Ingegneri e Costruttori 2011-11.pdf - Associazione Industriali della ...

della Bella Guardia a Montecchio Maggiore, che divenne
il “castello di Giulietta”, la sventurata amante
di Romeo. All’interno della struttura, una tipica
taverna ristorante - ancora in uso ai nostri giorni
e affrescata nel 1939 dal pittore veronese Pino Casarini
con scene tratte dalla tragedia shakespeariana
- accoglieva migliaia di visitatori, che, usufruendo
della tratta Roma-Venezia delle Linee Aeree Italiane
(LAI), potevano far scalo all’aeroporto Dal Molin.
Qui giunti, i turisti trovavano l’autolinea gran turismo
della CIAT (Compagnia Italiana Autoservizi
Turistici), che collegava la nostra città con Venezia,
Verona e Milano e che si fermava appositamente a
Montecchio Maggiore per permettere ai visitatori
di raggiungere il romantico maniero.
Durante la seconda guerra mondiale Zambon è ufficiale
in Russia, reporter della “Vedetta Fascista”
(l’attuale Giornale di Vicenza) e autore di molte
straordinarie fotografie.
Rientrato a Vicenza, nel novembre del 1944 riceve
dal Soprintendente ai Monumenti Medievali e Moderni
Ferdinando Forlati l’incarico di “disporre tutte
le provvidenze intese a proteggere dalle offese di guerra
i monumenti e le opere d’arte esistenti nella città e provincia
di Vicenza”, autorizzato ad usufruire, alla bisogna,
della bicicletta. Ricorda il memorialista Walter
Stefani (Carosello Vicentino, Agorà 2002, pag. 240),
Personaggi/37
In apertura il ritratto di Francesco Zambon.
Qui sotto, immagini della stagione invernale: la stazione
di Fondi (Treschè-Conca) innevata, con il Monte Belmonte
sullo sfondo e due giovani e sorridenti sciatrici