 1x35mm 2 al m € 7,98<br />

e) cavo 1x50mm 2 al m € 10,46<br />

f) cavo 1x70mm 2 al m € 14,14<br />

g) cavo 1x95mm 2 al m € 17,62<br />

h) cavo 2x1,5mm 2 al m € 2,52<br />

i) cavo 2x2,5mm 2 al m € 3,03<br />

j) cavo 2x4mm 2 al m € 3,74<br />

k) cavo 2x6mm 2 al m € 4,79<br />

l) cavo 2x10mm 2 al m € 6,71<br />

m) cavo 2x16mm 2 al m € 8,90<br />

n) cavo 2x25mm 2 al m € 12,10<br />

o) cavo 2x35mm 2 al m € 15,09<br />

p) cavo 3x1,5mm 2 al m € 2,85<br />

q) cavo 3x2,5mm 2 al m € 3,58<br />

r) cavo 3x4mm 2 al m € 4,50<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/79<br />

79


s) cavo 3x6mm 2 al m € 5,65<br />

t) cavo 3x10mm 2 al m € 8,12<br />

u) cavo 3x16mm 2 al m € 11,44<br />

v) cavo 3x25mm 2 al m € 16,48<br />

z) cavo 3x35mm 2 al m € 22,00<br />

a’) cavo 4x1,5mm 2 al m € 3,64<br />

b’) cavo 4x2,5mm 2 al m € 4,44<br />

c’) cavo 4x4mm 2 al m € 5,50<br />

d’) cavo 4x6mm 2 al m € 7,03<br />

e’) cavo 4x10mm 2 al m € 10,75<br />

f’) cavo 4x16mm 2 al m € 14,09<br />

g’) cavo 4x25mm 2 al m € 20,85<br />

h’) cavo 4x35mm 2 al m € 25,75<br />

i’) cavo 5x1,5mm 2 al m € 4,18<br />

j’) cavo 5x2,5mm 2 al m € 5,08<br />

k’) cavo 5x4mm 2 al m € 6,59<br />

l’) cavo 5x6mm 2 al m € 8,50<br />

m’) cavo 5x10mm 2 al m € 13,41<br />

n’) cavo 5x16mm 2 al m € 18,77<br />

o’) cavo 5x25mm 2 al m € 26,40<br />

p’) cavo 7x1,5mm 2 al m € 6,88<br />

q’) cavo 10x1,5mm 2 al m € 10,48<br />

r’) cavo 19x1,5mm 2 al m € 14,12<br />

s’) cavo 24x1,5mm 2 al m € 17,69<br />

3.03 Cavo tipo FG70R 0,6/1 KV non propagante l’incendio<br />

Fornitura in opera entro cavidotti predisposti di cavo con conduttori di<br />

rame isolati in gomma sotto guaina di pvc, tensione di prova 4 KV a<br />

IMQ; compreso l’onere di fascette, morsetti, capicorda o terminazioni<br />

necessarie per i collegamenti alle apparecchiature (per i tratti superiori<br />

a m 10) (Norme CEI 20.13 e 20.22)<br />

a)<br />

b)<br />

c)<br />

d) cavo 1x6mm 2 al m € 2,44<br />

e) cavo 1x10mm 2 al m € 3,39<br />

f) cavo 1x16mm 2 al m € 4,40<br />

g) cavo 1x25mm 2 al m € 5,89<br />

h) cavo 1x35mm 2 al m € 7,41<br />

i) cavo 1x50mm 2 al m € 9,87<br />

j) cavo 1x70mm 2 al m € 13,16<br />

k) cavo 1x95mm 2 al m € 16,67<br />

l) cavo 2x1,5mm 2 al m € 2,37<br />

m) cavo 2x2,5mm 2 al m € 2,88<br />

n) cavo 2x4mm 2 al m € 3,58<br />

o) cavo 2x6mm 2 al m € 4,57<br />

p) cavo 2x10mm 2 al m € 6,44<br />

q) cavo 2x16mm 2 al m € 8,55<br />

r) cavo 2x25mm 2 al m € 11,48<br />

s) cavo 2x35mm 2 al m € 14,75<br />

t) cavo 3x1,5mm 2 al m € 2,70<br />

u) cavo 3x2,5mm 2 al m € 3,44<br />

v) cavo 3x4mm 2 al m € 4,30<br />

z) cavo 3x6mm 2 al m € 5,41<br />

a’) cavo 3x10mm 2 al m € 8,07<br />

b’) cavo 3x16mm 2 al m € 10,85<br />

c’) cavo 3x25mm 2 al m € 15,67<br />

d’) cavo 3x35mm 2 al m € 29,26<br />

e’) cavo 4x1,5mm 2 al m € 3,47<br />

f’) cavo 4x2,5mm 2 al m € 4,24<br />

g’) cavo 4x4mm 2 al m € 4,26<br />

h’) cavo 4x6mm 2 al m € 6,69<br />

i’) cavo 4x10mm 2 al m € 10,22<br />

l’) cavo 4x16mm 2 al m € 14,01<br />

m’) cavo 4x25mm 2 al m € 19,69<br />

n’) cavo 4x35mm 2 al m € 24,26<br />

o’) cavo 5x1,5mm 2 al m € 3,96<br />

p’) cavo 5x2,5mm 2 al m € 4,84<br />

q’) cavo 5x4mm 2 al m € 6,27<br />

r’) cavo 5x6mm 2 al m € 8,09<br />

s’) cavo 5x10mm 2 al m € 12,77<br />

t’) cavo 5x16mm 2 al m € 17,82<br />

u’) cavo 5x25mm 2 al m € 25,00<br />

3.04 Cavo telefonico senza schermo tipo TRR non propagante<br />

l’incendio<br />

Fornitura in opera entro cavidotti predisposti di cavo telefonico con<br />

conduttori in rame stagnato, isolati in gomma sotto guaina di pvc, tipo<br />

TRR senza schermo, con conduttore di ø 0,6mm. (Norme CEI 20.22<br />

II e UNEL 36713) (T = filo di terra con conduttore ø 0,6mm isolato in<br />

bianco/rosso)<br />

a) cavo 1 + T coppia al m € 1,27<br />

b) cavo 2 coppie al m € 1,67<br />

c) cavo 3 coppie al m € 2,46<br />

d) cavo 5 coppie al m € 3,67<br />

e) cavo 6 coppie al m € 4,32<br />

f) cavo 8 coppie al m € 5,38<br />

g) cavo 11 coppie al m € 6,90<br />

h) cavo 16 coppie al m € 9,26<br />

i) cavo 21 coppie al m € 12,09<br />

3.05 Cavo trasmissione dati in PVC con schermatura totale<br />

Fornitura in opera entro cavidotti predisposti di cavo trasmissione dati<br />

con conduttori in rame stagnato, isolati in gomma sotto guaina di pvc,<br />

tipo SCH con schermatura totale.<br />

(Norme CEI 20.22 - 20.35 - 20.38)<br />

a) cavo 4x0,25mm 2 al m € 2,65<br />

b) cavo 6x0,25mm 2 al m € 3,42<br />

c) cavo 8x0,25mm 2 al m € 4,05<br />

d) cavo 3x2x0,25mm 2 al m € 4,51<br />

e) cavo 4x2x0,25mm 2 al m € 5,33<br />

f) cavo 6x2x0,25mm 2 al m € 7,63<br />

g) fornitura in opera di cavo coassiale 75 ohm adatto per impianti<br />

televisivi satellitari e tradizionali al m € 1,84<br />

3.06 Tubo flessibile in PVC serie pesante<br />

Fornitura in opera di tubo protettivo in pvc, serie pesante, a IMQ,<br />

conforme alla Norme CEI 23.14, per installazione sotto intonaco o<br />

pavimento (opere murarie escluse); resistenza allo schiacciamento<br />

150Kg/dm.<br />

a) tubo flessibile ø 16mm al m € 1,82<br />

b) tubo flessibile ø 20mm al m € 2,12<br />

c) tubo flessibile ø 25mm al m € 2,54<br />

d) tubo flessibile ø 32mm al m € 3,21<br />

e) tubo flessibile ø 40mm al m € 3,51<br />

f) tubo flessibile ø 50mm al m € 4,13<br />

g) tubo flessibile ø 63mm al m € 5,13<br />

3.07 Tubo rigido in PVC serie pesante<br />

Fornitura in opera di tubo protettivo in pvc serie pesante, autoestinguente,<br />

