scarica il pdf - Mese Sport
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Il neo C.T. azzurro eletto<br />
per la quarta volta consecutiva<br />
‘Personaggio dell’anno’<br />
dai giornalisti sportivi senesi<br />
Pianigiani,<br />
fortissimamente<br />
Pianigiani<br />
Simone Pianigiani come Fausto Coppi.<br />
L’immagine coniata a suo tempo per <strong>il</strong><br />
Campionissimo, si adatta bene a quella del<br />
coach biancoverde, anche lui …”un uomo<br />
solo al comando” non già di una mitica<br />
tappa di montagna, ma nel referendum che<br />
tutti gli anni <strong>Mese</strong>sport propone ai giornalisti<br />
senesi del settore per l’indicazione del<br />
Personaggio <strong>Sport</strong>ivo dell’anno.<br />
L’anno in questione è <strong>il</strong> 2009, ma per l’artefice<br />
del ’fenomeno’ biancoverde potrebbe<br />
essere anche <strong>il</strong> 2008, oppure <strong>il</strong> 2007, addirittura<br />
<strong>il</strong> 2006. Tanti sono infatti i successi<br />
conseguiti dal neo c.t. della nazionale nel<br />
nostro sondaggio, gli stessi conquistati<br />
dall’86 all’89 da Sandro Nannini, l’altro mostro<br />
sacro dello sport senese che per primo<br />
è riuscito a calare un poker di primi posti<br />
nella nostra originalissima classifica.<br />
Ancora Pianigiani, dunque. Il fatto che<br />
anche quest’anno non ci fossero dubbi sul<br />
nome del vincitore, non attenua l’ammirazione<br />
per un ‘personaggio’ che tale sta diventando<br />
non solo agli occhi di un’intera<br />
città (per quanto sia diffic<strong>il</strong>e diventare profeta<br />
in patria…), ma addirittura dello sport<br />
italiano. Di un pezzetto non trascurab<strong>il</strong>e<br />
dello sport italiano. Ma Simone, che ‘personaggio’<br />
nel senso letterale del termine<br />
non è mai stato, mantenendo sempre nel<br />
rapporto con gli altri la genuinità e la<br />
schiettezza di tanti nostri ragazzi di contrada<br />
affermatisi nei più svariati campi della<br />
vita, per forza di cose dovrà abituarsi a convinvere<br />
con questa etichetta.<br />
Anche se <strong>il</strong> successo, a dire <strong>il</strong> vero, non<br />
l’ha trovato impreparato. Basta aver sentito<br />
e visto come ha gestito la prima conferenza<br />
stampa da nuovo c.t. del basket: padronanza<br />
di esposizione, idee chiare, un giusto<br />
mix fra ambizioni e capacità.<br />
Insomma se doveva imparare alla svelta<br />
come… si sta al mondo, nella fattispecie in<br />
quello tutt’altro che dorato della nazionale<br />
3 referendum<br />
di basket, ha dimostrato di avere imparato<br />
presto e bene dal suo pigmalione Minucci.<br />
Ma Pianigiani non è risultato <strong>il</strong> più votato<br />
dai giornalisti sportivi senesi per <strong>il</strong> prestigioso<br />
ed oneroso incarico che ha ricevuto<br />
appena qualche settimana fa. Non solo per<br />
quello, almeno. Simone, nell’anno appena<br />
trascorso, è stato infatti capace di fare ancora<br />
meglio di quanto aveva già fatto (eccezionalmente)<br />
alla guida della Montepaschi<br />
nei due anni precedenti. Sopra alla ‘solita’<br />
accoppiata Scudetto-Supercoppa ci ha voluto<br />
infatti mettere un ‘carico’ pesante come<br />
quello della Coppa Italia, conquistando di<br />
fatto quel piccolo, ma ambitissimo, Slam Tricolore<br />
che spalanca alla Mens Sana le porte<br />
della storia cestistica italiana. Senza contare<br />
che siamo appena agli inizi, perché all’ex figurin<br />
maggiore della Lupa (nella circostanza<br />
sorvoliamo volutamente sui meriti della<br />
squadra), i confini nazionali stanno ogni<br />
giorno sempre più stretti.<br />
Al secondo posto, per <strong>il</strong> terzo anno consecutivo<br />
(e sesta volta nelle ultime otto edizioni),<br />
<strong>il</strong> più votato è stato Ferdinando<br />
Minucci, giemme, presidente della Montepaschi,<br />
ma soprattutto quello che per primo<br />
ha intuito le potenzialità di Pianigiani non<br />
esitando ad offrirgli <strong>il</strong> posto che era stato di<br />
Recalcati, non di uno qualunque. Con ciò<br />
sfidando le perplessità (eufemisticamente<br />
parlando) di quanti quella decisione non la<br />
condividevano, magari anche solo per partito<br />
preso. Minucci invece è andato per la<br />
sua strada, ha fatto spallucce di fronte a chi<br />
gli rimproverava tanto azzardo, ed alla fine<br />
(anzi, fin da subito) è stato ampiamente ricompensato<br />
da un canestro di titoli e di riconoscimenti<br />
che gli sono valsi perfino <strong>il</strong><br />
titolo di Miglior Dirigente Europeo. . Una<br />
scelta dunque vincente la sua, seguita da<br />
una adeguata politica di supporto al progetto<br />
che aveva e che tutt’ora ha in mente.<br />
In terza posizione troviamo <strong>il</strong> portacolori