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Argentovivo - gennaio 2010 - Spi-Cgil Emilia-Romagna

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<strong>Argentovivo</strong> <strong>gennaio</strong> <strong>2010</strong><br />

12<br />

Storia e cultura<br />

Olocausto: un glossario<br />

per non dimenticare<br />

a cura del<br />

Dipartimento memoria<br />

<strong>Spi</strong>-<strong>Cgil</strong> <strong>Emilia</strong>-<strong>Romagna</strong><br />

In base alla Legge n° 211<br />

del 20 luglio 2000, la Repubblica<br />

italiana riconosce<br />

il giorno 27 <strong>gennaio</strong>, data<br />

dell’abbattimento dei cancelli<br />

di Auschwitz, come “Giorno<br />

della memoria”, al fine di ricordare<br />

la Shoah (sterminio del<br />

popolo ebraico), le leggi razziali,<br />

la persecuzione italiana dei<br />

cittadini ebrei, gli italiani che<br />

hanno subito la deportazione,<br />

la prigionia, la morte, nonché<br />

coloro che, anche in campi e<br />

schieramenti diversi, si sono<br />

opposti al progetto di sterminio<br />

e, a rischio della propria<br />

vita, hanno salvato altre vite e<br />

protetto perseguitati.<br />

Pubblichiamo qui di seguito<br />

un glossario delle parole con<br />

cui si racconta la storia della<br />

Shoah. Per conoscere, riflettere,<br />

non dimenticare.<br />

Olocausto<br />

Con questo termine si intende<br />

la persecuzione e lo sterminio<br />

sistematico di circa 6 milioni<br />

di ebrei, attuati con burocratica<br />

organizzazione dal regime<br />

nazista e dai suoi collaboratori.<br />

“Olocausto” è un termine<br />

di origine greca che significa<br />

“sacrificio tramite fuoco”.<br />

Durante il periodo dell’Olocausto,<br />

le autorità tedesche<br />

presero di mira oltre agli ebrei<br />

altri gruppi ritenuti di “razza<br />

inferiore”: i Rom (gli zingari),<br />

i disabili, le popolazioni<br />

slave, i testimoni di Geova,<br />

gli omosessuali e altri gruppi<br />

per le loro idee politiche, in<br />

particolare coloro che credevano<br />

negli ideali del comunismo e<br />

del socialismo.<br />

Genocidio<br />

Il termine “genocidio” non esisteva<br />

prima del 1944. Si tratta<br />

di un termine molto specifico,<br />

che indica crimini violenti<br />

commessi contro determinati<br />

gruppi di individui con l’intento<br />

di distruggerli. Nel 1944<br />

un avvocato ebreo polacco,<br />

Raphael Lemkin, cercò di<br />

descrivere la politica nazista<br />

di sterminio sistematico che<br />

includeva la distruzione degli<br />

“Stalag XB”, un libro a fumetti<br />

racconta i militari che dissero no<br />

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i militari italiani furono disarmati dai tedeschi<br />

e costretti ad una drammatica scelta: proseguire la guerra sotto le insegne nazifasciste<br />

o essere deportati nei campi di concentramento. Molti di loro, oltre 750mila, rifiutarono<br />

di combattere al fianco dei tedeschi, scelsero di non aderire alla Repubblica di Salò e<br />

vennero internati nei lager nazisti. Non come prigionieri di guerra, ma come Internati<br />

militari italiani (Imi): uno status voluto da Hitler per sottrarli alla Convenzione di Ginevra<br />

e sfruttarli liberamente. Costretti a lavorare duramente, spesso ridotti alla fame, più<br />

di 45mila soldati e graduati morirono tra la fine del 1943 e il 1945.<br />

Sulla storia degli “Imi” abbiamo diari, documenti e testimonianze. Ora anche una versione<br />

a fumetti: l’autore e disegnatore Marco Ficarra l’ha raccontata nel graphic novel<br />

“Stalag XB”, pubblicato dalle edizioni Becco Giallo. Tra quei soldati italiani che rifiutarono<br />

di aderire a Salò c’era suo zio, Gioacchino Virga, giovane ufficiale<br />

uscito dall’Accademia di Modena. Ficarra ne ha ricostruito la storia<br />

di internato attraverso le commoventi lettere che lo zio scriveva ai<br />

familiari, e le foto scattate di nascosto nel lager dal compagno di<br />

prigionia Vittorio Vialli. Altre informazioni su www.stalagxb.net e<br />

su www.8settembre1943.info.<br />

Luca Baldazzi

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