a IMQ, conforme alle norme CEI 23.8; per installazione a


vista su qualsiasi struttura (resistenza allo schiacciamento 150 kg/<br />

dm.). Le giunzioni, variazioni di percorso (prestampate o eseguite in<br />

corso d’opera) e raccordi di unione con altri contenitori saranno così<br />

conteggiati: grado di protezione IP 40, cad. come mt. 0,50 di tubo;<br />

grado di protezione IP 65, cad. come mt. 1,50 di tubo.<br />

a) tubo rigido ø 16mm al m € 2,76<br />

b) tubo rigido ø 20mm al m € 3,32<br />

c) tubo rigido ø 25mm al m € 4,01<br />

d) tubo rigido ø 32mm al m € 5,39<br />

e) tubo rigido ø 40mm al m € 6,89<br />

f) tubo rigido ø 50mm al m € 8,57<br />

3.08 Tubo in acciaio zincato<br />

Fornitura in opera di tubo zincato internamente ed esternamente, per<br />

installazione a vista su qualsiasi struttura (grado di protezione IP65).<br />

Le variazioni di percorso (prestampate o eseguite in corso d’opera),<br />

raccordi di unione tubo/tubo e raccordo maschio di unione con altri<br />

contenitori saranno conteggiati cad. come mt. 1,70 di tubo<br />

a) tubo acciaio ø est. 16mm al m € 5,52<br />

b) tubo acciaio ø est. 20mm al m € 6,39<br />

c) tubo acciaio ø est. 25mm al m € 7,82<br />

d) tubo acciaio ø est. 32mm al m € 9,24<br />

e) tubo acciaio ø est. 40mm al m € 11,35<br />

f) tubo acciaio ø est. 50mm al m € 18,57<br />

3.09 Guaina flessibile in PVC plastificato<br />

Fornitura in opera di guaina flessibile in pvc plastificato autoestinguente<br />

con anima in pvc rigido e superficie interna semiliscia completa di<br />

raccordi filettati atti a garantire un IP55; adatta a campi di temperatura<br />

da –10 a +70 gradi centigradi.<br />

(Ogni raccordo verrà conteggiato come m 1 di guaina).<br />

a) guaina ø 12mm al m € 2,21<br />

b) guaina ø 14mm al m € 2,37<br />

c) guaina ø 16mm al m € 2,86<br />

d) guaina ø 20mm al m € 3,43<br />

e) guaina ø 22mm al m € 3,70<br />

f) guaina ø 25mm al m € 4,06<br />

g) guaina ø 28mm al m € 4,45<br />

h) guaina ø 32mm al m € 4,85<br />

3.10 Guaina flessibile in acciaio zincato rivestita in PVC<br />

Fornitura in opera di guaina flessibile in acciaio zincato con rivestimento<br />

esterno in pvc, avente buona resistenza agli olii, all’invecchiamento e<br />

agli agenti atmosferici, autoestinguente secondo Norme CEI 23.8/III;<br />

completa di raccordi filettati atti a garantire un IP65, adatta a campi<br />

di temperatura da -15 a +70 gradi centigradi.<br />

(Ogni raccordo verrà conteggiato come m 1 di guaina)<br />

a) guaina ø 16mm (d.i. 10mm) al m € 4,73<br />

b) guaina ø 21mm (d.i. 16mm) al m € 6,58<br />

c) guaina ø 27mm (d.i. 21mm) al m € 8,04<br />

d) guaina ø 34mm (d.i. 27mm) al m € 9,80<br />

e) guaina ø 43mm (d.i. 35mm) al m € 10,82<br />

f) guaina ø 48mm (d.i. 40mm) al m € 15,90<br />

g) guaina ø 60mm (d.i. 51mm) al m € 21,02<br />

3.11 Canale portacavi e apparecchi in PVC autoestinguente<br />

Fornitura in opera di canale portacavi in pvc autoestinguente, secondo<br />

Norme UL 94V-0, autoportante di tipo chiuso resistente al calore ed al<br />

fuoco fino a 960 gradi cent. secondo IEC 695.2.1, stabilità dimensionale<br />

da –20 a +60 gradi cent. Le variazioni di percorso, pezzi speciali, curve<br />

e incroci saranno conteggiati cad. come mt. 1 di canale.<br />

a) canale dim. 100x80mm (o simili) al m € 22,19<br />

b) canale dim. 120x80mm (o simili) al m € 27,35<br />

c) canale dim. 150x80mm (o simili) al m € 32,46<br />

d) canale dim. 200x80mm (o simili) al m € 40,01<br />

e) profilo separatore al m € 5,30<br />

3.12 Canale portacavi metallico zincato<br />

Fornitura in opera di canale portachiavi rettilineo in lamiera di acciaio<br />

liscia zincata con procedimento sedzimir, tipo forato o chiuso, accessori<br />

di giunzione, mensole da parete standard in lamiera di acciaio<br />

zincato compresi gli organi di fissaggio, kit coprigiunto avvolgente e<br />

guarnizione autoadesiva occorrente ad ottenere un IP44, accessori<br />

standard per variazione di percorso che saranno così conteggiati: curve<br />

45° e 90° piane, di salita o discesa pari a mt. 1,50 di canale curve<br />

con variazione di piano, raccordi di riduzione, raccordi a T e incroci<br />

pari a mt. 2,50 di canale.<br />

01 - canale forato completo di giunti standard semplici o angolari (IP20)<br />

02 - canale chiuso completo di giunti standard semplici o angolari<br />

(IP40-IP44)<br />

03 - canale chiuso completo di giunti standard tipo a culla (IP40-IP44)<br />

N.B. Le quotazioni che seguiranno dovranno essere aumentate del<br />

15% qualora fosse richiesto il canale con relativi accessori in esecuzione<br />

zincata e verniciata di produzione standard.<br />

IP20 IP40 IP44<br />

“01” “02” “03”<br />

a) canale zincato dim. 75x75mm al m € 18,335 18,699 19,28<br />

b) canale zincato dim. 100x75mm al m € 21,351 21,75 22,12<br />

c) canale zincato dim. 150x75mm al m € 25,21 25,74 26,03<br />

d) canale zincato dim. 200x75mm al m € 29,661 30,347 31,18<br />

e) canale zincato dim. 300x75mm al m € 37,929 38,802 40,68<br />

f) separatore metallico H=75mm al m € 13,68 13,68 13,68<br />

g) coperchio zincato dim. 75mm al m € 8,89 8,89 14,31<br />

h) coperchio zincato dim. 100mm al m € 9,32 9,32 15,66<br />

i) coperchio zincato dim. 150mm al m € 12,022 12,022 12,78<br />

l) coperchio zincato dim. 200mm al m € 14,24 14,24 23,41<br />

m) coperchio zincato dim. 300mm al m € 17,326 17,326 29,05<br />

n)<br />

o)<br />

p)<br />

q)<br />

r)<br />

s) mensola zincata dim. 75mm cad. € 8,17 8,17 8,17<br />

t) mensola zincata dim. 100mm cad. € 9,24 9,24 9,24<br />

u) mensola zincata dim. 150mm cad. € 10,30 10,30 10,30<br />

v) mensola zincata dim. 200mm cad. € 13,29 13,29 13,29<br />

z) mensola zincata dim. 300mm cad. € 15,13 15,13 15,13<br />

3.13 Cavidotto corrugato in HD PE a doppia parete a marchio IMQ<br />

Fornitura in opera, entro scavo predisposto, di cavidotto conforme alle<br />

norme CEI EN 50086-1-2-4, CEI 23-46, classe L stabilizzato ai raggi<br />

U.V. resistenza allo schiacciamento: 450 N.<br />

Esterno corrugato, interno liscio. Colore rosso, con tirafilo zincato.<br />

a) tubo fles. fu 15/40 mm rosso d/parete al m € 4,01<br />

b) tubo fles. fu 15/50 mm rosso d/parete al m € 4,38<br />

c) tubo fles. fu 15/63 mm rosso d/parete al m € 5,42<br />

d) tubo fles. fu 15/75 mm rosso d/parete al m € 6,05<br />

e) tubo fles. fu 15/90 mm rosso d/parete al m € 6,99<br />

f) tubo fles. fu 15/110 mm rosso d/parete al m € 8,10<br />

g) tubo fles. fu 15/125 mm rosso d/parete al m € 9,33<br />

h) tubo fles. fu 15/140 mm rosso d/parete al m € 10,94<br />

i) tubo fles. fu 15/160 mm rosso d/parete al m € 12,71<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/81<br />

81


l) tubo fles. fu 15/200 mm rosso d/parete al m € 16,26<br />

3.14 Cavidotto in PVC rigido a marchio IMQ<br />

Fornitura in opera, entro scavo predisposto, di cavidotto in PVC, rigido,<br />

con bicchiere di congiunzione avente resistenza allo schiacciamento di<br />

450 Newton relativamente alla riduzione del 5% del diametro interno,<br />

secondo le norme CEI EN 50086-1 (23-39) e CEI EN 50086-2-4 (23-<br />

46 CEI), colore nero con banda di colore giallo, collante di giunzione,<br />

filo pilota zincato e gli oneri necessari.<br />

a)<br />

b) cavidotto ø 63mm al m € 10,91<br />

c) cavidotto ø 80mm al m € 13,04<br />

d) cavidotto ø 110mm al m € 15,60<br />

e) cavidotto ø 125mm al m € 17,54<br />

f) cavidotto ø 160mm al m € 20,58<br />

3.15 Cassetta da incasso in resina antiurto<br />

Fornitura in opera di cassetta per incasso sotto intonaco in polistirolo<br />

antiurto autoestinguente, conforme alle Norme IEC 695.2.1 e CEI<br />

50.11, completa di coperchio in polibicarbonato infrangibile IP XX9 e<br />

viti nichelate per il fissaggio del coperchio.<br />

a) cassetta di der. d. 65-80mm cad € 4,65<br />

b) cassetta quadrata d. 92x92x45mm cad € 4,88<br />

c) cassetta rettangolare 120x95x50mm cad € 5,25<br />

d) cassetta rettangolare 150x100x70mm cad € 6,03<br />

e) cassetta rettangolare 160x130x70mm cad € 8,80<br />

f) cassetta rettangolare 200x150x70mm cad € 10,66<br />

g) cassetta rettangolare 290x150x70mm cad € 13,14<br />

h) cassetta rettangolare 390x150x70mm cad € 16,65<br />

i) cassetta rettangolare 480x160x70mm cad € 21,17<br />

3.16 Cassette in PVC stagne IP55, posa in vista<br />

Fornitura in opera di cassette di tipo stagno in materiale plastico autoestinguente<br />

conforme alle Norme IEC 695.2.1, CEI 50.11, complete<br />

di coperchio con viti, imbocchi per tubi del tipo a sfondamento, vuote.<br />

a)<br />

b) cassetta pvc 100x100x50mm o simile cad € 6,82<br />

c) cassetta pvc 150x110x70mm o simile cad € 9,24<br />

d) cassetta pvc 190x140x70mm o simile cad € 13,13<br />

e) cassetta pvc 240x190x90mm o simile cad € 18,47<br />

f) cassetta pvc 300x220x120mm o simile cad € 29,07<br />

3.17 Cassette in lega leggera, posa a vista<br />

Fornitura in opera di cassette di tipo stagno in lega leggera pressofusa,<br />

cromatizzate e verniciate in giallo e azzurro, munite di guarnizioni in<br />

elastomero antiinvecchiante atte a garantire un IP54, dotate di coperchio<br />

con viti e piedini per il fissaggio a vista su pareti o strutture; complete<br />

di flange piane cieche, vuote.<br />

a)<br />

b)<br />

c) cassetta 90x90x60mm cad € 33,57<br />

d) cassetta 125x125x70mm cad € 41,96<br />

e) cassetta 150x150x70mm cad € 50,03<br />

f) cassetta 300x300x170mm cad € 146,57<br />

g) cassetta 370x370x170mm cad € 322,19<br />

3.18 Centralini da incasso in PVC autoestinguente<br />

Fornitura in opera di centralini da incasso in materiale plastico autoestinguente,<br />

completi di porta trasparente, guide DIN, adatti per<br />

l’inserimento di apparecchiature modulari, accessori di completamento<br />

e di fissaggio inclusi. (Grado di protezione IP40).<br />

a) centralino da incasso per 6 moduli cad € 15,05<br />

b) centralino da incasso per 8 moduli cad € 19,41<br />

c) centralino da incasso per 12 moduli cad € 24,81<br />

d) centralino da incasso per 24 moduli cad € 40,32<br />

e) centralino da incasso per 36 moduli cad € 59,16<br />

f) centralino da incasso per 54 moduli cad € 87,89<br />

3.19 Centralini da esterno in PVC autoestinguente<br />

Fornitura in opera di centralini da esterno in materiale plastico autoestinguente<br />

completi di porta trasparente, guide DIN, morsettiera per collegamenti,<br />

adatti per l’inserimento di apparecchiature modulari, accessori<br />

di completamento e di fissaggio inclusi. (Grado di protezione IP55).<br />

a) centralino da esterno per 8 moduli cad € 22,17<br />

b) centralino da esterno per 12 moduli cad € 37,23<br />

c) centralino da esterno per 24 moduli cad € 53,60<br />

d) centralino da esterno per 36 moduli cad € 77,12<br />

e) centralino da esterno per 54 moduli cad € 124,22<br />

f) centralino da esterno per 72 moduli cad € 183,39<br />

3.20 Quadri da incasso in lamiera verniciata (porta trasparente)<br />

Fornitura in opera di quadri da incasso costituiti da contenitore in<br />

lamiera verniciata con resina epossidica, telaio in lamiera di acciaio<br />

verniciata completa di guide e cornice, pannelli interni copri apparecchi,<br />

porta frontale trasparente con serratura a chiave, accessori di<br />

completamento e di fissaggio.<br />

a) quadro da incasso per 72 mod. (d. 600x600x170) cad € 361,34<br />

b) quadro da incasso per 96 mod. (d. 600x800x170) cad € 454,59<br />

c) quadro da incasso per 120 mod. (d. 600x1000x170) cad € 534,53<br />

d) quadro da incasso per 144 mod. (d. 600x1200x170) cad € 624,75<br />

3.21 Quadri da parete in lamiera verniciata (porta trasparente)<br />

Fornitura in opera di quadri da esterno costituiti da contenitore in<br />

lamiera verniciata con resina epossidica, telaio in lamiera di acciaio<br />

verniciato, completo di guide e cornice, pannelli interni copri apparecchi,<br />

porta frontale trasparente con serratura a chiave, accessori di<br />

completamento e fissaggio.<br />

a) quadro da parete per 72 mod. (d. 600x600x200) cad € 392,39<br />

b) quadro da parete per 120 mod. (d. 600x1000x200) cad € 678,74<br />

c) quadro da parete per 168 mod. (d. 600x1400x200) cad € 1.003,53<br />

d) quadro da parete per 216 mod. (d. 600x1800x200) cad € 1.258,81<br />

3.22 Quadri in lamiera verniciata “industriali” (porta trasparente)<br />

Fornitura in opera di quadri industriali ad elementi componibili in lamiera<br />

d’acciaio spessore 20/10, verniciati con polveri epossipoliestere, previo<br />

trattamento di fosfatazione, muniti di guarnizioni in poliuretano su tutti<br />

gli elementi affinché si ottenga un IP55 a porta chiusa. Il quadro sarà<br />

fornito completo di guide, pannelli copri apparecchi, porta trasparente<br />

con serratura, accessori di completamento e fissaggio.<br />

a) quadro tipo industriale (d. 600x1800x400) cad € 1.348,83<br />

b) quadro tipo industriale (d. 600x2000x400) cad € 1.437,57<br />

c) quadro tipo industriale (d. 600x1800x600) cad € 1.432,39<br />

d) quadro tipo industriale (d. 600x2000x600) cad € 1.527,04<br />

e) quadro tipo industriale (d. 800x1800x600) cad € 1.576,59<br />

f) quadro tipo industriale (d. 800x2000x600) cad € 1.687,52<br />

3.23 Sistemi di sbarre in rame<br />

Fornitura in opera di sistemi di sbarre in rame tetrapolare, per posi-


zionamento orizzontale nella parte superiore e/o verticale sul lato e/o<br />

verticale sul fondo.<br />

In relazione ai valori delle correnti di corto circuito, il sistema dovrà<br />

rispettare un interrasse massimo tra i supporti di sostegno.<br />

Il sistema si intende completo di supporti isolati, di schermo di protezione<br />

e di quant’altro necessita per una perfetta installazione a<br />

regola d’arte.<br />

a) sistema di sbarre da 250A L=1000mm cad € 327,48<br />

b) sistema di sbarre da 400A L=1000mm cad € 422,19<br />

c) sistema di sbarre da 600A L=1750mm cad € 1.046,06<br />

d) sistema di sbarre da 800A L=1750mm cad € 1.270,08<br />

e) sistema di sbarre da 1000A L=1750mm cad € 1.739,48<br />

3.24 Interruttori magnetotermici modulari P.I. 4,5-6-10 KA<br />

Fornitura in opera entro quadri predisposti di interruttori magnetotermici<br />

serie modulare, per fissaggio su guida DIN conformi alle norme CEI-<br />

CEE-IEC-VDE a marchio IMQ<br />

– tensione nominale - 230V - 400V c.a.<br />

Caratteristica C<br />

01 interruttore magnetotermico modulare P.I.<br />

02 interruttore magnetotermico modulare P.I. 6 KA<br />

03 interruttore magnetotermico modulare P.I. 10 KA<br />

01 P.I. 4,5 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 16,92 25,34 31,59 61,77 76,92<br />

10-25 A. cad € 16,86 25,70 31,29 61,62 75,56<br />

32/40 A. cad € 19,36 28,47 36,01 66,59 82,65<br />

02 P.I. 6 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 26,57 48,94 55,59 87,97 113,71<br />

10-32 A. cad € 23,97 43,78 49,55 81,10 97,98<br />

40/63 A. cad € 32,76 60,49 69,49 109,79 139,49<br />

03 P.I. 10 KA 1P 1P+N 2P 3P 4P<br />

6/8 A cad € 31,07 56,34 61,69 101,05 128,60<br />

10-32 A. cad € 28,26 50,81 55,53 92,97 114,94<br />

40/63 A. cad € 37,87 67,05 75,35 121,63 158,88<br />

3.25 Blocchi differenziali da assemblare con gli interruttori magnetotermici<br />

Fornitura in opera entro quadri predisposti di blocchi differenziali predisposti<br />

per l’assemblaggio con gli interruttori automatici magnetotermici,<br />

serie modulare per fissaggio su guida DIN, conformi alle Norme CEI<br />

-CEE-IEC-VDE a marchio IMQ<br />

– tensione nominale - 230V - 400V c.a.<br />

01 - “Tipo A”: protezione di guasto a terra per correnti alternate, pulsanti<br />

e componenti continue<br />

02 - “Tipo A”: selettivo”: tutte le caratteristiche del “Tipo A”, con ritardo<br />

di sgancio, resistenza agli scatti intempestivi, che permette di realizzare<br />

la selettività con apparecchi di tipo istantaneo ubicati a valle.<br />

01 “Tipo A”<br />

Sensibilità Taratura 2P 3P 4P<br />

0,01 A 25 A cad € 91,70<br />

0,03 A 25 A cad € 103,95 146,36 159,80<br />

0,03 A 40 A cad € 111,80 136,06 165,19<br />

0,03 A 63 A cad € 133,43 159,57 179,62<br />

0,3/0,5 A 25 A cad € 93,14 121,33 133,26<br />

0,3/0,5 A 40 A cad € 96,64 122,74 137,11<br />

0,3/0,5 A 63 A cad € 114,96 136,34 148,27<br />

01 “Tipo A selettivo”<br />

Sensibilità Taratura 2P 3P 4P<br />

0,01 A 63 A cad € 162,50 174,39 186,51<br />

0,3/0,5 A 63 A cad € 167,96 178,55 191,43<br />

3.26 Interruttori differenziali puri<br />

Fornitura in opera entro quadri predisposti di interruttori differenziali<br />

puri, tipo A, protezione delle correnti di guasto a terra, alternate e<br />

pulsanti, serie modulare per fissaggio su guida DIN, conforme alle<br />

norme CEI-CEE-IEC-VDE a marchio IMQ.<br />

– tensione nominale - 230 V. - 400 V. c.a.<br />

Sensibilità Taratura 2P 4P<br />

0,01 A 16 A cad € 119,07<br />

0,03 A 25 A cad € 112,12 167,07<br />

0,03 A 40 A cad € 131,64 181,37<br />

0,03 A 63 A cad € 180,63 283,67<br />

0,3/0,5 A 25 A cad € 100,87 131,13<br />

0,3/0,5 A 40 A cad € 113,54 155,70<br />

0,3/0,5 A 63 A cad € 165,95 193,18<br />

3.30 Accessori modulari per applicazioni diverse<br />

Fornitura in opera entro quadri predisposti, di elementi modulari per<br />

installazione su guida DIN.<br />

Sarà incluso nel prezzo, l’onere per il cablaggio, la siglatura e gli<br />

accessori necessari all’installazione a regola d’arte.<br />

a) contatto ausiliario 1NA+1NC cad € 21,59<br />

b) bobina di sgancio a distanza cad € 29,42<br />

c) bobina di minima tensione cad € 57,94<br />

d) rele passo-passo a 2 contatti cad € 30,82<br />

e) interruttore luce scale temporizzato cad € 39,62<br />

f) interruttore orario digitale giornaliero cad € 110,22<br />

g) interruttore orario digitale settimanale cad € 121,30<br />

h) trasformatore di sicurezza 30VA 220/12-24V cad € 34,46<br />

i) contattore modulare 2x20A/AC1 cad € 41,35<br />

l) contattore modulare 4x20A/AC1 cad € 47,74<br />

m) contattore modulare 4x40A/AC1 cad € 98,62<br />

n) contattore modulare 4x63A/AC1 cad € 133,12<br />

o) gemma di segnalazione luminosa cad € 15,29<br />

p) pulsante non luminoso cad € 16,72<br />

q) pulsante luminoso cad € 18,87<br />

r) interruttore unipolare 16A cad € 18,88<br />

s) deviatore unipolare 16A cad € 19,60<br />

t) commutatore unipolare 16A cad € 20,67<br />

u) interruttore non automatico 2x32A cad € 22,67<br />

v) interruttore non automatico 2x63A cad € 41,68<br />

z) interruttore non automatico 4x32A cad € 43,29<br />

a’) interruttore non automatico 4x63A cad € 79,11<br />

b’) interruttore non automatico 4x100A cad € 102,69<br />

3.31 Interruttori modulari con fusibili<br />

Fornitura in opera di interruttori modulari con fusibili, in materiale<br />

plastico, conformi alle norme CEI 17.11, per correnti nominali fino a<br />

63A, completi di fusibili, cablaggio canalette, morsettiere, siglature,<br />

accessori di fissaggio e quanto altro per una corretta installazione ed<br />

il perfetto funzionamento del dispositivo.<br />

a) interruttore modulare con fusibili 1x16A cad € 26,67<br />

b) interruttore modulare con fusibili 1x16A+N cad € 45,01<br />

c) interruttore modulare con fusibili 2x25A cad € 68,45<br />

d) interruttore modulare con fusibili 3x25A cad € 103,49<br />

e) interruttore modulare con fusibili 3x25A+N cad € 141,55<br />

f) interruttore modulare con fusibili 3x63A cad € 129,19<br />

g) interruttore modulare con fusibili 3x63A+N cad € 162,53<br />

3.32 Sezionatori modulari con fusibili<br />

Fornitura in opera di sezionatori modulari con fusibili, posti in opera<br />

entro quadri predisposti, in materiale plastico, conformi alle norme CEI,<br />

per correnti nominali fino a 50A, completi di fusibili, cablaggio, canalette,<br />

morsettiere, siglature, accessori di fissaggio e quanto altro per<br />

una corretta installazione ed il perfetto funzionamento del dispositivo.<br />

a) sezionatore modulare con fusibili 1x20A cad € 12,16<br />

b) sezionatore modulare con fusibili 1x20A+N cad € 19,40<br />

c) sezionatore modulare con fusibili 3x20A cad € 29,49<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/85<br />

85


d) sezionatore modulare con fusibili 3x20A+N cad € 39,42<br />

e) sezionatore modulare con fusibili 2x32A cad € 1 22,54<br />

f) sezionatore modulare con fusibili 3x32A cad € 31,03<br />

g) sezionatore modulare con fusibili 3x32A+N cad € 38,95<br />

h) sezionatore modulare con fusibili 3x50A cad € 56,84<br />

i) sezionatore modulare con fusibili 3x50A+N cad € 70,49<br />

3.33 Fornitura e posa in opera di apparecchi di protezione differenziale,<br />

di misura e accessori, conformi alle norme CEI<br />

1 - Relè differenziale<br />

Relè differenziale a sensibilità variabile, tensione di alimentazione<br />

230-240V. c.a. dotato di dispositivo per la regolazione <strong>della</strong> sensibilità<br />

da 0,03 a 30A., tempo di intervento regolabile da istantaneo a<br />

5 sec. per applicazione selettiva per correnti di guasto verso terra,<br />

LED presenza rete e di allarme, pulsanti di prova e di ripristino,<br />

digitale, serie da incasso o modulare dotato di attacco rapido su<br />

guida DIN cad € 233,64<br />

2 - Nuclei toroidali<br />

Nuclei toroidali per dispositivo differenziale.<br />

a) nucleo toroidale ø 35mm cad € 51,97<br />

b) nucleo toroidale ø 70-80mm cad € 74,90<br />

c) nucleo toroidale ø 110-120mm cad € 101,04<br />

d) nucleo toroidale ø 160mm cad € 147,75<br />

e) nucleo toroidale ø 210mm cad € 197,48<br />

3 - Amperometri<br />

Amperometro serie modulare dotato di attacco rapido su guida DIN,<br />

adatti alla misura diretta o indiretta attraverso appositi TA, classe di<br />

precisione 1/1,5%.<br />

a) analogico per c.a. 5/2000A. cad € 53,81<br />

b) digitale per c.a. 5/5000A. cad € 122,67<br />

4 - Trasformatori di corrente<br />

Trasformatore di corrente a barra passante.<br />

a) rapporto 50/5 - 80/5 - 3 VA - classe 3 cad € 22,86<br />

b) rapporto 100/5 - 150/5 - 3 VA - classe 1 cad € 24,66<br />

c) rapporto 200/5 - 250/5 - 5 VA - classe 0,5 cad € 26,03<br />

5 - Voltmetri<br />

Voltmetro serie modulare dotato di attacco rapido su guida DIN, adatti<br />

alla misura diretta, classe di precisione 1/1,5%.<br />

a) analogico per c.a. 0/500V. cad € 52,74<br />

b) digitale per c.a. 0/600V. cad € 114,51<br />

Premessa ai paragrafi seguenti - Punti di allacciamento vari da<br />

incasso<br />

I prezzi unitari relativi alle opere descritte nel seguente capitolo considerano<br />

COMPRESI i seguenti oneri:<br />

– scarico dei materiali in arrivo<br />

– dei materiali fino al piano<br />

– ponteggi per opere fino 3,5m di altezza dal piano di calpestio<br />

– opere di protezione secondo norme antinfortunistiche<br />

– fissaggio su muratura delle scatole da incasso per derivazione,<br />

portafrutto e tubazioni (esclusi i materiali edili)<br />

Sono da considerarsi invece ESCLUSI i seguenti oneri:<br />

– opere murarie, fabbrili, di falegname e pittore<br />

– realizzazione di fori e/o tracce su struttura e la richiusura delle stesse<br />

– fornitura dell’energia elettrica<br />

– cunicoli, scavi e reinterri<br />

– sgombero dei materiali di risulta<br />

– ogni opera che non sia dettagliatamente descritta<br />

I criteri adottati per poter svolgere la quantificazione di un punto luce<br />

sono stati i seguenti:<br />

Esempio n. 1:<br />

punto luce costituito da un unico comando = punto luce semplice +<br />

punto di comando con interruttore, dove per punto luce semplice si<br />

considera la tubazione in pvc di tipo leggero e il relativo conduttore dalla<br />

cassetta di derivazione fino al centro soffitto o comunque fino al punto<br />

dove sia deciso il punto luce e per punto di comando la tubazione in<br />

pvc di tipo leggero/pesante ed il relativo conduttore dalla cassetta di<br />

derivante fino al punto di comando, comprensivo <strong>della</strong> scatola portafrutti,<br />

del frutto di comando (interruttore) del supporto e <strong>della</strong> placca.<br />

Esempio n. 2:<br />

punto luce costituito da due comandi = punto luce semplice + n. 2<br />

punti di comando con deviatori.<br />

Per l’eventuale esecuzione delle opere edili relative alla apertura,<br />

richiusura delle tracce e copertura dei tubi a pavimento da parte dell’impresa<br />

installatrice, verrà applicata una percentuale di ricarico del 25%<br />

escludendo la fornitura dei materiali e attrezzature edili.<br />

3.38 Punti allacciamento vari da incasso (apparecchi standard)<br />

Punti di allacciamento riferiti a punti luce, punti di comando e punti di<br />

utilizzazione, comprendenti:<br />

– tubazioni in PVC di tipo leggero ø min. 20 mm, poste in opera sotto<br />

intonaco e di tipo pesante sotto pavimento, a marchio IMQ<br />

– conduttori di tipo N07V-K, sez. min. 1,5 mmq<br />

– q.p. di linee dorsali (limitatamente a impianti di tipo civile residenziale,<br />

con semplice distribuzione) e di cassette di derivazione da incasso con<br />

relative morsettiere di sez. adeguata<br />

– frutti di comando e utilizzazione conformi alle Norme CEI 23.5, 23.9 e<br />

23.16, a marchio IMQ, di tipo componibile, colore frontale bianco, completi<br />

di scatola supporto e placca in all. anod. o mat. isol. (colori base).<br />

I prezzi si riferiscono a percorsi medi di m. 5, pertanto in caso di<br />

misure superiori dovranno essere proporzionalmente aumentati; non<br />

comprendono l’onere per l’esecuzione delle linee montanti, delle opere<br />

murarie, e presuppongono che ogni punto luce e o punto presa sia<br />

derivato dalla propria cassetta di zona.<br />

Esclusa Compresa<br />

dorsale dorsale<br />

a) punto luce semplice cad € 22,05 30,30<br />

b) punto di comando con interr. cad € 19,24 24,84<br />

c) punto di comando con deviatore cad € 21,18 27,38<br />

d) punto di comando con invert cad € 27,71 33,30<br />

e) punto di comando con pulsante cad € 19,16 24,71<br />

f) punto di comando con pulsante luminoso cad € 26,80 32,37<br />

g) punto presa 2x10A+T cad € 32,45 38,05<br />

h) punto presa 2x15A+T cad € 37,51 46,31<br />

i) punto presa 2x10/15A+T bipasso cad € 37,85 46,64<br />

l) punto presa 2x16A+T UNEL protetta con<br />

interruttore aut. magnetotermico cad €<br />

m) punto all. utilizzatore in genere con int. aut.<br />

(max 2x16) cad € 70,41 79,27<br />

n) punto all. utilizzatore in genere con sez. bip.<br />

(max 16A) cad € 40,38 49,18<br />

o) punto all. utilizzatore in genere (p. max 1kW)<br />

cad € 31,42 40,20<br />

p) punto pred. per presa telef. cad € 27,80 34,25<br />

q) punto presa TV di tipo derivato cad € 38,80 45,64<br />

r) punto di chiamata interna cad € 23,40 31,62<br />

s) punto di segnalazione con suoneria cad € 28,31 33,89<br />

t) punto di chiamata dal pianerottolo cad € 37,24 42,86<br />

3.39<br />

3.40 Punti allacciamento vari da incasso (apparecchi in pressofuso)<br />

Punti di allacciamento riferiti a punti luce, punti di comando e punti di<br />

utilizzazione, comprendenti:<br />

– tubazioni in pvc di tipo leggero ø min. 20 mm, poste in opera sotto<br />

intonaco e di tipo pesante sotto pavimento, a marchio IMQ<br />

– conduttori di tipo N07V-K, sez. min. 1,5 mm 2<br />

– q.p. di linee dorsali (limitatamente a impianti di tipo civile residenziale,<br />

con semplice distribuzione) e di cassette di derivazione da incasso con<br />

relative morsettiere di sez. adeguata<br />

– frutti di comando e utilizzazione conformi alle Norme CEI 23.5, 23.9 e<br />

23.16, a marchio IMQ, di tipo componibile, colore frontale nero, completi<br />

di scatola supporto e placca in pressofuso (colori base).<br />

I prezzi si riferiscono a percorsi medi di m 5, pertanto in caso di<br />

misure superiori dovranno essere proporzionalmente aumentati; non<br />

comprendono l’onere per l’esecuzione delle linee montanti, delle opere<br />

murarie, e presuppongono che ogni punto luce e/o punto presa sia<br />

derivato dalla propria cassetta di zona.


Esclusa Compresa<br />

dorsale dorsale<br />

a) punto luce semplice cad € 22,50 30,42<br />

b) punto di comando con interr. cad € 30,78 36,26<br />

c) punto di comando con deviatore cad € 33,36 38,83<br />

d) punto di comando con invert cad € 38,98 44,46<br />

e) punto di comando con pulsante cad € 30,99 36,46<br />

f) punto di comando con pulsante luminoso cad € 35,94 41,44<br />

g) punto presa 2x10A+T cad € 43,50 49,00<br />

h) punto presa 2x15A+T cad € 47,99 56,65<br />

i) punto presa 2x10/15A+T bipasso cad € 48,76 57,41<br />

j) punto presa 2x16A+T UNEL protetta con<br />

interruttore aut. magnetotermico cad € 104,29 112,92<br />

k) punto all. utilizzatore in genere con int. aut.<br />

(max 2x16) cad € 90,13 98,77<br />

l) punto all. utilizzatore in genere con sez. bip.<br />

(max 16A) cad € 51,32 59,97<br />

m) punto all. utilizzatore in genere (p. max 1kW)<br />

cad € 41,41 50,07<br />

n) punto pred. per presa telef. cad € 27,63 34,06<br />

o) punto presa TV di tipo derivato cad € 56,14 62,69<br />

p) punto di chiamata interna cad € 35,97 40,68<br />

q) punto di segnalazione con suoneria cad € 49,04 53,73<br />

r) punto di chiamata dal pianerottolo cad € 52,30 56,98<br />

3.42 Punti allacciamento vari in esecuz. a vista IP 40/55 - IP 65/67<br />

Punti di allacciamento riferiti a punti luce, punti di comando e di utilizzazione,<br />

comprendenti:<br />

– tubazioni in pvc rigido autoestinguente ø min. 20 mm a marchio IMQ,<br />

in esecuzione graffata a vista, complete di raccordi.<br />

– conduttori N07V-K, sez. min. 1,5 mm 2<br />

– q.p. di cassette di derivazione stagne a marchio IMQ complete di<br />

morsettiere adeguate<br />

– apparecchi di comando e utilizzazione conformi alle Norme CEI<br />

23.5 e 23.16<br />

I prezzi si riferiscono a percorsi medi di m 5, pertanto in caso di<br />

misure superiori dovranno essere proporzionalmente aumentati; non<br />

è compreso l’onere per l’esecuzione delle linee montanti e dorsali.<br />

IP 40/55 IP 65/67<br />

a) punto luce semplice cad € 34,49 41,68<br />

b) punto di comando con interruttore cad € 36,21 55,26<br />

c) punto di comando con deviatore cad € 37,83 59,23<br />

d) punto di comando con invert cad € 39,88 –<br />

e) punto di comando con pulsante cad € 36,01 56,08<br />

f) punto presa 2x10A+T cad € 49,26 –<br />

g) punto presa 2x10/15A+T bipasso cad € 56,77 –<br />

h) punto presa 2x16A+T UNEL protetta con<br />

interr. aut. magnetotermico cad € 83,54 –<br />

i) punto all. utilizz. in genere (p. max 1,5 kW) cad € 55,37 60,32<br />

l) punto all. utilizz. in genere (p. max 1,5 a 3 kW) cad € 70,88 77,46<br />

m) punto all. utilizz. in genere (p. max 3 a 6 kW) cad € 105,63 109,01<br />

n) punto all. utilizz. in genere (p. max 6 a 10 kW) cad € 146,37 158,64<br />

3.43 Componenti vari per esec. imp. a vista (mat. isolante) IP<br />

44/55 - IP 65/67<br />

Fornitura in opera di componenti specifici per esec. di impianti a vista,<br />

quali interruttori con e senza fusibili in cassetta isolante, prese<br />

interbloccate con fusibili di tipo CEE, piastre base e cassette, pulsanti<br />

di sgancio di emergenza sottovetro a rompere ecc.<br />

IP 40/55 IP 65/67<br />

a) interruttori rotativi in custodia isolante 2x25A cad € – 73,08<br />

b) interruttori rotativi in custodia isolante 3x25A cad € – 75,73<br />

c) interruttori rotativi in custodia isolante 3x40A cad € – 113,23<br />

d) interruttori rotativi in custodia isolante 3x60A cad € – 132,25<br />

e) interruttori rotativi in custodia isolante 4x25A cad € – 75,78<br />

f) interruttori rotativi in custodia isolante 4x40A cad € – 118,73<br />

g) interruttori rotativi in custodia isolante 4x60A cad € – 141,41<br />

h) interruttori rotativi in custodia isolante 3x25A+fusibili cad € – 123,48<br />

i) interruttori rotativi in custodia isolante 3x40A+fusibili cad € – 164,49<br />

l) interruttori rotativi in custodia isolante 3x60A+fusibili cad € – 184,94<br />

m) interruttori rotativi in custodia isolante 4x25A+fusibili cad € – 125,98<br />

n) interruttori rotativi in custodia isolante 4x40A+fusibili cad € – 168,57<br />

o) interruttori rotativi in custodia isolante 4x60A+fusibili cad € – 202,35<br />

p) presa CEE 2x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 53,03 103,57<br />

q) presa CEE 3x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 62,21 114,61<br />

r) presa CEE 4x16A+T con int. di blocco e fusibili cad € 66,32 125,52<br />

s) presa CEE 3x32A+T con int. di blocco e fusibili cad € 84,40 174,43<br />

t) presa CEE 4x32A+T con int. di blocco e fusibili cad € 89,61 191,55<br />

u) presa CEE 3x63A+T con int. di blocco e fusibili cad € 135,04 245,80<br />

v) presa CEE 4x63A+T con int. di blocco e fusibili cad € 140,80 273,68<br />

z) base modulare con cassetta e accessori per presa 16A cad € 26,46 57,45<br />

a’) base modulare con cassetta e accessori per presa<br />

32/60A cad € 30,92 77,62<br />

b’) base modulare con cassetta e accessori per due prese<br />

16A cad € 38,03 58,16<br />

c’) base modulare con cassetta e accessori per due prese<br />

32/60A cad € 47,73 93,67<br />

d’) quadretto di emergenza IP55 con vetro frangibile cad € 39,25 –<br />

e’) commutatore voltmetrico per fase-fase e fase-neutro cad € – 61,72<br />

3.44 Fornitura e posa in opera materiali per la realizzazione di<br />

impianti di messa a terra<br />

1 - Tondino zincato<br />

Tondino in acciaio zincato a fuoco.<br />

a) tondino in acciaio zincato diam. 8mm cad € 4,71<br />

b) tondino in acciaio zincato diam. 10mm cad € 6,26<br />

2 - Corda in rame nudo<br />

Corda di rame elettrolitico nuda:<br />

a) corda di rame sezione 35 mm 2 (formaz. 7x2,52 mm - sez. teorica<br />

34,9 - peso appross. 316 kg/km) al kg € 21,74<br />

b) corda di rame sezione 50 mm 2 (formaz. 7x3 mm - sez. teorica<br />

49,5 - peso appross. 449 kg/km) (formaz. 19x1,78 mm - sez. teorica<br />

47,3 - peso appross. 433 kg/km) al kg € 22,24<br />

3 - Barrette di sezionamento<br />

a) barretta di sezionamento con supporto in materiale isolante,<br />

morsetti metallici inattaccabili (apolari) per conduttori diam. 6-12<br />

mm. cad € 19,10<br />

b) barretta di sezionamento con supporto in materiale isolante, piastra<br />

base metallica, morsetti metallici inattaccabili (apolari) per conduttori<br />

diam. 6-12 mm. cad € 24,34<br />

4 - Collari<br />

Collare fissatubo metallico, zincato, con morsetto<br />

a) per tubo Ø 1/4” - 1/2” cad € 6,97<br />

b) per tubo Ø 3/4” - 1” cad € 8,28<br />

c) per tubo Ø 1 e 1/4” - 1 e 1/2” cad € 9,34<br />

d) per tubo Ø 1 e 3/4” - 2” cad € 11,04<br />

5 - Fascette<br />

Fascette fissatubo in ottone nichelato o in acciaio inox con morsetto<br />

a) per tubo Ø 3/8” - 1 e 1/2” cad € 8,37<br />

b) per tubo Ø 3/8” - 4” cad € 10,95<br />

a) per tubo Ø 3/8” - 6” cad € 14,15<br />

6 - Dispersori<br />

Dispersori di terra in acciaio zincato a fuoco.<br />

a) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 1500mm cad € 35,92<br />

b) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 2000mm cad € 42,75<br />

c) dispersore dim. 50x50x5mm - H = 2500mm cad € 59,90<br />

3.48 Collegamenti equipotenziali<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/87<br />

87


Fornitura in opera di collegamento equipotenziale per la messa a<br />

terra delle tubazioni metalliche in genere, eseguito con cavo N07VK,<br />

o trecce flessibili, inclusa incidenza morsetterie, terminali collari tipo<br />

RTA e quant’altro occorre per l’installazione ed il completamento a<br />

regola d’arte.<br />

a) collegamento equipotenziale con cavi sez. 6 mm 2 al m € 16,80<br />

b) collegamento equipotenziale con cavi sez. 16 mm 2 al m € 27,40<br />

c) collegamento equipotenziale con cavi sez. 25 mm 2 al m € 41,54<br />

d) collegamento equipotenziale con cavi sez. 4 mm 2 al m € 14,38<br />

3.49 Componenti citofonici - Componenti videocitofonici - Contenitori<br />

e targhe<br />

Fornitura in opera di componenti citofonici per la realizzazione di impianti<br />

citofonici, videocitofonici singoli o condominiali, contenitori e<br />

targhe, produzione di serie e colori standard compresi gli accessori<br />

necessari per dare i componenti sottindicati completi e funzionanti a<br />

perfetta regola d’arte. Dai prezzi sotto specificati è escluso l’onere per<br />

l’esecuzione dell’impianto di distribuzione (tubi, cavi e cassette) per il<br />

quale si rimanda alle voci specifiche.<br />

01 - Componenti citofonici<br />

a) citofono da parete ad un pulsante con ronzatore cad € 36,46<br />

b) kit di trasformazione citofono in versione da tavolo cad € 30,10<br />

c) suoneria supplementare (buzzer elettronico) cad € 12,80<br />

d) pulsante supplementare singolo cad € 4,80<br />

e) alimentatore modulare per portiere elettrico 30VA cad € 105,74<br />

f) commutatore elettronico per scambio aut. su due posti esterni<br />

cad € 83,01<br />

g) alimentatore modulare per cit. intercomunicanti+port. elettr.<br />

cad € 162,76<br />

h) posto esterno per port. elettr. amplificato da inserire nelle targhe<br />

esterne cad € 39,00<br />

02 - Componenti videocitofonici<br />

a) monitor da parete a schermo piatto 4” in bianco/nero con chiamata<br />

elettr. controllo luminosità, completo di connettore per accoppiamento<br />

a citofono cad € 268,42<br />

b) kit di trasformazione monitor in versione da tavolo. cad € 106,60<br />

c) alimentatore elettronico per imp. videocit. e portiere el. cad € 274,83<br />

d) Alimentatore videocit. per imp. intercomunicanti o viva voce bicanale<br />

e a port. elettr. cad € 333,08<br />

e) unità di ripresa CCD in bianco/nero con obiettivo fisso ill.ne all’infrarosso<br />

cad € 417,61<br />

f) distributore video fino a 4 uscite cad € 70,83<br />

g) alimentatore supplementare di sicurezza per coll. di più monitor in<br />

parallelo cad € 162,76<br />

h) cavo video a 12/14 conduttori e coassiale RG59 cad € 6,62<br />

03 - Contenitori, targhe per esterno in alluminio modulari componibili<br />

“verticali”<br />

a) scatola da incasso completa di cornice e telaio portamoduli<br />

a 1) a 1 modulo cad € 52,70<br />

a 2) a 2 moduli cad € 61,82<br />

a 3) a 3 moduli cad € 75,71<br />

a 4) a 4 moduli cad € 109,37<br />

b) modulo cieco cad € 12,62<br />

c) modulo per posto esterno audio cad € 20,28<br />

d) modulo per posto esterno audio + 1 pulsante e portanome<br />

cad € 26,64<br />

e) modulo per posto esterno audio + 2 pulsanti e portanome<br />

cad € 31,48<br />

f) modulo con pulsanti e portanomi<br />

f 1) a 1 pulsante cad € 25,60<br />

f 2) a 2 pulsanti cad € 29,95<br />

f 3) a 3 pulsanti cad € 33,60<br />

f 4) a 4 pulsanti cad € 37,92<br />

g) modulo per unità di ripresa CCD bianco/nero cad € 46,09<br />

h) protezione antipioggia in alluminio per targhe modulari<br />

h 1) a 1 modulo cad € 35,80<br />

h 2) a 2 moduli cad € 39,26<br />

h 3) a 3 moduli cad € 45,48<br />

h 4) a 4 moduli cad € 59,56<br />

i) pulsantiera/portaposta serie e colori standard con 1-2 pulsanti e<br />

portanome predisposta a contenere il posto esterno audio e unità di<br />

ripresa CCD bianco/nero, versione da parete con apertura anteriore<br />

cad € 193,08<br />

3.50<br />

3.51 Corpi illuminanti di emergenza<br />

Fornitura in opera di lampade autonome di emergenza fisse, costruite<br />

in conformità alle nuove normative (EN 60598/2/22) con accumulatori<br />

al Ni-Cd per le alte temperature, in materiale plastico autoestinguente<br />

resistente alla fiamma, predisposte per il funzionamento permanente<br />

e non permanente. IP40.<br />

a) plafoniera 6W/1h cad € 65,55<br />

b) plafoniera 6W/1h s.a. cad € 118,20<br />

c) plafoniera 8W/1h cad € 93,51<br />

d) plafoniera 8W/1h s.a. cad € 140,01<br />

e) plafoniera 18W/1h cad € 196,50<br />

f) plafoniera 18W/1h s.a. cad € 265,50<br />

g) fornitura in opera di torcia estraibile con dispositivo automatico<br />

di emergenza e batteria ricaricabile (applicazione su apparecchi da<br />

incasso standard) € 60,15<br />

h) fornitura in opera di torcia estraibile con dispositivo automatico<br />

di emergenza e batteria ricaricabile (applicazione su apparecchi da<br />

incasso in pressofuso) € 60,69<br />

3.52 Materiale vario<br />

Fornitura in opera di apparecchi serie modulare componibile e materiali<br />

vari, costruiti in conformità alle normative inerenti, a marchio IMQ<br />

01 - Apparecchi per placche standard<br />

a) interruttore 1 P. - 16 A. cad € 7,83<br />

b) deviatore 16 A. cad € 9,66<br />

c) invertitore 16 A. cad € 14,72<br />

d) pulsante N.A. cad € 7,88<br />

e) presa 2 P.+T. - 10 A. Alv. Sch. cad € 8,22<br />

f) presa 2 P.+T. - 16 A. Alv. Sch. cad € 10,03<br />

g) presa 2 P.+T. - 10/16 A. Bip. so. cad € 8,75<br />

h) presa UNEL 2 P.+T. - 10/16 A. Sch. cad € 11,75<br />

i) interruttore bipolare 16 A. cad € 13,20<br />

l) interruttore automatico magnetotermico 1 P.+N. - 16 A. cad € 41,72<br />

m) uscita semplice cad € 3,11<br />

n) presa Tv derivata cad € 14,56<br />

o) suoneria bronzo 12 V. cad € 17,41<br />

p) targa portanome luminosa cad €<br />

02 - Apparecchi per placche pressofuse<br />

17,66<br />

a) interruttore 1P. - 16A. cad € 8,92<br />

b) deviatore 16A. cad € 10,71<br />

c) invertitore 16A. cad € 14,67<br />

d) pulsante NO 10A. cad € 8,99<br />

e) pulsante 1 P. 10 A.x spia cad € 12,00<br />

f) presa 2 P.+T. - 10 A. Alv. Sch. cad € 8,42<br />

g) presa 2 P.+T. - 16 A. Alv. Sch. cad € 9,76<br />

h) presa 2 P.+T. - 10/16 A. Bip. so. cad € 9,92<br />

i) presa UNEL 2 P.+T. - 10/16 A. Sch. cad € 15,49<br />

l) interruttore bipolare 16 A. cad € 12,88<br />

m) interruttore automatico magnetotermico 1 P.+N. - 16 A. cad € 40,26<br />

n) uscita con serracavo cad € 3,28<br />

o) presa Tv derivata cad € 17,77<br />

p) suoneria 12 V. cad € 19,36<br />

q) pulsante fuori porta cad € 16,69<br />

r) tasto copri foro cad<br />

03 - Contenitori da incasso (parete in muratura)<br />

2,09<br />

a) scatola incasso 1-3 posti cad € 3,87


) scatola incasso 4 posti cad € 4,66<br />

c) scatola incasso 5 posti cad € 5,20<br />

d) scatola incasso 6 posti cad € 5,97<br />

e) scatola telefonica unificata SIP cad € 4,28<br />

04 - Supporti e placche (serie standard)<br />

a) supporto in resina 1-3 posti cad € 2,04<br />

b) supporto in resina 4 posti cad € 2,93<br />

c) supporto in resina 5 posti cad € 4,56<br />

d) supporto in resina 6 posti cad € 3,47<br />

e) supporto csd. per prese UNEL cad € 2,20<br />

f) placca 1-3 posti cad € 3,04<br />

g) placca 4 posti cad € 4,37<br />

h) placca 5 posti cad € 6,12<br />

i) placca 6 posti cad € 6,37<br />

l) placca per prese UNEL cad € 4,98<br />

05 - Supporti e placche in alluminio pressofuso verniciato<br />

a) supporto in resina 1-3 posti cad € 2,25<br />

b) supporto in resina 4 posti cad € 3,47<br />

c) supporto in resina 5 posti cad € 5,28<br />

d) supporto in resina 6 posti cad € 5,51<br />

e) supporto csd. per prese UNEL cad € 3,43<br />

f) placca 3 posti cad € 10,16<br />

g) placca 4 posti cad € 13,37<br />

h) placca 6 posti cad € 18,73<br />

i) placca per prese UNEL cad € 12,64<br />

06 - Contenitori da esterno in pvc (grado di protezione minimo IP44)<br />

a) contenitore a 1-2 posti cad € 7,65<br />

b) contenitore a 3 posti cad € 9,10<br />

c) contenitore a 4 posti cad € 12,51<br />

3.53 Morsetti e morsettiere per connessioni conduttori<br />

Fornitura in opera di morsetti e morsettiere per connessioni conduttori,<br />

tensione nominale 380/500V., conforme alle norme CEI a marchio IMQ.<br />

“1” Morsetto unipolare per connessioni volanti entro cassette di derivazione;<br />

“2” Morsetto unipolare standard con aggancio su guide entro quadri,<br />

cassette, centralini;<br />

“3” Morsetto unipolare di derivazione a mantello a 4/5/6 vie per connessioni<br />

volanti entro contenitori o canalizzazioni;<br />

“4” Morsettiera tripolare o pentapolare compatta con fissaggio entro<br />

cassetta di derivazione;<br />

“5” Morsettiera tripolare o quadripolare con morsetti a mantello o a<br />

sella completa di piastra di fondo in lamiera zincata entro cassette con<br />

grado di protezione IP 54/65.<br />

Sezione € “1” “2” “3” “4” “5”<br />

nominale Tripolare Tripolare<br />

Pentapolare Quadripolare<br />

1,5 mmq cad. € 0,93<br />

2,5 mmq cad. € 0,94 1,75 3,13 4,81<br />

4 mmq cad. € 1,20 1,99 6,37 3,76 5,69<br />

6 mmq cad. € 1,21 2,22 7,20 5,05 7,72 12,68<br />

10 mmq cad. € 1,71 2,60 8,47 5,96 9,45 15,56<br />

16 mmq cad. € 1,98 3,57 9,09 8,84 12,84 19,64 27,42<br />

25 mmq cad. € 4,22 4,22 11,31 11,79 17,70 24,65 31,16<br />

35 mmq cad. € 5,19 4,61 13,36 14,19 23,71<br />

40 mmq cad. € 30,76 36,15<br />

50 mmq cad. € 7,92 9,54 15,408<br />

70 mmq cad. € 11,04 11,287 19,559 37,95 42,8<br />

95 mmq cad. € 18,62 23,284 50,36 77,37<br />

Impianti idrosanitari<br />

Impianti elettro - telefonici - televisivi/91<br />

91

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